Aiuto Biblico

Il dono della fede

2 Pietro 1:1-2

Sermone di Marco de Felice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 18 novembre 2018, – cmd dp –
Descrizione: La nostra fede sarà forte quanto è forte la nostra conoscenza di Dio. Introduzione a 2Pietro.
Parole chiave: fede, conoscere Dio, fede un dono, giustizia di Cristo.

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Se tu avessi un amico con cui sei amico da anni, anzi da tutta la vita, e se questo amico fosse stato sempre e assolutamente fedele in ogni aspetto della sua vita, con te e con tutti, e se avessi visto che lui manteneva assolutamente e sempre la sua parola, e portava sempre a termine tutto quello che diceva di fare, se non ti ha mai deluso, e tu lo conosci benissimo, conosci anche il suo cuore, e sai che si comporta così perché così è il suo cuore, allora, in una situazione di bisogno, avresti fede in lui? Sarebbe difficile fidarti di lui, conoscendolo benissimo, e sapendo com'è?

Certamente avresti fede in lui. Non sarebbe per nulla difficile avere fede in lui. Avresti fede, grande fede, e saresti tranquillo che lui manterrebbe la sua parola.

Ma cambiamo la situazione. Parliamo della stessa persona, ma in questo esempio, tu non lo conosci per niente. Non lo hai mai conosciuto, non sai niente di lui. Lui è affidabile, ma non lo conosci.

Allora, ti arriva una situazione in cui hai grandemente bisogno di aiuto da qualcuno. Però, se quella persona alla quale ti rivolgi non è affidabile, soffrirai grandi danni. Quindi, serve qualcuno in cui puoi avere una grandissima fede, perché devi fidarti totalmente di quella persona. Se non dovesse essere affidabile, sarebbe la tua rovina. Se dovesse invece mantenere fedelmente la parola, sarebbe la tua salvezza.

Allora, in questa situazione, arriva la persona che ho descritto nel primo esempio. Per te è un estraneo. Lui è estremamente affidabile, però, TU non lo conosci. Quindi, TU non sai che è affidabile.

Quindi, ti trovi in questa situazione, avendo grande bisogno di poterti fidare di qualcuno, e arriva questa persona a te sconosciuta. Lui viene a conoscenza della tua situazione, e si offre per aiutarti. Ricorda, se non mantiene la parola, perderai tutto.

Non conoscendolo, non sai se lui è una persona di parola. Lo è, ma tu non lo sai, perché non lo conosci.

Allora, ti pongo la domanda: quanto facile sarebbe per te avere una fede cieca e totale in lui, una fede in cui lasci tutto nelle sue mani, e sei assolutamente tranquillo?

Certamente, mentre nel primo esempio, in cui lo conoscevi benissimo, era estremamente facile avere fiducia in lui, in questo caso, visto che non lo conosci per niente, sarebbe estremamente difficile avere fede in lui.

Avere fede in qualcuno dipende da due cose. Prima di tutto, dipende dal fatto che la persona sia affidabile. Se io so che una persona non è affidabile, è molto difficile, o addirittura impossibile per me avere fede in quella persona.

Ma per me o per te, per avere fede in qualcuno serve qualcosa oltre al fatto che la persona sia affidabile. Serve anche conoscere la persona. In un certo senso, presumendo che una certa persona sia affidabile, la nostra vera fede non può essere più profonda di quanto è profonda la nostra conoscenza di quella persona.

È estremamente importante capire questo. La nostra fede in una persona non può essere più profonda di quanto conosciamo quella persona. E perciò, quando parliamo di avere fede in Dio, la nostra fede in Dio dipende da quanto conosciamo Dio. È per questo che la Bibbia parla molto di crescere nella conoscenza di Dio. Tante delle preghiere che troviamo riguardano conoscere meglio Dio, conoscere quello che abbiamo in Cristo, conoscere l’amore di Dio.

