Aiuto Biblico

I litigi e la loro radice

Giacomo 4:1-10

Sermone di Leonardo Bevilacqua, www.AiutoBiblico.org per domenica, 31 ottobre 2021

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Introduzione

C’è un peccato molto diffuso nella società, e tristemente, a volte è molto diffuso anche nella chiesa. È un peccato che porta tanto male nella vita di molti. Questo peccato rovina i rapporti, distrugge i matrimoni, rovina il rapporto tra genitori e figli, crea tensione e divisione nelle chiese, e ci ostacola dall’avere un cuore veramente soddisfatto. Questo è il peccato di avere litigi, contese e dispute tra di noi, che Dio chiama anche guerre.

Siamo arrivati a studiare il capitolo 4 di Giacomo e in questo capitolo, Dio, tramite Giacomo, ci parla proprio di questo peccato, e del peccato che si nasconde dietro l’avere guerre e contese. Non solo, ma Dio ci spiega anche come affrontare questo peccato e come avere vittoria su di esso.

Le guerre e le contese

Inizio leggendo il versetto 1. Seguite mentre leggo.

“1 Da dove vengono le guerre e le contese fra voi? Non provengono forse dalle passioni che guerreggiano nelle vostre membra?” (Giacomo 4:1 LND)

A volte, tristemente, ci sono guerre e contese tra di noi. Certo questo è normale in coloro senza Cristo, ma tristemente, a volte può diventare la normalità anche nella vita di chi si dichiara figlio di Dio.

Questo non è buono. Questo è un brutto peccato. Questo peccato distrugge i rapporti, ma soprattutto, più di ogni altra cosa, è un peccato abominevole agli occhi di Dio, che rovina il nostro rapporto con Dio.

La radice di questo peccato

Se tu ti dichiari figlio di Dio, e hai questo peccato, non puoi lasciarlo nella tua vita. Ma quando riconosci un peccato nella tua vita, è importantissimo anche fermarti a capire da dove viene questo peccato, qual è la sua origine. Il peccato che viene fuori da noi e che è visibile è solo una parte. Spesso c’è una radice più profonda che dobbiamo riconoscere e togliere.

Da dove vengono le guerre e le contese? Qual è la radice di questo peccato? È fondamentale che capiamo questo per poi poter combattere questo peccato e avere vera vittoria.

Nel versetto 1, Dio, tramite Giacomo, ci dà la risposta a queste domande. Lo rileggo.

“1 Da dove vengono le guerre e le contese fra voi? Non provengono forse dalle passioni che guerreggiano nelle vostre membra?” (Giacomo 4:1 LND)

Le guerre e le contese che ci sono tra noi provengono dalle passioni che guerreggiano nelle nostre membra.

La parola che è stata tradotta come “passioni” nel versetto 3 è stata tradotta come “piaceri”. Le passioni, o i piaceri, sono tutti quei piaceri carnali e terreni che sono peccaminosi. Ognuno di noi ha un cuore che può essere pienamente soddisfatto solo in Dio, ma ognuno di noi, a volte, cerca la soddisfazione in altre cose al di fuori di Dio. Le passioni, o i piacer, sono le altre cose in cui cerchiamo la soddisfazione del nostro cuore.

In questo versetto, Giacomo dice che le passioni guerreggiano nelle nostre membra. Queste passioni peccaminose combattono per controllarci, per spingerci a peccare per ottenere quello che vuole la carne. L’uomo interiore in Cristo vuole vivere per Dio. Queste passioni guerreggiano per farci cercare la soddisfazione nel peccato, anziché in Dio. C’è una guerra per tutta la vita in ogni vero credente, per resistere ai desideri della carne e soddisfare i desideri dello Spirito. Le passioni guerreggiano dentro di noi perché vogliono avere il primato.

Il fatto che abbiamo queste passioni nel nostro cuore, cioè questi desideri carnali, ci spinge ad avere guerre e contese con gli altri. Infatti, quando viviamo per ottenere i desideri della nostra carne, spesso ci scontriamo con altri che ci ostacolano dall’ ottenere quello che desideriamo. E quando in un rapporto ognuno cerca i propri desideri, facilmente arriveranno a vedere l’un l’altro come un nemico, perché si ostacolano a vicenda dall’ottenere quello che la carne di ciascuno vuole. È inevitabi

Le conseguenze delle passioni

Quando abbiamo passioni che guerreggiano nelle nostre membra, queste passioni produrranno guerre e contese, che è già una cosa terribile. Ma non solo. Nei prossimi versetti Giacomo ci spiega meglio cosa succede quando abbiamo queste passioni peccaminose nel nostro cuore.

