Immaginate un re, molto potente, con tanti figli. Un uomo malvagio vuole fare del male ai figli del re. Però, non riesce a fare nulla finché essi restano nel palazzo, vicino al padre. L’unico modo in cui l’uomo malvagio può far loro del male è riuscire a farli allontanare dal padre, e quindi, dalla protezione del padre.
Quindi, l’uomo malvagio cerca di usare inganni e menzogne per far dimenticare a quei figli gli avvertimenti del loro padre rispetto allo stare sempre in guardia dai pericoli.
Quel figlio che tiene a mente gli avvertimenti del padre, e perciò è sempre attento, non cadrà nella trappola dell'uomo malvagio, e non si allontanerà dalla sicurezza data dallo stare vicino al padre. Invece, quel figlio poco attento, che si lascia trascinare da qualche divertimento o dagli impegni, dimentica i pericoli, si allontana dal palazzo, e comincia ad ascoltare l'uomo malvagio o i suoi messaggeri, può imbattersi in terribili pericoli che lo portano a soffrire grandemente.
Alla luce dei grandi pericoli che ci sono, un figlio deve essere sempre attento, deve essere sempre sobrio, deve evitare tutto quello che lo farebbe distrarre dalle istruzioni di suo padre. Solo così può vivere al sicuro.
In realtà, la nostra situazione è molto simile a quella dei figli del re di questa storia. Per mezzo di Gesù Cristo, Dio ci ha fatto nascere come figli di Dio, e perciò, noi siamo figli del grande Re. Come nella storia, abbiamo un terribile nemico, che è Satana, il nemico di Dio e nemico nostro. Egli non ha potere su di noi, e perciò, per farci del male egli usa l'inganno e le menzogne, e anche le distrazioni e gli impegni per non farci ascoltare attentamente Dio.
Quindi, per difenderci, dobbiamo conoscere la verità di Dio, esaminare ogni cosa alla luce di quella verità. Inoltre, dobbiamo esercitarci in quello che ci fortificherà contro Satana. Solo così possiamo superare le prove e gli inganni che ci sono in questa vita.
Oggi, vogliamo continuare il nostro studio in 1 Timoteo 4. Nell'ultimo sermone, abbiamo letto che negli ultimi tempi, e ci troviamo negli ultimi tempi adesso, ci saranno coloro che apostateranno dalla fede, insegnando false dottrine, perché non saranno marchiati nella propria coscienza. Seguite mentre leggo 1Timoteo 4:1-5.
“1 Or lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, dando ascolto a spiriti seduttori e a dottrine di demoni, 2 per l’ipocrisia di uomini bugiardi, marchiati nella propria coscienza, 3 i quali vieteranno di maritarsi e imporranno di astenersi da cibi che Dio ha creato, affinché siano presi con rendimento di grazie da coloro che credono e che hanno conosciuto la verità. 4 Infatti tutto ciò che Dio ha creato è buono e nulla è da rigettare, quando è usato con rendimento di grazie, 5 perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera.
Quanto è importante che esaminiamo ogni insegnamento che ci arriva, per essere sicuri che veramente rispecchi quello che dice la Bibbia!
Ricordate che Paolo scriveva a Timoteo, che aveva l'incarico di mettere in ordine le chiese, di stabilire anziani e diaconi, e di preparare la Chiesa a camminare con ordine in ogni campo della vita. Quindi, Paolo sta insegnando a Timoteo quello che doveva fare come ministro di Gesù Cristo, il capo della Chiesa.
Andiamo avanti nel brano. Seguite mentre leggo i versetti 6-8.
6 Proponendo queste cose ai fratelli, tu sarai un buon ministro di Gesù Cristo, nutrito nelle parole della fede e della buona dottrina, che hai seguito da vicino. 7 Schiva però le favole profane e da vecchie, ma esercitati nella pietà, 8 perché l’esercizio corporale è utile a poca cosa, ma la pietà è utile ad ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella futura.
