Ogni benedizione viene da Dio. Non c’è vera benedizione senza Dio. La più grande benedizione di tutti è di essere in stretta comunione con Dio.
Essendo Dio santo, essendo Dio il Signore di tutto, il nostro Creatore, il Sovrano su tutto, Colui che ci dà vita e ogni cosa, l’unico modo di essere in stretta comunione con Dio è di camminare in santità, per fede, secondo i suoi comandamenti. Camminare secondo i comandamenti di Dio per fede è la vera libertà, libertà dal peccato, e libertà di godere Dio. Camminare in ubbidienza è la vita benedetta e di gioia.
Per sapere come camminare in questa vita, Dio ci ha dato la sua Parola. Oggi, guardiamo insieme un brano che ci spiega alcuni aspetti importanti di come come vivere la vita cristiana. Trovate con me 1 Tessalonicesi 5. In questo brano, tramite Paolo, Dio ci spiega alcuni principi che dovrebbero guidare la nostra vita di tutti i giorni.
Nessuno renda male per male
In questo mondo di peccato, è inevitabile che le persone intorno a noi peccheranno contro di noi. Ci faranno il male. A dire il vero, anche noi pecchiamo contro gli altri. Come dobbiamo rispondere, quando uno fa male a noi? Naturalmente, tendiamo noi a rispondere con male a chi ci fa male. Ma se siamo in Gesù Cristo, non dobbiamo rispondere così. Seguite mentre leggo 1Tessalonicesi 5:15, che ci comanda come rispondere quando uno ci fa del male.
“15 Guardate che nessuno renda male per male ad alcuno; anzi procacciate sempre il bene gli uni verso gli altri e verso tutti.” (1Tessalonicesi 5:15 LND)
La nostra tendenza carnale è di rendere male a chi ci fa del male. Secondo il mondo, questo è giustificato. Questo è normale per l’uomo peccatore.
Però, essere nuove creature in Gesù Cristo, Dio ci comanda a NON rendere male per male a nessuno. Non importa il male che ci fanno. Non dobbiamo noi rendere male per male ad alcuno.
Rendere male per male è una forma di vendetta. Però, la vendetta non appartiene a noi, appartiene a Dio solo. Leggo Romani 12:9
“Non fate le vostre vendette, cari miei, ma lasciate posto all’ira di Dio, perché sta scritto: "A me la vendetta, io renderò la retribuzione, dice il Signore".” (Romani 12:19 LND)
Quando noi rendiamo male per male, stiamo mettendoci nel posto di Dio. Questo è un grave peccato. Non fate questo!
Piuttosto di rendere il male, Dio ci comanda a procacciare sempre il bene gli uni verso gli altri, e a tutti. La parola “procacciare” è una parola molto forte. Dobbiamo impegnarci con tutto il nostro cuore, non solo a non fare il male, ma a fare il bene a tutti, anche a coloro che ci fanno del male.
Chi ci fa del male? A volte, tutti. In famiglia: il coniuge fa del male al coniuge, i genitori fanno male ai figli, i figli fanno male ai genitori, fratello o sorella fa del male ai fratelli. In tutti questi casi, anziché fare del male, dobbiamo procacciare di fare del bene, anche a coloro che ci fanno del male.
In chiesa, a volte, gli altri possono farti del male. Impegnaci a rispondere, facendo del bene. Al lavoro, visto il peccato che riempia il mondo, è normale che gli altri ci fanno del male. Non rispondiamo con il male, piuttosto, impegniamoci a fare del bene.
Questo comandamento vale per ogni rapporto. Non dobbiamo mai rispondere al male con il male. Lasciamo la vendetta a Dio.
Solo una piccola partentesi. Questo comandamento non vuol dire che non si può difendersi. Se un malvivente vuole fare male a te o alla tua famiglia (o a qualcun altro), fermarlo, anche con la forza, non è rendere male per male. Non è una forma di vendetta. È una forma di protezione. Quello non è il senso di questo brano.
Questo brano ci vieta a rispondere al male con il male. O che possiamo lasciare la vendetta a Dio, e impegnarci con tutto il nostro cuore a fare del vero, eterno bene a tutti.
