Cosa vuol dire, veramente, seguire Gesù Cristo? Vuol dire solo frequentare la chiesa? Basta lasciare i peccati più grandi? Vuol dire comportarti meglio, e prendere alcuni abitudini da cristiano?
La vera vita cristiana non è solo lasciare i peccati, non è solo comportarti meglio. La vera vita cristiana è fondata totalmente sul fatto di riconoscersi peccatori, ravvedersi, e credere in Gesù Cristo come Colui che paga per la tua condanna. La vera vita cristiana non è fondata su quello che TU fai, è fondata su quello che Gesù Cristo ha fatto.
Nella vera vita cristiana, Dio ti dona un nuovo cuore. Ti dona nuovi desideri. Nasci di nuovo. Lo Spirito Santo entra dentro di te.
Però, nella vera vita cristiana, si vive in novità di vita. In Ebrei 12:14, leggiamo:
“Procacciate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore,” (Ebrei 12:14 LND)
Nella vera vita cristiana, c’è una crescita in santità. Bisogno procacciare la santità, ovvero, impegnarsi con tutto il cuore per crescere nella santità. Questo è un frutto della vera salvezza.
Se vuoi sapere come vivere la vita cristiana, guarda la vita di Paolo. Egli dichiara che la sua vita è un esempio per coloro che crederanno. Leggo 1Timoteo 1:6.
“16 Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo facesse conoscere in me, per primo, tutta la sua longanimità, per essere di esempio a coloro che per l’avvenire avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.” (1Timoteo 1:16)
In Paolo, vediamo che la salvezza è l’opera di Dio, che salva i peccatori. Poi, coloro che Dio ha salvato vivono per la gloria di Dio, in attesa di Gesù Cristo.
Dio ha stabilito Paolo come esempio per tutti coloro che crederanno in Cristo. Perciò, chi di noi è veramente in Cristo dovrebbe avere lo stesso zelo che ha Paolo.
Similmente, Paolo comanda a Timoteo di essere d’esempio, e perciò, dovremmo tutti seguire l’esempio che abbiamo in Timoteo. Leggo le parole di Paolo a Timoteo in 1Timoteo 4:12.
12 Nessuno disprezzi la tua giovinezza, ma divieni esempio ai credenti nella parola, nella condotta, nell’amore, nello spirito, nella fede e nella castità. (1Timoteo 4:12)
Se tramite Paolo Dio comanda a Timoteo di essere un esempio, questo vuol dire che NOI dovremmo seguire l’esempio di Timoteo. Dalla vita di Timoteo, vediamo che la vita cristiana non è una vita passiva. È un combattimento contro il peccato, e verso una santità sempre più profonda. Infatti, in quel brano, Paolo comanda a Timoteo di essere d’esempio nella parola, ovvero, nel suo modo di parlare. Poi, nella condotta, il suo modo di comportarsi. Il nostro comportamento dovrebbe essere totalmente in conformità con la santità di Dio. Poi ci viene comandato di seguire l’esempio di Timoteo nell’amore. Dobbiamo amare gli altri, al punto da avere la prontezza di sacrificarci per loro. Timoteo doveva combattere il buon combattimento, per edificare altri. Questa è anche la nostra chiamata. Poi, dobbiamo seguire l’esempio di Timoteo nello spirito, che parla del cuore con cui facciamo tutto. Non basta semplicemente fare le cose giuste, dobbiamo anche farle di cuore, di buon spirito. Dobbiamo fare tutto per fede, confidando in Dio. E dobbiamo camminare in una castità assoluta, una purezza sessuale assoluta, in ogni sua forma, con i nostri pensieri, nel nostro modo di vestirci, e nel nostro modo di comportarci.
Negli ultimi sermoni in 1Timoteo, abbiamo letto di come un credente dovrebbe considerare i soldi. Abbiamo considerato il comandamento di essere contenti di quello che abbiamo, basta che ci sia quel minimo che serve per avere da mangiare e coprirci. Non dovremo in alcun modo essere attaccati alle cose materiali. Paolo ha parlato chiaramente di quanto l'avidità del denaro porta a gravi conseguenze.