Nel versetto 6, Paolo dichiara che Timoteo sarà un buon ministro di Gesù Cristo se propone queste cose ai fratelli. In altre parole, è fondamentale che i credenti sappiano del pericolo dei falsi insegnamenti. Solamente così possono stare in guardia per evitare grandi cadute. E perciò, per poter essere un buon ministro di Dio, uno che ha responsabilità per la Chiesa, deve insegnare queste cose ai credenti della Chiesa.
Una parte importante della cura pastorale è quella di preparare i credenti per i pericoli che ci circondano. La vita cristiana non è una passeggiata in un parco, è una dura guerra, in cui il nostro nemico, Satana, cerca di farci cadere. Dobbiamo essere informati e preparati. E perciò, ogni guida di chiesa deve aiutare i credenti a conoscere i pericoli che ci sono in questo cammino, inclusi i falsi insegnamenti.
Paolo dichiara che Timoteo è un ministro di Gesù Cristo. La parola ministro in greco è diakonos, da cui viene la nostra parola diacono. Descrive un servo, anche in un ruolo importante, che rende un servizio importante. È una parola diversa dalla parola che sta per schiavo, doulos, anche se entrambe vengono spesso tradotte come “servo”. Un diakonos può avere un grado alto, per esempio uno che serve un re in un ruolo importante. Nella Bibbia, questa parola viene usata spesso per descrivere chi ha un ruolo nella cura della Chiesa.
Notate che Paolo dice "tu sarai un buon ministro di Gesù Cristo". Uno che serve la Chiesa sta servendo Gesù Cristo, perché la Chiesa appartiene a Cristo. Quanto è importante ricordare che non apparteniamo a noi stessi, perché siamo stati comprati a caro prezzo! Ogni vero credente appartiene a Cristo. Troviamo questa verità ripetutamente nella Bibbia. Per esempio, nel Salmo 100:3.
“Riconoscete che l’Eterno è DIO è lui che ci ha fatti e non noi da noi stessi; noi siamo il suo popolo e il gregge del suo pascolo.” (Salmo 100:3 LND)
Poi leggo Romani 14:7-9. La nostra vita appartiene a Dio.
“7 Nessuno di noi infatti vive per se stesso, e neppure muore per se stesso, 8 perché, se pure viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore, dunque sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. 9 Poiché a questo fine Cristo è morto, è risuscitato ed è tornato in vita: per signoreggiare sui morti e sui vivi.” (Romani 14:7-9 LND).
In 2Corinzi 5, impariamo che Cristo è morto per noi, e perciò, ora, dobbiamo vivere pienamente per Lui. Leggo 2Corinzi 5:14,15.
“14 Poiché l’amore di Cristo ci costringe, essendo giunti alla conclusione che, se uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti; 15 e che egli è morto per tutti, affinché quelli che vivono, non vivano più d’ora in avanti per sé stessi, ma per colui che è morto ed è risuscitato per loro.” (2Corinzi 5:14-15 LND).
In Tito 2, leggiamo che Cristo ci ha acquistato per Se stesso, affinché siamo zelanti nelle buone opere. Leggo Tito 2:14.
“il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo speciale, zelante nelle buone opere.” (Tito 2:14 LND).
E poi, leggo 1Corinzi 6:19-20, che dichiara che siamo stati comprati a caro prezzo. Non apparteniamo più a noi stessi, e dobbiamo vivere totalmente per Lui. Leggo questo brano.
“19 Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi? 20 Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio.” (1Corinzi 6:19-20 LND).
Il punto qui, ed è molto importante, è che non Timoteo soltanto era un servo di Dio. Siamo tutti servi di Dio. Se tu sei veramente salvato in Gesù Cristo, tu non appartieni più a te stesso. La tua vita non è tua. Tu appartieni a Dio. E perciò, non devi pensare che puoi scegliere di fare quello che vuoi tu. Ogni vero credente è chiamato a vivere pienamente per la gloria di Dio.
Dico questo perché a volte certi credenti, nella loro mente, fanno una distinzione sbagliata fra chi serve il Signore in un ruolo ufficiale, come anziano o pastore, e chi è un credente normale. Secondo questo modo di pensare, il pastore deve sempre vivere per Dio, ma il credente normale può vivere come vuole. Questo è totalmente falso. Siamo tutti stati comprati a caro prezzo. Non apparteniamo a noi stessi, ma a Dio. Quindi, i nostri ruoli possono variare, ma dobbiamo tutti vivere per Dio costantemente.
