Oggi, vogliamo considerare un brano che descrive una verità assolutamente incredibile, che riguarda chi siamo in Cristo, se siamo figli di Dio. Il brano è 1Pietro 2:9,10. Per afferrare meglio queste verità, dobbiamo ricordare quello che eravamo, prima della salvezza. Cioè, la nostra posizione in Cristo e i nostri privilegi in Cristo sono oltremodo stupendi già in sé. Però, se consideriamo quella che ERA la nostra posizione e la nostra condizione prima della salvezza, quello che siamo adesso diventa infinitamente più incredibile.
La condizione di chi non ha Dio
Allora, ricordiamoci quale era la nostra condizione prima che Dio ci salvasse. Questa rimane la condizione oggi di chi NON ha Dio, di chiunque non ha Gesù come il suo vero Tesoro.
Già in 1Pietro 2 abbiamo letto di coloro che NON credono in Gesù, di coloro che NON vedono Gesù come il loro tesoro, come la loro salvezza, come la pietra vivente. Leggiamo ancora 1Pietro 2:7,8
“7 Per voi dunque che credete essa è preziosa; ma per gli increduli «la pietra che i costruttori hanno rigettata è diventata la pietra angolare, 8 pietra d’inciampo e sasso di ostacolo». Essi, essendo disubbidienti, inciampano nella parola; e a questo sono stati anche destinati.” (1Pietro 2:7-8 NRV)
Chi non crede in Gesù è destinato al giudizio eterno. Per quanto la vita sulla terra possa andare bene o male, non importa, perché quella persona ha davanti a sé solamente il tormento eterno.
Questa era anche la nostra condizione! Eravamo sulla via che portava alla condanna eterna. Eravamo tutti presi con le cose di questa vita, ignoranti del fatto che eravamo peccatori, separati da Dio.
Di natura, ogni persona rifiuta Dio. Lasciata a sé, ogni persona rifiuta di ravvedersi e di credere in Cristo Gesù. Questa era anche la nostra condizione, uguale a quella degli altri.
Però, Dio non ci ha lasciato a noi stessi. Come abbiamo letto in 1Pietro 1, Dio ci ha eletti alla salvezza. Ci ha preconosciuto, cioè, ha scelto di amarci prima della creazione del mondo. Al momento stabilito da Lui, ci ha fatto rinascere, ad una speranza viva. Ci ha vivificati per mezzo dello Spirito Santo.
Leggo ancora 1Pietro 1:1-5.
“1 Pietro, apostolo di Gesù Cristo, agli eletti che vivono come forestieri dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell’Asia e nella Bitinia, 2 eletti secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, a ubbidire e a essere cosparsi del sangue di Gesù Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate. 3 Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, ” (1Piet 1:1-4 NRV)
Ora, essendo stati scelti da Dio, ora che Dio ci ha fatto rinascere, il nostro destino non è come quello di coloro che rimangono nella loro ribellione. Ora, non siamo più un popolo sotto condanna. Leggiamo 1Pietro 2:9,10, che spiega la nostra condizione nuova.
“9 Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa; 10 voi, che prima non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia.” (1Piet 2:9-10 NRV)
Questo brano inizia con la parola “ma”. Essi, coloro che non credono in Gesù, sono destinati ad inciampare nella Parola, ovvero, sono destinati a subire la condanna eterna quando saranno giudicati da Gesù Cristo alla fine del mondo.
Ma voi avete tutta un'altra eternità davanti a voi. La parola “ma” descrive un immenso ed eterno contrasto. “Ma” è una congiunzione con valore opposito. Cioè, per grazia, la nostra condizione è l'opposto, il contrario della loro condizione. Per la misericordia di Dio, la nostra eternità è il contrario della loro eternità! Tutto e solo per grazia.
Consideriamo la nostra condizione ora che siamo in Cristo.
Stirpe eletta
Loro sono destinati alla condanna eterna. Per grazia, noi siamo una stirpe eletta. Leggo ancora la prima parte del v.9
“Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato”
Questo è un riferimento a Esodo 19:6, in cui il SIGNORE dichiara a Mosè quello che doveva dire ad Israele, da parte del Signore:
“e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa". Queste sono le parole che dirai ai figli d’Israele».” (Eso 19:6 NRV)
Israele doveva essere una nazione santa per il Signore. Però, Israele come nazione non ha seguito il Signore, e per il momento, come leggiamo in Romani 11, per il momento un indurimento è stato prodotto in una parte di Israele, in modo che il Vangelo potesse raggiungere noi stranieri. Ora, noi, per opera di Dio, siamo una stirpe eletta. Siamo un popolo nuovo, che Dio ha scelto per Sé. Non abbiamo noi scelto di appartenere a Dio. Dio ci ha eletto! Siamo una stirpe, un nuovo gruppo, che non esisteva prima.
