Aiuto Biblico

Chi seguirà Gesù?

Giovanni 6:60-71

Sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 4 dicembre 2022, – cmd dp –
Descrizione: Tanti credono ma non alla salvezza. Chi crede veramente, alla salvezza?
parole chiave: Gesù Cristo, Figlio di Dio, salvezza, Spirito vivifica.

Audio:

Tante persone vogliono Gesù, ma non come Signore e Salvatore. Tante persone cercano Gesù, ma non come colui che può perdonare i loro peccati. Piuttosto, vogliono Gesù per i vantaggi terreni che egli può dare. E perciò, tante persone hanno fede in Gesù, ma non come il Figlio di Dio in cui c'è il perdono. Piuttosto, hanno fede che Gesù può dare le benedizioni terrene che vogliono. Ma Gesù non è venuto per darci benefici terreni. È venuto come Salvatore, per togliere la condanna per i nostri peccati. Come vedi tu Gesù Cristo per te?

Stiamo studiando Giovanni 6, e in questo capitolo, Gesù dichiara ripetutamente che uno deve venire a lui e credere in lui per avere la vita eterna, e lo descrive anche come mangiare la sua carne e bere il suo sangue. Ma, dal contesto è estremamente chiaro che Gesù non sta parlando di mangiare materialmente la sua carne, ma usa quel paragone per descrivere la vera fede in lui.

Abbiamo concluso l’ultimo nostro studio con Gesù che aveva appena finito il suo insegnamento, nella sinagoga a Capernaum. Ora, riprendiamo il nostro studio di questo brano, e consideriamo il discorso fra Gesù e i suoi discepoli. È importante capire che Gesù aveva tanti discepoli, non solo i 12. Se ricordate, ad un certo punto Gesù aveva mandato in missione 70 dei suoi discepoli. Fra i tanti discepoli, Gesù ne aveva scelto 12 come apostoli. Quindi, in questo brano, quando parla di discepoli, parla del grande gruppo dei suoi discepoli. Gesù aveva appena finito i suoi discorsi insistendo che la salvezza si ottiene solamente per mezzo della fede in lui. Dichiarando questo, Gesù stava dichiarando in modo categorico che le buone opere non erano sufficienti per la salvezza. Uno deve umiliarsi per ricevere la salvezza come un dono comprato per mezzo di Gesù Cristo.

Questo insegnamento è un martello contro l'orgoglio umano. L’evangelo, che la salvezza è solo per mezzo della fede in Gesù Cristo, demolisce l'orgoglio. Le buone opere e l’essere molto religiosi non salvano. Per questo, tanti allora e tanti oggi rifiutano il vero Gesù e il suo messaggio.

Tenendo questo in mente, riprendiamo questo brano, iniziando con Giovanni 6:60. Seguite mentre lo leggo.

60 Udito questo, molti dei suoi discepoli dissero: "Questo parlare è duro, chi può ascoltarlo?". (Giovanni 6:60)

Cosa intendono questi discepoli quando dicono: “questo parlare”? Si riferiscono al fatto che Gesù si era presentato come divino, dichiarando più volte che è colui che è disceso dal cielo, ed al fatto che è il Figlio di Dio, presentandosi così come divino.

Poi, Gesù si era presentato come colui che dà la vita. Questo è un potere divino, che non ha nessun uomo. Inoltre, implica che l'uomo non ha la vita per conto proprio, non ha la vita eterna, non ha la salvezza.

Poi Gesù si è presentato come il giudice del mondo. Se ricordate, lo aveva già dichiarato in modo diretto in Giovanni 5. Qua, parla di essere colui che risusciterà nell'ultimo giorno, nel giorno del giudizio, coloro che credono in lui.

E poi, Gesù si è presentato come l'unica via per poter avere la vita eterna. Dichiarando questo escludeva in modo categorico che una persona sarebbe mai potuta arrivare a Dio per merito proprio, con le buone opere o le pratiche religiose.

