La cosa più importante della tua vita è se tu sei veramente salvato o no. Senza la salvezza, davanti a te c’è solo il tormento eterno.
Come puoi sapere che sei veramente salvato? Una parte importante è quella di vederne un chiaro frutto nella tua vita. La salvezza non arriva per il frutto, ma la vera salvezza produce frutto. La vera salvezza produce una vita di crescita. Senza la crescita, non c’è la vera salvezza. Perciò, chiunque si dichiari un credente dovrebbe impegnarsi a crescere sempre di più nel cammino cristiano. Crescendo, diventiamo un esempio da seguire per quelli più giovani nella fede.
Nel nostro studio dell’Epistola di 1Timoteo, stiamo vedendo delle istruzioni che servono anche a noi.
Negli ultimi sermoni, abbiamo considerato 1Timoteo 4:1-10. In quel brano, abbiamo letto dei falsi insegnanti che ci saranno, e che ci sono in gran numero già oggi. Abbiamo letto il comandamento a Timoteo di proporre queste verità ai fratelli, per essere un buon ministro di Gesù Cristo. Paolo esorta Timoteo ad esercitarsi nella pietà, e abbiamo visto che anche noi dobbiamo esercitarci nella pietà.
Leggo 1Timoteo 4:1-10, e poi, leggiamo il brano che vogliamo considerare oggi, nei versetti da 11 a 13.
“1 Or lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, dando ascolto a spiriti seduttori e a dottrine di demoni, 2 per l’ipocrisia di uomini bugiardi, marchiati nella propria coscienza, 3 i quali vieteranno di maritarsi e imporranno di astenersi da cibi che Dio ha creato, affinché siano presi con rendimento di grazie da coloro che credono e che hanno conosciuto la verità. 4 Infatti tutto ciò che Dio ha creato è buono e nulla è da rigettare, quando è usato con rendimento di grazie, 5 perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera. 6 Proponendo queste cose ai fratelli, tu sarai un buon ministro di Gesù Cristo, nutrito nelle parole della fede e della buona dottrina, che hai seguito da vicino. 7 Schiva però le favole profane e da vecchie, ma esercitati nella pietà, 8 perché l’esercizio corporale è utile a poca cosa, ma la pietà è utile ad ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella futura. 9 Questa parola è sicura e degna di essere pienamente accettata. 10 Per questo infatti ci affatichiamo e siamo vituperati, poiché abbiamo sperato nel Dio vivente, il quale è il Salvatore di tutti gli uomini e principalmente dei credenti. (1Timoteo 4:1-10)
Con questa base, vado avanti, e leggo il brano che vogliamo studiare oggi, 1Timoteo 4:11,12.
11 Comanda queste cose ed insegnale. 12 Nessuno disprezzi la tua giovinezza, ma divieni esempio ai credenti nella parola, nella condotta, nell’amore, nello spirito, nella fede e nella castità.” (1Timoteo 4:11-12)
Notate che Paolo dice a Timoteo di comandare queste cose e insegnarle ai credenti. Il ruolo di Timoteo, e il ruolo di una guida di Chiesa, consiste nel comandare e insegnare le verità di Dio ai credenti.
Infatti, in questa epistola, ripetutamente Paolo dà a Timoteo delle istruzioni e dei comandamenti, e poi esorta Timoteo a insegnare, proporre o comandare queste cose alla chiesa. Per esempio, in 1Timoteo 1:3, dice a Timoteo di “ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine diverse”.
In 1:18, Paolo esorta Timoteo a combattere un buon combattimento. Il capitolo 2 comprende vari comandamenti su come i credenti delle chiese devono vivere, parlando specificamente dei ruoli degli uomini e poi delle donne. Nel capitolo 3, Paolo dà a Timoteo istruzioni su chi può essere un anziano o un diacono. In 3:14,15 dichiara che aveva scritto queste cose a Timoteo affinché Timoteo sapesse come bisogna comportarsi nella casa di Dio, la Chiesa.
In 1Timoteo 4:6, vediamo che Timoteo dovrebbe proporre queste cose.
