Come ti senti quando qualcuno, che non conosce tutti i fatti, ti accusa di qualcosa che non hai commesso ?
Ferisce. È una cosa molto brutta. Però, la domanda è: tu fai mai così? Tu giudichi, anche soltanto nel tuo cuore, senza conoscere tutti i fatti? Questo è un grave peccato.
Oggi, vogliamo andare avanti nell'Evangelo di Giovanni, per conoscere di più Gesù Cristo. Siamo arrivati a Giovanni 7. Ci troviamo a Gerusalemme, ad una grande festa religiosa. I Giudei, ovvero, i capi dei Giudei, volevano uccidere Gesù. I primi giorni della festa Gesù rimane nascosto. Ma poi, a metà della festa, si manifesta pubblicamente. Entra nel tempio, e insegna alle folle. Là erano presenti alcuni dei Giudei, ovvero, le autorità. C’erano le folle che venivano della Galilea, che non conoscevano le intenzioni dei capi dei Giudei, e poi, c’erano anche persone di Gerusalemme, che sapevano che i capi volevano uccidere Gesù.
Riprendiamo questo brano, iniziando con i versetti 10-13 per avere un po’ di contesto.
10 Dopo che i suoi fratelli furono saliti alla festa, allora anche lui vi salì, non pubblicamente, ma come di nascosto. 11 I Giudei, dunque, lo cercavano durante la festa e dicevano: "Dov’è quel tale?". 12 E fra le folle si faceva un gran parlottare intorno a lui; gli uni dicevano: "Egli è un uomo dabbene!". Altri dicevano: "No, anzi egli inganna la folla". 13 Nessuno però parlava di lui apertamente, per timore dei Giudei. (Giovanni 7:10-13)
Gesù si manifesta pubblicamente
Adesso, andiamo avanti, per considerare il brano di oggi. Seguite mentre leggo i versetti 14,15.
14 Ma, verso la metà della festa, Gesù salì al tempio, e insegnava. 15 E i Giudei si meravigliavano e dicevano: "Come mai costui sa di lettere, senza aver fatto studi?". (Giovanni 7:14-15)
Questa festa durava otto giorni. Perciò, verso la metà della festa Gesù entra pubblicamente nel tempio per insegnare pubblicamente alle folle. I Giudei, che negli Evangeli rappresentano i capi, si meravigliavano del fatto che Gesù stava insegnando, chiaramente in modo profondo e chiaro. Per loro questo era incredibile, perché Gesù non aveva fatto le loro scuole. Per i Giudei, era impossibile che una persona avrebbe potuto avere le capacità e la conoscenza per potere insegnare senza avere imparato da loro. Gesù non aveva fatto le loro scuole. E perciò, per loro era incredibile che Gesù stesse insegnando. Chiaramente, Gesù insegnava in un modo che nessuno di loro era mai stato capace di fare. Erano meravigliati. Volevano capire dove aveva studiato.
Quando qualcuno si presenta come uomo di Dio, ma in realtà non è un uomo di Dio, come facevano questi Giudei, non sa cosa pensare quando incontra un vero uomo di Dio. Di solito, c'è tanta gelosia, e spesso il tentativo di screditare quella persona. E questi Giudei stavano cercando di screditare Gesù, chiedendoGli dove avesse preso la sua dottrina.
Nel prossimo brano, Gesù risponde loro, spiegando da dove veniva la sua dottrina. Mostrava anche che, per poter conoscere veramente le verità di Dio, bisognava umiliarsi e compiere la volontà di Dio. Leggiamo la risposta di Gesù a questi Giudei nei versetti 16 e 17. Seguite mentre leggo.
16 Gesù allora rispose loro e disse: "La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. 17 Se qualcuno vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, oppure se io parlo da me stesso. (Giovanni 7:16,17)
Gesù risponde alle loro dichiarazioni, con le quali tentavano di screditarlo, dichiarando che la sua dottrina non era sua. Non era qualcosa che Lui aveva inventato come uomo. Tanti falsi insegnanti inventano la propria dottrina. Invece, la dottrina di Gesù non veniva da Lui come uomo, piuttosto era da Colui che lo aveva mandato.
