Dio è un Dio di ordine
Se osserviamo la natura, vediamo che Dio ha stabilito ordine e autorità sulla terra. I vari tipi di insetti e animali che vivono in gruppi sociali, hanno una chiara autorità che produce ordine.
Nella Bibbia vediamo che Dio ha stabilito delle autorità sulle varie istituzioni e rapporti umani per promuovere l’ordine. Egli ci comanda di essere sottomessi a queste autorità, e di rispettarle ed onorarle. Consideriamo brevemente alcuni di questi comandamenti.
Servi e padroni
Consideriamo i comandamenti di Dio per quanto riguarda i rapporti di lavoro. Dio comanda che i servi siano sottomessi ai loro padroni. Oggi, il ruolo del servo rispecchia quello del dipendente con il suo datore di lavoro. Leggiamo due brani che spiegano come Dio stabilisce l’autorità. Il comandamento qui si applica anche a un dipendente col suo datore di lavoro.
22 Servi, ubbidite in ogni cosa ai vostri padroni secondo la carne; non servendoli soltanto quando vi vedono, come per piacere agli uomini, ma con semplicità di cuore, temendo il Signore. 23 Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, 24 sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l’eredità. Servite Cristo, il Signore! 25 Infatti chi agisce ingiustamente riceverà la retribuzione del torto che avrà fatto, senza che vi siano favoritismi. (Colossesi 3:22-25)
18 Domestici, siate con ogni timore sottomessi ai vostri padroni ; non solo ai buoni e ragionevoli, ma anche a quelli che sono difficili. 19 Perché è una grazia se qualcuno sopporta, per motivo di coscienza dinanzi a Dio, sofferenze che si subiscono ingiustamente. (1 Pietro 2:18-19)
Questo insegnamento è chiaro. Dio comanda che i dipendenti siano sottomessi ai datori di lavoro. Dio ha stabilito un chiaro ordine, e vuole che gli uomini abbiano rispetto e si sottomettano a chi ha autorità sopra di loro.
l’ordine nello stato
Dio stabilì che anche nello stato ci dev’essere un’autorità, e che i cittadini devono essere sottomessi allo stato. Per esempio, in Matt. 22:21 Gesù disse: Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio. In questo caso, sta parlando specificamente delle tasse.
Ascoltiamo alcuni altri brani che rendono chiaro l’insegnamento di Dio.
Ogni persona stia sottomessa alle autorità superiori; perché non vi è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono, sono stabilite da Dio. (Romani 13:1)
Ricorda loro che siano sottomessi ai magistrati e alle autorità, che siano ubbidienti, pronti a fare ogni opera buona, (Tito 3:1)
13 Siate sottomessi, per amor del Signore, a ogni umana istituzione: al re, come al sovrano; 14 ai governatori, come mandati da lui per punire i malfattori e per dar lode a quelli che fanno il bene. (1 Pietro 2:13-14)
Questi brani sono molto chiari. Dobbiamo anche ricordare che lo stato romano di allora, come ogni stato di oggi, era imperfetto, e spesso ingiusto. Perciò, i comandamenti di essere sottomessi allo stato, e di pagare le tasse, non sono limitati a quei casi in cui un credente abita in uno stato dove il governo è buono e giusto, perché tale stato non esiste. Invece, questi comandamenti sono per tutti i figli di Dio, in ogni stato nel mondo.
l’ordine nella famiglia
Anche nella famiglia, Dio comanda che ci sia un ordine e un’autorità che venga ubbidita. Il marito ha la responsabilità di guidare tutta la famiglia, e gli altri sono chiamati ad essere sottomessi a lui. I genitori sono stabiliti da Dio come autorità per i figli. Ascoltiamo qualche versetto che parla di questo.
22 Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come al Signore; 23 il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, lui, che è il Salvatore del corpo. 24 Ora come la chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa. (Efesini 5:22-24)
1 Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò è giusto. 2 «Onora tuo padre e tua madre» (questo è il primo comandamento con promessa) 3 «affinché tu sia felice e abbia lunga vita sulla terra». (Efesini 6:1-3)
Se consideriamo in che modo e con quale attenzione dobbiamo essere sottomessi a Cristo, e poi quando leggiamo che i figli non solo devono ubbidire ai genitori, ma devono anche onorarli, possiamo capire che quello che Dio richiede non è solamente un’ubbidienza esteriore, ma un atteggiamento del cuore di rispetto e onore che produce una vera ubbidienza.
l’ordine nell’Antico Testamento
Anche nell’AT, vediamo che Dio stabilì un chiaro ordine, con un’autorità data a certi uomini. Per esempio, Dio stabilì il sistema dei sacerdoti per i Giudei. Fu DIO a stabilire che solamente Aaronne e i suoi figli potevano essere sacerdoti. Quando altri cercarono di esercitare l’incarico di sacerdoti per conto loro, Dio li punì con la morte.
