Aiuto Biblico

La morte di Gesù è la sua vittoria

Giovanni 12:27-36

Sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 26 maggio 2024, – cmd dp –
Descrizione: Gesù annuncia la sua morte, che è la vittoria su Satana, il principe del mondo.
parole chiave: Gesù Cristo, morte

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Nel mondo in cui viviamo, ognuno cerca di prendere più per sé. Si cerca di avere più dalla vita ricevendo di più, senza donare niente. Al contrario, nel nostro studio dell'Evangelo di Giovanni, Gesù ci sta insegnando che è morendo a se stesso che uno porta vero frutto e riceve la vera vita. Chi ama la propria vita in questo mondo, perderà la vita. Chi odia la vita in questo mondo, cioè chi non vuole quello che questo mondo può dare, e riconosce che quello che questo mondo offre è un ostacolo, ed in questo senso odia la vita in questo mondo, avrà la vita eterna con Dio in cielo. La sua anima sarà totalmente soddisfatta.

Andiamo avanti nel nostro studio di Giovanni 12, per comprendere di più della salvezza in Gesù Cristo, quello che Gesù ha compiuto per noi. Ci troviamo al punto che dopo tre anni di ministero pubblico, Gesù era entrato da pochi giorni a Gerusalemme in un modo da mostrare pubblicamente che egli è il Cristo. Ora, è chiaro per il popolo che Gesù è il Cristo, e che la salvezza dipende da lui. A questo punto, Gesù continua il suo insegnamento per spiegare che egli è la fonte di salvezza per il mondo.

Gesù aveva appena insegnato, come principio,la necessità di morire per portare frutto. Ora, Gesù sta per insegnare che egli sta per morire, per portare frutto. Gesù sta per morire, non solo fisicamente, come tutti gli uomini, ma anche caricandosi dei peccati del mondo, per essere punito dal Padre per i peccati altrui.

Vogliamo riprendere il discorso di Gesù dal versetto 27, ma prima, leggo di nuovo i versetti 23-26, per ricordare quello che abbiamo visto l'ultima volta. Seguite mentre leggo Giovanni 12:23-26.

23 Ma Gesù rispose loro, dicendo: "L’ora è venuta, in cui il Figlio dell’uomo deve essere glorificato. 24 In verità, in verità vi dico: Se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto. 25 Chi ama la sua vita la perderà, e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. 26 Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, là sarà anche il mio servo; e se uno mi serve, il Padre l’onorerà. (Giovanni 12:23-26)

Gesù aveva parlato del granello di frumento che deve morire, aveva parlato di odiare la vita in questo mondo, e adesso, Gesù parla del suo cuore, sapendo della sofferenza spirituale che egli stava per subire mentre sarebbe stato sulla croce. Non riusciamo a comprendere che la minima parte di quello che Gesù stava per subire. Prego che lo Spirito Santo possa aprirci gli occhi per comprendere di più quello che Gesù ha subito per noi sulla croce. Adesso, mentre leggo il versetto 27, vi chiedo di cercare di comprendere il profondo dolore nel cuore di Gesù.

Ora l’anima mia è turbata; e che dirò: Padre, salvami da quest’ora? Ma per questo io sono giunto a quest’ora. (Giovanni 12:27)

Gesù dichiara che la sua anima è turbata. Ha un peso così grande che è impossibile per noi comprenderne che una piccola parte di quel peso. La sua anima era terribilmente turbata. Gesù è colui che dà la pace. La sua pace non è come la pace del mondo. Ma davanti a sé aveva qualcosa di terribile, aveva il peso del peccato di tutti i salvati in tutta la storia, e sapeva che davanti a sé ci sarebbe stata l'ira di Dio che stava per cadere su di lui. Sapeva che stava per essere abbandonato dal Padre. E perciò, la sua anima era turbata, profondamente turbata. Il peso che Gesù aveva nel cuore ci avrebbe distrutto. Ci avrebbe distrutto totalmente. Era estremamente grave per Gesù. L’anima sua era terribilmente turbata.

