vv.13-20 Dio si Glorifica – gli Esorcisti
Dove Dio opera potentemente, Satana cerca di opporsi all'opera di Dio, spesso cercando di imitare quello che Dio fa. Stiamo studiando il libro degli Atti, in cui vediamo che Gesù Cristo sta edificando la sua Chiesa. Nell'ultimo sermone, abbiamo iniziato a considerare l'opera di Dio in Atti 19.
Andiamo avanti in capitolo 19 oggi, iniziando con i versetti 13 a 20. In questo brano, vediamo che Satana cerca di ingannare le persone, usando uomini che imitano le opere che Dio faceva tramite Paolo, cercando di scacciare un demone nel nome di Gesù Cristo. Però, il tentativo fallisce, perché questi uomini non avevano Cristo.
Mentre leggiamo questi versetti, ricordate che varie volte nella Bibbia vediamo che Satana cerca di imitare l'opera di Dio. Per esempio, se ricordate quando Mosè ed Aaronne stavano davanti il Faraone in Egitto, i maghi del faraone cercavano di imitare alcuni dei miracoli di Mosè. Ben presto fu evidente che non avevano in alcun senso il potere che aveva Mosè. Questo mostrava a tutti che non avevano la potenza di Dio con loro. Poi c'era la sfida di Elia nei confronti dei profeti di Baal. Dio usò quell'occasione per mostrare al popolo che solo Dio è il vero Dio, e che era all'opera tramite Elia, mentre Baal è un falso dio.
E così in Atti 19 vediamo che questi esorcisti Giudei che non avevano fede in Cristo cercavano di avere lo stesso potere che aveva Paolo nel scacciare un demone, ma non lo avevano, e questo dimostrò al popolo che Paolo apparteneva a Dio e predicava il vero messaggio di Dio. Quindi tenendo in mente che stiamo vedendo uno scontro fra Satana e Dio, leggiamo i versetti 13 a 16.
13 Or alcuni itineranti esorcisti Giudei tentarono di invocare il nome del Signore Gesù su coloro che avevano gli spiriti maligni, dicendo: "Vi scongiuriamo per Gesù, che Paolo predica!". 14 E quelli che facevano questo erano sette figli di un certo Sceva, un capo sacerdote giudeo. 15 Ma lo spirito maligno rispose e disse: "Io conosco Gesù e so chi è Paolo, ma voi chi siete?". 16 Quindi l’uomo che aveva lo spirito maligno si avventò su di loro e, sopraffattili, fece loro tal violenza che fuggirono da quella casa, nudi e feriti.
Ci sono varie verità importanti in questo brano. Prima di tutto, l'uomo non può controllare il potere di Dio. Cioè, non si può solo usare certe frasi e così controllare il potere di Dio. Non si poteva fare questo allora, e non si può fare questo oggi.
Questi uomini non erano credenti in Gesù Cristo, perciò quando cercavano di comandare al demone nel nome di Gesù, si trovarono senza alcun potere da parte di Dio. Sono rimasti davanti a questo demone senza Dio, e perciò sono stati sopraffatti dal demone.
Questi uomini non avevano Cristo, e perciò, non avevano alcun diritto di usare il suo nome. Però, nemmeno tutti i veri credenti possono compiere miracoli. Dio non ha dato a tutti i credenti il potere di compiere miracoli.
Dio ha dato agli apostoli il potere di compiere miracoli, come prova che erano veri apostoli. Abbiamo già visto questo in altri sermoni, e troviamo questo in vari brani, per esempio in Ebrei 2:3,4; e anche in 2Corinzi 12:12, in cui Paolo descrive il suo ministero a Corinto, dicendo che aveva compiuto i segni dell'apostolo in mezzo loro, compiendo segni e prodigi e opere potenti.
Quindi, un credente normale non può compiere miracoli, ma quegli esorcisti giudei non erano nemmeno credenti. E perciò, il fatto che cercavano di scongiurare il demone nel nome di Gesù non ha portato buoni frutti, ma piuttosto ha lasciato loro sopraffatti dal demone.
