Avete mai considerato quanto ha di miracoloso il modo in cui i diversi sistemi del nostro corpo collaborano così perfettamente per permetterci non solo di vivere, ma di muoverci, riprodurci, nutrirci, pensare, vedere, udire, e molto ancora. Che immensa opera di Dio avere coordinato tutto così perfettamente. Cioè, il corpo è fatto di molte membra, ciascuna con il suo ruolo, ciascuna che si da da fare per adempiere al suo preciso ruolo, collaborando perfettamente con tutte le altre membra. Così il corpo funziona bene, e così viviamo e riusciamo a fare tante cose.
Vediamo la stessa cosa nell'insieme della natura. Dio ha creato la natura in modo incredibile. I tantissimi aspetti della natura hanno altrettanti ruoli, e ogni parte della natura adempie il suo ruolo giorno per giorno in armonia con le altre parti, in modo che il mondo va avanti anno dopo anno.
È solo tra gli uomini che non c’è questa armonia. Dio ha creato gli uomini con ruoli diversi, in modo che l'insieme degli uomini, nella famiglia, nella chiesa, nella società, funzioni bene, come la natura, come le varie membra del corpo vanno bene insieme. Però, il peccato dell'uomo ha rovinato quest'ordine perfetto che Dio ha creato. Questo è la causa dei conflitti che troviamo nei rapporti umani.
Nella salvezza, Dio non solo ci salva dai nostri peccati, ma ci fa diventare una nuova creatura. Allora, come nuove creature, con la potenza di Dio in noi, possiamo vivere i nostri ruoli secondo l'insegnamento di Dio. Questo porta a restaurare l’armonia nei nostri rapporti.
Stiamo studiando l'Epistola agli Efesini. Abbiamo visto che i primi tre capitoli ci parlano della nostra salvezza, e come Dio ci ha scelto, e come Egli ci vivifica e ci riconcilia a Sé e opera in noi. Poi, nei capitoli 4,5, e 6 Dio ci insegna come vivere adesso che siamo in Cristo. Ci insegna il tipo di cuore ed il comportamento che dobbiamo avere. Una parte di questo insegnamento è come vivere nei diversi ruoli che abbiamo nella vita. Abbiamo già considerato l’insegnamento che riguarda i ruoli in famiglia, quello della moglie e poi del marito, e poi quello dei figli seguito da quello dei genitori.
Nell'ultimo sermone in Efesini, abbiamo considerato il ruolo dei servi, che rappresenta chiunque si trova sotto l'autorità di un altro, per esempio, nei rapporti di lavoro. Quando ci troviamo sotto autorità, e viviamo secondo gli insegnamenti di Dio, che è l'unico modo giusto di vivere per un vero credente, trasforma come viviamo quel ruolo e ci permette di avere il frutto dello Spirito nella nostra vita.
Oggi, continuando il Efesini 6, vogliamo considerare il versetto 9, che comanda ai padroni come vivere il loro ruolo di autorità. Questo versetto vale per chiunque si trova in autorità, specificamente quei ruoli che possiamo vedere nella società, per esempio nel mondo del lavoro. Se Dio ti mette in un ruolo di autorità su uno o più persone, come devi comportarti? Come devi svolgere quell'autorità? Chiedo a Dio di aiutarci con lo Spirito Santo a capire la risposta tramite questo brano.
Quando viviamo i nostri ruoli secondo i comandamenti ed il piano di Dio, saremo luce per il mondo, e la nostra vita risplenderà con la gloria di Dio. Quando viviamo i nostri ruoli secondo i comandamenti di Dio, avremo la pace di Dio, e anche la gioia di Dio. La benedizione non arriva mai cercando di soddisfare la nostra carne, ma confidando in Dio, e vivendo secondo i suoi comandamenti in ogni aspetto della nostra vita.
Perciò, con questa introduzione, trovate con me Efesini 6:9. Seguite mentre leggo questo versetto. Per avere il contesto, iniziamo con il versetto 5, i comandamenti indirizzati ai servi, quello che abbiamo considerato nell'ultimo sermone.
