Quanto è grande e pieno di amore per noi il cuore di Gesù Cristo. Quanta cura ha Cristo per noi.
Stiamo studiando l'Evangelo di Giovanni, dove stiamo conoscendo di più il nostro Signore, Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Siamo nel capitolo 14 di Giovanni, e stiamo seguendo gli ultimi insegnamenti che Gesù ha fatto ai suoi discepoli prima di andare alla croce e poi tornare in cielo. Nonostante Gesù avesse davanti a sé una morte terribile, e peggio ancora, sapeva che Dio avrebbe versato su di lui la sua ira, per punire i peccati di tutti coloro che Dio salverà, nonostante Gesù aveva tutto questo davanti a sé, si impegnava a preparare i suoi discepoli per le prove che sarebbero arrivate, e quello che insegna a loro, vale anche per noi.
Nell'ultimo sermone, Gesù ci ha insegnato che è tornato in cielo per preparare un posto per noi, e quando il posto sarà pronto, Gesù ritornerà per prenderci con sé, in modo che resteremo con lui per tutta l'eternità. Quindi, possiamo avere pace delle prove, perché sappiamo che le prove finiranno, e ci troveremo con Gesù. Infatti, in quel brano, Gesù ci comanda di non avere un cuore turbato, ma piuttosto di credere in Dio e credere anche in Lui. Poi, Gesù dichiara che Egli è la via, la verità e la vita, e che l'unico modo per arrivare al Padre è per mezzo di Lui. Non c’è alcun'altra via per arrivare al Padre se non mezzo di Gesù Cristo.
Rileggo Giovanni 14:1-6, per ricordare il contesto, e poi, andiamo avanti a considerare gli insegnamenti che Gesù dà nei versetti seguenti.
1 "Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio e credete anche in me. 2 Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve lo avrei detto; io vado a prepararvi un posto. 3 E, quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi.4 Voi sapete dove io vado e conoscete anche la via". 5 Tommaso gli disse: "Signore, noi non sappiamo dove vai; come dunque possiamo conoscere la via?". 6 Gesù gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Giovanni 14:1-6)
In questi versetti Gesù ci dà una solida base per avere pace, in mezzo a qualsiasi prova, perché possiamo avere fede in Dio Padre e in Cristo. Gesù è la via, e per mezzo di Lui arriviamo al Padre, arriviamo all'eternità con Dio. Siamo sicuri in Cristo.
Ora, vogliamo andare avanti in questo brano, e vedere come Gesù trasmette in modo ancora più chiaro che Egli è Dio, ed è uno con il Padre. Se ricordate, in Giovanni 10, Gesù aveva dichiarato che Egli e il Padre sono uno. Leggo Giovanni 10:28-30.
26 Ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore, come vi ho detto. 27 Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono; 28 e io dò loro la vita eterna e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. 29 Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti; e nessuno le può rapire dalla mano del Padre mio. 30 Io e il Padre siamo uno". (Giovanni 10:26-30)
In questo brano, Gesù dichiara che Egli dà la vita eterna, un atto che solo Dio può compiere. Dichiara che nessuno può rapire le sue pecore dalla sua mano. E poi, afferma che nessuno può rapire le sue pecore dalla mano del Padre suo. Anche qua, Gesù si presenta come uno con Dio. E poi, dichiara in modo categorico che Egli e il Padre sono uno. Gesù dichiara di essere uno con il Padre. Tenendo questo in mente, andiamo avanti, e leggiamo quello che Gesù dichiara in Giovanni 14:7-11.
7 Se mi aveste conosciuto, avreste conosciuto anche il Padre mio; e fin da ora lo conoscete e l’avete visto". 8 Filippo gli disse: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". 9 Gesù gli disse: "Da tanto tempo io sono con voi e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai dici: "Mostraci il Padre?" 10 Non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso. Il Padre che dimora in me è colui che fa le opere. 11 Credetemi che io sono nel Padre e che il Padre è in me; se no, credetemi a motivo delle opere stesse. (Giovanni 14:7-11)
Nel versetto 7, Gesù dichiara in modo categorico che i discepoli avevano conosciuto e visto il Padre. Questo perché avendo conosciuto Lui, avevano conosciuto il Padre. Gesù sta dicendo che conoscere Lui è conoscere il Padre, mostrando di essere uno con il Padre. E visto che loro avevano conosciuto Lui, Gesù dichiara che avevano quindi conosciuto il Padre. Finora in questo Evangelo, Gesù ha dichiarato di essere Dio in tanti modi. Qua, sta affermando in modo molto chiaro che conoscere Lui significa conoscere il Padre. Egli e il Padre sono uno.
