Aiuto Biblico

Gesù perdona chi si ravvede - Giovanni 8:1-11

Sermone di Marco deFelice, www.aiutobiblico.org per mercoledì, 2017, cmd tg
Parole chiavi: donna adultera, Gesù perdona, salvezza, ravvedimento

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Perché Gesù Cristo è diventato uomo ed è venuto sulla terra?

È importante fermaci spesso e pensare a questo. Il fatto che conosciamo certe verità non basta. Abbiamo bisogno di pensare a quelle verità, a far passare e ripassare nella nostra testa le verità giuste che ci edificheranno.

Pensate con me: quando abbiamo problemi, e situazioni difficili e dolorosi, conosciamo bene i nostri problemi. Non ci pensiamo perché non capiamo i nostri problemi. Piuttosto, è una scelta, di passare e ripassare nella mente i problemi e le cose che ci pesano. È una scelta. Però, quando scegli di pensare ai tuoi problemi, e di tenerli in mente, quanto bene ti porta?

Non ti porta bene, ti fa stare male. Invece, se scegliamo di pensare alle verità di Dio, se scegliamo di passarli e ripassarli nella mente, allora, quella scelta ci porta un immenso beneficio.

In questo studio, consideriamo un brano molto conosciuto, che ci aiuta a capire meglio il cuore del nostro Signore Gesù Cristo. Quanto è importante che vediamo molto del cuore di Cristo! Più vediamo il cuore di Cristo, più gioia e pace avremo nelle prove della vita, e più gioia avremo pensando all’eternità nella sua presenza.

Torniamo alla domanda: perché Gesù Cristo è venuto come uomo sulla terra? Gesù stesso ci dichiara in Luca 19:10.

“Perché il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto".” (Luca 19:10 LND)

Gesù è venuto per cercare e per salvare. Per poter salvare una persona, prima di tutto quella persona deve riconoscere il proprio peccato. Quindi, volta dopo volta, vediamo Gesù che mette in evidenza i peccati delle persone. Nel brano che vogliamo guardare, Cristo mostra il peccato dei farisei, e mostra il peccato della donna.

Se vogliamo la salvezza, e poi, vogliamo più di Cristo, anche noi dobbiamo vedere più del nostro peccato.

Spiegare la situazione

Guardiamo insieme un brano conosciuto, in Giovanni 8.

L’avvenimento raccontato succede quando Gesù era ormai molto conosciuto. I farisei e gli altri uomini religiosi ormai Lo odiavano, perché Gesù metteva in mostra la loro ipocrisia. Quindi, volevano in qualche modo screditare Cristo, o anche farlo morire.

Gesù si trova ancora a Gerusalemme, alla fine della festa delle Capanne. Arrivano dei farisei e degli scribi. I farisei erano un gruppo di Giudei molto zelanti. Però, più che seguire la Bibbia, seguivano le loro tradizioni, create da loro stessi. Le loro tradizioni assomigliavano alle Scritture, ma non erano le Scritture, e infatti, Gesù li aveva duramente condannati per questo legame alle tradizioni. Gli scribi erano esperti nelle Scritture. Erano gli uomini specializzati nel leggere e scrivere. Avevano l’incarico di insegnare le Scritture, e di farne delle copie. Al tempo di Gesù, gli scribi erano, per la maggior parte, alleati con i farisei. Entrambi odiavano Gesù.

Odiavano Gesù perché Gesù metteva in evidenza che nonostanteparlavano sempre di Dio, in realtà, erano ipocriti.

Quindi, essi volevano trovare qualche scusa per poter giustificare il suo arresto e la sua condanna a morte, o almeno, volevano screditarlo davanti al popolo.

Il problema era che Gesù aveva una vita irreprensibile. Perciò adottarono la tattica di cercare di fargli dire qualcosa contro la legge di Mosè, cioè, contro le Scritture. Questo, in base alla legge ebraica, sarebbe stato sufficiente per accusarlo e condannarlo, e screditarlo davanti al popolo. Inoltre, volevano tendergli una trappola, cercando di fargli dire qualcosa contro la legge dei romani, per poi farlo arrestare dai Romani.

