Nell'ultimo sermone, abbiamo considerato che Satana va in giro, cercando quei credenti che può divorare. Egli riesce a danneggiare i credenti che non restano vicini a Cristo. Chi si allontana da Cristo rischia di soffrire gravi danni inutilmente.
Dobbiamo resistere a Satana, e abbiamo visto che il modo per riuscire a farlo, e quindi per poter stare al sicuro, è di stare fermi nella fede. La fede rappresenta sia le verità di Dio, sia il confidare in Dio. Perciò, per stare fermi nella fede, dobbiamo sottomettere ogni nostro pensiero e ragionamento alla verità di Dio.
Inoltre, dobbiamo confidare in Dio in ogni cosa. Camminare per fede vuol dire camminare in base a quello che Dio dichiara, e non in base a quello che riteniamo noi che sia giusto.
Quando stiamo fermi nella fede, allora, possiamo avere vittoria, giorno per giorno, e restare vicini a Cristo.
Però, la battaglia sarà dura, e avremo da soffrire. Dobbiamo ricordarci che non siamo i soli a soffrire. Le stesse sofferenze si compiono nella nostra fratellanza sparsa per il mondo. Fanno parte del piano di Dio.
Allora, nell'ultimo sermone, abbiamo lasciato il nostro brano a questo punto. Oggi, lo vogliamo riprendere e scoprire la meravigliosa cura che Dio ha di noi quando soffriamo.
Dio di ogni grazia
Quindi, leggiamo 1Pietro 5:8-10, e continuiamo il nostro studio con il v.10
“8 Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. 9 Resistetegli, stando fermi nella fede, sapendo che le stesse sofferenze si compiono nella vostra fratellanza sparsa per il mondo. 10 E il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù, dopo che avrete sofferto per un po’ di tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà e vi stabilirà saldamente.” (1Pi 5:8-10 LND)
Dopo averci dichiarato che la fratellanza che abbiamo sparsa nel mondo ha le nostre stesse sofferenze, Pietro ci rivela una verità meravigliosa che può darci un'immensa consolazione. Leggo ancora il v.10.
“E il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù, dopo che avrete sofferto per un po’ di tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà e vi stabilirà saldamente.” (1Piet 5:10 LND)
In questo versetto, Pietro ci spiega chi è Dio per noi, quello che Egli ha riservato per noi, e quello che Egli farà in noi.
Chi è Dio per noi
Iniziamo considerando quello che Pietro dichiara riguardo a chi è Dio per noi. Ricordiamoci che per i non credenti, che rifiutano di ravvedersi e di aggrapparsi per fede a Gesù Cristo, che rifiutano di accettare l'offerta del perdono, Dio è il Giudice severo che condannerà gli uomini al tormento eterno. Invece, se siamo fra quelli che si sono ravveduti e hanno creduto in Cristo per la salvezza, Dio diventa il Dio di ogni grazia. Per ogni vero credente, Dio è il Dio di ogni grazia.
La grazia: che parola profonda e meravigliosa! La mente umana non è grande abbastanza da comprendere che la minima parte della stupenda grazia di Dio!
La grazia di Dio è quell'attributo che Lo spinge ad adoperarsi per il bene di persone che meriterebbero da Lui solo il male. Ogni bene che riceviamo, lo riceviamo per mezzo della preziosa grazia di Dio.
Dio è il Dio di ogni grazia. Ogni grazia origina in Dio. Però, noi siamo peccatori, e per conto nostro, non potremmo mai avere accesso a Dio per poter ottenere la grazia di cui abbiamo tanto bisogno.
Anche in questo caso, Dio ha provveduto, per grazia, una via. Quella via è Gesù Cristo.
Per mezzo di Cristo, abbiamo accesso al trono della grazia, per essere soccorsi al momento opportuno, come leggiamo in Ebrei 4:16
“Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per ricevere aiuto al tempo opportuno.” (Ebr 4:16 LND)
Troviamo grazia ai piedi del trono di Dio, e il nostro libero accesso a quel trono è per mezzo di Gesù Cristo.
Essendo Dio la fonte di ogni grazia, Gesù ci insegna che per ottenere la grazia dobbiamo pregare il Padre nel suo nome.. Dobbiamo rivolgerci a Dio, per mezzo di Cristo.
