Aiuto Biblico

1 Timoteo: introduzione e lettura

sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 2017, – cmd ag –
Descrizione: Introduzione all’Epistola di 1 Timoteo, che Paolo scrisse a Timoteo, suo figlio nella fede.
parole chiave: 1Timoteo, 1 Timoteo, Paolo, apostolo, epistola, bibbia, Nuovo Testamento.

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Chi siamo? È importante ricordare che siamo esseri spirituali che per ora viviamo in corpo fisici. Certamente dobbiamo cibare e curare il nostro corpo, ma ancora di più, dobbiamo cibare e curare le nostre anime.

La Parola di Dio è il cibo per le nostre anime. È tramite la Parola che conosciamo Dio. È tramite la Parola che abbiamo fede, come leggiamo in Romani 10:17.

“La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio.” (Romani 10:17 LND)

La Parola di Dio è una lampada che ci guida in questo mondo, come leggiamo nel Salmo 119:105.

“La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero.” (Salmo 119:105 LND)

La Parola di Dio ci insegna, ci guida, ed è tramite essa che Dio ci dà le sue meravigliose promesse. Quindi, la Parola di Dio è preziosa ed è assolutamente necessaria per chiunque è un figlio di Dio, come pure le sue verità sono necessarie per diventare un figlio di Dio.

Ogni parte della Bibbia è utile. In 2Timoteo 2:15,16, leggiamo delle Scritture:

“15 e che sin da bambino hai conosciuto le sacre Scritture, le quali ti possono rendere savio a salvezza, per mezzo della fede che è in Cristo Gesù. 16 Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, 17 affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera.” (2Timoteo 3:15-17 LND)

Il Nuovo Testamento contiene i quattro Evangeli, che raccontano la vita e gli insegnamenti di Gesù Cristo, seguiti dagli Atti, che è un libro storico che racconta che Dio ha stabilito la Chiesa e l’ha fatta crescere. Poi, fino ad Apocalisse, abbiamo le Epistole, che sono lettere che Dio guidò gli autori a scrivere, o a chiese, o ad individui. Le Epistole contengono la maggioranza della dottrina del Nuovo Testamento, e sono un cibo ricchissimo per le nostre anime. Inoltre, ci guidano nella vita cristiana, individualmente, e come chiesa.

Oggi, con l’aiuto di Dio, vogliamo iniziare lo studio di un’Epistola molto importante, la prima Epistola a Timoteo. Paolo scrisse questa Epistola a Timoteo per dargli istruzioni su come curare la giovane chiesa di Efeso. È una lettera piena di importanti dottrine e comandamenti, che servono molto anche a noi. Spiega chi può essere un anziano e un diacono nella chiesa. Spiega molto di ciò che riguarda le vedove, e ci dà comandamenti importanti che riguardano ogni donna. Ci aiuta a capire come vedere i soldi e le ricchezze, e ci presenta la divinità di Cristo e la sua opera di salvezza.

Quindi, c’è molto per noi in questa Epistola. Con l’aiuto di Dio, vogliamo studiarla dall’inizio alla fine.

Due parole su chi era Timoteo. Quasi sicuramente, Paolo aveva evangelizzato Timoteo nel suo primo viaggio missionario, insieme a Barnaba, quando si trovavano a Listra, la città di Timoteo. Quando poi Paolo e Sila ritornarono là, Paolo scelse Timoteo come aiutante. Probabilmente Timoteo aveva meno di vent'anni, perché quando Paolo scrisse questa lettera, circa quindici anni più tardi, chiama Timoteo ancora giovane. Però, nonostante la sua giovanezza, Timoteo era già conosciuto in due città come un uomo di Dio, come leggiamo in Atti 16:1-3.

“1 Or egli giunse a Derbe e a Listra; qui c’era un discepolo, di nome Timoteo, figlio di una donna giudea credente, ma di padre greco, 2 di cui rendevano buona testimonianza i fratelli di Listra e di Iconio. 3 Paolo volle che questi andasse con lui; così presolo con sé, lo circoncise a motivo dei Giudei che erano in quei luoghi, perché tutti sapevano che suo padre era greco.” (Atti 16:1-3 LND)

Timoteo serviva Dio insieme a Paolo per tutto il resto della vita di Paolo.

