Qual è il modo in cui pecchiamo di più: con le nostre azioni o con le nostre parole?
Solitamente pecchiamo molto di più con le nostre parole che con le nostre azioni.
Oggi vogliamo riprendere il nostro studio dell'Epistola agli Efesini. I primi capitoli ci hanno spiegato l'opera di Dio, da prima della creazione del mondo, nella nostra salvezza. Essi ci hanno parlato dell'amore di Dio per noi e delle nostre benedizioni in Cristo.
Ora, nel capitolo 5, troviamo il comandamento di imitare Dio, che è santo, e di amare come Cristo ama noi. Dopo questi comandamenti, troviamo una serie di applicazioni di come essere santi e di come amarci gli uni gli altri.
Riprendiamo il nostro brano leggendo dal v.3 al 7 del capitolo 5:
“3 Ma come si conviene ai santi, né fornicazione, né impurità alcuna, né avarizia siano neppure nominate fra di voi; 4 lo stesso si dica della disonestà, del parlare sciocco e della buffoneria, le quali cose sono sconvenienti, ma piuttosto abbondi il rendimento di grazie. 5 Sappiate infatti questo: nessun fornicatore o immondo o avaro, il quale è un idolatra, ha alcuna eredità nel regno di Cristo e di Dio. 6 Nessuno vi seduca con vani ragionamenti, perché per queste cose viene l’ira di Dio sui figli della disubbidienza. 7 Non siate dunque loro compagni.” (Efesini 5:3-7 LND).
Il modo in cui non parlare (v.4)
Oggi vogliamo riprendere la nostra analisi dal v. 4. Nel v.3 abbiamo visto che la fornicazione, ogni forma di impurità e l'avarizia non devono essere nemmeno menzionate fra di noi. In altre parole, non solo non dobbiamo commettere quei peccati, ma dobbiamo evitare ogni contatto con essi. Non dobbiamo parlare o scherzare di essi, non dobbiamo guardare programmi che contengono questi peccati, non dobbiamo ascoltare musica, non dobbiamo visitare siti Internet e non dobbiamo leggere testi di alcun genere che hanno a che fare con alcuni di questi peccati.
Ora, passando al v.4, leggiamo:
4 lo stesso si dica della disonestà, del parlare sciocco e della buffoneria, le quali cose sono sconvenienti, (Efesini 5:4 LND).
Questo verso inizia con le seguenti parole: “lo stesso si dica”. Questo significa che, nello stesso modo in cui i peccati menzionati nel v.3 non devono essere nemmeno nominati fra di noi, così dev'essere anche per questi peccati elencati nel verso 4, ossia della disonestà, del parlare sciocco e della buffoneria. Queste cose sono sconvenienti per dei veri credenti. Esse non devono fare parte alcuna della nostra vita, ovvero non dobbiamo fare queste cose, non dobbiamo parlare di queste cose e non dobbiamo ascoltare o guardare queste cose.
La frase “le quali cose sono sconvenienti” vuol dire che le attitudini elencate non sono adatte per un credente. Questa affermazione è forte ed è come per dire che tali cose assolutamente non vanno bene per un figliolo di Dio e quindi non vi dev'essere posto per esse nella vita di un vero credente.
Consideriamo ora i peccati del v.4affinché possiamo evitarli totalmente nella nostra vita e, se dovessimo cadere in uno di essi, riconoscerlo per confessarlo subito ed abbandonarlo.
Disonestà (oscenità)
Il primo peccato menzionato è tradotto con il termine “disonestà” nella traduzione della Bibbia denominata Nuova Diodati, e con il termine “oscenità” in quella denominata Nuova Riveduta. La parola greca che ritroviamo nel testo originale si trova solo in questo verso nella Bibbia e vuol dire moralmente sporco. Quindi, in realtà, essa comprenderebbe la disonestà ed anche l'oscenità, ma il suo senso è più ampio di quello espresso da queste due parole.
