Intro:
Oggi, siamo arrivati alla fine della prima lettera ai Tessalonicesi. Se ci fermiamo a riflettere, è incredibile vedere come le stesse verità che si applicavano a loro si applicano anche a noi. È vero che Paolo ha scritto questa lettera, ma il vero autore è Dio, che ha guidato Paolo. Quello che abbiamo studiato non sono parole di uomini, ma parole di Dio.
In questa lettera, Paolo ha insegnato delle verità importanti che servivano ad aiutare la giovane chiesa di Tessalonica, ed aiutano anche noi, a camminare nella verità. Ora, essendo giunti alla fine della lettera, egli ha ancora qualche verità importante da darci. Infatti, quando si manda una lettera importante a qualcuno, di solito si conclude con qualcosa di molto importante, qualche raccomandazione da non dimenticare.
vv.23,24 la santificazione completa
Vogliamo iniziare guardando 1 Tessalonicesi 5:23,24. Questi versetti riguardano la santificazione. La vita in Cristo non è solo il perdono dei peccati, ma è anche la nuova vita di santità, che dura finché non staremo nella presenza di Dio.
Leggiamo i vv.23 e 24, e consideriamo la verità in questi versetti.
23 Or il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. 24 Fedele è colui che vi chiama, ed egli farà anche questo. (1 Tessalonicesi 5:23-24 NRV)
La prima cosa che vogliamo notare è che questi versetti sono una preghiera. In questa lettera, Paolo ci ha esortati a santificarci. Però, egli sa che da soli, non siamo capaci a santificarci, come non siamo stati capaci a salvarci. Perciò, Paolo prega Dio per la nostra santificazione. Quanto abbiamo bisogno anche noi di pregare Dio, con costanza e perseveranza, per la nostra santificazione.
A chi indirizza questa preghiera? A chi guarda Paolo per questa opera? Egli guarda al Dio della pace.
La vera pace viene da Dio. Non c’è altra fonte di vera pace. Gli uomini possono avere solamente una tregua, non la vera pace. La vera pace è una condizione del cuore, e per avere pace bisogna essere riconciliati con Dio e in comunione con Lui. Paolo prega al Dio della pace, e anche noi dobbiamo rivolgerci a Lui, ricordando chi è.
Quando pensiamo al Dio della pace, non dimentichiamo mai che la nostra condizione naturale era di uomini e donne peccatori, perduti, sotto l’ira di Dio. Dio, mandando Gesù Cristo per pagare la nostra condanna, e poi operando nel nostro cuore, ci ha portato in rapporto di pace con Lui. Ora, Egli è il Dio per la pace per noi.
In questa preghiera al Dio della pace, che cosa chiede Paolo per questi credenti, e tramite lo Spirito Santo, per noi? Egli prega che Dio stesso li santifichi.
Fratelli, gli stessi princìpi che valgono per la salvezza valgono per la santificazione. Sappiamo dalla Bibbia che la salvezza è un’opera di Dio. Allo stesso tempo, la Bibbia ci insegna che solamente l’uomo che cerca Dio con tutto il suo cuore, e si ravvede, e crede in Dio, sarà salvato. Nessuno viene salvato passivamente.
Similmente, la santificazione è un’opera di Dio, però, dal punto di vista umano, dobbiamo impegnarci con tutto il nostro cuore alla nostra santificazione. Cioè, nello stesso modo in cui la salvezza è un’opera di Dio, ma anche noi dobbiamo impegnarci di cuore, così anche per la santificazione, dobbiamo impegnarci di tutto cuore, però è un’opera di Dio.
Allora, in questa lettera, Paolo ci ha già parlato della nostra parte, cioè, che dobbiamo impegnarci per la nostra santificazione. Se ricordiamo, nel capitolo 4, Paolo ci ha esortati a santificarci. Quello è il lato umano.
