Introduzione
Di natura, come tendiamo a vedere la vita cristiana? Tendiamo a vederla come una serie di regole e comandamenti a cui dobbiamo ubbidire. No?
Ma è così? È veramente così? Come vediamo la vita cristiana cambia come viviamo la vita cristiana.
Nell’ultimo sermone abbiamo studiato alcuni versetti in 1Pietro 1:3-9. E in quei versetti Pietro ha posto la base su cui poi costruisce in tutto il capitolo.
Voglio rileggere 1Pietro 1:3-5.
“3 Benedetto sia il Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, il quale nella sua grande misericordia ci ha rigenerati a una viva speranza per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo dai morti, 4 per un’eredità incorruttibile, incontaminata e che non appassisce, conservata nei cieli per voi, 5 che dalla potenza di Dio mediante la fede siete custoditi, per la salvezza che sarà prontamente rivelata negli ultimi tempi.” (1Pietro 1:3-5 LND)
Pietro ha posto la base di quello che Dio ha fatto per noi e di quello che ci aspetta. Siamo stati rigenerati ad una viva speranza, per grazia, solo per mezzo del sacrificio di Cristo, e adesso abbiamo davanti un’eredità meravigliosa che Dio ha preparato per noi, e che sta conservando per noi. Non solo, ma Dio custodisce anche noi per il giorno in cui Cristo ritornerà.
Queste verità preziose sono la base su cui Pietro costruisce il resto del capitolo, e nello scorso sermone abbiamo considerato come dobbiamo affrontare le prove, alla luce di queste verità. Oggi, con l’aiuto di Dio, vogliamo considerare altre verità che si fondano su questa base.
Siate sobri, riponete la vostra speranza…
1Pietro è un’epistola che ha un filo conduttore. E anche nel capitolo 1 c’è un filo conduttore che lega le varie verità che Pietro dichiara. Allora, per capire il brano che vogliamo studiare oggi, dobbiamo tenere presente in mente quello di cui Pietro ci ha parlato finora.
Sulla base di quello che Pietro ha appena detto, parlando di quello che Dio ha fatto per noi, di chi siamo in Cristo, e dell’eredità che ci aspetta, adesso, avendo posto questa base, Pietro ci parla di un aspetto cruciale della vita cristiana. Consideriamo l’importanza di essere spiritualmente sobri.
Seguite mentre leggo dal v13.
“13 Perciò, avendo cinti i lombi della vostra mente, siate sobri e riponete piena speranza nella grazia che vi sarà conferita nella rivelazione di Gesù Cristo.” (1Pietro 1:13 LND)
Pietro inizia con: “Perciò”. Fa riferimento a quello che ha detto fino ad ora. Visto che siamo stati eletti e rigenerati ad una viva speranza, visto che abbiamo un’eredità che ci aspetta, visto che siamo custoditi da Dio, alla luce di tutto questo che abbiamo visto, vediamo come dobbiamo vivere.
Cingere i lombi della mente
Qui Pietro ci esorta ad essere sobri, ma prima usa un’espressione particolare e dice: “Avendo cinti i lombi della vostra mente”. “Cingere i lombi” è qualcosa che si faceva all’epoca, quando anche gli uomini portavano una veste lunga. Cingere i lombi voleva dire rimboccare la veste lunga mettendola nella cintura, liberando così le gambe. Era una cosa che si faceva per essere più liberi nei movimenti, per poter lavorare o combattere, o correre. Quindi, cingere i lombi voleva dire prepararsi e stare pronti per lavorare o per combattere, togliendo quello che inciampa e che ostacola dal compiere ogni movimento. Voleva dire togliere gli intralci. Un vestito lungo fa inciampare e ostacola i movimenti che si devono fare lavorando o combattendo.
Nel v13 Pietro usa questa espressione in senso figurativo, parlando in senso spirituale di “cingere i lombi della mente”. Cingere i lombi della mente vuol dire prepararsi, e stare pronti, per combattere le battaglie spirituali. Vuol dire togliere gli intralci, tutto quello che ci ostacola spiritualmente dal poter combattere.
Siate sobri
Poi Pietro aggiunge: “Siate sobri”. Cosa vuol dire?
