Non tutti i credenti saranno salvati. Allora, uno potrebbe dirmi che sbaglio. Certamente quelli che sono credenti in Gesù Cristo saranno salvati. La Bibbia ci spiega la cosa così. Ci sono coloro che si dichiarano cristiani, e vengano accettati come cristiani da altri, ma al giorno del giudizio si scopriranno che non erano mai veri credenti. Troviamo questo in vari brani. Per esempio, conosciamo tutti Matteo 7:21-23.
“21 Non chiunque mi dice: "Signore, Signore" entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti?" 23 E allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità".” (Matteo 7:21-23 LND)
Gesù insegna la stessa cosa in Luca 13, in cui Gesù spiega che molti cercheranno di entrare e non potranno. Leggo Luca 13:22-28.
“22 Ed egli andava in giro per città e villaggi insegnando, e intanto si avvicinava a Gerusalemme. 23 Or un tale gli chiese: "Signore, sono pochi coloro che si salvano?". Egli disse loro: 24 "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno. 25 Una volta che il padrone di casa si è alzato ed ha chiuso la porta, voi allora, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta dicendo: Signore, Signore, aprici ma egli, rispondendo, vi dirà: "Io non so da dove venite". 26 Allora comincerete a dire: "Noi abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze". 27 Ma egli dirà: "Io vi dico che non so da dove venite, via da me voi tutti operatori d’iniquità 28 Lì sarà pianto e stridor di denti, quando vedrete Abrahamo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, mentre voi ne sarete cacciati fuori.” (Luca 13:22-28 LND)
Che spaventoso! In entrambi i brani, Gesù descrive persone che sono convinti di essere i credenti in Gesù Cristo. Sono convinti di essere salvati. Arrivano al giudizio tranquilli, convinti che saranno salvati. Eppure, sentono le parole terribili di Gesù che non aveva conosciuto loro. Scoprono di non essere salvati quando è troppo tardi. Non posso immaginare nulla di peggio! Ma come mai è successo così? Soprattutto, c'è modo di evitare che succederà a noi? Nella sua bontà, Dio ci spiega nella Bibbia qual è la vera salvezza, in modo da evitare questo, se abbiamo cuore attenti a quello che Dio ci insegna in questo brano, e se siamo umili.
Prima di tutto, quello che noto in entrambi questi brani è che le persone che erano convinti di essere salvati ma che in realtà non erano salvati erano convinti in base a quello che vedevano della propria vita, e della propria fede, e del proprio impegno per Dio. Cioè guardavano a quello che è considerato il frutto della salvezza anziché guardare a Gesù Cristo.
Per esempio, in Matteo 7 parlano delle grandi opere che avevano fatto nel nome di Gesù Cristo. E Gesù non dice che non avevano fatto quelle opere, anzi, è da presumere che quello che hanno detto sia vero. Ma in realtà, loro si fidavano delle grandi opere che avevano fatto nel nome di Gesù. Si fidavano del loro impegno per Dio negli anni. Ma nonostante il grande impegno che avevano avuto, Gesù dichiara di non averli mai conosciuti.
Nel brano in Luca, quelle persone credono di essere salvate a motivo del loro cammino cristiano. Parlavano di aver mangiato nella presenza di Cristo, avevano ascoltato i suoi insegnamenti. Si potrebbe dire che questa era gente che leggeva la Bibbia, e si metteva da fare per partecipare agli incontri religiosi che c'erano. Quindi, se conoscessimo persone così oggi, diremo che sono bravissimi credenti. Però, sono stati schiacciati dalla presenza di Dio. Non erano salvati.
Allora, questi due gruppi di persone che credevano entrambi di poter essere salvati sono stati rifiutati. Anziché essere portati in cielo, sono stati gettati nel lago di fuoco per essere tormentati giorno e notte nei secoli dei secoli.
Qual’era il loro peccato così grande da non poter essere stati salvati? Il loro peccato era quello di confidare nel loro cammino e nel loro impegno per Dio, anziché confidare totalmente nell'opera di Gesù Cristo per loro.