Oggi, con l'aiuto di Dio, vogliamo iniziare a considerare insieme un’epistola che ci aiuta a conoscere più Dio, e che ci esorta a conoscerLo veramente, per evitare falsi insegnamenti, che ci ostacolano dal conoscere Dio. Oggi, iniziamo a considerare la seconda epistola di Pietro. Nella sua prima Epistola, Pietro mette molta enfasi sull'aiutare i credenti a sapere come vivere in un mondo di sofferenza. In questa seconda epistola, Pietro mette molta enfasi sul conoscere Dio sempre di più, e nel tenere in mente quello che già conosciamo. Serve conoscere Dio per avere più fede, e serve conoscere Dio per evitare di cadere nell'inganno dei falsi insegnanti. Pietro parla molto di falsi insegnanti, perché allora, come oggi, il mondo era pieno di falsi insegnanti, e dobbiamo capire come riconoscerli, e come evitare i loro inganni.

Pietro scrive questa epistola agli stessi lettori a cui aveva scritto la prima epistola. Leggiamo questo in 2Pietro 3:1. Ve lo leggo.

“Carissimi, questa è già la seconda epistola che vi scrivo; in entrambi cerco di tener desto il vostro puro modo di pensare facendo appello alla vostra memoria,” (2Pietro 3:1)

Il tono di questa epistola è molto diverso dalla prima epistola, perché in questa epistola Pietro sta aiutando i credenti ad evitare falsiinsegnamenti. Anche noi siamo circondati da falsi insegnanti. Quindi, dobbiamo anche noi essere ben fondati nelle verità di Dio, per non essere trascinati a destra o a sinistra nell'errore. Se noi crediamo cose false, non possiamo avere una fede solida in Dio, perché il nostro concetto di Dio sarà falso. La vera fede in Dio è fondata sull'avere una conoscenza vera di chi è Dio, e della sua opera in Gesù Cristo.

Da quello che si riesce a capire, Pietro scrisse questa epistola poco prima della sua morte. Ci parla anche della fine del mondo, per aiutarci ad avere una prospettiva giusta e vera della brevità della vita. Se noi abbiamo una prospettiva falsa, e perciò trascuriamo di pensare a delle cose che sono effettivamente fondamentali, non potremo camminare bene, e cadremo in tanti peccati. È fondamentale avere una prospettiva di vita che è secondo verità, e perciò, tenere in mente che tutto qui finirà. Ricordare questo ogni giorno ci permette di camminare bene davanti a Dio.

Con quest'introduzione, vorrei iniziare leggendo i versetti da1 a 2.

“1 Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo: 2 grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù, nostro Signore.” (2Pietro 1:1-2)

Prima di tutto, ricordiamo chi è Pietro. Pietro era un apostolo di Gesù Cristo, uno dei 12. Pietro aveva un ruolo importante fra gli apostoli, spesso era lui a parlare a nome degli altri. Pietro era molto impulsivo, e prima della croce di Gesù, era anche pieno di orgoglio. Il nome di Pietro era Simone, e poi, Gesù gli ha dato il nome Pietro. Perciò qua, si presenta sia con il suo nome originale, quello che aveva prima della salvezza, insieme al nome che gli aveva dato Gesù.

Quello che mi colpisce nella presentazione di Pietro è che si presenta come il servo e apostolo di Gesù Cristo, non solo apostolo, ma anche servo. La parola servo è la parola greca per “schiavo”. Infatti, spesso nel Nuovo Testamento viene tradotta come schiavo, e sarebbe meglio tradurla così. Nonostante Pietro fosse un apostolo, si vedeva come schiavo di Gesù Cristo.

Noi tendiamo ad avere un concetto negativo della schiavitù. Però, essere schiavo di Gesù Cristo vuol dire essere liberato dal proprio peccato. O siamo schiavi di Gesù Cristo, o siamo schiavi del nostro peccato. Il peccato è un padrone duro, il giogo del peccato è pesante e duro. Invece, il giogo di Gesù Cristo è dolce e leggero. Quindi, la vera libertà è l'essere uno schiavo di Gesù Cristo. Siamo stati creati da Gesù Cristo, ed è solo in Gesù Cristo che siamo veramente liberi. Quindi, Pietro, come Paolo, e Giacomo, e Giuda, ed altri, non esita a presentarsi come schiavo di Gesù Cristo. Per lui era un immenso onore servire il Signore dei signori.