6 Proponendo queste cose ai fratelli, tu sarai un buon ministro di Gesù Cristo, nutrito nelle parole della fede e della buona dottrina, che hai seguito da vicino. (1Timoteo 4:6)
Timoteo doveva proporre queste cose ai fratelli, ovvero doveva mettere queste cose nella loro testa, affinché potessero vivere così. In 1Timoteo 4:11, Paolo dichiara:
“comanda queste cose ed insegnale.” (1Timoteo 4.11)
In 1Timoteo 5:7, abbiamo il comandamento:
“raccomanda anche queste cose, affinché siano irreprensibili.” (1Timoteo 5:7).
La parola "raccomanda" è esattamente la stessa parola che in 4:6 è tradotta come "comanda". Poi, in 6:17 leggiamo:
“Ordina ai ricchi di questo mondo di non essere orgogliosi, di non riporre la loro speranza nell'incertezza delle ricchezze, ma nel Dio vivente...” (1Timoteo 6:17).
La parola “ordina” è la stessa identica parola che prima era tradotta come “comanda” e poi come “raccomanda”.
In greco, questa parola viene usata nel campo militare, quando uno porta i comandi del generale all'esercito. Quindi, quello che dice è autorevole, avendo la sua autorità non in chi porta il comandamento, ma in chi ha dato il comandamento. L’autorità sta in ciò da cui origina il comandamento.
Quello che noto in tutto questo è che una parte importante del ruolo di una guida di Chiesa è quella di comandare ai credenti di ubbidire alle verità di Dio. È importante capire che una guida di Chiesa non ha l'autorità di comandare in qualsiasi campo, ma soltanto nelle cose che Dio insegna. Non ha alcuna autorità al di fuori dei campi stabiliti da Dio. Il suo mandato è semplicemente quello di portare gli ordini che Dio ha dato agli altri. Può farlo con autorità, perché l'autorità viene da Dio, in quanto sono i Suoi comandamenti e insegnamenti. Quindi, una guida di Chiesa ha autorità, ma non è la sua autorità, e ha autorità solo in quello che Dio insegna e comanda.
Tornando al nostro brano, notiamo quello che Paolo ordina a Timoteo. Leggo ancora il versetto 11.
“11 Comanda queste cose ed insegnale.” (1Timoteo 4:11)
Le verità che Paolo insegna e comanda a Timoteo in questa epistola non erano solo per Timoteo, ma Timoteo doveva per conto suo insegnare e comandare queste cose ai credenti. L'insegnamento è importante perché per poter ubbidire ad un comandamento, bisogna conoscere e capire quel comandamento. Quindi una guida di Chiesa ha il ruolo di insegnare le verità e i comandamenti di Dio, per poterli comandare ai credenti.
Ricordate il comandamento che Gesù Cristo diede agli apostoli appena prima di tornare in cielo, che troviamo in Matteo 28:19,20.
“19 Andate, dunque, e fate discepoli di tutte le nazioni, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20 insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Amen".” (Matteo 28:19-20 LND).
Dovevano insegnare ai credenti ad osservare tutte le cose che Cristo aveva comandato. Quindi, fin dall'inizio della Chiesa vediamo ripetutamente che questo è un aspetto importante della cura dei credenti. Le guide devono insegnare alla chiesa quello che Cristo comanda, e comandare ai credenti di ubbidire a quei comandamenti. Spetta ad ogni credente ubbidire o no, ma se non ubbidisce, è importante che sappia che è disubbidiente.
Che cosa doveva comandare e insegnare Timoteo? Non le cose sue, ma queste cose, le cose che Paolo aveva appena insegnato. Voglio ripetere che l'autorità di una guida di Chiesa riguarda solamente quelle cose che Dio ha già comandato e insegnato.
Nessuno disprezzi la tua giovinezza
In quella società, e dovrebbe essere così in ogni società, l'età e l'esperienza garantivano un certo livello di rispetto e onore a qualcuno. Timoteo era ancora considerato un giovane uomo. Nel suo ruolo di aiutare Paolo a fondare chiese, doveva stabile gli anziani che probabilmente in tanti casi erano uomini notevolmente più vecchi di lui. Quindi, qui c'era questo giovane uomo che doveva avere un ruolo di grande responsabilità e autorità, su persone che spesso erano più vecchie di lui.