Esso individua infatti un parlare che davanti a Dio è vergognoso, anche se il mondo non lo considera tale. Nel mondo, ormai, poco è considerato vergognoso. Anzi, nel mondo è quasi un vanto parlare e scherzare con un linguaggio volgare e scurrile. Tuttavia, come sempre, il metro che viene tenuto in considerazione non è ovviamente quello adottato dal mondo, bensìla santità di Dio.
Questo parlare dovrebbe far vergognare un vero credente. Per capire questo, immaginate di stare nella presenza di Gesù Cristo stesso, nella Sua assoluta santità e gloria. Tutto quello che ci si vergognerebbe a dire davanti a Lui, sarebbe da considerarsi compreso in questa parola.
Nel mondo di oggi questo modo di parlare sporco è molto comune. Anche i ragazzini parlano così ed esso è comune in tanti programmi televisivi, in tanti film ed in tanta musica. È un parlare grezzo. Chi parla così solitamente fa commenti su cose impure. Questo modo di parlare comprende qualunque modo di parlare che non è santo. Si inizia da bambini, esprimendo dei commenti per fare ridere e poi diventa un modo di pensare e di parlare che diventa una vera e propria abitudine. Esso è la base di tante barzellette e comprende ogni forma di bestemmia e di parola volgare, nonché il parlare volgarmente di argomenti a sfondo sessuale. Questo modo di parlare è il contrario della santità. Come veri credenti dobbiamo evitare completamente e assolutamente questo modo di parlare! Esso non deve trovare spazio nella vita di un vero credente e non solo non dobbiamo parlare così, ma non dobbiamo nemmeno ascoltare coloro che parlano così. Quindi, non dobbiamo guardare, per esempio, programmi in cui si parla in questa maniera, non dobbiamo ascoltare musica che contiene un linguaggio di questo tipo e non dobbiamo avere, come compagni, persone che parlano così. Questo modo di parlare non deve essere nominato fra di noi.
Parlare schiocco
Il secondo peccato menzionato nel versetto 4 è il parlare sciocco. Viviamo in un'epoca in cui il parlare sciocco riempie molte delle conversazioni di tante persone. Riempie anche la radio e la TV e caratterizza tanta musica e molto di quello che si trova in Internet. Riempie anche moltissimi dei messaggi sms che solitamente vengono scambiati tramite i telefonini cellulari tanto diffusi ai giorni nostri.
Ma qual è il significato biblico di quello che in questo verso viene definito parlare sciocco? Biblicamente, il parlare sciocco descrive qualsiasi modo di parlare che non ha uno scopo serio o che non edifica o che non produce buon frutto. Per esempio, è il parlare che si fa quando non si sa cosa dire e serve solo per avere qualcosa da dire. È il modo in cui uno parla per cercare di essere il centro dell'attenzione, anche se non ha nulla di concreto e serio da dire. È un parlare che si usa per cercare di fare ridere o per cercare di sembrare in gamba secondo il metro del mondo. Oggi vediamo questo anche nel dire tante cose stupide, tante cose che non servono. Spesso si sente questo parlare fra ragazzi.
Dio comanda che tutte le nostre parole siano utili. Infatti, in Colossesi 3:17 leggiamo che tutte le nostre parole devono essere nel nome di Cristo, ovvero, devono glorificare Cristo. Leggo Colossesi 3:17:
“E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui.” (Colossesi 3:17).
Non si possono usare parole sciocche nel nome di Cristo. Non edificano, non servono e sono parole oziose.
Gesù descrive il parlare sciocco parlando di parole oziose, di parole che non producono alcun vero bene e dichiara che gli uomini saranno condannati per questo. Leggo Matteo 12:36:
“Or io dico che nel giorno del giudizio gli uomini renderanno conto di ogni parola oziosa che avranno detta.” (Matteo 12:36 LND).
Quando comprendiamo il vero senso del parlare sciocco, allora riconosciamo che la nostra società è piena di questa tipologia di parlare . È estremamente normale nella nostra società al punto che praticarlo non sembra essere una cosa per nulla strana. Perciò dobbiamo impegnarci per riconoscerlo, per quanto siamo abituali a sentirlo. Impegniamoci a stare in guardia dal non parlare così e dal non ascoltare altri che parlano così.
