Una gara può essere solo un divertimento, ma ci sono gare molto più importanti, per esempio, la gara di allevare bene i propri figli, o la gara di avere un buon matrimonio. La gara più importante di tutte è la gara di prepararsi per quando staremo davanti a Dio. Ognuno di noi che è stato salvato corre in questa gara, chi in una direzione, chi in un’altra, chi velocemente, chi in modo incerto. In 1Cor. 9:24-27, Paolo ci esorta a correre bene, con impegno e costanza, non in modo incerto.
“24 Non sapete voi che quelli che corrono nello stadio, corrono bensì tutti, ma uno solo ne conquista il premio? Correte in modo da conquistarlo. 25 Ora, chiunque compete nelle gare si auto-controlla in ogni cosa; e quei tali fanno ciò per ricevere una corona corruttibile, ma noi dobbiamo farlo per riceverne una incorruttibile. 26 Io dunque corro, ma non in modo incerto; così combatto, ma non come battendo l’aria; 27 anzi disciplino il mio corpo e lo riduco in servitù perché, dopo aver predicato agli altri, non sia io stesso riprovato.” (1Cor 9:24-27 LND)
Quanto è importante correre bene in questa gara, e non mollare, per ottenere il premio eterno!
Oggi, vogliamo considerare un brano molto importante che parla della gara in cui ci troviamo: Ebrei 12:1-3. Questo brano ci insegna come correre bene la gara che ci è proposta da Dio.
L'Epistola agli Ebrei, forse più di qualunque altro libro della Bibbia, dimostra che Cristo Gesù è superiore ad ogni altro aspetto della religione. Per esempio, mostra che il nuovo patto in Cristo è superiore al vecchio. Il nuovo, unico sacrificio di Cristo è superiore ai vecchi sacrifici. Le nuove promesse in Cristo sono superiori alle vecchie promesse.
L'autore dimostra la superiorità di Cristo nei primi 10 capitolo. Poi, nel capitolo 11, l’autore ci dà un lungo elenco di uomini e donne di fede dall’AT, che avevano vissuto affrontando tante difficoltà e tanta sofferenza. Avendo fede in Dio, queste persone avevano guardato oltre a tutte le difficoltà, e anche oltre alle tentazioni, fissando gli occhi sulla ricompensa e sulla salvezza di Dio. Ora, qua in Ebrei 12, ci vengono presentate queste persone come un esempio, per stimolarci a camminare per fede nella nostra gara.
Con questo contesto, leggiamo Ebrei 12:1-3.
“1 Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, 2 tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio. 3 Ora considerate colui che sopportò una tale opposizione contro di sé da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate e veniate meno.” (Ebrei 12:1-3 LND)
Questo brano ci esorta a vivere questa vita per fede, ovvero a correre bene nella gara, e poi ci spiega il modo in cui lo possiamo fare. Per prima cosa, ci comanda ciò che dobbiamo togliere dalla nostra vita, poi, ci spiega come riuscire a correre con perseveranza, tenendo i nostri occhi su Cristo Gesù.
La gara che ci è posta davanti
Questo brano ci comanda di correre la gara che ci è posta davanti. Iniziamo considerando questa gara. Qual è la gara che dobbiamo correre? La gara che dobbiamo correre è la gara di essere conformati all'immagine di Cristo, la gara di presentarci davanti a Dio per il giudizio, senza essere svergognati.
La parola “Gara” deriva dal greco “agon”, dal quale deriva la parola italiana “agonia”. Il significato è “scontro”, può essere sportivo, o legale, o di qualunque altro tipo, solitamente molto impegnativo, e spesso anche doloroso. La gara della vita cristiana, come ogni vera gara, richiede serietà, impegno, fatica e perfino sacrifici. Certamente è la gara più difficile della vita, però, il nostro buon Padre celeste gestisce tutto per darci le prove che servono per farci arrivare vittoriosamente alla fine, ovvero, per farci essere conformati all'immagine di Cristo. Quindi, possiamo correre con fede.
Solo chi viene salvato da Dio entra a far parte di questa gara. Una volta entrati, dobbiamo impegnarci con tutto il cuore, con la forza che Dio ci dà, per correre bene.