Perciò, nel versetto 12, Paolo comanda a Timoteo come vivere in modo che questo non fosse un problema, e lui non fosse disprezzato per la sua giovinezza. Quello che comanda a Timoteo vale per ciascuno di noi. Seguite mentre leggo il versetto 12.
12 Nessuno disprezzi la tua giovinezza, ma divieni esempio ai credenti nella parola, nella condotta, nell’amore, nello spirito, nella fede e nella castità.
Umanamente, possiamo pensare che non dipende da noi se qualcuno ci disprezza. Invece, in questo versetto Paolo ci insegna come dobbiamo vivere in modo che gli altri non possono avere un vero motivo per poterci disprezzare. Certamente, se uno vuole disprezzarci in modo ingiusto, non possiamo evitarlo. Però, se noi viviamo secondo le verità di questo brano, sarà molto raro che veniamo disprezzati.
Come si può non essere disprezzato per la giovinezza, o per il suo accento, o per qualcos'altro? Bisogna avere una vita coerente dove uno è di vero esempio per i credenti in ogni campo della vita.
Notate che Timoteo doveva essere un esempio specificamente per i credenti. Certamente, è importante che diamo una buona testimonianza a quelli di fuori. Dio ci comanda di vivere in un modo tale che non avranno di che accusarci. Ma ai non credenti non importa quello che Dio comanda, e così, il nostro esempio non importa per loro. E perciò, è soprattutto per i credenti che dobbiamo essere un esempio in ogni campo della vita, come Paolo spiega adesso.
Quindi, diventando un buon esempio da seguire, farai sì che gli altri non ti disprezzino.
La parola “esempio” è la parola greca “tupos”, da cui deriva la parola “tipo”. In questo brano, essa descrive il modello che gli altri devono imitare. Il suo significato di base era uno stampo che si usava per produrre copie identiche. Nella vita cristiana, certamente ci sono diversità di carattere. Però, dovremmo essere tutti uguali, conformati a Cristo, per quanto riguarda il nostro modo di parlare, la nostra condotta, il nostro modo di amare, il nostro cammino di fede, la nostra assoluta castità. E perciò, Paolo comanda a Timoteo di diventare d'esempio ai credenti in tutti questi campi.
Questa stessa parola viene usata in Filippesi 3:17, in cui Paolo comanda ai credenti di imitarlo, e di considerare, che anche qui vuol dire imitare, coloro che camminano secondo l'esempio che avevano in Paolo e nei suoi collaboratori, come Timoteo. Leggo quel versetto.
“Siate miei imitatori, fratelli, e considerate coloro che camminano così, secondo l’esempio che avete in noi.” (Filippesi 3:17 LND)
Ognuno di noi dovrebbe vivere in modo da essere un esempio da imitare per quelli più giovani nella fede.
Consideriamo i vari campi della vita in cui dobbiamo diventare un esempio, in base a quello che Paolo comanda a Timoteo.
Nella parola
Il primo campo in cui Paolo comanda a Timoteo di essere d'esempio è nella parola, che in questo contesto indica principalmente il modo di parlare tutti i giorni. Parliamo tantissimo, la media secondo vari studi è più di 15.000 parole al giorno. Nei nostri rapporti con gli altri, solitamente sono le nostre parole che determinano come va il rapporto, più di quello che facciamo. La Bibbia parla molto delle nostre parole. Per esempio, in Colossesi 4:6 leggiamo:
“Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come vi conviene rispondere a ciascuno.” (Colossesi 4:6 LND).
In Efesini 4:29 leggiamo:
“Nessuna parola malvagia esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l’edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano.” (Efesini 4:29 LND)
La Bibbia è piena di tanti altri versetti che parlano dell'importanza delle nostre parole.
E perciò, è importante che noi controlliamo sempre e totalmente tutto quello che noi diciamo. Dobbiamo sottomettere ogni nostra parola a Dio, riconoscendo che il nostro modo di parlare può essere usato per dare gloria a Dio, come anche per allontanare le persone da Dio. Le nostre parole possono incoraggiare, o possono scoraggiare. Possono edificare o possono indebolire.