Essere sobri è il contrario di essere ubriachi. Allora, pensiamo a cosa vuol dire essere ubriaco. Chi è ubriaco è pieno di alcool, ed è controllato dall’alcol. È così pieno di alcool, che non ha controllo di sé, non è lucido, e per questo, certamente, non può lavorare e non può combattere.
L’alcool gli impedisce di pensare in modo chiaro, e di valutare con attenzione e cura. Gli impedisce di essere vigile e attento. Nel caso di un soldato, gli impedisce di vegliare per vedere il nemico che arriva ed essere pronto alla battaglia.
Questo è vero per quanto riguarda l’alcool, ma la stessa cosa vale anche spiritualmente, ed è di questo che Pietro ci parla. Possiamo essere spiritualmente ubriachi. Possiamo essere pieni, non di alcool, ma di mille altre cose che ci distraggono e ci ostacolano dall’essere vigilanti e pronti per le battaglie spirituali. Essere spiritualmente ubriaco vuol dire avere la mente e il cuore pieno di qualcosa, o più cose, che ci ostacolano dall’avere Dio al centro dei nostri pensieri e al centro del nostro cuore. Per esempio, possiamo essere presi con i piaceri della vita, o con i divertimenti, oppure anche con le faccende che dobbiamo fare, o anche con i problemi che abbiamo. Tutte queste cose, e altre, possono facilmente riempire la nostra mente e il nostro cuore e renderci spiritualmente intontiti, ubriachi, e non sobri.
Essere ubriachi è una condizione molto rischiosa. Pensate ad un soldato che si ubriaca. Quando arriva il nemico, non può difendersi, e perciò viene facilmente ferito, o ucciso. Similmente, essere spiritualmente ubriachi è estremamente pericoloso. Quando siamo spiritualmente ubriachi non stiamo in guardia, e perciò non possiamo combattere e difenderci quando arrivano gli attacchi di Satana, con tentazioni e pensieri falsi, e a quel punto cadiamo.
Nella Bibbia Dio ci dà tante esortazioni ad essere sobri, a vegliare, a non essere spiritualmente ubriachi. Vi leggo alcuni brani. Il primo è un versetto in 1Pietro 5:8.
“8 Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare.” (1Pietro 5:8 LND)
Satana va attorno come un leone ruggente, cercando chi possa divorare. Non è uno scherzo, questa è la realtà per ogni credente. Dobbiamo essere sobri, vegliare, per non essere divorati. Questo non è qualcosa che si fa ogni tanto. Questo deve essere come viviamo giorno per giorno.
Poi, un altro brano in 1Tessalonicesi 5:6-8.
“6 Perciò non dormiamo come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri. 7 Infatti coloro che dormono, dormono di notte, e coloro che s’inebriano, s’inebriano di notte. 8 Ma noi, poiché siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell’amore, e preso per elmo la speranza della salvezza.” (1Tessalonicesi 5:6-8 LND)
Noi che siamo in Cristo non dobbiamo inebriarci, ubriacarci, piuttosto, dobbiamo vegliare e stare sobri.
Riponete piena speranza...
Però, fratelli, questo non è un comandamento pesante e faticoso. Infatti, nel resto del versetto 13 di 1Pietro 1, Pietro ci sprona a ricordare alcune verità preziose.
Seguite mentre rileggo 1Pietro 1:13.
“13 Perciò, avendo cinti i lombi della vostra mente, siate sobri e riponete piena speranza nella grazia che vi sarà conferita nella rivelazione di Gesù Cristo.” (1Pietro 1:13 LND)
Notate che Pietro ci esorta ad essere sobri e a cingere i lombi della nostra mente, ma poi aggiunge: “e riponete piena speranza nella grazia che vi sarà rivelata”. Che esortazione potente, e che verità meravigliosa!
Pietro sta dicendo: “siate sobri, vegliate, ma tenete davanti agli occhi il ritorno di Cristo. Tenete davanti agli occhi la grazia che vi sarà data quel giorno. Avete ricevuto grazia da Dio, in Cristo, allora tenete gli occhi su quella grazia che vi sarà data al giudizio e riponete piena speranza, piena certezza, in quella grazia.”