In questa epistola, Paolo spiega a Timoteo come vivere il suo ruolo come ministro di Dio. Chiunque cura una chiesa deve avvertire i credenti dei pericoli dei falsi insegnamenti.
Nutrito
Paolo parla di come Timoteo, e grazie a Dio anche noi, può essere nutrito, ed è per mezzo delle parole della fede e della buona dottrina.
La parola “nutrito” potrebbe essere anche tradotta come “addestrato”, come si addestra qualcuno per qualche mestiere. Un buon ministro di Gesù Cristo, e ogni credente dovrebbe essere un buon ministro di Cristo, è addestrato, oppure nutrito, nelle parole della fede e della buona dottrina. Le parole della fede e della buona dottrina sono le verità di Dio che abbiamo nella Bibbia. Sono in contrasto con le dottrine di demoni di cui Paolo aveva parlato nel versetto 1.
Siamo tutti nutriti o addestrati. O siamo nutriti nella verità, oppure, in una dottrina falsa. Ci sono tante dottrine false in giro. Se noi siamo ben nutriti nelle parole della fede e della buona dottrina, saremmo protetti contro la falsa dottrina, e potremo aiutare anche gli altri ad evitare gli inganni di Satana. Possiamo aiutarci gli uni con gli altri, se siamo ben addestrati nelle parole della fede e della buona dottrina.
Paolo poteva dire che Timoteo aveva seguito da vicino le parole della verità e della buona dottrina. Io prego che si possa dire la stessa cosa di ognuno di noi. Quanto è importante che seguiamo da vicino la buona dottrina di Dio! Non basta solo conoscerla più o meno. Seguiamola da vicino.
Cosa vuol dire seguire la buona dottrina da vicino?
Prima di tutto, vuol dire conoscerla. Non possiamo seguire quello che non conosciamo. E quindi, è importante per ogni credente impegnarsi molto a crescere sempre di più nella conoscenza della parola di Dio. Dobbiamo avere un buon insegnamento. Dobbiamo studiare per dividere rettamente la Parola di Dio. Tutto questo perché l'unico modo di poter seguire da vicino la buona dottrina è quello di conoscerla molto bene.
Inoltre, seguire da vicino la buona dottrina vuol dire seguirla ogni giorno, costantemente, in ogni campo della vita. Questo comprende le nostre azioni, le nostre decisioni, e i nostri pensieri. Un credente che segue da vicino le dottrine di Dio non dice "secondo me". Vuole capire quello che dice la Parola di Dio, anziché avere il proprio parere. Cioè, tante persone dicono che secondo loro, questo o quello va bene o va male. In altre parole, il loro metro non è quello che dice la Parola di Dio. Spesso, non sanno nemmeno quello che dice. Piuttosto, il loro metro è quello che pensano loro. Vivere così non è seguire da vicino la buona dottrina. Seguire la buona dottrina vuol dire conoscere la Parola di Dio, e poi, in ogni campo, seguire quella buona dottrina. Prego che possiamo vivere così. È l’unica vita benedetta.
Schiva le favole profane
A questo punto, nei versetti 7 e 8, Paolo comanda a Timoteo di evitare le favole profane, ma piuttosto di esercitarci nella pietà, ovvero, evitare le tenebre per camminare nella luce. Poi, Paolo spiega perché la pietà è la scelta giusta. Seguite mentre leggo di nuovo i versetti 7 e 8.
7 Schiva però le favole profane e da vecchie, ma esercitati nella pietà, 8 perché l’esercizio corporale è utile a poca cosa, ma la pietà è utile ad ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella futura.
Paolo comanda a Timoteo di schivare le favole profane. La parola schivare indica un forte rifiuto, un rifiuto categorico e completo. Di solito, si schiva qualcosa di brutto o molto sgradevole.
Come Timoteo, anche noi dobbiamo schivare le favole profane e da vecchie. Che cosa sono queste favole?