Già in tanti capitoli troviamo Gesù che parla di Colui che lo aveva mandato, che poi rende chiaro che sta parlando di Dio Padre. Dichiarando che è stato mandato da Dio, Gesù sta dichiarando la sua divinità. Non è un semplice uomo che è nato ed ha iniziato la sua esistenza. Piuttosto, come Figlio di Dio, esiste da sempre. È stato mandato nel mondo dal Padre come il Cristo. Il suo insegnamento, la sua dottrina, non veniva da Lui come uomo. Piuttosto, è la dottrina di Dio, che lo aveva mandato nel mondo come il Cristo.
Vi leggo di nuovo quello che Gesù aveva dichiarato a proposito in Giovanni 5:30-32. Notate che parla del fatto che è stato mandato dal Padre. Seguite mentre leggo.
30 Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo ciò che odo e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà del Padre che mi ha mandato. 31 Se io testimonio di me stesso, la mia testimonianza non è verace. 32 Vi è un altro che rende testimonianza di me, e io so che la testimonianza che egli rende di me è verace. (Giovanni 5:30-32)
Qua, Gesù dichiara in modo diretto che è stato il Padre, Dio Padre, a mandarlo. È per questo che la dottrina di Gesù è la dottrina di Dio.
Si conosce la verità facendo la volontà di Dio
In Giovanni 7:17, Gesù fa una dichiarazione molto importante, importante oggi com'era importante allora. Ci spiega il cuore che bisogna avere per capire che la dottrina di Gesù è veramente da Dio. Leggo di nuovo il versetto 17.
17 Se qualcuno vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, oppure se io parlo da me stesso. (Giovanni 7:16,17).
La chiave per conoscere le verità di Dio è quella di avere un cuore umile per ascoltare ed ubbidire a quello che Dio rivela.
Se uno ha un cuore umile, e vuole ubbidire alla parola di Dio, allora, Dio gli aprirà gli occhi per mostrare le verità della dottrina di Gesù. Dio apre gli occhi a chi è umile di cuore e desidera ubbidire.
Ricordate 1Corinzi 2:14,15, che ci dice che comprendere veramente le verità di Dio richiede un'opera dello Spirito Santo. Vi leggo quel brano.
14 Or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente. 15 Ma colui che è spirituale giudica ogni cosa ed egli non è giudicato da alcuno. (1Corinzi 2:14,15).
Un cuore orgoglioso, che non vuole umiliarsi davanti a Dio, può sentire le parole di Gesù, ma non le comprenderà a fondo.
Abbiamo sentito una verità simile in Giovanni 5:37-44. Seguite mentre leggo ancora quel brano. Gesù sta parlando con i Giudei.
37 E il Padre, che mi ha mandato, ha egli stesso testimoniato di me; voi non avete mai udito la sua voce, né avete visto il suo volto, 38 e non avete la sua parola che dimora in voi, perché non credete in colui che egli ha mandato. 39 Voi investigate le Scritture, perché pensate di aver per mezzo di esse vita eterna; ed esse sono quelle che testimoniano di me. 40 Ma voi non volete venire a me per avere la vita. 41 Io non prendo gloria dagli uomini. 42 Ma io vi conosco, che non avete l’amore di Dio in voi. 43 Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel suo proprio nome, voi lo ricevereste. 44 Come potete voi credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da un solo Dio? (Giovanni 5:37-44).
In questo brano, vediamo che questi Giudei, ed erano i capi dei Giudei, investigavano le scritture. Erano grandi studiosi della Bibbia. Ma non vedevano le verità della Bibbia, perché erano pieni di orgoglio, volevano gloria per loro stessi, anziché vivere solo per la gloria di Dio. Leggevano le scritture, ma rifiutavano il Cristo che le scritture indicavano. Quindi, studiavano le scritture, investigavano le scritture, ma non avevano il cuore umile pronto a fare la volontà di Dio. E per questo, non riconoscevano che la dottrina di Gesù era da Dio, e che Lui non parlava da se stesso.