Nello scorso sermone abbiamo visto la verità meravigliosa che Dio ci ha rigenerati ad una viva speranza. E questa speranza è una certezza. Adesso, in questo versetto, Pietro ci esorta a riporre piena speranza, piena certezza, nella grazia che ci sarà data al ritorno di Cristo. Fratelli e sorelle, abbiamo una viva speranza, che è una certezza. Noi abbiamo la certezza che quando Cristo ritornerà, ci prenderà con sé e noi saremo accolti nella presenza di Dio per tutta l’eternità. Abbiamo la certezza che, al giudizio, non saremo condannati per tutti i peccati che abbiamo commesso, ma piuttosto, riceveremo grazia e verremo accolti da Dio come figli amati e preziosi.
Allora, alla luce di questa meravigliosa, preziosa, grazia che abbiamo ricevuto, e che ci sarà conferita al ritorno di Cristo, alla luce di questo, stiamo sobri. Non lasciamoci distrarre dalle cose di questa vita. Non ubriachiamoci con le distrazioni di oggi! Piuttosto, riponiamo piena speranza nella grazia che riceveremo! Teniamo davanti agli occhi l’eternità che ci aspetta! E così, stiamo in guardia per non peccare.
Per fare un esempio povero, ma che ci dà l’idea, possiamo paragonare l’essere sobri ad un agricoltore che si affatica nei campi, perché tiene davanti agli occhi la raccolta. Lui è sobrio, non si lascia distrarre, si affatica con costanza per curare bene i suoi campi, perché tiene in mente che fra poco ci sarà la raccolta, fra poco vedrà il frutto delle sue fatiche. Similmente noi dobbiamo essere sobri, non come pesante comandamento, ma piuttosto tenendo davanti agli occhi la grazia che ci sarà data al ritorno di Cristo.
Cristo ritornerà e noi saremo accolti da Lui. Che speranza! Tutto qui finirà, e appariremo davanti a Dio, ma invece della giusta condanna eterna, riceveremo grazia da Dio. Ed è tutto solo per mezzo di Cristo. Teniamo questo davanti agli occhi, per non stancarci oggi.
Non conformatevi, siate santi
Dobbiamo cingere i lombi della nostra mente, dobbiamo essere sobri, è fondamentale. Adesso Pietro ci spiega di più cosa vuol dire essere sobri, e da che cosa dobbiamo stare in guardia. Seguite mentre leggo i vv14-16.
“14 Come figli ubbidienti, non conformatevi alle concupiscenze del tempo passato, quando eravate nell’ignoranza, 15 ma come colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta, 16 poiché sta scritto: "Siate santi, perché io sono santo".
Se tu sei in Cristo, se Dio ti ha salvato, tu sei un figlio di Dio. E perciò questi versetti sono proprio per te. Siamo stati comprati da Dio come figli, per essere figli ubbidienti. Abbiamo visto la stessa cosa anche in 1Pietro 1:2, quando dice che siamo stati eletti PER l’ubbidienza.
Se siamo figli di Dio dobbiamo camminare in ubbidienza a Dio, camminando seguendo i principi di Dio in ogni campo della vita, che vuol dire camminare in santità.
Adesso, per grazia, non siamo più estranei e nemici di Dio, adesso siamo figli di Dio. Allora, come figli, dobbiamo camminare in ubbidienza, e non conformarci alle concupiscenze del tempo passato. Questa è una forte esortazione a non tornare ai nostri vecchi peccati del passato, di quando eravamo lontani da Dio, nemici di Dio.
Piuttosto, nei vv15-16 troviamo come invece dobbiamo camminare. Li rileggo.
“15 ma come colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta, 16 poiché sta scritto: "Siate santi, perché io sono santo". ” (1Pietro 1:15-16 LND)
Non solo non dobbiamo tornare ai nostri peccati del passato, ma dobbiamo anche vivere in santità, in tutta la nostra condotta, che vuol dire, in ogni campo della vita. Questo è il cammino di ogni vero figlio di Dio.
Non è un comandamento gravoso
Ma, consideriamo quello che viene implicato in questi versetti, perché questo comandamento non è gravoso.
Il fatto che dobbiamo camminare in santità non è un peso. Piuttosto, è un privilegio! Abbiamo ricevuto, per grazia, il privilegio di diventare figli di Dio. Dio ha scelto noi, che eravamo peccatori e ribelli al Lui, e ci ha scelti per essere i suoi. Dio doveva punirci per l’eternità con la sua ira tremenda a causa di tutti i nostri peccati, perché eravamo coperti di peccati. Ma Lui cos’ha fatto? Ci ha scelti per essere suoi figli e ci ha lavati dai nostri peccati per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo.