Per quanto riguarda il tempo in cui fu scritta questa Epistola, in Atti, la storia si conclude con Paolo prigioniero a Roma per due anni. È chiaro che Paolo fu rilasciato, e che tornò a visitare altre chiese. Questa lettera fu scritta dopo il periodo descritto in Atti. Quando Paolo scrisse questa lettera a Timoteo, Timoteo era ad Efeso.

Oggi, leggo tutta questa Epistola, perché era una lettera da leggere tutta insieme. Poi, considereremo i primi versetti in essa.

1 Timoteo

“1 Paolo, apostolo di Gesù Cristo, per comando di Dio, nostro Salvatore, e del Signore Gesù Cristo, nostra speranza. 2 a Timoteo, mio vero figlio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio nostro Padre e da Cristo Gesù, nostro Signore. 3 Come ti esortai quando andai in Macedonia, rimani in Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine diverse, 4 e di non occuparsi di favole e di genealogie senza fine, le quali producono controversie piuttosto che l’opera edificatrice di Dio, che è in fede. 5 Ora il fine del comandamento è l’amore, che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede non finta. 6 Alcuni, essendosi sviati da queste cose, si sono rivolti a discorsi vani e, 7 volendo essere dottori della legge, non comprendono né le cose che dicono né quelle che affermano. 8 Or noi sappiamo che la legge è buona, se uno la usa legittimamente; 9 sapendo questo, che la legge non è stata istituita per il giusto, ma per gli iniqui e i ribelli, per i malvagi e i peccatori, per gli scellerati e i profani, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi, 10 per i fornicatori, per gli omosessuali, per i rapitori, per i falsi, per gli spergiuri, e per qualsiasi altra cosa contraria alla sana dottrina, 11 secondo l’evangelo della gloria del beato Dio, che mi è stato affidato. 12 E rendo grazie a colui che mi ha reso forte, a Cristo Gesù nostro Signore, perché mi ha ritenuto degno di fiducia, ponendo al suo servizio me, 13 che prima ero un bestemmiatore, un persecutore ed un violento; ma mi è stata fatta misericordia, perché lo feci ignorantemente nell’incredulità; 14 così la grazia del Signor nostro ha sovrabbondato con la fede e con l’amore, che è in Cristo Gesù. 15 Questa parola è sicura e degna di essere pienamente accettata, che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. 16 Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo facesse conoscere in me, per primo, tutta la sua longanimità, per essere di esempio a coloro che per l’avvenire avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna. 17 Or al Re eterno, immortale, invisibile, all’unico Dio sapiente, sia onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen. 18 Ti affido questo incarico, o figlio Timoteo, in accordo con le profezie fatte in precedenza a tuo riguardo, perché tu combatta in virtù di esse un buon combattimento, 19 avendo fede e buona coscienza, poiché alcuni, avendola rigettata, hanno fatto naufragio nella fede. 20 Tra questi vi sono Imeneo e Alessandro, che io ho dato in mano di Satana, perché imparino a non bestemmiare.” (1Timoteo 1:1-20 LND)

Capitolo 2

“1 Esorto dunque, prima di ogni cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini, 2 per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e dignità. 3 Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, 4 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità. 5 Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo, 6 il quale ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti, secondo la testimonianza resa nei tempi stabiliti, 7 di cui io sono stato costituito banditore e apostolo (dico la verità in Cristo e non mento), dottore dei gentili nella fede e nella verità. 8 Voglio dunque che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando mani pure, senza ira e disputa. 9 Similmente le donne si adornino con abiti decorosi, con verecondia e modestia, e non di trecce o d’oro, o di perle o di abiti costosi, 10 ma di buone opere, come conviene a donne che fanno professione di pietà. 11 La donna impari in silenzio, con ogni sottomissione. 12 Non permetto alla donna d’insegnare, né di usare autorità sull’uomo, ma ordino che stia in silenzio. 13 Infatti è stato formato per primo Adamo e poi Eva. 14 E non fu Adamo ad essere sedotto, ma fu la donna che, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione. 15 Tuttavia sarà salvata partorendo figli, se persevereranno nella fede, nell’amore e nella santificazione con modestia.” (1Timoteo 2:1-15 LND)