Nel Nuovo Testamento, la parola tradotto come favola vuol dire sempre qualcosa a cui le persone credono e che non è vero. È il contrario della verità. Nel contesto del nostro brano, le favole profane sono le cose che gli uomini credono che vadano contro quello che Dio dichiara. Detto più specificamente, sono il contrario della buona dottrina. Sono insegnamenti di uomini, per esempio, la tradizione, o la filosofia, o gli insegnamenti religiosi che non corrispondono a quello che Dio ci insegna della Bibbia.
Il mondo è pieno di insegnamenti falsi su chi è Dio, e qual è la verità di Dio. Se seguiamo da vicino le parole della fede e della buona dottrina, riconosceremo le dottrine false. E ogni volta che riconosciamo che qualcosa è falso, dobbiamo schivare quella favola. Quindi, le favole profane e da vecchie sono le cose che le persone credono, possono essere poche persone o tante persone, e che non corrispondono alla verità di Dio. Queste credenze, che siano in forma di insegnamenti ufficiali o no non importa, sono favole, perché non sono verità. E sono favole profane e che non vengono da Dio, e sono da vecchie, perché spesso vengono trasmesse di generazioni in generazione. Dobbiamo totalmente e assolutamente schivare ogni falsa credenza.
Esercitati nella Pietà
Non basta schivare quello che è sbagliato. Dobbiamo anche esercitarci nella pietà. Questo è un comandamento estremamente importante per ogni credente. Consideriamolo.
Prima di tutto, che cos'è la pietà? La pietà descrive una vita piena di reverenza verso Dio. Descrive una vita in cui uno si comporta in ogni campo della vita con santità, mettendo sempre Dio al primo posto in tutto ciò che facciamo, pensiamo o diciamo) . Quindi è vivere coscienti della presenza di Dio tutto il giorno in ogni cosa.
Pensate a questo. Se io vivo con pietà, riconosco la presenza di Dio con me in ogni momento, questo trasforma il modo in cui vivo, parlo, e reagisco. Non posso partecipare alle opere delle tenebre se sono cosciente della presenza di Dio. Non posso lasciar correre i miei pensieri con ansia o paura se sono cosciente della presenza di Dio. Non possa reagire con rabbia o frustrazione se sono cosciente della presenza di Dio. Quindi, una vita di pietà è una vita in cui penso costantemente a Dio, e questo trasforma il modo in cui vivo.
Notate che Paolo comanda a Timoteo, e questo vale anche per noi, di esercitarsi nella pietà. La parola esercitarsi è proprio la parola che si usa per indicare un duro esercizio, quello che farebbe un atleta, o che si farebbe in palestra. Descrive un grande impegno, e quando è fisico, porta a sudare e a sentire grande stanchezza. Vuol dire spingersi molto oltre quello che ci si sente di fare, arrivando a quello che è giusto fare.
Se hai mai visto un atleta molto serio mentre si esercita, lui spinge il corpo molto oltre quello che il corpo vorrebbe fare. Si sforza, arriva a sudare moltissimo, ad essere estremamente affaticato, e comunque va avanti.
Paolo comanda a Timoteo, e tramite questo brano Dio comanda a noi, di esercitarsi nella pietà con quel tipo di impegno. Dobbiamo combattere duramente contro la carne, combattere nella forza del Signore, per mettere a morte ciò che in noi è terreno. Dobbiamo esercitarci nella pietà.
Poi, nel versetto 8 Paolo spiega perché conviene fare questo. Leggo di nuovo nel versetto 8.
8 perché l’esercizio corporale è utile a poca cosa, ma la pietà è utile ad ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella futura. (1Timoteo 4:8)
L'esercizio corporale è utile a poca cosa. In altre parole, ha un po' di valore, ma in realtà, il suo valore è molto limitato, ed è anche di corta durata. Certamente, può essere un po' utile per la salute, e non è da scartare. Ma non deve essere una fissazione, e non bisogna mai mettere l’esercizio fisico allo stesso livello del crescere nella pietà. Cioè, se uno si esercita moltissimo a livello fisico, sarà in ottima forma fisico, ma se non cammina con Dio, la sua forma fisica non vale nulla. E comunque, prima o poi perderà anche la salute che riesce ad ottenere. Quindi l'esercizio corporale è utile a poca cosa. Va bene farlo, ma senza che diventi una priorità della vita.