Allora, se consideriamo questa preziosa verità, che siamo figli di Dio, per grazia, camminare in ubbidienza non è un comandamento pesante. Piuttosto, è un privilegio, perché fa parte del privilegio di essere stati scelti, per grazia, per essere figli di Dio. Camminare in ubbidienza, come figli, non è pesante, per niente. A volte ci sembra pesante, perché non stiamo ricordando che immenso privilegio è essere figli di Dio, e tutto quello che è compreso.
Pietro ci sta esortando a vivere in un certo modo, ma continua a ricordarci quello che Dio ha fatto per noi, e chi siamo per Dio. Per Dio siamo figli amati, scelti per grazia. Meditiamo sulla grandezza di quello che Dio ha fatto per noi, e camminare in ubbidienza sarà un privilegio, non un peso!
Eravamo nell’ignoranza
Poi, notate anche un altro dettaglio meraviglioso di quello che Dio ha fatto per noi. Nel v14 Pietro dice:
“14 Come figli ubbidienti, non conformatevi alle concupiscenze del tempo passato, quando eravate nell’ignoranza,” (1Pietro 1:14 LND)
Fratelli e sorelle, prima che Dio ci salvasse, eravamo nell’ignoranza, non conoscevamo la via di Dio, che è l’unica via benedetta. Salvandoci, Dio ci ha tolti dall’ignoranza, e ci ha fatto conoscere le sue vie. Che privilegio! Allora, camminiamo nelle vie di Dio, camminiamo in santità, ricordandoci che è un privilegio che adesso conosciamo le vie di Dio, perché prima eravamo nell’ignoranza. Lode a Dio che ci ha tolti dall’ignoranza, e dalla strada che porta al tormento eterno! Ed è solo per grazia.
Riscattati non con cose corruttibili
Pietro va avanti, e ancora ci esorta, ma sempre ricordandoci altri aspetti di quello che Dio ha fatto per noi.
Seguite mentre leggo i vv17-19.
“17 E se invocate come Padre colui che senza favoritismi di persona giudica secondo l’opera di ciascuno, conducetevi con timore per tutto il tempo del vostro pellegrinaggio, 18 sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, 19 ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia,” (1Pietro 1:17-19 LND)
C’è tanto in questi versetti.
Prima di tutto, notate che noi che siamo in Cristo abbiamo il privilegio di invocare Dio come Padre. Abbiamo il privilegio di chiamare Dio “Padre”, perché Lui è veramente il nostro Padre celeste. Possiamo chiamare “Padre” il Creatore dell’Universo, e Colui che doveva giudicarci e condannarci. Che privilegio, che dono, che grazia!
Senza favoritismi di persona
Infatti, Pietro va avanti e parla di Dio come giusto giudice, e dichiara che Dio giudica senza favoritismi di persona. Dio è giusto, assolutamente giusto. La giustizia è uno dei suoi attributi. Dio è il giudice, ed è il giusto giudice. Un giudice giusto non giudica in base alle proprie preferenze o simpatie. Un giusto giudice giudica solo, esclusivamente, sulla base della legge. Un giusto giudice è imparziale. E un giusto giudice applica sempre la legge.
Dio è un giusto giudice, e perciò giudica così. Dio non giudica in base a favoritismi di persona, cioè, non giudica favorendo qualcuno piuttosto che qualcun altro. Dio non ha simpatie o preferenze nel giudizio. Dio giudica solo sulla base della sua legge, senza favoritismi, senza preferenze, ma solo in base alla sua legge perfetta. Dio non chiude un occhio con i suoi figli, coprendo i loro peccati, assolutamente. Dio è un giudice giusto in ogni suo giudizio.
Perciò, Pietro esorta ciascuno di noi che invoca Dio come Padre, che si chiama figlio di Dio, e ci esorta a condurci con timore per tutta la nostra vita. Dobbiamo vivere con timore di Dio, in santità, in ogni aspetto della nostra vita, sapendo che Dio è un giusto giudice e saremo giudicati da Lui, e non ci farà sconti.
Saremo giudicati da Dio per come abbiamo vissuto, e tenendo in mente che Dio è un giusto giudice, che non lascia passare, che non fa preferenze, allora camminiamo con timore di Dio, per non peccare.