Vediamo un esempio di questo parlare già nei bambini quando vogliono usare una vocina come se fossero molto più piccoli di quello che sono. Vediamo questo spesso in Internet, per esempio su Facebook e in siti dove si scrivono messaggi stupidi, solo per fare ridere. Spesso si sente questo tipo di parlare fra amici quando non c'è voglia di parlare di cose serie e così si fanno discorsi vuoti.
Ricordate che ogni nostra parola deve essere detta nel nome del nostro Signore Gesù Cristo. In altre parole, vogliamo che tutto quello che diciamo glorifichi Cristo, edifichi il Suo popolo e mostri la luce a chi è ancora nelle tenebre. Quindi, evitiamo totalmente il parlare schiocco. Questo ci farà camminare contro corrente, ma ci aiuterà a restare più vicini a Dio.
Buffoneria
Il terzo peccato menzionato nel nostro versetto è la buffoneria. In greco, la parola usata qui vuol indicare un modo di parlare in cui uno è molto bravo ad usare le parole per far ridere. Questo modo di parlare è considerato colto. È quello che spesso si sente in certi programmi TV e sovente anche in certe compagnie di amici. In un certo senso, mentre la prima parola che viene tradotta come “disonestà” è un parlare non puro, un parlare grezzo e volgare, questo parlare si contraddistingue invece per un linguaggio non puro espresso con parole non volgari o potremmo dire colte.
Visto che questo è un modo molto più pulito di esprimersi e quindi molto spesso il lato impuro che esso cela è subdolo, non sempre è facile riconoscerlo subito come peccato. Però, alla luce della Parola di Dio, esso è peccato. Prima di tutto, è peccato perché non edifica. Poi, spesso, lo è perché arriva ad essere impuro anche se lo diventa in modo subdolo.
Inoltre, è peccato perché attira l'attenzione su chi parla, facendolo sembrare bravo. Ricordate sempre che dovremmo glorificare Dio con le nostre parole ed edificarci gli uni gli altri. Attirare l'attenzione su di sé non glorifica Dio, ma significa cercare gloria per se stessi!
Questo modo di parlare, che è tradotto qui come buffoneria, non può dare gloria a Dio perché innalza l'uomo.
Per poter parlare così, uno deve essere abile con le parole. Però, parlare così vuol dire usare le capacità che uno ha ricevuto da Dio per se stesso e non per Dio. Gesù era la persona più abile nel parlare che sia mai vissuta, ma non parlava mai così. L'Apostolo Paolo era estremamente abile nel parlare, ma non parlava mai così.
Il fatto che questo modo di parlare è considerato colto dalla società, non cambia il fatto che esso è invece considerato malvagio da Dio.
Evitiamo totalmente questo modo di parlare, evitiamo anche la disonestà, ovvero un parlare moralmente sporco, ed evitiamo pure le parole sciocche. Non parliamo così e non ascoltiamo questi modi di parlare. Viviamo in modo che questi modi di parlare non siano nemmeno nominati fra di noi.
Abbondare nel ringraziamento
Abbiamo visto quali sono i modi di parlare che dobbiamo togliere dalla nostra vita. Ricordate che quando Dio ci comanda di togliere qualcosa dalla vita, ci spiega sempre che cosa mettere al suo posto. Il nostro cuore non può restare vuoto. Se togliamo qualcosa di male, come questi modi di parlare, dobbiamo sostituire il male con il bene, perché, diversamente, metteremo al suo posto un male ancora peggiore di quello tolto.
E perciò, anziché parlare in modo sbagliato, dobbiamo abbondare nel ringraziamento con le nostre parole. Leggo di nuovo i vv.3,4:
“3 Ma come si conviene ai santi, né fornicazione, né impurità alcuna, né avarizia siano neppure nominate fra di voi; 4 lo stesso si dica della disonestà, del parlare sciocco e della buffoneria, le quali cose sono sconvenienti, ma piuttosto abbondi il rendimento di grazie.” (Efesini 5:3-4 LND).
