Visto che la vera vita cristiana è una vita di fede, fede in Gesù Cristo, allora, ci è di grande aiuto conoscere sempre di più Gesù Cristo. E grazie a Dio, nel suo grande amore per noi, per permetterci di conoscere di più Gesù Cristo, ci ha dato la Bibbia, soprattutto gli Evangeli. E perciò, stiamo studiando l’Evangelo di Giovanni, per conoscere di più il nostro Signore, Gesù Cristo.
Se ricordate, siamo arrivati ormai all’ultima cena di Gesù con i suoi discepoli. Ci troviamo al giovedì sera. Più tardi quella notte, dopo la cena, Gesù andrà al giardino di Getsemani, per pregare, e poi, per essere arrestato e portato, prima davanti ai capi dei Giudei, e dopo davanti a Pilato, il governatore romano, per poi essere crocifisso la mattina successiva.
Abbiamo visto che, nell’ultimo sermone, Gesù aveva lavato i piedi dei suoi discepoli, come un atto di umile servizio.
Con quel gesto, Gesù aveva spiegato che cos’è la salvezza, e che c’è il lavaggio intero che Dio compie quando ci salva, e poi ha spiegato il lavaggio necessario giorno per giorno per purificarci dai peccati di quel giorno.
Gesù aveva anche dato un comandamento a loro ed a noi: così come Egli si era messo a servire, dovevano loro e dobbiamo noi essere servi gli uni degli altri. Dio ci comanda di avere un cuore per servire gli altri, non un cuore che vuole vivere solo per noi stessi. Se Gesù Cristo, il nostro Signore, viveva servendo, quanto di più dobbiamo anche noi vivere per servire.
Dopo che Gesù aveva spiegato ai discepoli della salvezza, che è un lavaggio completo, e poi del lavaggio giorno per giorno, fa una dichiarazione importante per aiutarli a capire che Dio è sovrano in tutto quello che succede. Annuncia che uno di loro lo tradirà, e poi, spiega perché lo sta dicendo in anticipo. Seguite mentre leggo i versetti 18-19. In questi versetti, non dice in modo diretto che Giuda lo tradirà, ma lo dice in modo tale che i discepoli lo avrebbero capito dopo. Leggo.
18 Non parlo di voi tutti; io conosco quelli che ho scelto, ma bisogna che si adempia questa Scrittura: "Colui che mangia il pane con me, mi ha levato contro il suo calcagno". 19 Ve lo dico fin d’ora prima che avvenga, affinché quando sarà avvenuto, crediate che io sono il Cristo. (Giovanni 13:18,19)
Gesù sta dichiarando ai suoi apostoli che uno di loro, e lui sapeva essere Giuda, stava per tradirlo. A questo punto lo dichiara in modo indiretto, dicendo che ha levato contro il suo calcagno. Vediamo qua, una verità incredibile. Gesù sapeva tutto. Dio è sovrano, ed è in controllo di tutto. Quindi, Gesù dichiara in anticipo che sarà tradito, ovvero che uno di loro si leverà contro di lui. Gesù sapeva perfettamente che sarebbe stato tradito da Giuda. Questo perché era il piano di Dio.
Notate che Gesù dichiara nel versetto 19 che dice a loro tutto questo prima che avvenga, in modo che quando sarebbe avvenuto, avrebbero creduto che egli è il Cristo. Cioè, il fatto che egli sapeva tutto in anticipo è un ulteriore prova che egli è il Cristo, il Figlio di Dio, Dio incarnato. Nessun uomo sa quello che succederà nel futuro. Gesù, essendo Cristo, sa esattamente quello che succederà.
Grazie a Dio, Dio sa esattamente tutto quello che ha stabilito per le nostre vite. Nulla succede nelle nostre vite che non è secondo il piano di Dio. Ogni dettaglio della tua vita e della mia vita è sovranamente controllato da Dio per portare a compimento il buon piano di Dio in noi.
