Nel nostro ultimo sermone in Efesini 3, abbiamo iniziato a considerare un brano che ci rivela varie verità ricchissime che ci aiutano a comprendere meglio, almeno in parte, l' immensità della nostra salvezza.
Nei primi sei versetti di Efesini 3, Paolo parla dell'amministrazione della grazia di Dio o, come viene tradotto in una versione italiana, della “dispensazione della grazia”, cioè della proclamazione del Vangelo ai gentili. Questi versetti ci permettono di capire che Paolo è stato chiamato a quell'opera direttamente da Cristo, e che il suo insegnamento proviene direttamente da Gesù Cristo. Sapere ciò ci aiuta a comprendere che possiamo affidarci totalmente alla parola di Dio, perché gli autori non hanno parlato da parte di loro stessi, ma sono stati guidati dallo Spirito Santo.
In questo brano, abbiamo capito un po' di più l'immenso privilegio che abbiamo di avere il Vangelo, perché esso fu nascosto in tutti i secoli precedenti alla venuta di Gesù Cristo. Né agli uomini di Dio, né agli angeli fu concesso di conoscere il piano di Dio che mirava a salvare sia Giudei che gentili, tramite Gesù Cristo. Quindi, siamo estremamente privilegiati di conoscere il Vangelo.
Noi gentili che crediamo veramente in Cristo, siamo coeredi e partecipi delle promesse in Cristo per mezzo del Vangelo. O che Dio ci faccia comprendere sempre più l'immensità di questa benedizione eterna!
Oggi, con l'aiuto dello Spirito Santo di Dio, vogliamo riprendere questo brano e vedere i versetti 7, 8 e 9.
Inizio perciò leggendo il brano, Efesini 3. Ricordate che la parola “sono”, nel v.1, non c'è nel greco per cui leggiamo il brano omettendola. Leggo Efesini 3.
“1 Per questa ragione io, Paolo, sono il prigioniero di Cristo Gesù per voi gentili, 2 se pure avete sentito della dispensazione della grazia di Dio, che mi è stata affidata per voi; 3 come per rivelazione egli mi ha fatto conoscere il mistero, di cui prima ne scrissi in breve. 4 Nel leggere questo, voi potete capire quale sia la mia intelligenza del mistero di Cristo, 5 che non fu fatto conoscere nelle altre età ai figli degli uomini, come ora è stato rivelato ai santi apostoli e ai suoi profeti per mezzo dello Spirito, 6 affinché i gentili siano coeredi dello stesso corpo e partecipi della sua promessa in Cristo mediante l’evangelo, 7 di cui sono stato fatto ministro, secondo il dono della grazia di Dio che mi è stata data secondo l'efficacia della sua potenza. 8 A me, il minimo di tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare fra i gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, 9 e di manifestare a tutti la partecipazione del mistero che dalle più antiche età è stato nascosto in Dio, il quale ha creato tutte le cose per mezzo di Gesù Cristo; 10 affinché, per mezzo della chiesa, nel tempo presente sia manifestata ai principati e alle potestà, nei luoghi celesti, la multiforme sapienza di Dio, 11 secondo il proponimento eterno che egli attuò in Cristo Gesù, nostro Signore, 12 in cui abbiamo la libertà e l’accesso a Dio nella fiducia mediante la fede in lui. 13 Per la qual cosa vi chiedo che non vi scoraggiate a causa delle mie tribolazioni che soffro per voi, il che è la vostra gloria.” (Efe 3:1-13 LND)
il ministero di Paolo
Siamo arrivati al v.7, in cui Paolo parla del fatto di essere un apostolo, il che è espresso qui con l'espressione “ministro del Vangelo”.
Considerare come Gesù Cristo ha scelto Paolo e lo ha reso idoneo per il suo servizio può aiutarci a capire come Dio opera anche in noi.
Per comprendere la chiamata di Paolo, dobbiamo ricordare che fino all'ultimo momento prima della sua conversione, Paolo era un nemico del Vangelo e dedicava la sua vita a distruggerlo. Paolo era un nemico del Vangelo di Gesù Cristo.
Paolo non cercava Cristo, e credeva di essere già a posto con Dio. È stato Cristo a cercare Paolo, sulla via di Damasco e, nel momento in cui lo ha salvato, a dargli l'incarico di apostolo, di ministro del Vangelo.