L’esempio più grande di non rendere male per male è Gesù Cristo. Noi abbiamo peccato contro Dio, Gli abbiamo fatto del male. Egli ha mandato Cristo per salvarci. Seguiamo l’esempio di Cristo. Facciamo il bene, non il male, a chi ci fa del male. Così, saremo la luce di Dio nel mondo. Ci penserà Dio alla vendetta. Ricordate che anche noi meritiamo la vendetta, ma Gesù Cristo ha subito l’ira di Dio al nostro posto. Procacciamo il bene a tutti.
Abbiate sempre gioia
Andando avanti nel brano, leggo i versetti 16 a 18.
“16 Siate sempre allegri. 17 Non cessate mai di pregare. 18 In ogni cosa rendete grazie, perché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.” (1 Tessalonicesi 5:16-18 LND)
Tre comandamenti importanti, legati fra di loro, che dovrebbero guidare come viviamo ogni giorno. Il prima è di avere sempre gioia. Leggo ancora il v.16.
“16 Siate sempre allegri.” (1 Tessalonicesi 5:16 LND)
In greco, la parola tradotta come “allegri” è la parola “gioia”. Dio ci comanda ad avere sempre gioia. Abbiamo visto questo stesso comandamento in Filippesi 4:4, dove la parola rallegratevi è sempre la parola che si potrebbe tradurre “gioite”. Ve lo leggo.
“4 Rallegratevi del continuo nel Signore; lo ripeto ancora: Rallegratevi.” ( Filippesi 4:4 LND)
Possiamo rallegrarci, o meglio, gioire sempre, non nelle circostanza, ma, nel Signore. Certamente, le circostanze possono essere ingiuste, pesanti, dolorose. Non c’è sempre da gioire nelle circostanze. Ma, c’è sempre da gioire nel Signore.
Quindi, la domanda sta: dove cerchi la tua gioia? Se non hai gioia, molto probabilmente stai cercando la tua gioia nel posto sbagliato. Stai cercando la tua gioia nelle circostanza. Ma le circostanze cambiano. Non ci sarà mai la vera, profonda, durevole gioia nelle circostanza. Invece, in Gesù Cristo, il nostro Signore, c’è grande e profondo motivo di gioire sempre.
Che stoltezza da parte nostra quando cerchiamo la gioia dove non c’è la vera gioia. Guardiamo a Cristo, e avremo la gioia vera sempre.
Mi colpisce il cuore di Dio, che ci ama così tanto da darci grande motivo di gioire sempre, e poi, ci comanda di gioire sempre. Che amore!
Vi leggo due brani, che ci ricordano perché possiamo gioire sempre. Il primo è Salmo 16:11.
“Tu mi mostrerai il sentiero della vita; c’è abbondanza di gioia alla tua presenza; alla tua destra vi sono delizie in eterno.” (Salmo 16:11 LND)
Nel Signore, possiamo gioire per tutta l’eternità. Poi, Luca 10:20, quando i discepoli tornavano, dopo aver cacciato demoni e guarito le persone, e gioivano per quel motivo, Gesù dichiara a loro:
“Tuttavia non vi rallegrate del fatto che gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli".” (Luca 10:20 LND)
Chi è salvato ha sempre grande motivo di gioire: perché il suo nome è scritto nel libro della vita, per mezzo di Cristo. Gioiamo, sempre, per questo motivo, in ogni circostanza.
Non cessate di pregare
Certamente, in questo mondo di peccato, ci sono tante prove, anche prove difficili e dolorose. Abbiamo bisogno dell’aiuto di Dio. Abbiamo bisogno di forza, e consolazione, e guida. E perciò, dobbiamo pregare sempre. Leggo il v.17:
“Non cessate mai di pregare.” (1 Tessalonicesi 5:16 LND)
Non cessate mai di pregare. Dobbiamo pregare in ogni occasione, in ogni tipo di situazione.
Il senso di “non cessare” di pregare è che la preghiera dovrebbe permeare la nostra vita. Dovremmo recarci volta dopo volta durante il giorno al trono della grazia, sia per glorificare e ringraziare Dio, sia per chiedere saggezza e aiuto nelle difficoltà.