Siamo stati scelti! Dio non ha scelto tutti, e non ha scelto noi per alcun merito nostro. È stata una libera scelta di Dio, un atto di pura grazia. Noi meritavamo, come tutti gli altri, la condanna eterna. Ma Dio ci ha eletto ad essere una generazione nuova, una stirpe eletta.
Sacerdozio regale
Il versetto continua, e dichiara che siamo un sacerdozio regale! Abbiamo letto in 1Pietro 2:4 che Dio ci ha fatto diventare un sacerdozio santo. Siamo sacerdoti, perché abbiamo il privilegio di portare sacrifici di lodi e di ringraziamento. Essendo Dio santo, possiamo offrire questi sacrifici solamente se siamo anche noi santi, e siamo santi per mezzo della giustificazione di Cristo Gesù e della santificazione dello Spirito Santo.
Ora, nel v.9, impariamo che siamo anche un sacerdozio regale. Siamo regali, apparteniamo alla famiglia reale. Abbiamo un privilegio estremamente superiore al privilegio che aveva Aaronne e i suoi discendenti. Essendo regali, essendo figli di Dio, abbiamo libertà di entrare nella presenza di Dio a tutte le ore per offrire i nostri sacrifici a Lui, ed essendo figli abbiamo il privilegio di chiamarLo Padre. Quindi, portiamo i nostri sacrifici con gioia! Il RE dell'universo accetta quello che Gli offriamo, perché è Lui stesso che ci ha fatto diventare un sacerdozio regale! Che immenso privilegio!
Gente santa
Dio ci ha fatto diventare anche una gente santa. La parola greca tradotta con “gente” è “ethnos”, e solitamente quando è al singolare come in questo caso, è un termine che denota una nazione. Noi che siamo stati salvati proveniamo da tante razze e popoli e nazioni. In Cristo, siamo stati formati come un popolo nuovo, una nuova nazione. Questa nazione non è politica, né di una certa razza fisica. Noi siamo piuttosto una nazione spirituale, una gente santa. Siamo stati lavati dallo Spirito Santo, che ci ha applicato i benefici di Cristo. Dio è santo, è solo una gente santa può avere accesso a Lui. Noi siamo quel popolo, quella nazione, tutto per grazia!
Il popolo di Dio
Per grazia, noi siamo il popolo di Dio. Leggiamo i vv.9,10.
“9 Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa; 10 voi, che prima non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia.” (1Piet 2:9-10 NRV)
Prima, NON eravamo un popolo. Eravamo tanti individui, perduti, sotto condanna, separati da Dio. Eravamo senza alcuna vera speranza. Eravamo nemici di Dio.
Ora, siamo il popolo di Dio. Siamo il popolo di Dio per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo. Per farci diventare suo popolo, Dio ci ha acquistato, a caro prezzo.
Quando Dio ci ha acquistato, non avevamo alcun valore per contro nostro. Non avevamo niente da offrire a Dio. Siamo preziosi a Dio perché Dio ha scelto di amarci, Dio ha scelto di adottarci come figli suoi, Dio ha scelto di acquistarci per farci diventare il suo popolo. Ora, tutto per grazia, siamo l'amato popolo di Dio. Per acquistarci, Dio doveva soddisfare la sua giustizia che era stata offesa dai nostri peccati. Perciò, Dio ha pagato il prezzo del suo unigenito Figlio.
In Marco 10, Gesù Cristo, parlando di Sé come “il Figlio dell'uomo”, dichiara:
“Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti».” (Marco 10:45 NRV)
Gesù Cristo ha dato la sua vita come prezzo di riscatto. Questo è il prezzo che Dio ha pagato per acquistarci! Dio Padre doveva punire il Figlio, Gesù Cristo, per acquistarci, per pagare il prezzo della nostra condanna! Quindi, siamo il popolo di Dio perché Dio ci ha acquistati.
Misericordia
Il v. 10 dichiara un'altra verità meravigliosa e fondamentale:
“voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia”.
Prima, come tutti gli altri, non avevamo ottenuto misericordia. Dio ci guardava in base a quello che meritavamo, e meritavamo solamente la morte eterna.
Ora, in Cristo Gesù, abbiamo ottenuto misericordia. Ora, per mezzo di questa misericordia, siamo perdonati. Ora, anziché essere nemici di Dio, siamo preziosi a Dio. Ora, nulla può separarci dall'amore di Dio per noi in Gesù Cristo.
