Aiuto Biblico

Dio vuole che tutti siano salvati - 1 Timoteo 2:1-4

Descrizione: Dobbiamo pregare per tutti, perché Dio vuole che tutti siano salvati. Cosa vuole dire?
sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 9 aprile 2017, – cmd ag –
parole chiave: salvezza, sovranità di Dio, cuore di Dio, volontà di Dio, Dio vuole che tutti siano salvati.

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Oggi, vogliamo considerare un brano che ha creato tanta confusione per tanti credenti. A prima lettura, potrebbe sembrare che contraddice altri passi della Bibbia. Però, la Bibbia non si contraddice mai.

Quando sembra che ci sia una contraddizione, vuol dire che stiamo noi capendo male qualcosa. Prego che questo sermone sarà di grande aiuto, sia per capire correttamente questo brano, ma anche per conoscere meglio il cuore di Dio, e per restare meravigliati della nostra salvezza.

Stiamo studiando la Prima Epistola a Timoteo, dall’Apostolo Paolo. Nel capitolo 1, Paolo esortava Timoteo a combattere per portare avanti il suo incarico di mettere in ordine delle cose nella chiesa di Efeso.

Adesso, iniziando con il capitolo 2, Paolo spiega specificatamente le cose che Timoteo deve insegnare e trasmettere alla chiesa. Questo insegnamento serve anche alla nostra chiesa. Il nostro brano di oggi contiene un comandamento, e anche una verità di Dio molto importanti. Leggo 1Timoteo 2:1-4.

“1 Esorto dunque, prima di ogni cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini, 2 per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e dignità. 3 Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, 4 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità. (1Timoteo 2:1-4)

Tramite Paolo, Dio esorta ogni credente a pregare per gli altri.

Paolo inizia dicendo: “esorto dunque, prima di ogni cosa,”. Dobbiamo capire quanto dev’essere una priorità il fatto di pregare per gli altri. È fra le prime responsabilità nella vita cristiana. La preghiera ci ricorda del nostro bisogno assoluto di Dio. Molto spesso, tendiamo a concentrare su ciò che noi dobbiamo fare, e sui comandamenti di Dio, e sul nostro impegno, anziché focalizzare su quanto dipendiamo da Dio e quindi sulla necessità della preghiera.

Dio vuole che siamo un popolo che prega. Più volte troviamo comandamenti di pregare con perseveranza e di pregare continuamente. Certamente, è anche fondamentale che il contenuto delle nostre preghiere sia allineato con le preghiere della Bibbia. Cioè, Gesù ci insegna che quando preghiamo nel Suo nome, ci sarà fatto. Pregare nel nome di Cristo vuol dire pregare secondo la Sua volontà. Quindi, è fondamentale che preghiamo continuamente, secondo la volontà di Dio. Questo brano ci insegna a pregare per tutti gli uomini.

Dio ci comanda di fare suppliche, preghiere, intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini. Le prime tre parole, suppliche, preghiere, e intercessione, sono sinonimi. Descriverò tanti tipi di preghiere diverse. Il punto qui è di capire che dobbiamo pregare in tanti modi diversi. Il modo migliore di capire come pregare è studiare le preghiere della Bibbia. Allora, sapremo come pregare nel modo che Dio vuole.

È importante notare che Dio ci comanda di pregare per gli altri. La nostra tendenza naturale è di pregare per noi stessi e per i nostri cari. Invece Dio ci comanda di pregare per tutti gli uomini. Perciò, invito ciascuno a valutare le proprie preghiere. Tu, preghi molto, e preghi per gli altri, e non solo per le persone importanti a te?

Pregare per tutti è un frutto di essere sempre più conformati all’immagine di Cristo. Preghiamo per gli altri!

Tutti gli uomini

È molto importante capire il senso delle parole di Paolo quando dice che dobbiamo pregare per tutti gli uomini. Troviamo questa frase sia nel versetto 1 che nel versetto 4. Ascoltate mentre leggo di nuovo i versetti 1-4.

“1 Esorto dunque, prima di ogni cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini, 2 per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e dignità. 3 Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, 4 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità. (1Timoteo 2:1-4)

Cosa vuol dire quando dice che bisogna fare preghiere per tutti gli uomini, e poi quando dice che Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati?