Non tutti coloro che usano il nome di Cristo appartengono a Cristo. Era così allora, ed è così oggi. Molto di quello che viene fatto nel nome di Cristo non viene veramente da Cristo. Questo comprende anche persone che riescono a compiere miracoli nel nome di Cristo. Per esempio, in Matteo 7, Gesù racconta quello che succederà al giudizio finale. Notate che ci saranno persone che avranno compiuto miracoli e schiacciato demoni nel nome di Cristo, ma non sono veri credenti. Leggo le parole di Gesù che descrive quel giorno in Matteo 7:21-23.
“21 Non chiunque mi dice: "Signore, Signore" entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti?" 23 E allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità".” (Matteo 7:21-23 LND)
Quindi, ricordate che il fatto che uno usa il nome di Gesù Cristo, e anche a volte riesce a compiere miracoli, non vuol dire che appartiene veramente a Cristo. Bisogna esaminare quello che insegna. Quindi dobbiamo sempre esaminare l'insegnamento delle persone, per scoprire se veramente parlano in nome di Gesù Cristo e appartengono a Lui.
Una Testimonianza Pubblica
Mentre leggiamo il libro degli Atti, ricordate che stiamo vedendo il Signore Gesù Cristo che sta edificando la sua Chiesa. E perciò, Cristo usò anche l'avvenimento di questi esorcisti per portare più gloria a se stesso e portare più persone alla salvezza. Leggiamo i versetti 17-20.
17 Or questo fu risaputo da tutti i Giudei e Greci che abitavano ad Efeso, e furono tutti presi da paura, e il nome del Signore Gesù era magnificato. 18 E molti di coloro che avevano creduto venivano a confessare, e a dichiarare le cose che avevano fatto. 19 Molti di coloro che avevano esercitato le arti occulte radunarono assieme i libri e li arsero in presenza di tutti, e, calcolatone il prezzo, si trovò che ammontava a cinquantamila pezzi d’argento. 20 Così la parola di Dio cresceva potentemente e si affermava. (Atti 19:17-20)
Quello che successe a questi esorcisti fu risaputo da tutti ad Efeso, sia Giudei che greci, e questo faceva si, che il nome di Gesù Cristo fosse magnificato. In altre parole, le persone capivano che Dio era con Paolo e che il Gesù Cristo che Paolo predicava è potente e glorioso. I veri miracoli compiuti da Paolo non davano gloria a Paolo, ma portavano gloria a Gesù Cristo.
Anche qui vediamo una lezione importante. Se qualcuno compie opere nel nome di Gesù Cristo, nel modo che la persona viene innalzata, anziché Cristo, non viene veramente da Dio. Dio è geloso della sua gloria. Quando invece uno viene da Dio, quello che fa non innalza la persona, ma innalza Gesù Cristo. Quando stiamo veramente compiendo l'opera di Dio, Cristo sarà reso visibile in noi. Egli aumenterà, e noi diminuiremo.
Notate che nei versetti 18 e 19 si trovano veri frutti del ravvedimento. Queste persone venivano a confessare Gesù Cristo pubblicamente, e anche a dichiarare i peccati che avevano compiuto. La vera salvezza porta a confessare Gesù Cristo davanti agli altri. Questo è la dichiarazione che Paolo fa in Romani 10:10:
“Col cuore infatti si crede per ottenere giustizia e con la bocca si fa confessione, per ottenere salvezza,.” (Romani 10:10 LND)
“Chi copre le sue trasgressioni non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia.” (Proverbi 28:13 LND)
Il vero ravvedimento porta a rinunciare al peccato, anche quando è costoso. Queste persone bruciavano libri delle arti occulte che avevano un valore immenso. Chiaramente avrebbero potuto vendere i libri per ricuperare una parte del loro valore. Ma non volevano vendere qualcosa che fosse malvagio. E perciò, non solo hanno smesso di usare quei libri, ma anziché venderli li hanno bruciati pubblicamente. Così facevano una dichiarazione pubblica ad aver rinunciato a quel peccato per credere in Gesù Cristo.