Capitolo 3

“1 Questa parola è sicura: Se uno desidera l’ufficio di vescovo, desidera un’opera buona. 2 Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, assennato, di buon contegno, ospitale, atto ad insegnare, 3 non dedito al vino, non violento, non avido di disonesto guadagno, ma sia mite, non litigioso, non amante del denaro; 4 che governi bene la propria famiglia e tenga i figli in sottomissione con ogni decoro; 5 (ma se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?). 6 Inoltre egli non sia un neoconvertito, perché non gli avvenga di essere accecato dall’orgoglio e non cada nella condanna del diavolo. 7 Or bisogna pure che egli abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, affinché non cada nell’ingiuria e nel laccio del diavolo. 8 Similmente i diaconi siano dignitosi, non doppi nel parlare, non dediti a molto vino, non avidi di disonesti guadagni, 9 e ritengano il mistero della fede in una coscienza pura. 10 Or anche essi siano prima provati, poi svolgano il loro servizio se sono irreprensibili. 11 Allo stesso modo le loro mogli siano dignitose, non calunniatrici, ma sobrie e fedeli in ogni cosa. 12 I diaconi siano mariti di una sola moglie e governino bene i figli e le proprie famiglie. 13 Coloro infatti che hanno svolto bene il servizio si acquistano un grado onorabile e grande franchezza nella fede in Cristo Gesù. 14 Ti scrivo queste cose nella speranza di venire presto da te, 15 affinché, se dovessi tardare, tu sappia come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità. 16 E, senza alcun dubbio, grande è il mistero della pietà: Dio è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello Spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato tra i gentili, è stato creduto nel mondo, è stato accolto nella gloria.” (1Timoteo 3:1-16 LND)

Capitolo 4

“1 Or lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, dando ascolto a spiriti seduttori e a dottrine di demoni, 2 per l’ipocrisia di uomini bugiardi, marchiati nella propria coscienza, 3 i quali vieteranno di maritarsi e imporranno di astenersi da cibi che Dio ha creato, affinché siano presi con rendimento di grazie da coloro che credono e che hanno conosciuto la verità. 4 Infatti tutto ciò che Dio ha creato è buono e nulla è da rigettare, quando è usato con rendimento di grazie, 5 perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera. 6 Proponendo queste cose ai fratelli, tu sarai un buon ministro di Gesù Cristo, nutrito nelle parole della fede e della buona dottrina, che hai seguito da vicino. 7 Schiva però le favole profane e da vecchie, ma esercitati nella pietà, 8 perché l’esercizio corporale è utile a poca cosa, ma la pietà è utile ad ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella futura. 9 Questa parola è sicura e degna di essere pienamente accettata. 10 Per questo infatti ci affatichiamo e siamo vituperati, poiché abbiamo sperato nel Dio vivente, il quale è il Salvatore di tutti gli uomini e principalmente dei credenti. 11 Comanda queste cose ed insegnale. 12 Nessuno disprezzi la tua giovinezza, ma divieni esempio ai credenti nella parola, nella condotta, nell’amore, nello spirito, nella fede e nella castità. 13 Applicati alla lettura, all’esortazione e all’insegnamento, finché io venga. 14 Non trascurare il dono che è in te, che ti è stato dato per profezia, con l’imposizione delle mani da parte del collegio degli anziani. 15 Adoperati per queste cose e dedicati ad esse interamente, affinché il tuo progresso sia manifesto a tutti. 16 Abbi cura di te stesso e dell’insegnamento, persevera in queste cose perché, facendo questo, salverai te stesso e coloro che ti ascoltano.” (1Timoteo 4:1-16 LND)