In questo sermone, continuando il nostro studio di 1Timoteo 6, arriviamo al versetto 11. In questo versetto, Paolo comanda a Timoteo non solo di fuggire da tutto quello che è legato all'avarizia, ma anche di cercare quello che deve procacciare al posto dell’avarizia. Visto che Timoteo è un esempio per noi, quello che Timoteo dovrebbe fuggire, dobbiamo fuggirlo anche noi. Quello che Timoteo dovrebbe procacciare, dobbiamo procacciarlo anche noi. Perciò, leggiamo e consideriamo questo brano, tenendo a mente che si applica direttamente a noi. Seguite mentre leggo 1Timoteo 6:11.
Come comportarti come uomo di Dio
“11 Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose e procaccia la giustizia, la pietà, la fede, l’amore, la pazienza e la mansuetudine.” (1Timoteo 6:11)
C'è moltissimo in questo brano per noi. Questo parla non solamente di quello che dobbiamo fare, ma del cuore che dobbiamo avere nella vita cristiana.
Uomo di Dio
Prima di tutto, notate che Paolo si rivolge a Timoteo con il titolo “uomo di Dio”. Nella Bibbia, questo titolo viene usato per uomini che camminavano in santità davanti a Dio. Quindi, questo dovrebbe essere il traguardo di ogni credente. Cioè, se tu non puoi essere chiamato un uomo o una donna di Dio, vuol dire che hai peccato nella tua vita. Quindi, questo non è un titolo per un gruppo ristretto, questo dovrebbe essere la realtà per ogni vero credente. Prego che possiamo essere uomini e donne di Dio.
Fuggire queste cose
Visto che Dio propone Timoteo come esempio per noi, questo comandamento a Timoteo vale per ognuno di noi. E quindi, notate la prima parte di questo comandamento. Il comandamento è di fuggire queste cose. La parola fuggire è una parola molto forte, che si usa quando uno scappa con tutta la sua forza da un grave pericolo. Per esempio, si userebbe questa parola per descrivere uno che cerca di fuggire da un animale feroce come un leone. Si userebbe questa parola per uno che fugge per scappare da un esercito di nemici. Vuol dire correre via con tutta la tua forza per evitare un grande pericolo.
Allora, tramite l'esempio di Timoteo, Dio ci comanda a fuggire da queste cose, e in questo contesto si riferisce all’avidità, ovvero, all'amare le cose materiali e i soldi. Non dobbiamo solamente cercare di evitare un attaccamento alle cose materiali, dobbiamo fuggire da queste cose. L’amore per le cose materiali è un peccato potente, che attira moltissimo. E perciò, serve un grande impegno per fuggire definitivamente da questo terribile peccato che crea così tanto danno in tanti credenti.
È importante che ciascuno di noi valuti la propria vita. Tu stai veramente impegnandoti a fuggire da un attaccamento alle cose materiali? Come ho detto quando abbiamo visto quei versetti, questo non vuol dire che non possiamo usare le cose materiali. Però, non dobbiamo mai essere attaccati alle cose materiali. E quando vediamo in noi una minima tendenza ad essere attaccati alle cose materiali, ad essere presi dalle cose materiali, dobbiamo fuggire da quella tendenza. Dobbiamo scappare con tutta la nostra forza nella direzione opposta.
Procacciare
Infatti, il versetto continua e dice proprio questo, che non solo bisogna fuggire dalle cose sbagliate, ma bisogna procacciare le cose giuste. La parola procacciare è una parola forte quanto la parola fuggire. Mentre fuggire vuol dire scappare con tutta la forza lontana da un pericolo, procacciare è una parola che descrive il correre con tutta la forza verso qualcosa. Si usa la parola procacciare per un cacciatore che corre dietro alla preda. Descrivere uno che corre dietro a qualcosa con tutta la sua forza, essendo pienamente fissato sul traguardo. Dio ci chiama non solo a fuggire da ogni tipo di attaccamento alle cose materiali, ma al posto di queste, di procacciare con tutto il nostro cuore le cose che vengono elencate in questo versetto.