La realtà nella società
Allora, è chiaro che Dio ha stabilito che in ogni tipo di istituzione umana ci sia un’autorità, affinché ci sia ordine. Nel piano di Dio, ogni persona è sotto qualche autorità. Per esempio, ogni persona è sotto l’autorità dello stato. Ogni persona comincia la propria vita come un figlio, ed è sotto l’autorità dei genitori. La maggior parte delle persone hanno un datore di lavoro, e sono sotto la sua autorità. Ogni moglie è sotto l’autorità del marito.
Nel piano di Dio, non solo dobbiamo ubbidire alle autorità sopra di noi, ma ci è comandato di onorare coloro che ci sono preposti. Per esempio, ci è comandato non solo di ubbidire agli ufficiali dello stato, ma anche di rispettarli e onorarli. Perciò, non solo il nostro modo di parlare A loro deve essere con onore, ma anche il nostro modo di parlare DI loro deve essere con onore.
Ai figli è comandato di onorare i genitori. Chiaramente, questo vuol dire che non solo devono parlare AI loro genitori con rispetto, ma devono anche parlare DEI loro genitori con rispetto, per esempio, quando parlano con i loro amici e compagni. Gli stessi princìpi valgono anche per i dipendenti, e in ogni altro rapporto umano. Dio comanda che ogni credente abbia un grande rispetto ed onore per quelli preposti su ciascuno.
Allora, vi faccio una domanda. Secondo voi, fino a che punto potremmo dire che nella nostra società questi comandamenti di Dio vengono ubbiditi dalla maggioranza delle persone? La maggioranza delle persone parlano dello stato con rispetto e onore? La maggioranza dei dipendenti parlano dei loro datori con rispetto e onore? La maggioranza dei figli parlano con i loro genitori e dei loro genitori con rispetto e onore?
Tristemente, la stragrande maggioranza della nostra società non ubbidisce affatto a Dio in queste cose. Anziché onore e rispetto, è molto più normale sentire disprezzo e critiche.
Perché è importante tenere conto di questo? Semplicemente perché è molto facile seguire l’andazzo del mondo intorno a noi. Di solito, prima della salvezza, essendo nelle tenebre, noi tutti parlavamo e pensavamo come gli altri. Quando Dio ci salva, non cambiamo automaticamente. Dobbiamo riconoscere quei nostri comportamenti che costituiscono peccato per confessarli in modo da ricevere da Dio la forza per superarli e camminare in novità di vita. Quindi, è importante valutare veramente il nostro comportamento per riconoscere se stiamo peccando nel nostro modo di pensare, parlare o agire nei riguardi delle autorità che Dio ha messo nella nostra vita.
Nel piano di Dio, il nostro comportamento e atteggiamento dovrebbe essere costante, cioè, rispetto e onore verso tutti. Questo comportamento dovrebbe iniziare quando siamo già bambini, e continuare per tutta la vita. Per esempio, nel piano di Dio, i genitori insegnano ai loro figli ad onorare e rispettare, e ad essere sottomessi, e allo stesso tempo i figli vedono che i genitori sono sottomessi e hanno rispetto e onore per quelli che Dio ha messo in autorità su di loro.
Questi esempi e questi princìpi ci aiuteranno a capire il brano di oggi.
Una descrizione del ministerio degli anziani
Ora, vogliamo riprendere a considerare la prima lettera ai Tessalonicesi. Se Dio ha stabilito un’autorità nello stato, nell’ambito di lavoro, e nella famiglia, non è una sorpresa scoprire che Egli ha anche stabilito un’autorità nella chiesa. Il brano che vogliamo considerare oggi parla di come i membri della chiesa dovrebbero agire e parlare nei riguardi dell’autorità stabilita da Dio.
Leggiamo insieme 1 Tessalonicesi 5:12,13.