Ostacoli
In questa gara, ci sono ostacoli, che possono rallentarci, e ci sono quelli che possono farci cadere. Ebrei 12:1 ci comanda di deporre ciò che ci ostacola in questa gara. Leggo ancora Ebrei 12:1
“anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti,” (Ebrei 12:1 LND)
Abbiamo davanti a noi una gara meravigliosa, che ci porta alla presenza di Dio. È fondamentale correre bene. Però, davanti a noi ci sono degli ostacoli, che possono farci rallentare, e possono farci cadere. Questo brano descrive due tipi di ostacoli che possono farci rallentare nella gara della vita.
Prima di tutto, ci parla di pesi, e poi, ci parla di peccato. Dobbiamo deporre ogni peso, e anche ogni peccato.
Deporre
Dico solo una parola per quando riguarda la parola “deposto”. Siamo chiamati a deporre ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge. Consideriamo cosa significa “deporre”. “Deporre” significa “mettere giù”, o “disfarci”, di tutte quelle cose che possono rallentarci. Quindi, significa smettere un’azione, o abbandonare un atteggiamento. L'azione del deporre non succede mai per caso. Dev'essere un’azione cosciente e decisa. Dev’essere una azione continua, da ripetere giorno dopo giorno.
Deponiamo Ogni Peso
Tenendo in mente il significato di “deporre”, consideriamo ciò che dobbiamo deporre. Per prima cosa, il versetto ci comanda di deporre ogni peso. Cosa si intende per “ogni peso”? Prima di tutto, un peso non è necessariamente un peccato, perché il peccato viene menzionato subito dopo.
Un peccato indica una cosa sbagliata già in partenza. È peccato mentire, è peccato rubare, come anche essere orgoglioso, o egoista, o pigro.
Un peso invece è qualcosa che, pur non essendo in sé un peccato, ci rallenta nella gara. Un peso è qualunque cosa che ci ostacola nel crescere come figli di Dio, e nel vivere per Dio.
In una gara atletica, non esiste una regola che un atleta debba vestirsi senza pesi. Però, non si vede mai un atleta arrivare alla gara con un pesante zaino sulle spalle. Anche se lo zaino contenesse cose buone, sarebbe un peso inutile, che lo rallenterebbe. Quindi, un atleta non porta mai uno zaino. E nemmeno si permette di essere in sovrappeso, perché anche pochi chili in più potrebbero rallentarlo abbastanza da perdere il premio.
Anche nella nostra vita come figli di Dio, nella gara in cui ci troviamo, è importante togliere ogni peso inutile. Cioè, quando capiamo che qualcosa, pur non essendo peccato in sé, ci ostacola a crescere, allora, dovremmo deporre quella cosa.
Vi faccio qualche esempio di importanti aspetti della vita cristiana, che possono essere ostacolati da pesi che non sono peccati.
Per esempio, per potere crescere bene, è necessario avere una sempre più profonda conoscenza della Parola di Dio. Dio ci comanda: “La Parola di Cristo abiti in voi copiosamente”. Gesù usava la Parola di Dio per superare le tentazioni. Perciò, ognuno di noi ha un grande bisogno di crescere nella conoscenza della Parola. Per fare questo, è necessario passare ampio tempo nella Parola di Dio per conoscerla sempre di più, per meditarci sopra, per tenerla come tesoro nel cuore, in modo da poter sapere bene come vivere, e come parlare.
Però, siamo tutti molto indaffarati con i tanti impegni di ogni giorno. C’è poco tempo. Quindi, basta aggiungere poche cose in più, e non abbiamo tempo per impegnarci in modo che la Parola di Cristo abiti copiosamente in noi. Perciò, il tempo che dedichiamo in quelle attività, pur non essendo peccati in sé, può ostacolarci dall'avere tempo nella Parola. Alcuni esempi di queste attività potrebbero essere il tempo passato in un hobby, o imparando nuove cose sul computer. Potrebbe essere un passatempo, potrebbe essere un impegno di migliorarsi nel lavoro e nella carriera, potrebbe essere lo studio. Potrebbe essere un impegno di avere un bel orto o un bel giardino, o di andare in piscina o al mare.
La verità di questo brano è chiara: se qualcosa ci ostacola a crescere nel conoscere sempre meglio la Parola di Dio, quella cosa è per noi un peso, e dovremmo deporlo.