Quando ci rivolgiamo a Dio, con quale misura Egli ci dà la sua grazia? Nel Salmo 84, impariamo che Dio dà la sua grazia liberalmente.
“Perché l’Eterno DIO è sole e scudo; l’Eterno darà grazia e gloria; egli non rifiuterà alcun bene a quelli che camminano rettamente.” (Sal 84:11 LND)
Tutto il bene che riusciamo a compiere è dovuto alla grazia di Dio che opera in noi. Per esempio, in 1Corinizi 15:11, Paolo dichiara che è la grazia di Dio che gli ha permesso di compiere tutto quello che ha compiuto.
“Ma per la grazia di Dio sono quello che sono; e la sua grazia verso di me non è stata vana, anzi ho faticato più di tutti loro non io però, ma la grazia di Dio che è con me.” (1Cor 15:10 LND)
Anche in 1Pietro 5, abbiamo imparato che Dio dà la sua grazia, non a tutti, ma agli umili. Leggo il v.5
“Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sì, sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.” (1Piet 5:5 LND)
Dio dà grazia agli umili. Allora, come credenti, dobbiamo capire e ricordare che Dio è il Dio di ogni grazia. Egli ci ricolma di grazia, ora, e per tutta l'eternità. Guardiamo a Dio per ogni nostro bisogno, e ringraziamoLo per ogni sua provvisione!
Allora, se ricordate, in questo versetto Pietro sta parlando delle nostre sofferenze. Menziona che Dio è il Dio di ogni grazia, per aiutarci a sapere affrontare meglio le sofferenze con fede.
Quello che ha riservato per noi
Prima di spiegare quello che Dio farà per noi mentre stiamo soffrendo, Pietro ci ricorda di quello che Dio ha riservato per noi. Leggiamo ancora l'inizio del v.10
“E il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù..., ” (1Piet 5:10 LND)
Pietro ci ricorda che il Dio di ogni grazia ci ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù.
Dio ci ha chiamati: la nostra salvezza è dovuta all'opera di Dio. Eravamo morti nei nostri peccati. Nessuno cerca Dio per iniziativa propria. Dio ci ha cambiato il cuore. Egli ci ha chiamati dalle tenebre alla sua luce, alla sua eterna gloria. Ci ha chiamati a sé, mentre noi eravamo ribelli, vivendo lontani da Dio. Che grande atto di grazia!
Pietro spiega, in termini gloriosi, a che cosa Dio ci ha chiamati. Ci ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù!
Ci ha chiamati alla sua eterna gloria. In 1Pietro 1, abbiamo letto dell'eredità riservata in cielo per noi. Qua, Pietro descrive questa eredità con il termine: l'eterna gloria.
Oh che possiamo capire sempre di più la grandezza delle nostra eredità!
Il fatto che Dio ci ha chiamati alla sua eterna gloria è incomprensibile! Noi eravamo nelle tenebre, nemici di Dio. Eravamo destinati ad un'eterna distruzione, ed avevamo davanti a noi solamente il tormento eterno.
Se la salvezza consistesse solamente nel non dover subire la condanna eterna, sarebbe già qualcosa di infinito valore.
Però, anche se comprende il privilegio infinito di non dover subire la condanna eterna, essa è infinitamente più grande. La salvezza è anche di godere l'eterna gloria di Dio in Cristo Gesù. Noi siamo stati chiamati alla gloria eterna di Dio.
Meditare su questa verità dovrebbe fare traboccare il nostro cuore di gioia.
Abbiamo davanti a noi un'eternità per godere la gloria di Dio.
Saremo glorificati con Cristo, saremo nella presenza di Dio stesso, per tutta l'eternità. Il nostro cuore sarà totalmente ed eternamente soddisfatto nella presenza di Dio, gioendo mentre lo adoreremo per tutta l'eternità.
In Cristo Gesù
Abbiamo questa eredità ineffabile totalmente e solamente per mezzo di Cristo Gesù. Essendo “in Cristo”, Cristo è la nostra salvezza, e la nostra eredità è in Cristo Gesù, come anche ogni benedizione che abbiamo in questa vita.