Seguite mentre leggo dal versetto 2.

“2 Voi desiderate e non avete, voi uccidete e portate invidia, e non riuscite ad ottenere; voi litigate e combattete, e non avete, perché non domandate. 3 Voi domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.” (Giacomo 4:2-3 LND)

Quando viviamo per le nostre passioni, cercando di soddisfare il nostro cuore con altre cose al di fuori di Dio, questo peccato porta terribili conseguenze nella nostra vita.

Cuore insoddisfatto

Per primo, quando abbiamo questo peccato, avremo un cuore sempre insoddisfatto. Chi cerca la soddisfazione al di fuori di Dio non avrà mai un cuore veramente soddisfatto.

Uccidere e portare invidia

Poi, Giacomo dice:

“2 Voi desiderate e non avete, voi uccidete e portate invidia, e non riuscite ad ottenere;” (Giacomo 4:2a LND)

Un altro frutto di questo peccato è uccidere e portare invidia. Certo, pochi ci arrivano in senso fisico, ma Gesù ci insegna che chi odia il proprio fratello è come se lo uccidesse. Cercare la soddisfazione al di fuori di Dio porta a odiare, per esempio, verso chi ci ostacola dall’ottenere quello che la nostra carne vuole. E possiamo portare invidia verso chi ha quello che noi desideriamo e non abbiamo. L’invidia distrugge i nostri rapporti.

Litigare e combattere

Un altro frutto di questo peccato è il litigare e combattere. Quando cerchiamo la nostra soddisfazione nelle passioni anziché in Dio ci scontriamo con gli altri intorno a noi perché a volte, anche spesso, i nostri traguardi vanno in conflitto con i loro traguardi. Si vede questo spesso nel matrimonio. Per esempio, se c’è del tempo libero da spendere come famiglia, e il marito cerca la sua soddisfazione nell’andare a fare un giro insieme, e la moglie invece cerca la sua soddisfazione nello stare a casa, i due litigheranno. Se non si rendono conto che stanno cercando la soddisfazione nel posto sbagliato, e se non cercano entrambi la soddisfazione in Dio e non nell’attività da fare nel tempo libero, litigheranno. Cari fratelli e sorelle, litigare è bruttissimo, e ferisce entrambi.

Quando litighiamo con qualcuno, questo è un indicatore che stiamo cercando la nostra soddisfazione nel posto sbagliato. Quando ti trovi a litigare, fermati e chiediti: “dove sto cercando la mia soddisfazione?”. Vedrai che non stai cercando la soddisfazione in Dio.

E, tenete in mente anche che si può litigare non solo a parole, ma anche solo tenendo il muso e non parlandosi. Anche quello è una forma di litigare e combattere. E a volte ferisce più che litigare a parole.

Il peccato di cercare la soddisfazione al di fuori di Dio distrugge i rapporti, ruba la pace, porta ad avere una vita miserabile, e ferisce le persone intorno a noi.

Domandate e non ricevete

Poi, notate che Giacomo ci spiega perché, quando cerchiamo la soddisfazione nelle passioni, anche se chiediamo a Dio di darci quello che vogliamo, non lo riceviamo. Rileggo i versetti 2 e 3.

“… voi litigate e combattete, e non avete, perché non domandate. 3 Voi domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.” (Giacomo 4:2b-3 LND)

Se abbiamo un cuore puro, che ha desideri conformi alla volontà di Dio, Dio risponde alle nostre preghiere. Non sempre la risposta di Dio è immediata, ma quando desideriamo quello che è la volontà di Dio, Dio risponde alle nostre preghiere. Se invece i nostri desideri non sono conformi alla volontà di Dio, ma desideriamo cose che vanno contro Dio e il suo piano, anche se le chiediamo non le riceveremo.

Nel versetto 3, Giacomo ci dice chiaramente che il motivo per cui a volte non riceviamo quello che chiediamo a Dio è perché domandiamo male, per spendere nei nostri piaceri. In quel caso, il cuore dietro la richiesta è un cuore peccaminoso, che non vuole la gloria di Dio, che non ha timore di Dio, piuttosto è un cuore che vuole spendere nei propri piaceri ed essere soddisfatto al di fuori di Dio. Dio non risponde a chi chiede con questo cuore. Che cosa stai chiedendo a Dio, con quale cuore e con quale motivazione?