Alla luce dell'estrema importanza delle nostre parole, Paolo inizia questo elenco ordinando a Timoteo di diventare d'esempio agli altri credenti con le sue parole. Anche noi dobbiamo vivere così. Le nostre parole determinano gran parte del vero andazzo della nostra crescita spirituale. In Giacomo 3:2 leggiamo:
“poiché tutti manchiamo in molte cose. Se uno non sbaglia nel parlare, è un uomo perfetto, capace anche di tenere a freno tutto il corpo.” (Giacomo 3:2 LND).
Se siamo onesti, riconosciamo che sbagliamo tutti nel modo di parlare. È importante riconoscere la gravità di questo, confessare ogni volta che pecchiamo con le nostre parole, e così, crescere nel parlare in un modo che glorifichi Dio ed edifichi gli altri.
Inoltre, per poter essere d'esempio con le nostre parole, dobbiamo far sì che le parole di Cristo dimorino in noi copiosamente. Cioè, l'unico modo di parlare in un modo che onori Dio ed edifichi gli altri è essere sempre più ricolmi della parola di Dio. Prego che possiamo essere un popolo così. Vi invito ad esaminare onestamente il vostro modo di parlare, non solo quando tutto va bene, ma anche quando ci sono problemi e ingiustizie. Confessate qualsiasi modo di parlare peccaminoso.
Nella condotta
Il prossimo campo in cui Paolo dice che Timoteo deve essere un esempio per i credenti, e quindi un campo in cui anche noi dobbiamo essere d'esempio, è nella condotta, ovvero, il modo di comportarci giorno per giorno.
Il nostro comportamento è sempre importante: quando siamo soli, quando siamo in casa, quando le cose vanno bene, e quando le cose vanno male. Quanto è importante come ci comportiamo, e la nostra reazione, anche in situazioni ingiuste e difficili! Ricordate come Cristo si è comportato in una situazione ingiusta. Leggo 1Pietro 2:23.
“Oltraggiato, non rispondeva con oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva nelle mani di colui che giudica giustamente.” (1Pietro 2:23 LND).
Il comportamento di Gesù Cristo era sempre giusto, in ogni situazione, anche nelle situazioni più difficili.
A volte ci scusiamo per un comportamento sbagliato, giustificandoci con il fatto che la situazione è difficile. Per esempio, ci scusiamo dicendo che eravamo stanchi, o eravamo nervosi, o che era successo questa o quell'altra cosa difficile. E così, giustifichiamo un comportamento peccaminoso, non conforme alla santità. Fratelli e sorelle, non peccate così. Se il nostro comportamento è sbagliato, non è mai dovuto a qualcosa al di fuori di noi, ma è perché quel peccato era dentro di noi. E perciò, per avere un comportamento, o come è scritto qua, una condotta che sia d'esempio, dobbiamo confessare ogni volta che ci comportiamo in modo sbagliato. Confessando il nostro peccato, Dio ci perdona e ci giustifica.
Quindi, basta con le giustificazioni. Basta con le scuse. Basta col negare che il comportamento era sbagliato. Riconosciamo ogni peccato di condotta, e confessiamo ogni peccato, e così, potremo camminare in modo che la nostra condotta sarà di esempio. Così il nostro Signore Gesù Cristo sarà glorificato, e gli altri credenti saranno edificati.
Nell’amore
Il terzo campo in cui Paolo comanda a Timoteo di essere d'esempio è nell'amore. Se ricordate, il più grande comandamento è amare Dio con tutto il nostro cuore, mente, forza e spirito. E il secondo comandamento è amare il nostro prossimo come noi stessi. Quindi, amare è fondamentale, e per questo è fondamentale che siamo d'esempio nell'amore.
È fondamentale che l'amore sia la motivazione per quello che facciamo in ogni campo della vita. Cioè, se facciamo una buona opera, qualcosa che veramente serve, ma la facciamo cercando la gloria dagli uomini, anziché per amore, stiamo peccando, nonostante l'opera sia buona in sé.
Se io faccio quello che faccio perché mi fa star bene, anche se la cosa in sé è buona, e la mia motivazione non è per amore, non sono di esempio nell'amore. Per esempio, se io invito altri a casa mia, ma solamente coloro che mi fanno star bene, dicendo che io amo le persone che sto curando, in realtà, mi sto auto ingannando. Il vero amore non distingue fra chi mi fa sta bene e chi no.