Un cuore orgoglioso, un cuore che vuole gloria per sé, non capirà la verità di Dio. Invece, chi si umilia e cerca Dio di cuore troverà Dio. Vi leggo Geremia 29:12,13.
12 Mi invocherete e verrete a pregarmi, e io vi esaudirò. 13 Mi cercherete e mi troverete, quando mi cercherete con tutto il vostro cuore.” (Geremia 29:12-13 LND).
Dio opera nel cuore di chi lo cerca con umiltà, con tutto il cuore. Se uno cerca Dio solo per curiosità, o perché vuole conoscenza intellettuale, non arriverà mai a conoscere veramente Gesù Cristo. Invece occorre l'umiltà e la fede. Dio opera in modo che chi lo cerca con umiltà e fede lo troverà. Questi Giudei non avevano quell'umiltà. Ma grazie a Dio, la dichiarazione di Gesù è valida anche oggi. Chi vuole fare la volontà di Dio sa che Gesù parlava da parte di Dio.
Il versetto 18 mette in evidenza che Gesù è verace, perché cercava la gloria del Padre, che Lo aveva mandato. Leggo il versetto 18.
18 Chi parla da se stesso cerca la sua propria gloria, ma chi cerca la gloria di colui che l’ha mandato è verace, e in lui non vi è ingiustizia. (Giovanni 7:18)
Con queste dichiarazioni, visto che Gesù non parlava da se stesso, sta dichiarando che Egli è verace, e che in Lui non c'è alcuna ingiustizia. Dicendo questo, Gesù si sta dichiarando Dio, perché solo in Dio non c'è ingiustizia, ovvero, peccato. Gesù Cristo è senza peccato, in Lui non vi è ingiustizia di alcun tipo. Invece ogni uomo è un peccatore, in ogni uomo c'è ingiustizia.
Abbiamo già visto volta dopo volta che Gesù si presenta come Dio. Si presenta come mandato dal Padre, quindi mandato dal cielo. Si presenta come Colui che dà la vita. Si presenta come Colui che giudicherà il mondo. E qui, si presenta come Colui che è verace, ed in Lui non c'è alcuna ingiustizia.
Prego che possiamo avere piena fede in Gesù Cristo, il Figlio di Dio, Colui che è il Santo.
In base a quello che abbiamo letto, dobbiamo chiederci: noi cerchiamo gloria per noi stessi, oppure cerchiamo gloria solo per Dio? Il nostro modo di parlare, di comportarci, di vestirci, tutto quello che facciamo, lo facciamo per la gloria di Dio? Oppure, cerchiamo gloria per noi stessi? Se cerchiamo gloria per noi stessi, ci allontaniamo da Dio. Quanto è importante non cercare gloria per noi stessi.
Andando avanti, nel versetto 19 Gesù mette in evidenza la loro ipocrisia. Ripetutamente Gesù dimostra che i Giudei, ovvero i capi dei Giudei, erano dei falsi, erano ipocriti. Parlavano di Dio, si presentavano come guide spirituali, ma in realtà non seguivano Dio. Gesù rendeva questo chiaro a tutti. E questo è uno dei motivi per cui lo odiavano. Seguite mentre leggo il versetto 19.
19 Non vi ha Mosè dato la legge? Eppure nessuno di voi mette in pratica la legge. Perché cercate di uccidermi?". (Giovanni 7:19)
La legge di Mosè è la legge che Dio ha dato ai Giudei tramite Mosè. I capi dei Giudei si vantavano di essere esperti nella legge di Mosè. Si innalzavano al di sopra del popolo normale, come coloro che trasmettevano e custodivano la legge di Mosè. Però, a causa del loro grande orgoglio, e nonostante il loro vantarsi come esperti nella legge di Mosè, in realtà, nessuno di loro ubbidiva veramente alla legge di Mosè. Tutto il loro vantarsi ed innalzarsi al di sopra dei normali Giudei era tutto un inganno. Erano tutti ipocriti.