Filippo non comprende quello che Gesù sta dicendo, e perciò nel v.8 Filippo dichiara:
Filippo gli disse: "Signore, mostraci il Padre e ci basta". (Giovanni 14.8).
Filippo credeva che non avevano conosciuto Dio pienamente. Voleva una manifestazione di Dio. Se ricordate, dall'Antico Testamento, Mosè aveva chiesto a Dio di manifestarsi a lui. Dio aveva rifiutato, dichiarando che l'uomo non può vedere Dio e vivere.
Quello che Filippo non stava capendo era che avevano conosciuto e visto Dio Padre in Gesù Cristo. Gesù Cristo ci mostra Dio in modo che possiamo vederlo chiaramente e continuare a vivere. E perciò, alla richiesta fatta da Filippo a Gesù di mostrare loro il Padre, Gesù gli rispose:
Gesù gli disse: "Da tanto tempo io sono con voi e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai dici: "Mostraci il Padre?" (Giovanni 14:9).
Filippo e gli altri discepoli erano stati con Gesù già da tanto tempo. Avevano visto chiaramente che Gesù è divino. Dio aveva rivelato a loro che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio. Ma come noi, erano lenti a capire. Vedevano, ma non capivano chiaramente quello che vedevano. Così, Gesù parla loro delle sue parole e le sue opere. Leggo di nuovo il versetto 10.
Non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso. Il Padre che dimora in me è colui che fa le opere. (Giovanni 14:10)
Avevano visto i suoi miracoli, miracoli che solo Dio può fare. Avevano ascoltato il suo insegnamento, che era un insegnamento divino, non come quello degli uomini. Per esempio, notate come anche le folle riconoscevo che l'insegnamento di Gesù non era come quello degli uomini. Leggo Marco 1:27, e Luca 4:32,36, in cui le folle parlano di Gesù.
“E tutti furono sbalorditi, tanto che si domandavano fra loro dicendo: "Che cos'è mai questo? Quale nuova dottrina è mai questa? Egli comanda con autorità persino agli spiriti immondi, ed essi gli ubbidiscono".” (Marco 1:27 LND)
“Ed essi stupivano del suo insegnamento, perché la sua parola era con autorità.” (Luca 4:32 LND)
“Allora tutti furono presi da stupore e si dicevano l’un l’altro: "Che parola è mai questa? Egli comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi, e questi escono".” (Luca 4:36 LND)
Le parole di Gesù erano divine, Egli parlava con un'autorità ed un potere che non aveva alcun uomo. Le folle avevano visto tutto questo. Quanto di più i discepoli potevano riconoscere la divinità di Gesù dalle sue parole. Ma poi, c'erano i suoi miracoli. Nel versetto 11, Gesù dichiara che dovrebbero credere che Egli è nel Padre e il Padre è in Lui. Se non credevano per tutte le altre chiare evidenze, dovevano credere a causa delle opere stesse. Leggo il versetto 11, e consideriamo quello che dice.
Credetemi che io sono nel Padre e che il Padre è in me; se no, credetemi a motivo delle opere stesse. (Giovanni 14:11)
Le opere di Gesù mostravano che Gesù è Dio, che Egli è nel Padre e il Padre in Lui. Ricordate la profezia che troviamo in Isaia 35:1-6? In quella profezia, si afferma che l'Eterno, Dio stesso, verrà in terra, e compirà miracoli per mostrare che è Lui. Vi leggo quella profezia.
“1 Il deserto e la terra arida si rallegreranno, la solitudine gioirà e fiorirà come la rosa 2 fiorirà abbondantemente e gioirà con giubilo e grida d’allegrezza. Le sarà data la gloria del Libano, la magnificenza del Karmel e di Sharon. Essi vedranno la gloria dell’Eterno, la magnificenza del nostro DIO. 3 Fortificate le mani infiacchite, rendete ferme le ginocchia vacillanti! 4 Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: "Siate forti, non temete!". Ecco il vostro DIO verrà con la vendetta e la retribuzione di DIO; verrà Egli stesso a salvarvi. 5 Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e saranno sturate le orecchie dei sordi; 6 allora lo zoppo salterà come un cervo e la lingua del muto griderà di gioia, perché sgorgheranno acque nel deserto e torrenti nella solitudine.” (Isaia 35:1-6 LND)
Gesù ha compiuto tutti quei miracoli, e questo dimostra che Gesù è l'Eterno, Dio stesso. Infatti, quando Giovanni Battista era in prigione, e mandò i suoi discepoli da Gesù per chiedergli se era colui che doveva venire, quindi, se era lui l'adempimento di quella profezia, notate che anziché rispondere con parole, Gesù mostrava loro i suoi miracoli. Leggo dal Luca 7:18.