Capitolo 5

“1 Non riprendere aspramente un anziano, ma esortalo come un padre, e i più giovani come fratelli, 2 le donne anziane come madri, e le giovani come sorelle, in tutta castità. 3 Onora le vedove che sono veramente vedove. 4 Ma se una vedova ha dei figli o dei nipoti, questi imparino prima a praticare la pietà verso quelli della propria casa e a rendere il contraccambio ai loro genitori, perché questo è buono ed accettevole davanti a Dio. 5 Or quella che è veramente vedova, ed è rimasta sola, pone la sua fiducia in Dio e persevera nelle suppliche e nelle preghiere notte e giorno. 6 Ma quella che vive sregolatamente, anche se vive, è morta. 7 Raccomanda anche queste cose, affinché siano irreprensibili. 8 Ma se uno non provvede ai suoi e principalmente a quelli di casa sua, egli ha rinnegato la fede ed è peggiore di un non credente. 9 Una vedova sia iscritta nella lista delle vedove, quando abbia non meno di sessant’anni, sia stata moglie di un solo marito, 10 e abbia testimonianza di opere buone: se ha nutrito i suoi figli, se ha ospitato i forestieri, se ha lavato i piedi ai santi, se ha soccorso gli afflitti, se si è data continuamente ad ogni opera buona. 11 Ma rifiuta le vedove più giovani perché, dopo aver lussureggiato contro di Cristo, vogliono maritarsi, 12 attirando su di sé una condanna, perché hanno violato la prima fede. 13 Inoltre esse imparano anche ad essere oziose e ad andare in giro per le case, e non solo ad essere oziose, ma anche pettegole e indiscrete, parlando di cose delle quali non si deve parlare. 14 Voglio dunque che le giovani vedove si maritino, abbiano figli, si prendano cura della famiglia e non diano all’avversario alcuna occasione di maldicenza, 15 alcune infatti si sono già sviate per seguire Satana. 16 Se un credente, uomo o donna, ha delle vedove, provveda loro, e non ne sia gravata la chiesa, affinché essa possa soccorrere quelle che sono veramente vedove. 17 Gli anziani che esercitano bene la presidenza siano reputati degni di un doppio onore, principalmente quelli che si affaticano nella parola e nell’insegnamento. 18 La Scrittura infatti dice: "Non mettere la museruola al bue che trebbia," ed ancora: "L’operaio è degno del suo salario". 19 Non ricevere alcuna accusa contro un anziano, se non è confermata da due o tre testimoni. 20 Quelli che peccano, riprendili alla presenza di tutti, affinché anche gli altri abbiano timore. 21 Io ti scongiuro davanti a Dio e Signore Gesù Cristo e agli angeli eletti, che tu osservi queste cose senza pregiudizio, non facendo nulla con parzialità. 22 Non imporre con precipitazione le mani ad alcuno e non partecipare ai peccati altrui; conserva te stesso puro. 23 Non bere più soltanto acqua, ma fa’ uso di un po’ di vino a causa del tuo stomaco e per le tue frequenti infermità. 24 I peccati di alcuni uomini sono manifesti e li precedono al giudizio, mentre ad altri li seguono. 25 Così pure le buone opere di alcuni sono manifeste; e quelle che lo sono, non possono rimanere nascoste.” (1Timoteo 5:1-25 LND)

Capitolo 6

“1 Tutti coloro che sono sotto il giogo della schiavitù reputino i loro padroni degni di ogni onore, perché non vengano bestemmiati il nome di Dio e la dottrina. 2 Quelli poi che hanno padroni credenti non li disprezzino perché sono fratelli, ma li servano ancora meglio, perché coloro che ricevono il beneficio del loro servizio sono credenti e carissimi. Insegna queste cose ed esorta a praticarle. 3 Se uno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole, quelle del Signor nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è secondo pietà, 4 è gonfio e non conosce nulla, ma ha un interesse morboso in questioni e dispute di parole, da cui nascono invidia, litigi, maldicenze, cattivi sospetti, 5 vane dispute di uomini corrotti nella mente e privi della verità, che stimano la pietà essere fonte di guadagno, da costoro separati. 6 Ora la pietà, assieme all’essere contento, è un grande guadagno. 7 Non abbiamo infatti portato nulla nel mondo, ed è chiaro che neppure possiamo portarne via nulla, 8 ma quando abbiamo di che mangiare e di che coprirci, saremo di questo contenti. 9 Ma coloro che vogliono arricchirsi cadono nella tentazione e nel laccio, e in molte passioni insensate e nocive, che fanno sprofondare gli uomini in distruzione e perdizione. 10 L’avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali e, per averlo grandemente desiderato, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti dolori. 11 Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose e procaccia la giustizia, la pietà, la fede, l’amore, la pazienza e la mansuetudine. 12 Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna, alla quale sei stato chiamato e per cui hai fatto la buona confessione di fede davanti a molti testimoni. 13 Ti supplico alla presenza di Dio, che dà vita a tutte le cose, e di Cristo Gesù che, davanti a Ponzio Pilato testimoniò la buona confessione, 14 di osservare questo comandamento senza macchia ed irreprensibile, fino all’apparizione del Signor nostro Gesù Cristo, 15 che a suo tempo manifesterà il beato e unico sovrano, il Re dei re e il Signore dei signori, 16 il solo che ha l’immortalità e abita una luce inaccessibile che nessun uomo ha mai visto né può vedere, al quale sia l’onore e il dominio eterno. Amen. 17 Ordina ai ricchi di questo mondo di non essere orgogliosi, di non riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma nel Dio vivente, il quale ci offre abbondantemente ogni cosa per goderne, 18 di fare del bene, di essere ricchi in buone opere, di essere generosi e di essere pronti a dare, 19 mettendo in serbo per se stessi un buon fondamento per l’avvenire, per afferrare la vita eterna. 20 O Timoteo, custodisci il deposito che ti è stato affidato, evitando i discorsi profani e vani e le argomentazioni contrastanti di quella che è falsamente chiamata scienza, 21 professando la quale, alcuni si sono sviati dalla fede. La grazia sia con te! Amen.” (1Timoteo 6:1-21 LND)