Un altro aspetto di correre bene la gara è di essere dedicati alle opere buone. Per esempio, in Giacomo 1:27, leggiamo:
“la religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puro dal mondo.” (Giacomo 1:27 LND)
Tito 2:14 spiega perché Cristo ci ha riscattato:
“il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo speciale, zelante nelle buone opere.” (Tito 2:14 LND)
La gara che Dio ci ha posto davanti è una gara piena di buone opere, non solo ogni tanto, ma al punto da essere zelanti nelle buone opere. Fare buone opere richiede tempo. Abbiamo poco tempo. Perciò, se riempiamo la vita con cose non essenziali, non avremo tempo per essere zelanti nelle opere buone. Ci sono tante attività che non sono sbagliate in sé; però, se facciamo quelle cose, non ci lasceranno tempo per essere zelanti nelle opere buone. Perciò, quello cose diventano dei pesi che ci rallentano molto. Ho menzionato gli hobby, potrebbe anche essere praticare qualche sport, che richiede tempo per l'allenamento e per le partite. Raramente uno ha tempo di praticare uno sport e anche di crescere nella conoscenza della Parola di Dio e anche di essere zelanti nelle buone opere.
Allora, avete capito? Un peso non è una cosa sbagliata in sé, piuttosto è qualcosa che può ostacolarci a correre bene nella gara. Quindi, quando valutiamo un'attività o un impegno, non dobbiamo limitarci a valutare se esso sia peccato o meno. Dobbiamo valutare se in qualunque modo quella cosa ci può rallentare nella gara. Se sì, Dio ci comanda di deporre quell'attività, per correre bene.
È importante capire che possiamo avere pesi diversi. Uno è attirato dallo sport, mentre un altro è attirato dall'orto o dal giardino, e un altro ancora è sempre preso con la carriera, e qualcun altro vuole passare tempo con gli amici.
Incoraggio ciascuno ad esaminarsi per riconoscere quali siano le cose che possono rallentare la propria crescita e il servizio cristiano. Deponiamo quelle cose!
Efesini 5:15,16 insegna proprio questo modo di vivere:
“15 badate dunque di camminare con diligenza non da stolti, ma come saggi, 16 riscattando il tempo, perché i giorni sono malvagi.” (Efe 5:15-16 LND)
È estremamente importante vivere per ciò che vale per l'eternità. Quanto è importante togliere ciò che è un peso inutile, anche se non è sbagliato in sé, e anche se ci piace! Solo così possiamo correre bene!
il peccato che così facilmente ci avvolge
Voglio rileggere Ebrei 12:1.
“1 Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, ” (Ebrei 12:1 LND)
Oltre a deporre ogni peso, dobbiamo deporre anche ogni peccato che ci sta sempre attorno allettandoci.
La parola “allettare” significa “invogliare”, significa “attirare con promesse”. Il peccato ci invoglia, ci promette belle cose, dicendoci che ci offre più di quanto ci offre Dio.
Notiamo che il peccato ci sta sempre attorno. È come una corda, che ci avvolge, in modo che diventa sempre più difficile liberarci da esso.
Quando lasciamo un peccato nella nostra vita, anche un piccolo peccato, che cosa ci fa? Ci avvolge. Come certe piante, come una corda, ci avvolge. Prova a correre in una gara con una corda avvolta attorno alle tue gambe! Non solo non potrai correre bene, ma cadrai a faccia avanti! Quando lasciamo un peccato, qualsiasi peccato, nella nostra vita, per quanto possa sembrarci piccolo, quel peccato sarà un ostacolo per noi nella gara, e ci farà cadere. Quindi, bisogna deporre ogni peccato!
Cosa intendiamo per peccato?
È importante considerare cosa intendiamo per peccato. Non dobbiamo mai usare il metro del mondo, né il nostro metro per determinare ciò che è o non è peccato. Dobbiamo usare il metro di Dio. Molto di ciò che Dio dichiara di essere peccato è considerato normale per il mondo, e spesso, anche per noi.
Purtroppo, non possiamo neppure sempre valutare il peccato in base a ciò che dicono altri credenti. Non dovrebbe essere così, ma in realtà, tante volte i credenti, anche abbastanza maturi in certi campi, accettano certe cose che Dio dichiara di essere peccati. Perciò, il nostro metro non può essere l’opinione di altri credenti.