Ma la cosa incredibile, la cosa che ci fa capire l'immensità dell'amore di Gesù per noi peccatori, ed anche il suo profondo desiderio per la gloria di Dio e che, anziché cercare di fuggire da quello che l'aspettava, anziché chiedere al Padre di salvarlo dalla croce, Gesù guardava risolutamente davanti a sé per compiere la volontà di Dio, per poterci salvare.

Dopo aver dichiarato quanto la sua anima era turbata, dichiara che non chiede al Padre di salvarlo. Egli dichiara che è venuto per questo, cioè, per andare alla croce.

Gesù non cercava di evitare la sofferenza, Gesù cercava di compiere la sua missione per salvare peccatori come noi. Questo è il cuore di Gesù Cristo.

Quanto è importante che riflettiamo sull'immensità dell'amore di Gesù Cristo per noi peccatori. Nonostante il suo cuore era turbato per quello che doveva affrontare, era disposto ad andare avanti. Non chiedeva salvezza, voleva compiere quest'opera per salvare noi. O che possiamo comprendere l'amore di Gesù Cristo!

Infatti, a questo punto Gesù fa una dichiarazione, e il Padre risponde dal cielo con una voce udibile, che ci dimostra qual è il desiderio più profondo di Gesù. Seguite mentre leggo il v.28.

Padre, glorifica il tuo nome!". Allora venne una voce dal cielo: "L’ho glorificato e lo glorificherò ancora". (Giovanni 12:28)

Ricordiamo che Gesù era a Gerusalemme. Là, davanti alla folla, Gesù prega al Padre chiedendo al Padre di glorificare il suo nome. In questo, vediamo il cuore di Gesù Cristo. Più di qualsiasi altra cosa, Gesù Cristo voleva la gloria di Dio. Ricordate la prima richiesta nella preghiera Padre nostro, in cui Gesù ci insegna come pregare. La prima richiesta è che il nome di Dio sia santificato. E qui, Gesù prega per la stessa cosa, chiedendo al Padre di glorificare il suo nome.

Gesù aveva davanti a sé una sofferenza terribile, che non riusciamo a comprendere. Eppure, il suo desiderio più profondo, quello che chiede in quel momento così pesante, è che il nome del Padre sia glorificato!

Questo è un grande esempio per noi, di quello che dovrebbe essere il nostro desiderio, la nostra passione, quello che ci stimola e ci guida in tutta la vita.

A quel punto, succede qualcosa che non succede quasi mai nella storia. Dio parlò dal cielo con una voce udibile. Leggo ancora quello che il Padre dichiara come risposta alla richiesta di Gesù al Padre di glorificare il proprio nome.

Allora venne una voce dal cielo: l'ho glorificato e lo glorificherò ancora.

Dio aveva già glorificato il Suo nome tramite i miracoli di Gesù che dimostrano che Gesù è il Cristo. Ora, Dio stava per glorificare il Suo nome con la morte e la risurrezione di Gesù Cristo. Questo sarebbe stato l'atto più grande della storia in cui Dio si sarebbe glorificato. Nulla glorifica Dio quanto la vittoria che Gesù Cristo ebbe sul peccato, la Sua vittoria su Satana, la sua opera per salvare i peccatori. Quanta grande gloria quest'opera stava per portare al Padre!

Quanto è importante comprendere che la salvezza è un'opera che glorifica Dio immensamente. Nella salvezza che Gesù ha compiuto sulla croce, si vede la giustizia di Dio, in quanto Dio non chiude l'occhio al peccato, ma piuttosto punisce il peccato. Ma si vede anche l'amore di Dio e la misericordia di Dio, tutto insieme, nella croce e nella risurrezione. Perciò, Gesù chiede al Padre di glorificare il suo nome, e il Padre dichiara dal cielo che lo aveva fatto e lo stava per fare ancora.