E quali sono queste cose? Usando l'esempio di Timoteo, Dio ci comanda di procacciare la giustizia, la pietà, la fede, l'amore, la pazienza, e la mansuetudine. Consideriamo questi attributi che dobbiamo cercare con tutto il nostro cuore. Questi sono gli attributi che saranno presenti nelle nostre vite se camminiamo in santità.
Procacciare la giustizia
Prima di tutto, dobbiamo procacciare la giustizia. La giustizia in questo caso descrive uno stile di vita in cui si fa solamente quello che è giusto davanti a Dio. Dio è l’unico metro di quello che è giusto. Perciò, procacciare la giustizia vuol dire vivere in modo che tutto quello che facciamo rispecchi la giustizia di Dio. Questo modo di vivere vuol dire trattare tutti in modo giusto, facendo agli altri come vorremo che facessero a noi, quelli di casa, quelli di chiesa, quelli del lavoro, i vicini, e qualunque altra persona con cui abbiamo a che fare. Procacciare la giustizia quindi vuol dire essere giusti nel modo di comportarci in ogni campo della vita, tutto quello che riguarda la correttezza, che riguarda i soldi, che riguarda la purezza, e che riguarda qualunque altro campo. Vuol dire vivere i nostri ruoli come Dio comanda. Vuol dire lavorare come Dio comanda, facendo tutto nel nome di Cristo.
Vivere così non è naturale. Perciò, dobbiamo procacciare la giustizia, che vuol dire impegnarci con tutto il nostro cuore a camminare in giustizia. Questo non sarebbe minimamente possibile se Dio dovesse lasciarci per conto nostro. Di natura, non siamo giusti, siamo schiavi del nostro peccato. Però, in Gesù Cristo siamo stati liberati dalla schiavitù del peccato. Perciò, dimorando in Gesù Cristo, possiamo camminare in giustizia. Grazie a Dio! Questo è una meravigliosa verità. Perciò, essendo stato liberati dal nostro peccato, procacciamo la giustizia in ogni campo della vita. Così, rispecchieremo la giustizia del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.
Procacciare la pietà
Dopo la giustizia, Paolo comanda a Timoteo, ed essendo Timoteo un esempio per noi comanda anche a noi, di procacciare la pietà. Abbiamo già visto in altri sermoni che la parola pietà in questo contesto descrive una vita di grande riverenza nei confronti di Dio. Descrive una vita in cui uno riconosce la presenza di Dio ogni giorno, in ogni momento, e perciò, il suo modo di comportarsi e di pensare e di parlare tiene conto del fatto che sta nella presenza di Dio per mezzo di Cristo. Vivere con pietà vuol dire avere timore di Dio, anziché timore degli uomini. Quindi, vuol dire vivere con santità. Procacciare la giustizia descrive principalmente il modo in cui viviamo, mentre procacciare la pietà descrive il cuore che abbiamo nel vivere così. Quando riconosciamo che il nostro cuore non è così, dobbiamo confessare questo a Dio, e riprendere a guardare di nuovo a Cristo per avere un cuore che abbondi nella pietà, che vive con riverenza in ogni momento della giornata.
Procacciare la fede
Poi, dobbiamo procacciare la fede. Perché serve procacciare la fede? Cioè, noi siamo salvati per fede. Se siamo veramente salvati, abbiamo già fede in Gesù Cristo come Colui che ha pagato per il nostro peccato. Quindi, in questo senso ogni vero credente ha già la fede.
Però, c'è anche un altro aspetto dell'avere fede. Dobbiamo vivere per fede. Cioè, la vera vita cristiana è una vita in cui abbiamo fede in Dio per ogni situazione, giorno per giorno. Quando ci troviamo in situazioni difficili, dobbiamo vivere per fede. Quando non riusciamo a capire perché ci sono certe situazioni ingiuste, dobbiamo vivere per fede. Dobbiamo procacciare la fede. Dobbiamo combattere pensieri falsi, che non vuol dire che avremo tutte le risposte, perché Dio non ci dà tutte le risposte. Dobbiamo combattere pensieri falsi con la fede, confidando che Dio ha il controllo. Dobbiamo impegnarci a ricordare le opere di Dio nel passato, per avere fede che Dio è all'opera nel presente. E così, possiamo avere fede anche nelle situazioni più difficili, quando non comprendiamo quello che sta succedendo.