L’unico vero metro per valutare cosa sia un peccato è la Parola di Dio. Se Dio dichiara che un qualcosa è peccato, allora anche noi dobbiamo accettarlo così.
Se qualcosa è peccato, dobbiamo riconoscere quanto facilmente esso ci può avvolgere. Dobbiamo temere di esserne contaminati, come un medico che deve operare una persona con l’Aids teme di essere infettato. Ascoltiamo le parole di Giuda, il fratello di Giacomo, nel penultima libro della Bibbia.
“22 E abbiate compassione degli uni usando discernimento. 23 ma salvate gli altri con timore, strappandoli dal fuoco, odiando perfino la veste contaminata dalla carne.” (Giuda 1:22-23 LND)
Bisogna evangelizzare e parlare con i peccatori, ma con timore, odiando qualsiasi forma di peccato. Dobbiamo tenerci assolutamente puri e separati dal peccato.
Viviamo in una società in cui il peccato è normale come l'aria che respiriamo. Dio ci ha lasciato nel mondo. Come possiamo vivere e lavorare con le persone, senza essere contaminati da loro?
Una chiave è di ricordare la verità che troviamo in 1Corinzi 15:33
“non vi ingannate; le cattive compagnie corrompono i buoni costumi.” (1Cor 15:33 LND)
E a questo aggiungiamo Efesini 5:5-7
“5 sappiate infatti questo: nessun fornicatore o immondo o avaro, il quale è un idolatra, ha alcuna eredità nel regno di Cristo e di Dio. 6 Nessuno vi seduca con vani ragionamenti, perché per queste cose viene l’ira di Dio sui figli della disubbidienza. 7 Non siate dunque loro compagni.” (Efe 5:5-7 LND)
È giusto vivere in mezzo agli altri, ed essere in buoni rapporti con loro, ma non devono essere la nostra compagnia. Non dobbiamo scegliere come compagnia delle persone che non seguono Dio, come coloro che soddisfano il nostro bisogno di legami sociali. Saremo influenzati da quella che è la nostra compagnia.
Vediamo l'esempio perfetto di questa verità in Gesù Cristo. Egli aveva contatto con ogni tipo di peccatore. Però, nessuno di essi è mai diventato la compagnia di Gesù.
Notate come Gesù agiva con i peccatori. Gesù parlava del peccato come peccato. Non scherzava mai del peccato. Non faceva mai alcun pettegolezzo intorno a qualche peccato. Non parlava mai di peccati nel dettaglio. Non parlava mai in modo superficiale di un peccato.
Quando Gesù era con i peccatori, Egli trattava il peccato come peccato. E condannava il peccato: “va’, e non peccare più!” Anche noi dobbiamo fare così.
Quindi, è giusto avere contatto con i peccatori. Però, non dobbiamo tacere quando si parla di peccato. Seguendo l'esempio di Gesù, dobbiamo parlare del peccato come peccato.
Per esempio, se passi la serata con qualcuno, e scegli di parlare del Signore, allora, probabilmente quella persona non è la tua compagnia. Se invece frequenti un gruppo di amici, e quando sei con loro, sono loro che determinano di cosa si parla, e non riesci a parlare del peccato come peccato, allora, è una compagnia negativa per te. Non dobbiamo mai considerare il peccato come un divertimento da guardare, o da ascoltare.
Come valutare la cosa
Cercando di vivere secondo questo brano, ci sorge la domanda: Come so se una cosa è un peso, o un peccato?
Per quanto riguarda i peccati, dobbiamo essere saturati dalla Bibbia. Dobbiamo sottoporre ogni nostro ragionamento e pensiero alla Parola di Dio. Spesso, possiamo avere dei comportamenti che noi non riconosciamo come peccati, ma che invece sono peccati. In questi casi, è utile avere dei fratelli o delle sorelle che conoscono la Bibbia meglio di noi, che possono aiutarci a capire ciò che è peccato.
Per quanto riguarda i pesi, una chiave per capire ciò che è un peso è di non valutare la cosa in sé. Ricordate, tanti pesi non sono peccati in sé. Piuttosto, dobbiamo valutare se quella cosa ci rallenta in qualche modo nel seguire Cristo pienamente e nel vivere per la sua gloria con tutta la nostra forza.