Oltre a schiavo, Pietro si presenta come apostolo, perché era stato chiamato da Gesù come tale. Come uno degli apostoli, aveva un ruolo molto importante e fondamentale per aiutare a stabilire la Chiesa, insieme agli altri apostoli. Mettendo insieme questi due termini, apostolo e servo, ci ricorda quello che Gesù aveva detto agli apostoli, che chi vuole essere il più grande deve essere servo di tutti. Prima della croce, Pietro, insieme agli altri apostoli, cercavano di innalzarsi. Dopo la croce, il cuore di Pietro era cambiato, e pur svolgendo il suo ruolo come apostolo, era uno schiavo di Gesù Cristo, servendo con umiltà.

Già qui vediamo una lezione molto importante per noi. Dio ci dà ruoli diversi nella vita, ma è estremamente importante che restiamo sempre umili, e facciamo tutto con umiltà. Se Pietro, che era un apostolo, un ruolo importante che nessuno di noi avrà mai, se Pietro si vedeva come uno schiavo di Gesù Cristo, quanto di più noi dovremmo avere quell'umiltà, e vederci come schiavi di Cristo. Che Dio possa mostrarci il nostro peccato di orgoglio, ogni volta che vogliamo innalzarci.

Una fede preziosa, come dono

Mentre rileggo il versetto 1, notate specificamente come Pietro descrive coloro a cui scrive. Quello che dice di loro, è vero per ogni vero credente, anche oggi. Seguite mentre rileggo il versetto.

“1 Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo:” (2Pietro 1:1)

La prima cosa che voglio notare è che Pietro descrive coloro a cui scrive come

“coloro che hanno ricevuto in sorte una fede preziosa”.

Questa frase ci aiuta a capire meglio la nostra salvezza.

Prima di tutto, la frase “hanno ricevuto in sorte” è la traduzione di una parola greca che vuol dire letteralmente una donazione che arriva a qualcuno che non dipende in alcun modo dal suo impegno. Solitamente, vuol dire qualcosa che un superiore dona a qualcuno sotto di lui, per beneficenza, mai per merito. Quindi, non è il risultato di quello che uno fa o sceglie o vuole, piuttosto è qualcosa che viene data a quella persona dalla scelta e dall'impegno di un altro. È un dono che non è stato richiesto, è stata pienamente una scelta del donatore.

È molto importante che comprendiamo il significato di questo per noi. Pietro sta dichiarando che la fede, quella che ci salva, è qualcosa che abbiamo ricevuto da Dio. Non origina in noi. Questo è esattamente quello che Paolo dichiara in Efesini 2:8. Leggo questo brano.

“8 Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, 9 non per opere, perché nessuno si glori.” (Efesini 2:8-9 LND)

Paolo dichiara che siamo salvati per grazia mediante la fede, e che la fede non viene da noi, è il dono di Dio. Qua nel nostro brano in 2Pietro, Pietro dichiara che abbiamo ricevuto la fede in sorte, che vuol dire in donazione da qualcun altro. Pietro sta affermando la stessa verità che afferma Paolo. Certamente, dobbiamo credere per essere salvati, la fede è essenziale. Però, è anche importante capire che la fede è un dono di Dio. Perciò, se tu hai creduto in Gesù Cristo per la tua salvezza, non hai alcuno spazio per vantarti, perché la tua fede è un dono da Dio, che ti è stato dato. Capire questo è importante per capire correttamente la salvezza, e ci protegge dall'orgoglio. Ci protegge anche dai dubbi che potrebbero scuoterci.

Se la fede avesse origine in noi, potremmo perderla, e così, perdere la salvezza. Se la fede avesse origine in noi, potremmo innalzarci, perché saremmo stati noi a scegliere di credere. Invece, visto che la nostra fede è un dono da Dio, non possiamo perdere la vera fede, e non abbiamo nulla di cui innalzarci. Tutta la gloria va a Dio.

Pietro descrive questa fede come una fede preziosa quanto la nostra. Fratelli e sorelle, la fede è un dono meraviglioso, e infinitamente prezioso. Molto spesso siamo presi con tante situazioni e problemi terreni. Però, tutti i nostri problemi di questa vita passeranno. Saranno dimenticati per sempre. Invece, la fede che noi abbiamo ricevuto come dono prezioso ci porta ad avere la vita eterna, che non finirà mai. Tutti i problemi della vita messi insieme non sono minimamente paragonabili all'immensità del dono prezioso della fede che noi abbiamo ricevuto per scelta di Dio. E perciò, quando pensiamo alla salvezza che abbiamo in Gesù Cristo il Signore, possiamo rallegrarci, possiamo gioire, sempre, in ogni circostanza, per questo dono ineffabile.