Ringrazio Dio che noi c'entriamo in quello che Dio ha fatto per glorificare il suo nome, in quanto noi, che Dio ha salvato, siamo oggetto della sua misericordia e amore, e abbiamo ricevuto il perdono per mezzo del sacrificio di Gesù, mostrando così la giustizia di Dio. Quello che glorifica Dio porta immensa benedizione per noi.

La folla che aveva sentito Gesù pregare, ha sentito la voce di Dio dal cielo. Questo è un atto sovrannaturale, una voce non umana che parlava dal cielo, la voce divina di Dio. Perciò la folla non era sicura di quello che aveva sentito. Gesù spiega loro quello che è. Leggo i versetti 29,30.

29 La folla dunque, che era presente e aveva udito la voce, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: "Un angelo gli ha parlato". 30 E Gesù rispose e disse: "Questa voce non è venuta per me, ma per voi. (Giovanni 12:29,30)

Certamente, anche noi avremmo avuto confusione sentendo una voce dal cielo. In natura, non esiste una voce dal cielo. È qualcosa che non succede, umanamente non è possibile. Perciò, le persone erano confuse. Ma Gesù spiega che quella voce non era per Lui, ma era per loro. Non serviva a Gesù, perché Gesù era in perfetta comunione con il Padre. Gesù sapeva tutto quello che il Padre stava facendo. Gesù e il Padre sono uno. Quindi, non serviva a Gesù quella voce per sapere dell'opera di Dio. Quella voce non era per Lui, bensì era per il popolo.

Dio parlò con una voce udibile per il popolo, per rendere ancora più chiaro che quello che Gesù stava per fare era il piano di Dio e avrebbe glorificato Dio. In seguito sarebbe diventato ancora più chiaro che tutto era per compiere la salvezza. Quindi, la voce dal cielo rendeva chiaro che la salvezza sarebbe avvenuta per mezzo del sacrificio che Gesù stava per compiere. In questo, Dio sarebbe così glorificato.

L'opera che Gesù stava per compiere non è solo capitata, non è qualcosa che gli uomini hanno fatto a Gesù contro la volontà di Dio, ma era proprio il piano di Dio per glorificarsi tramite la salvezza che Gesù Cristo avrebbe compiuto sulla croce.

Gesù dichiara la sua morte e il suo frutto

A questo punto, Gesù continua a parlare con la folla, per spiegare quello che stava per fare, con la sua morte, e quello che avrebbe compiuto. Fino a quel punto nella storia del mondo, Dio aveva salvato delle persone per fede, ma per fede in un atto che non si era ancora compiuto. Fino a quel momento, il debito per il peccato di tutti coloro che Dio aveva salvato non era ancora stato pagato. La condanna restava, il debito era ancora da pagare. Ma ora, era arrivato per Gesù il momento di pagare quel debito, non solo per tutti coloro che fino a quel momento avevano avuto fede in Dio, ma il debito di tutti coloro che avrebbero avuto vera fede in futuro, che comprende anche noi che abbiamo vera fede.

Seguite mentre leggo la dichiarazione di Gesù nel versetto 31.

31 Ora è il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo. (Giovanni 12:31)

Tra pochi giorni Gesù sarebbe andato alla croce, e poi sarebbe risorto. In quell'atto, ci sarebbe stato il giudizio di questo mondo. Dio, punendo Gesù Cristo per tutti coloro che sarebbero stati salvati in tutta la storia, avrebbe giudicato e condannato il peccato, e punito il peccato. Quando Gesù era appeso sulla croce, è caduta su di lui l'ira di Dio per il peccato. Gesù è stato abbandonato dal Padre. La morte di Gesù sulla croce era il giudizio contro il peccato.