Non dobbiamo mai portare i nostri pesi da soli. Leggo 1 Pietro 5:6,7
“6 Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli v’innalzi al tempo opportuno, 7 gettando su di lui ogni vostra sollecitudine, perché egli ha cura di voi.” (1Pietro 5:6-7 LND)
È stoltezza tenere le nostre sollecitudine, o preoccupazioni, per noi stessi. Dio ci chiama a gettare ogni preoccupazione su di lui. Egli realmente HA cura di noi, e permette le prove per aumentare la nostra fede, e per glorificarsi. Il fatto che abbiamo sempre dei pesi in questa vita è un motivo per pregare sempre.
Tanti altri brani ci ricordano dell’importanza di pregare in ogni occasione. Per esempio, Efesini 6:18, e poi Colossesi 4:2.
“pregando in ogni tempo con ogni sorta di preghiera e di supplica nello Spirito, vegliando a questo scopo con ogni perseveranza e preghiera per tutti i santi,” (Efesini 6:18 LND)
“Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con ringraziamento.” (Colossesi 4:2 LND)
Quanto è importante che siamo un popolo che prega, con le preghiere che Dio ci insegna nella sua Parola.
E perciò, le nostre preghiere non devono essere solo richieste di come vogliamo noi le cose, ma dobbiamo glorificare Dio, e chiedere che il nome di Dio sia glorificato, e la la volontà sia fatta. Dobbiamo anche confessare i nostri peccati. Quando preghiamo così, sarà più naturale avere sempre gioia.
in ogni cosa rendete grazie
Un altro aspetto della preghiera che è fondamentale, che troviamo nel versetto 18, è di ringraziare per tutto. Leggo il v.18:
“18 In ogni cosa rendete grazie, perché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.” (1Tessalonicesi 5:18 LND)
Dio vuole che portiamo ogni peso a Lui per mezzo della preghiera. Però, ci comanda anche di rendere grazie in ogni cosa. Questa è la sua volontà.
Vediamo un comandamento simile in Filippesi 4:6.
6 Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento. (Filippesi 4:6 LND)
In ogni nostra preghiera, oltre alle richieste, dobbiamo anche ringraziare Dio. In ogni situazione, c’è sempre da ringraziare Dio. È la volontà di Dio per noi di ringraziare in ogni cosa.
Grazie a Dio, questo non è un comandamento gravoso, perché abbiamo sempre tantissimo per cui ringraziare Dio. Abbiamo le promesse di Dio, abbiamo la presenza di Dio, abbiamo la cura perfetta di Dio, abbiamo l’aiuto di Dio. In Gesù Cristo, abbiamo ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti.
Abbiamo tanto per cui ringraziare. E perciò, ringraziamo sempre. Questo non solo dà gloria a Dio, ma ci farà avere la gioia. Quando stiamo ringraziando, stiamo vedendo di più le benedizioni che abbiamo, anziché focalizzare sulle difficoltà. Questa prospettiva giusta ci darà gioia.
Quindi, riassumendo questi versetti, facciamo del bene, non del male, a tutti, anche a coloro che ci fanno del male. Gioiamo sempre, in Cristo. Preghiamo sempre, non qualsiasi preghiera, ma le preghiere che sono secondo la volontà di Dio. Ringraziamo Dio sempre. Vivendo così, noi staremo bene, e Dio sarà glorificato.
Ascoltare la guida dello Spirito Santo
Andando avanti, troviamo dei comandamenti che riguardano lo Spirito Santo, e le nostre scelte. Leggo i versetti 19 a 21.
“19 Non spegnete lo Spirito. 20 Non disprezzate le profezie. 21 Provate ogni cosa, ritenete il bene.” (1Tessalonicesi 5:19-21 LND)
Per comprendere questo brano correttamente, è importante capire che questi versetti sono legati fra di loro, cioè, non dobbiamo separarli.
Questo brano inizia con il comandamento di non spegnere lo Spirito, ovvero, lo Spirito Santo di Dio, e poi segue una spiegazione di come possiamo non spegnerLo.