Al posto del parlare male, dobbiamo abbondare nel ringraziamento. Dobbiamo far sì che le nostre parole abbondino in ringraziamento a Dio. È una cosa stupenda vivere abbondando nel ringraziamento. Dà gloria a Dio e porta ad avere tanta gioia! Non solo, ma questo parlare stimola anche gli altri a riconoscere le loro benedizioni e a fare altrettanto.
Cosa ci serve fare per acquisire questa attitudine e poter così abbondare nel ringraziamento? Cioè, quello che voglio dire è che, per natura, NON abbondiamo nel ringraziamento. Piuttosto, naturalmente brontoliamo quando le cose non vanno come vorremmo noi. Naturalmente seguiamo l'esempio della società intorno a noi, società che ovviamente NON abbonda nel ringraziamento. Naturalmente parliamo dei problemi, parliamo per innalzarci, parliamo di quello che vorremmo e che non abbiamo.
Alla luce di questo, qual è la chiave per poter abbondare nel ringraziamento? Tenete in mente che, per poter abbondare nel ringraziamento, dobbiamo riempire i nostri pensieri con quanto siamo benedetti. Finché il nostro cuore e i nostri pensieri non traboccano con un abbondante ringraziamento, non possiamo abbondare nel rendimento di grazie. Quindi dobbiamo pensare molto di più a quanto siamo benedetti! Dobbiamo focalizzarci intensamente sulle tante benedizioni che abbiamo in Cristo Gesù!
Quanto siamo benedetti
Tu che mi ascolti, se tu hai Gesù Cristo come Signore e Salvatore, allora, se ci pensi o no, la tua vita è ricolma di benedizioni! Tu hai ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti. Sei amato da Dio stesso e nulla può separarti da quell'amore. Quell'amore è così grande che supera l'intelligenza e bisogna pregare Dio di fortificarci nell'uomo interiore “affinché, radicati e fondati nell’amore, possiate comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, la profondità e l’altezza,” (Efesini 3:18 LND).
Quanto siamo benedetti! Andando avanti con le benedizioni, c'è la verità che Dio controlla tutto quello che succede per far sì che tutti gli avvenimenti della tua vita cooperino al tuo bene eterno!
Tu hai le preziose promesse di Dio, promesse che danno conforto nel dolore, danno forza nelle prove, danno guida quando tutto è buio, danno speranza nelle difficoltà, danno pace nelle tempeste più profonde. Quanto grande è la benedizione di avere per sé tutte le promesse di Dio!
Come figlio di Dio, hai la potenza di Dio che opera in te, permettendoti di superare le prove più difficili.
Hai lo Spirito Santo che ti guida, ti consola, ti riprende, ti protegge. Hai Gesù Cristo che sta alla destra di Dio ad intercedere sempre per te!
Hai una speranza viva, una speranza che non ti deluderà! Gesù Cristo ritornerà per il Suo popolo, Dio giudicherà ogni ingiustizia.
Potrei andare avanti a lungo, ma prego che ogni figlio di Dio possa capire che abbiamo tantissimo per essere grati a Lui.
Perciò, il comandamento di abbondare nel rendimento di grazie diventa una gioia quando noi pensiamo alle nostre benedizioni in Cristo.
Quindi, o credente, togli dalla tua vita ogni modo sbagliato di parlare e, al posto del male, riempi il tuo cuore e la tua bocca con rendimento di grazie. Fa sì che le tue parole abbondino nel ringraziamento a Dio.
Chi vive così, porta tanta gloria a Dio, è una luce nel mondo ed avrà un cuore pieno di gioia! Viviamo così!
Il giudizio di Dio (v.5,6)
Abbiamo considerato ora i versetti 3 e 4 in cui abbiamo visto il comandamento di evitare totalmente i peccati di fornicazione, impurità, avarizia, del parlare sporco, qui chiamato disonestà, del parlare sciocco e della buffoneria.