Prima di tutto, notate nei versetti 1 e 2 che Paolo dice che dobbiamo fare preghiere per tutti gli uomini, e poi subito dice “per i re e per tutti quelli che sono in autorità”. Da questo, comprendiamo che Paolo sta parlando di tutte le categorie di uomini.

Cioè, allora come oggi, spesso chi era in autorità usava la sua autorità a proprio vantaggio, creando delle difficoltà alle persone sulle quali avevano potere. Quando Paolo scrisse questa lettera, lo Stato aveva già iniziato a perseguitare i credenti. Alla luce di questo, sarebbe stato facile per i credenti di non voler pregare per il re e per le persone in autorità, considerandoli come nemici. E in un certo senso, erano nemici. Avevano creato tanta sofferenza per i credenti. Anche un’autorità come lo può essere un datore di lavoro, può crearci tanti problemi.

Però, nonostante che coloro che sono in autorità spesso usano il loro potere per creare dei problemi a noi credenti, noi dobbiamo pregare per loro. Dobbiamo pregare per ogni categoria di uomini, sia per quelli come noi e per le persone care a noi, sia per quelli delle categorie di persone che ci creano problemi. Dobbiamo pregare per tutti gli uomini, cioè, per ogni classe di uomini. Non dobbiamo escludere quelle categorie che ci creano problemi e difficoltà.

Nella carne, abbiamo la tendenza di non pregare per le persone che ci fanno del male. Invece, Dio ci insegna a pregare anche per loro. Gesù ci insegna questo in Matteo 5:43-45.

“43 Voi avete udito che fu detto: "Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico". 44 Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano, 45 affinché siate figli del Padre vostro, che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.” (Matteo 5:43-45)

Quanto è importante che mostriamo bontà verso tutti, anche verso coloro che ci fanno del male! Una parte di questo è di pregare per tutti, compresi coloro che ci fanno del male, che comprende coloro che sono in autorità su di noi.

Affinché possiamo condurre una vita tranquilla

Dopo il comandamento di pregare per tutti, compresi quelli in autorità, Paolo spiega uno dei risultati per cui dobbiamo pregare. Notate la seconda parte del versetto 2. Ve lo leggo di nuovo:

2 per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e dignità. (1Timoteo 2:2).

Uno degli scopi per cui preghiamo per quelli in autorità sopra di noi è affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e dignità. Chiaramente, Dio ci chiama a vivere sempre con pietà e dignità, ma quando c’è molta persecuzione e opposizione, è difficile vivere una vita tranquilla e quieta. In certi momenti, i credenti dovettero scappare per la vita. Quelli in autorità possono rendere la vita molto difficile. In certi posti tutt’ora, c’è il rischio di essere arrestati e messi in prigione. Se quella è la volontà di Dio, è da accettare. Però, è anche giusto pregare per le autorità affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e dignità. Di natura, critichiamo e ci lamentiamo. Dio ci comanda di essere umili e di pregare per loro.

Perciò, è giusto pregare che possiamo avere la libertà di incontrarci, e la libertà di evangelizzare, e la libertà di parlare di Cristo con altri senza ostacoli. In più, dovremmo pregare per i nostri fratelli e sorelle sparsi nel mondo che vivono dove non hanno questa libertà, ovvero dove è rischioso vivere la vita cristiana. Preghiamo anche per loro e per le loro autorità. Preghiamo che possiamo vivere una vita quieta e tranquilla, per dedicarci di più al regno di Dio.

Quindi, è giusto pregare che Dio possa toccare il cuore di coloro che hanno autorità su di noi. Umanamente, potrebbe sembrare impossibile che possano mai cambiare. Ma Dio è il Dio dell'impossibile. E quindi, è giusto pregare per la loro salvezza, e se ciò non è la volontà di Dio, che Egli voglia toccare i loro cuori affinché ci lascino seguire Cristo senza problemi.

Come in ogni altro caso, quando preghiamo questo, dobbiamo sempre pregare che sia fatta la volontà di Dio. A volte, per la nostra crescita, la volontà di Dio è di avere persecuzione. Tante volte nella Bibbia vediamo che la persecuzione purifica la Chiesa. In Matteo 5, Gesù parla di rallegrarci quando siamo perseguitati per il Suo nome. In quel brano, Gesù non dice di pregare che la persecuzione cessi. Piuttosto, parla del premio che avremo in cielo dovuto alla persecuzione per il suo nome.