In Efesini 1:3 leggiamo.
“Benedetto sia Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo,” (Efe 1:3 LND)
Abbiamo ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti, in Cristo. Inoltre, anche ogni benedizione che abbiamo in terra è in Cristo, per mezzo di Cristo.
Allora, cerchiamo di capire bene la realtà della grazia. Dio Padre è la fonte di ogni grazia, di ogni benedizione, e Gesù Cristo è il mezzo per il quale riceviamo ogni grazia, ogni benedizione.
In altre parole, Gesù Cristo è l'unico Mediatore fra noi e Dio, come leggiamo i 1Timoteo 3.5.
“Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo,” (1Tim 2:5 LND)
Gesù Cristo non è solo il Mediatore più grande, ma è l'unico Mediatore. Non ci sono mediatori secondari, Cristo Gesù è l'unico mediatore fra Dio e gli uomini. Perciò, il Dio della grazia conferisce la sua grazia su di noi per mezzo di Gesù Cristo.
È in Cristo Gesù che riceviamo ogni grazia da Dio, e perciò, è in Cristo Gesù che arriviamo all'eterna gloria di Dio che godremo per tutta l'eternità.
Risultato di questa chiamata:
Prima di andare avanti, pensate al significato delle verità che abbiamo appena considerato. Dio ci ha chiamati, in Cristo, alla sua eterna gloria. La nostra salvezza è fondata sull'opera passata di Dio, nella nostra chiamata. La nostra completa salvezza è anche il traguardo futuro di Dio, quando ci porterà nella sua gloria eterna, per sempre. Ci ha chiamati “in Cristo”, e quindi, il merito per la nostra salvezza non è nostro, ma è tutto di Cristo.
Visto che è un'opera di Dio, concepita nell'eternità passata, già iniziata, e con il traguardo nell'eternità futura, la nostra salvezza è un'opera certa. Dio non può fallire in quello che fa. Dio porterà a compimento la sua opera in noi. La certezza della nostra salvezza è fondata sulla fedeltà e sulla potenza di Dio di compiere tutto quello che fa. Pietro ci ricorda di questa grande verità in modo che possiamo restare tranquilli quando stiamo soffrendo.
Le sofferenze terrene
Se guardiamo bene il v.10, vediamo che quello che abbiamo appena considerato è una piccola parentesi. Leggo ancora il v. 10
“E il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù, dopo che avrete sofferto per un po’ di tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà e vi stabilirà saldamente.” (1Piet 5:10 LND)
Se guardiamo la grammatica di questo versetto, possiamo notare che la frase “che vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù” è una frase subordinata. Leggo ancora il versetto, togliendo questa frase, in modo che noteremo meglio la frase principale.
“E il Dio di ogni grazia... dopo che avrete sofferto per un po’ di tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà e vi stabilirà saldamente.”
Anche le parole “dopo che avrete sofferto per un po' di tempo” è una frase subordinata. Togliendo anche quella, troviamo la frase principale:
“il Dio di ogni grazia... vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, ecc.”
Il Dio di ogni grazia vi perfezionerà egli stesso. Questa è la frase centrale che vogliamo considerare. Però, prima, consideriamo la frase che ci spiega QUANDO Dio ci perfezionerà. Sarà DOPO che avremo sofferto per un po' di tempo.
Anche qua, alla fine di questa Epistola, Pietro parla ancora delle sofferenze, affinché non ci perdiamo d'animo quando dovremo affrontarle. Ripetutamente in questa Epistola, Pietro ha parlato delle sofferenze che fanno parte di questo breve soggiorno terreno. Però, esse non dureranno per sempre. Anzi, in questo versetto, scopriamo che sono solamente per breve tempo.
Ricordiamoci da 1Pietro 1:6 che le sofferenze sono necessarie.
“A motivo di questo voi gioite anche se al presente, per un po' di tempo, dovete essere afflitti da varie prove,” (1Pi 1:6 LND)
In Giacomo, impariamo che le sofferenze dovrebbero essere motivo di gioia, quando consideriamo quello che Dio compie in noi tramite esse. Leggo Giacomo 1:2-4, dove nella la parola “prove” sono compresi tanti tipi di sofferenze.