Al contrario, la pietà è utile ad ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella futura. In altre parole, la pietà porta immensi benefici nella vita presente, infinitamente più grande dell'esercizio corporale. Abbiamo visto che la pietà vuol dire avere una vita gradita a Dio in ogni campo. Quindi vuol dire camminare in santità, con purezza, con autodisciplina, confessando i peccati, amando Dio e amando gli altri.
Quando viviamo con pietà, questo ci porta immensi benefici in questa vita. Per esempio, vi leggo Matteo 6:33.
“Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte.” (Matteo 6:33 LND).
Cercare prima il regno di Dio e la Sua giustizia vuol dire vivere una vita di pietà, mettendo Dio al primo posto in ogni cosa. Quando uno vive così, tutte le cose materiali che servono saranno sopraggiunte, perché sarà Dio a provvedere per tutti i suoi bisogni.
Vi leggo Salmo 84:11,12. Notate quello che Dio farà per coloro che camminano rettamente, ovvero, quelli che camminano nella pietà.
“11 Perché l’Eterno DIO è sole e scudo; l’Eterno darà grazia e gloria; egli non rifiuterà alcun bene a quelli che camminano rettamente. 12 O Eterno degli eserciti, beato l’uomo che confida in te.” (Salmo 84:11-12 LND).
Quando abbiamo una vita piena di pietà, Dio è sole e scudo, dà grazia e gloria, ci ricolma dei beni veri. Cioè, la Sua cura è meravigliosa e perfetta per chi ha una vita piena di pietà. Avere una vita piena di pietà vuol dire anche confidare in Dio, e l'uomo che fa questo è veramente beato.
Infine, leggo 1Pietro 3:10,11. Anche qua, vediamo che avere una vita di pietà porta meravigliosi benefici in questa vita.
“10 Infatti "chi vuole amare la vita e vedere dei buoni giorni, trattenga la sua bocca dal male e le sue labbra dal parlare con inganno; 11 si ritragga dal male e faccia il bene, cerchi la pace e la persegua,” (1Pietro 3:10-11 LND).
Una vita di pietà porta a vedere dei buoni giorni. Quando camminiamo nella pietà, evitiamo i tanti problemi che il peccato produce, e in più, la mano di Dio riposa su di noi dandoci le benedizioni che sono riservate a quelli che vivono così.
Quindi, la pietà è utile ad ogni cosa, compresa la vita presente. Ma quanto, quanto di più è utile per la vita futura. Dobbiamo capire che vivere con pietà è un frutto dell'avere fede in Dio. Non è qualcosa che uno può fare da solo. Si vive così quando si ha fede in Dio.
Se uno ha vera fede, e quindi vive con pietà, ha la promessa della vita eterna con Dio. Ha la promessa di un'eternità senza dolore, senza fatica, senza tristezza, senza la morte, senza prove, e senza il peccato. Ha la promessa di un'eternità con la piena gioia di Dio, godendo della comunione con Dio ogni giorno per sempre.
Nessuna delle benedizioni di questa vita è minimamente paragonabile alla benedizione dell'eternità con Dio. E quella benedizione è riservata a tutti coloro che camminano veramente per fede in Dio, e quindi, che camminano nella pietà.
Quindi, Paolo esorta Timoteo, e tramite questa epistola esorta noi, a schivare i pensieri e gli insegnamenti profani, quelli sbagliati, e piuttosto ad esercitarci nella pietà.
Ultima parte
Vivere così è l’unica vita che abbia senso, come ci spiegano i versetti 9 e 10. Ve lo leggo.
9 Questa parola è sicura e degna di essere pienamente accettata. 10 Per questo infatti ci affatichiamo e siamo vituperati, poiché abbiamo sperato nel Dio vivente, il quale è il Salvatore di tutti gli uomini e principalmente dei credenti.