E perciò, Pietro inizia la sua epistola ricordandoci di questo immenso e prezioso dono che abbiamo ricevuto, la fede in Gesù Cristo. Capire questo, in verità fa parte del conoscere Dio.

E Pietro dichiara che la fede che noi abbiamo ricevuto è uguale alla fede che Pietro e gli altri apostoli avevano ricevuto. La fede in Gesù Cristo è una fede unica, è una fede che viene da Dio e porta la salvezza. Non ci sono diversi tipi di fede, c'è una sola vera fede, ed è la fede che Dio dà per salvare un peccatore. Quindi, se tu sei in Cristo, tu hai ricevuto la stessa fede preziosa che avevano ricevuto gli apostoli, e tutti i credenti nei secoli.

Nella giustizia del nostro Dio e Salvatore

E com'è questa fede che abbiamo ricevuto? Leggo di nuovo il v. 1.

“1 Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo:” (2Pietro 1:1)

La fede che abbiamo ricevuto è una fede nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo. La fede che salva è una fede fondata solidamente nella giustizia che c'è in Gesù Cristo, che qua viene chiamato il nostro Dio e nostro Salvatore!

Per poter stare nella presenza di Dio tre volte santo, dobbiamo essere giusti. Dobbiamo essere coperti di giustizia. Ma per natura, siamo coperti dal nostro peccato. Per quanto possiamo cercare di vivere meglio, alla luce della santità assoluta di Dio, la nostra giustizia è sempre macchiata dai nostri peccati. I nostri peccati rendono impossibile avere una giustizia nostra. Magari nei confronti di altri uomini possiamo sembrare giusti, ma davanti a Dio non saremo mai giusti per merito nostro. E perciò, abbiamo disperatamente bisogno della giustizia di Dio.

Grazie a Dio, la fede che abbiamo ricevuto come dono da Dio è una fede nella giustizia di Gesù Cristo. In altre parole, la fede che ci salva è la fede che saremo salvati per mezzo della giustizia di Gesù Cristo.

Nella salvezza, Dio prende il peccato di una persona e lo carica su Gesù Cristo, e poi copre quella persona con la giustizia di Gesù Cristo. Leggiamo di questo scambio in 2Corinzi 5:21. Ve lo leggo.

“Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi fossimo fatti giustizia di Dio in lui.” (2Corinzi 5:21 LND).

Dio ha fatto essere peccato per noi Gesù Cristo, che vuol dire che Cristo prende il nostro peccato, affinché noi fossimo fatti giustizia di Dio in Gesù Cristo. Nella salvezza, Dio ci copre con la giustizia di Cristo. E quindi, la fede che abbiamo ricevuto è una fede che confida nella giustizia di Gesù Cristo. È la fede che siamo salvati per la sua giustizia, perché Egli ha preso il nostro peccato.

Se tu sei salvato, tu sai questo intellettualmente. Ma questa è una verità così importante e così centrale nella fede cristiana che non basta conoscerla, abbiamo bisogno di ricordare e meditare su questa verità ogni giorno. Ogni settimana quando prendiamo la cena del Signore, è proprio per ricordarci che siamo salvati perché Gesù Cristo ha preso il nostro peccato e noi abbiamo ricevuto la sua giustizia. Quindi Pietro inizia la sua lettera descrivendo i credenti che avrebbero ricevuto la sua lettera come coloro che avevano ricevuto come dono da Dio una fede preziosa nella giustizia di Gesù Cristo. Io prego che possiamo veramente ricordare questa meravigliosa verità ogni giorno.

Gesù Cristo è Dio

Voglio notare anche come Pietro descrive Gesù Cristo. In questo versetto, Pietro descrive Gesù Cristo come nostro Dio e Salvatore.