Quindi, quello che Gesù aveva dichiarato in modo così chiaro esclude completamente la possibilità che una persona possa meritare la salvezza con il proprio impegno. Perciò, per ricevere la salvezza bisogna umiliarsi completamente, e porre tutta la propria fede in Gesù Cristo, anziché in se stessi.

Avendo sentito tutto questo, leggiamo in questo versetto che molti dei discepoli di Gesù rifiutarono il suo insegnamento. Mormorano contro di lui, dichiarando che il suo parlare è duro, ed è impossibile accettarlo, che è il significato di “chi può ascoltarlo”. Cioè, secondo loro, è troppo duro, e non è qualcosa che si può accettare.

Ricordiamo che questi erano discepoli di Gesù, lo avevano seguito per un certo periodo. Ma avendo sentito questo insegnamento così categorico, non volevano più seguirlo. Non volevano umiliarsi per accogliere Gesù come il loro Signore, come il Figlio di Dio, Dio incarnato. Erano ben contenti di seguire Gesù finché gli era comodo, finché non calpestava la loro carne. Ma adesso, prendono la posizione di criticare l'insegnamento di Gesù.

All'inizio di questo capitolo, dopo il miracolo dei pani e dei pesci, abbiamo letto che le persone avevano fede in Gesù, ma non era una fede vera di cuore. Cercavano Gesù per avere una vita più facile, non per avere la salvezza.

Evidentemente, questi discepoli avevano un cuore simile. Visto che adesso capivano che Gesù stava insegnando che dovevano umiliarsi per credere solo in lui, rifiutano il suo insegnamento. Non ammettono che lo rifiutano a causa della loro durezza di cuore, ma dicono che l'insegnamento di Gesù è troppo duro. Danno la colpa a Gesù.

Purtroppo, a volte anche noi commettiamo questo grave peccato. A volte anche noi non vogliamo ammettere il nostro peccato di cuore, e perciò, parliamo contro qualche verità di Dio, o qualche comandamento di Dio. Lo facciamo per giustificarci, ma in realtà ci rende ancora più colpevoli. Quanto è fondamentale essere umili.

Andiamo avanti, e vediamo come Gesù reagisce al loro mormorare. Seguite mentre leggo i versetti 61, e 62.

61 Ma Gesù, conoscendo in se stesso che i suoi discepoli mormoravano di questo, disse loro: "Questo vi scandalizza? 62 Che sarebbe dunque se doveste vedere il Figlio dell’uomo salire dov’era prima? (Giovanni 6:61,62)

Prima di tutto, vediamo ancora in questi versetti un esempio della divinità di Gesù Cristo. È chiaro che i discepoli non avevano detto queste cose davanti a Gesù. Eppure, essendo divino, Gesù sapeva quello che stavano dicendo. Gesù sa tutto di noi. Gesù sa tutto di tutti. Questo lo vedremo ancora. Ricordarlo può darci pace in tante situazioni.

Effettivamente quello che Gesù sta dicendo è che se avevano difficoltà ad accettare la sua gloria che avevano già visto, cosa avrebbero fatto se lo avessero visto nella sua piena gloria?

Dove era il Figlio dell'uomo, Cristo, prima della sua venuta sulla terra? Era in cielo, accanto al Padre, pieno di gloria. Quando Gesù prega al Padre in Giovanni 17, parla di questa gloria. Leggo Giovanni 17:5.

5 Ora dunque, o Padre, glorificami tu presso di te della gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse. (Giovanni 17:5).

Prima di venire sulla terra e prendere l'umanità, il Figlio era in cielo accanto al Padre, pieno di gloria. Mentre era sulla terra, la maggior parte della sua gloria era nascosta. Si vedevano piccoli segni della sua gloria nel suo insegnamento, nell'autorità che aveva dimostrato nel tempo, e soprattutto nei miracoli. Però, la maggior parte della sua vera gloria era nascosta. Sul monte dove è avvenuta la trasfigurazione, Pietro, Giovanni, e Giacomo avevano visto, per poco tempo, di più della sua gloria.