“5 Servi, ubbidite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo, 6 non servendo per essere visti, come per piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, facendo la volontà di Dio di buon animo, 7 servendo con benevolenza come a Cristo e non come agli uomini, 8 sapendo che ciascuno, schiavo o libero che sia, se avrà fatto del bene, ne riceverà la ricompensa dal Signore. 9 E voi, padroni, fate lo stesso verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che il vostro Signore è in cielo e che presso di lui non c’è alcuna parzialità,” (Efesini 6:5-9 LND)
Ora, consideriamo attentamente quello che Dio comanda per chi si trova in un ruolo di autorità su un altro, per esempio, in un lavoro. L’unico modo di essere benedetti nei nostri ruoli è quando conosciamo e seguiamo i comandamenti di Dio.
Padroni
Leggo di nuovo il versetto 9.
9 E voi, padroni, fate lo stesso verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che il vostro Signore è in cielo e che presso di lui non c’è alcuna parzialità,” (Efesini 6:9 LND)
Paolo inizia dicendo: “padroni”. La parola tradotta qua come “padroni”, è la stessa parola che troviamo nel versetto 5 quando leggiamo:
“servi, ubbidite ai vostri padroni secondo la carne”,
ed è la parola “kurios”, la parola greca che traduciamo “Signore”, come il “Signore Gesù Cristo”. È la stessa parola.
Nel versetto 5, Paolo aveva chiarito il significato della parola dicendo “padroni secondo la carne”. Potremmo dire “signori secondo la carne”. Qua, Paolo dice solo “padroni”, ma possiamo capire che il senso è sempre “secondo la carne”.
Paolo sta parlando a coloro che hanno autorità su altri. Sta parlando a chi è un signore, ovvero chi ha un ruolo di autorità. In questo contesto specifico, parla di padroni di servi. Però, il principio che noi troviamo in questo versetto vale per chiunque si trova in un ruolo di autorità. Quindi, se ti trovi in un ruolo di autorità in qualunque campo della vita, ascolta attentamente quello che Dio comanda in questo brano.
Fare lo Stesso verso di Loro
Il comandamento a chi ha un ruolo di autorità è molto semplice:
“fate lo stesso verso di loro.”
Paolo comanda, che in realtà, vuol dire è Dio che comanda, perciò Dio comanda a chi è in autorità di comportarsi come si devono comportare quelli che sono schiavi. Cioè, nonostante la differenza di ruoli, in realtà i padroni devono comportarsi come i servi. Perciò, ripassiamo molto brevemente quello che abbiamo visto nell'ultimo sermone, quello sulla responsabilità dei servi, perché questa responsabilità tocca anche a coloro che sono in autorità.
Per primo abbiamo visto che i servi devono ubbidire con timore e tremore, e allora, anche i padroni devono gestire i loro servi, o le persone sotto la loro autorità, con timore e tremore. Cioè, chi è in un ruolo di autorità deve tener conto del fatto che dobbiamo rispondere a Cristo per come esercitiamo l'autorità. Dobbiamo avere timore di sbagliare, nel senso che dobbiamo prendere con grande serietà il modo in cui esercitiamo l'autorità.
Un uomo che lavora su cavi di alta tensione deve farlo con timore e tremore, sapendo il pericolo che corre se non dovesse seguire le norme di sicurezza. E così chi esercita l'autorità deve farlo con timore e tremore, sapendo che può seminare male con brutte conseguenze.
Poi, bisogna esercitare autorità con semplicità di cuore, come Cristo. In altre parole, si deve esercitare autorità con un solo motivo, senza doppio cuore, non per beneficio personale, ma solo per la gloria di Dio. Leggiamo altrove che dobbiamo fare tutto quello che facciamo per la gloria di Dio, e questo vuol dire che quando esercitiamo autorità, non dobbiamo mai farlo per un beneficio personale, ma sempre e solo per la gloria di Dio. Dobbiamo farlo con semplicità di cuore, che vuol dire senza una doppia motivazione. Dobbiamo farlo a Cristo. Certamente, se ho una ditta, oppure uno o più dipendenti, è giusto richiedere da loro una giornata onesta di impegno. Ma, il mio vero traguardo non deve essere di avere per me stesso, ma di vivere totalmente per la gloria di Dio. Questo comporta avere un guadagno onesto, ma anche in questo caso, devo farlo per vivere per la gloria di Dio.