Analisi del brano

Paolo, apostolo

Prego che le verità cominciano già a colpirvi. Ora, iniziando con 1Timoteo 1:1, consideriamo quello che Paolo scrive, perché sono verità che possono aiutare noi tanto.

Leggo 1Timoteo 1:1.

“1 Paolo, apostolo di Gesù Cristo, per comando di Dio, nostro Salvatore, e del Signore Gesù Cristo, nostra speranza. (1Timoteo 1:1)

Consideriamo come Paolo si presenta. Egli scrive:

“1 Paolo, apostolo di Gesù Cristo, per comando di Dio

Questa Epistola, come tante nel Nuovo Testamento, fu scritto da Paolo, che era un apostolo per comando di Dio. Gli apostoli non erano scelti da uomini, e non hanno preso quel ruolo per conto loro. Sono stati scelti da Dio stesso. E quindi, le loro parole sono da Dio. Le Scritture sono ispirate da Dio, e così, sono pienamente affidabili.

Paolo era un apostolo di Gesù Cristo. La parola “apostolo” vuol dire “uno che è mandato in missione con autorità”. Se ricordate, Gesù Cristo è apparso a Paolo sulla via per Damasco, dando a lui il suo ministero. Ed è stato Cristo stesso ad insegnare a Paolo l’Evangelo. E quindi, il messaggio che Paolo annunciava era il messaggio di Gesù Cristo. Tutto quello che Paolo scrive in questa e in ogni Epistola viene da Gesù Cristo. Gli apostoli annunciavano Gesù Cristo.

Anche noi dobbiamo annunciare Gesù Cristo, perché in nessun altro nome c’è la salvezza. Non dobbiamo dire del nostro, ma dobbiamo fedelmente annunciare le parole di Cristo.

Dio è Salvatore

Notate poi che Paolo dichiara “Dio, nostro Salvatore”

“1 Paolo, apostolo di Gesù Cristo, per comando di Dio, nostro Salvatore...” (1Timoteo 1:1)

Qua, Paolo chiama Dio “Salvatore”. Anche in 1Timoteo 2:3 leggiamo la stessa cosa:

“3 Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore,” (1Timoteo 2:3)

Però, notate che in 2Timoteo 1:10, Paolo chiama Cristo il nostro Salvatore. Vi leggo la prima parte di quel versetto:

“ed ora è stata manifestata con l’apparizione del Salvator nostro Gesù Cristo,...,” (2Timoteo 1:10 LND)

Poi, in Tito 1, Paolo dichiara prima che Dio è il nostro Salvatore, e subito dopo, chiama Cristo il nostro Salvatore. Vi leggo Tito 1:3,4.

“3 e che nei tempi stabiliti ha manifestato la sua parola mediante la predicazione che mi è stata affidata per comando di Dio, nostro Salvatore,
4 a Tito, mio vero figlio nella comune fede: grazia, misericordia e pace da Dio il Padre e dal Signor Gesù Cristo, nostro Salvatore.” (Tito 1:3-4 LND)

Uno potrebbe chiedere, allora chi è il Salvatore, Dio o Gesù Cristo? Entrambi, perché Gesù Cristo è Dio! Infatti, in Tito 2:13, Paolo dichiara in modo diretto la divinità di Cristo. Ve lo leggo.

“aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo,” (Tito 2:13 LND)

Si può chiamare sia Dio sia Cristo il Salvatore, perché Cristo è Dio. Grazie a Dio, il nostro Salvatore è divino, e perciò, è pienamente capace a salvarci completamente, come leggiamo in Ebrei 7:24,25. Il brano sta parlando di Cristo. Ve lo leggo:

“24 ma costui, perché dimora in eterno, ha un sacerdozio che non passa ad alcun altro, 25 per cui egli può anche salvare appieno coloro che per mezzo suo si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro.” (Ebrei 7:24-25 LND)

Gesù Cristo, essendo Dio, salva appieno coloro che vanno a Dio per mezzo di Lui.

Gesù nostra speranza

Quindi, in questa introduzione, Paolo chiama Dio il nostro Salvatore, e poi, dichiara che il Signore Gesù Cristo è la nostra speranza. Leggo di nuovo il versetto 1.

“1 Paolo, apostolo di Gesù Cristo, per comando di Dio, nostro Salvatore, e del Signore Gesù Cristo, nostra speranza. (1Timoteo 1:1)

Consideriamo la speranza. In un certo senso, ogni persona nel mondo vive ha qualche speranza. Sogniamo o speriamo cose migliore.

Cioè, siamo stati creati nell'immagine di Dio. Non siamo semplici animali. L'uomo è nato per uno scopo eterno, quindi, per qualcosa di grande. L'uomo è stato creato per essere creativo, per rappresentare Dio nel mondo. Perciò, nel cuore dell'uomo c'è sempre la speranza. C'è speranza che le cose miglioreranno, c'è speranza di cose grandi, e anche se non lo riconosciamo, c'è la speranza di vivere eternamente. Infatti, in Ecclesiastiche 3:11, leggiamo che Dio ha messo l'eternità nel cuore dell'uomo. Ve lo leggo.

“Egli ha fatto ogni cosa bella nel suo tempo; ha persino messo l’eternità nei loro cuori, senza che alcun uomo possa scoprire l’opera che DIO ha fatto dal principio alla fine.” (Ecclesiaste 3:11 LND).

Abbiamo l’eternità nel cuore, però, in questo mondo, siamo soggetti alla corruzione, siamo sotto il peccato, viviamo in un mondo sotto condanna. Il cuore dell'uomo spera qualcosa in più. Sa che c'è qualcos'altro. Ogni persona ha delle speranze.

Però, primo o poi, tutte le speranze di cose terrene lasceranno deluse. Tutte le cose di questo mondo saranno distrutte, e noi lasceremo questo mondo. E perciò, tutte le speranze umane deluderanno.

Invece, chi spera nel Signore Gesù Cristo non sarà deluso, e non sarà confuso. Gesù Cristo ha promesso di non lasciarci e non abbandonarci. Gesù ha dichiarato che è andato a prepararci un posto, e ritornerà per portarci con sé. Chi spera in Gesù Cristo non sarà deluso. Gesù Cristo è la nostra speranza, se siamo veramente figli di Dio.

Tu, in che cosa stai sperando? Se speri in un'altra persona, ricordati che le persone moriranno, e tanti ci deluderanno anche prima della morte. Tu speri nei soldi? I soldi non possono salvarti, e non possono soddisfarti. Dio ci insegna che se abbiamo da coprirci ed da nutrirci con quello saremo contenti. Sperare nei soldi è un terribile inganno, e leggeremo di quello in questa Epistola.

Tu speri in un lavoro, speri nella buona salute? Perderemmo tutto. Tante donne sperano nella bellezza e si impegnano ad essere belle e snelle. Ma la bellezza fisica del mondo svanisce e abbandona tutte le donne. Tanti sperano nella stima degli altri, ma la stima degli altri delude tantissimo, perché in realtà è solo un inganno vuoto, che ci ostacola da Dio.

L'unica speranza sicura, l'unica speranza che non ci deluderà mai, sia nella vita che nell’eternità, l’unica speranza che può soddisfare appieno il nostro cuore è Gesù Cristo, il Signore. E quindi, Paolo inizia questa lettera parlando di Dio nostro Salvatore e il Signore Gesù Cristo la nostra speranza. Mentre studiamo quest’epistola, notiamo quello che dichiara di Gesù Cristo.