E quindi, la domanda di Gesù in quel versetto è: se il fatto che egli aveva dimostrato più della sua gloria spiegando di essere l'unica via per essere salvati, e che sarebbe stato lui a risuscitare le persone salvate nel giorno del giudizio, se questa rivelazione aveva scandalizzato questi discepoli, se queste verità erano per loro difficili da accettare, cosa avrebbero fatto se avessero visto la piena gloria di Cristo?

In Filippesi 2 Dio ci rivela tramite Paolo che quando Gesù Cristo ritornerà in terra, ogni ginocchio si piegherà davanti a lui, e ogni lingua di ogni persona mai vissuta confesserà che egli è il Signore!

Il cuore dell'uomo è duro, e non vuole inginocchiarsi davanti a Dio. Tanti accettano senza problemi una religione fondata dall'uomo, che presenta Dio come gli uomini vogliono.

Gesù sa questo, e perciò riprende questi discepoli per la loro durezza di cuore.

Lo Spirito vivifica

Gesù continua, e rende ancora più chiaro l'insegnamento che aveva fatto prima, spiegando come avviene la salvezza. Seguite mentre leggo il versetto 63.

63 È lo Spirito che vivifica; la carne non giova a nulla; le parole che vi dico sono spirito e vita. (Giovanni 6:63)

Se ricordate, c'erano delle persone che credevano che il discorso di Gesù per quanto riguarda mangiare la sua carne e bere il suo sangue fosse un discorso letterale. Ma Gesù aveva spiegato in modo molto chiaro che stava parlando di venire a lui e credere in lui. Non stava parlando di mettere fisicamente in bocca la sua carne. Ricordate che Gesù sta parlando di come ricevere la vita eterna, ovvero la vita spirituale. Perciò, in questo versetto 63, Gesù dichiara in modo categorico che è lo Spirito che vivifica. La carne non porta alla vera vita. Non è un atto fisico che dà la salvezza. È piuttosto ascoltare e credere alle parole di Gesù, ovvero all'evangelo.

Quindi, oltre al fatto che non è possibile, mangiare la carne di Gesù e bere il suo sangue, questo non darebbe la vita. Invece, è lo Spirito che dà la vita, lo Spirito vivifica.

Per rendere ancora più chiaro che la vita si ha credendo in Gesù, credendo alle parole che egli insegna, all’evangelo, Gesù dichiara:

... Le parole che vi dico sono spirito e verità. (Giovanni 6:63).

L'evangelo che Gesù aveva proclamato sono parole di spirito, e sono parole che danno la vita. Chi ascolta e crede alle parole di Gesù Cristo riceve la vita. Ricordiamo quello che Gesù aveva dichiarato in Giovanni 5:24.

24 In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. (Giovanni 5:24).

Notate che è ascoltare e credere che porta ad avere la vita eterna. Questo corrisponde con venire a Gesù e credere in lui. Gesù proclamava l'evangelo, e chi crede all'evangelo di cuore viene salvato, riceve la vita eterna, ovvero viene vivificato.

Non dobbiamo mai credere che siamo bravi e buoni ed è per questo che Dio ci accetta. Dio ci accetta per mezzo della giustizia di Gesù Cristo.

Gesù riprende questi discepoli

Andando avanti, vediamo che Gesù continua a riprendere questi discepoli. Ripetutamente nella Bibbia Dio riprende l'uomo per il suo cuore duro. Di natura, l'uomo è duro ed è degno del giudizio. Dio è sempre giusto quando condanna una persona, perché siamo tutti colpevoli. Leggo i versetti 64-66. Le parole di Gesù Cristo ci aiutano a capire molto di quello che succede anche oggi. Leggo.