12 Fratelli, vi preghiamo di aver riguardo per coloro che faticano in mezzo a voi, che vi sono preposti nel Signore e vi istruiscono, 13 e di tenerli in grande stima e di amarli a motivo della loro opera. Vivete in pace tra di voi. (1 Tess 5:12-13)
Il punto centrale di questo brano è il comandamento di come dobbiamo agire nei confronti degli anziani di chiesa. Per aiutarci a capire l’importanza di questo, Paolo descrive brevemente il ministerio di coloro che Dio ha dato per guidare e prendersi cura della chiesa. Ascoltiamo la descrizione degli anziani nel v.12.
12 Fratelli, vi preghiamo di aver riguardo per coloro che faticano in mezzo a voi, che vi sono preposti nel Signore e vi istruiscono,
coloro che faticano in mezzo a voi
La prima cosa che Paolo menziona per descrivere i responsabili di chiesa è: “coloro che faticano in mezzo a voi.”
Prendersi cura di una chiesa è un lavoro duro, che richiede tanta fatica. Spesso richiede lunghe giornate che stancano fisicamente. Essere un pastore è un lavoro che non ha limiti di orario, e lascia poco tempo per sé stessi.
Curare una chiesa porta anche a tanta fatica mentale. È molto faticoso concentrarsi per tante ore per preparare gli insegnamenti, sapendo che il risultato può influenzare gli ascoltatori e influire sul loro destino eterno.
Il peso più grande del ministerio è il grande peso della responsabilità. Non esiste altro campo della vita in cui gli errori possono creare un danno che dura eternamente quanto quello di curare una chiesa spiritualmente.
Ebrei 13:17 ci aiuta a capire il peso della responsabilità che hanno i responsabili di chiesa.
Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per la vostra vita come chi deve renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe di alcuna utilità. (Ebrei 13:17)
Gli anziani, qui chiamati conduttori di chiesa, dovranno rendere conto a Dio della loro cura per i credenti. Quando un credente non segue la guida, e cammina male spiritualmente, ciò diventa un grande peso per l’anziano, e gli toglie la gioia che Dio voleva per lui, e lo porta a sospirare.
Forse l’esempio più semplice e chiaro che può aiutarci a capire il senso della frase “coloro che faticano in mezzo a voi” è considerare l’impegno dei genitori verso i loro figli. Essere un buon genitore è un lavoro senza orario, che spesso porta a stanchezza fisica, mentale, e anche spirituale. Quando i figli sono ubbidienti e mostrano onore, la fatica sembra più leggera, perché c’è anche molta gioia. Quando invece i figli sono ribelli e non ascoltano, allora, non c’è gioia, e si sente molto la fatica.
Gli anziani faticano in mezzo a noi, cioè, per il nostro bene.
che vi sono preposti nel Signore
La seconda cosa che Paolo dice per descrivere gli anziani è che sono coloro che vi sono preposti nel SIGNORE.
La parola che qui viene tradotta “preposti” è una parola che vuol dire essere sopra, governare, presiedere. Il senso preciso di questa parola è: “di mettere sopra, di essere sopra”. Quando dice “nel Signore” indica che l’autorità degli anziani è nel campo spirituale. Il senso quindi è: “coloro che il Signore ha stabilito sopra di voi nella chiesa, nel campo spirituale.
L’autorità degli anziani, come l’autorità dello stato, e dei datori di lavoro, e dei mariti e dei genitori, non ha origine negli uomini, ma in Dio stesso. Quindi il secondo aspetto degli anziani che Paolo menziona è che essi sono sopra la chiesa, come guida, come protezione, come autorità.
vi istruiscono
La terza cosa che Paolo dice per descrivere i responsabili di chiesa è che sono coloro “che vi istruiscono”. Questa parola, in greco, è composta da due parole che vogliono dire “testa” e “mettere”. In altre parole, il senso letterale di questa parola è: coloro che mettono buon senno nella testa delle persone.