L’amicizia del mondo è inimicizia contro Dio

Chi è veramente salvato, chi è stato rigenerato ad una nuova creatura, ha desideri diversi da prima, quando era nel peccato. Se tu sei un vero figlio di Dio, i tuoi desideri, le tue passioni, non saranno quelle di prima.

Però, nella carne, possiamo ancora avere desideri peccaminosi verso le cose di questo mondo. Possiamo desiderare cose materiali, soldi, fama, gloria dagli uomini. Quando desideriamo qualsiasi cosa più di Dio, anche i buoni doni che Dio ci dà, quella è idolatria. E nella Bibbia il peccato di idolatria è paragonato al peccato di adulterio. Infatti, più volte la Bibbia parla dell’idolatria in termini di adulterio spirituale. Questo è il senso di “adulterio” nel versetto 4. Tenete questo in mente e seguite mentre leggo il versetto 4.

“4 Adulteri e adultere, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio.” (Giacomo 4:4 LND)

L’adulterio nel matrimonio è il peccato di essere infedeli al coniuge. Questo adulterio, l’adulterio spirituale, è il peccato di essere infedeli a Dio, cioè, cercare la soddisfazione in altre cose all’infuori di Dio, che diventano idoli per noi.

Chi vuole essere amico del mondo, cioè, chi cerca le cose di questo mondo per trovare soddisfazione in esse, si rende nemico di Dio. Un uomo che commette adulterio non può avere anche un buon rapporto con la moglie. È impossibile. Allo stesso modo, chi vuole essere amico del mondo, chi cerca la soddisfazione nelle cose del mondo anziché in Dio, non può essere amico di Dio, piuttosto, è nemico di Dio. Chi vive così è lontano da Dio.

Anche solo nei pensieri

Fratelli e sorelle, riguardo il matrimonio, Gesù ci insegna che non è solo l’atto fisico ad essere peccaminoso e ad essere considerato adulterio, ma anche quando uno solo guarda con desiderio una donna che non è la propria moglie. Uno può commettere adulterio senza mai commettere l’atto fisico, e davanti a Dio quello è adulterio tanto quanto quello commesso anche fisicamente. Dio guarda il cuore.

Allo stesso modo, tu puoi essere un adultero, spiritualmente parlando, anche se tu solo desideri le cose di questo mondo, senza mai ottenerle.

Dio vuole il nostro cuore. E se il nostro cuore è macchiato con il peccato dell’adulterio spirituale, se abbiamo idoli nel cuore, non possiamo essere amici di Dio, non possiamo piacere a Dio e non possiamo avere comunione con Dio.

La soluzione

Quindi, riassumendo, la radice delle guerre, delle contese, dei litigi è spirituale, e va al di là dell’oggetto stesso del disaccordo. Cioè, se cerchi di risolvere il problema delle contese e dei litigi trovando un accordo sulla cosa per cui litighi, senza arrivare a toccare il peccato di cuore, non avrai mai vittoria su questo peccato. Per avere vittoria devi riconoscere che il problema di fondo è spirituale, è un peccato che hai e che devi togliere dalla tua vita. Solo così puoi avere vittoria.

Dal versetto 5 Giacomo ci spiega qual è la soluzione alle guerre e alle contese. Seguite mentre leggo i versetti 5 e 6.

“5 Pensate che la Scrittura dica invano: "Lo Spirito che abita in noi ci brama fino alla gelosia"? 6 Ma egli dà una grazia ancor più grande; perciò dice: "Dio resiste ai superbi, e dà grazia agli umili".” (Giacomo 4:5-6 LND)

Se tu sei un figlio di Dio, tu hai lo Spirito Santo che dimora in te. E lo Spirito Santo ti brama fino alla gelosia. Cioè, se tu sei un figlio di Dio, quando pecchi e non ti ravvedi, ma resti nel tuo peccato, lo Spirito Santo che è in te non ti lascia avere pace. Se tu hai lo Spirito Santo non puoi solo restare nel peccato come se niente fosse. Lo Spirito Santo ti schiaccerà, sempre di più, per farti riconoscere e abbandonare il tuo peccato. Grazie a Dio! Questo è un dono meraviglioso che Dio ci ha dato per spingerci a non restare nel nostro peccato.