Questa è il contesto del brano di oggi: scopo dei farisei e degli scribi era di prendere in trappola Gesù.

Con questa spiegazione, seguite mentre leggo Giovanni 8:1-6.

“1 E Gesù se ne andò al monte degli ulivi. 2 Ma sul far del giorno tornò di nuovo nel tempio e tutto il popolo venne da lui; ed egli, postosi a sedere, li ammaestrava. 3 Allora i farisei e gli scribi gli condussero una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 4 dissero a Gesù: “Maestro, questa donna è stata sorpresa sul fatto, mentre commetteva adulterio. 5 Ora, nella legge Mosé ci ha comandato di lapidare tali donne; ma tu, che ne dici?”. 6 Or dicevano questo per metterlo alla prova e per aver di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, scriveva col dito in terra.” (Giovanni 8:1-6 LND)

Quale era la trappola descritta in questo brano?

Se Gesù avesse risposto che la donna era degna di morte, e che era giusto lapidarla, allora, i farisei avrebbero potuto accusarLo davanti a Pilato, perché i Romani non permettevano ai Giudei di dichiarare la sentenza di morte. In più, Gesù aveva mangiato con le prostitute e gli ubriaconi, e aveva dichiarato che sarebbero entrati nel regno di Dio prima dei Farisei. Allora, se in base alla legge giudaica Gesù avesse condannato a morte questa donna, sarebbe stato, apparentemente, in contraddizione con quello che aveva insegnato pubblicamente in altre occasioni. Questo avrebbe screditato Gesù davanti al popolo.

Invece, se Gesù avesse risposto che non dovevano lapidare la donna, allora, sarebbe stato colpevole di non seguire la legge di Mosè. A quel punto, i farisei avrebbero potuto denunciarLo davanti al popolo come uno che non seguiva la Legge.

In entrambi i casi, Gesù sarebbe stato screditato davanti alla gente. Se inoltre avesse detto di lapidare la donna, sarebbe anche stato colpevole in base alla legge dei romani che regnavano in quel tempo.

Quindi, vediamo che i Farisei avevano attentamente creato la situazione per intrappolare Gesù e lasciarLo senza via di uscita. Il loro cuori erano malvagi.

È da notare che il quel periodo i Farisei non erano affatto preoccupati di considerare l’adulterio come peccato. Infatti, l’adulterio era molto comune, e i farisei stessi erano spesso colpevoli di questo abominevole peccato. L’unico loro pensiero era di come intrappolare Gesù.

La risposta di Gesù

Quale fu la risposta di Gesù, quando Gli fecero la domanda?

All’inizio, Gesù rifiutò di rispondere. Invece, chinatosi, Gesù si mise a scrivere in terra con il dito.

Cosa scriveva Gesù? Non sappiamo. Alcuni credono che scrivesse un elenco dei loro peccati. Forse scriveva dettagli dei loro peccati, forse stava proprio elencando situazioni in cui questi uomini aveva commesso adulterio. Non sappiamo. In ogni caso, non rispondeva immediatamente. Li ignorava e scriveva per terra.

I farisei continuavano a insistere, e a provocarLo. Volevano una risposta da Gesù.

Finalmente, Gesù alzò il capo e guardandoli negli occhi, rispose loro.

Qual era la risposta di Gesù a loro? Leggo il versetto 7.

“E, come essi continuavano ad interrogarlo, egli si alzò e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei".” (Giovanni 8:7 LND)

Il senso di questa dichiarazione di Gesù non era “chi è completamente senza peccato”, ma invece, “chi è senza un peccato grave, un peccato che merita la stessa fine? Chi di voi non ha commesso adulterio, o qualche simile grave peccato, quella persona scagli per primo la pietra.”

Detto questo, Gesù guardava di nuovo giù, e scriveva in terra.