A Timoteo

Dopo aver fatto l’introduzione dicendo che era apostolo per comando di Dio, e dichiarando che Dio è il nostro Salvatore e Cristo è la nostra speranza, Paolo indirizza la lettera a Timoteo. È utile capire come Paolo vedeva Timoteo. Timoteo viene menzionato 24 volte nel Nuovo Testamento. Infatti, come viene menzionato qua, comprendiamo che Timoteo era come un figlio per Paolo. Quindi, avevano un rapporto estremamente stretto, erano uniti a causa del loro cuore per Gesù Cristo, e dal fatto che collaboravano per il regno di Dio. Mentre leggo il versetto due, notate come Paolo descrive Timoteo, e poi, la preghiera che fa per lui.

2 a Timoteo, mio vero figlio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio nostro Padre e da Cristo Gesù, nostro Signore. (1Timoteo 1:2)

Timoteo era un vero figlio spirituale per Paolo. Come ho già spiegato, è molto probabile che Paolo aveva evangelizzato Timoteo nel suo primo viaggio missionario, e poi, quando è ripassato per la città di Timoteo gli ha chiesto di accompagnarlo. Paolo amava Timoteo profondamente, e lo consideravo un figlio in quanto Paolo trasmetteva a Timoteo la dottrina ma anche l'esempio della sua propria vita. In un certo senso, Paolo dava tutto quello che aveva a Timoteo, in modo che Timoteo poteva portare avanti l'opera che Paolo aveva iniziato.

Comprendiamo ancora di più l'amore che Paolo aveva per Timoteo leggendo nella sua seconda epistola a Timoteo. Vi leggo 2Timoteo 1:3-5. Notate il cuore di Paolo per Timoteo.

“3 Rendo grazie a Dio, che servo come già fecero i miei antenati con pura coscienza, poiché non cesso mai di ricordarmi di te nelle mie preghiere giorno e notte; 4 ripensando alle tue lacrime, desidero vivamente di vederti per essere ripieno di gioia, 5 mentre ricordo la fede non finta che è in te, e che abitò prima in Loide tua nonna ed in Eunice tua madre, e sono persuaso che abita anche in te.” (2Timoteo 1:3-5 LND).

Questi versetti ci aiutano a capire il profondo amore che Paolo aveva per Timoteo. Notate anche che Paolo si metteva davanti a Timoteo come esempio da imitare. Leggo 2Timoteo 1:8.

“Non vergognarti dunque della testimonianza del Signor nostro, né di me suo prigioniero, ma soffri anche tu con me per l’evangelo, sostenuto dalla potenza di Dio,” (2Timoteo 1:8 LND).

Paolo trasmetteva a Timoteo quello che poi Timoteo dovevo trasmettere agli altri. Nel piano di Dio, le verità di Dio vengono trasmessi da generazioni a generazione, da uomini fedele a uomini fedeli, e anche l'esempio di come vivere. Ascoltate mentre leggo l'esortazione che Paolo dà a Timoteo in 2Timoteo 2:1,2.

“1 Tu dunque, figlio mio, fortificati nella grazia che è in Cristo Gesù; 2 e le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri.” (2Timoteo 2:1-2 LND).

Vediamo qui che nel piano di Dio, una generazione di credente trasmette le verità di Dio a quella successiva. Si cerca soprattutto di trovare persone fedeli, che sono anche capaci ad insegnare le verità ad altri. Paolo aveva trovato in Timoteo uno estremamente fedele, e lo ha preso come figlio in Cristo, affinché potesse trasmettere a Timoteo il più possibile delle cose di Dio.

Applichiamo questo a noi.

Ogni vero credente dovrebbe cercare prima di tutto di avere una vita che è degna da imitare. Dovrebbe cercare poi di conoscere bene le verità di Dio in modo corretto e fedele. E poi, ogni credente dovrebbe cercare di trasmettere quello che ha anche ad altri.

Alla luce di questo, chiedo a ciascuno: Prima, tu hai da condividere agli altri? Cioè, se tu sei nato in Cristo già da almeno vari mesi, stai crescendo in modo che hai da trasmettere ad una nuova generazione di credenti? Chi è salvato già vari mesi dovrebbe avere da condividere con chi è salvato da poco. Chi è salvato da un anno o due anni, dovrebbe avere molto da condividere con chi è stato appena salvato. E poi, uno che è salvato ancora più anni dovrebbe avere moltissimo da condividere. Quindi, la prima domanda è se tu stai crescendo in modo da avere da condividere.