Terzo, dobbiamo farlo non per piacere agli uomini, ma facendo la volontà di Dio di buon animo. Dobbiamo capire quella che è la volontà di Dio, e poi farla di buon animo, anche se ci è difficile o costoso. In ogni cosa, dobbiamo capire qual' è la volontà di Dio e farla.
Quarto, come comanda ai servi di servire con benevolenza, come a Cristo, anche noi che abbiamo autorità dobbiamo guidare e dirigere con benevolenza, come a Cristo. Cioè, il nostro modo di esercitare l'autorità deve essere con grande benevolenza, che vuol dire desiderare e impegnarci profondamente per il vero bene di coloro che sono sotto la nostra autorità.
Come i servi devono servire con benevolenza nei confronti di qualsiasi tipo di padrone, sia buono che cattivo, similmente, chi ha autorità deve dirigere quelli sotto di lui con benevolenza, impegnandosi per il loro bene, avendo a cuore i loro interessi. In altre parole, bisogna esercitare autorità pensando a quello che sarebbe il vero bene di chi è sotto questa autorità.
Quanto questo è drasticamente diverso da quello che è il nostro modo naturale di esercitare autorità. Di natura, usiamo autorità per i nostri interessi. Di natura, usiamo autorità per ottenere quello che vogliamo noi, per sfogarci, per cercare il meglio per noi stessi, anche se ostacola il bene di quelli a noi sottoposti. Inoltre, a volte c’è chi usa autorità per sentirsi potente. Questo è un grave peccato.
L'autorità che Dio delega a noi non è da usare per noi stessi, ma piuttosto, esclusivamente per la gloria di Dio, che comprende il bene degli altri. Certamente, usando l'esempio di un lavoro, è giusto che chi ha autorità cerca di portare avanti la ditta, altrimenti la ditta chiude e tutti quanti perdono il lavoro. Ma non deve farlo per i suoi interessi, ma perché vuole glorificare Dio anche con la sua ditta ed il suo lavoro.
Quindi, chi ha autorità deve avere lo stesso cuore e modo di fare di chi è un servo. Quindi, deve avere umiltà, deve avere timore di Dio, deve avere a cuore il bene di coloro sui quali ha autorità. E soprattutto, deve avere un profondo desiderio ed impegno per la gloria di Dio.
Niente Minacce
Il versetto continua, e comanda a chi ha autorità di non usare le minacce. Leggo di nuovo il versetto 9.
9 E voi, padroni, fate lo stesso verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che ancheil vostro Signore è in cielo e che presso di lui non c’è alcuna parzialità,” (Efesini 6:9 LND)
Chi è in autorità deve smettere di usare minacce per ottenere quello che vuole. Cioè, nella carne, si tende ad usare prepotenza, parlando in modo forte e duro, promettendo brutte conseguenze che in realtà non ci saranno. Questo è un modo carnale di dirigere gli altri. Chi è in Cristo deve mettere da parte le minacce. Le minacce non devono essere lo strumento da utilizzare per costringere gli altri a fare quello che si vuole o quello che serve.
Questo non esclude che uno che ha autorità può spiegare le vere conseguenze ad un suo dipendente. Per esempio, se uno rifiuta di fare il suo lavoro, ed io ho l'autorità di fargli avere conseguenze, non è sbagliato per me spiegargli, senza cattiveria, ma con serietà, quali saranno le conseguenze se non ubbidisce. Questo non significa minacciare. Minacce sono parole fatte con cattiveria, promettendo cose brutte, per fare paura. È un modo di parlare con prepotenza. Rende quasi impossibile avere un rapporto buono di rispetto reciproco. E perciò, chi è un credente deve mettere da parte le minacce. Deve parlare con verità, e con rispetto, anche se a volte può essere necessario dire cose con una certa serietà.