Visto che Gesù aveva appena detto che in Lui non c'era ingiustizia, in questo modo stava dichiarando di essere l'unico a mettere in pratica la legge di Mosè. Infatti, Gesù è l'unico uomo mai vissuto che ha ubbidito perfettamente alla legge di Mosè. Quindi, questi capi dei Giudei erano tutti falsi, Gesù Cristo è il veritiero.
Visto che Gesù è l'unico giusto, chiede loro perché cercavano di ucciderlo. Dicendo questo pubblicamente Gesù stava dichiarando alla folla che questi capi volevano ucciderlo. Questo nonostante Egli fosse l'unico veramente innocente, e che seguiva la legge. Così, Gesù mostrava quanto erano falsi.
Ricordate che la folla, che in questo brano rappresenta i Giudei comuni, la maggior parte dei quali non era di Gerusalemme, non sapeva dell'odio che i capi dei Giudei avevano per Gesù. Non sapeva che questi Giudei volevano uccidere Gesù. Perciò, quando Gesù chiede ai Giudei perché cercavano di ucciderlo, la folla risponde in modo molto forte. Leggo il versetto 20.
20 La folla rispose e disse: "Tu hai un demone; chi cerca di ucciderti?". (Giovanni 7:20)
Questi Giudei comuni non sapevano che i capi dei Giudei volevano uccidere Gesù. Non sapevano che stavano attivamente cercando l'opportunità per uccidere Gesù. E perciò, sentire Gesù chiedere ai Giudei perché cercavano di ucciderlo, a questa folla sembrava una cosa assurda. Per loro, Gesù era fuori di testa. Non conoscendo tutti i fatti, presumevano che Gesù aveva perso la testa.
C'è una lezione per noi qua. Queste persone avevano visto che Gesù è da Dio. Avevano sentito il suo insegnamento, che palesemente era da Dio. Avevano visto i suoi miracoli, che mostravano chiaramente che Gesù è da Dio. Perciò, avevano ogni motivo per credere che tutto quello che Gesù diceva era pienamente vero. Non avevano visto nulla in Gesù che avrebbe potuto farli dubitare. Gesù era perfetto e senza peccato in tutto.
Eppure, sentendo una dichiarazione che a loro sembrava assurda, anziché considerare la fonte, e che Gesù era pienamente affidabile, preferivano disprezzare Gesù, ed accusarlo di avere un demone.
Che lezione per noi. Quanto è pericoloso presumere qualcosa quando mancano le informazioni. È malvagio arrivare ad un giudizio quando mancano le informazioni. Avrebbero dovuto presumere che c'erano fatti che non conoscevano. Ed infatti, c'erano delle situazioni che non conoscevano. Quindi, questo loro condannare Gesù era un grave peccato. E quando noi condanniamo qualcuno per quello che in realtà è solo una nostra presunzione, anche noi stiamo peccando.
Versetti 21-24
Gesù risponde a questa loro falsa accusa con la dichiarazione che troviamo nei versetti 21-24. Seguite attentamente mentre leggo questi versetti, e poi consideriamo quello che Gesù dichiara.
21 Gesù replicò e disse loro: "Io ho fatto un’opera e ne siete tutti meravigliati. 22 Ora Mosè vi ha dato la circoncisione, (non già che essa provenga da Mosè, ma dai padri); e voi circoncidete un uomo di sabato. 23 Se un uomo riceve la circoncisione di sabato, affinché la legge di Mosè non sia violata, vi adirate voi contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato? 24 Non giudicate secondo l’apparenza, ma fate un giusto giudizio". (Giovanni 7:21-24)
Qua, Gesù ignora la folla, e continua il suo discorso con i Giudei, ovvero i capi che volevano ucciderlo. Nel versetto 21 dichiara loro :
io ho fatto un'opera e ne siete tutti meravigliati. (Giovanni 7:21).
Sembra che l'opera a cui Gesù si riferisce è quella di quando aveva guarito il paralitico vicino alla piscina a Gerusalemme in un sabato. Da quel momento i Giudei cercavano di uccidere Gesù. Volevano uccidere Gesù perché aveva guarito di sabato, mettendo in evidenza che le loro tradizioni non erano veramente da Dio. Ma poi, andando avanti, Gesù rende chiaro che il loro filo logico era incoerente. Leggo di nuovo i versetti 22 e 23.