Come Paolo, come Giovanni, come gli altri apostoli, Pietro riconosceva che Gesù Cristo è Dio. Gesù Cristo è veramente Dio. Il concetto di Dio è molto difficile da concepire per noi, perché va oltre quello che esiste fra noi uomini. Esiste un solo Dio, ma in tre persone. Perciò, Gesù il Figlio non è il Padre, e non è lo Spirito Santo. Perciò, c'è un rapporto fra il Padre e il Figlio e lo Spirito. Gesù prega al Padre, il Padre glorifica il Figlio. Cristo manda lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo testimonia di Gesù Cristo. In tutti questi esempi, e tanti altri, vediamo una chiara distinzione tra le tre persone. Ma allo stesso tempo, la Bibbia è molto chiara sul fatto che Gesù Cristo è Dio, come lo Spirito Santo è Dio, come chiaramente il Padre è Dio. Ma nella Bibbia è chiaro che esiste un solo Dio. È difficile, in un certo senso impossibile, per noi comprendere questo pienamente Ma possiamo semplicemente credere a quello che troviamo nella Bibbia, anche se i pensieri di Dio sono al di sopra dei nostri pensieri, come i cieli sono alti sopra la terra.

Grazie a Dio, il nostro Salvatore è Dio. Un semplice uomo non avrebbe potuto salvarci. Gesù Cristo, Dio incarnato, poteva salvarci, e lo ha fatto. E per questo, Gesù Cristo è anche il nostro Salvatore. Grazie Dio che abbiamo un Salvatore potente!

Nella società, Gesù viene presentato come dolce, e in modo subdolo anche come debole. In realtà, Gesù Cristo non è un semplice uomo dolce e sensibile. Gesù Cristo è Dio, sovrano, potente, che regna sull'universo. Gesù Cristo ritornerà sulla terra pieno di gloria, per fare vendetta di tutti coloro che non ubbidiscono all'Evangelo o che non conoscono Dio. Gesù Cristo ha ogni potestà in cielo e in terra. Perciò, quando pensiamo a Gesù Cristo, non dovremmo pensare ad un uomo tenero, ma al Signore potente e glorioso, e anche pieno di compassione. Gesù Cristo è glorioso e potente. È importante riconoscere questo e ricordare Gesù Cristo così, giorno per giorno.

Grazie a Dio che abbiamo un Salvatore così potente, potente da salvarci, potente da non perderci mai. Grazie Dio per Gesù Cristo il nostro Dio e Salvatore. Siamo salvati per la sua giustizia.

La preghiera per loro

Come era normale a quell'epoca in un'epistola, dopo che l'autore si presenta, e dichiara a chi sta scrivendo, innalza una preghiera per i lettori. Leggo 2Pietro 1:1,2, in cui troviamo questa preghiera per i lettori. Noterete che è la stessa preghiera che troviamo ripetutamente anche nelle epistole scritte da Paolo. Leggo i versetti 1 e 2.

“1 Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo: 2 grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù, nostro Signore.” (2Pietro 1.1,2)

Pietro prega che la grazia e la pace siano moltiplicate ai suoi lettori. Troviamo in epistola dopo epistola che gli autori, guidati da Dio, pregavano per i lettori di avere Grazia e pace. Noi siamo salvati per la grazia di Dio, anziché per alcun nostro merito, perché non abbiamo meriti nei confronti di Dio. Iniziamo la vita cristiana per grazia, e proseguiamo nella vita cristiana per grazia. La grazia è fondamentale. È per questo che Pietro prega che sia moltiplicata in noi che leggiamo questa epistola.

Inoltre, Pietro prega per la pace. In Gesù Cristo abbiamo pace con Dio, che ci permette di entrare nella presenza di Dio. Ci serve la pace di Dio per non avere un cuore turbato. E perciò, Pietro prega per la grazia e per la pace per noi che leggiamo questa epistola, se abbiamo Cristo. Troviamo una forma di questa preghiera in tutte le epistole alle chiese. Anche noi dovremmo pregare per questo gli uni per gli altri.

Avete notato per quale mezzo la grazia e la pace saranno moltiplicate?