Anche noi, quando Dio ci salva, dobbiamo rinunciare ai nostri peccati, qualunque sia il costo. Ed è importante confessare pubblicamente, in modo che tutti coloro sapranno che abbiamo un nuovo Signore e Salvatore nella persona di Gesù Cristo.
Dio Operava Potentemente
Concludiamo questa parte del capitolo con la meravigliosa verità che troviamo nel versetto 20. Preghiamo che Dio farà così anche qua. Leggo il versetto 20:
"così la parola di Dio cresceva potentemente e si affermava." (Atti 19:20)
Nonostante quanto Satana cercava di ostacolare la crescita della chiesa ad Efeso e in quella zona, non poteva, perché Gesù Cristo porta sempre avanti la sua opera, secondo il suo piano.
In quel momento, Dio scelse di operare in modo visibile a tutti! In altri momenti, Dio scelse di operare in modo invisibile al mondo. Che sia in modo visibile o invisibile, Gesù non smette mai di portare avanti la sua opera. Egli è all'opera anche qua.
Quando il versetto dichiara che la Parola di Dio si affermava, la parola “affermava” vuol dire mostrare grande forza e potenza. Quindi la parola di Dio cresceva potentemente e mostrava grande forza e potenza. Dio era potentemente all'opera, salvando le persone dai loro peccati, e portandoli nel regno di Dio. Infatti, la chiesa di Efeso è rimasta forte per tanti secoli.
Tenete in mente che l'opera più grande di Dio non è quella visibile al mondo. I miracoli più grande di Dio non sono i segni, una guarigione o qualche altro miracolo. Piuttosto, i miracoli più grandi di Dio sono quando Egli dà vita eterna ad uno morto. Questo lo fa ogni volta che salva una persona. È un immenso miracolo quando Dio prende un peccatore e lo trasforma in un santo e lo conforme sempre più all'immagine di Gesù Cristo!
Quindi, quello che mostra la potenza di Dio all'opera in una persona non è che riesce a compiere miracoli, è quando quella persona rispecchia sempre di più Cristo, giorno per giorno in ogni rapporto e situazione della vita.
E per mezzo della potenza di Dio, che ad Efeso la parola di Dio cresceva potentemente e si affermava. Le persone venivano salvate e veramente trasformate. Grazie a Dio che Egli continua a far crescere la sua opera in tutto il mondo, compreso qua. Lodiamo Dio!
Paolo Prosegue
Continuiamo in questo brano, per vedere come Cristo continua a portare avanti la sua missione tramite Paolo ed altri. Ricordate che Paolo aveva il mandato di predicare e fondare chiese in tanti posti. Quindi non era legato ad un solo posto. Egli capiva che stava finendo il suo tempo ad Efeso, perché ormai la zona era molto evangelizzata e la giovane chiesa era stabile. Così egli voleva passare a nuove zone. Seguite mentre leggo i versetti 21 e 22, in cui comprendiamo qualcosa del modo in cui Paolo lavorava.
21 Dopo questi avvenimenti. Paolo si mise nell’animo di andare a Gerusalemme passando per la Macedonia e per l’Acaia, e diceva: "Dopo essere stato lì, bisogna che io veda anche Roma". 22 Mandati allora in Macedonia due dei suoi collaboratori, cioè Timoteo ed Erasto, egli si trattenne ancora qualche tempo in Asia.
In 1Corinzi, impariamo che Paolo voleva andare a Gerusalemme passando per la Macedonia e l'Acaia per poter raccogliere offerte dai credenti di quelle due zone per poi portare ai credenti di Gerusalemme. Ricordate che nella Macedonia c'erano le chiese di Filippi, Tessalonica, e Berea. Invece nell'Acaia c'era la chiesa a Corinto. Paolo aveva sempre sul cuore la cura dei credenti che Dio aveva salvato tramite lui, e inoltre aveva sempre un desiderio di raggiungere nuove zone con l'evangelo.