18 Or Giovanni venne informato dai suoi discepoli di tutte queste cose. 19 E Giovanni, chiamati a sé due dei suoi discepoli, li mandò da Gesù a dirgli: "Sei tu colui che ha da venire, oppure dobbiamo aspettarne un altro?". 20 Quegli uomini, dunque, andarono da lui e gli dissero: "Giovanni Battista ci ha mandati da te, a dirti: “Sei tu colui che deve venire, oppure dobbiamo aspettarne un altro?”". 21 In quella stessa ora Gesù ne guarì molti da infermità, da calamità e da spiriti maligni, e a molti ciechi donò la vista. 22 E Gesù, rispondendo, disse loro: "Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi recuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, e l’evangelo è annunziato ai poveri. 23 E beato è colui che non si scandalizza di me!". (Luca 7:18-23).
La profezia in Isaia è quella che l'Eterno stesso sarebbe venuto a salvare il suo popolo, ed avrebbe compiuto quei miracoli. Quando i discepoli di Giovanni battista volevano sapere se Gesù era colui che doveva venire, per rispondere, Gesù li ha portati con sé, ed in quella stessa ora ha compiuto tanti miracoli. Il suo potere divino rendeva per lui semplice compiere tanti miracoli. E così, mandava loro a dire a Giovanni quello che aveva fatto, come prova di chi è. Gesù è l’Eterno.
Allora, i discepoli di Gesù, come Filippo e gli altri, avevano visto Gesù fare tantissimi miracoli. Perciò, anche loro avevano ogni motivo per credere che Gesù e il Padre sono uno, e che il Padre dimorava in Lui. Conoscere Gesù Cristo è conoscere il Padre.
Allora, due punti importantissimi per noi. Primo, non dobbiamo cadere nell’errore di cercare di capire tutto con la nostra logica. Noi siamo semplici uomini. Chiaramente, non è possibile per una persona essere in un'altra persona. Non è possibile conoscere una persona e per mezzo di questa dire di conoscere veramente un’altra persona. Ma Dio non è una creatura come noi. Quello che è possibile per il Figlio di Dio e il Padre, non è possibile per noi. Non è logico per noi, secondo il metro di quello che è possibile umanamente. Dio è il Creatore, noi siamo semplici creature.
La nostra logica umana non è capace di capire a fondo chi è Dio. Crediamo quello che Gesù Cristo dichiara di se stesso e del Padre. Non dobbiamo cercare di capirlo con la nostra logica.
Quello che Gesù dichiara è la verità, anche se la nostra logica non ci arriva pienamente. Beato chi crede a quello che Gesù insegna.
L'altro punto importantissimo è che possiamo gioire del fatto che Gesù Cristo, il nostro Salvatore e Signore, è Dio stesso. Siamo pienamente sicuri nelle mani di Gesù, perché Gesù è veramente Dio! Non dobbiamo temere, il nostro Signore è Dio. In lui, conosciamo Dio Padre. Proviamo grande gioia nel riconoscere chi è il nostro Signore!
Opere più grandi
Andando avanti nel brano, nei versetti da12 a 14, Gesù descrive quello che faranno coloro che credono in Lui. Teniamo in mente che dal contesto, credere in Gesù vuol dire credere che Gesù è veramente Dio. Credere in Gesù è credere che Gesù stava per andare al Padre, per preparare un posto, per poi tornare e prendere i suoi in modo che sarebbero rimasti sempre con Lui. Credere in Gesù vuol dire credere in tutto quello che Gesù è, ed in quello che dichiara. Quel che Gesù dichiara in questi versetti è incredibile, e potrà darci grande gioia. Seguite mentre leggo i versetti da 12 a 14.
12 In verità, in verità vi dico: chi crede in me farà anch’Egli le opere che io faccio; anzi ne farà di più grandi di queste, perché io vado al Padre mio. 13 E qualunque cosa chiederete nel mio nome, io la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se chiedete qualche cosa nel mio nome, io la farò". (Giovanni 14:12-14)
Questa è una verità meravigliosa, ma è importante comprenderla correttamente.