Quando Paolo dice che questa parola è sicura, sta parlando di quello che ha appena insegnato, cioè che la pietà è utile ad ogni cosa, per la vita presente e per la vita futura. Questa parola è sicura, perché è così, per quanto gli uomini possano negare o pensare diversamente, è una parola sicura, perché è Dio che benedice. E vivere nella pietà tiene l'uomo in comunione con Dio.
Inoltre, questa parola è degna di essere pienamente accettata. Ogni vero credente dovrebbe credere pienamente in questa parola, cioè, che una vita di pietà è l'unica vita che vale.
Veramente vivere in Cristo vuol dire vivere una vita di pietà. Questo è l’unico modo di camminare con Dio.
Nel versetto 10, Paolo spiega che visto che lui e i suoi collaboratori avevano sperato nel Dio vivente, si impegnavano molto e si affaticavano per portare questo messaggio ad altri. Per questo, erano stati vituperati dagli altri.
Quando noi crediamo pienamente nella Parola di Dio, e viviamo quella parola, e proclamiamo quella parola ad altri, saremo vituperati, disprezzati dagli altri.
Come Paolo, dobbiamo affaticarci per proclamare la luce in un mondo di tenebre. Non sarà mai facile proclamare le verità di Dio, perché di natura gli uomini non voglio sentire. Però, proclamare le verità del nostro grande e glorioso Dio è un lavoro glorioso. La maggioranza rifiuterà di ascoltare. Però, proclamiamo per la gloria del nostro Signore.
Se siamo veramente salvati, abbiamo sperato nel Dio vivente. La salvezza non è perché abbiamo fatto abbastanza, piuttosto la salvezza è perché abbiamo veramente sperato nel Dio vivente, e in quello che Egli ha fatto per salvarci in Gesù Cristo.
Notate che Paolo dichiara che Dio è il salvatore di tutti gli uomini, e principalmente dei credenti.
Dio è salvatore di tutti in vari sensi. Per esempio, Dio dà vita a tutti gli uomini, e ci tiene in vita. Provvede cibo e pioggia per tutti noi, e ci salva così dalla fame e dalle altre cose che ci farebbero morire. Inoltre, Dio è salvatore di tutti gli uomini in quanto offre la salvezza a tutti gli uomini. Cioè, in tutto il mondo, esiste un'unica via per essere salvati, la via di Gesù Cristo che Dio ha provveduto a tutti gli uomini. Quindi, in quel senso Dio è salvatore di tutti gli uomini.
Però, è il salvatore principalmente dei credenti. Potremmo tradurre la parola “principalmente” anche con “particolarmente” o “in modo particolare”. Dio dà la vita fisica a tutti gli uomini, e provvede a loro. Ma per quelli che credono in Gesù Cristo, Dio è salvatore non solo temporalmente e fisicamente, ma eternamente e spiritualmente. Ai credenti, Dio dà la vita spirituale. Salva spiritualmente e non solo fisicamente.
Infatti, la nostra predicazione è annunciare la salvezza a tutti gli uomini. Siamo tutti peccatori, sotto la condanna eterna a causa del nostro peccato. Il nostro Evangelo è annunciare che c'è perdono e salvezza per mezzo di Gesù Cristo. Coloro che credono in una salvezza, e che è Dio il loro salvatore.
Che glorioso messaggio abbiamo da annunciare! Non dobbiamo mai vergognarci dell'Evangelo, perché esso è la potenza di Dio per la salvezza di tutti coloro che credono. Non importa quanto uno sia peccatore, se si ravvede e crede in Gesù Cristo sarà salvato. Proclamiamo questa meravigliosa verità.
Conclusione
Allora, impegniamoci ad essere buoni ministri del nostro Signore Gesù Cristo. Viviamo per la Sua gloria. Esercitiamoci nella pietà, per la gloria di Dio, e per il nostro bene, in questa vita, e nella vita futura. Camminiamo con riverenza per Dio in ogni campo della vita. Questo ci porterà grandi benefici, per la vita e per l’eternità.
E impegniamoci a proclamare questa parola ad altri. Non c’è altra salvezza, se non in Gesù Cristo. Annunciamo la verità a tutti, affinché anche altri siano salvati. Viviamo per la gloria del nostro grande Dio, che ci ha salvati. Che glorioso lavoro!