Abbiamo già visto che Paolo aveva tanti collaboratori. L'opera non era di Paolo, era di Gesù Cristo, ed Cristo aveva scelto tanti uomini, non solo Paolo, per portare avanti la sua opera. Anche oggi, l'opera non appartiene mai ad una persona. La vera opera di Dio appartiene a Gesù Cristo, è lui che sta edificando la sua Chiesa! Cristo si serve di tante persone, ma l'opera appartiene a lui solo.
Opposizione da Parte di Demetrio
Mentre studiamo Atti, abbiamo già visto tante volte che dove Dio opera, Satana cerca di opporsi all'opera in qualche modo. È sempre stato così, e sarà sempre così. E quindi, non dobbiamo essere sorpresi né scoraggiati quando arrivano persecuzione ed opposizione nell'opera di Dio in noi. Comunque, Dio aveva benedetto grandemente ad Efeso e in tutta la zona intorno. E perciò, vediamo un'altro tentativo da parte di Satana di opporsi all'opera di Dio, servendosi degli uomini.
Più volte Satana si è servito dei Giudei per opporsi all'opera dell'evangelo. In altri casi, sono stati i Gentili ad opporsi all'opera dell'evangelo. I Giudei erano spinti da una gelosia religiosa. Invece per i Gentili, c'erano vari motivi perché si opponevano all'evangelo. A Filippi, erano i padroni di quella serva che aveva uno spirito di divinazione che stava dietro la persecuzione. La loro motivazione era l'idolo del denaro, visto che avevano perso il loro guadagno da quella serva quando Paolo scacciò il demone da lei. Qua ad Efeso, l'opposizione all'evangelo fu inizialmente una questione di soldi.
Per capire quello che stiamo per leggere, bisogna sapere che tante delle persone in quella parte del mondo adoravano una falsa dea di nome Diana, il cui tempio era ad Efeso. E quindi, tante persone facevano un pellegrinaggio ad Efeso, per adorare nel tempio a Diana.
Ad Efeso c'era un bel gruppo di artigiani, che costruivano piccoli templi, che venivano venduti ai pellegrini di Diana. Questo era il loro guadagno.
Visto che in quei tre anni che Paolo era ad Efeso Dio aveva salvato tante persone in tutta l'Asia, quei credenti non adoravano più la falsa dea Diana. Perciò, meno persone venivano al tempio di Diana, e meno persone comprava i piccoli templi fatti dagli artigiani.
Perciò, Demetrio e gli altri, capendo che Paolo era molto responsabile per il fatto che tanti avevano sentito l'evangelo e creduto, avevano un forte odio per Paolo e per il messaggio di Gesù Cristo. Per loro, la predicazione di Cristo stava rovinando le loro vendite. Leggo dal versetto 23 a 28.
23 Or in quel tempo nacque un grande tumulto in merito alla Via, 24 perché un tale di nome Demetrio, orafo, che faceva dei templi di Diana in argento, procurava non poco guadagno agli artigiani. 25 Costui li radunò insieme ai lavoratori che avevano un’attività affine, e disse: "Uomini, voi sapete che il nostro guadagno proviene da questa attività.26 Or voi vedete e udite che questo Paolo ha persuaso e sviato un gran numero di gente non solo in Efeso, ma in quasi tutta l’Asia, dicendo che non sono dèi quelli costruiti da mano d’uomo. 27 Non solo c’è pericolo per noi che quest’arte particolare venga discreditata, ma che anche il tempio della grande dea Diana non conti più nulla, e che venga spogliata della sua grandezza colei che tutta l’Asia, anzi tutto il mondo, adora". 28 All’udire queste cose, essi si accesero di sdegno e gridarono, dicendo: "Grande è la Diana degli Efesini".