Ricordate che ogni “sì” a qualcosa è un “no” ad altre cose. Se tu decidi di passare la serata guardando la tivù, o lavorando sul computer, non puoi passare la serata pregando, o andando a trovare qualcuno, né studiando la Bibbia o un altro libro sulla vita cristiana, né qualunque altra cosa. Se ti impegni con lo sport, o con più lavoro, e qualunque altra cosa, non avrai tutto quel tempo da investire per la gloria di Dio e per il bene degli altri. Quindi, è importante valutare se un’attività è il modo migliore da usare il nostro tempo. Così potremo riconoscere i pesi che si rallentano nella gara.
Corriamo con perseveranza
Per correre bene nella gara, non basta deporre i pesi e ogni peccato. Dobbiamo anche correre con perseveranza.
La salvezza non è una gara di 100 metri. È una gara che dura tutta la vita. Siamo chiamati a correre con perseveranza per tutta la vita. Giorno per giorno, mese per mese, anno per anno. Correre bene per qualche anno, e poi, non correre più, vuol dire perdere tutto ciò che era stato guadagnato prima. La perseveranza vuol dire continuare a guardare in avanti. Vuol dire alzarci quando cadiamo, per riprendere la strada. La perseveranza è una conferma della realtà della nostra salvezza. Se uno non persevera, mette in dubbio di essere veramente salvato.
Tenere gli occhi su Gesù
Certamente perseverare è importante, ma a volte è molto difficile. Qual è la chiave per poter perseverare? Rileggo Ebrei 12:1,2
“1 Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, 2 tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio.” (Ebrei 12:1-2 LND)
La chiave di poter correre con perseveranza è di tenere gli occhi su Gesù.
La parola qua tradotta con “tenere” vuol dire spostare lo sguardo da ciò che stavamo guardando a Cristo.
Di natura, abbiamo lo sguardo su altre cose, non su Cristo. Per poter correre con perseveranza, dobbiamo togliere gli occhi da ciò che ci era importante, e fissare lo sguardo su Cristo.
Tenere gli occhi su Gesù vuol dire tenere Cristo come oggetto dei nostri pensieri. Conosciamo bene come si fa a tenere qualcosa in mente. Quando vogliamo qualcosa di nuovo, leggiamo più volte la pubblicità su di esso, guardiamo il negozio tante volte. I nostri pensieri ritornano volta dopo volta a quella cosa.
Quando un ragazzo è innamorato di una ragazza, egli fissa lo sguardo su di lei. Pensa a lei tante volte al giorno. Cerca di organizzarsi per potere stare dove lei starà. I pensieri su di lei riempiono la sua mente.
Similmente, Dio ci chiama a tenere i nostri occhi su Cristo. Solo così possiamo perseverare nella vita cristiana, e avere la vera vittoria nella gara!
Come tenere gli occhi su Gesù
Non è automatico tenere gli occhi su Gesù. Vorrei elencare alcune pratiche che possono aiutarci a tenere gli occhi fissati su Cristo.
facciamo sì che la Parola di Dio abbonda in noi.
Prima di tutto, dobbiamo impegnarci in modo che la Parola di Dio dimori copiosamente in noi. Dobbiamo leggere, e meditare, e memorizzare la Parola di Dio. La Parola di Dio è la fonte principale per conoscere Cristo, in modo da poter tenere gli occhi su di Lui.
la preghiera
Anche la preghiera è un aspetto fondamentale per poter tenere gli occhi sul Cristo. Dobbiamo pregare come la Bibbia ci insegna, affinché Dio sia glorificato, e affinché la Sua volontà sia fatta, con ringraziamento.
opere buone
Un'altra cosa che ci aiuta a tenere gli occhi su Cristo è impegnarci a compiere buone opere per la gloria di Dio. Lo scopo delle buone opere non è di riuscire a meritare qualcosa da Dio, ma è di impegnarci per la sua gloria. Vivere così ci aiuta moltissimo a tenere gli occhi su Gesù Cristo.
la comunione fraterna
Un ulteriore aiuto a tenere gli occhi su Cristo è di avere stretta comunione con altri credenti, per parlare insieme delle cose di Dio, per pregare insieme, per incoraggiarci, per stimolarci avanti nella vita con Dio. La vera comunione cristiana è un grande aiuto a tenere gli occhi su Cristo.