Leggiamo quello che Paolo dice nel v.7 a questo riguardo(aggiungendo al versetto 7 la parola “Vangelo” che proviene dalla fine del v.6).
7 il Vangelo, di cui sono stato fatto ministro, secondo il dono della grazia di Dio che mi è stata data secondo l'efficacia della sua potenza.
Notate la grammatica qua. Paolo è stato fatto ministro del Vangelo. Non si è offerto a Dio, non si tratta di una sua decisione: Paolo è stato fatto ministro da Dio. È Dio che ha fatto di Paolo un ministro del Vangelo.
Poi, notate che Paolo è stato fatto ministro del Vangelo secondo il dono della grazia di Dio. Essere chiamati alla salvezza e poi al servizio del Vangelo è sempre un'opera di pura grazia. La grazia è qualcosa che noi non meritiamo in alcun modo. Paolo non meritava né la salvezza, né di diventare un ministro del Vangelo. Lo è diventato solo per opera di Dio e per grazia. Ed è lo stesso nella nostra vita.
La potenza di Dio all'opera in Paolo
Notate anche che la grazia di Dio è stata data a Paolo “secondo l'efficacia della potenza di Dio”. Si potrebbe anche tradurre quest'espressione: “secondo l'operazione della potenza di Dio”. Quando Dio ci salva, e quando Egli ci pone al suo servizio, è secondo la sua potenza che opera in noi. Dio ci chiama a compiere ciò che non potremmo mai fare con la nostra forza.
Paolo sapeva benissimo che tutto ciò che era capace di compiere, lo faceva secondo la forza di Dio all'opera in lui, come dichiara in Colossesi 1:29.
“e per questo mi affatico combattendo con la sua forza che opera in me con potenza.” (Colossesi 1:29 LND)
Se conosci bene la Bibbia, sai che Paolo è stato un uomo di Dio che ha fatto tantissimo per l'opera di Dio. Infatti, Paolo stesso dichiara, non vantandosi ma dicendo solo la verità, di essersi affaticato più di tutti gli altri apostoli. Paolo ha compiuto tantissimo per il regno di Dio. Però, Paolo non si è mai dimenticato che la grande potenza che possedeva proveniva interamente da Dio. Egli era consapevole di combattere con la forza di Dio che operava in lui con potenza.
Ecco perché Paolo poteva dichiarare in Filippesi 4:13:
“Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica.” (Fil 4:13 LND)
Caro fratello, cara sorella, se tu sei in Cristo, allora la stessa infinita potenza di Dio è all'opera in te. Anche tu puoi compiere tutto ciò che Dio ti comanda o ti guida a fare, in Cristo che ti fortifica.
Quindi, quello che Paolo era e faceva, era tutto a motivo della grazia di Dio all'opera in lui.
In questo esempio di Paolo, vediamo una verità importantissima. Tutto ciò che siamo di buono è solo per mezzo della grazia di Dio. Non abbiamo alcun merito per conto nostro. Non abbiamo alcuna qualità, né capacità, né qualsiasi altra cosa di cui possiamo vantarci, perché ogni buona qualità o capacità che possediamo, l'abbiamo ricevuta da Dio. Tutta la nostra forza con cui possiamo servire il Signore proviene dal Signore stesso. Questa è la verità che leggiamo in 1Corinzi 4:7:
“Che cosa infatti ti rende diverso? Che cosa hai tu che non l’abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché ti glori come se non l’avessi ricevuto?” (1Corinzi 4:7 LND)
Alla luce di questo fatto, non abbiamo nulla di cui possiamo vantarci, ma dobbiamo piuttosto riconoscere che ogni buona qualità, capacità o dono che abbiamo provengono da Dio, e perciò, anziché vantarci, dobbiamo lodare Dio e ringraziarLo per tutto.
L'umiltà di Paolo
Infatti, notate come Paolo, l'apostolo che Dio ha usato più di tutti a promuovere il Suo regno, si descrive nel v.8. Leggo i vv. 7-8.
“7 (il Vangelo), di cui sono stato fatto ministro, secondo il dono della grazia di Dio che mi è stata data secondo l'efficacia della sua potenza. 8 A me, il minimo di tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare fra i gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo,” (Ef 3:7-8 LND)
Nonostante che Paolo avesse ricevuto da Cristo più insegnamenti dottrinali degli altri apostoli e si fosse affaticato più di loro, Paolo si vedeva come il minimo dei santi. Paolo sapeva che ciò che era e ciò che faceva era solo per grazia. Paolo si è sempre meravigliato della grazia di Dio in lui.