Forse continuava a scrivere un elenco dei loro peccati, in modo che ognuno di loro poteva pensare a se stesso, e riconoscere il suo stato davanti a Dio. Comunque sia, lasciava tempo a loro di pensare e riflettere sui loro propri peccati.

La risposta degli uomini

Qual era la risposta di questi uomini? Erano venuti con odio verso Gesù, cercando di tenderGli una trappola. Invece, trovatisi davanti al Signore, che conosce ogni cuore, le loro coscienze furono colpite. Erano venuti come giudici, ma il vero Giudice aveva messo in luce i loro peccati. Gesù li aveva invitati a eseguire la condanna a morte della donna, ma solamente se avessero potuto farlo essendo sicuri di non essere loro stessi colpevoli.

In questo avvenimento, vediamo ancora che Gesù è molto più che solo un uomo. Non solo poteva compiere miracoli, ma mostrava la saggezza che solo Dio ha. Gli uomini non potevano mai metterLo in trappola.

Gesù conosce ogni cuore. Questi uomini credevano che i loro peccati fossero nascosti. Invece, davanti a Cristo, tutti i loro peccati, e tutti i nostri peccati sono messi alla luce del giorno. Quello che crediamo sia nascosto a tutti, sarà invece dichiarato dai tetti.

Leggiamo in Apocalisse 20:11,12

“11 Poi vidi un gran trono bianco e colui che vi sedeva sopra, dalla cui presenza fuggirono il cielo e la terra, e non fu più trovato posto per loro. 12 E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano ritti davanti a Dio, e i libri furono aperti; e fu aperto un altro libro, che è il libro della vita; e i morti furono giudicati in base alle cose scritte nei libri secondo le loro opere.” (Apocalisse 20:11-12 LND)

Il giorno del Giudizio sarà un giorno terribile per chi è senza Cristo, più terribile di quanto possiamo concepire.

Tenete in mente che tutto quello che abbiamo mai fatto è scritto nei libri in cielo. Tutte le parole che abbiamo mai dette sono scritte. Tutti i pensieri che abbiamo mai avuti sono scritti. Nulla rimarrà nascosto nel giorno di giudizio.

Ognuno sarà giudicato in base ai peccati che sono scritti nei libri. Siamo tutti colpevoli, quindi, in base alle nostre opere; non ci sarà scampo. Tutti i peccati di tutti saranno rivelati.

Solo chi ha il perdono in Cristo in questa vita supererà il giudizio.

Quel giorno a Gerusalemme, Gesù mise allo scoperto i peccati nascosti di questi uomini. Ciascuno di loro fu colpito nel cuore. Non potevano più restare nella presenza di Gesù. Uscivano, uno per uno, in modo da non essere notati. Prima erano là nel tempio, davanti a tutta la folla. Adesso, volevano andare e nascondersi dalla folla, e dalla presenza di Cristo.

Vogliamo considerare lo scopo di quello che Gesù aveva detto agli uomini. Ma prima, consideriamo la sua risposta alla donna.

Gesù parla con la donna

Dopo che gli uomini erano tutti andati via, Gesù parlò con la donna. Vi leggo il discorso fra Gesù e la donna. vv. 9-11.

“9 Quelli allora, udito ciò e convinti dalla coscienza, se ne andarono ad uno ad uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; così Gesù fu lasciato solo con la donna, che stava là in mezzo. 10 Gesù dunque, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: "Donna dove sono quelli che ti accusavano? Nessuno ti ha condannata?". 11 Ed ella rispose: "Nessuno, Signore". Gesù allora le disse: "Neppure io ti condanno; va’ e non peccare più".” (Giovanni 8:9-11 LND)

Quando dice che Gesù fu lasciato solo con la donna, non vuol dire letteralmente solo, in quanto erano nella piazza del tempio, circondato dalla folla e dai suoi discepoli. Però, tutti gli scribi e farisei che erano venuti per accusare Gesù erano andati via. Rimase solo Gesù con lei.

Cosa chiese Gesù alla donna? Leggo di nuovo il v.10.