C'è qui un'altra verità che mi colpisce molto. Se tu sapessi che qualcuno sta per tradirti, cosa faresti? Ti metteresti in salvo. Saperlo in anticipo ti darebbe l’opportunità di evitare quel tradimento, di proteggiti, di scappare dal pericolo. Ma Gesù, pur sapendo in anticipo tutto quello che gli stava per succedere, non si è messo in salvo. Perché? Perché Gesù voleva andare alla croce per compiere la volontà del Padre e provvedere la salvezza per noi.
O che possiamo comprendere di più l’immensità dell'amore di Cristo per noi!
A questo punto, Gesù ricorda a loro, ed anche a noi tramite la scrittura, che egli è il Cristo, perciò, ricevere lui è ricevere il Padre che lo aveva mandato. Seguite mentre leggo la verità importante nel versetto 20.
In verità, in verità vi dico: chi riceve colui che io manderò, riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato". (Giovanni 13:20)
Quanto è importante comprendere questo. Gesù sta dichiarando che egli è stato mandato dal Padre, e che Egli per conto suo manderà altri nel mondo. Chi riceve colui che Gesù Cristo manda, sta ricevendo Cristo, e chi riceve Cristo sta ricevendo il Padre. In questo versetto, il significato di ricevere, è quello di accogliere, credere e seguire quello che una persona annuncia. Dio Padre mandò Gesù Cristo, e chi riceve Cristo sta ricevendo il Salvatore della sua vita come il suo Cristo. Gesù Cristo manda messaggeri per proclamare l'Evangelo, e chi riceve una persona che Gesù manda sta ricevendo Gesù. Questo è il significato di ricevere. Quindi, quando noi proclamiamo l'Evangelo di Gesù Cristo, se una persona riceve di cuore il nostro messaggio, sta ricevendo Gesù Cristo che noi proclamiamo. E chi riceve Gesù Cristo riceve Dio.
Questa è una buona notizia. Chi riceve veramente il messaggio dell' Evangelo sta ricevendo Gesù Cristo nella sua vita. La vera salvezza non è scegliere di seguire una religione, la vera salvezza è ricevere Gesù Cristo nella tua vita. E questo vuol dire ricevere Dio nella tua vita. Grazie a Dio che possiamo avere Dio stesso nella nostra vita.
Gesù dichiara che Giuda lo tradirà 21-30
Adesso inizia un passo molto pesante, perché qua, Gesù dice chiaramente che sarà tradito, e poi che sarà Giuda a tradirlo.
Poche cose nella vita feriscono quanto il tradimento. Se un nemico ti fa male, questo male ti ferisce, ma non è minimamente lo stesso dolore che c'è se chi ti ferisce è un amico. Se uno che dovrebbe amarti ti fa del male, il dolore del tradimento è ancora più terribile come dolore del male che ti fa. Nell’Epistola agli Ebrei leggiamo che Gesù è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però peccare. Fra queste tentazioni, c’è anche quella di essere stato tradito da uno del suo cerchio intimo.
In questo brano, leggiamo come Gesù dichiara in modo diretto ai suoi discepoli che sarà tradito. Quando Gli viene chiesto, spiega che sarà Giuda a tradirlo. Gesù conosceva ogni tipo di dolore. Leggiamo questo brano, dal versetto 21 al 30, e poi consideriamo questa scena, e le verità che vediamo in essa. Ricordate che qualunque dolore che mai passeremo nella vita, Gesù lo conosce a fondo. Seguite mentre leggo questi versetti, iniziando con il versetto 21.