Questo brano è stato compreso in modo errato da tante persone, che non considerano il contesto di tutto il Nuovo Testamento. Prima di tutto, le opere riguardano quello che una persona fa per la gloria di Dio.
Gesù ha compiuto grandi miracoli, ha guarito tantissime persone, ha aperto gli occhi ai ciechi, ha risuscitato i morti, ha moltiplicato i pani e i pesci, ha camminato sull'acqua. Nessun altro uomo ha mai fatto tutti i miracoli che ha compiuto Gesù. Perciò, quando Gesù afferma che, chi crede in Gesù farà opere più grandi delle opere di Gesù, non può significare che i veri credenti faranno miracoli più grandi di quelli fatti da Gesù. È chiaro dalla vita cristiana che non è così.
Allora, in che senso si faranno opere più grandi di quelle fatte da Gesù?
Per capire, consideriamo le opere di Gesù. Le opere di Gesù comprendevano i miracoli compiuti da Gesù, che dimostravano che Gesù è il Cristo. Gesù guariva, ma poi, dopo, quelle persone prima o poi morivano. Gesù ha dato la vista a dei ciechi, ma poi, con la morte fisica avrebbero perso quella vista. Gesù moltiplicava i pani e i pesci, ma quel cibo durava solo per quel giorno. Tante delle opere di Gesù erano miracoli, sì, ma erano opere con una durata limitata, ed una validità terrena. Servivano per mostrare che Gesù è il Cristo, ma poi finivano.
Invece, le opere che i veri credenti compiono durano per l’eternità, e vanno oltre quello che Gesù aveva fatto quando era sulla terra.
Pensate a quante persone Gesù ha evangelizzato.
In 1 Corinzi 15, impariamo che Gesù è apparso a più di 500 discepoli dopo la sua risurrezione. All'inizio di Atti troviamo 120 credenti riuniti insieme a Gerusalemme. Gesù aveva predicato moltissimo, ma c'erano solo pochi salvati.
Invece, dopo che Gesù è tornato in cielo, ha mandato lo Spirito Santo. Dove prima Gesù operava in un punto solo sulla terra, dove prima Gesù si limitava al posto in cui stava, dopo che è tornato in cielo, ha iniziato ad operare tramite i suoi credenti in tutto il mondo contemporaneamente. Per mezzo dello Spirito Santo, Gesù Cristo compie tante opere, e opere più grandi di quelle che aveva fatto Lui quando era sulla terra.
Perciò, mentre dopo la risurrezione leggiamo di 120 al massimo 500 persone, nel solo giorno di Pentecoste, a Gerusalemme, tramite gli Apostoli Dio ha salvato più di 3000 persone. Gesù Cristo ha operato tramite l'apostolo Paolo per salvare persone e fondare chiese in tantissimi posti diversi, in una zona molto più estesa rispetto a quella in cui Gesù aveva operato quando era sulla terra.
Il motivo per cui le opere di coloro che credono in Cristo sono più grandi delle opere che Cristo ha fatto mentre era sulla terra, lo troviamo alla fine del versetto 12. Lo leggo ancora.
In verità, in verità vi dico: chi crede in me farà anch’Egli le opere che io faccio; anzi ne farà di più grandi di queste, perché io vado al Padre mio. (Giovanni 14:12).
È importante notare che il motivo per cui chi crede in Gesù fa le opere più grandi delle opere che Gesù ha compiuto mentre era sulla terra è perché Gesù è andato al Padre suo in cielo. Mentre Gesù era sulla terra, si limitava ad operare solamente dove era presente in quel momento. Ma adesso che Gesù è tornato in cielo ed è insieme al Padre suo, opera tramite i figli di Dio in tutto il mondo contemporaneamente. Perciò, le opere sono molto più grandi di quelle che Gesù aveva fatto mentre era sulla terra.
Inoltre, come abbiamo menzionato, le opere di Gesù erano maggiormente opere che avevano una durata breve, solo in quegli anni. Invece, oggi, tramite coloro che credono in Lui, Gesù sta salvando persone in tutto il mondo, e quest'opera, che è miracolosa, porta una persona dall'essere un figlio di ira ad essere un figlio di Dio. E questa è un'opera che durerà per tutta l'eternità. Quindi, le opere che Dio fa oggi, tramite coloro che credono in Gesù, sono più grandi di quelle che Gesù aveva compiuto mentre era sulla terra!