Passiamo ora ai vv. 5 e 6 in cui Paolo ci ricorda il motivo per cui dobbiamo evitare totalmente queste cose nella nostra vita. Dobbiamo evitarle totalmente perché questi peccati portano alla punizione eterna. Leggiamo allora tali versetti:
5 Sappiate infatti questo: nessun fornicatore o immondo o avaro, il quale è un idolatra, ha alcuna eredità nel regno di Cristo e di Dio. 6 Nessuno vi seduca con vani ragionamenti, perché per queste cose viene l’ira di Dio sui figli della disubbidienza. (Efesini 3:5,6 LND) .
Il v.5 inizia dicendo: “sappiate infatti questo”. Quella esposta in questi due versi è una realtà che ogni vero credente sa perché, quando Dio salva una persona, rivela a quella persona il giudizio e che l'uomo peccatore non eredita il regno di Cristo, ovvero la salvezza. Sappiamo questo perché è questa verità che ci spinge a credere in Cristo come Salvatore e Signore. Possiamo non pensarci, ma lo sappiamo. E dobbiamo pensarci, perché è la realtà che riguarda l'eternità delle persone intorno a noi.
Notiamo quanto questo versetto è categorico. Nessun fornicatore o immondo o avaro ha alcuna eredità nel regno di Cristo e di Dio.
Nessuno che pratica questi peccati andrà in cielo. Nessuno! Non ci sono eccezioni. Questo versetto, come tanti altri, è categorico a riguardo.
Chiaramente, quando un peccatore si ravvede di cuore e crede in Cristo Gesù, viene lavato, sicché non è più quello che era prima. Per esempio, vi leggo 1Corinzi 6:9-11:
“9 Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, 10 né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio. 11 Or tali eravate già alcuni di voi; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù e mediante lo Spirito del nostro Dio.” (1Corinzi 6:9-11 LND).
Grazie a Dio, chi si ravvede e crede non è più quello che era. C'è vero perdono e quindi salvezza eterna anche per il peccatore più malvagio che veramente si ravvede e crede in Gesù Cristo.
Però, per chi continua a camminare nel peccato, non c'è speranza, non c'è possibilità di entrare nel regno di Dio. Chi compie queste cose sarà perduto per sempre!
Nessuno vi seduca
Viviamo in un periodo in cui tante persone credono, o almeno presumono, che Dio sarà misericordioso secondo il loro metro di misericordia e salverà la maggioranza, se non tutte, le persone, nonostante che queste siano rimaste nei loro peccati. Secondo questo modo di pensare, visto che questi peccati sono così diffusi e visto che le persone non vogliono credere che Dio manderà così tante persone al tormento eterno, si presume che chi commette questi peccati sarà salvato. Credere questo porta a non vedere questi peccati così gravi.
Non dobbiamo lasciarci sedurre da questo falso ragionamento!
Dio dichiara che nessuno che sia un fornicatore o un immondo o un avaro avrà eredità alcuna nel regno di Cristo e di Dio.
Dobbiamo stare in guardia perché tante persone fanno discorsi convincenti che Dio non sarà così severo nel giudicare il mondo. Infatti, tante persone, perfino alcuni cristiani, negano la severità del giudizio usando tanti argomenti convincenti. Parlano dell'amore di Dio e della misericordia di Dio. Parlano del fatto che Gesù era tanto buono con i peccatori quando era sulla terra. Parlano del fatto che grande uomini di Dio, come il re Davide, peccarono gravemente, eppure furono accettati da Dio.
Non dobbiamo lasciarci sedurre dai loro ragionamenti perché sono vani ragionamenti. Sono vani perché la realtà è quella che abbiamo appena letto. Il giudizio finale sarà estremamente severo e tutti coloro che non avranno ricevuto il perdono per mezzo del ravvedimento e della fede in Cristo saranno condannati al tormento eterno.
Notate che questo versetto ci dichiara che un avaro è un idolatra. Quello che egli desidera è un idolo per lui, perché desidera quella cosa più di quanto desidera Cristo. Ogniqualvolta abbiamo un forte desiderio per qualcosa, quella cosa è un idolo per noi.
Quindi il v.5 è una forte dichiarazione della severità del giudizio di Dio. Chi commette i peccati elencati, se non si ravvede e crede in Gesù Cristo, non andrà in cielo.