Il nostro brano qua in 1Timoteo ci insegna che è giusto pregare per quelli in autorità, affinché possiamo condurre una vita quieta e tranquilla, senza creare problemi nella società. Impariamo a pregare così.

Dio vuole che tutti siano salvati

Adesso, arriviamo ad un brano estremamente importante, che ha creato tanta confusione negli anni in tanti credenti. Perciò, vogliamo considerare con attenzione questo brano. Come abbiamo visto altre volte, per capire correttamente un insegnamento biblico, dobbiamo capire correttamente il significato delle parole che Dio intende, non il significato che noi gli attribuiamo. Abbiamo visto più volte che ci sono diverse parole nella Bibbia che hanno un significato biblico diverso da quello comune nella società moderna. Per esempio, la parola “speranza” nella Bibbia ha un significato molto diverso dal significato comune che si usa oggi.

Similmente, la parola scandalizzare ha un significato molto diverso di quello comune. Ed è così per vari termini biblici. Quindi, è sempre importante considerare qual è il significato biblico di una parola, per poter comprendere correttamente un brano.

Tenendo questo principio in mente, consideriamo l'insegnamento che troviamo nei versetti 3 e 4. Per avere un po’ di contesto, leggo dal versetto 1.

“1 Esorto dunque, prima di ogni cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini, 2 per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e dignità. 3 Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, 4 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità.(1Timoteo 2:1-4)

È buono e accettevole davanti a Dio il nostro Salvatore che preghiamo per tutti gli uomini, affinché possiamo condurre una vita quieta e tranquilla, in ogni pietà e dignità. Poi, il versetto 4 dichiara, parlando di Dio:

“il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità.” (1Timoteo 2:4) .

Cosa vuol dire che Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati?

Cioè, è molto chiaro nella Bibbia che tutti non vengono salvati. Allora, com’è possibile che la volontà di Dio non venga fatta? Dio è in qualche modo limitato? Oppure, esiste un altro significato per la volontà di Dio? È estremamente importante capire questo discorso.

Che cosa intende la Bibbia quando parla di ciò che Dio vuole, ovvero, della volontà di Dio? Qual è il significato di “volontà di Dio”?

Prima di tutto, per capire, consideriamo sia il verbo “volere”, che il sostantivo “volontà”. In Greco, come in Italiano, ci sono parole che esistono come verbi e come sostantivi con lo stesso senso, per esempio, amore ed amare, pensare e pensiero, oppure, speranza e sperare. È la stessa cosa per volere e volontà.

Allora, consideriamo cos'è la volontà di Dio, quel che Dio vuole. Consideriamo il sostantivo “volontà”, ma poi applichiamo quello che impariamo anche al verbo “volere”.

Che cos'è la volontà di Dio? In realtà, nella Bibbia ci sono due significati molto diversi. Il primo significato è:

--- la volontà di Dio indica il decreto sovrano di Dio che viene sempre adempiuto perfettamente. Potremmo anche chiamare questa volontà “la volontà decretata”. Questo è ciò che Dio decide, il suo proponimento, e, quando qualcosa è la volontà di Dio, in questo senso, Dio stesso garantisce che avvenga esattamente come Egli ha decretato. Vediamo un esempio di questo in Isaia 46:9,10, dove la volontà di Dio viene chiamata il suo “piano”. Ve lo leggo:

“9 Ricordate le cose passate di molto tempo fa, perché io sono Dio e non c’è alcun’altro; sono DIO e nessuno è simile a me, 10 che annuncio la fine fin dal principio, e molto tempo prima le cose non ancora avvenute, che dico: "Il mio piano sussisterà e farò tutto ciò che mi piace,"” (Isaia 46:9-10 LND)

Ciò che è il piano di Dio, ciò che Dio vuole, ciò che è la volontà di Dio, Dio stesso lo porta a termine. In Efesini 1:11, leggiamo che Dio compie tutta la sua volontà. Ve lo leggo:

“In lui siamo anche stati scelti per un’eredità, essendo predestinati secondo il proponimento di colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà,” (Efesini 1:11 LND)

Dio opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà. Ciò che Egli determina da fare, Egli lo fa, pienamente. Nessuno lo ostacola.