10 Gesù dunque, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: "Donna dove sono quelli che ti accusavano? Nessuno ti ha condannata?".

Quando Gesù chiese “dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannato?” sta mostrando che non c’era nessuno che poteva in buon coscienza giudicarla. Erano tutti colpevoli.

Poi, Gesù dichiara alla donna:

Gesù allora le disse: "Neppure io ti condanno; va’ e non peccare più".” (Giovanni 8:11 LND)

È molto importante comprendere il senso di queste parole.

Mentre Gesù era sulla terra quella prima volta, il Suo compito non era di giudicare, ma di salvare. Gesù Cristo è il Giudice,sarà LUI a giudicare il mondo,come Egli stesso dichiara in Giovanni 5:21,22, parlando di Se stesso, come solito, come il Figlio.

21 Infatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figlio vivifica chi vuole. 22 Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, (Giovanni 5:21)

Quindi, sarà Gesù Cristo stesso a giudicare il mondo. Però, alla prima venuta di Gesù, e ancora oggi per il momento, lo scopo di Gesù non è quello di giudicare, ma di salvare.

Ma, chi non viene salvato oggi sarà giudicato da Gesù, quando Egli ritornerà per giudicare il mondo. Leggo di questo in vari brani, per esempio, in Matteo 25:31-34, 41.

“31 "Ora, quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si siederà sul trono della sua gloria. 32 E tutte le genti saranno radunate davanti a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. 33 E metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34 Allora il Re dirà a coloro che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo.” (Matteo 25:31-34 LND)
“Allora egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra: "Andate via da me maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli.” (Matteo 25:41 LND)

Gesù Cristo è il giudice del mondo. Però, al momento, non sta giudicando, sta ancora salvando, come stava ancora salvando quel giorno a Gerusalemme. Per salvare, Gesù deve farci vedere i nostri peccati.

Considerando le parole di Gesù a questa donna, qual era il senso di quello che dice a lei? Leggo ancora il versetto 11.

Gesù allora le disse: "Neppure io ti condanno; va’ e non peccare più".” (Giovanni 8:9-11 LND)

La risposta di Gesù implicava in qualche modo che la donna non fu una peccatrice? In qualsiasi modo indicava che i suoi peccati non erano importanti o non erano gravi?

Assolutamente no. Invece, dicendo “vai, e non peccare più”, Gesù stava rendendo chiaro che in realtà i suoi peccati erano gravi, e che per avere la salvezza, lei doveva cambiare direzione, ovvero, ravvedersi, e non vivere più nel peccato.

Per accettare le parole di Cristo, questa donna doveva riconoscere che era peccatrice. Doveva riconoscere, sì, di meritare la condanna, ma doveva anche riconoscere che era stata perdonata.

Se la donna avesse voluto negare il suo peccato, allora, non avrebbe potuto accettare le parole di Cristo “va’ e non peccare più.”. Solamente ammettendo e accettando la sua colpa, poteva accettare anche il perdono che Cristo offriva.

Come poteva Gesù perdonarla?

Domanda importante: Come poteva Gesù perdonare questa donna, visto che lei era veramente colpevole, come siamo tutti veramente colpevoli?

Come poteva Gesù offrire perdono a questa donna?

Cosa dichiara la Parola di Dio per quanto riguarda il suo peccato, e anche il nostro peccato?

9 Non sapete che gl’ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’illudete; né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, 10 né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. (1 Corinzi 6:9-10)
27 «Voi avete udito che fu detto: “Non commettere adulterio”. 28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. (Matteo 5:27-28)
7 Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio. 8 Ma per i codardi, gl’increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda». (Apocalisse 21:7-8)

Se noi arriviamo al giudizio ancora colpevoli, saremo condannati al tormento eterno. Quella donna era una peccatrice, come Gesù rendeva chiaro. Possiamo presumere che lei conosceva la legge di Mosè, e quindi, che era colpevole.