Uno dei ruoli più importanti degli anziani è quello di far conoscere la verità ai credenti, ovvero istruirli, sia pubblicamente che a tu per tu. Nel piano di Dio, un credente non cresce da solo, ha bisogno dell’insegnamento degli anziani. Paolo ricorda ai credenti questo fatto, affinché possano riconoscere come Dio si prende cura di loro tramite gli anziani.
quindi
Questa breve descrizione del ruolo e del ministerio degli anziani nelle nostre vite ci aiuta a capire l’insegnamento che riguarda il modo in cui i membri devono considerare gli anziani e come devono comportarsi nei loro confronti.
la responsabilità dei membri
Allora, vogliamo considerare l’aspetto centrale di questo brano, il comandamento di come bisogna agire nei confronti degli anziani di chiesa. Questo brano ci insegna sia il comportamento, sia l’atteggiamento che Dio ci comanda d’avere nei loro confronti. Queste istruzioni valgono per ogni chiesa.
Leggiamo il brano ancora, per notare specificamente quello che Dio ci comanda a riguardo.
12 Fratelli, vi preghiamo di aver riguardo per coloro che faticano in mezzo a voi, che vi sono preposti nel Signore e vi istruiscono, 13 e di tenerli in grande stima e di amarli a motivo della loro opera. Vivete in pace tra di voi. (1 Tess 5:12-13)
Ci sono tre comandamenti per i membri della chiesa nei riguardi degli anziani.
1) aver riguardo per loro2) tenerli in grande stima3) amarli a motivo della loro opera.
Consideriamo questi tre comandamenti.
v.12 aver riguardo
Il primo di questi tre comandamenti è quello di aver riguardo per i responsabili di Chiesa. La parola greca che è tradotta con “aver riguardo” vuol dire “vedere bene, o sapere molto bene qualcosa.” Ad esempio, in Efesini 5:5, questa stessa parola viene tradotta con “sappiatelo bene”, ovvero, prendete nota di questo fatto importante.
Nell’uso qui in 1 Tess. 5:12, il senso di questa parola è: “riconoscerli per chi essi sono”, cioè, riconoscerli, e perciò, avere il riguardo dovuto verso di loro, considerando chi sono, in base alla spiegazione che Paolo ha appena dato di loro.
Forse un esempio ci aiuterà a capire la profondità di questo termine. Immaginate di essere in viaggio in un paese del terzo mondo spinti dal desiderio di adottare dei bambini. Un uomo chiede di vedere i nostri documenti. Lo ignoriamo. Però poi la nostra guida ci spiega che quest’uomo è il capo di tutta la polizia della zona, e ha potere di arrestare e liberare, di aiutarci molto o di mandarci subito fuori dal paese. In altre parole, la nostra guida ci sta dicendo, usando le parole di 1 Tess. 5:12: vi prego di avere riguardo per questo uomo, cioè, di conoscere questo uomo, riconoscere chi è, e agire in base al suo ruolo.
Quindi, le parole “aver riguardo" indicano avere il riguardo dovuto.
In altre parole qui Dio ci comanda di avere il riguardo dovuto a coloro che Lui ha messo sopra di noi nella chiesa. Questo riguardo è basato sul loro ruolo. Ubbidendo a questo comandamento, stiamo ubbidendo a Dio. È importante ricordare che è stato Dio a dare loro questo incarico. Ci possono essere credenti che vogliono criticare gli anziani, dicendo: “chi pensano di essere, siamo tutti uguali agli occhi di Dio!" È vero che siamo tutti salvati ugualmente, per fede in Cristo, ed è vero che nessuno merita più di un altro. Però, ci sono diversi ruoli nella chiesa, come ci sono diversi ruoli nella famiglia. Dio ci comanda di avere riguardo per gli Anziani. Ebrei 13:17 rende molto chiaro il senso di questo. Leggiamolo. Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per la vostra vita come chi deve renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe di alcuna utilità. (Ebrei 13:17) Quindi, il comandamento di avere riguardo vuol dire ubbidire alla guida spirituale degli anziani.
v.13 tenerli in gran stima
Il secondo comandamento che Dio dà alla chiesa in questo brano è quello di tenere gli anziani in gran stima. La parola “stimare” vuol dire considerare con rispetto e onore. Questo ha a che fare sia col modo in cui si parla con loro, sia col modo in cui si parla di loro con altri. Non dice di solo stimarli, ma di tenerli in gran stima. Stimare e onorare gli Anziani è un modo di onorare Cristo, il Capo della chiesa. Non stimare gli Anziani, vuol dire disprezzare Cristo.