Quindi, un significato biblico delle parole “la volontà di Dio” è che è la volontà decretata di Dio, ciò che Dio sceglie di fare, che poi la fa esattamente così. Dio stesso dichiara questa verità in Isaia 55:10,11.

“10 Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, in modo da dare il seme al seminatore e pane da mangiare, 11 così sarà la mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non ritornerà a me a vuoto, senza avere compiuto ciò che desidero e realizzato pienamente ciò per cui l’ho mandata.” (Isaia 55:10-11 LND)

Quindi, questo è un significato della volontà di Dio.

La Volontà morale

Però, nella Bibbia troviamo tanti altri versetti che parlano della volontà di Dio con un altro significato. In questi casi, il significato non è ciò che Dio ha decretato, e che quindi farà. Piuttosto, significa il desiderio di Dio, ciò che Egli ci comanda, ma che non sempre viene adempiuto. Per esempio, vediamo un esempio di questo significato della parola volontà in 1Tessalonicesi 5:18, dove leggiamo:

“In ogni cosa rendete grazie, perché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.” (1Tessalonicesi 5:18 LND)

Dio vuole che noi rendiamo grazie in ogni cosa, questo è giusto davanti Dio, e questo è ciò che Dio ci comanda. Ma se siamo onesti riconosciamo subito che non sempre lo facciamo. Non sempre ringraziamo Dio in ogni cosa. Quindi, questa volontà di Dio non viene sempre adempiuta, in contrasto con la volontà decretata.

Quindi, è importante capire questi due significati diversi quando parliamo della volontà di Dio. C'è la volontà di Dio nel senso della volontà decretata, ciò che Dio decreta e che viene sempre adempiuto perfettamente, e che nulla e nessuno può ostacolare.

E poi, c'è la volontà di Dio nel senso di ciò che Egli comanda, ciò che rappresenta il suo desiderio e il suo cuore. Quella volontà non viene sempre adempiuta, a causa del peccato dell’uomo. Possiamo chiamarla la volontà morale di Dio.

Visto che esistono due definizioni del termine la volontà di Dio, molto diversi fra di loro, è molto importante riconoscere, dal contesto, se si tratta della volontà decretata di Dio, oppure della volontà morale di Dio. La volontà decretata viene sempre adempiuta, ma non la volontà morale.

Esempi dei due usi

Guardiamo alcuni versetti che ci mostrano i due usi di questo termine. Per esempio, leggo Efesini 1:1.

“1 Paolo, apostolo di Gesù Cristo per la volontà di Dio, ai santi che sono in Efeso e fedeli in Cristo Gesù” (Efesini 1:1 LND)

Era la volontà decretata di Dio per Paolo di essere apostolo, oppure dipendeva dall’ubbidienza di Paolo? Ciò che Paolo scrive in Galati 1:15,16 ci aiuta a capire la risposta. Seguite mentre lo leggo:

“15 Ma quando piacque a Dio, che mi aveva appartato fin dal grembo di mia madre e mi ha chiamato per la sua grazia, 16 di rivelare in me suo Figlio, affinché l’annunziassi fra i gentili...” (Galati 1:15-16 LND)

Dio aveva messo Paolo da parte fin dal grembo di sua madre. Quindi, prima che Paolo fosse nato, era già il piano di Dio per Paolo di essere un apostolo. Perciò, in questo caso, dal contesto della Bibbia, comprendiamo che si tratta dalla volontà decretata di Dio.

Vediamo questo anche da ciò che il Signore dichiara ad Anania in Atti 9:15,16, parlando di Paolo. Ve lo leggo:

“15 Ma il Signore gli disse: "Va perché costui è uno strumento da me scelto per portare il mio nome davanti alle genti, ai re e ai figli d’Israele. 16 Poiché io gli mostrerò quante cose egli deve soffrire per il mio nome".” (Atti 9:15-16 LND)

Dio aveva scelto Paolo per il suo ruolo. Non era la scelta di Paolo. Paolo doveva soffrire per il nome di Cristo. Questo era il piano decretato di Dio. Era la volontà decretata di Dio.

Poi, ci sono tanti altri versetti che parlano della volontà morale di Dio, ciò che Dio ci comanda, che però noi non sempre adempiamo. Vi leggo qualche esempio.

Abbiamo già letto 1Tessalonicesi 5:18. Non sempre rendiamo grazie, anche se questa è la volontà di Dio. In questo caso, la volontà di Dio non viene fatta.