Lo Spirito Santo opera in noi in tanti modi. Per esempio, ci mostra il nostro peccato. Ci illumina, per aiutarci a capire la Bibbia. Ci dà i nostri doni spirituali. Lo Spirito Santo ci guida e ci parla spesso tramite i doni degli altri. Ci parla del nostro peccato, per incoraggiarci, per darci guida. Tenete in mente che uno dei modo principali che lo Spirito Santo ci parla è tramite gli altri. C’è il dono dell’insegnamento, c’è esortazione, c’è l’ammonimento e il rimprovero. C’è anche il dono della saggezza. Lo Spirito Santo ci parla tramite gli altri. Inoltre, Egli ci parla tramite la nostra coscienza. Lo Spirito ci parla tramite la nostra coscienza avvertendoci che qualcosa è peccato.
Spegnere lo Spirito è rifiutare quello che Egli ci dichiara. È non ascoltare, e scartare, senza umilmente valutare quello che ci dice.
Possiamo spegnere lo Spirito rifiutando di ascoltare la nostra coscienza, o rifiutando di ascoltare le persone che Egli manda nella nostra vita. Oppure, possiamo spegnere lo Spirito quando trascuriamo la lettera della Bibbia, e poi di pensare a quello che abbiamo letto.
Certamente, dobbiamo confrontare quello che gli altri ci dicono con la Parola di Dio. Però, quello che NON dobbiamo fare è solo rifiutare di ascoltare e valutarlo. Piuttosto, dobbiamo vedere se è conformato alla Bibbia, e se lo è, dobbiamo accettarlo e metterlo in pratica.
È un grave peccato spegnere lo Spirito. Quindi, impegniamoci ad ascoltare lo Spirito, tramite la lettura, gli insegnamenti, le esortazioni e ammonizioni degli altri, e la nostra coscienza. Accogliamo tutto quello che lo Spirito ci dichiara.
Non disprezzare le profezie
Il versetto 20 ci spiega una parte di come non spegnere lo Spirito. Leggo.
“Non disprezzate le profezie.” (1Tessalonicesi 5:20 LND)
Questo comandamento è un importante aspetto su come non spegnere lo Spirito. Prima di tutto, dobbiamo capire il senso della parola “profezia”. In questo contesto, come spesso, non vuol dire predire il futuro. Non vuol dire avere una parola diretta da Dio. Piuttosto, vuole dire parlare da parte di Dio, dando esortazioni che edificano. È prendere le verità di Dio nella Bibbia e proclamarle, sotto la guida dello Spirito Santo, in modo che esorta le persone a vivere così. In altre parole, le profezie sono gli insegnamenti che spronano a camminare nelle verità. Sono insegnamenti che non solo spiegano, ma anche spingono all’ubbidienza.
Quindi, il senso di questo brano è di non disprezzare le profezie, ovvero, non disprezzare queste esortazioni, queste profezie.
Questo è un esempio di non spegnere lo Spirito. Egli ci parla tramite queste profezie, queste esortazioni. È importante che ascoltiamo.
Voglio sottolineare che non si tratta qui di una parola che viene direttamente da Dio. Abbiamo già tutta la rivelazione nella Bibbia. Oggi, ci sono coloro che dicono che hanno una parola diretta da Dio. Però, in questi casi, se fosse chiaramente da Dio, sarebbe ispirata, e avrebbe la stessa autorità della Bibbia. Ma Dio ci ha già dato la sua piena rivelazione nella Bibbia. Non ci sono più parole autorevoli, come la Bibbia è autorevole Ci sono i falsi che dicono di avere una parola da Dio, in modo da dare autorità a quello che dicono. Non credeteli. Crediamo a quello che sappiamo di essere da Dio, dalla Bibbia. Le vere profezie sono fondate totalmente sulla Bibbia.
Ci sono tanti motivi carnali per cui potremmo essere tentati a disprezzare gli insegnamenti. A volte, in insegnamento, una profezia, un’esortazione, mette in mostra un nostro peccato che non vogliamo abbandonare o riconoscere. Forse mette in evidenza che una decisione nostra è sbagliata, o che una dottrina che abbiamo è sbagliata. Quando una profezia, un’esortazione, mette in evidenza un nostro peccato, nella carne, per non dover ascoltare, tendiamo a disprezzarlo. Non dobbiamo mai fare quello. Piuttosto, dobbiamo valutare, confrontare con la Scritture, e tenere quello che è secondo la Scrittura.