Esiste lo stesso principio negli altri rapporti. Se un figlio ubbidisce ai suoi genitori, ma non li onora, disprezza Dio. Se un dipendente lavora bene ma disprezza il suo datore, disprezza Dio. Se un cittadino parla senza onore degli ufficiali di stato, disprezza Dio. Similmente, quando un credente non ha una grande stima per i suoi anziani, disprezza Dio. Dio vuole che i credenti abbiano una grande stima per gli anziani. Ciò promuove il regno di Dio.
amarli a motivo della loro opera
Il terzo aspetto di questo comandamento è quello di amare gli anziani a motivo della loro opera.
Qui, c’è qualcosa di nuovo. Un operaio è chiamato a ubbidire al suo datore, e rispettarlo, ma non ad amarlo. Un cittadino è chiamato ad essere sottomesso allo stato, e a onorare i vari ufficiali. Ma non à chiamato ad amarli. Invece, nella chiesa, i credenti sono chiamati ad ubbidire agli anziani, e a tenereli in gran stima, ma anche ad amarli. Qual è il motivo di questo? È a motivo della loro opera.
Qual è la loro opera? Il datore si impegna per guadagnare il più possibile. Il governo pensa a curare i suoi interessi. Invece, gli anziani lavorano per il bene dei credenti. La loro opera è per noi.
La parola per amare usata qui è agape, cioè, è il tipo di amore più profondo. Questo tipo di amore non è un sentimento, non dipende da come ci sentiamo. È un impegno. Abbiamo visto nel capitolo 1 che questo amore è fatto di fatiche.
In 1 Giov 3:18, ci è comandati di non amare con parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità. In pratica, vuol dire cercare attivamente modi di fare del bene agli Anziani della chiesa, di essere loro d’aiuto e d’incoraggiamento. Il loro impegno è quello di promuovere il bene eterno dei credenti. Dio comanda che i credenti si impegnino ad amare gli anziani con vero impegno.
Nello stesso modo in cui Dio benedice quel figlio che ubbidisce e onora i suoi genitori, così benedice quella chiesa, e quel singolo credente, che ubbidisce a questi comandamenti nei riguardi dei suoi anziani.
vivete in pace fra di voi
Questo brano si conclude con un comandamento, il cui adempimento dipende dalla nostra ubbidienza ai comandamenti che abbiamo appena considerati. Questo ultimo comandamento è: “vivete in pace fra di voi”.
Dio vuole che ci sia pace nella chiesa. Quando abbiamo il comportamento giusto verso gli Anziani, allora sarà possibile come chiesa vivere in pace fra di noi. Quando invece c’è mancanza di rispetto per le autorità della chiesa, non sarà possibile avere vera pace nella chiesa. Questa è la stessa cosa che vediamo in una famiglia. Quando c’è mancanza di rispetto per l’autorità della famiglia, non ci sarà vera pace in quella famiglia; le benedizioni di Dio mancheranno, e ci sarà poco frutto spirituale nelle nostre vite. Affinché possiamo crescere bene e portare frutto per Dio, è fondamentale che la chiesa segua i princìpi stabiliti da Dio.
Il mio desiderio come pastore è che possiamo essere quella chiesa che Dio vuole, perché solamente così possiamo avere le benedizioni di Dio ed essere strumenti utili a promuovere il regno di Dio.
Se Cristo non ritornerà prima, questa nostra chiesa potrebbe andare avanti per generazioni. Noi siamo la prima generazione. Il nostro comportamento è un modello per le generazioni che seguiranno. Negli anni che verranno, Dio volendo, Dio aumenterà il numero di anziani. Poi man mano i vecchi anziani moriranno, e ci saranno quelli più giovani. L’insegnamento di oggi vale non solo per oggi, ma per tutte le generazioni future.
O che ciascuno di noi possa esaminarsi! In che modo tu parli con le autorità che Dio ha messo sopra di te, al lavoro, in famiglia, e nel contesto del brano di oggi, nella chiesa? Come parli DI queste autorità?
Hai una grande stima, e il riguardo dovuto, e mostri vero amore? Oppure cammini nel peccato? Porti avanti critiche e lamenti, che condividi con altri?
O che possiamo essere una chiesa che cammina per fede, il che vuol dire, che cammina in ubbidienza a Dio! Così, possiamo veramente vivere in pace fra di noi, e vedere la potente mano di Dio.
Questo è il piano di Dio per noi. RingraziamoLO per il suo piano perfetto. Impegniamoci a seguirlo ogni giorno, in ogni aspetto!