Ora, in questo brano, Paolo arriva al lato divino. Qui, Paolo prega Dio, affinché Dio compia la sua opera di santificazione in noi. Si, dobbiamo assolutamente impegnarci a santificarci con tutto il nostro cuore, però, sarà Dio stesso a santificarci.
Che grande consolazione e gioia è sapere questo! Quante volte cadiamo. Quante volte prendiamo una posizione chiara, decisi a non peccare più, e poi, cadiamo di nuovo. Se dovessimo sperare in noi stessi, saremmo senza speranza. Grazie a Dio, Dio è all’opera in noi per portare a compimento la sua opera.
completamente
Grazie a Dio, la sua opera di santificarci non è un lavoro fatto a metà. Come tutto quello che Dio fa, lo fa perfettamente. Egli ci santifica completamente. Leggiamo ancora i vv.23,24
23 Or il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. 24 Fedele è colui che vi chiama, ed egli farà anche questo. (1 Tessalonicesi 5:23-24 NRV)
La preghiera di Paolo, che è stato guidato dallo Spirito Santo, è che Dio ci santifichi completamente. Per rendere più chiaro il senso di “completamente”, egli dichiara: “e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo." La vera santificazione coinvolge l’uomo intero: lo spirito, l’anima e il corpo.
Paolo usa la frase “lo spirito, l’anima e il corpo” per sottolineare che l’opera di Dio sarà completa. Nella Bibbia, non sembra che vi sia una distinzione fra l’anima e lo spirito. In certi brani, si parla di spirito, in altri brani, vengono dette le stesse cose parlando dell’anima. Allora, il punto qui è rendere chiaro che la santificazione comprende ogni aspetto dell’uomo, sia il lato materiale, sia il lato spirituale.
La vera santificazione deve comprendere ogni aspetto dell’uomo. Non possiamo essere veramente santi se non siamo santi in ogni cosa, sia nei nostri pensieri, sia nei nostri sentimenti, sia nelle nostre azioni.
Solo una riflessione qui: quali sono alcuni dei mezzi che Dio usa per santificarci completamente? Ve ne sono diversi. Una delle cose più importanti è l’insegnamento, cioè, sia la nostra lettura quotidiana, sia gli insegnamenti che riceviamo da altri. Egli usa l’ammonimento e usa la nostra coscienza. Dio usa le prove e usa la disciplina, che sebbene siano difficili da sopportare, producono un buon frutto.
lo scopo della santificazione
Questo versetto ci ricorda qual è lo scopo della santificazione. Lo scopo della santificazione è che ogni credente sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.
Quando Gesù Cristo ritornerà, il nostro più grande desiderio sarà di essere accolti da Lui. Però, dobbiamo ricordare che Cristo è santo e puro. Egli non può accogliere il peccato. Perciò, Dio è all’opera in noi ora per santificarci in modo che saremo irreprensibili quando Cristo ritornerà.
Leggiamo un brano da 1 Giovanni 3 che parla del ritorno di Cristo.
1 Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. 2 Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quand’egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com’egli è. 3 E chiunque ha questa speranza in lui, si purifica com’egli è puro. (1 Giovanni 3:1-3 NRV).
Chiunque sta aspettando veramente il ritorno di Cristo, si purifica come Cristo è puro.
Un altro brano che parla di come dobbiamo comportarci alla luce del ritorno di Cristo è 2 Pietro 3:11-14
11 Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, 12 mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! 13 Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia. 14 Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili nella pace; (2 Pietro 3:11-14 NRV)
Dobbiamo impegnarci noi ad essere trovati immacolati e irreprensibili al ritorno di Cristo. Grazie a Dio per la verità, che troviamo in 1 Tessalonicesi, che è Dio che è all’opera in noi. Dobbiamo impegnarci noi, ma possiamo fidarci totalmente di Dio.
Dio è fedele
In 1 Tessalonicesi 5:24, leggiamo la ragione per cui possiamo fidarci di Dio. Al versetto 24 leggiamo:
fedele è colui che vi chiama, ed egli farà anche questo.