L'ira di Dio
Per questi peccati, i peccati elencati nei vv.3 e 4, viene l'ira di Dio sui figli della disubbidienza.
Consideriamo l'ira di Dio. Non c'è nulla nel mondo di così terribile quanto lo è l'ira di Dio. Non c'è scampo dall'ira di Dio se non solo in Gesù Cristo. È giusto temere Dio per la Sua l'ira, proprio come Gesù dichiara in Matteo 10:
“E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo nella Geenna.” (Matteo 10:28 LND).
Il peggior male che gli uomini possono infliggere finirà con la morte fisica, se non prima. Invece l'ira di Dio porterà sia il corpo che l'anima in un tormento che durerà per tutta l'eternità. Subire l'ira di Dio è la cosa peggiore che può succedere. Gesù ci comanda di temere Dio. Dobbiamo temere Dio per la Sua ira. Un vero timore di Dio ci spinge a Cristo Gesù, verso il solo in cui c'è rifugio e salvezza.
Quando la Bibbia descrive la situazione di coloro che subiranno l'ira di Dio, la descrizione è veramente terribile. Sono terrorizzato da tali descrizioni e da quello che sarà il destino eterno di queste persone, ma non esiste né scampo né sollievo per loro. Leggendo il racconto del ricco e di Lazzaro nel Vangelo di Luca, il ricco si trova a subire l'ira di Dio e il suo tormento è terribile e non finisce mai.
Perciò è giusto temere Dio per la Sua ira. Infatti, è stoltezza NON temere l'ira di Dio. Nessuno può resistere all'ira di Dio. Non esiste scampo dall'ira di Dio, nessuno scampo al di fuori di Gesù Cristo.
Satana stesso è destinato a subire l'ira di Dio e ad essere tormentato giorno e notte, insieme a tutti i demoni, per tutta l'eternità.
Ed anche tutti coloro che non hanno Gesù Cristo nella propria vita subiranno l'ira di Dio.
Il nostro brano ci dichiara che l'ira di Dio cadrà su coloro che commettono i peccati elencati nei vv.3-4. Perciò non dovremmo mai credere a qualunque ragionamento che insegna che questi peccati non sono così gravi. Ogni peccato è gravissimo, perché ogni peccato suscita l'ira di Dio nel giudizio.
L'ira di Dio cadrà sui figli della disubbidienza, ovvero su coloro che non avranno ricevuto il perdono in Cristo Gesù. Costoro vivono nella disubbidienza perché i loro peccati non sono perdonati.
Vi leggo due versetti da Romani che parlano dell'ira di Dio:
“Perché l’ira di Dio si rivela dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell’ingiustizia,” (Romani 1:18 LND).
Ogni peccato provoca l'ira di Dio! Non esiste un peccato che possa essere definito piccolo. Poi, in Romani 2:5, leggiamo di quella persona che non si ravvede, ma continua nel suo peccato:
“Ma tu, per la tua durezza ed il cuore impenitente, ti accumuli un tesoro d’ira, per il giorno dell’ira e della manifestazione del giusto giudizio di Dio,” (Romani 2:5 LND).
Quanto terribile sarà l'ira di Dio, un tesoro d'ira che sarà rivelata quando Cristo Gesù ritornerà per giudicare il mondo.
Per mezzo di Gesù Cristo siamo stati liberati da questa ira. Leggo prima Romani 5:8,9:
“8 Ma Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. 9 Molto più dunque, essendo ora giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui.” (Romani 5:8-9 LND).
In Cristo Gesù siamo salvati dall'ira di Dio. Per questo aspettiamo Cristo come Salvatore. Leggo 1Tessalonicesi 1:10:
“e per aspettare dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, cioè Gesù, che ci libera dall’ira a venire.” (1Tessalonicesi 1:10 LND).
Gesù Cristo ci libera dall'ira a venire. Essendo stati salvati, siamo destinati a non subire l'ira di Dio. Leggo 1Tessalonicesi 5:9:
“Poiché Dio non ci ha destinati all’ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo,” (1Tessalonicesi 5:9 LND).
Che privilegio essere perdonati e perciò salvati dall'ira di Dio.