Saremo giudicati per come abbiamo vissuto. Dio ce ne parla nella sua Parola. Un brano che ci parla di questo è 1Corinzi 3:9-15. Ve lo leggo.
“9 Noi siamo infatti collaboratori di Dio; voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio. 10 Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come savio architetto io ho posto il fondamento, ed un altro vi costruisce sopra; ora ciascuno stia attento come vi costruisce sopra, 11 perché nessuno può porre altro fondamento diverso da quello che è stato posto, che è Gesù Cristo. 12 Ora, se uno costruisce sopra questo fondamento con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, stoppia, 13 l’opera di ciascuno sarà manifestata, perché il giorno la paleserà; poiché sarà manifestata mediante il fuoco, e il fuoco proverà quale sia l’opera di ciascuno. 14 Se l’opera che uno ha edificato sul fondamento resiste, egli ne riceverà una ricompensa, 15 ma se la sua opera è arsa, egli ne subirà la perdita, nondimeno sarà salvato, ma come attraverso il fuoco.” (1Corinzi 3:9-15 LND)
Saremo giudicati per come abbiamo costruito sopra il fondamento di Gesù Cristo. In altre parole, saremo giudicati per come abbiamo vissuto. Avremo portato gloria a Dio con la nostra vita? Avremo vissuto dedicandoci per l’avanzamento del Regno di Dio? Oppure saremo trovati con le mani vuote, avendo edificato con paglia e legno che saranno arsi dal fuoco?
Oh prego che ciascuno di noi sarà trovato fedele, avendo camminato nelle vie di Dio, in ogni campo della vita.
Sapendo che...
Però, fratelli, per quanto dobbiamo impegnarci a vivere in modo che onora Dio, quello non deve essere il centro dei nostri pensieri e dove focalizziamo lo sguardo. Infatti, nei vv18-19 Pietro aggiunge un “sapendo che”. Pietro ci indica quale deve essere il centro dei nostri pensieri, che cosa dobbiamo tenere in mente. Rileggo i vv18-19.
“18 sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, 19 ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia,” (1Pietro 1:18-19 LND)
Dobbiamo condurci con timore, perché saremo giudicati e Dio è un giusto giudice, MA abbiamo delle verità meravigliose e profonde da tenere in mente.
Riscattati
Teniamo in mente che siamo stati riscattati dal nostro vano modo di vivere.
Avevamo un vano modo di vivere, che ci è stato tramandato dai padri. Il nostro modo di vivere era vano, avevamo una vita vana, spesa per le cose di questo mondo, in attesa di essere giudicati e condannati all’eternità di tormento. Ed eravamo schiavi di quel modo di vivere. Non potevamo uscirne noi, per conto nostro.
Ma Dio è intervenuto. E per la sua immensa grazia, ci ha riscattati. “Riscattare” vuol dire “comprare fuori dalla schiavitù”. Vuol dire pagare il prezzo della liberazione e liberare chi era schiavo. Dio ha fatto questo per noi, ci ha riscattati dal nostro vano modo di vivere che ci stava portando al tormento eterno. E non solo ci ha riscattati, ma ci ha anche accolti come figli.
Lui che è il Dio santissimo, tre volte santo, contro cui avevamo peccato tantissimo, a cui eravamo ribelli, Dio ci ha riscattati. Che opera meravigliosa!
Col prezioso sangue
Ma abbiamo visto prima che Dio è un giusto giudice. E un giusto giudice non può solo perdonare chi è colpevole. Un giusto giudice DEVE punire il colpevole. NOI eravamo colpevoli. Eravamo schiavi del nostro vano modo di vivere, ma NON eravamo vittime, eravamo colpevoli.
Allora, come poteva il giusto Giudice riscattarci dal nostro vano modo di vivere? Come poteva riscattarci dalla schiavitù dei nostri peccati?
Col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia, immolato al posto nostro.
Dio, per riscattarci, ci ha provveduto l’Agnello perfetto, senza difetto e senza macchia, Gesù Cristo, che è andato alla croce ed è stato punito al posto nostro. Ecco come Dio ci ha riscattati: mandando Cristo come pagamento per il nostro riscatto.
Fratelli e sorelle, che opera di grazia!