Tutto questo perché Dio ha avuto misericordia di noi. Che cos'è la misericordia? La misericordia è quella compassione verso qualcuno che è in terribile miseria, dalla quale quella persona non è in grado di uscirne da sola.
La misericordia quindi descrive un cuore che è grandemente toccato vedendo la sofferenza e la miseria di un altro, al punto che agisce per soccorrere la persona che sta nella miseria.
Carissimi, noi eravamo nella miseria, senza saperlo. Eravamo schiavi dei nostri peccati. Eravamo sotto condanna eterna. Eravamo senza speranza.
Dio ha avuto misericordia di noi. Dio, il Sovrano Creatore di tutto, il Signore dell'universo, il Santo Dio che odia ogni peccato, ha avuto e ha tuttora misericordia di noi. La nostra condizione ha suscitato amore e bontà e benevolenza in Dio verso di noi. Il suo cuore è così toccato che Egli si impegna, con la sua potenza infinita, per il nostro bene.
Per la sua misericordia, Dio ci ha perdonato i nostri peccati in Gesù Cristo. Ci ha dato un cuore nuovo. Ci ha dato lo Spirito Santo per insegnarci e guidarci. Dio continua ad avere misericordia per noi, ogni giorno.
Di natura, ogni persona tende a cercare l'appoggio di coloro che sembrano essere in grado di salvare dai problemi. Però, qual è quell'uomo che è veramente in grado di salvare se stesso, per non parlare di qualcun altro? Chi spera negli uomini, rimarrà terribilmente deluso per tutta l'eternità.
Invece, chi spera nel sovrano Signore di tutto, non sarà mai deluso. Infatti, abbiamo letto nel v. 6 che chi crede, ovvero spera, in Gesù Cristo, non resterà deluso, non resterà confuso, non avrà da temere nel giorno del giudizio.
Il motivo per cui possiamo sperare in Dio, è che Dio ha scelto di guardarci con misericordia. Siamo diventati preziosi a Dio. Egli non ci lascerà e non ci abbandonerà.
Cari, è importantissimo camminare in ubbidienza e santità. La Bibbia parla moltissimo di questo. È importatissimo presentarci come sacrifici viventi a Dio ogni giorno. È assolutamente necessario cercare per prima cosa il regno di Dio. Non dobbiamo mai credere che non importa come viviamo. Anzi, importa eternamente! Dobbiamo impegnarci con tutto il nostro cuore. Non dobbiamo mai pensare che il peccato non sia una cosa grave, perché ogni peccato è estremamente grave.
Però, anche quando facciamo del nostro meglio, anche quando siamo più focalizzati sul Signore che mai, anche quando ci impegniamo con grande cuore per camminare in totale santità, alla luce della perfetta santità di Dio, siamo mancanti. Dio ci sta santificando, e finché siamo in questa tenda che chiamiamo “corpo”, avremo bisogno di crescere di più.
Perciò, se Dio dovesse guardarci per il nostro merito, anche se fossimo al nostro meglio, se Dio dovesse permetterci libero accesso nella sua presenza solo quando saremo meritevoli, saremmo senza speranza. Sarebbe assolutamente impossibile ricevere alcuna benedizione da Dio se dipendesse dal nostro merito. Anzi, se dipendesse dal nostro merito, saremmo respinti per sempre dalla presenza di Dio.
1Pi 2:18 Domestici, siate con ogni timore sottomessi ai vostri padroni; non solo ai buoni e ragionevoli, ma anche a quelli che sono difficili. 19 Perché è una grazia se qualcuno sopporta, per motivo di coscienza dinanzi a Dio, sofferenze che si subiscono ingiustamente. 20 Infatti, che vanto c’è se voi sopportate pazientemente quando siete malmenati per le vostre mancanze? Ma se soffrite perché avete agito bene, e lo sopportate pazientemente, questa è una grazia davanti a Dio. 21 Infatti a questo siete stati chiamati, poiché anche Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme.
Però, gloria a Dio, Dio NON ci guarda in base al nostro merito. Ci guarda con misericordia, in base al merito di Cristo.
Anziché trattarci come meritiamo, visto che Dio ha avuto misericordia di noi, e continua ad avere misericordia per noi e ci guarda per i meriti di Cristo Gesù, il nostro Salvatore, la nostra giustizia, e il nostro Avvocato, allora, possiamo gioire. Abbiamo libero accesso a Dio. Dio ci guarda, per mezzo di Cristo, con favore! Siamo preziosi a Lui. Tutto questo perché Dio ha misericordia di noi.