Infatti, la vera salvezza non è basata su un buon cammino, la vera salvezza è in base alla fede in Gesù Cristo. Certamente, vera fede in Gesù Cristo produrrà una vita cambiata, con buon frutto. Ma chi guarda al frutto e confida nel proprio impegno scoprirà di non essere veramente salvato.
L'Orgoglio
Probabilmente il peccato più radicato nel cuore dell'uomo è l'orgoglio. Vogliamo vederci bene, e quanto è possibile vogliamo che gli altri ci vedono bene. E per questo, ci è difficile accettare la grazia! Noi troviamo la parola grazia nel Nuovo Testamento 126 volte! 126 volte, questo numero ci fa capire che è un concetto estremamente importante. Infatti, più volte leggiamo che siamo salvati per grazia. Leggo Efesini 2:8-10.
“8 Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, 9 non per opere, perché nessuno si glori. 10 Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo.” (Efesini 2:8-10 LND)
Siamo salvati per grazia, non per opere! Che cos'è la grazia? La grazia è quel dono di Dio che noi non meritiamo. La grazia è la bontà di Dio che ci arriva quando meritiamo il male. La grazia è il contrario di quello che meritiamo.
Allora, se noi pensiamo di essere abbastanza bravi, non abbiamo ancora capito nulla della grazia.
Infatti, a causa del nostro orgoglio, è difficile per un uomo di accettare la grazia. Cioè, il cuore dell'uomo è che vuole vedersi bene, questo è il nostro orgoglio. E perciò, è difficile per uomo di veramente umiliarsi e accettare che qualunque bene che riceve da Dio è tutto per grazia. Vorremmo credere in qualche modo che abbiamo qualche merito, che Dio ci stia ricompensando per quel che abbiamo fatto. Ma non è così. Noi siamo salvati solamente e totalmente per grazia. Chi non accetta la grazia non è salvato.
Giovanni 13
Guardiamo insieme un brano che ci mostra la necessità della grazia. Troviamo questo brano in Giovanni 13. In questo brano, troviamo Gesù e i suoi discepoli insieme per l'ultima volta prima che Gesù andò alla croce. È quello che noi chiamiamo l'ultima cena. Dopo la cena, Gesù e i discepoli vanno al giardino di Getsemani, dove Gesù viene arrestato, portato via, e il giorno dopo crocefisso. Quindi, gli insegnamenti che Gesù fece alla cena sono estremamente importanti.
Durante la cena, leggiamo di una scena che mostra il cuore di Pietro, e un insegnamento estremamente importante da parte di Gesù. Leggo Giovanni 13:1-5.
“1 Or prima della festa di Pasqua sapendo Gesù che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. 2 E, finita la cena, avendo già il diavolo (messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, 3 Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che egli era proceduto da Dio e a Dio ritornava, 4 Si alzò dalla cena e depose le sue vesti: poi, preso un asciugatoio, se lo cinse. 5 Dopo aver messo dell’acqua in una bacinella, cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui era cinto.” (Giovanni 13:1-5 LND)
Lodo Dio per le ricchezze che troviamo in questo brano. Nel versetto 1, leggiamo che Gesù sapeva che era venuta l'ora di passare da questo mondo al Padre. Gesù stava per morire sulla croce. Però sotto la guida dello Spirito Santo Giovanni non scrive che Gesù sapeva che stava per morire, scrive piuttosto che Gesù sapeva che era venuta l'ora di passare da questo mondo al Padre! Noi impariamo nel Nuovo Testamento che quello che il mondo chiama la morte, per un credente è lasciare questo mondo per andare a stare nella presenza di Dio Padre! Quindi Gesù sapeva che stava per completare il suo tempo sulla terra, e per ritornare al Padre. Certamente, davanti a sé aveva la terribile sofferenza della croce, e peggio di tutto doveva subire l'ira di Dio per poter redimere i peccatori. Però, Gesù guardava oltre alla croce, alla risurrezione e alla glorificazione, e al popolo che stava per salvare! Quindi, era un momento estremamente importante e pesante. Gli insegnamenti che Gesù dava, sia con le sue parole ma anche con le sue azioni, erano fondamentali per gli apostoli, e quindi anche per noi.