Essere d'esempio nell'amore vuol dire avere l’amore come motivazione per quello che faccio per il mio prossimo. Ricordate che Gesù ci insegna che il nostro prossimo comprende tutte le persone che Dio mette accanto a me nella mia vita, non solo coloro con cui mi trovo bene.
Come possiamo amare veramente, visto che la nostra natura è di pensare a noi stessi? Grazie a Dio, possiamo amare perché Dio ci ha amati per primo. Vi leggo 1Giovanni 4:7-12, che parla dell'amore di Dio per noi e poi di come noi dobbiamo amare gli altri.
“7 Carissimi, amiamoci gli uni gli altri poiché l’amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio. 8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. 9 In questo si è manifestato l’amore di Dio verso di noi, che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, affinché noi vivessimo per mezzo di lui. 10 In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui ha amato noi e ha mandato il suo Figlio per essere la propiziazione per i nostri peccati. 11 Carissimi, se Dio ci ha amato in questo modo, anche noi ci dobbiamo amare gli uni gli altri. 12 Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio dimora in noi e il suo amore è perfetto in noi.” (1Giovanni 4:7-12 LND).
Noi possiamo amare, e ancor di più, noi dobbiamo amare, perché Dio è amore, e se siamo veramente nati di nuovo, allora Dio dimora in noi e avremo amore. Perciò, dobbiamo vivere in modo da essere un esempio del vero amore.
Ricordate che una buona definizione dell'amore è un profondo desiderio per il vero bene di qualcuno che ti spinge ad impegnarti per quel bene. Quindi, l'amore non è solo un sentimento, l'amore è un profondo desiderio che si trasforma in un vero impegno.
Infatti, è facile avere un sentimento che non è vero amore. Posso avere un forte sentimento, ma se poi mi impegno per le mie cose, e non per il bene di quella persona, quel sentimento non è vero amore.
Inoltre, il vero amore vuol dire che non mi irrito. Il vero amore produce pazienza, e il vero amore non sospetta il male e non si offende.
Un frutto della vera salvezza è crescere sempre di più nell'amore. E perciò, Paolo comanda a Timoteo di diventare un esempio per i credenti anche nell'amore, perché così nessuno potrà disprezzare la sua giovinezza. Quanto è importante che anche noi diveniamo veri esempi nell'amore! Dio è amore, e quello che ha fatto per salvarci è un frutto del Suo amore. Perciò, come Dio è amore, e ama, anche noi dobbiamo amare. Tu stai veramente amando gli altri?
Nello Spirito
Dopo l’amore, Paolo comanda a Timoteo di diventare un esempio per i credenti nello spirito. Questo può avere più significati. Per esempio, parliamo dello spirito con il quale facciamo qualcosa. Fare qualcosa con uno spirito giusto vuol dire fare qualcosa con tutto il nostro cuore, e non solo meccanicamente. Questo è un aspetto dell'essere d'esempio nello spirito.
Siamo d’esempio nello spirito se abbiamo uno spirito giusto nel modo in cui viviamo e trattiamo gli altri. Se faccio una buona opera, ma con uno spirito critico e negativo, non sono un buon esempio nello spirito. È solo se faccio la cosa giusta con lo spirito giusto che sono d’esempio nello spirito.
Poi, c'è l'aspetto di essere d'esempio nell'abbondare nel frutto dello Spirito, cioè: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. Certamente, questi sono frutto dello Spirito, e non il nostro frutto. Però, è anche vero che chiunque cammina in santità, confessando i suoi peccati e guardando a Dio, sarà ripieno di questi frutti.
Poi, essere d'esempio nello spirito può anche significare essere un esempio nell'usare i doni dello Spirito che abbiamo. Cioè, ogni vero credente ha uno o più doni dello Spirito, doni spirituali. Quando viviamo per i nostri interessi, tendiamo a non usare i nostri doni, perché vogliamo cercare quello che porta beneficio a noi, anziché preoccuparci di edificare gli altri. Quando invece il mio cuore desidera la crescita della Chiesa di Gesù Cristo, e l'edificazione dei credenti che Dio ha messo intorno a me, mi impegnerò a usare i doni spirituali che ho. Quando vivo così, utilizzando i miei doni, allora, sarò d'esempio nello spirito. Quanto è importante per ogni vero credente vivere così! Così la Chiesa cresce, quando ogni parte è ben legata insieme e dà dal vigore che ha ricevuto da Dio, come leggiamo in Filippesi 4:15,16.