Dio ci conosce a fondo. Conosce le nostre debolezze. Conosce le nostre cadute. E Dio, considerando tutto questo, ha misericordia di noi, per mezzo di Cristo.
Quindi, quando ci impegniamo più che mai a camminare bene ma ancora cadiamo, certamente è giusto sentire il peso del nostro peccato. Però, non dobbiamo fissare lo sguardo sulle nostre innumerevole cadute, ma fissiamo lo sguardo sull'immensità della misericordia di Dio, che ci offre il perdono, che ci rialza per poter riprendere il cammino! Rallegriamoci nella nostra salvezza! Grazie a Dio per la sua misericordia!
Dalle tenebre alla sua luce meravigliosa
Nel nostro brano, abbiamo ancora un meraviglioso beneficio da considerare. Leggiamo ancora il v.9.
“Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa;” (1Pi 2:9 NRV)
Dio ci ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa!
Consideriamo per alcuni minuti questa verità preziosa che merita di essere meditata per tutta la vita.
Eravamo nelle tenebre. Nelle tenebre, c'è ignoranza, c'è peccato, c'è vera miseria. Camminavamo senza sapere dove andavamo. Eravamo schiavi del nostro peccato, ed era impossibile liberarci. Come leggiamo in Tito 3:3,
“Perché anche noi un tempo eravamo insensati, ribelli, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella cattiveria e nell’invidia, odiosi e odiandoci a vicenda.” (Tito 3:3 NRV)
Eravamo traviati, schiavi di ogni sorta di passione. Vivevamo nella cattiveria e nell'invidia. Queste cose ci ostacolavano totalmente dall'avere vera gioia e dal godere le benedizioni di Dio. Eravamo odiosi e ci odiavamo a vicenda. La vita era brutta, e non sapevamo nemmeno che eravamo nelle tenebre.
Efesini 2:2,3 spiega la nostra condizione di allora:
“2 ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l’andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell’aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli. 3 Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d’ira, come gli altri.” (Efe 2:2-3 NRV)
Eravamo schiavi del peccato, e schiavi di Satana, senza saperlo. Eravamo senza speranza, senza Dio.
Quando eravamo in quella condizione, è arrivata l'amore e la misericordia di Dio. Dio ci ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.
Ci ha chiamati! La nostra salvezza è stata l'iniziativa di DIO, non la nostra. Abbiamo già visto in 1Pietro che Dio ci aveva già preconosciuti ed eletti, prima della creazione del mondo. Poi, al momento scelto da Lui, ha rivolto la sua santa chiamata a ciascuno di noi, la sua chiamata potente, che ci ha dato vita. Come abbiamo letto in capitolo 1, Dio ci ha rigenerato, ci ha fatto rinascere.
Quando Lazzaro, il fratello di Maria e Marta, morì, Gesù lo chiamò dalla tomba. Il morto tornò in vita, ed uscì dal sepolcro.
Similmente, noi eravamo morti nei nostri peccati, e Dio ci ha chiamato e ci ha vivificato.
Dio ci ha chiamato dalle tenebre, alla sua luce meravigliosa.
La luce di Dio rappresenta, soprattutto, la presenza di Dio. Dio è luce! La salvezza ci porta a poter avere comunione con Dio stesso. Nessuna delle benedizioni di Dio, per quanto siano tutte meravigliose, è paragonabile alla benedizione di godere la comunione di Dio stesso.
La luce rappresenta anche la giustizia di Dio. Eravamo schiavi del peccato ma ora per mezzo di Cristo siamo stati giustificati, e per la sua potenza che opera in noi possiamo camminare in giustizia.
Il contrasto fra le tenebre e la luce è come il contrasto fra la mezzanotte e il mezzogiorno!
Dio ci ha chiamati alla sua luce meravigliosa! È meravigliosa perché nella luce, possiamo godere la gloria di Dio! In Isaia 60:2 leggiamo:
“Infatti, ecco, le tenebre coprono la terra e una fitta oscurità avvolge i popoli; ma su di te sorge il SIGNORE e la sua gloria appare su di te.” (Isa 60:2 NRV)
Eravamo nella fitta oscurità del peccato, e Dio ha fatto sorgere su di noi la sua luce, la sua gloria.
In Colossesi 1:13 leggiamo:
“Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio.” (Col 1:13 NRV)
Eravamo sotto il potere delle tenebre, ma con la sua potente chiamata, Dio ci ha liberati e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio Gesù Cristo. Gesù è la luce, in Cristo siamo nella luce, per ora e per l'eternità.