Gesù farà quello che chiediamo nel suo nome
Nei versetti 13 e 14, Gesù spiega il motivo per cui noi che crediamo faremo queste grandi opere, opere che durano per l'eternità. È perché sarà Cristo a fare queste opere tramite noi, quando preghiamo nel suo nome. Leggo 13 e 14.
13 E qualunque cosa chiederete nel mio nome, io la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se chiedete qualche cosa nel mio nome, io la farò". (Giovanni 14:13,14)
Quanto è importante che comprendiamo questo. Ben due volte Gesù dichiara che quello che chiediamo nel suo nome, quello Egli farà. Cosa vuol dire chiedere nel nome di Gesù Cristo?
Prima di tutto, vuol dire chiedere secondo la sua volontà. Se qualcosa non è secondo la volontà di Gesù Cristo, ovvero di Dio, non possiamo realmente chiedere quella cosa a Dio nel nome di Gesù Cristo.
Come esempio semplice, non posso chiedere a Dio di aiutarmi a commettere un peccato nel nome di Gesù Cristo. Ma non solo. In realtà, non posso chiedere nulla a Dio nel nome di Gesù Cristo se non è la volontà di Cristo. Perciò, chiedere qualcosa nel nome di Gesù vuol dire chiederla secondo la sua volontà. Troviamo questa verità chiaramente in 1Giovanni 5:14,15. Ve lo leggo.
14 Questa è la fiducia che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, Egli ci esaudisce. 15 E se sappiamo che Egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto. (1Giovanni 5:14,15)
Qui, Dio ci dichiara che quello che chiediamo, quello che domandiamo, deve essere secondo la sua volontà. Perciò, chiedere nel nome di Gesù Cristo vuol dire chiedere secondo la sua volontà. Quindi, questo vuol dire che non possiamo chiedere qualunque cosa che noi vogliamo. Deve essere sempre secondo la volontà di Dio. Grazie a Dio per questo. Se Dio dovesse darci tutto quello che vorremmo noi, anche se fosse contro la sua volontà, sarebbe un disastro. Grazie a Dio che Dio non risponde alle nostre preghiere quando non sono secondo la sua perfetta volontà. Quindi, chiedere nel nome di Gesù vuol dire chiedere secondo la volontà di Dio, chiedere quello che è conforme alla volontà di Dio.
Inoltre, chiedere nel nome di Gesù Cristo vuol dire chiedere per mezzo del suo merito. Se un ragazzo va da un uomo importante e chiede qualcosa, l'uomo, non conoscendolo, rifiuterebbe la sua richiesta. Ma se quel ragazzo è un amico stretto del figlio dell'uomo importante, e chiede per il merito di quel figlio, allora, l'uomo risponderà. Quindi, chiedere nel nome di Gesù Cristo vuol dire chiedere per il merito di Gesù, sapendo che dipendiamo da Lui.
Inoltre, chiedere nel nome di Gesù Cristo vuol dire chiedere per mezzo della sua potenza. Gesù ha ogni potestà in cielo e in terra, e quindi, può rispondere ad ogni tipo di richiesta.
Cosa vuol dire in pratica, pregare così?
Quando preghiamo, consideriamo quello per cui stiamo pregando. È secondo la volontà di Dio? Dio ci insegna la sua volontà nella Bibbia. Per esempio, sappiamo che Dio vuole che abbiamo fede, sappiamo che vuole che portiamo frutto. Sappiamo che vuole che camminiamo in santità. Sappiamo che vuole che lo conosciamo sempre di più.
Conosciamo la volontà di Dio in questi campi. Ma non sappiamo qual è la volontà di Dio in ogni prova. Ovvero, sappiamo che Dio vuole che abbiamo fede nella prova. Ma non conosciamo la sua volontà per quanto riguarda come finirà la prova.
Quindi, per esempio, se io sto cercando un lavoro, e c'è una possibilità, io non so se quello è il lavoro che Dio ha stabilito per me. E perciò, non posso pregare nel nome di Gesù con la certezza che, avere quel lavoro, è da Dio. Piuttosto, posso pregare che SE è la volontà di Dio, Dio mi farà avere quel lavoro. Ma se non è la sua volontà, allora, chiedo a Lui di chiudermi quella porta.
Se una persona a me cara è ammalata, io non so quando, nel piano di Dio, finiranno i giorni stabiliti per quella persona. Perciò, non so se è la volontà di Dio che quella persona guarisca. Perciò, io prego che Dio farà quello che è secondo la sua volontà. Prego che, se è secondo la sua volontà, quella persona possa guarire . Se non è la sua volontà guarire quella persona, allora, prego che Dio sia glorificato nella morte di quella persona, e nel modo in cui risponderò a quella morte.