“15 ma seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa in colui che è il capo, cioè Cristo. 16 Dal quale tutto il corpo ben connesso e unito insieme, mediante il contributo fornito da ogni giuntura e secondo il vigore di ogni singola parte, produce la crescita del corpo per l’edificazione di se stesso nell’amore.” (Efesini 4:15-16 LND).
Quindi, è fondamentale che usiamo i nostri doni spirituali, perché è solo così che la Chiesa cresce.
Perciò, l'essere d'esempio nello spirito riguarda lo spirito con cui facciamo quello che facciamo, vuol dire vivere in modo da essere ripieni del frutto dello Spirito, e riguarda anche il modo in cui usiamo i doni spirituali che abbiamo dallo Spirito Santo. Prego che ognuno di noi che è un vero credente vivrà in modo da diventare un esempio nello spirito. Tu sei d’esempio nello spirito?
Nella fede
Arriviamo ora al comandamento di essere d'esempio nella fede. Quanto è fondamentale la fede per ogni vero credente. Essere d'esempio nella fede vuol dire vivere per fede in Dio in ogni situazione e in ogni campo della vita. Perciò, per esempio, in ogni situazione, anziché agitarci, anziché preoccuparci, anziché diventare distratti, e anziché confidare nelle nostre capacità, è essenziale camminare per fede in Dio. Questa è la base della vera vita cristiana. Ricordate quello che leggiamo in Romani 1:17.
“Perché in esso (l'evangelo) la giustizia di Dio è rivelata di fede in fede, come sta scritto: "Il giusto vivrà per fede".” (Romani 1:17 LND).
Se non abbiamo fede, il nostro impegno non vale nulla. Invece, con fede, possiamo spostare montagne. Con fede, possiamo essere usati da Dio per compiere grandi opere. Con fede, possiamo attraversare le prove più profonde con pace. Con fede, guardiamo al futuro, a quello che Dio ha riservato per noi, e non solo a quello che c'è intorno a noi in questo momento. Con fede possiamo avere gioia, con fede possiamo essere fortificati nel Signore, dalla potenza della Sua forza.
Per avere fede, dobbiamo guardare a Dio, e conoscerLo sempre di più. La fede non è campata sul nulla, la fede è fermamente fondata sul conoscere Dio sempre di più per mezzo della Parola di Dio. Parlando gli uni con gli altri di Dio, e delle Sue promesse, e della Sua opera, possiamo fortificare la fede gli uni degli altri.
E perciò, esorto ciascuno di noi che è un credente a crescere nella fede in modo da essere un esempio nella fede. Questo trasformerà la nostra vita in Cristo, e sarà un immenso aiuto e stimolo anche per altri credenti ad avere più fede. Tu, stai veramente camminando per fede?
Nella Castità
L'ultimo campo in cui Paolo comanda a Timoteo di essere un esempio è nella castità. La castità descrive una purezza totale soprattutto nell'ambito sessuale della vita. La Bibbia parla moltissimo dei peccati sessuali, e della purezza sessuale, perché il mondo innalza la sessualità, dandole più importanza di quella che ha, in modo da far inciampare le persone.
Dio comanda ripetutamente che ogni credente cammini in assoluta purezza per quanto riguarda l'aspetto sessuale della vita.
La purezza riguarda le azioni sia degli uomini che delle donne. Essa riguarda anche degli aspetti diversi per l’uomo e per la donna. Per esempio, la Bibbia parla all'uomo per quanto riguarda dove guarda. Dio ha creato l'uomo in modo che sia molto stimolato vedendo la forma del corpo della donna. Ad un uomo basta poco per essere stimolato, e questo è già non essere casto.
In proposito, Gesù insegna che Dio guarda al cuore, e non solo al comportamento. Usa come esempio il comandamento di non commettere adulterio, e cosa vuol dire per Dio. Vi leggo le parole di Gesù Cristo in Matteo 5:27,28.