Dobbiamo capire che il fatto che Dio aveva salvato così tante persone, veramente portava ad una situazione in cui questi uomini vendevano meno templi, e così guadagnavano di meno. La loro accusa contro Paolo era vera. L'evangelo portava loro a guadagnare meno. E all'inizio del suo discorso con gli altri artigiani, Demetrio parlava di questo. Ma poi, dal versetto 26 egli ha cominciato a mettere l'enfasi non suoi soldi, ma sulla religione. Cioè la sua vera motivazione erano i soldi, ma lui capiva che per agitare abbastanza la folla, era più utile parlare della religione. E così cominciava a suscitare i sentimenti delle persone, come se dovessero proteggere l'onore della grande dea Diana.
È da dire subito che effettivamente, la predicazione di Paolo e gli altri era contro Diana, in quanto predicare Cristo vuol dire necessariamente denunciare ogni altro dio o dea come falso. E perciò, le accuse di questo Demetrio erano vere. La predicazione di Gesù Cristo portava si che quella dea Diana non contava più nulla per quelli che capivano la verità. Predicare Cristo necessariamente porta a condannare ogni altra religione, perché sono false. Nessuna religione porta a Dio, perché solo per mezzo di Cristo si arriva al Padre. Quindi, la predicazione di Paolo era contro la religione di Diana.
E qua, vediamo una verità molto importante. L'evangelo di Gesù Cristo non permette ad una persona di continuare a vivere come viveva prima. Per ricevere il perdono e la salvezza, una persona deve ravvedersi, che vuol dire deve riconoscere che la sua vita prima, andava contro Dio. Quando predichiamo Gesù Cristo, in realtà stiamo predicando contro il peccato nella vita di chi ci ascolta. E quindi, per aggrapparsi a Cristo uno deve necessariamente abbandonare la sua lealtà a tutto quello in cui poneva la sua fede, per porre tutta la fede in Cristo Gesù.
Questo vuol dire, che è normale che saremo visti male da chi continua ad aggrapparsi al peccato. L'evangelo non è qualcosa di neutrale. Dio non accetta solo una parte della lealtà di una persona. Non si può continuare ad aggrapparsi a quello che era il tesoro del cuore. Per avere Dio, uno deve ravvedersi e abbandonare gli idoli del suo cuore. Quindi, se uno seguiva Diana, non poteva solo aggiungere Cristo, doveva rinunciare totalmente ad avere a che fare con questa falsa dea Diana. Abbiamo visto che coloro che avevano praticato la magia avevano portato i loro libri per bruciarli pubblicamente. Non si può avere Cristo se si lascia il peccato nel cuore.
E quindi questo Demetrio, capiva che era il messaggio predicato da Paolo ed altri che rovinavano il loro commercio. Perciò Demetrio informa tutti questi artigiani dicendo che Paolo, stava sviando la gente da seguire Diana. E così erano tutti accesi di sdegno e gridarono che Diana è grande. Che triste che gli uomini credono queste menzogne.
Avendo questo gruppo di artigiani che gridavano che Diana è grande, tra poco tutta la città fu ripiena di confusione. Quando la gente si agita, facilmente è perchè cercano qualcuno sul quale possono scaricare la loro agitazione. E così presero alcuni compagni di viaggio di Paolo.
A quel punto, potrebbe essere stata una grave persecuzione per questa giovane chiesa, come Dio aveva permesso in qualche altra situazione. Però in questo caso, non era il piano di Dio per questa chiesa di subire questa persecuzione. Perciò, Dio fece si che i credenti non furono oltraggiati. Leggo dal versetto 28 fino alla fine del capitolo.