21 Dette queste cose, Gesù fu turbato nello spirito, e testimoniò e disse: "In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà". 22 I discepoli allora si guardarono l’un l’altro, non riuscendo a capire di chi parlasse. 23 Or uno dei discepoli, quello che Gesù amava, era appoggiato sul petto di Gesù. 24 Allora Simon Pietro gli fece cenno di domandare chi fosse colui del quale egli parlava. 25 E quel discepolo, chinatosi sul petto di Gesù, gli chiese: "Signore, chi è?". 26 Gesù rispose: "è colui al quale io darò il boccone, dopo averlo intinto". E, intinto il boccone, lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. 27 E allora, dopo quel boccone, Satana entrò in lui. Gesù dunque gli disse: "Quel che fai, fallo presto!". 28 Ma nessuno di quelli che erano a tavola comprese perché gli avesse detto ciò. 29 Alcuni infatti pensavano, poiché Giuda teneva la borsa, che Gesù gli avesse detto: "Compra le cose che ci occorrono per la festa"; oppure che desse qualcosa ai poveri. 30 Egli dunque, preso il boccone, uscì subito; ora era notte. (Giovanni 13:21-30)
Questo brano ci aiuta a comprendere l'immenso prezzo che Gesù ha pagato per salvarci. Certamente Gesù è Dio, ma Gesù era diventato anche pienamente uomo. Perciò, conosceva tutti i dolori che conosciamo noi. Ogni aspetto del suo sacrificio era estremamente doloroso. Qua, vediamo il suo dolore per il fatto che sarà tradito. Leggo di nuovo il versetto 21.
Dette queste cose, Gesù fu turbato nello spirito, e testimoniò e disse: "In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà". (Giovanni 13:21)
Il cuore di Gesù, il suo spirito, furono turbati, sapendo che uno dei suoi apostoli, coloro che lo avevano accompagnato giorno per giorno in quegli anni, coloro con cui aveva condiviso la vita, e l'opera di Dio, che uno di questi uomini del suo cerchio intimo stava per tradirlo e portarlo alla morte, era un peso terribile. Gesù fu turbato nello spirito pensando a questo, e perciò, condivise il suo dolore con gli apostoli. ---Dice ai suoi apostoli che uno di loro, che stava là con Lui in quel momento, stava per tradirlo. Che immenso dolore, ma Gesù non si è tirato indietro. Andava avanti, perché voleva compiere l'opera necessaria per la nostra salvezza. Voleva andare alla croce per pagare la nostra condanna. Che immenso amore!
Certamente, questa notizia fu una bomba per i discepoli. Erano sbalorditi. Era per loro difficile da credere. Si guardano intorno, chiedendosi chi fosse. Come succedeva spesso, è stato Pietro ad agire per primo. Egli chiede a Giovanni, che in questo Evangelo viene descritto sempre come il discepolo che Gesù amava, di chiedere a Gesù chi lo avrebbe tradito. Giovanni lo chiede a Gesù, Gesù spiega chi è. Leggo i versetti 22-26.
22 I discepoli allora si guardarono l’un l’altro, non riuscendo a capire di chi parlasse. 23 Or uno dei discepoli, quello che Gesù amava, era appoggiato sul petto di Gesù. 24 Allora Simon Pietro gli fece cenno di domandare chi fosse colui del quale egli parlava. 25 E quel discepolo, chinatosi sul petto di Gesù, gli chiese: "Signore, chi è?". 26 Gesù rispose: "è colui al quale io darò il boccone, dopo averlo intinto". E, intinto il boccone, lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. (Giovanni 13:22-26).
Certamente, è facile comprendere quanto i discepoli erano sconvolti per questa dichiarazione da parte di Gesù. Sembrava impensabile. Eppure, sapevano che tutto quello che Gesù dice è la verità. Perciò, si guardavano gli uni gli altri, non riuscendo ad immaginare chi poteva essere. Avevano convissuto da circa tre anni. Avevano condiviso l'opera di Dio insieme. Erano usciti insieme per scacciare i demoni, guarire, e proclamare il regno di Dio. A quel punto per loro, è impossibile immaginare chi poteva essere.
Pietro chiede al discepolo che Gesù amava di chiedere a Gesù. Chi è questo discepolo? Come ho detto, era Giovanni. Giovanni è l'autore di questo Evangelo. Giovanni non si nomina direttamente mai in questo Evangelo, però, per ben sei volte si riferisce a se stesso con questa frase, “il discepolo che Gesù amava”. Sappiamo che era Giovanni perché confrontando certi avvenimenti in questo Evangelo con gli stessi avvenimenti in altri Evangeli, in cui Giovanni viene menzionato, è chiarissimo che Giovanni è il discepolo che Gesù amava.