Gesù crea la fede
Leggendo Ebrei 12:1-3, leggiamo che Gesù è l'autore e il compitore della fede. Gesù è la fonte della salvezza, ed è Colui che ci dà la fede che ci salva. Gesù continua la sua opera in ogni vero credente, per portarla al compimento.
Come Gesù poteva affrontare la croce.
Questo brano ci spiega una ulteriore, e importantissima chiave per correre bene la gara che ci sta davanti. Dobbiamo tenere in mente l'esempio di Gesù Cristo.
Ti sei mai chiesto come Gesù Cristo sia riuscito ad affrontare la croce, visto che Egli sapeva quanto terribile sarebbe stata? Noi non sappiamo mai fino in fondo ciò che dovremo affrontare quando abbiamo una prova. Credo che non saremmo capaci di andare avanti se sapessimo tutto ciò che ci aspetta. Ma Gesù sapeva tutto. Sapeva che tutti i suoi discepoli lo avrebbero abbandonato, e che sarebbe stato tradito con un bacio. Sapeva che sarebbe stato flagellato, schernito, e che finalmente sarebbe stato ucciso sulla croce. E peggio di tutto, sapeva che avrebbe indossato la colpa del peccato di tutti coloro che nella storia del mondo sarebbero stati salvati, e che avrebbe subito l’ira di Dio contro il peccato, al punto da essere abbandonato da Dio.
Sapendo tutte quelle cose, come è stato possibile per Gesù di poter affrontare una prova così terribile? Troviamo la risposta nel v.2
“tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio.” (Ebrei 12:2 LND)
v.2 Gesù vedeva la croce, ma non fissava lo sguardo sulla croce, piuttosto, Egli guardava alla gioia che lo aspettava dopo la croce.
Questa è la chiave della vera vita cristiana. Se noi guardiamo ad oggi, saremo tentati, o saremo scoraggiati. La chiave della vita cristiana è di guardare in avanti, guardare alla nostra eternità nella presenza di Dio. Solo così potremo correre con perseveranza la gara che ci è posta davanti. Dio volendo, avremo molto più da dire su questo argomento. La chiave della vita cristiana è vivere guardando in avanti, guardando a Cristo.
Ebrei 12:3
Concludiamo leggendo Ebrei 12:3
“Ora considerate Colui che sopportò una tale opposizione contro di sé da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate e veniate meno.” (Ebr 12:3)
Guardiamo a Cristo, guardiamo alla sua opera, alla sua intercessione, alle sue promesse. Guardiamo a Cristo, e allora, non ci stancheremo e non verremo meno.
Quando guardiamo a Cristo, allora, potremo correre bene la gara che ci è posta davanti, allora potremo correre senza stancarci. Allora, potremo superare le prove.
Solo guardando a Cristo possiamo camminare la vita cristiana con gioia e con la certezza di avere vera vittoria. Così dobbiamo camminare, giorno dopo giorno, finché siamo su questa terra.
Conclusione
Per chiudere, voglio ricordarvi: siamo in una gara, una gara per arrivare nella presenza di Dio senza essere svergognati.
Per correre bene, dobbiamo deporre ogni peso, qualsiasi cosa che ci rallenta, e dobbiamo anche deporre ogni peccato, che sia piccolo o grande.
Dobbiamo tenere i nostri occhi fissati su Cristo. Con gli occhi della fede, aggrappandoci alle promesse sicure di Dio, guardiamo oltre le difficoltà, guardiamo alla gioia eterna che ci aspetta nella presenza di Dio.
Se sei stanco e affaticato, guarda a Cristo!
Se sei scoraggiato e senza speranza, guarda a Cristo!
Se tu sei confuso intorno a qualche situazione o decisione, guarda a Cristo!
Qualunque sia la tua situazione, fissa lo sguardo su Cristo!
Preghiamo: Dio, mostraci quali sono i peccati e i pesi nella nostra vita. Dacci la grazia di deporre ognuno di essi, per correre con perseveranza la gara che ci hai posto davanti, seguendo l’esempio di Gesù Cristo.