A causa di questo privilegio, parliamo in modo che dà sempre gloria a Dio, in santità, abbondando nel rendimento di grazie.
Riassunto
Per chiudere, vorrei rileggere il nostro brano di oggi, ricordando le verità principali che abbiamo visto. Leggo ancora Efesini 5:3-6:
“3 Ma come si conviene ai santi, né fornicazione, né impurità alcuna, né avarizia siano neppure nominate fra di voi; 4 lo stesso si dica della disonestà, del parlare sciocco e della buffoneria, le quali cose sono sconvenienti, ma piuttosto abbondi il rendimento di grazie. 5 Sappiate infatti questo: nessun fornicatore o immondo o avaro, il quale è un idolatra, ha alcuna eredità nel regno di Cristo e di Dio. 6 Nessuno vi seduca con vani ragionamenti, perché per queste cose viene l’ira di Dio sui figli della disubbidienza..” (Efesini 5:3-6 LND).
Oggi abbiamo guardato tre categorie di peccati che si compiono attraverso le parole: la disonestà, che potremmo anche tradurre come ciò che è moralmente sporco, le parole sciocche e la buffoneria. Abbiamo visto che questi peccati non devono nemmeno essere nominati fra di noi, perciò dobbiamo stare in guardia perché sono molto comuni nella nostra società. Come abbiamo visto con la fornicazione e l'avarizia, essi sono così comuni che non vengono visti come mali nella società in cui viviamo. Però, secondo il metro di Dio, sono un grave male ed un terribile peccato.
Le parole disoneste, ovvero, le parole moralmente sporche, sono parole che parlano in qualche modo del peccato. Esse consistono sostanzialmente in un modo grezzo di parlare. Dobbiamo evitare totalmente questo modo di parlare!
Le parole sciocche sono parole che non servono, che non promuovono il vero bene degli altri, sono parole che non edificano. Sono parole che non si possono affatto dire nel nome di Cristo. Sono le parole che riempiono molti discorsi che si sentono fare a tante persone che fanno parte della nostra società. Agli occhi di Dio, queste sono parole oziose. Un vero credente deve evitare completamente questo modo di parlare.
Poi, la buffoneria è quel parlare, in modo colto, che si esercita per fare ridere e per essere notati. Questo modo di parlare è molto comune in tanti programmi di varietà in TV e con certi presentatori in radio. Fra amici c'è spesso chi parla così per fare ridere gli altri. Anche questo è un parlare indegno per un figlio di Dio. Non dobbiamo parlare così e non dobbiamo ascoltare chi parla così. Questi modi di parlare non devono essere nemmeno nominati fra di noi!
Tali maniere di esprimersi sono totalmente sconvenienti per un figlio di Dio, e non devono entrare in alcun modo nella sua vita. Apparteniamo a Cristo, siamo stati comprati a caro prezzo. Dobbiamo imitare Dio e, perciò, dobbiamo essere santi, perché Dio è santo!
Ricordiamo che chi fa queste cose non erediterà il regno di Dio, ovvero passerà l'eternità nel tormento, nel lago di fuoco. Tutto ciò sarà veramente terribile! Quindi un vero credente deve assolutamente evitare questi peccati.
Ci sono tanti che dicono che non è così, che il giudizio di Dio non sarà così severo. Tuttavia, noi non dobbiamo lasciarci sedurre dalle loro argomentazioni. Per tutti questi peccati, quelli dei vv.3 e 4, ed anche per tanti altri peccati, l'ira di Dio verrà sui figli della disubbidienza! La terribile ira di Dio sta per essere rivelata. Tutti i bei discorsi di come questo o quel peccato non sono poi così gravi sono in realtà parole vuote. L'ira di Dio esiste e sta per arrivare su coloro che vivono nel peccato. Non siamo i loro compagni, piuttosto camminiamo sempre nella luce edabbondiamo nel rendimento di grazie. O che possiamo meditare molto sulle nostre benedizioni, affinché il nostro cuore possa essere sempre colmo di gioia e la nostra bocca piena di ringraziamento e di lode a Dio!