Dio è fedele, e perciò, possiamo essere sicuri che Dio farà completamente quello che dichiara di fare.
Non possiamo mai avere vera fede in noi stessi. Noi pecchiamo tante volte, e tante volte non siamo fedeli. Invece, Dio è sempre fedele. Egli ci ha chiamati, cioè ci ha chiamati dalle tenebre alla luce. Ci ha chiamati dalla morte alla vita. Egli ha iniziato quest’opera in noi, e la porterà a compimento.
Paolo dichiara una cosa simile in Filippesi 1:6 “ E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.” Dio porta sempre a buon fine ogni opera che inizia. Vediamo questo in tutta la Bibbia, e Dio dichiara questa verità specificamente in Isaia 55:8-11
“Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice il SIGNORE. 9 «Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri. 10 Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, affinché dia seme al seminatore e pane da mangiare, così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l’ho mandata. (Isaia 55:8-11)
Non dobbiamo mai dubitare la fedeltà di Dio. Dio non ha mai abbandonato un lavoro a metà. Egli è fedele. Grazie a Dio.
Paolo chiede la preghiera
Ora vogliamo passare al versetto 25, in cui leggiamo una richiesta importante da parte di Paolo a questi credenti. Il versetto dice: “fratelli, pregate per noi.” Paolo, nonostante fosse un apostolo, sapeva di avere molto bisogno delle preghiere degli altri. Paolo era una guida spirituale per questi credenti, ma nonostante questo, egli chiedeva le loro preghiere. Vedo almeno due lezioni in questo: primo, ognuno di noi ha bisogno di preghiera da parte degli altri, e perciò abbiamo bisogno di chiedere agli altri di pregare per noi. Se l’Apostolo Paolo non si vergognava di chiedere preghiere, quanto più noi dovremmo chiedere di pregare gli uni agli altri.
La seconda lezione che vedo in questo è che dobbiamo pregare per i nostri pastori e guide spirituali. La nostra crescita spirituale è molto legata a come veniamo curati. Certamente, noi possiamo accettare oppure rifiutare la cura che ci viene data, perciò in fin dei conti, siamo responsabili noi. Però, una buona guida può essere di grande aiuto nel nostro cammino. Perciò, dovremmo pregare fedelmente per coloro che hanno cura di noi. Sono uomini come noi, con le loro debolezze e lotte spirituali come noi. Hanno molto, molto bisogno di preghiera.
Ricordiamo che Satana si impegna molto a farli cadere e ad ostacolare il loro ministerio, perché in questo modo può danneggiare seriamente la Chiesa. Perciò dobbiamo veramente avere un impegno costante e fedele di pregare per loro.
Notiamo due esempi di come Paolo chiedeva preghiera.
18 pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi, 19 e anche per me, affinché mi sia dato di parlare apertamente per far conoscere con franchezza il mistero del vangelo, 20 per il quale sono ambasciatore in catene, perché lo annunzi francamente, come conviene che ne parli. (Efesini 6:18-20 NRV)
2 Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con rendimento di grazie. 3 Pregate nello stesso tempo anche per noi, affinché Dio ci apra una porta per la parola, perché possiamo annunziare il mistero di Cristo, a motivo del quale mi trovo prigioniero, 4 e che io lo faccia conoscere, parlandone come devo. (Colossesi 4:2-4 NRV)
Paolo sapeva quanto aveva bisogno della preghiera, e non si vergognava di chiedere a questa Chiesa di pregare per lui. Impariamo questo, e preghiamo con perseveranza per gli uomini che Dio ci darà come guide. Pregate per me ora, e negli anni a venire, per tutti gli uomini che Dio ci darà come chiesa.
i legami fra i credenti v. 26
Ora, leggiamo il v.26. Salutate tutti i fratelli con un santo bacio.