29 E tutta la città fu ripiena di confusione; e, trascinando con forza Gaio e Aristarco, Macedoni, compagni di viaggio di Paolo, corsero tutti d’accordo al teatro. 30 Or Paolo voleva presentarsi al popolo, ma i discepoli non glielo permisero. 31 Anche alcuni Asiarchi, che gli erano amici, mandarono a pregarlo di non presentarsi al teatro. 32 Intanto gli uni gridavano una cosa, gli altri un’altra, tanto che l’adunanza era confusa e i più non sapevano per quale ragione si fossero radunati. 33 Allora fu fatto uscire dalla folla Alessandro, spinto avanti dai Giudei. E Alessandro, fatto cenno con la mano, voleva parlare in sua difesa al popolo. 34 Ma, quando si resero conto che egli era Giudeo, si misero tutti a gridare a una sola voce per quasi due ore: "Grande è la Diana degli Efesini". 35 Dopo aver calmato la folla, il cancelliere disse: "Efesini, chi è mai quell’uomo che non sappia che la città degli Efesini è la custode del tempio della grande dea Diana e della sua immagine caduta da Giove? 36 Poiché dunque queste cose sono incontestabili, voi dovete restare calmi e non fare nulla di sconsiderato. 37 Infatti avete condotto qui questi uomini, che non sono né sacrileghi né bestemmiatori della vostra dea. 38 Se dunque Demetrio e gli artigiani che sono con lui hanno qualcosa contro qualcuno, i tribunali sono aperti e vi sono i proconsoli; presentino le accuse gli uni contro gli altri.39 Se poi avete qualche altra richiesta da fare, ciò si risolverà nell’ordinaria assemblea. 40 Noi infatti corriamo il rischio di essere accusati di sedizione per l’accaduto di oggi, non essendovi ragione alcuna con cui giustificare questo assembramento". 41 E, dette queste cose, sciolse l’adunanza.”
Abbiamo visto scene simile a questo a Filippi e anche a Corinto. È relativamente facile agitare una folla, in quanto l'uomo ha la tendenza di fare quello che fanno gli altri, senza pensarci molto. Questo era vero allora, ed è vero oggi. Tante persone non si fermano veramente a pensare attentamente. E perciò, si lasciano turbare per situazioni che non sono neanche vere. Quanto è importante per noi come credenti a non essere così. Dobbiamo esaminare ogni cosa, per ritenere il bene.
Comunque la città era piena di confusione. Trascinarono alcuni compagni di Paolo nel teatro davanti a la folla. Gli amici di Paolo non gli permisero di presentarsi davanti alla folla, capendo che la folla era fuori controllo. Un giudeo è uscito per difendere i Giudei, ma la folla non faceva altro che gridare per quasi due ore che Diana è grande! Quanto l'uomo, noi compresi, può essere accecato.
Dio non voleva che la giovane chiesa ad Efeso subisse persecuzione in quel momento, e perciò, Dio operò tramite il cancelliere, un ufficiale. Questo cancelliere, capendo che erano stati Demetrio e gli artigiani a suscitare questa confusione, non accettò le accuse come erano fatte. Dichiarò che se fossero le accuse, c'erano i tribunali per mezzo dei quali bisognava passare. E così sciolse l'adunanza.
Di nuovo vediamo che Dio è sovranamente in controllo. In altre città, Dio aveva permesso grande persecuzione. Per esempio, Paolo fu lapidato e poi insieme a Sila furono frustrati. In altri casi, come a Corinto e anche qua, vediamo che Dio gestiva le cose per proteggere la Chiesa. Dio controlla quale prove ci arrivano. Satana non può mai mandarci una prova se non è secondo il piano di Dio. In tutti questi casi, Satana cercava di opporsi all'opera di Dio, e di danneggiare la Chiesa. Ma vediamo che non poteva fare quello che voleva. Come vediamo nel libro di Giobbe, Satana non può fare nulla senza il permesso di Dio. Non dobbiamo temere Satana. Dobbiamo temere solo Dio, e camminare per fede in Lui.
E quindi chiudiamo questo capitolo non solo con una chiesa solida ad Efeso, ma con chiese in varie città dell'Asia, grazie all'opera di Dio tramite Paolo ed altri in questi tre anni che Paolo era ad Efeso.
Lezioni per Noi
Ci sono tante lezioni per noi in questo brano. In questo brano, come in altri, abbiamo visto che era tanto facile agitare la folla. Spesso le persone hanno la tendenza a non fermarsi veramente a valutare quello che credano o pensano in un dato momento. Credono ciecamente a qualcosa e si agitano subito quando qualcuno parla contro loro. E per questo, abbiamo visto che in varie città era molto facile per poche persone di agitare la folla.