Il giudizio di Gesù Cristo sulla croce avrebbe reso chiaro quanto il peccato è grave, e quello sarebbe il giudizio. I peccati di tutti coloro che hanno vera fede in Gesù sarebbero stati puniti in quel giudizio. Invece, coloro che non si ravvedono e non hanno la vera fede in Gesù Cristo, dovranno subire il giudizio di Dio contro i loro peccati al giudizio finale.

Notate che il versetto dichiara che sarebbe stato cacciato fuori il principe di questo mondo. Satana è il principe del mondo.

Sulla croce, e poi nella risurrezione, Gesù avrebbe avuto la piena vittoria su Satana, il principe di questo mondo. In vari brani Satana viene chiamato il principe del mondo. Oltre a questo brano, abbiamo Giovanni 14:30.

“Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe di questo mondo e non ha nulla in me;” (Giovanni 14:30 LND).

Anche Giovanni 16:11 si parla del principe del mondo. Leggo Giovanni 16:7-11.

“7 Tuttavia io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. 8 E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio. 9 Di peccato, perché non credono in me; 10 di giustizia, perché io vado al Padre e non mi vedrete più; 11 di giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.” (Giovanni 16:7-11 LND).

Sulla croce, Dio non stava solo punendo i peccati, ma stava anche giudicando Satana, condannandolo. Notate che viene chiamato il principe di questo mondo.

In Efesini 2:2, Satana viene chiamato il principe della potestà dell'aria.

“nei quali già camminaste, seguendo il corso di questo mondo, secondo il principe della potestà dell’aria, dello spirito che al presente opera nei figli della disubbidienza,” (Efesini 2:2 LND).

Quanto è importante comprendere che essendo il mondo in ribellione a Dio, Satana è il principe di questo mondo. Però, grazie a Dio, sulla croce e nella risurrezione, Satana è stato cacciato fuori. In altre parole, tutti coloro che ricevono il beneficio della croce di Gesù Cristo, vengono liberati dalla potenza di Satana. Satana non ha più il regno che aveva. In Matteo 16 Gesù dichiara che egli edificherà la sua Chiesa, e che le porte dell'Ades non potranno resistere. In altre parole, Gesù Cristo butta giù le porte dell'Ades. Gesù Cristo lega l'uomo forte, che è Satana, in modo che può rubare le persone che erano tenute schiave da Satana. Sulla croce, il peccato è stato giudicato in Gesù Cristo, il debito pagato, e perciò, il potere di Satana su tutti coloro che vengono perdonati è distrutto! Satana perde il suo potere su tutti coloro che Dio salva. La condanna dei loro peccati è pagata, sono liberati, e perciò vengono trasferiti dalla potestà delle tenebre, che era il regno di Satana, al regno del Figlio di Dio.

Cari fratelli e sorelle, per ciascuno di noi che è in Cristo Gesù è importante riconoscere che qua, non stiamo parlando di una dottrina intellettuale, stiamo parlando di quello che Dio ha fatto in Gesù Cristo per noi! In Gesù Cristo, per mezzo del suo sacrificio e la risurrezione, noi che eravamo sotto la potestà delle tenebre, siamo stati liberati, siamo stati perdonati, siamo stati trasferiti nel regno del Figlio, Gesù Cristo!

Perciò, con la croce e la risurrezione, Satana, il principe del mondo, viene scacciato fuori. NOI siamo i beneficiari di questo.

Gesù descrive la sua morte

Gesù continua, e dichiara in modo specifico come vincerà su Satana, e così porterà le persone alla salvezza. Leggo i versetti 32,33.

Ed io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me". 33 Or egli diceva questo, per indicare di qual morte egli doveva morire. (Giovanni 12:32,33)

Se ricordate, in Giovanni 3 abbiamo già letto di Gesù che viene innalzato come il serpente. In quel brano, si parla del serpente che Mosè innalzò, e che Gesù deve essere innalzato. Leggo Giovanni 3:14.

“14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, 15 affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna.” (Gv 3:14-15 LND).