Comunque il discepolo che Gesù amava, che era Giovanni, era seduto in modo tale che la sua testa era appoggiata sul petto di Gesù. Perciò Pietro, che era in una posizione in cui Giovanni lo vedeva, fece cenno a Giovanni di chiedere a Gesù chi fosse il discepolo che lo avrebbe tradito. Tante volte vediamo che Pietro è il primo a reagire. Se ricordate, quando Gesù camminava sull'acqua, fu Pietro che chiese a Gesù di chiamarlo per andare a lui, camminando sull'acqua. Quando i discepoli avevano fatto la pesca miracolosa sotto ordini di Gesù, che era sulla riva, quando capirono che era Gesù, mentre gli altri andavano verso la riva con la barca, Pietro si era buttato nell'acqua per arrivare prima nuotando. Quindi, anche in questo caso vediamo Pietro che si fa subito avanti. I discepoli non capiscono chi è colui che tradirà Gesù. Perciò, Pietro fa un cenno a Giovanni di chiederlo lui a Gesù.
Giovanni, chinatosi sul petto di Gesù, gli chiese chi fosse. E Gesù gli disse, che sarà colui a cui Gesù darà il boccone di pane che avrebbe intinto. Poi, intinge il boccone e lo dà a Giuda Iscariota. Perciò, tramite quel segno, almeno Giovanni e Pietro capirono che sarebbe stato Giuda a tradire Gesù. E forse anche gli altri avevano sentito.
Che tristezza per i discepoli di Gesù capire che uno di loro stava per fare questo atto terribile contro Gesù, il loro Signore. Il nostro peccato fa sempre soffrire gli altri, o direttamente o indirettamente. O che possiamo tenere questo sempre in mente.
Una cosa da notare è che Gesù, dichiarando in anticipo che sarebbe stato tradito, e dichiarando persino chi era che lo avrebbe tradito, stava mostrando la sua divinità. Cioè, come Figlio di Dio, pienamente Dio, Gesù sapeva ogni cosa. Nulla era una sorpresa per Gesù. Ma non si è tirato indietro nonostante il tradimento, per poi andare alla croce, perché il suo desiderio era quello di compiere la volontà di Dio, e di comprare la salvezza per noi.
A questo punto, Giuda aveva già scelto la via del peccato. E perciò, era senza alcuna protezione spirituale. Quindi dopo aver preso quel boccone, Satana entrò in lui, e Gesù lo mandò a compiere quell'atto malvagio che aveva scelto di fare. Leggo i versetti 27-30.
27 E allora, dopo quel boccone, Satana entrò in lui. Gesù dunque gli disse: "Quel che fai, fallo presto!". 28 Ma nessuno di quelli che erano a tavola comprese perché gli avesse detto ciò. 29 Alcuni infatti pensavano, poiché Giuda teneva la borsa, che Gesù gli avesse detto: "Compra le cose che ci occorrono per la festa"; oppure che desse qualcosa ai poveri. 30 Egli dunque, preso il boccone, uscì subito; ora era notte. (Giovanni 13:27-30)
Satana entrò in Giuda. Quando una persona rifiuta Cristo, diventa soggetta a Satana. Se ricordate, in Efesini 2 leggiamo che tutti coloro che sono senza Cristo sono sotto la guida del principe dell'aria, che è Satana. Mentre leggo quei versetti, notate che l'apostolo Paolo sta parlando ai credenti, e ricorda loro che tutti eravamo in quella condizione prima della salvezza, come sono tuttora tutti coloro che non hanno Cristo. Leggo Efesini 2:1-3.
1 Egli ha vivificato anche voi, che eravate morti nei falli e nei peccati, 2 nei quali un tempo camminaste, seguendo il corso di questo mondo, secondo il principe della potestà dell’aria, dello spirito che al presente opera nei figli della disubbidienza, 3 fra i quali anche noi tutti un tempo vivemmo nelle concupiscenze della nostra carne, adempiendo i desideri della carne e della mente, ed eravamo per natura figli d’ira, come anche gli altri. (Efesini 2:1-3).
Chi non ha Cristo segue il principe della potestà dell’aria, ovvero, segue Satana. E vediamo nel nostro brano in Giovanni che Satana entrò in Giuda.