Tante persone hanno una lealtà cieca verso qualcosa, e non ascoltano ragionamenti o spiegazioni. Era così allora, ed è così anche oggi. Anche oggi, tante persone hanno una lealtà cieca verso un santo, o la Madonna, o qualcos'altro.
Però, questo non è limitato solo ai non credenti. Purtroppo, anche fra credenti ci sono tanti che hanno una lealtà verso qualcuno o qualcosa oltre a Gesù Cristo. Si attaccano ad una certa dottrina, o ad una certa esperienza, e rifiutano di valutare e considerare quello che la Bibbia dice, essendo convinti che è biblico. Sono leali a quella dottrina, o a quella denominazione. Questo non va bene. La nostra lealtà dev'essere solo in Gesù Cristo, il Signore e Salvatore! È giusto essere membri fedeli di una chiesa, ma la vera lealtà deve essere in Cristo.
Quindi, sarebbe giusto ad ognuno di noi chiedersi: Io, a che cosa o a chi sono leale? Sono leale alla mia chiesa, o la mia denominazione? Sono leale a qualche dottrina che io ritengo molto importante? Sono leale a qualche movimento? La cosa importante è di riconoscere che dobbiamo essere leali a Cristo. Quindi, dobbiamo essere aperti ad esaminare ogni cosa a cui crediamo, per essere sicuri che è veramente quello che Dio insegna nella Bibbia.
Infatti, uno dei motivi per cui ci sono così tante dottrine diverse e denominazioni è perché come uomini abbiamo la tendenza di voler trovare la nostra identità in qualcosa al di fuori di Cristo. Perciò ci identifichiamo con questo o quell'altro gruppo, o questo o quell'altra dottrina, e rifiutiamo a considerare onestamente se è vero o no. Quando si fa questo, facilmente si può portare avanti una dottrina sbagliata.
Prego che saremmo un popolo leale a Gesù Cristo. Prego che saremo attenti a valutare ogni dottrina, e non solo credere ciecamente ad una dottrina. Vogliamo essere un popolo che pensa, non che corre avanti ciecamente per sentimenti, come la folla ad Efeso.
In questo brano di oggi, abbiamo anche visto che, il fatto che uno parla nel nome di Gesù Cristo e forse, fa grandi opere nel nome di Cristo, non vuol dire che appartiene a Cristo. Tanti usano il nome di Cristo, ma non seguono davvero Cristo. Bisogna esaminare quello che uno insegna, per vedere se è conforme all'insegnamento di Cristo. Dobbiamo cercare la gloria di Cristo non la nostra gloria.
Abbiamo visto che la vera salvezza comprende il vero ravvedimento, in cui si confessa il peccato e si confessa Gesù Cristo, anche pubblicamente. La salvezza non è qualcosa che si può tenere dentro.
Chiudendo, voglio ricordare la meravigliosa verità del versetto 20:
"così la parola di Dio cresceva potentemente e si affermava." (Atti 19:20)
Dio era all'opera con potenza allora, e Dio è all'opera con potenza oggi. Molto di quello che Dio sta facendo è invisibile al mondo, ma questo non cambia che è un'opera potente. Prego che saremo incoraggiati da quello che abbiamo visto in questo capitolo, capendo che Dio è all'opera in mezzo a noi con potenza, e che Satana non può fermare Dio in quello che sta facendo, e che noi siamo parte dell'opera di Dio.
Prego che avremo il coraggio di predicare la verità di Cristo, anche quando ci porta ad essere odiati dagli altri. Il messaggio di Dio che predichiamo è un messaggio contro il peccato. Però, è il messaggio di vita per coloro che ci credono.
Le prove passeranno, il nostro Signore, Gesù Cristo, sta per arrivare. Viviamo alla sua gloria, in attesa di vederlo.
Grazie a Dio.