Se ricordate, quando il popolo d'Israele aveva peccato, per essere salvato, doveva guardare ad un serpente di bronzo che Mosè aveva fatto ed innalzato su un'asta. Il serpente rappresentava il peccato, e perciò, guardare quel serpente significava riconoscere il loro peccato nel serpente. Similmente, Gesù Cristo doveva essere innalzato, nel senso che doveva essere coperto con il peccato degli uomini, e innalzato sulla croce per essere punito da Dio per quei peccati. Perciò, quando Gesù nel nostro brano dichiara che quando sarebbe stato innalzato dalla terra avrebbe attirato tutti a lui, sta descrivendo la sua morte sulla croce, e che tramite quella morte ci sarebbe l'unica via di salvezza in tutto il mondo e per tutta la storia.

L'unica salvezza è per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo sulla croce, quando fu innalzato dalla terra. Non esiste altra salvezza in tutto il mondo. E perciò, tutti coloro che saranno mai salvati vengono attirati a Gesù sulla croce, vedendo in lui la liberazione dal loro peccato.

La salvezza non è semplicemente credere intellettualmente in Gesù Cristo e nei fatti della sua vita. La salvezza è quando uno riconosce il proprio peccato, riconosce di essere sotto condanna, e crede in Gesù Cristo come chi è stato condannato al suo posto mentre era sulla croce.

Ognuno di noi dovrebbe riconoscere, se crede veramente in Gesù Cristo come Colui che è stato punito per il nostro peccato, di essere un peccatore.

Quindi, con questa dichiarazione, che sarà innalzato, Gesù stava dichiarando in anticipo che sarebbe morto sulla croce, l'unica morte in cui uno viene innalzato e lasciato appeso in alto. Tutto era stabilito da Dio. Dio preannuncia tutto quello che fa che riguarda la salvezza. Dio rende chiara quella che è la sua opera, per aiutarci ad avere una base solida per avere piena fede in lui.

Quanto è importante riconoscere che Dio è in controllo di tutto. Aveva stabilito tutto, e compiuto tutto quello che aveva dichiarato. Adesso, continua la sua buona opera. Dio dichiara che porterà a compimento la sua opera in noi, opera che Egli ha cominciato. Possiamo fidarci di Lui. Gesù è stato innalzato sulla croce per salvarci.

La folla non comprende la morte di Gesù o Chi è il Figlio dell’uomo

Come abbiamo visto tante volte, le persone non comprendono quello che Gesù dichiara. Abbiamo visto più volte che i discepoli stessi non comprendevano quello che Gesù dichiarava. E se siamo onesti, riconosciamo che molto spesso anche noi siamo lenti a comprendere quello che Dio dichiara.

Gesù aveva appena dichiarato che sarebbe morto, che come un granello di frumento, tramite la sua morte, avrebbe portato frutto. Aveva dichiarato che sarebbe morto innalzato, che in quell'epoca era una morte che i Romani usavano come punizione, quindi le persone conoscevano quella morte. Inoltre, la folla aveva capito dall'entrata a Gerusalemme sul puledro, che Gesù è il Cristo. Ma qui, visto che Gesù parlava della sua morte, non capivano. Queste persone sapevano dalla legge, dalla Bibbia, che il Cristo sarebbe rimasto in eterno. Perciò, non riuscivano a comprendere come potrebbe essere che Gesù sarebbe morto, se come Cristo sarebbe dovuto rimanere in eterno.

Loro volevano capire tutto logicamente, anziché fidarsi solamente di Cristo. Leggo il versetto 34.