In Efesini 6:6, parlando ai servi, leggiamo:

“non servendo per essere visti, come per piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, facendo la volontà di Dio di buon animo,” (Efesini 6:6 LND)

Dio comanda ai servi di servire come se lo facessero per Dio, di buon animo. Non tutti servono così. Quindi, in questo versetto, la volontà di Dio è ciò che Dio comanda, che a volte viene ubbidito, a volte no. Questa è un esortazione di ubbidire al comandamento di Dio, la volontà morale.

Poi, c’è 1Tessalonicesi 4:3.

“Poiché questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione; che vi asteniate dalla fornicazione.” (1Tessalonicesi 4:3 LND)

Anche questo è un esempio in cui la frase “la volontà di Dio” viene usata per indicare ciò che Dio comanda, anche se non sempre viene fatta. Non sempre i servi lavorano come dovrebbero. Non sempre i credenti camminano in santificazione ed evitano ogni forma di fornicazione. Quella è la volontà di Dio, ma non viene sempre fatta. E perciò, comprendiamo che è il desiderio di Dio, è ciò che Dio ci comanda, ma non sempre si avvera. È la volontà morale di Dio, non la volontà decretata.

Passando al verbo “volere”, anche qui, vediamo che Dio può “volere” nel senso della sua volontà decretata, come anche nel senso della sua volontà morale. In Romani 9:18, troviamo un esempio del volere di Dio che è la sua volontà decretata, perché ciò che Dio vuole viene adempiuto. Vi leggo Romani 9:18.

“Così egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole.” (Romani 9:18 LND)

In questo caso, quando Dio vuole, fa misericordia, e quando vuole, indurisce. Questo dipende solamente dal volere di Dio. Quindi, questa è la volontà decretata di Dio.

Prego che abbiate visto che nella Bibbia, esistono due volontà di Dio. C’è la volontà decretata di Dio, che sempre viene adempiuta pienamente. E poi, c’è la volontà che è il desiderio di Dio, è il comandamento di Dio, ciò che rispecchia il Suo carattere. Quella volontà non viene sempre fatta.

Capire questa differenza è essenziale per poter capire correttamente tanti brani diversi, che parlano della volontà di Dio.

Possono Essere Contrarie

È importante anche capire che, a volte, la volontà decretata di Dio è contraria alla volontà morale di Dio. Come esempio di questo, la volontà morale di Dio è che gli uomini non uccidano. Dio comanda agli uomini di non uccidere. Allo stesso tempo, era la volontà decretata di Dio che gli uomini uccidessero Gesù, crocifiggendolo. Leggo che questo era il determinato consiglio, ovvero, la volontà decretata, in Atti 2:23, parlando di Gesù.

“egli, dico, secondo il determinato consiglio e prescienza di Dio, vi fu dato nelle mani e voi lo prendeste, e per mani di iniqui lo inchiodaste alla croce e lo uccideste,” (Atti 2:23 LND)

Gesù fu crocifisso secondo il determinato consiglio di Dio. Volta dopo volta, Gesù aveva annunciato ai suoi discepoli che era necessario che Egli fosse crocifisso, per poi risuscitare. Quindi, la volontà morale di Dio è che gli uomini non uccidano, ma era la volontà decretata di Dio che Gesù fosse ucciso. Come leggiamo in Romani 11:33:

“O profondità di ricchezze, di sapienza e di conoscenza di Dio! Quanto imperscrutabili sono i suoi giudizi e inesplorabili le sue vie!” (Romani 11:33 LND)

Non siamo noi in grado di comprendere tutto di Dio. Dobbiamo credere ciò che Dio ci rivela, e ricordare che Dio è giusto in tutto ciò che fa. Dobbiamo umilmente fidarci di quello che Dio ci dichiara.

Quindi, abbiamo capito che esistono due tipi di volontà di Dio, la volontà decretata di Dio, che è il proponimento di Dio che Egli porta sempre a termine, e poi, la volontà morale di Dio, che rispecchia il cuore di Dio, ma non sempre viene fatta. Queste due volontà possono anche non essere sempre lo stesso. Tenere questo in mente ci aiuterà a capire tanti brani della Bibbia.