Gesù, dichiarando “neppure io ti condanno”, stava mostrando di avere l’autorità di perdonare i peccati. Nessun uomo può perdonare i peccati. Solo DIO può perdonare i peccati. In varie occasioni, i farisei accusavano Gesù di peccato, perché Egli perdonava i peccati, che solo Dio poteva fare.

Ma Gesù poteva perdonare i peccati, perché Gesù Cristo è Dio.

Come poteva Gesù perdonare il peccato di questa donna, e di tanti altri, prima di andare alla croce?

Sul quale base Gesù poteva perdonarla? Gesù è Dio. Dio non contraddice mai la sua Parola. Come mai Gesù poteva offrire perdono ad una peccatrice? Come può Gesù offrire perdono a noi che siamo peccatori? Come può Dio perdonare i peccatori, pur mantenendo la sua legge, che condanna i peccatori?

La risposta a questa domanda sta nella croce di Gesù. Il problema più grande è: come può Dio perdonare un peccatore, quando la legge di Dio dichiara che la condanna del peccato è la morte, cioè, la separazione da Dio?

Tutte le buone opere non potevano mai pagare la condanna per il peccato, perché la punizione per il peccato non è compiere una certa quantità di buone opere. Mai la Parola di Dio dichiara qualcosa come: la pena per il peccato è compiere una certa quantità di buone opere. Invece, in Romani 6:23, leggiamo:

“Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.” (Romani 6:23 LND)

Il salario, ovvero, la conseguenza, del peccato è la morte, cioè, la separazione eterna da Dio. Perciò, nessuna quantità di buone opere potrebbero mai pagare il prezzo del peccato. Dio accetta solamente la morte come salario per il peccato.

Ecco perché l’unica possibilità di perdono è quando il sacrificio di Gesù Cristo viene applicato ad una persona.

Allora, se i peccati di una persona vengono pagati da Gesù Cristo, allora, la persona viene perdonata.

Quando un peccatore riconosce il suo stato di peccatore, e si ravvede, e crede in Gesù Cristo come il suo Dio e Sovrano e Salvatore, la morte di Gesù viene applicata alla vita di quel peccatore, e in quel modo, la condanna di quel peccatore viene pagata in Cristo Gesù.

In questo modo, Dio può perdonare un peccatore, e allo stesso tempo, mantenere la sua giustizia, punendo i peccati di quella persona.

Allora, la ragione per cui Gesù poteva offrire perdono a questa donna era perché Egli stava per morire sulla croce, per pagare la condanna di tutti coloro che avrebbero creduto veramente in Lui.

Gesù Salva Ancora

Quando pensiamo a Gesù, è importante riconoscere che Gesù è il Giudice del mondo. Gesù ritornerà, per giudicare tutti. A quel punto, sarà troppo tardi per essere salvato.

Però non siamo ancora a quel punto. C’è ancora la possibilità di perdono, per chi si ravvede e crede in Gesù Cristo. Gesù sta ancora chiamando le persone alle salvezza. Leggo le parole di Gesù in Luca 5:31, e poi Luca 19:10.

Gesù rispose loro: Non sono i sani che hanno bisogno del medico, bensì i malati. Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento.” (Luca 5:31)
Gesù dichiara: “…il Figlio dell’uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto.” (Luca 19:10)

Perché Gesù è venuto al mondo? Per compiere la salvezza sulla croce, e poi, ancor oggi, per cercare e salvare le persone perdute. Ovvero, per chiamare i peccatori a ravvedimento.

In altre parole, per essere salvati, bisogna riconoscersi peccatori, e ravvedersi. Allora, e solo allora, si potrà ricevere la salvezza in Gesù Cristo.

Cosa intende Gesù quando dichiara:

“Non sono i sani che hanno bisogno del medico, bensì i malati. Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento.”

Ci sono dei giusti? Esistono persone che non sono peccatori? Ascoltiamo quello che Dio ci dichiara in Romani 3:10,23

com’è scritto: «Non c’è nessun giusto, neppure uno.(Romani 3:10 )
tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio(Romani 3:23)

Nessuno è giusto. Ogni persona è un peccatore, condannata agli occhi di Dio.