22 Ora Mosè vi ha dato la circoncisione, (non già che essa provenga da Mosè, ma dai padri); e voi circoncidete un uomo di sabato. 23 Se un uomo riceve la circoncisione di sabato, affinché la legge di Mosè non sia violata, vi adirate voi contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato? (Giovanni 7:22,23).
I Giudei facevano la circoncisione l'ottavo giorno, anche quando cadeva di sabato. Gesù aveva guarito un uomo di sabato. Se fosse stato sbagliato guarire una persona, certamente sarebbe stato anche sbagliato circoncidere un uomo. Ma i Giudei avevano capito correttamente che andava bene circoncidere il sabato. E perciò, per essere corretti, avrebbero dovuto riconoscere che andava bene anche per Gesù guarire di sabato. Condannando Gesù, mostrano la loro ipocrisia, cioè non stavano cercando veramente di ubbidire a Dio, piuttosto, odiavano Gesù per il fatto che Egli metteva in evidenza la loro ipocrisia. Gesù metteva in evidenza che erano dei falsi. Ed è per questo che cercavano di uccidere Gesù.
Non giudicare secondo l’apparenza
Con questo, Gesù dichiara sia a loro che a tutti, ed anche a noi, che non dobbiamo mai dare un giudizio falso. Leggo di nuovo il versetto 24.
24 Non giudicate secondo l’apparenza, ma fate un giusto giudizio". (Giovanni 7:24).
Troppo spesso, commettiamo il grave peccato di giudicare secondo l'apparenza, in base a come le cose sembrano a noi, con il nostro metro. Troppo spesso, giudichiamo in modo superficiale, senza informarci per essere sicuri che abbiamo capito le cose correttamente. Nella Bibbia, troviamo scritto sia nell'Antico Testamento che nel Nuovo Testamento, l'importanza di avere più testimoni in modo da poter essere sicuri che il nostro giudizio rispecchia la verità. È estremamente grave agli occhi di Dio giudicare in modo ingiusto.
Perciò Gesù ci comanda di non giudicare mai secondo l'apparenza, ma piuttosto dare solo un giusto giudizio, che rispecchia il giudizio di Dio, ed è secondo verità.
Questo vale anche per noi. È molto grave se giudichiamo male. È importante capire che possiamo giudicare pubblicamente, parlandone con altri, ma possiamo anche giudicare solo nei nostri cuori, senza dire niente agli altri. Cioè, se io nel mio cuore condanno qualcuno, senza conoscere tutti i fatti, io sto giudicando in modo falso, anche se non dico nulla a nessuno. Il giudizio in quel caso è nel mio cuore, e Dio guarda i nostri cuori.
In Matteo 7:2, Gesù ci da un avvertimento molto importante in proposito. Ascoltate attentamente mentre leggo questa sua dichiarazione.
Perché sarete giudicati secondo il giudizio col quale giudicate; e con la misura con cui misurate, sarà pure misurato a voi. (Matteo 7:2).
Noi saremo giudicati con il metro che usiamo per giudicare gli altri. In altre parole, se abbiamo uno spirito pronto a giudicare, e a condannare, è perché non abbiamo capito la gravità dei nostri peccati, e perciò, tendiamo a giudicare gli altri severamente. Oppure, tendiamo a giudicare senza conoscere tutti i fatti, tendiamo a condannare frettolosamente. E perciò, condanniamo chi non è veramente colpevole. Se noi giudichiamo così, saremo giudicati con grande severità e senza misericordia da parte di Dio. Quanto è importante che camminiamo umilmente davanti a Dio, e che siamo estremamente attenti a non giudicare secondo l'apparenza. O che ogni giudizio nostro possa essere un giusto giudizio, basato su chiari fatti, e secondo il metro di Dio. Questo vale sia per un giudizio che dichiariamo ad altri, che per un giudizio che teniamo nascosto nel nostro cuore.