Leggiamo una cosa molto simile a questo in 1 Pietro 5.14
Salutatevi gli uni gli altri con un bacio d’amore fraterno. Pace a voi tutti che siete in Cristo. (1 Pietro 5:14 NRV)
Il comandamento che troviamo qui è salutare tutti i fratelli con un santo bacio. Vorrei notare due aspetti di questo comandamento. Primo, siamo chiamati a salutare TUTTI i fratelli. Dio vuole che ci amiamo gli uni gli altri. Non sempre tutti gli altri credenti ci sono simpatici. Non sempre è facile amare tutti. Ma il comandamento qui va oltre un qualche amore astratto. Non è un semplice sentimento. Qui ci viene comandato di salutare TUTTI. In altre parole, è importante non escludere nessuno.
Negli ultimi anni, in mezzo a noi, come in ogni chiesa e in ogni famiglia, ci sono state varie situazioni in cui ci sono stati scontri fra alcune persone. In varie occasioni, qualche comportamento di uno ha dato fastidio a qualcun’altro, e così via.
A volte, si è trattato di sciocchezze, altre volte, sono state offese più serie. Quando ci sono offese o scontri, c’è la tentazione di non voler salutare di cuore l’altra persona. Magari si fa un saluto, ma non è sincero e non è sentito. Questo è sbagliato. Dio ci comanda di salutarci con un santo bacio. In altre parole, dobbiamo salutarci con vero affetto fraterno. Se ci sono situazioni che ti ostacolano da poter veramente salutare qualcuno con vero affetto, dovresti andare da quel fratello o da quella sorella per chiarire la cosa, oppure dovresti sopportare, il che vuol dire veramente non tener conto dell’offesa, e dimenticarla completamente.
Un secondo aspetto di questo comandamento è che parla di un saluto con un santo bacio. Un bacio è un segno di vero affetto. Ma possono esistere altri tipi di baci. Può esistere un bacio falso, come il bacio con il quale Giuda ha tradito Gesù. Poi esiste un bacio romantico, che nel piano di Dio è riservato per il matrimonio. Il fatto che dobbiamo usare un santo bacio esclude sia quello falso che quello romantico. Un santo bacio simbolizza un vero e puro affetto fraterno fra di noi.
Questo è l’affetto che Dio vuole che abbiamo verso tutti i fratelli che Egli mette nella nostra vita.
le scritture sono per tutti
Ora consideriamo il versetto 27:
“io vi scongiuro per il Signore che si legga questa lettera a tutti i fratelli.”
Questo comandamento parla del fatto che ogni credente deve leggere le scritture. Le scritture non devono essere mai riservate a pochi. Ogni credente deve avere accesso alle scritture, e dovrebbe leggere e studiarle.
Chiaramente, nel periodo in cui Paolo aveva scritto questa lettera, era un lavoro imponente fare una copia delle scritture. Si facevano copie che venivano distribuite ad altre chiese, ma non ogni credente poteva averne una copia. Perciò era estremamente importante che questa lettera, che fa parte delle scritture, fosse letta ad alta voce a tutti i fratelli. Nessuno doveva mancare di sentire le parole che Dio aveva dato a loro tramite Paolo.
Oggi, è molto più facile, almeno in Italia, per ogni credente avere una copia intera della Bibbia. È estremamente importante che ogni credente abbia una Bibbia propria. Esistono tuttora nel mondo vari posti dove ancora è molto difficile ottenere abbastanza Bibbie per tutte le famiglie. In questi luoghi, durante gli incontri della Chiesa, si leggono lunghi brani della Bibbia ad alta voce, in modo che ciascuna persona possa udire la parola di Dio.
Noi che abbiamo così facilmente accesso alla Bibbia, siamo veramente responsabili davanti a Dio di utilizzare questo privilegio che abbiamo per approfondire sempre di più la nostra conoscenza della parola di Dio.
la grazia del Signore sia con noi
Ora arriviamo all’ultimo versetto di questa lettera. Leggiamo il versetto 28.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi. Nel passato, abbiamo notato che Paolo conclude tutte le sue lettere con questa preghiera. Se ricordate, Paolo inizia ogni lettera con la frase: “grazia a voi”. Conclude ogni lettera con: “la grazia sia con voi”.