Tristemente, a volte, quando lo Spirito Santo ci parla mostrandoci il nostro peccato, a causa del nostro orgoglio, non vogliamo ascoltare. E possiamo anche mettere a tacere lo Spirito, in modo che non ci parli più. Questo è grave e estremamente pericoloso. Non facciamo così, fratelli! Ascoltiamo lo Spirito quando ci parla.

Ogni vero figlio di Dio ha lo Spirito Santo che lo convince del proprio peccato. E se tu sei un figlio di Dio e hai guerre, contese e litigi nella tua vita, finché rimangono, tu non starai bene. Lo Spirito Santo non ti lascerà stare bene e tranquillo nella condizione in cui ti trovi. Dio fa quest’opera in noi, tramite lo Spirito Santo, perché vuole spingerci a ravvederci dal nostro peccato e a tornare a Lui.

Infatti, il versetto 6 dice:

“6 Ma egli dà una grazia ancor più grande; perciò dice: "Dio resiste ai superbi, e dà grazia agli umili".” (Giacomo 4:5-6 LND)

Quando Dio ti parla, e con lo Spirito Santo ti mostra il tuo peccato, hai davanti a te la scelta di come rispondere. Puoi rispondere con superbia, con orgoglio, oppure puoi rispondere con umiltà.

In questo versetto Giacomo ci spiega a cosa porta ciascuna delle due scelte.

Chi è superbo, chi sceglie di non sottomettersi a Dio, di non abbandonare il proprio peccato, ma piuttosto sceglie di restare nel proprio peccato, Dio resiste a quella persona. Fratelli, questo è terribile. Quando Dio resiste a qualcuno è terribile perché vuol dire che Dio è lontano da quella persona, e non benedirà quella persona. Quando Dio ti resiste non hai le benedizioni di Dio, ma soprattutto, non hai comunione con Dio. Quando Dio ti resiste non hai pace con Dio, ma c’è inimicizia tra te e Dio, e sei lontano da Dio. Avere Dio che ti resiste è terribile, terribile!

Al contrario, se uno è umile, Dio gli dà grazia. Chi è pronto a riconoscere e ad abbandonare il proprio peccato quando Dio glielo mostra, e quindi chi è umile di cuore, costui riceve la grazia di Dio. La grazia di Dio è qualcosa di meraviglioso e di cui abbiamo assolutamente bisogno! Dio è pronto a dare la sua meravigliosa grazia a chi si umilia e si sottomette a Lui. Chi ha la grazia di Dio, cioè, anche se è caduto nel peccato, viene riconciliato con Dio e può godere di nuovo un rapporto personale con Dio. Quando Dio dà la sua grazia mostra favore verso quella persona, che è il contrario di resistere a quella persona. Quanto meraviglioso e stupendo è quando ci umiliamo e, quindi, riceviamo la grazia di Dio. Dio è pronto a dare la sua grazia a chiunque si umilia di cuore davanti a Lui.

I passi da fare

Andando avanti nei versetti 7 a 10, Dio ci mostra quali sono i passi da fare per avere vera vittoria sul peccato di avere passioni peccaminose nel cuore, e quindi, anche per avere vittoria sul peccato di avere guerre e contese.

Seguite mentre leggo dal versetto 7.

“7 Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi. 8 Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi; pulite le vostre mani, o peccatori; e purificate i vostri cuori, o voi dal cuore doppio! 9 Affliggetevi, fate cordoglio e piangete; il vostro riso si cambi in duolo e la vostra gioia in tristezza. 10 Umiliatevi davanti al Signore, ed egli vi innalzerà.” (Giacomo 4:7-10 LND)

Questo elenco non è una serie di passi da fare in questo ordine. Piuttosto, è un elenco dei vari aspetti di cosa vuol dire lasciare il peccato e aggrapparci a Dio.

Sottomettetevi a Dio

Il primo passo elencato è “sottomettetevi a Dio. Sottometterci a Dio è una scelta che dobbiamo fare giorno per giorno. Sottomettersi a Dio va insieme all’umiltà, anzi, la vera umiltà produce sottomissione. Perciò, se ci sottomettiamo, in base al versetto 6, riceveremo la grazia di Dio. Al contrario, se non ci sottomettiamo a Dio, Dio ci resisterà, che è terribile.