Nel versetto 1 leggiamo anche la verità che aveva amato i suoi, e li amò fino alla fine. Andando avanti nel Nuovo Testamento leggiamo volta dopo volta dell'amore di Dio per i credenti, un amore che non nasce nel valore del credente, nasce nel cuore di Dio. E perciò, è un amore sicuro, ed eterno. In Romani 8 leggiamo che nulla ci separerà dall'amore di Dio per noi in Cristo Gesù. In Efesini 3 Paolo prega che possiamo essere fortificati da Dio per poter conoscere di più questo amore immenso. Quindi, se tu sei un vero credente in Gesù Cristo, io prego che tu possa meditare sull'amore di Dio per te in Gesù Cristo. Gesù ama i suoi, ha dato la sua vita per salvarti, e continua ad amarti. Quando tu pensi al fatto che Dio è all'opera nella tua vita, ricordati, giorno dopo giorno che Dio ti tratta con amore!
Nel versetto 2, leggiamo del fatto che Satana è entrato in Giuda per tradire Gesù. Giuda aveva vissuto come apostolo, proprio come gli altri. Aveva partecipato alle grandi opere di andare in giro scacciando demoni e guarendo le persone. Eppure, Giuda non era veramente salvato. Dio gli ha permesso di avere un ruolo così, anche se non era salvato, perché faceva parte del piano di Dio. Questo è un ricordo che non tutti coloro che parlano di Dio, e fanno opere per Dio, sono veramente salvati.
Lava i Piedi degli Apostoli
Nei versetti 3,4, e 5, leggiamo di un'azione da parte di Gesù che è un insegnamento, che Gesù fece con questo atto.
È utile capire la cultura per capire l'atto. In quella cultura, si portava i sandali. Quando si mangiava, ci si sdraiava per terra, con la testa verso la tavola e i piedi verso la stanza. Visto che camminando per strada i piedi si sporcavano molto a causa dei sandali aperti, era considerato molto importante che piedi fossero lavati prima di cenare insieme. Nelle case dove c'era un servo, era compito del servo di lavare i piedi degli ospiti. Quindi, era un lavoro umile. Gesù non aveva mai servi, e quindi a questa cena c'era solo Gesù e i suoi discepoli. Nessuno aveva lavato i piedi degli altri, e perciò tutti avevano piedi sporchi. Quindi ad un certo punto, Gesù si alza, si cinse con un asciugatoio, e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli.
Molto probabilmente c'era un immenso silenzio nella stanza. Questo ero un lavoro di servo, e Gesù, il loro Signore, che avevano riconosciuto essere il figlio di Dio, stava lavando i piedi. Immagino che erano tutti imbarazzati, riconoscendo che avrebbero dovuto loro lavare i piedi, ma non Gesù!
Poi Gesù arriva a Pietro. Ricordate che Pietro era impetuoso. In realtà, vediamo che Pietro aveva tanto orgoglio. Quando Gesù dichiara che tutti lo abbandoneranno, Pietro afferma con orgoglio che lui non farà mai una cosa simile, anche se gli altri lo facessero. Leggiamo quello che succede qua alla cena, leggendo i versetti 6 e 7.
“6 Venne dunque a Simon Pietro. Ed egli gli disse: "Signore tu lavi i piedi a me?". 7 Gesù rispose e gli disse: "Quello che io faccio, ora non lo comprendi, ma lo comprenderai dopo".” (Giovanni 13:6-7 LND)
Dichiarando questo, Pietro sta dicendo che a lui non sembra giusto che Gesù lavi i suoi piedi. È una domanda di una persona che non crede ai suoi occhi , come se dicesse: Signore tu intendi a lavare i miei piedi? Per lui era impossibile che Gesù facesse quello.
Notate la risposta di Gesù. Quello che io faccio, ora non lo comprendi, ma lo comprenderai dopo.