O che anche noi possiamo capire che non abbiamo alcun motivo per vantarci, perché non abbiamo alcun merito in noi stessi! Quello che siamo di buono, lo siamo solo per grazia. O che anche noi possiamo sempre meravigliarci della grazia di Dio in noi!
Ciò che Paolo doveva annunciare
Adesso passiamo a considerare ciò che costituiva l'incarico di Paolo, perché esso riguarda anche noi, in quanto anche noi siamo beneficiari del ministero di Paolo. Leggo i vv.8,9.
8 A me, il minimo di tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare fra i gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, 9 e di manifestare a tutti la partecipazione del mistero che dalle più antiche età è stato nascosto in Dio, il quale ha creato tutte le cose per mezzo di Gesù Cristo;
Paolo è stato chiamato ad annunciare le imperscrutabili ricchezze di Cristo fra i gentili. In altre parole, Paolo è stato chiamato da Dio ad annunciare il Vangelo fra i gentili, fra quelli che non erano giudei.
Consideriamo dunque con attenzione questo punto, perché anche noi siamo gentili, e anche noi abbiamo ricevuto il Vangelo.
imperscrutabile
Ora, vi faccio una domanda: che cosa doveva annunciare Paolo? Come dichiara il versetto, egli doveva annunciare “le imperscrutabili ricchezze di Cristo”. Che cosa significano queste parole? Che cosa vuol dire “imperscrutabile”?
Il termine “imperscrutabile” indica qualcosa di così immenso e profondo che la nostra mentre non può penetrarvi a fondo. In altre parole, descrive qualcosa di talmente profondo che la mente umana non è capace di comprenderlo, se non la minima parte che Dio ci rivela.
Quest'aggettivo viene usato solamente due volte nel Nuovo Testamento, e si riferisce sempre a decisioni di Dio circa la salvezza. La salvezza dell'uomo peccatore, per mezzo del sacrificio e della risurrezione di Gesù Cristo, è divina ed è talmente grande che l'uomo non è capace di comprenderne che la minima parte. Dio è infinito, mentre l'uomo è finito; i pensieri di Dio sono infiniti, e per questo l'uomo non può mai capire a fondo quello che Dio fa. Infatti, l'uomo può comprendere soltanto ciò che Dio gli rivela.
Le ricchezze di Cristo
Notate poi che cos'è imperscrutabile: si tratta delle ricchezze di Cristo.
Le ricchezze di Cristo valgono più di tutte le ricchezze, di qualsiasi tipo, che vi possano essere in tutto il mondo e in tutta la storia. Le ricchezze di Cristo sono tutte le benedizioni che abbiamo in Cristo Gesù.
In Efesini 1:3 abbiamo letto che possediamo ogni benedizione spirituale in Cristo. In Colossesi 2:3 leggiamo che tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti in Cristo. In Colossesi 1 impariamo che piacque a Dio di far dimorare in Cristo tutta la pienezza della divinità. Ogni promessa di Dio che abbiamo ha il suo sì, ovvero il suo adempimento, in Gesù Cristo. Gesù Cristo è la nostra redenzione e la nostra giustizia.
Quindi, le ricchezze infinite che Dio riversa su di noi, sono tutte di Cristo Gesù. Sono così profonde, così meravigliose, oltre ad essere eterne., che non possiamo comprenderne che la minima parte. Per questo sono ricchezze imperscrutabili di Cristo.
Con l'aiuto di Dio, tramite l'opera dello Spirito Santo in noi, possiamo capire sempre di più le ricchezze di Cristo, il che vuol dire avere Cristo stesso come nostro unico tesoro. Prego che Dio ci apra sempre di più gli occhi per comprendere le imperscrutabili ricchezze che abbiamo in Gesù Cristo. Ogni cosa buona terrena è un dono di Dio, ma tutti i buoni doni terreni messi insieme non sono minimamente paragonabili a Gesù Cristo stesso.
Non c'è confronto fra le benedizioni terrene di Dio e la benedizione di essere in Gesù Cristo. Per esempio, il matrimonio è un dono meraviglioso, ma è destinato a finire nel momento della morte fisica di uno dei due. La buona salute è un bel dono, ma anche questa passerà. Le persone a noi care, o il privilegio di proclamare Cristo sono tutti bei doni, ma riguardano questa vita, e li perderemo tutti. Non solo, ma nessuno di questi doni può soddisfare davvero il nostro cuore.