Perciò Giuda, pur essendo stato con Gesù tutti quegli anni, non apparteneva a Gesù con il suo cuore. Non era rigenerato. Giuda è l'esempio di una persona che può sembrare che segua Cristo esternamente, ma non ha Cristo nel cuore.
Pochi giorni prima di questo, Giuda aveva deciso di tradire Gesù, ed era andato dai capi religiosi per mettersi d’accordo con loro. Leggiamo di questo in Matteo 26:14-16. Ve lo leggo. Si tratta di pochi giorni prima di questa cena.
“14 Allora uno dei dodici, di nome Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti, 15 e disse loro: "Quanto mi volete dare, perché io ve lo consegni?". Ed essi gli contarono trenta sicli d’argento. 16 E da quell’ora egli cercava l’opportunità di tradirlo.” (Matteo 26:14-16 LND).
Questo è successo poco dopo che Maria aveva unto i piedi di Gesù con l'olio profumato molto costoso, e Giuda aveva criticato quell'atto, perché avrebbe voluto lui i soldi ricavati dalla vendita dell’olio. È chiaro che Giuda era attaccato ai soldi. Dopo che Maria aveva compiuto quell'atto,quel grande sacrificio per onorare Gesù, Giuda scelse di andare dai capi dei sacerdoti, cercando da loro dei soldi per consegnare Gesù , ovvero, offrirsi per tradire Gesù.
E perciò, qua all’ultima cena, Gesù, sapendo che era arrivato per lui il momento giusto per essere arrestato, per poter essere nella mattina seguente sulla croce, manda Giuda a fare quello che doveva fare, ovvero, lo manda a mettere in atto il suo piano di tradire Gesù.
Gli altri discepoli non capivano per quale scopo Gesù aveva mandato Giuda. Ma Giuda sapeva. E perciò, anche in questo vediamo la sovranità di Dio, che anche per quanto riguarda il tradimento, è avvenuto al momento stabilito da Dio, guidato da Gesù Cristo.
Ogni nostra prova è gestita perfettamente da Dio. Dio è in controllo delle nostre vite. Questo è uno dei motivi per cui dovremmo essere mansueti, e, non lamentarci di quello che succede. È tutto guidato da Dio per portare avanti il suo piano perfetto nelle nostre vite.
Tornando al nostro brano, è molto importante notare il simbolismo nell'ultimo versetto. Dopo che Giuda aveva preso il boccone che Gesù gli aveva dato per identificarlo agli altri apostoli, uscì subito. E poi, notate le parole che l’autore, Giovanni, aggiunge: “ora era notte”. Certamente era notte riferendosi all’orario. Ma più che questo, Giuda uscì nelle tenebre della notte, lontano dalla luce. Stava lasciando la luce che aveva seguito per tre anni, per andare verso quello che il suo cuore desiderava, le tenebre, godere il peccato. Lasciava la luce, per andare fuori nella notte, lontano da Dio, lontano dalla salvezza. Lasciava la luce per cercare di soddisfare la sua carne. Ma alla fine, scegliere la notte, scegliere le tenebre, porta eterne sofferenze.
Quanto è importante per ognuno di noi valutare se stiamo veramente camminando nella luce, oppure se cerchiamo di lasciare qualche angolo di tenebre nella nostra vita. La luce e la tenebre non possono coesistere. Se tu vuoi Gesù Cristo, se vuoi la gioia della salvezza, e la pace in Dio, devi lasciare le tenebre. Se tu scegli di lasciare qualche angolo di tenebre nella tua vita, che è un altro modo di dire se tu lasci il peccato, ricordati che chi pecca è schiavo del peccato, e quel peccato che tu lasci nella tua vita ti porterà sempre più lontano da Dio.
Pensando a Giuda, che cosa terribile! Giuda aveva passato tre anni con Gesù, aveva visto la potenza di Dio, aveva capito che Gesù è il Cristo, era stato usato dallo Spirito Santo. Ma non aveva accettato di abbandonare veramente il suo peccato, non aveva mai accettato veramente Cristo nel suo cuore come Signore e Salvatore. Giuda è un esempio di quello che leggiamo in Ebrei 6:4-8.