“2 Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi trovate di fronte a prove di vario genere, 3 sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. 4 E la costanza compia in voi un’opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti.” (Giac 1:2-4 LND)
In 2Corinizi 12:9,10, Paolo spiega che si rallegra nelle sofferenze causate dalle sue debolezze, perché riconosce che è in quel momento che egli è forte in Cristo. Vi leggo.
“9 Ma egli mi ha detto: "La mia grazia ti basta, perché la mia potenza è portata a compimento nella debolezza". Perciò molto volentieri mi glorierò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. 10 Perciò io mi diletto nelle debolezze, nelle ingiurie, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle avversità per amore di Cristo, perché quando io sono debole, allora sono forte.” (2Cor 12:9-10 LND)
Le sofferenze fanno parte del perfetto piano di Dio.
C'è anche un altro tipo di sofferenza che fa parte del piano di Dio: le sofferenze causate dalla disciplina di Dio. La disciplina non è mai gradevole al momento, ma produce un frutto eterno meraviglioso. Leggo Ebrei 12:11
“Ogni correzione infatti, sul momento, non sembra essere motivo di gioia ma di tristezza; dopo però rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati esercitati per mezzo suo.” (Ebrei 12:11 LND)
Le sofferenze possono sembrare di durare a lungo e di essere pesanti ma, in confronto con quello che ci aspetta nella presenza di Dio, non sono né durature né gravose.
Forse uno dei brani più ricchi che aiutano a capire che le sofferenze di oggi sono di breve durata e leggere di peso, in confronto con l'eternità, è 2Corinzi 4:16-18. Ve lo leggo.
“16 Perciò noi non ci perdiamo d’animo; ma, anche se il nostro uomo esteriore va in rovina, pure quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Infatti la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria; 18 mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.” (2Co 4:16-18 LND)
Le nostre sofferenze sembrano che durino tanto, e sembrano che siano pesanti. Però, quando le confrontiamo con il peso di gloria che Dio ha riservato per noi, che durerà per tutta l'eternità, possiamo riconoscere che sono leggere e brevi.
E così, anche in 1Pietro 5:10, leggiamo che dobbiamo soffrire per un po' di tempo. La parola greca per “po' di tempo” potrebbe anche essere tradotta con “un po' di sofferenze”. Infatti, come abbiamo appena visto, si tratta solo di un po' di tempo, e si tratta solamente di un po' di sofferenze, se le consideriamo alla luce delle benedizioni eterne.
Il punto da tenere bene in mente è che ci saranno sofferenze. Non dobbiamo essere sorpresi quando avremo da soffrire. Non dobbiamo esserne aggravati. Ricordiamoci che non siamo solo noi a soffrire, infatti, tutta la nostra fratellanza sparsa per il mondo soffre. Ricordiamoci che le sofferenze non dureranno per sempre. Saranno un po' di sofferenze, per un po' di tempo. Dio, il nostro Dio di ogni grazia che ci ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù, è pienamente in controllo, e non permetterà che soffriamo oltre a quello che fa parte del suo piano perfetto di santificarci e prepararci a godere la sua eterna gloria.
Stabilite da Dio
Quando soffriamo, non solo possiamo gioire, sapendo che le sofferenze finiranno e che staremo nella presenza di Dio per sempre, ma possiamo gioire anche perché Dio non ci lascia mai soli nelle sofferenze.
In questo versetto, Pietro ci spiega quello che Dio farà durante il nostro cammino su questa terra, quando stiamo soffrire.
Dio, spinto dal suo immenso amore per noi e dalla sua fedeltà, farà un'opera meravigliosa. Leggo ancora il v.10
“E il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù, dopo che avrete sofferto per un po’ di tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà e vi stabilirà saldamente.” (1Pi 5:10 LND)
Al momento giusto, Dio vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà e vi stabilirà saldamente.
Dio stesso farà un'opera in noi. Dio stesso, il Creatore dell'Universo, Colui che controlla il sole e i pianeti, Dio stesso opererà in noi. Il Dio che cura ogni essere umano in tutta la terra, che cura gli animali dall'Antartico ai deserti, dalle giungle più dense alle montagne, il sovrano Signore che controlla il vento e le tempeste, i vulcani e i terremoti, il Dio che giudicherà ogni uomo, Dio stesso opererà in noi quando stiamo soffrendo, per portare avanti la sua buona opera in noi.