Al contrario, Gesù Cristo, e le benedizioni spirituali che abbiamo in Lui, è il dono che non finirà mai: godremo Gesù Cristo per tutta l'eternità, ed Egli soddisferà il nostro cuore per tutta l'eternità.
Se pensiamo alle benedizioni terrene, anche le più grandi benedizioni che riguardano la nostra vita sulla terra sono comprensibili, sono scrutabili. Invece, le ricchezze delle benedizioni che abbiamo in Cristo Gesù sono imperscrutabili. Sono talmente immense che non possiamo capirle a fondo.
Non esiste alcun tesoro paragonabile a Gesù Cristo. Troppo spesso, vediamo la vita cristiana come una serie di comandamenti a cui ubbidire, o come una realtà futura che ci sembra lontana. Certamente, essere in Cristo comprende il fatto di camminare in santità ed è vero che ci sono comandamenti a cui ubbidire e che, grazie a Dio, abbiamo un avvenire, un avvenire nella presenza stessa di Dio. Però, più di ogni altra cosa, la vita cristiana è Gesù Cristo stesso, consiste nell'essere in Cristo, nell'avere comunione con Cristo, essere coperti con la giustizia di Cristo, e trovare la nostra gioia in Gesù Cristo.
Come Paolo dichiara in Filippesi 3, egli considera tutto una perdita di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù.
Per un vero credente, Gesù Cristo è tutto! Abbiamo ogni benedizione per mezzo di Cristo, Dio adempie tutte le sue promesse per noi per mezzo di Cristo, Gesù Cristo è la nostra luce, la nostra sapienza, la nostra vita.
Come leggiamo in Colossesi 3:11, e poi in Galati 2:
“Qui non c’è più Greco e Giudeo circonciso, e incirconciso, barbaro e Scita, servo e libero, ma Cristo è tutto e in tutti.” (Cl 3:11 LND)
“Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.” (Gal 2:20 LND)
Notate anche 1Corinzi 1:30.
“Ora grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione,” (1Corinzi 1:30 LND)
Prego Dio che possiamo comprendere sempre di più le imperscrutabili ricchezze di Cristo Gesù.
Infatti, più capiamo l'immensità della ricchezza che abbiamo in Gesù Cristo, più il nostro cuore sarà soddisfatto, qualunque siano le circostanze in cui ci troviamo.
Rendere pubblica la partecipazione al Vangelo
L'incarico di Paolo era di rendere pubblica la partecipazione del mistero del Vangelo, ora rivelato, mentre prima era stato tenuto nascosto in Dio fin dalle più antiche età. Leggo ancora i vv. 8,9:
“8 A me, il minimo di tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare fra i gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, 9 e di manifestare a tutti la partecipazione del mistero che dalle più antiche età è stato nascosto in Dio, il quale ha creato tutte le cose per mezzo di Gesù Cristo;” (Efe 3:8-9 LND)
Abbiamo già parlato dal fatto che il Vangelo, il piano di Dio di salvare persone di tutto il mondo, fu nascosto agli uomini fino alla morte e alla risurrezione di Gesù Cristo. Fino a quel periodo, il piano del Vangelo fu nascosto in Dio, perché era il suo piano, e aveva origine totalmente in Dio.
O che possiamo comprendere sempre di più il privilegio eterno di avere oggi la piena rivelazione del Vangelo!
Dio ha creato tutto per mezzo di Cristo
Vorrei solo fare qualche breve commento su un'altra verità stupenda che troviamo alla fine del v.9.
Qua, leggiamo che Dio ha creato tutte le cose per mezzo di Gesù Cristo.
Dio ha creato un mondo che manifesta dovunque la sua gloria. Nel creato, vediamo la sua eterna potenza oltre alla sua divinità come Creatore. Perciò, è giusto e buono osservare il mondo intorno a noi per meravigliarcene, perché è davvero meraviglioso.
Quando ammiriamo il creato, ricordiamo che il Padre ha creato tutto per mezzo di Gesù Cristo. Abbiamo dunque un ulteriore motivo per adorare e gioire in Gesù Cristo.