Gesù con questa risposta sta dichiarando che deve fare questo, e che al momento Pietro non poteva capire, ma che avrebbe capito in un secondo tempo. Noi adesso sappiamo che Gesù intendeva che Pietro avrebbe capito dopo la croce e la risurrezione.
Comunque, con questa risposta Gesù stava dimostrando a Pietro che era necessario che lui facesse quello. Come Signore, Gesù stava dichiarando quello che doveva fare. A quel punto, l'unica risposta di Pietro era quella di umiliarsi e accettare questo da Gesù.
Ma Pietro non risponde così, non risponde con umiltà, non accetta quello che Gesù sta facendo e dice di fare. In realtà, è incredibile che Pietro osa rispondere come risponde, ma dimostra il suo cuore, e troppo spesso, il cuore che anche noi abbiamo. Leggiamo il versetto 8.
“Pietro gli disse: "Tu non mi laverai mai i piedi". Gesù gli rispose: "Se non ti lavo, non avrai parte alcuna con me".” (Giovanni 13:8 LND)
Gesù aveva già dichiarato che lavava i piedi. Ma Pietro osa dichiarare a Gesù: tu non mi laverai mai i piedi!
Come mai Pietro risponde così? Perché ha un problema per Gesù di lavare i suoi piedi?
Il problema di Pietro è spesso il nostro problema. Pietro non voleva accettare la grazia. Pietro era pronto a fare per il Signore, era pronto ad impegnarsi. Era pronto a sacrificare. Ma non era pronto ad accettare la grazia.
Un brano che ci aiuta a capire un po' il cuore di Pietro è Matteo 19:23-27. Notate la risposta di Pietro alla fine.
“23 Gesù allora disse ai suoi discepoli: "In verità vi dico che un ricco difficilmente entrerà nel regno dei cieli. 24 E ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio". 25 All’udire ciò, i suoi discepoli, furono grandemente sbigottiti e dissero: "Chi dunque può essere salvato?". 26 E Gesù fissando lo sguardo su di loro, disse: "Per gli uomini questo è impossibile, ma per Dio ogni cosa è possibile". 27 Allora Pietro gli rispose, dicendo: "Ecco, noi abbiamo abbandonato ogni cosa e ti abbiamo seguito; che ne avremo dunque?".” (Matteo 19:23-27 LND)
Gesù parla di quanto è difficile entrare nel regno di Dio, e una risposta di umiltà sarebbe stato per tutti di riconoscere che non ce la facevano da soli. Invece Pietro risponde con orgoglio, orgoglioso dei suoi sacrifici per il Signore.
In realtà, è molto più facile sacrificarsi per il Signore che umiliarsi e accettare la grazia di Dio in Cristo. Accettare grazia vuol dire riconoscere che io non merito alcun bene da Dio. Accettare grazia vuol dire che io riconosco di avere totalmente bisogno di Cristo, e che non ho nulla da offrire a lui. Ho bisogno di ricevere, e non ho nulla da dare, se non solo il mio peccato.
E perciò, quando Gesù sta per lavare i piedi di Pietro, Pietro non vuole accettare da Gesù un ruolo di servizio così umile. Questo per lui sembrava troppo.
Però, se non poteva accettare questo, cioè l'umiliazione totale di Gesù nel lavare i suoi piedi, come poteva accettare il sacrificio di Gesù sulla croce? Sulla croce, Gesù non solo si sarebbe sporcato con la polvere sui piedi di Pietro, ma si sarebbe sporcato con i peccati del cuore di Pietro. Per lavare i piedi di Pietro, Gesù doveva sporcare le sue mani con lo sporco di Pietro. Per salvare Pietro, Gesù doveva sporcarsi con il peccato di Pietro. E l'orgoglio di Pietro non voleva accettare questo.
Notate la risposta di Gesù quando Pietro dice di non permettere a Gesù di lavare i suoi piedi.
“Pietro gli disse: "Tu non mi laverai mai i piedi". Gesù gli rispose: "Se non ti lavo, non avrai parte alcuna con me".” (Giovanni 13:8 LND)
Gesù dichiara: "se non ti lavo, non avrai parte alcuna con me."