Che cosa farà Dio? Ci perfezionerà egli stesso, ci renderà fermi, ci fortificherà e ci stabilirà saldamente.
Queste non sono quattro opere diverse, ma sono vari aspetti della stessa opera che Dio farà in noi, e che sta facendo!
Il primo termine è perfezionare. Dio ci perfezionerà. Questo termine descrive un'opera di rendere completo. Significa riparare quello che era rotto, e fare il necessario per renderlo preparato e pronto. A livello morale, descrive l'opera di rendere forte, e ciò che uno dovrebbe essere. Quindi, nel senso spirituale, vuol dire renderci forti e maturi.
È Dio che ci perfezionerà. Non siamo in grado di farlo da soli. Però, non siamo soli. Dobbiamo adoperarci per la nostra santificazione. In questa stessa Epistola, Dio ci ha dato tanti comandamenti che riguardano come dobbiamo comportarci durante questo nostro cammino in questa terra. Però, non siamo noi a santificare noi stessi. Sarà Dio a perfezionarci. La gloria va tutta a Lui.
Pietro continua, e usa altri termini per farci capire che l'opera di Dio sarà un'opera completa e perfetta.
Egli ci renderà fermi. Questo vuol dire inamovibili. Ricordate quando Gesù ha parlato delle due case, una fondata sulla sabbia, e una sulla roccia? Quando sono venuti le tempeste e il vento, la casa fondata sulla roccia è rimasta salda, non ha vacillato. Dio ci renderà fermi, in grado cioè di resistere alle tempeste più dure della vita, in Cristo.
Dio ci fortificherà. In Efesini 6, Paolo dichiara:
“Del resto, fratelli miei, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza.” (Efe 6:10 LND)
Dobbiamo fortificarci nel Signore, e nella sua forza. Ma in realtà è Dio che ci fortifica. Così, possiamo sopportare e resistere ad ogni prova che Egli ci permetterà.
Infine, Pietro dichiara che Dio ci stabilirà saldamente. Anche qua, l'idea è di renderci forte e ben stabili, in modo che nessuna tempesta della vita riuscirà a farci cadere.
Perciò, come considerare le sofferenze
Alla luce di tutto questo, come dobbiamo considerare le sofferenze? Prima di tutto, non dobbiamo sperare in una vita senza sofferenze, perché Dio ci dichiara che sono necessarie. Però, quando esse arrivano, al momento giusto, Dio stesso opererà in noi, per fortificarci e stabilirci in modo che potremo superarle, ed arrivare saldi nella sua presenza, per godere la sua eterna gloria.
Sapere che Dio ci fortificherà è un'immensa consolazione che può fortificare la nostra fede. Certo, ci saranno sofferenze, ma non saremo soli. Dio stesso rimane pienamente in controllo, ed Egli porterà la sua buona opera a compimento. In questo stesso versetto in cui parla delle sofferenze, Pietro ci ha ricordato della fine, che ci porterà nella sua eterna gloria. Perciò, possiamo avere pace, anche nelle sofferenze, perché Dio ci promette che ci curerà, e che ci porterà con Sé.
Il fatto che è Dio a fortificarci, ci aiuta ad essere umili. Dipendiamo da Dio per tutto. A Dio tutta la gloria!
Dossologia:
Sì, a Dio va tutta la gloria! Infatti, a questo punto, avendo parlato nel v.10 della chiamata alla salvezza e alla gloria eterna di Dio, e avendoci spiegato che sì, ci saranno sofferenze, ma Dio stesso ci curerà fortificandoci, Pietro a questo punto si ferma per innalzare una dichiarazione di lode a Dio. Leggiamo il v.11.
“A lui sia la gloria e il dominio per i secoli dei secoli. Amen.” (1Pi 5:11 LND)
Un chiaro frutto dell'opera di Dio in un credente è quando quel credente spontaneamente e spesso dà gloria a Dio. Pietro lo fa qui, e spesso, l'Apostolo Paolo lo fa nelle sue Epistole. Durante i secoli, gli uomini di Dio che sono stati più usati da Lui sono stati uomini che avevano un cuore che innalzava spesso lode a Dio in modo spontaneo, e non solo nei momenti stabiliti.