La luce del sole finirà. Ma la luce di Dio non finirà mai. In Apocalisse 21 leggiamo:
“22 Nella città non vidi alcun tempio, perché il Signore, Dio onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio. 23 La città non ha bisogno di sole, né di luna che la illumini, perché la gloria di Dio la illumina, e l’Agnello è la sua lampada. 24 Le nazioni cammineranno alla sua luce e i re della terra vi porteranno la loro gloria.” (Apo 21:22-24 NRV)
Dio ci ha chiamato alla sua luce meravigliosa, che è Dio stesso, e resteremo nella luce di Dio per tutta l'eternità.
Per proclamare le virtù di Dio
Perché? Perché Dio ci ha chiamato dalle tenebre alla luce? Perché Dio ci ha acquistato, a caro prezzo, per diventare il suo popolo? Perché Dio ha avuto misericordia di Dio? Perché ci ha fatto diventare una stirpe eletta, e una gente santa? Quale scopo aveva Dio in tutto questo?
Il v.9 ci parla dello scopo di Dio nella nostra salvezza:
“Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa;” (1Pi 2:9 NRV)
Dio ha avuto questa meravigliosa grazia su di noi affinché proclamassimo le sue virtù!
Dio è geloso per la sua gloria! Ci salva per darci il privilegio, e la responsabilità, di proclamare le sue infinite virtù al mondo.
Dio ci salva per farci essere luce nel mondo di tenebre.
Gesù dichiara che gli uomini preferiscono le tenebre alla luce. Perciò, spesso, quando parliamo di Dio, gli uomini non vogliono ascoltare. Facilmente arrivano a disprezzare la luce, e perciò, disprezzano chi proclama la luce. Gesù spiega che se hanno odiato Lui, possono odiare anche noi.
Però, non dobbiamo preoccuparci della reazione delle persone. Dobbiamo proclamare le virtù di Dio. Sarà Dio ad operare, sarà Dio ad aprire gli occhi dei ciechi, come ha aperto i nostri, affinché certi cerchi sentano il vangelo, vedano la gloria di Cristo, e ricevano la salvezza. La predicazione è necessaria perchè ci possa essere quell'ascolto che conduce alla fede. Quindi, Dio ci ha salvato affinché proclamiamo le sue virtù. Dedichiamoci a questo.
Conclusione
Allora, fratelli, oggi abbiamo iniziato a considerare delle verità che dovremmo meditare tutti i giorni della vita, per quanto sono meravigliose. Solo facendo così possiamo godere la pienezza della nostra gioia in Cristo.
In questa vita, abbiamo problemi? Abbiamo difficoltà, e prove, e tristezza in questo cammino verso il cielo? Certamente. Però, a differenza di prima, ora, le abbiamo solo per un breve tempo. Poi saranno dimenticate per tutta l'eternità, perché la nostra gioia nella presenza di Dio sarà così immensa che non ci sarà spazio per alcun ricordo delle cose brutte di questo breve soggiorno.
Non solo, ma ora che siamo in Cristo, ora che Dio ci ha chiamati, ora che siamo il suo popolo, sappiamo che Dio sovranamente fa cooperare tutte le cose al nostro bene. Egli ci sta conformando all'immagine di Gesù Cristo, e le prove che Dio permette sono quelle che fanno parte della sua opera in noi.
Quindi, anziché riempire i nostri pensieri con i problemi che sono degli strumenti nelle mani di Dio e che Egli usa per il nostro bene eterno, scegliamo di meditare su quello che è eterno.
Meditiamo sulla misericordia di Dio e sul fatto che Dio non ci guarda più in base a quello che meritiamo noi, ma ci guarda con misericordia e bontà, per mezzo del merito di Cristo. Perciò, possiamo venire liberalmente nella presenza di Cristo. Certo, dobbiamo impegnarci, ma Dio ci accetta, NON in base a quanto bene camminiamo, ma in base alla perfetta giustizia di Gesù Cristo. Questo significa che anche se Dio può disciplinarci, anche duramente, nulla ci separerà dal suo amore per noi in Gesù Cristo.
Mediamo su chi siamo in Cristo. Siamo una stirpe eletta, siamo parte del popolo di Dio, mentre prima non eravamo il popolo di Dio. Siamo un sacerdozio regale, con libertà di entrare nella presenza di Dio stesso per offrire sacrifici di lode!
Siamo una gente santa, preziosa a Dio. Avendo dato Gesù Cristo per acquistarci, Dio non ci lascerà e non ci abbandonerà mai!
Che motivo di rallegrarci! Oh che possiamo conoscere sempre di più benefici che abbiamo in Cristo!