Sottomettersi a Dio è fondamentale per chiunque vuole seguire Dio. Gesù Cristo stesso, in Matteo 16:24 disse:

“Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.” (Matteo 16:24 LND)

Per seguire Gesù dobbiamo rinnegare noi stessi, che vuol dire, dobbiamo sottometterci totalmente a Dio. Sottometterci a Dio vuol dire fare la volontà di Dio, in ogni campo e in ogni decisione, anziché quello che la nostra carne vorrebbe fare. Sottometterci a Dio è dire continuamente “NO!” alla carne, e “Sĺ!” allo Spirito che ci guida tramite la Parola di Dio.

Quando ci sottomettiamo a Dio, allora riceveremo tutte le benedizioni meravigliose di seguire Gesù Cristo.

Resistete al diavolo

Un altro passo che Giacomo menziona per avere vittoria sul peccato di avere passioni peccaminose è il passo di resistere al diavolo, così egli fuggirà da noi.

Per resistere al diavolo dobbiamo restare saldi nella fede quando lui ci attacca. Questo brano non dice COME resistere al diavolo, ma troviamo il modo di resistere al diavolo in 1Pietro 5:9.

“Resistetegli, stando fermi nella fede…” (1Pietro 5:9 LND)

Il modo in cui resistiamo al diavolo è stando fermi nella fede, ovvero, tenendo i nostri occhi sul Signore. Quindi, anziché focalizzarci sui problemi, o su quello che la carne desidera, resistiamo al diavolo quando teniamo gli occhi su Cristo.

Per resistere al diavolo, dobbiamo conoscere quali sono i modi in cui ci attacca, in modo da poter stare in guardia. Satana ci attacca con pensieri falsi. Lui è il padre della menzogna, perciò cerca di farci credere delle menzogne per farci cadere. Per resistere agli attacchi del diavolo dobbiamo stare sempre in guardia quando ci arrivano pensieri. Ogni pensiero che arriva dobbiamo esaminarlo alla luce della verità di Dio, e così possiamo scoprire se è un pensiero vero o falso. Dobbiamo scartare i pensieri falsi, e aggrapparci ai pensieri veri, che ci fanno vedere Cristo.

Quando il diavolo ci tenta a peccare, egli cerca di farci credere che sia più beato peccare, cerca di farci credere che disubbidire a Dio possa darci qualche beneficio. Resistere al diavolo, in quel caso, vuol dire riconoscere che questo pensiero va contro la verità di Dio, e perciò, scartarlo, e piuttosto, cercare le benedizioni in Cristo.

Fratelli e sorelle, vivere così è un combattimento contro la nostra carne, perché Satana si serve della nostra carne. Il fatto che resisti al diavolo oggi non vuol dire che non dovrai stare in guardia anche domani e dopodomani. È una battaglia costante, che dura tutta la vita, ma in Cristo abbiamo tutte le armi che ci servono per vincere. E Cristo è con noi nella battaglia! Grazie a Dio!

Avvicinatevi a Dio

Un altro passo che Giacomo menziona è “avvicinatevi a Dio”. Per avvicinarci a Dio dobbiamo lasciare ogni nostro peccato e camminare nelle vie di Dio. E se lo facciamo, Dio ci dà la promessa che Lui si avvicinerà a noi. Avere Dio vicino a noi è meraviglioso! È una benedizione grandissima, perché vuol dire che, qualsiasi cosa succeda, non siamo mai soli. Lasciamo il peccato perché crediamo che Dio vale più del peccato.

Pulite le vostre mani e purificate i vostri cuori

Un altro aspetto che ci serve per avvicinarci a Dio è di pulire le nostre mani e purificare il nostro cuore. Come possiamo pulire le nostre mani quando sono sporche con il peccato? E come possiamo purificare il nostro cuore quando abbiamo peccato che lo rende impuro? Abbandonando completamente il nostro peccato. Nella Bibbia, il termine “pulire le vostre mani” vuol dire lasciare il peccato. A volte questo vuol dire smettere di avere contatto con una compagnia sbagliata. A volte vuol dire lasciare qualcosa di piccolo, ma altre volte vuol dire abbandonare qualcosa che ti era molto importante.

A volte abbandonare il proprio peccato è facile, ma altre volte è molto difficile e molto costoso, e può essere anche molto doloroso. Ma per quanto può essere difficile e costoso, ne vale la pena, perché avere comunione ristorata con il nostro Dio vale infinitamente di più del finto valore apparente del peccato.