Allora, cosa intende Gesù quando dichiara: non sono venuto a chiamare dei giusti?

Gesù non intende che ci sono dei giusti, perché la Parola di Dio spiega chiaramente che non ci sono dei giusti. Però, ci sono tante persone che si considerano giuste. Non vogliono ammettere di essere peccatori. Ci sono persone che ammettono di aver peccato, ma non ammettono di essere peccatori.

Se tu dici qualche bugia, riconosci di essere un bugiardo?

Se guardi una donna con desiderio, riconosci di essere un adultero? Se rubi qualunche cosa, forse tempo dal tuo datore, non lavorando quando ti sta pagando per lavorare, riconosci di essere un ladro?

Quando riconosciamo i nostri peccati, e che vengono dai nostri cuori, allora, c’è perdono in Gesù Cristo.

I peggiori peccatori possono trovare perdono, pieno perdono, in Gesù Cristo.

Gesù è venuto per chiamare i peccatori al ravvedimento.

Cosa vuol dire ravvedimento: vuol dire prima di tutto riconoscere di essere un peccatore. C’è una differenza fra riconoscere di aver peccato, e riconoscere di essere un peccatore. Riconoscere di essere peccatore vuol dire riconoscere di andare nella direzione sbagliata, vuol dire riconoscere di non seguire Dio. Vuol dire riconoscere che finora, hai guidato tu la tua vita, anziché scendere dal trono e lasciare a Cristo di dirigere tutto.

Ravvedersi vuol dire cambiare direzione.

Essere peccatore vuol dire riconoscere che stai camminando nel peccato. Ravvedersi vuol dire scendere dal trono della propria vita e lasciare a Cristo di dirigere la tua vita.

Quando consideriamo tutto questo, possiamo capire che Cristo non solo stava offrendo la salvezza a questa donna, ma anche a questi uomini. Egli metteva davanti a loro i loro peccati. Egli li aiutava a riconoscere la loro colpa, a vedere che anche loro erano colpevoli. In questo modo, dava loro la possibilità di ravvedersi e di ricevere da Lui il perdono di cui avevano bisogno.

Conclusione

In questo avvenimento, vediamo che Gesù mette davanti agli uomini i loro peccati, e mette davanti alla donna il suo peccato. Gesù dava a tutti loro la possibilità di ravvedersi e ricevere perdono. Cioè, offriva la salvezza a tutti.

Quale era la risposta degli uomini?

Si sono umiliati a Gesù, chiedendo perdono?

No. È chiaro che capivano i loro peccati, ma non si sono ravveduti.

Invece la donna era umile, ovviamente, lei si è riconosciuta peccatrice, e ha accolto l’offerta di Gesù. Quella donna è stata perciò perdonata.

Qual è la tua risposta a Gesù? Sia che tu non sei ancora salvato, sia che tu sei già salvato, ma cadi ugualmente nel peccato?

Confessi veramente i tuoi peccati? Riconosci di essere colpevole davanti a Dio? Ti appoggi pienamente a Gesù per avere il perdono?

Dobbiamo capire che Dio conosce i nostri cuori. Egli sa che siamo peccatori. La domanda è: ammettiamo e confessiamo quello che siamo? Riceviamo Gesù come l’unico che può salvarci?

Gli uomini sapevano di essere colpevoli, ma non volevano ammettere quello che erano. Si sono nascosti dalla presenza di Cristo. Però, nel giorno del giudizio, non ci sarà più posto per nascondersi.

La donna ha accettato l’offerta di Cristo. Lei non nascondeva quello che era. È stata perdonata.

E tu? Qual è la tua risposta a Gesù?

Oh, che possiamo essere un popolo pronto a umiliarci sempre davanti a Dio, per confessare apertamente i nostri peccati!

Grazie a Dio, perché in Gesù Cristo, c’è pieno perdono per chi si ravvede e crede in Gesù.