Ricordate che la fede non è avere pace perché comprendiamo quello che Dio sta facendo. La fede è avere pace perché sappiamo che Dio ha il controllo.
Però, procacciare la fede non è solamente per quando ci sono situazioni gravi e pericolose. A volte, è quasi più facile avere fede in una situazione grave che nelle piccole prove quotidiane. Per esempio, quando tu hai un programma pieno, e sembra che non sia possibile compiere tutto quello che sembra necessario compiere, se guardi a tutto quello che c'è da fare, anziché a Dio, sarai scoraggiato. Sarai addolorato, e a volte, arriverai ad essere amareggiato contro Dio. Questo è perché in questi momenti, nelle prove di tutti i giorni, anziché guardare ad Dio, anziché confidare nella cura perfetta di Dio, ci lasciamo scoraggiare dal peso degli impegni, proprio perché manchiamo nella fede.
Ciascuno di noi ha pesi diversi. Per esempio, spesso, una mamma ha il peso di cercare di compiere tutto, il che con i figli da curare sembra impossibile. Sta dietro alla casa, dietro ai pasti, dietro ai bambini, e a volte, sembra veramente impossibile compiere tutto quello che sembra necessario compiere. In questi momenti, se guardiamo a quanto c'è da fare, e alle nostre capacità, o meglio dire, alla nostra debolezza, anziché guardare a Dio, resteremo molto scoraggiati, e a volte, amareggiati. Non guardando a Dio, è facile cadere nel peccato di vedere male gli altri. Cioè, se non sto guardando a Dio, è molto facile cominciare a vedere altre persone come la causa dei miei problemi.
Forse tu hai pesi al tuo lavoro. Forse è un periodo in cui c'è tanto da fare, e sembra impossibile compiere tutto. Forse, una situazione di lavoro non è giusta, e questo ti aggrava perché ti crea grossi pesi. Di nuovo, se tu stai guardando ai problemi, e non a Dio, il tuo cuore sarà arido, e spesso cadrai nel peccato di amarezza o di scoraggiamento.
Forse stai affrontando delle situazioni ingiuste nella vita. Forse tuo marito o tua moglie non ti comprende, e non ti appoggia. In questo caso, se non guardi a Dio, facilmente arriverà l'amarezza e lo scoraggiamento. Serve la fede.
La battaglia più difficile, la battaglia in cui serve la fede più di qualsiasi altra situazione, è la battaglia contro il nostro peccato. Ognuno di noi ha dei peccati in cui cade ripetutamente. Non riusciamo ad avere vittoria con la nostra forza. Finché cerchiamo di combattere con la nostra forza, qualsiasi vittoria sarà solo temporanea.
Infatti, è impossibile per noi vincere i nostri peccati da soli. Quando continuiamo a cadere, diventiamo molto scoraggiati.
La chiave è procacciare la fede. Dobbiamo guardare a Dio, e confidare nella SUA potenza e nel Suo aiuto, confidando che Egli non ci lascerà e non ci abbandonerà.
Non dobbiamo cercare la pace in circostanze più tranquille. Non dobbiamo cercare di vincere il nostro peccato con la nostra propria forza. Dobbiamo procacciare la fede. In ogni situazione, in ogni prova, in ogni difficoltà, in ogni situazione ingiusta, dobbiamo confidare in Dio, ricordando che Dio ha il controllo, e che fa cooperare tutte le cose per il nostro bene.
Ricordate che il nostro bene non è una vita più facile. Non è che le cose vanno come vorremmo. Non è che tutti ci trattano in modo giusto. Grazie a Dio, il nostro bene è molto più grande di così. Il nostro bene è che Dio completa la Sua opera in noi, in modo che siamo conformati all'immagine di Gesù Cristo. Perciò, voglio invitare ciascuno di noi a vivere le circostanze che abbiamo davanti a noi con fede. Procacciamo la fede in Dio.