Dio vuole che tutti siano salvati

Allora, avendo capito questa differenza, torniamo al nostro brano in 1Timoteo 2. Leggo di nuovo i versetti 3 e 4.

“Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, 4 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità.”(1Timoteo 2:3-4)

Solo per capire, le parole “vengano alla conoscenza della verità” è un altro modo per dire “che siano salvati”.

Quale è il significato quando dice che Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati? Visto che ripetutamente la Bibbia insegna che non tutti saranno salvati, ma che, addirittura, molti NON saranno salvati, possiamo capire subito che qui si tratta della volontà morale di Dio, non della volontà decretata.

È chiaro che non è la volontà decretata di Dio, perché Dio non salva tutti. Dio potrebbe salvare tutti, se fosse il suo proponimento. Ma non lo è.

Nel perfetto e infinito giudizio di Dio, Dio ha scelto di preparare alcuni uomini per la perdizione, ed alcuni per la salvezza. Tutti gli uomini meritano la perdizione, perché siamo tutti peccatori di natura.

Tanti credono che la salvezza dipende dagli uomini. Secondo questo pensiero, Cristo ha compiuto ciò che è necessario per poter salvare ognuno, e ora dipende se un uomo accetta questa salvezza o no.

Certamente, l’uomo è responsabile.

Ma se fosse così, se dipendesse totalmente dalla scelta dell’uomo, questo vorrebbe dire che l’uomo ha la capacità di scegliere Dio. Vorrebbe dire che l’uomo ha la capacità in sé di capire le verità di Dio, e andare a Cristo per la salvezza.

Però, a proposito, notate quello che Gesù dichiara, in Giovanni 6:44:

“Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira....” (Giovanni 6:44 LND)

Di natura, l’uomo non ha la capacità di andare a Cristo per la salvezza. Poi, in 1Corinzi 2:14, leggiamo,

“Or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente.” (1Corinzi 2:14 LND)

Senza l’opera di Dio, l’uomo è morto, e non può andare a Gesù. Neppure può ricevere, ovvero capire, le verità di Dio. Sono follia per lui.

Se Dio dovesse lasciare la scelta all’uomo, nessuno sarebbe salvato, perché l’uomo naturale non può capire e non può andare a Cristo. Noi preghiamo per le persone perché senza l’intervento di Dio, non possono credere.

Se la salvezza dipendesse dall’uomo che sceglie Cristo, allora, che senso avrebbe di pregare e chiedere a Dio di cambiare il cuore di quella persona, ovvero, cambiare la Sua volontà? Eppure, quando preghiamo per la salvezza di qualcuno, preghiamo che Dio cambierà il suo cuore.

Quando comprendiamo che l’uomo non può andare a Cristo, senza un cambiamento del cuore che Dio fa, allora, comprendiamo che è giusto e necessario che preghiamo per la salvezza degli altri.

Nel nostro brano di oggi, Dio ci rivela che il Suo cuore è che gli uomini siano salvati. Cioè, Dio è un Dio giusto, e manderà all’inferno tutti coloro che non si ravvedono e credono in Cristo. Ma Dio non trova piacere nella morte degli empi, come leggiamo in Ezechiele 18:23.

“Provo forse piacere della morte dell’empio?"; dice il Signore, l’Eterno, "e non piuttosto che egli si converta dalle sue vie e viva?” (Ezechiele 18:23 LND)

Gesù è venuto per salvare le persone. Ma il mondo, in grande parte, rifiuta Gesù. Il cuore di Dio è di salvare, come vediamo in quello che Gesù dichiara quando stava nel tempio per l’ultima volta, prima di andare alla croce. Leggo Matteo 23:37.

“Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono mandati! Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!” (Matteo 23:37 LND)

Questo è il cuore di Dio. Vediamo questo cuore nel fatto che volta dopo volta Dio mandava profeta dopo profeta ad Israele, chiamando il suo popolo di ravvedersi e tornare a Dio.

Ma questa è la volontà morale di Dio, non la volontà decretata. Se fosse la volontà decretata, allora tutti gli uomini sarebbero salvati. Ma la Bibbia insegna ripetutamente che molti non saranno salvati. Molti saranno allontanati da Cristo e mandati nel lago di fuoco. Quindi, è chiaro che il fatto che Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati non è la sua volontà decretata, ma è la volontà morale di Dio.