“27 Voi avete udito che fu detto agli antichi: "Non commettere adulterio" 28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.” (Matteo 5:27-28 LND).
Quindi, per un uomo, camminare in modo esemplare nella castità vuol dire impegnarsi a non guardare le donne, anche quando le donne si mettono in mostra. Giobbe era d'esempio in questo, come leggiamo in Giobbe 31:1.
“"Io avevo stretto un patto con i miei occhi; come potevo quindi fissare lo sguardo su una vergine?” (Giobbe 31:1 LND).
Come uomo timorato di Dio Giobbe aveva fatto il patto di non guardare le donne. E ogni uomo credente deve fare la stessa cosa per camminare in castità. Nel mondo malvagio in cui viviamo, questo è difficile, perché la società propone vestiti per la donna che mettono la forma del corpo molto in mostra, e questo è estremamente attraente per l'uomo. Quindi, ogni uomo che è un vero credente deve impegnarsi a diventare un esempio in castità.
Per la donna, un aspetto grande di essere d'esempio in castità è andare contro corrente, ed evitare qualunque modo di vestirsi che attiri l'attenzione sulla forma del suo corpo o sul corpo stesso. Questo è molto difficile, perché la grande maggioranza dei vestiti fatti per le donne sono fatti appositamente per attirare l’attenzione sul suo corpo. Perciò, una donna di Dio deve impegnarsi grandemente a cambiare guardaroba, per poter essere d'esempio nella castità come donna.
Per essere d'esempio nella castità è necessario un comportamento di assoluta purezza fra uomo e donna, anche quando una coppia si sta conoscendo per valutare il matrimonio. Nel nostro mondo, la castità è una cosa quasi impossibile da trovare. Perciò, dobbiamo vivere in modo drasticamente diverso dalla nostra società, per rispecchiare la santità di Dio in questo campo importante della vita. Questo riguarda come viviamo, come ci comportiamo, dove guardiamo, come ci vestiamo, e come parliamo. Comprende anche quello che guardiamo in Internet e in tv, come in qualunque altra forma di media.
Prego che vivremo con un forte impegno in questo campo.
Conclusione
Allora, per non essere disprezzato per la tua giovinezza, o per il tuo accento, o per altro, devi diventare un esempio per i credenti.
Beato il credente che cammina come esempio per gli altri. Beata la chiesa che è piena di credenti che sono d’esempio per gli altri.
Voglio incoraggiare ciascuno di noi che dichiara che Gesù Cristo è il suo Signore e Salvatore di valutare attentamente la proprio vita.
Per quanto riguarda il tuo modo di parlare: in che cosa non sei di buon esempio? Riconosci questo come peccato, abbandona quel modo di parlare. Parliamo in modo da essere di buon esempio.
Com'è la tua condotta, non solo quando ti trovi davanti agli altri, ma nei momenti difficili, e quando ci sono ingiustizie? Confessa qualsiasi condotta che non rispecchi Cristo.
Come va il tuo amore? Quello che fai, lo fai veramente per amore, e non solo per abitudine o per fare bella figura? Confessiamo qualunque mancanza di vero amore.
Con quale spirito fai quello che fai? Tu sei pieno del frutto dello Spirito? Stai usando i tuoi doni spirituali? Confessiamo qualsiasi mancanza in questi campi, e diventiamo d'esempio nello spirito.
Per quanto riguarda la fede, è evidente che tu cammini per fede? Vediamo la fede quando siamo mansueti in mezzo alle prove e davanti alle ingiustizie. Vediamo la fede quando abbiamo pace nelle prove, perché guardiamo a Dio. Oh, che possiamo conoscere Dio di più, per avere sempre più fede!
Infine, impegniamoci nell'avere una purezza totale nell'aspetto sessuale della vita. Avendo una castità totale. Vivere così vuol dire valutare ogni comportamento, e per noi uomini, stare in guardia sul dove guardiamo. Per voi donne, comprende come vestite, non secondo il metro del mondo, ma secondo il metro della santità di Dio. Oh, che possiamo essere totalmente casti! Oh, che possiamo essere d’esempio come figli di Dio!