Dio è Fedele. Dio è sovrano. Dio ci ama. Dio è perfetto in sapienza. Chi confida in Dio non sarà deluso. Confidiamo in Dio. Procacciamo la fede.
Procacciamo l’amore
Arriviamo adesso all'amore. Come Timoteo, dobbiamo procacciare l'amore. Ricordate che il più grande comandamento è di amare Dio con tutto il nostro cuore. E il secondo comandamento è di amare il nostro prossimo come noi stessi. Da questi due comandamenti dipende tutta la legge. Procacciare l'amore riguarda sia quello che facciamo, sia il cuore con il quale lo facciamo.
Cioè, amare veramente vuol dire impegnarci di cuore a promuovere il vero bene degli altri. Perciò, procacciare l'amore vuol dire vivere impegnandoci per il vero bene degli altri. Se noi crediamo che siamo troppo impegnati per poterci dedicare anche al bene degli altri, allora siamo troppo impegnati. Manchiamo nella fede, perché la fede in Dio ci permette di fare quello che non faremmo mai confidando solo nelle nostre forze.
Procacciare l'amore vuol dire riconoscere quando manchiamo nell’amore. Cioè, un aspetto importantissimo di procacciare l'amore è riconoscere quando manchiamo nell'amore, e confessarlo come peccato. Solo così possiamo crescere nell’amore.
A volte, con il nostro orgoglio, anziché confessare un peccato, vogliamo solo impegnarci di più a migliorare. Certamente dobbiamo impegnarci a migliorare, ma non dobbiamo saltare il passo di riconoscere il nostro peccato e confessarlo. Solamente così possiamo avere il perdono ed essere purificati in modo che possiamo, con la forza di Dio all'opera in noi, crescere e migliorare. Quindi, umiliamoci per riconoscere quando manchiamo nell’amore.
Procacciare l'amore vuol dire avere un profondo impegno nell'amare gli altri di più. Ci sono tanti modi in cui possiamo amare gli altri. Uno dei più importanti è quello di usare i nostri doni spirituali per edificare gli altri. Cioè, ricordando che l'amore è impegnarci per il vero bene di altri, uno dei beni più grande per cui possiamo impegnarci è l'edificazione di altri. E per edificare gli altri, dobbiamo utilizzare i nostri doni spirituali. Ricordati che utilizzare i nostri doni non è automatico, e non è principalmente al culto della domenica. Per usare i nostri doni, dobbiamo prendere tempo e impegnarci ad avere quel contatto con gli altri che ci permette di usare i nostri doni con loro. Quindi, un aspetto importante di procacciare l'amore è di impegnarci ad usare i nostri doni spirituali. Spesso, questo richiede sacrifici, sacrifici di tempo. Siamo tutti impegnati. Per poter dedicare tempo agli altri, dobbiamo sacrificare tempo che avremmo speso per noi stessi. Ma questo è solo uno degli esempi del procacciare l’amore.
Un altro aspetto del procacciare l'amore è di impegnarci a credere nel bene. Ricordate la descrizione dall'amore che troviamo in 1Corinzi 13?
“4 L’amore è paziente, è benigno; l’amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia, 5 non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non tiene conto del male; 6 non si rallegra dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità, 7 tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.” (1Corinzi 13:4-7 LND)
Una parte importante dell'amore è che non tiene conto del male, e crede ogni cosa, ovvero, crede nel bene. E quindi, procacciare l'amore vuol dire anche stare in guardia per non avere pensieri falsi. Vuol dire che quando una situazione permetterebbe sia un pensiero neutrale o positivo sia un pensiero negativo, sceglieremo di pensare il bene. Cioè, quasi ogni giorno ci possono essere situazioni in cui la motivazione di quello che uno fa non è chiara. Potrebbe essere stato fatto in modo sbagliato, o con peccato, o potrebbe essere una cosa anche positiva. L'amore ci costringe a presumere il bene. Quindi, per procacciare l'amore, dobbiamo riconoscere come peccato le volte che presumiamo il male. Dobbiamo confessare questo, e chiedere a Dio la forza, con un grande impegno da parte nostra, di credere nel bene.