Perché allora Dio ha scelto, come volontà decretata, che non tutti vengono salvati? Non dobbiamo indovinare, ma dobbiamo solo accettare quello che Dio dichiara. Coloro che vengono condannati fanno parte del piano di Dio di far conoscere le ricchezze della sua gloria verso coloro che sono vasi di misericordia. Romani 9:21-24 dichiara questo:

“21 Non ha il vasaio autorità sull’argilla, per fare di una stessa pasta un vaso ad onore e un altro a disonore? 22 E che dire se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta pazienza i vasi d’ira preparati per la perdizione? 23 E questo per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso dei vasi di misericordia, che lui ha già preparato per la gloria, 24 cioè noi che egli ha chiamato, non solo fra i Giudei ma anche fra i gentili?” (Romani 9:21-24 LND)

Non possiamo capire tutto, ma qua, leggiamo che i vasi d’ira, preparati per la perdizione, servono per far conoscere le ricchezze della gloria di Dio verso dei vasi di misericordia. Cioè, il fatto che ci sono coloro che vengono mandato al tormento eterno servirà per far conoscere la gloria di Dio nel salvare le persone scelte per ricevere misericordia.

Il fatto che dalla stessa pasta, ovvero, dalla stessa massa di peccatori, Dio salva alcuni, che meritano l’inferno come gli altri, mette in evidenza la misericordia di Dio. Il fatto che per salvarli doveva sacrificare Gesù Cristo come prezzo di riscatto, mette in evidenza la giustizia di Dio, e vedendo il contrasto con coloro che sono condannati mette in evidenza la ricchezza della gloria di Dio nella sua grazia.

Uno potrebbe dire: allora, perché non salva tutti? Non lo so, ma non importa. Il fatto che Dio ha scelto di salvare alcuni vuol dire che è la cosa migliore. Tutto ciò che Dio fa è perfetto e giusto. Io non capisco tanto di ciò che Dio fa, ma non cambia che sia sempre la cosa giusta.

Cosa Facciamo?

Visto che questo brano ci mostra il cuore di Dio, dobbiamo impegnarci, con tutto il nostro cuore, ad annunciare l’Evangelo di Gesù Cristo. Questo vuol dire annunciare i comandamenti di Dio, e il giudizio, e il perdono che esiste solo in Gesù Cristo. Come dichiara Romani 10, nessuno può credere per essere salvato se non sente. Quindi, impegniamoci ad evangelizzare tutti. Questo è il cuore di Dio.

Poi, sarà Dio a salvare coloro che ha scelto di salvare secondo la sua volontà decretata. Quando ti scoraggi evangelizzando, ricordati che il piano di Dio sarà adempiuto. Tu evangelizza tutti, sarà Dio a salvare secondo la sua volontà decretata!

Quando consideriamo tutto questo, a noi che siamo salvati dovrebbe darci un immenso senso di gratitudine verso Dio. Eravamo morti nei nostri peccati, non volevamo Dio, non potevamo credere, non potevamo andare a Cristo. Dio ci ha vivificato e ci ha attirato, in modo che potevamo ravvederci e credere. Oh immensità della ricchezza della grazia di Dio verso di noi!

E noi possiamo annunciare a tutti che se cercano Dio con tutto il cuore, Dio li salverà. Dio salva chiunque Lo cerca. Gesù non respinge mai nessuno che va a Lui. Sappiamo che solo se Dio attira l’uomo può andare a Cristo. Ma noi possiamo annunciare a tutti che chiunque può andare a Gesù, e che sarà accolto da Gesù.

Prego che, quando consideriamo la nostra salvezza, riconosceremo che noi siamo salvati a causa della volontà decretata di Dio, e che questa verità ci porterà ad abbondare nel ringraziamento!

Impariamo anche da questo brano a PREGARE per tutti. Certo possiamo pregare per noi stessi e per i nostri cari, ma Dio ci comanda di pregare per tutte le persone nella nostra vita, comprese coloro che sono in autorità su di noi, anche se ci creano problemi e difficoltà. Questo rispecchia il cuore di Dio, che ci ha amato quando eravamo morti nei nostri peccati. Preghiamo per tutti, preghiamo per la salvezza, preghiamo che coloro che sono in autorità posso lasciarci vivere una vita tranquilla e quieta. Ringraziamo Dio per il suo cuore.