Qui, Gesù sta facendo un gioco di parole. Non parla solamente del lavaggio dei piedi, ma del lavaggio che egli stava per fare con l'opera della croce. Sta dichiarando che se Pietro non si umilia per accettare la grazia di cui ha bisogno, cioè se non riconosce il suo totale bisogno di Gesù, e di essere lavato da Gesù, non poteva avere comunione con Gesù, né in questa vita né per l'eternità.
Qua, vediamo l'ostacolo più grande alla salvezza. Tante persone sono ben pronte ad impegnarsi per arrivare a Cristo. Ma pochi sono disposti ad umiliarsi per lasciare a Gesù di venire a loro. Cioè nessuno arriva alla salvezza impegnandosi. Nessuno arriva a Gesù, perché siamo troppi coperti con il nostro peccato. Siamo troppi sporchi per mai entrare nella presenza di Dio. Abbiamo bisogno di essere lavati. Ma quello avviene solamente se ci umiliamo riconoscendo quanto siamo colpevoli agli occhi di Dio.
Chi non si umilia davanti a Dio, e voglio che sia chiaro che se io mi umilio davanti a Dio sono umile anche davanti agli uomini, chi non si umilia non sarà salvato. Devo umiliarmi per riconoscere la gravità del mio peccato per riconoscere che ho bisogno di essere lavato da Gesù Cristo. Solamente se mi abbasso e mi umilio al punto di accettare il lavaggio di Gesù Cristo posso essere salvato. Se no, non avrò alcuna parte con lui per tutta l'eternità!
Voglio concludere quello che è successo alla cena, e poi parliamo di più di come essere salvati. Leggo i versetti 9 ad 11.
“9 Simon Pietro gli disse: "Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo". 10 Gesù gli disse: "Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno che di lavarsi i piedi ed è tutto mondo; anche voi siete mondi, ma non tutti". 11 Egli infatti sapeva chi lo avrebbe tradito; perciò disse: "Non tutti siete mondi".” (Giovanni 13:9-11 LND)
Con queste dichiarazioni, Gesù spiega che c'è la purificazione per i peccati che arriva al momento della salvezza, e poi c'è il lavaggio giornaliero per i peccati di quel giorno. Tutti tranne Giuda avevano creduto in Gesù, e perciò erano perdonati. Però, continuavano a cadere nel peccato, e perciò avevano bisogno del lavaggio giornaliero, cioè di confessare giorno per giorno i loro peccati per ricevere il perdono. E quindi la salvezza non arriva perché uno si impegna tanto e arriva a Gesù, la salvezza arriva perché Dio ci lava con lo spirito Santo in base all'opera di Gesù sulla croce.
Ci sono vari brani che parlano di questo. Per esempio:
1Corinzi 6:9-11 parla di peccati gravi, e spiega che Dio ci lava. Questo elenco di peccati non è un elenco completo, è solo rappresentativo.
“9 Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, 10 né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio. 11 Or tali eravate già alcuni di voi; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù e mediante lo Spirito del nostro Dio.” (1Corinzi 6:9-11 LND)
Nessuno arriva a Dio con impegno, però si può arrivare a Dio essendo lavati e santificati e giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo.
Un altro brano che descrive la salvezza come lavaggio è Tito 3:3-7. Ascoltate mentre ve lo leggo.
“3 Anche noi infatti un tempo eravamo insensati, ribelli, erranti, schiavi di varie concupiscenze e voluttà, vivendo nella cattiveria e nell’invidia, odiosi e odiandoci gli uni gli altri. 4 Ma quando apparvero la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore verso gli uomini 5 egli ci ha salvati non per mezzo di opere giuste che noi avessimo fatto, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo, 6 che egli ha copiosamente sparso su di noi, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Salvatore, 7 affinché, giustificati per la sua grazia, fossimo fatti eredi della vita eterna, secondo la speranza che abbiamo.” (Tito 3:3-7 LND)
La salvezza non viene perché ci impegniamo tanto, non avviene perché siamo più bravi, la salvezza avviene solamente a chi viene lavato da Dio per mezzo di Gesù Cristo.