Se tu stai camminando in qualsiasi peccato, non restare lì. Abbandona il tuo peccato, pulisciti le mani, purifica il tuo cuore, e torna a Dio!

Notate che Giacomo parla a quelli dal cuore doppio. Quelli dal cuore doppio sono quelli che dicono di volere Dio, o veramente vogliono Dio in parte, ma sono anche attirati al peccato. Quando tu sei tirato nelle due direzioni opposte, a Dio e anche al peccato, tu hai un cuore doppio. Dio non si avvicina a chi ha un cuore doppio, Dio si avvicina solo a chi vuole solo Lui, come una donna non dovrebbe accettare un uomo che vuole lei ma vuole anche un’altra donna. Se tu hai un cuore doppio, lascia il peccato e cerca solo Dio.

Affliggetevi, fate cordoglio e piangete

Veramente tornare a Dio quando abbiamo peccato comprende anche affliggerci, fare cordoglio, piangere, cambiare il riso in duolo e la gioia in tristezza. Questo descrive un cuore profondamente afflitto per il proprio peccato.

Non basta dire “sì, ho peccato, hai ragione. Perdonami!”. Quello non è un cuore afflitto per il proprio peccato. Un cuore veramente afflitto per il proprio peccato è grandemente aggravato vedendo la gravità del proprio peccato. Chi ha questo cuore vede il danno che ha provocato il proprio peccato, cioè che lo ha separato da Dio e ha offeso Dio terribilmente, e per questo odia il proprio peccato. Vede che il suo peccato ha ostacolato altri a vedere più di Dio. Anche questo lo aggrava terribilmente. Non può ridere, non può gioire, il peso del suo peccato lo schiaccia, perché vede quanto è grande e terribile.

Questo è come potrebbe essere il cuore di un padre alcolizzato che beve, e poi, guidando mentre è ubriaco fa un incidente e il suo unico figlio, che ama tantissimo, che era in macchina con lui, muore. Questo padre, vedendo che ha ucciso il figlio che amava, odia, odia profondamente l’alcol e il suo peccato. Non è solo una tristezza superficiale. No! Piuttosto è un’angoscia profonda.

Questo è come dobbiamo vedere il peccato di avere idoli, ma è anche come dobbiamo vedere OGNI nostro peccato, perché non ci sono peccati piccoli davanti a Dio. Ogni peccato è gravissimo e abominevole agli occhi di Dio. Vedere i nostri peccati è essere afflitti per i nostri peccati.

Umiliatevi davanti al Signore

L’ultimo passo che Giacomo menziona è “Umiliatevi davanti al Signore”. Questo un po’ riassume tutto questo brano. Dobbiamo umiliarci davanti a Dio. Dobbiamo andare a Dio con un cuore umile, perché solo così riceveremo grazia da Lui, per il perdono dei peccati.

Come abbiamo visto prima, nel versetto 6, Dio resiste ai superbi. Se andiamo a Dio con un cuore superbo, pieno di orgoglio, non saremo accolti da Dio, ma Dio ci resisterà. E perciò, non troveremo il perdono dei peccati, di cui abbiamo bisogno.

Fratelli e sorelle, andiamo a Dio con umiltà, perché se ci umiliamo, sarà Dio ad innalzarci. Se tu ti umili davanti a Dio, riceverai grazia e perdono da Dio, e Dio ti ristabilirà. Questo vale INFINITAMENTE più delle false promesse dell’orgoglio.

Conclusione

Guarda la tua vita. Guardala con onestà. Tu hai guerre, contese e litigi nella tua vita? E se sì, vuol dire che c’è altro sotto questo peccato. Quali sono i desideri del tuo cuore che ti spingono ad avere guerre e contese?

Esamina la tua vita. Se riconosci di avere questi peccati, non restare lì. Umiliati davanti a Dio, sottomettiti a Lui, avvicinati a Dio, e troverai perdono per i tuoi peccati e vittoria su di essi. Dio è pronto a dare grazia a chi va a Lui con umiltà. Grazie a Dio!

E se tu, invece, non hai guerre e contese nella tua vita, riconosci che comunque puoi cadere nel cercare la soddisfazione al di fuori di Dio.

Stiamo in guardia, fratelli, per non cadere in questo peccato. Viviamo umilmente davanti a Dio, in santità, e saremo veramente benedetti.