E poi, tu hai un grande peso e desiderio di condividere con gli altri? Paolo aveva questo peso, e cercava con chi poteva condividere. Avendo trovato Timoteo, lo consideravo come un figlio spirituale. E come abbiamo letto, esortava Timoteo a trovare altri a cui trasmettere le verità di Dio. Io prego che ogni vero credente avrà un profondo desiderio di aiutare gli altri a crescere in Cristo. Questo è la vita che veramente conta.

La Preghiera per Timoteo

Poi, voglio notare la preghiera che Paolo fa per Timoteo. È normale nelle epistole, che nell'introduzione per primo si dichiara chi ha scritto la lettera, poi si dichiara a chi è stato scritto, e in seguito, l'autore innalza una preghiera per quella persona o quelle persone. Notiamo la preghiera di Paolo per Timoteo. Leggo di nuovo il versetto due.

“2 a Timoteo, mio vero figlio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio nostro Padre e da Cristo Gesù, nostro Signore.” (1Timoteo 1:2).

Paolo prega per Timoteo di avere grazia, misericordia, e pace.

È interessante notare che in ogni Epistola che Paolo scrisse alle chiese, nell'introduzione prega per grazia e pace. Invece, nelle due epistole a Timoteo, e anche nell'epistola a Tito, Paolo chiede grazia e pace per loro, ma poi aggiunge anche misericordia. Sembra che questo sia dovuto al profondo amore di Paolo per Timoteo e Tito.

La grazia è quel favore da Dio che spinge Dio a farci del bene quando meritiamo il male. La misericordia descrive il tenero amore di Dio che lo spinge ad avere compassione su di noi, per perdonarci. e sostenerci, e fa sì che Dio ci fortifica nel nostro cammino e nel servizio che rendiamo per Dio. Nessun uomo è capace da solo a servire il Signore, e perciò, visto che Paolo esorta Timoteo a dedicarsi interamente al ministero, prega per la misericordia di Dio per lui.

E poi, prega per la pace. La pace è la pace di Dio, che rende il cuore e la coscienza tranquilla, tranquilla perché sappiamo che siamo riconciliati a Dio per mezzo di Gesù Cristo. È anche la pace che abbiamo quando sappiamo che per mezzo dello Spirito Santo in noi possiamo combattere e vincere i nostri peccati.

Paolo inizia tutte le sue epistole con preghiere. Conclude ogni epistola con una preghiera. E quasi sempre, riempia le sue epistole con preghiere. La preghiera riempiva la vite di Paolo. Io prego che anche noi possiamo fondare i nostri rapporti sulla preghiera. Il vero amore per gli altri è di desiderare la loro crescita in Cristo e che possono vivere per la gloria di Dio. Questo è la vera benedizione, ed è per questo che dovremmo pregare costantemente gli uni per gli altri.

Da Dio nostro Padre e da Cristo Gesù,
nostro Signore

Voglio solo notare che nella preghiere di Paolo per Timoteo, pregando per la grazia, misericordia, e la pace, dichiara che vengono da Dio nostro Padre e da Cristo Gesù, nostro Signore. Cioè, le benedizioni che riceviamo sono sia dal Padre che dal Figlio. In un certo senso, hanno origine nel Padre e ci vengano dati tramite il Figlio. Quindi, è giusto attribuire i doni che riceviamo da Dio sia dal Padre che dal Figlio. È importante riconoscere il ruolo di ogni membro della Trinità. È importante ricordare che sia Dio Padre, sia il Figlio, sia lo Spirito Santo sono tutti Dio. Esiste un solo Dio, in tre persone. Questa Epistola rende molto chiaro la divinità di Cristo Gesù.

Conclusione

Quindi, ho grande gioia che possiamo iniziare a considerare le verità che Dio ci dà in questa epistola. È stata scritta tanti secoli fa, ma è attuale più del giornale di oggi. La Parola di Dio è luce, ed è vivente. Questa Epistola può fortificare molto la nostra fede, e può darci guida che ci serve. Grazie a Dio per il privilegio di studiare 1 Timoteo.