La folla presume male
Adesso, sentiamo quello che dicevano alcune delle persone che erano di Gerusalemme. Queste persone sapevano che i capi cercavano di uccidere Gesù. Vedendo Gesù che parlava apertamente nel tempio, si chiedevano come mai i Giudei che erano i capi non prendevano Gesù. Leggo i versetti 25 a 27.
25 Allora alcuni di Gerusalemme dicevano: "Non è questi colui che cercano di uccidere? 26 Eppure, ecco, egli parla liberamente e non gli dicono nulla; hanno i capi riconosciuto davvero che egli è il Cristo? 27 Ma noi sappiamo da dove sia costui; invece quando il Cristo verrà, nessuno saprà da dove egli sia". (Giovanni 7:25-27).
Non capivano perché i capi, che stavano cercando di uccidere Gesù, Lo lasciavano insegnare liberamente. Gesù stava parlando pubblicamente, mostrando la falsità dei capi, eppure non facevano nulla. A questo punto, ragionando con la logica umana, queste persone si chiedevano se forse i capi avevano riconosciuto che Gesù era il Cristo.
Tenete in mente che Gesù aveva appena detto di non giudicare secondo l'apparenza. Qua, queste persone di Gerusalemme stavano giudicando secondo l'apparenza, anziché informarsi per dare un giudizio giusto. Senza informarsi, pensavano che forse i capi avevano riconosciuto Gesù come il Cristo. Ma non avevano certezze per poter immaginare questo. Quanto è importante che non giudichiamo in base a quello che immaginiamo, ma che ci informiamo. Solo così possiamo giudicare giustamente.
Però, questi giudei, con il loro orgoglio, dichiarano che, secondo loro, Gesù non potrebbe essere il Cristo. Secondo la tradizione dei Giudei, NON secondo la Bibbia, ma solo la loro tradizione, non si sapeva da dove il Cristo sarebbe venuto. Secondo loro il Cristo sarebbe soltanto apparso . Essi sapevano che Gesù veniva da Nazaret, anche se evidentemente NON sapevano che in realtà, era nato a Betlemme. Quindi, con una conoscenza molto parziale, sostenevano che era impossibile che questo Gesù fosse il Cristo. Usavano un loro metro, si basavano sulla tradizione religiosa, anziché sulle Scritture e le chiare prove che Gesù aveva mostrato.
Facendo così, non riconoscevano che Gesù è il Cristo, l’Unico che può salvare. Non riconoscere Gesù come il Cristo vuol dire rimanere sotto condanna.
Prego che possiamo vedere il pericolo di giudicare secondo l’apparenza, anziché secondo chiari fatti.
Conclusione
Prego che possiamo capire che tutto quello che Gesù insegna viene da Dio Padre. Questo è vero per quello che troviamo nei quattro Evangeli, ed è vero per tutto quello che troviamo nel resto della Bibbia, perché è stato lo Spirito di Gesù che ha guidato gli autori della Bibbia. Quindi, tutta la Bibbia viene da Dio.
Ricordiamo che per conoscere le verità di Dio, dobbiamo avere cuori umili, che sono pronti non solo a sentire le verità di Dio, ma che sono pronti a fare la volontà di Dio, in ogni campo della vita.
Ricordiamo il grave peccato di cercare gloria per noi stessi. Solo Dio è degno di tutta la gloria. Non pecchiamo, cercando gloria per noi stessi. Viviamo in ogni campo per la gloria di Dio, in tutto quello che facciamo e che diciamo.
Non dimentichiamo mai che, per natura siamo tutti ingiusti, siamo tutti peccatori. SOLO Gesù Cristo è senza peccato, e perciò, solo in Cristo siamo giustificati davanti a Dio.
Grazie a Dio che abbiamo un Signore e un Salvatore così, che è perfetto, ed ha potuto prendere la nostra colpa per diventare la nostra giustizia. Camminiamo umilmente davanti a Dio. Confidiamo nel nostro perfetto Signore, Gesù Cristo. Egli è venuto per salvarci.
Camminiamo umilmente, non giudicando mai secondo l’apparenza, ma facciamo solo giudizi giusti, e se non è possibile, lasciamo tutto nelle mani di Dio.