Visto che Gesù Cristo è il Creatore di tutto, il mondo appartiene a Lui. Gesù Cristo è perciò il sovrano di questo mondo. Questa verità viene rivelata in modo chiaro nei Vangeli, in cui vediamo Gesù esercitare la sua sovranità sulla natura, sulla malattia e sulla morte.
È importante che teniamo sempre a mente questo fatto affinché, quando ci troviamo in circostanze difficili, possiamo ricordare chi è il nostro Dio e che Egli ha il controllo su tutto; inoltre, non può mai capitarci alcun male o alcuna prova se non sono permessi da Lui, secondo il suo piano perfetto. Che preziosa fonte di pace sapere che il nostro Salvatore e Signore è sovrano su tutto!
Alla luce di tutto questo
In questo brano, ci sono ancora altre verità molto ricche, ma per oggi vogliamo fermarci qua, per poter meditare su quelle che abbiamo appena visto.
Ricordate che Paolo era apostolo, ministro dei gentili, per opera di Dio, e per grazia. Dio ne ha fatto un apostolo, non ha scelto Paolo di esserlo. È Gesù Cristo che ha dato “alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori,” (Efe 4:11 LND)
Certamente, ci sono tanti uomini, e non poche donne, che hanno assunto da sé questi ruoli non affidati loro da Dio. Ma un vero pastore viene scelto e preparato da Dio, e perciò opera nella potenza di Dio.
Infatti, sia in famiglia che nella chiesa, è Dio che dà un incarico a ciascuno. Per esempio, non è il marito a decidere quale ruolo deve svolgere, né a stabilire quello della moglie, così come non spetta alla donna decidere il proprio ruolo. È stato Dio a stabilire questi ruoli, e il modo in cui devono essere svolti.
Dobbiamo ricordare che la famiglia non appartiene a noi, ma a Dio.
Similmente, quanto alla chiesa, è stato Dio a stabilirne la struttura e a definire i ruoli di ciascuno. Non spetta ai membri né alla guida decidere: la Chiesa appartiene a Gesù Cristo ed è Lui che ha stabilito i ruoli. Quindi, in famiglia, in chiesa, e nella società, sottomettiamoci a Dio a ciò che Egli ha stabilito.
Poi, per quanto riguarda la forza necessaria per camminare in ubbidienza, per fede, la forza necessaria per combattere il nostro peccato, la forza per compiere opere che portano frutti spirituali duraturi, ricordate che essa proviene da Dio, che opera potentemente in noi. Quindi, quando ti senti debole, ricordati che possiamo fare ogni cosa in Cristo Gesù che ci fortifica. Le tue prove NON sono troppo difficili, perché Cristo Gesù stesso, il Creatore di tutto, ti fortifica!
Sapendo che è Dio ad operare in noi, e sapendo che ciò che siamo, lo siamo per grazia, dovremmo essere umili. Paolo era un apostolo, usato da Dio per compiere grandi opere. Eppure, Paolo si descriveva come il minimo dei santi. Combattiamo il terribile nemico del nostro orgoglio. Camminiamo in umiltà, perché solo così possiamo avere comunione con Dio.
Inoltre, oggi abbiamo considerato brevemente quello che richiederà tutta l'eternità per essere contemplato: le imperscrutabili ricchezze di Cristo che abbiamo ricevuto nel Vangelo! Noi, che eravamo nemici di Dio, abbiamo ricevuto, tramite il Vangelo, ricchezze in Cristo che vanno oltre ciò che possiamo comprendere! Sono ricchezze che valgono più di tutti i tesori della terra messi insieme. Saggio è colui che medita spesso sulle imperscrutabili ricchezze in Cristo. Se tu sei salvato, medita tutti i giorni sulle ricchezze in Cristo e proverai gioia in mezzo ad ogni prova, e avrai la forza per superare ogni peccato.
Grazie a Dio, il Vangelo è arrivato fino a noi. Paolo annunciava il Vangelo e coloro che hanno creduto hanno continuato ad annunciarlo; così la catena è proseguita fino ad arrivare a noi. Ringraziamo Dio che il Vangelo è giunto fino a noi, e impegniamoci, nella forza di Dio che opera in noi, a continuare a proclamare la salvezza in Gesù Cristo! Dio non ha smesso di salvare persone!
Ringrazio Dio per le preziose verità di questo passo. O che possiamo contemplarle, per vedere di più Cristo, e camminare così, per fede, durante il nostro pellegrinaggio!