Ma per essere lavato da Dio dobbiamo essere umili. Dobbiamo riconoscere la gravità del nostro peccato, perché solamente così uno si abbassa al punto di lasciare a Gesù il compito di lavarlo.
La Bibbia parla ripetutamente della necessità di umiltà. Per esempio, vi leggo solo pochi versetti.
“I sacrifici di DIO sono lo spirito rotto; o DIO tu non disprezzi il cuore rotto e contrito.” (Salmo 51:17 LND)
“6 Ma egli dà una grazia ancor più grande; perciò dice: "Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili" 7 Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi. 8 Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi; nettate le vostre mani, o peccatori; e purificate i vostri cuori, o voi dal cuore doppio! 9 Affliggetevi, fate cordoglio e piangete; il vostro riso si cambi in duolo e la vostra gioia in tristezza. 10 Umiliatevi davanti al Signore, ed egli vi innalzerà. 11 Non parlate gli uni contro gli altri, fratelli; chi parla contro il fratello e giudica il proprio fratello, parla contro la legge e giudica la legge; ora se giudichi la legge, tu non sei un esecutore della legge, ma un giudice. 12 C’è un solo Legislatore, che può salvare e mandare in perdizione, ma tu chi sei, che giudichi un altro?” (Giacomo 4:6-12 LND)
“Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli v’innalzi al tempo opportuno,” (1Pietro 5:6 LND)
“Anche se l’Eterno è eccelso, egli ha riguardo degli umili, ma il superbo lo conosce da lontano.” (Salmo 138:6 LND)
“L’orgoglio dell’uomo lo porta in basso, ma chi è umile di spirito otterrà gloria.” (Proverbi 29:23 LND)
Il messaggio qui è chiaro. Dio abbatterà chi è orgoglioso, o superbo, ma innalzerà chi è umile.
Questo per forza ci porta a porre la domanda a ciascuno di noi: tu sei umile, o sei orgoglioso? A volte, diventiamo accecati a noi stessi. Crediamo di essere quello che non siamo.
Come parli di te stesso? Hai grande piacere di raccontare agli altri tante cose, per mostrare quanto sai! Ti piace raccontare cose del tuo passato, cose hai fatto, e quanto hai fatto? Tu vedi frequentemente i tuoi peccati, e riconosce quanto hai bisogno di essere lavato da Dio per mezzo di Gesù Cristo?
Un frutto della vera umiltà è di essere spesso aggravato del proprio peccato. Questo porta a vedere Gesù Cristo come l'unico che può lavarti, e questo porta ad un profondo senso di ringraziamento per il perdono in Gesù Cristo.
Vogliamo pensare a quanto è un dono meraviglioso che Gesù ha preso il nostro sporco, Gesù è andato alla croce per prendere tutto il nostro sporco, per poter lavarci. Noi siamo salvati per mezzo di Gesù Cristo! Questo è un dono così immenso che dovremmo fermarci ogni giorno, più volte al giorno, per restare meravigliati che Gesù Cristo, il santo di Dio, sarebbe venuto per pagare la condanna per peccatori come noi!
Al nostro meglio cadiamo. Al nostro meglio abbiamo motivazioni impure. Non riusciamo a vivere una giornata senza peccare, e ricordiamo che ogni peccato ci porta a meritare l'inferno. Però, siamo perdonati e salvati se abbiamo Cristo, perché Gesù Cristo si è umiliato per prendere il nostro sporco su di sé, per poter lavarci con la sua giustizia.
Quindi, non facciamo come faceva Pietro, che nel suo orgoglio non voleva accettare da Gesù questo lavaggio. Piuttosto, riconosciamo il nostro bisogno di Gesù, e ringraziamo Dio che Gesù è venuto per noi.
Ricordate che Gesù dichiara: "io non sono venuto per i giusti, ma per i peccatori!"
Meditiamo ogni giorno sulla salvezza per grazia.