La folla gli rispose: "Noi abbiamo appreso dalla legge che il Cristo rimane in eterno; ora come puoi tu dire che il Figlio dell’uomo deve essere innalzato? Chi è questo Figlio dell’uomo?". (Giovanni 12:34)

Quanto è importante capire che queste persone avevano capito correttamente chi era Gesù. Avevano capito che Gesù è il Cristo. Avevano capito che Gesù stava per morire. Avevano capito che Dio aveva parlato dal cielo rispondendo a Gesù. Avevano capito che Gesù era venuto nel mondo per l’opera che stava per fare. Il loro problema non era che non avevano capito Gesù. Il loro problema era che non riuscivano a mettere il tutto insieme logicamente. Loro capivano che la legge, l'Antico Testamento, parlava del fatto che il Cristo rimane in eterno. Perciò, secondo la loro logica, non era possibile per Gesù essere il Cristo, visto che diceva che sarebbe morto. A quel punto, parlando di Gesù con il titolo che spesso egli dava a se stesso, cioè, il Figlio dell'uomo, chiedevano come egli poteva dire che il Figlio dell'uomo doveva essere innalzato, ovvero, doveva essere ucciso sulla croce? Chiedono chi è quel Figlio dell'uomo. Come può essere il Cristo? La loro logica li ostacolava dal poter capire.

Quante volte noi siamo ostacolati dalla nostra logica. In tante situazioni, non comprendiamo quello che Dio sta facendo. Non sembra essere comprensibile con la nostra logica.

Per esempio, la Bibbia insegna che tutte le cose cooperano al bene di coloro che amano Dio. Ma poi, quando delle cose brutte succedono nella nostra vita, cominciamo a dubitare di Dio, chiedendoci come è possibile che le cose cooperano al bene, se ci è successo qualcosa di male. Secondo la nostra logica, non sembra avere senso.

In questi momenti, quello che serve è la fede, fede che quello che Dio dichiara è giusto, anche se non lo comprendiamo con la nostra logica.

E perciò, a queste persone serviva la fede in quanto Gesù è il Cristo e tutto quello che dichiara è giusto e vero. A noi serve la stessa fede. Dobbiamo credere nelle promesse di Dio, anche quando non riusciamo a capire logicamente come Dio farà.

Gesù, la luce

Gesù risponde loro spiegando di essere la luce, ed esortandoli a camminare nella luce finché c'era tempo. Descrive quanto è importante camminare nella luce, ed il pericolo di camminare nelle tenebre. Leggo i versetti 35,36.

35 Gesù allora disse loro: "La luce è con voi ancora per un po’; camminate mentre avete la luce, affinché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va". 36 "Mentre avete la luce, credete nella luce, affinché diventiate figli di luce". Queste cose disse Gesù; poi se ne andò e si nascose da loro. (Giovanni 12:35,36)

Già in questo Evangelo, Giovanni ci ha presentato Gesù come la luce del mondo. Più volte Gesù stesso si è presentato come la luce del mondo. Perciò, adesso, quando loro vogliono seguire la loro logica anziché seguire Gesù, Gesù, presentandosi di nuovo come la luce, dichiara che stava con loro ancora solo per un po' di tempo. E quindi, li esorta,ed esorta anche noi, a camminare finché era con loro, ovvero, a camminare nella luce.

Gesù spiega che camminando nella luce, sarebbero stati protetti dall' essere sorpresi dalle tenebre. Invece chi cammina nelle tenebre non sa dove va, può inciampare, e addirittura, è impossibile scegliere la via giusta camminando nelle tenebre.

Poi Gesù li esorta mentre avevano la luce lì con loro, di credere nella luce, ovvero di credere in lui, come il Cristo, per diventare figli di luce.

Se ricordate, questo Evangelo fu scritto affinché possiamo credere che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e credendo possiamo avere la vita nel suo nome. E quindi, questa esortazione che Gesù fece allora vale anche per noi oggi. Quando Dio apre gli occhi ad una persona a vedere Cristo, è essenziale che la persona si ravveda e creda in Cristo subito. Non sa per quanto tempo Dio lascerà la luce nella sua vita. Quanto è importante esortare le persone a credere finché c'è tempo. Arriverà per tutti il momento in cui sarà troppo tardi.