Esaminare ogni cosa
Infatti, questo è il comandamento del v.21. Ve lo leggo. Sta dicendo una cosa simile.
“Provate ogni cosa, ritenete il bene.” (1Tessalonicesi 5:21 LND)
Dobbiamo provare, ovvero, esaminare ogni insegnamento, e ogni pratica, alla luce della Bibbia, per riconoscere quello che è vero e quello che è falso, quello che è bene e quello che è male.
Da un lato, questo è un avvertimento a non solo prendere gli insegnamenti senza averli controllati. Ci sono tanti falsi insegnanti, e poi, ci sono anche uomini sinceri, che però in certe cose sbagliano. È importante esaminare ogni insegnamento e ogni pratica per riconoscere se viene veramente da Dio o no.
O fratelli e sorelle, è molto pericoloso disprezzare e rifiutare un insegnamento senza averlo valutato, come è pericoloso accettare un insegnamento senza averlo valutato. Lo stesso vale per le pratiche, e le tradizioni, e tutto quello che facciamo. Dobbiamo mettere alla prova tutto.
Come dobbiamo provare, ovvero esaminare, gli insegnamenti? Ci sono tanti brani che ci spiegano come fare questo. Per esempio, consideriamo un insegnamento che Paolo diede ai Galati.
“8 Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi predicasse un evangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia maledetto. 9 Come abbiamo già detto, ora lo dico di nuovo: Se qualcuno vi predica un evangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia maledetto.” (Galati 1:8-9 LND)
Serve confrontare qualsiasi nuovo insegnamento con quello già dato. Quindi, dobbiamo confrontare qualunque insegnamento o pratica con la Parola di Dio.
Un altro brano molto chiaro è Atti 17:10,11.
“10 Allora i fratelli fecero subito partire di notte Paolo e Sila per Berea ed essi, appena vi giunsero, entrarono nella sinagoga dei Giudei.
11 Or costoro erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica e ricevettero la parola con tutta prontezza, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se queste cose stavano così.” (Atti 17:10-11 LND)
In entrambi di questi brani, vediamo chiaramente che il metro che Dio ci dà per esaminare ogni cosa, ogni insegnamento e ogni pratica, è la Parola di Dio. Ogni insegnamento deve essere conforme alla Parola di Dio. Chiaramente, più si conosce la Bibbia, più si sarà in grado di esaminare ogni insegnamento. Questo è importante per proteggere la chiesa contro i tanti falsi insegnamenti che ci sono. Se non sai bene quello che la Bibbia dice su una certa cosa, è importante chiedere chi conosce molto bene la Bibbia.
E’ una cosa da fare come chiesa
È importante notare che questo comandamento è scritto nel plurale: è scritto “provate”, non solo “prova”. Non è che ogni credente decide per testa sua quello che crede. È buono esaminare le Scritture come chiesa, affinché possiamo tutti quanti capire la volontà di Dio insieme. Chiaramente, gli Anziani hanno un ruolo molto importante in questo. Dio li ha dato la responsabilità di curare e proteggere la chiesa. Devono essere uomini provati, e devono conoscere bene la Bibbia. Perciò, hanno la responsabilità più grande di proteggere la chiesa, e dare la guida per aiutare gli altri credenti a capire come applicare la Bibbia ad ogni cosa.
Come esempio, gli Anziani dovrebbero controllare i libri cristiani che i credenti leggono. Tanti, in Italia la grande maggioranza, dei libri che sono presentati come “cristiani” non sono fedeli alla Bibbia, e quindi, non sono da tenere. Gli Anziani dovrebbe controllare i libri, per proteggere i credenti dai libri che non sono fedeli.
Ogni chiesa dovrebbe esaminare le tante pratiche della cultura. Molto di quello è normale nella cultura, va contro i principi biblici. Perciò, bisogna provare, esaminare, ogni cosa, e ritenere solo il bene.