“4 Quelli infatti che sono stati una volta illuminati, hanno gustato il dono celeste, sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo 5 e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire, 6 se cadono, è impossibile riportarli di nuovo al ravvedimento, poiché per conto loro crocifiggono nuovamente il Figlio di Dio e lo espongono a infamia. 7 Infatti la terra, che beve la pioggia che spesso cade su di essa e produce erbe utili per quelli che la coltivano, riceve benedizione da Dio; 8 ma se produce spine e triboli, è riprovata e vicina ad essere maledetta, e finirà per essere arsa. ” (Ebrei 6:4-8 LND).
Questo descrive persone che passano del tempo vicine alla luce, vedono chiaramente la luce e la potenza di Dio e l’opera di Dio, ma non si arrendono a Cristo. Giuda era così. E oggi, ci sono tante persone che camminano in mezzo ai veri credenti, vedono la verità, e perciò sono illuminati, gustano il dono celeste, in quanto l'opera di Dio tocca anche la loro vita, partecipano allo Spirito Santo, gustano la buona parola di Dio, come Giuda. Gustano la potenza del mondo a venire, come Giuda, che aveva partecipato ai miracoli di Gesù, ma non accolgono mai veramente la verità nei loro cuori. E perciò, quando cadono, non tornano a Cristo. Questo è quello che è successo a Giuda. Passava il tempo nella luce, ma poi, è uscito nella notte. È uscito dalla luce per andare nelle tenebre. Nella salvezza, uno viene dalle tenebre e va alla luce. Giuda è andato dalla luce alle tenebre. Che tristezza, che stoltezza, che grande offesa contro Dio.
Prego che possiamo evitare ogni aspetto delle tenebre nella nostra vita. Spesso, questo richiede un duro combattimento contro la nostra carne, che spesso ama qualche aspetto delle tenebre. Ma dobbiamo combattere, con tutto il nostro cuore, per evitare le tenebre. Se si arriva a quello, dobbiamo combattere così duramente che è come “tagliare la mano destra, o cavare l’occhio”. Non andiamo fuori nella notte, restiamo attaccati alla luce, in ogni campo della vita.
Applichiamo tutto
Questo brano ha delle lezioni importanti per noi. Forse più di tutto, voglio comprendere di più il cuore di Gesù Cristo per noi. Gesù sapeva perfettamente quello che stava per succedere. Avrebbe potuto evitare tutto. Ma non è scappato. È andato avanti, verso la croce, per amore verso di noi. Gesù scelse di offrirsi come sacrificio, per salvarci dalla condanna eterna. Grazie a Dio per questo immenso amore che Dio ha per noi tutt’ora, in Gesù Cristo.
Abbiamo visto che Gesù sapeva esattamente quello che stava per succedere, e che perfino, gestiva gli avvenimenti. Mandò Giuda, al momento giusto, a tradirlo. Grazie a Dio, anche gli avvenimenti della nostra vita sono tutti gestiti perfettamente da Dio. Possiamo confidare in Dio, anche quando non comprendiamo quello che Dio sta facendo.
Poi, abbiamo visto che nonostante Giuda avesse visto la luce, scelse di lasciare la luce e andare fuori nella notte. Quanto è importante che noi abbandoniamo ogni forma di tenebre, per camminare nella luce. Abbandoniamo l’orgoglio, la concupiscenza degli occhi e la concupiscenza della carne. Camminiamo con mansuetudine ed umilmente. Amiamo gli altri come noi stessi. Viviamo il nostro matrimonio rispecchiando Cristo e la chiesa. Restiamo vicini a Gesù Cristo.
Grazie a Dio per un Salvatore che era disposto ad andare alla croce per pagare il debito dei nostri peccati. Grazie a Dio che Egli non solo SA tutto quello che ci succederà, ma è pienamente in controllo. Confidiamo in Dio. Riposiamoci in Dio. Andiamo avanti per fede nel nostro Dio, tutto per mezzo di Gesù Cristo.