Notate che Pietro prega che la grazia e la pace siano moltiplicate per noi nella conoscenza di Dio e di Gesù, nostro Signore. Questo è un punto estremamente importante da capire. Cioè, che ci servono la pace e la grazia è chiaro. Ma qual è per noi il mezzo per ricevere sempre più grazia e pace? Il mezzo è tramite la conoscenza di Dio e di Gesù Cristo. La vera salvezza è conoscere Dio. In Giovanni 17, troviamo quella che viene chiamata la preghiera sacerdotale di Gesù Cristo. In quella preghiera, Gesù pregava per tutti coloro che avrebbero mai creduto in Lui. Quindi, vale anche per noi che crediamo. Notate la definizione che Gesù Cristo dà a quella che è la vita eterna. Seguite mentre leggo.

“1 Queste cose disse Gesù, poi alzò gli occhi al cielo e disse: "Padre, l’ora è venuta; glorifica il Figlio tuo, affinché anche il Figlio glorifichi te, 2 poiché tu gli hai dato potere sopra ogni carne, affinché egli dia vita eterna a tutti coloro che tu gli hai dato. 3 Or questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato,” (Giovanni 17:1-3 LND).

La vita eterna è conoscere Dio, il Padre e il Figlio. Conoscere Dio, veramente, non solo sapere fatti di Dio, ma conoscere Dio nel senso di essere in rapporto con Dio, è la vita eterna. La chiave della vita cristiana è conoscere Dio sempre di più.

Conoscere Dio di più toglie i nostri dubbi. Fortifica la nostra fede. Ci dà pace nelle prove. Conoscere Dio di più ci dà grande gioia. Conoscere Dio di più ci aiuta tantissimo a non peccare.

Grazie a Dio, Egli ci dà tutto quello che serve per conoscerLo sempre di più. Conosciamo Dio di più tramite la Parola, tramite l'ubbidienza, tramite la Chiesa, e per mezzo dell'insegnamento, ed anche quando usiamo i nostri doni spirituali gli uni con gli altri.

Mentre studiamo questa Epistola di Pietro, vedremo che Pietro si impegna per aiutarci a conoscere Dio di più, a ricordare quello che già sappiamo, ed a riconoscere falsi insegnamenti.

Conoscere Dio non è solo conoscere dei fatti intellettualmente. Conoscere Dio vuol dire essere in rapporto con Dio e pensare alle verità di Dio ogni giorno, al punto che la conoscenza di Dio sia centrale nei nostri pensieri.

Pietro si impegna per farci ricordare le verità. Infatti, ascoltate come Pietro chiude questa epistola. Vi leggo gli ultimi due versetti di questa epistola, 2Pietro 3:17,18.

“17 Voi dunque, carissimi, conoscendo già queste cose, state in guardia per non venir meno nella vostra fermezza, portati via dall’errore degli empi. 18 Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen.” (2Pietro 3:17-18 LND)

Se tu vuoi una vita cristiana che porta più frutto, se tu vuoi vittoria sui tuoi peccati, se tu vuoi pace nelle prove, se tu vuoi pace anziché ansia, se tu vuoi la gioia profonda, se vuoi l’unica vita che veramente vale, allora, cerca Dio. Impegnati con tutto il tuo cuore a conoscere Dio di più, tramite i mezzi che Dio stesso ci ha dato. Non possiamo trascurare i mezzi che Dio ci ha dato e credere di conoscere comunque Dio sempre di più. Quindi, usiamo la Bibbia, gli incontri di chiesa e la lettura. Usiamo i nostri doni spirituali, accettiamo l'insegnamento ed anche la riprensione, diventiamo un popolo di preghiera, confessiamo i nostri peccati, e camminiamo umilmente davanti a Dio per conoscere sempre di più il nostro grande Dio, in Gesù Cristo.

Ringrazio Dio che tramite questa Epistola, conosceremo Dio di più. Prego che noi, come Pietro, ci vedremo come schiavi di Gesù Cristo. Prego che saremo meravigliati di aver ricevuto il dono della fede preziosa che salva. Prego che ricorderemo sempre che la nostra fede è nella giustizia di Gesù Cristo. E prego che cresceremo sempre di più nel conoscere veramente Dio, in attesa di vederLo nella sua gloria.

Grazie a Dio per la sua grazia per noi in Gesù Cristo.