Qual è il senso di queste due frasi? All’inizio di ogni lettera Paolo dice “grazia a voi” perché tramite la lettura e lo studio di quella lettera, la grazia di Dio arriverà ad ogni lettore che ha un cuore aperto e sincero. Poi, al termine della lettera, la preghiera di Paolo è che le verità che il lettore ha appreso rimangano con lui, e guidino la sua vita, e dirigano i suoi pensieri, e consolino il suo cuore. Dio opererà tramite queste verità per continuare a riempire la vita di quel credente con la sua grazia. È per questo che Paolo dice “la grazia di Gesù Cristo sia con voi.”
conclusione
Carissimi, abbiamo concluso la lettera di 1 Tessalonicesi. O per meglio dire, abbiamo concluso la lettura e lo studio di questa lettera. Dio ci ha parlato, volta dopo volta, tramite questa lettera. Ci ha ricordato tante verità importanti.
Che meravigliosa benedizione è che per noi Dio è il Dio della pace! Dio era il Dio d’ira per noi, perché eravamo figli d’ira. Invece ora, per mezzo di Cristo Gesù, Dio è il Dio della pace.
Come Paolo, dobbiamo anche noi pregare affinché Dio ci santifichi. Chiaramente, è essenziale per noi impegnarci con tutto il nostro cuore alla nostra santificazione. Però, non dobbiamo mai fare affidamento su noi stessi, ma su Dio. Sarà Dio a santificarci. Dio si serve anche del nostro impegno per santificarci. Però, l’opera è di Dio. Perciò, preghiamo con perseveranza: O Padre, santificami. Togli via da me ogni peccato! Rendimi puro.
Dio è fedele! Egli farà la sua opera perfetta in noi.
Poi, ricordiamo l’importanza di pregare per le nostre guide spirituali. Al momento, Dio ha dato a me l’incarico di curarvi e insegnarvi. Negli anni a venire, Dio ci darà ancora altri uomini. È importante pregare fedelmente per questi uomini.
Ricordiamo che per essere la chiesa che Dio vuole, dobbiamo amarci di cuore. Abbiamo considerato il versetto di salutare TUTTI i fratelli con un santo bacio. Non dobbiamo permettere che ci sia qualche ostacolo fra due di noi. È importante che ognuno di noi abbia un vero amore e un vero affetto fraterno verso tutti i fratelli. Quell’affetto deve essere santo e puro.
Poi, ricordiamo che le Scritture sono per OGNI credente. OGNI credente ha sia il privilegio che la responsabilità di leggere e conoscere le Scritture. Grazie a Dio, qui in Italia abbiamo facilmente accesso alla Bibbia. Sappiamo tutti leggere, e abbiamo tutti una Bibbia. Impegniamoci a leggere e studiare la Parola di Dio. Solamente così possiamo avere la conoscenza di Dio e delle sue verità che ci serve.
Infine, grazie a Dio che la sua GRAZIA è con noi. Quando noi utilizziamo i mezzi che il Signore ci dà, per esempio lo studio della Bibbia, l’insegnamento, e la preghiera, possiamo essere certi che la grazia di Dio sarà con noi. Dio ci dà la sua grazia abbondantamente. Solamente quando pecchiamo e rifiutiamo di confessare il nostro peccato possiamo mancare di ricevere la preziosa grazia di Dio.
Noi che abbiamo la grazia di Dio, non cerchiamo di raggiungere la perfezione con le nostre forze. Siamo stati salvati per grazia. La salvezza arriva quando una persona si rende conto che non ce la fa, e che solo in Cristo c’è la salvezza.
Similmente, poniamo tutta la nostra fede in Dio. Dio ci ha salvati per grazia. Camminiamo nella grazia di Dio. Rallegriamoci per l’opera di Dio in noi!