Le parole di Pietro sono una forma di preghiera, un'espressione dal profondo del suo cuore. Egli riconosce che la gloria e il dominio appartiene a Dio, ora e per i secoli dei secoli.
In altre parole, tutta la gloria e tutto il dominio appartengono a Dio. La gloria, tutta la gloria, appartiene a Dio. Il dominio, il dominio su ogni atomo dell'universo, appartiene a Dio, a Dio solo. Tutta la gloria e il dominio appartengono a Dio, non solo ora, ma per tutta l'eternità, nei secoli dei secoli.
Pietro aveva fatto una dichiarazione di lode a Cristo in 1Pietro 4:11.
“Chi parla, lo faccia come se annunciasse gli oracoli di Dio; chi fa un servizio, lo faccia nella forza che gli è fornita da Dio, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, a cui appartiene la gloria e il dominio per i secoli dei secoli. Amen.” (1Pi 4:11 LND)
Troviamo una dichiarazione di adorazione simile scritta da Paolo in 1Timoteo 6:16.
“15 che a suo tempo manifesterà il beato e unico sovrano, il Re dei re e il Signore dei signori, 16 il solo che ha l’immortalità e abita una luce inaccessibile che nessun uomo ha mai visto né può vedere, al quale sia l’onore e il dominio eterno. Amen.” (1Ti 6:15-16 LND)
Dio ha creato l'uomo per glorificarSi. Quindi, l'unico scopo valido per tutta la nostra vita è di vivere alla gloria di Dio. Tutti coloro che saranno salvati avranno il privilegio di glorificare Dio per tutta l'eternità. Nient'altro può soddisfare i nostri cuori. Viviamo per la gloria di Dio!
Pietro conclude questo versetto con la parola “amen!”:Così sia! Il desiderio del cuore di Pietro era di glorificare Dio. Questo era anche il desiderio di cuore di Paolo. Vi chiedo: è anche il vostro desiderio di cuore?
Conclusione
Con questa domanda vorrei concludere questo sermone. Che ricchezze Dio ci ha dato in questi due versetti!
Dio, il nostro Dio, è il Dio di ogni grazia. Ogni bene viene da Dio, per mezzo della sua grazia. Dio ci ricolma di grazia. Impariamo a riconoscere sempre di più l'immensa grazia di Dio nei nostri confronti! Ricordiamoci sempre che ogni grazia arriva per mezzo di Gesù Cristo!
La grazia più grande è di essere stati chiamati alla sua eterna gloria. È inconcepibile, ma vero, che noi, che eravamo destinati al tormento eterno, siamo stati chiamati a godere la gloria di Dio per tutta l'eternità. Questa eredità è nostra, per grazia, in Cristo Gesù. Rallegriamoci, e aspettiamo il ritorno di Cristo!
Mentre Lo aspettiamo, ricordiamoci che sì, ci saranno le sofferenze. Però, non ne arriveranno mai di sbagliate. Dio è pienamente in controllo, e non ci permetterà sofferenze oltre a quelle giuste.
Non solo, ma non permetterà che siano troppo pesanti, né che durino troppo tempo. Saranno giuste. Potranno sembrare lunghe e pesanti, ma quando le confrontiamo con l'eterno peso di gloria che è riservato per noi, riconosceremo che sono brevi e leggere.
Ricordiamoci anche che Dio non ci lascia soffrire da soli. Dio stesso opera in noi per perfezionarci, per fortificarci, e per stabilirci fermamente. Quindi, anche se ci potrebbe sembrare che non ce la faremo a superarle, alziamo gli occhi, e guardiamo a Dio. Egli è all'opera in noi. Egli ha iniziato la sua opera nell'eternità passata, poi ci ha chiamato, ora ci sta santificando, e ben presto, ci porterà con Sé! Camminiamo per fede, nel breve tempo che ci rimane in questa terra.
A Dio sia la gloria e il dominio, nei secoli dei secoli, amen!