Procacciare l'amore vuol dire non vivere solo per i nostri impegni, ma impegnarci anche per il bene degli altri. Il vero amore porta anche a sacrifici, e perciò, procacciare l'amore vuol dire sacrificare le nostre preferenze, e a volte anche quello che sembra necessario, per il bene degli altri. Leggo Filippesi 2:2-4.
“2 rendete perfetta la mia gioia, avendo uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo e una sola mente 3 non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri più di se stesso. 4 Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri.” (Filippesi 2:2-4 LND)
Dobbiamo procacciare l’amore, impegnandoci per il bene degli altri.
Grazie a Dio che Gesù Cristo ha procacciato l'amore nei nostri confronti. Si è impegnato con tutto il Suo cuore per promuovere il nostro bene. Per Gesù, questo impegno è arrivato al sacrificio estremo di dare la Sua vita come sostituto per subire la condanna di Dio per i nostri peccati. Ringraziamo Dio che Gesù Cristo ci ha amati così, e continua ad amarci, intercedendo per noi davanti al Dio, gestendo tutte le cose per il nostro bene, e preparandoSi a ritornare per prenderci con Sé. Avendo l'esempio dell'amore di Cristo per noi, impegniamoci a procacciare l'amore.
Procacciamo la pazienza
Poi, abbiamo il comandamento di procacciare la pazienza. La parola qui tradotta come pazienza vuol dire sopportare le difficoltà, senza mollare, senza tirarci indietro, senza smettere di guardare in avanti e camminare per fede. Vuol dire rimanere forti e costanti nonostante le tribolazioni che ci affliggono. L'unico modo di avere questa pazienza è tenere gli occhi su Dio. La nostra forza non è sufficiente. Con la nostra forza, ci scoraggiamo. Nella nostra forza, quando ci sono ingiustizie, e prove pesanti, alla fine, non ce la facciamo. O diventiamo scoraggiati, o diventiamo amareggiati. Con le nostre forze, smettiamo di guardare a Dio, e smettiamo di amare veramente gli altri. Smettiamo di camminare in santità. Questo succede quando cerchiamo di farcela da soli.
Invece, quando guardiamo a Dio, quando ci fortifichiamo nella Sua forza e nella forza della Sua potenza, quando pensiamo al Suo immenso amore per noi, e al fatto che Egli ha il controllo di tutto, e sta gestendo tutto per il nostro vero bene eterno, allora, possiamo avere pazienza in qualunque prova o situazione.
Dio, nella Sua saggezza, a volte permette prove dure e pesantissime che durano per molto tempo. Se guardiamo solo alla prova, quando non possiamo capire il perché, non avremo pazienza. Saremo agitati, saremo aggravati, non avremo pace, e non avremo pazienza. L'unico modo di avere pazienza è ricordare che Dio ha il controllo. Cioè, se noi cerchiamo di sopportare una prova senza tenere a mente la sovranità di Dio, e il Suo amore per noi, e la Sua cura per noi, non sarà possibile avere sempre pazienza.
Invece, la via per avere pazienza è tenere gli occhi su Dio, ricordando il Suo sovrano controllo su tutto, e il Suo amore per noi.
Perciò, procacciate la pazienza, e questo facciamo guardando a Dio, e confidando in Lui e in quello che Lui sta facendo.