Chi crede nella luce, chi comprende, chi riconosce il proprio peccato e il bisogno di un Salvatore, e riconosce che quel Salvatore è Gesù il Cristo, che è andato alla croce per prendere la condanna, chi crede veramente così nella luce, diventa un figlio di luce, diventa un figlio di Dio!

Questo brano conclude con un avvertimento fortissimo che dovrebbe spaventare. Dichiara che dopo aver detto queste cose, Gesù se ne andò e si nascose da loro.

Gesù non ci chiama per sempre alla salvezza. Arriva il momento che Dio smette di parlare al cuore di chi continua a rifiutare di ascoltarLo. Ignorare la voce di Dio che ti parla è un grande disprezzo.

Quanto grave è il peccato di sentire la verità di Gesù, ma poi rimandare, e non correre subito a Gesù Cristo per il perdono e la salvezza. Gesù non rimane sempre accanto ad una persona. Arriva il momento in cui Gesù lascia quella persona e si nasconde.

Applichiamo tutto

Quindi, consideriamo quello che abbiamo visto oggi, e cosa vuol dire per noi.

Mi colpisce tanto quello che abbiamo visto del cuore di Gesù. Gesù sapeva quello che aveva davanti a Sé. La sua anima era turbata. Eppure, per amore nostro, e per il suo desiderio di glorificare il Padre, non pregava di evitare la croce. Andava avanti verso la croce. La sua preghiera era che il nome del Padre fosse glorificato.

O che noi possiamo desiderare la gloria di Dio. O che noi possiamo vivere per compiere la volontà di Dio.

Ma, soprattutto, possiamo restare colpiti dall’immensità dell’amore di Dio per noi in Gesù Cristo, che era pronto ad andare alla croce, caricandosi del nostro peccato, per essere punito dal Padre, per comprare la nostra salvezza.

Ricordiamo che la croce di Cristo, e poi, la risurrezione, glorificava Dio. Sulla croce, il giudizio è entrato nel mondo. I peccati di tutti coloro che saranno salvati furono puniti in Gesù Cristo sulla croce. Il giudizio di tutti coloro che non hanno il perdono in Gesù Cristo è pronto, e sarà Cristo stesso a giudicare il mondo al suo ritorno.

Sulla croce, Gesù ha sconfitto Satana, il principe del mondo. Però, in Cristo, non dobbiamo temere Satana. Cristo ci ha liberati dal potere di Satana.

Abbiamo visto che nonostante le persone avessero capito correttamente quello che Gesù aveva detto, non riuscivano a farlo quadrare con la loro logica, e perciò, a loro non sembrava vero. Il problema non era capire quello che Gesù aveva detto. Il problema era accettarlo, visto che andava contro la loro logica. Certamente, dobbiamo usare la nostra logica. Ma ricordiamo che le vie del Signore non sono le nostre vie, e i suoi pensieri non sono i nostri pensieri. Spesso, non arriviamo a comprendere la logica di Dio. Confidiamo in quello che Dio dichiara. Camminiamo per fede.

Infine, ricordiamo che Gesù è la luce, e ci comanda di camminare nella luce. Se non camminiamo nella luce, se non seguiamo Cristo finché è vicino, arriverà il momento che ci lascerà. Quanto è importante che camminiamo nella luce che Dio ci dà oggi. Non rimandiamo. Se Dio ti parla di qualcosa nella tua vita, cammina subito in quella luce. Non rimandare. Non è detto che vedrai quella luce domani. Camminiamo nella luce di Cristo oggi.

Ringrazio Dio per un Signore e Salvatore come Gesù Cristo, che ci ama, ed è stato pronto a dare la sua vita per salvarci. Ringrazio Dio per la luce. Ringrazio Dio per la sua parola sicura. Non riesco a comprendere tutto, ma mi fido di Dio. Confidate nel Signore.