Dio ha pagato per il nostro riscatto con il prezioso sangue di Gesù Cristo. Non siamo stati riscattati con cose corruttibili, con argento o oro, che perdono valore nel tempo. Siamo stati riscattati con il prezioso sangue di Cristo, incorruttibile, che non perde mai valore, in eterno. Quel pagamento non deve mai essere rinnovato, è valido per sempre. Lode a Dio per questo!
Allora, sì, dobbiamo vivere con timore. Sì, dobbiamo vivere in santità, per la gloria di Dio, sapendo che saremo giudicati. Ma viviamo così, ricordando, tenendo sempre in mente che siamo stati riscattati a carissimo prezzo, col prezioso sangue di Gesù Cristo. E per mezzo di quel sangue adesso siamo figli amati di Dio, amati e preziosi a Lui, perché Lui ci ha comprati con il prezioso sangue del suo figlio Gesù Cristo.
Fratelli e sorelle, quello che dobbiamo tenere sempre in mente non è tanto come dobbiamo camminare. Quello, in un certo senso, è secondario. Il vero focus è ricordare quello che abbiamo ricevuto da Dio, e chi siamo per Dio, in Cristo. Il resto, il “come vivere”, viene di conseguenza.
Oh, prego che Dio ci aiuti a comprendere sempre di più, sempre più a fondo, quanto è grande quello che Dio ha fatto per noi, e che questo trasformi come viviamo, giorno per giorno.
Camminiamo in santità, non tornando ai peccati del passato, ma vivendo con timore di Dio per essere trovati fedeli al giudizio. Ma soprattutto, GUARDIAMO a Dio, a quello che Lui ha fatto per noi, e a chi siamo per Lui, in Cristo.
Guardiamo a Cristo
Gesù è l’Agnello di Dio, che Dio ha mandato per riscattarci dal nostro vano modo di vivere.
Nei vv20-21, Pietro ci parla più dell’opera di Dio per salvarci. Seguite mentre leggo i vv19-21.
“19 ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia, 20 preconosciuto prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi, 21 che per mezzo di lui credete in Dio che l’ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, affinché la vostra fede e speranza fossero in Dio.” (1Pietro 1:19-21 LND)
Prima della fondazione del mondo Dio ha preconosciuto il Figlio come il Cristo, l’Agnello scelto per salvarci. Prima della fondazione del mondo, Dio aveva già prestabilito di mandare Cristo per salvarci sulla croce.
E non solo l’ha preconosciuto, ma al tempo giusto l’ha anche manifestato, che vuol dire, Dio ha mandato Gesù Cristo, il suo unigenito Figlio, nel mondo, PER NOI. Che amore è questo! Un amore senza misura, per ribelli peccatori come eravamo noi!
Dio ha mandato Cristo per noi, che per mezzo di Lui, crediamo. Noi crediamo, abbiamo fede, per mezzo di Cristo. La nostra fede non viene da noi, è la SUA opera in noi.
Per mezzo di Cristo noi crediamo in Dio che ha preconosciuto, ha mandato, ha risuscitato e ha glorificato Cristo. La nostra fede è in Dio che ha fatto tutto questo.
Che grande, immenso, Dio abbiamo, che ha organizzato tutto, prima della fondazione del mondo, per salvarci. Il nostro Dio è al di sopra del tempo, ha organizzato tutto dall’eternità passata all’eternità futura. Lui ci ha amati, e ha avuto grazia verso di noi, provvedendoci la via della salvezza per mezzo del suo Figlio!
Conclusione
Allora, fratelli, alla luce di questo, siamo sobri, viviamo in santità, viviamo con timore di Dio! Non ritorniamo alle concupiscenze del tempo passato.
MA non viviamo come seguendo una serie di comandamenti, o una serie di regole di come dobbiamo vivere.
Piuttosto, viviamo TENENDO GLI OCCHI fissi sul nostro meraviglioso Dio e Padre. Teniamo gli occhi fissi su quello che LUI ha fatto per noi. Ricordiamo e meditiamo sulla sua immensa grazia e amore verso di noi. Siamo sobri, camminiamo in santità, ma riempiamoci con quello che Dio ha fatto per noi, e con chi siamo per Lui. Ricordiamo come Lui ci ha salvati. Ricordiamo il sacrificio di Cristo per noi. E teniamo in mente che presto vedremo il nostro Signore faccia a faccia.
Questa è la chiave per vivere la vita cristiana!