Ma bisogna mettere da parte le minacce. Si può parlare di vere conseguenze, ma non di minacce.
Sapendo Che
A questo punto, arriviamo ad una frase estremamente importante, che troviamo più di 20 volte nel Nuovo Testamento. Questa frase è una base della vita cristiana. Questa frase trasforma come viviamo la nostra vita. Leggo di nuovo il versetto. Questa frase è costituita dalle due parole dopo minacce.
9 E voi, padroni, fate lo stesso verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che ancheil vostro Signore è in cielo e che presso di lui non c’è alcuna parzialità,” (Efesini 6:9 LND)
Le due parole di cui sto parlando sono le parole "sapendo che".
Quello che trasforma la nostra vita è quando teniamo in mente le verità di Dio, e viviamo quelle verità. Cioè, dobbiamo conoscere le verità di Dio per vedere la vita secondo verità. Ma non basta solo conoscere le verità di Dio. Possiamo conoscere a fondo le verità di Dio, eppure non vivere secondo quelle verità, se non le teniamo in mente. Perciò, non basta solo conoscere le verità, ma tenerle bene in mente, in ogni situazione.
Il verbo “sapendo” è un gerundio, cioè, un'azione che continua, non è solo qualcosa che si impara e poi si mette via negli archivi della mente. Piuttosto, è una conoscenza che si tiene sempre presente nella mente. Quindi, in questo caso, chi è un’autorità deve tenere la verità che viene detta dopo sempre presente nella mente.
Come ho detto, la frase “sapendo che” viene usata più di 20 volte nel Nuovo Testamento. Quello che teniamo in mente è fondamentale per poter camminare in ubbidienza a Dio, avendo così la gioia e la pace, camminando in santità.
In Romani 12:2, leggiamo che il modo di essere trasformati è tramite il rinnovamento della nostra mente. Leggo Romani 12:2.
“E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio.” (Romani 12:2 LND).
Avete visto? Il modo di essere trasformati è mediante il rinnovamento della nostra mente. Cioè, è tramite quello che sappiamo, quello che teniamo in mente, il fatto di tenere sempre presente le verità di Dio, che veniamo trasformati.
Perciò, uno degli aspetti più importanti della vita cristiana è quello che scegliamo di pensare giorno per giorno. Quali sono i tuoi pensieri? A cosa pensi? Quali sono i pensieri che tieni nella mente? Quanto è importante che scegliamo di pensare le verità di Dio!
Sapendo che Cristo è anche il nostro Signore
Tornando al nostro brano, questo brano insegna ai padroni come vivere, e poi, spiega quello che permette loro di vivere così, ed è tenendo in mente una verità importante. Leggo di nuovo questo versetto e consideriamo la verità che i padroni ed anche tutti noi, dobbiamo tenere sempre in mente.
9 E voi, padroni, fate lo stesso verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che ancheil vostro Signore è in cielo e che presso di lui non c’è alcuna parzialità,” (Efesini 6:9 LND)
Quello che dobbiamo tenere sempre ben presente nella mente, è che anche il nostro Signore è in cielo, e presso di Lui non c'è alcuna parzialità. Egli giudicherà tutti con lo stesso metro. Ogni persona in autorità deve ricordare che dovrà comparire davanti a Dio per il giudizio.
In un certo senso, era facile per un servo riconoscere che aveva il suo vero Signore in cielo, perché era abituato ad essere sotto un signore terreno. Invece, era più difficile per un padrone ricordare che anche lui aveva il vero padrone, il vero Signore, in cielo.
La Bibbia parla spesso del fatto che dobbiamo apparire davanti a Dio per il giudizio. Leggo come esempio due brani che parlano di questo, fra tantissimi. Per primo, leggo 2Corinzi 5:10.
“Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male.” (2Corinzi 5:10 LND)
Dobbiamo tutti comparire davanti al tribunale di Cristo per essere giudicati. Leggo anche Romani 14:10-12.
“10 Ora tu, perché giudichi il tuo fratello? O perché disprezzi il tuo fratello? Poiché tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo. 11 Sta infatti scritto: "Come io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me e ogni lingua darà gloria a Dio". 12 Così dunque ognuno di noi renderà conto di se stesso a Dio.” (Romani 14:10-12 LND).
Anche questo brano dichiara la stessa cosa, che dobbiamo tutti apparire davanti a Dio per essere giudicati. Quanto è importante che ricordiamo questo. Dobbiamo tutti comparire davanti a Cristo.
In modo specifico, nel nostro brano di oggi Paolo sta ricordando a chiunque ha autorità che in quel giorno, il giorno di Cristo, non ci sarà più autorità umana. Invece, tutti quanti ci troveremo davanti a Dio.
Alla luce di questo, chi ha autorità dovrebbe avere un santo timore, esercitando la sua autorità con timore e tremore, sapendo che dovrà rispondere a Dio per come ha trattato coloro sui quali esercitava una certa autorità che aveva ricevuto da Dio. Chi ha autorità deve rispondere a Dio per tutto quello che fa con la sua autorità. L'autorità che noi abbiamo come uomini non è nostra, appartiene a Dio ed è stata solamente delegata a noi. Quindi, è importantissimo che usiamo la nostra autorità con la massima premura, avendo timore di Dio.
Infatti, una delle motivazioni più importanti della vita cristiana è il fatto che ricordiamo che tutto qui finirà, e che appariremo tutti davanti a Dio. Allora, ogni ingiustizia sarà punita, ci sarà la ricompensa per chi ha camminato per fede, ogni lacrima di ogni credente sarà asciugata. Allora, ogni prova sarà dimenticata.
Ricordate che al giudizio, non ci sarà alcuna parzialità. Il fatto che uno avrà avuto un ruolo con più autorità sulla terra non gli darà alcun beneficio nel giorno del giudizio. Dio non ha alcuna parzialità. È importante vivere con timore di Dio, e questo dovrebbe spingerci a evitare ogni peccato. Grazie a Dio, questo timore di Dio, che fa parte della vera vita cristiana, è abbinato anche all'amore per Dio, conoscendo il suo amore per noi.
Questo è anche una consolazione per chi soffre sotto un’autorità ingiusta. Ci sarà giustizia, per tutti. Dobbiamo solo aspettare con pazienza.
Conclusione
Allora, anche oggi, abbiamo visto che la via del Signore è perfetta. Quando seguiamo la via del Signore, abbiamo la sua benedizione sulla nostra vita. Quando camminiamo nella via del Signore, possiamo avere l’armonia nei nostri rapporti che Dio ha creato. Dio sarà glorificato tramite noi, e noi saremo la luce di Dio nel mondo.
Quindi, ad ognuno dico: vivi i tuoi ruoli secondo i comandamenti di Dio. Per quanto dipende da te, vivi in pace con tutti gli uomini. In tutto quello che fai, in parole ed opere, fa’ tutto nel nome di Cristo, per la gloria di Dio.
In modo specifico, per chi dovesse trovarsi in un ruolo di autorità su altri, per esempio, in un lavoro, riconosci che dovrai rispondere a Dio per il modo in cui vivi quel ruolo. Dio ti comanda ad esercitare quell'autorità con timore e tremore. Dobbiamo esercitare autorità con benevolenza, e dobbiamo fare tutto per la gloria di Dio, senza minacce e cattiveria.
Ringraziamo Dio per il suo piano perfetto. Camminiamo per fede, nel piano che Dio ha stabilito per noi, in ogni nostro ruolo. Così, possiamo avere armonia e pace, per quanto dipende da noi. Così Dio sarà glorificato in noi. E così, aspettiamo con gioia il ritorno del nostro Signore, Gesù Cristo.