Procacciamo la mansuetudine
L'ultima qualità in questo elenco di qualità che dobbiamo procacciare è la mansuetudine. La mansuetudine è fondamentale nella vita cristiana. Questa qualità è spesso mancante nella vita di tanti cristiani. Essere mansueti vuol dire prima di tutto essere umili. Dobbiamo essere umili per sottometterci a qualunque cosa la provvidenza di Dio ci dà. Quindi, essere mansueti vuol dire prima di tutto essere umili. Questa mansuetudine ci porta ad accettare con pace nel cuore quello che la provvidenza di Dio ci dà. Cioè, io posso accettare qualcosa con rassegnazione, che non è mansuetudine. Cioè, posso rassegnarmi che le cose non cambieranno, e così, accetto quello che c'è. Ma non lo faccio con un cuore umile, e non lo accetto nel senso di accettarlo di cuore. È solo rassegnarmi. Quella non è mansuetudine. Con la mansuetudine, accettiamo con pace quello che la provvidenza di Dio ci dà. La mansuetudine è fondata sulla fede in Dio, insieme all'umiltà. L'unico modo di essere mansueti è riconoscere che Dio ha veramente il controllo. Anche quando gli altri peccano contro di noi, sappiamo che è perché Dio lo ha permesso. E perciò, possiamo avere pace, ed accettare quello che ci succede. Questa è la mansuetudine.
Inoltre, la mansuetudine descrive un atteggiamento di gentilezza nei confronti degli altri. Cioè, è il contrario di essere bruschi e impazienti. La parola mansuetudine qui descrive uno che è gentile e paziente con gli altri, e questo perché ha fede in Dio.
Tu hai mansuetudine? In un certo senso, non è difficile capirlo. Basta valutare con onestà come reagisci quando le cose vanno diversamente di quello che avresti voluto. In quei casi, rimani calmo? Hai ancora pace nel cuore? Parli con gentilezza e pazienza con gli altri? Questi sono i frutti di una persona mansueta. Se siamo mansueti, il nostro cuore sarà tranquillo anche in mezzo alle difficoltà.
La mansuetudine non è naturale. Non dipende dal carattere. Una persona estroversa che non ha mansuetudine potrebbe reagire esternando. Una persona chiusa senza mansuetudine potrebbe reagire dentro di sé, in un modo che non è visibile agli altri. Ma entrambi possono mancare di mansuetudine. La vera mansuetudine trasformerà chiunque. Visto che non è naturale, è qualcosa che dobbiamo procacciare. E si procaccia la mansuetudine confessando il nostro orgoglio, e guardando a Dio e ricordando il Suo controllo. Procacciamo la mansuetudine con umiltà, confidando nel fatto che Dio sa quello che ci sta mandando. Prego che cercheremo tutti la mansuetudine. Essa trasforma il modo in cui viviamo.
Applichiamo tutto
In questo versetto, Paolo comanda a Timoteo, e tramite Timoteo a noi, di fuggire dall’avarizia. Cioè, non basta solo cercare di non desiderare le cose materiali. Dobbiamo FUGGIRE da questo peccato. Dobbiamo avere un grandissimo impegno nell'allontanarci da questo peccato.
Ma non solo dobbiamo impegnarci a togliere il male. Dobbiamo anche procacciare il bene. In questo versetto, Dio ci comanda di procacciare le cose buone e giuste. Leggo di nuovo 1Timoteo 6:11.
“11 Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose e procaccia la giustizia, la pietà, la fede, l’amore, la pazienza e la mansuetudine.” (1Timoteo 6:11)
L’unico modo di procacciare queste cose è di dimorare in Cristo. La nostra forza non sarebbe sufficiente. Ma grazie a Dio, non dobbiamo combattere con la nostra forza. Possiamo fortificarci nel Signore, e nella forza della Sua potenza. Gesù Cristo ha vinto per noi, ora, in Cristo, possiamo combattere contro il peccato, perché abbiamo la vittoria in Cristo.
Abbiamo la vittoria in Gesù Cristo, ma dobbiamo combattere. Dobbiamo fuggire il male, e nel brano di oggi, dobbiamo fuggire il desiderio per le cose materiali.
E dobbiamo procacciare le qualità che abbiamo visto oggi. Vivere così ci porta sempre più vicini a Cristo, e questo edifica il corpo di Gesù Cristo.
Che Dio ci aiuti a vedere più di Cristo, a fuggire l’avarizia, e a procacciare la giustizia, la pietà, la fede, l’amore, la pazienza e la mansuetudine, mentre aspettiamo il ritorno di Gesù Cristo.