Quindi, ogni singolo credente deve esaminare ogni parte della sua vita, per riconoscere quello che è conformato alla Bibbia, e quello che non lo è. Così, si scarta il male, e si ritiene il bene. Questo è il senso di questo comandamento. Solo così possiamo camminare in santità.
Effettivamente, questo è lo stesso comandamento che troviamo in Efesini 5:9,10 e 17.
“9 poiché il frutto dello Spirito consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità, 10 esaminando ciò che è accettevole al Signore.” (Efesini 5:9-10 LND)
“Non siate perciò disavveduti, ma intendete quale sia la volontà del Signore.” (Efesini 5:17 LND)
È importante che proviamo ogni aspetto della nostra vita, in modo che tutto quello che facciamo, e tutte le nostre parole, e tutte le nostre decisioni, siano accettevoli al Signore e siano la sua volontà.
Solo un commento: Dobbiamo ritenere il bene. La parola originale che indica “ritenere” è una parola forte. Cioè, non basta solo riconoscere quello che è bene, dobbiamo VIVERE così, e camminare nella verità, e nelle pratiche che sono secondo la verità di Dio. Quindi, questo comandamento riguarda scoprire quello che è secondo Dio, e poi, vivere così.
Non fare così sarebbe un modo di spegnere lo Spirito! Dobbiamo credere e camminare nella verità che conosciamo.
Astenetevi da ogni specie di male
E cosa dobbiamo fare quando scopriamo un insegnamento o una pratica che NON è vera, o che non è totalmente vera, o che comprende il male in qualche forma?
Allora, arriviamo al versetto 22, che conclude questo pensiero:
“Astenetevi da ogni apparenza di male.” (1Tessalonicesi 5:22 LND)
Questo comandamento è legato al fatto che dobbiamo provare ogni cosa e ritenere il bene. Quello che non è bene è un male. Questo versetto ci comanda a astenerci da ogni male, perfino dall’apparenza di male.
Cioè, come abbiamo detto prima, dobbiamo provare tutto, ogni dottrina e insegnamento, ogni azione, ogni modo di parlare, ogni rapporto e ogni uso del tempo.
Dobbiamo provare tutto, o valutare tutto, con il metro della verità di Dio nella Bibbia. E poi, dobbiamo fare il bene, e, come dice qua, astenerci dal male.
Cosa dobbiamo fare se un insegnamento contiene un po’ di verità e un po’ di falsità?
In realtà, non è difficile capire. Basta capire cosa bisogna fare se un cibo contiene un po’ di veleno. Se hai del cibo, e prende la muffa, cosa fai? Lo butti. Se scopri che un po’ di veleno cade dentro un contenitore di cibo, cosa fai? Butti il tutto subito.
Proviamo tutto, e quello che contiene il male, togliamolo dalla nostra vita. Questo è il segno di questo comandamento. Perfino dobbiamo astenerci da qualcosa se solo all’apparenza c’è del male.
Dio ci comanda di camminare in piena santità. Dobbiamo evitare ogni male, di ogni forma. Questo, perché il nostro Dio è santo. Questa è l’unica vita che porta gloria al nostro Dio.
Conclusione
Oh, cari fratelli e sorelle, la vita di gioia è la vita in cui camminiamo con Dio. Questo brano è una serie di comandamenti di come possiamo camminare in modo da piacere a Dio. Solo così possiamo avere la gioia della salvezza.
Quindi, come dobbiamo rispondere quando qualcuno ci fa del male? Dobbiamo fare del bene. Possiamo fare così, ricordando che è come Dio fa con noi.
Dobbiamo avere sempre gioia, nel Signore. Dobbiamo pregare costantemente. Dobbiamo ringraziare Dio in ogni situazione, e grazie a Dio, motivi ne abbiamo.
Non dobbiamo spegnere lo Spirito, ma, dobbiamo avere cuori umili per valutare tutto. Quello che è da Dio, dobbiamo tenere. Quello che non è da Dio, dobbiamo evitare totalmente.
Vivendo così, avremo grande gioia, e Dio sarà grandemente glorificato in noi. Questa è la vita cristiana benedetta e ricca. Oh, che possiamo vivere così.