Quindi, io posso pregare nel nome di Gesù, per me stesso o per qualcun altro, affinché la fede possa restare ferma. Io posso pregare Dio di guidarmi a capire la sua volontà in una certa decisione. Io posso pregare Dio di fortificarmi affinché io non cada nella tentazione. Per queste richieste, e tante altre, io posso pregare nel nome di Gesù Cristo, e so che sto pregando secondo la volontà di Dio. E perciò, so che Dio esaudirà la mia preghiera.
Invece in altri casi, in cui non so qual è la volontà di Dio, non posso solo pregare per quello che vorrei io, e aggiungere la frase “nel nome di Gesù”. Non è una frase magica. Aggiungere quelle parole non ha alcun valore se quello che chiedo non è secondo la Sua volontà. E perciò, nei casi in cui noi non sappiamo quale sia il piano di Dio, possiamo pregare e Dio farà una certa cosa se è la sua volontà, e se non è la sua volontà, si glorificherà rispondendo secondo la sua perfetta volontà.
Ricordate che questo non vuol dire che Dio non ci cura perfettamente. La cura di Dio per noi, la sua volontà per noi, è sempre la cosa migliore possibile. Perciò, quando io desidero una certa cosa, ma non è la volontà di Dio, significa che non è la cosa migliore per me. Anche se io non riesco a capire perché non è la cosa migliore, Dio non sbaglia mai. E perciò, posso fidarmi di Dio anche quando la sua volontà è diversa rispetto a quello che avrei voluto io. Noi sbagliamo spesso nel capire qual è la cosa migliore. Ma grazie a Dio, Egli non sbaglia mai. Confidiamo in Dio.
Però, c’è un altro aspetto importantissimo da capire qua. Gesù dichiara che chi crede in lui farà opere più grandi. Poi, dichiara che quello che chiediamo nel suo nome, Egli farà.
Il punto chiaro qua è che quello che dovremmo chiedere, più di tutto, è di portare frutto per la gloria di Dio. Cioè, le nostre preghiere non dovrebbero essere focalizzate su noi stessi, e sui nostri bisogni. Piuttosto, dovremmo pregare per l’avanzamento del regno di Dio. Come Gesù ci insegna nel “Padre Nostro”, dovremmo pregare che il nome di Dio sarà santificato, e il suo regno verrà, e che la sua volontà sarà fatta. Dovremmo pregare, giorno per giorno, per avere porte aperte. Dovremmo pregare di poter crescere nel conoscere la volontà di Dio, per poterGli piacere in ogni cosa ed avere la vita piene di frutti di giustizia. Certamente possiamo pregare anche per i nostri bisogni, ma dovremmo principalmente pregare per quello che riguarda il regno di Dio. Allora, preghiamo, nel nome di Gesù Cristo, e Cristo risponderà, e faremo opere più grandi. E allora, la nostra vita avrà senso.
Notate che facendo opere per Dio, il Padre è glorificato nel Figlio. Dio è glorificato quando noi viviamo per portare frutto, e lo faciamo pregando per questo nel nome di Gesù Cristo. La vita più ricca possibile, la vita che soddisfa il cuore più di ogni altra cosa, è quando portiamo frutto per la gloria di Dio, e così Dio Padre è glorificato nel Figlio che opera in noi per portare questo frutto.
Viviamo per quello che conta.
Applichiamo questo
Così oggi, in questo brano, abbiamo visto ancora che Gesù Cristo è Dio. Conoscere Gesù è conoscere il Padre. Quindi, il nostro Signore e Salvatore è Dio stesso. Dio stesso è il nostro Buon Pastore. Dio stesso prega per noi. Dio stesso è il nostro Sommo Sacerdote. Dio stesso ci cura perfettamente. O che possiamo trovare grande rifugio in questa verità preziosa.
E poi, viviamo per portare frutto per la gloria del nostro Dio. Viviamo per portare frutto giorno per giorno, investendo nei nostri figli, edificando gli uni gli altri, proclamando Cristo al mondo, facendo tutto, anche i lavori più semplici, per la gloria di Dio.
Viviamo per portare frutto, e preghiamo ogni giorno, nel nome di Gesù Cristo, di portare frutto. Chiediamo a Dio di aprirci porte in modo da portare frutto per la sua gloria.
Che gioia, sapere chi è il nostro Signore e Salvatore. Viviamo per Lui.