64 Ma vi sono alcuni tra voi che non credono"; Gesù infatti sapeva fin dal principio chi erano coloro che non credevano, e chi era colui che lo avrebbe tradito; 65 e diceva: "Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre mio". 66 Da quel momento molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. (Giovanni 6:64-66).

Gesù inizia riprendendo questi discepoli perché non avevano la vera fede. Gesù sapeva che c'erano alcuni dei suoi discepoli che credevano ma che non avevano vera fede.

Umanamente, avremmo detto che questi discepoli credevano. Erano discepoli di Gesù, seguaci di Gesù. Chiaramente accettavano certe verità che riguardavano Gesù. Lo seguivano pubblicamente. Ma quando l'insegnamento di Gesù è diventato estremamente chiaro, mostrando che tutti sono peccatori e che solo Egli può salvare, e quindi era necessaria la fede in lui, la vera condizione spirituale di questi discepoli è diventata visibile. Non avevano vera fede. Come le persone che cercavano Gesù dopo che aveva moltiplicato i pani e i pesci, questi discepoli seguivano Gesù per i benefici terreni che avevano, o che volevano avere, anziché per essere perdonati per i loro peccati.

È una grande consolazione scoprire che Gesù sapeva fin dal principio chi erano coloro che non credevano, e chi era colui che lo avrebbe tradito. Gesù conosce ogni cuore. Noi vediamo solo quello che una persona dice, Gesù sa quello che sta nel cuore. Questa è una grande consolazione. Ricordate quello che abbiamo letto in Giovanni 2:23-25. Ve lo leggo.

23 Ora, mentre egli si trovava in Gerusalemme alla festa della Pasqua, molti credettero nel suo nome vedendo i segni che faceva, 24 ma Gesù non si fidava di loro, perché conosceva tutti, 25 e perché non aveva bisogno che alcuno gli testimoniasse dell’uomo, perché egli conosceva ciò che vi era nell’uomo. (Giovanni 2:23-25).

Tanti credevano in Gesù, ma Gesù conosceva tutti, conosceva il cuore di ogni persona, e sapeva chi aveva vera fede.

Similmente, in 2Timoteo 2:19 leggiamo:

“Tuttavia il saldo fondamento di Dio rimane fermo, avendo questo sigillo: "Il Signore conosce quelli che sono suoi," e: "Si ritragga dall’iniquità chiunque nomina il nome di Cristo".” (2Timoteo 2:19 LND).

Il Signore conosce quelli che sono suoi. Dio, e Gesù Cristo è Dio, conosce il cuore di ogni uomo. Conosce chi ha vera fede, e conosce chi non ha vera fede. Quindi, quando questi discepoli si induriscono contro l'insegnamento di Gesù, Gesù non è sorpreso. Gesù sapeva questo dall'inizio. E non solo sapeva chi non credeva veramente, ma sapeva chi lo avrebbe tradito, ovvero, Gesù sapeva sin dall'inizio che Giuda lo avrebbe tradito. Gesù Cristo sa tutto di tutti. Gesù Cristo conosce i nostri cuori. In realtà, Gesù ci conosce perfettamente, più di quanto conosciamo noi stessi. Leggo della conoscenza che Dio ha di noi nel Salmo 139:1-6.

1 Tu mi hai investigato, o Eterno e mi conosci. 2 Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu intendi il mio pensiero da lontano. 3 Tu esamini accuratamente il mio cammino e il mio riposo e conosci a fondo tutte le mie vie. 4 Poiché prima ancora che la parola sia sulla mia bocca, ecco, tu, o Eterno, la conosci appieno. 5 Tu mi cingi di dietro e davanti e metti la tua mano su di me. 6 La tua conoscenza è troppo sublime per me, talmente alta che non posso raggiungerla. (Salmo 139:1-6).

Il Signore conosce ogni uomo a fondo, perfettamente, più di quanto l'uomo conosce se stesso. Nulla è una sorpresa per Dio. Nulla scombussola il piano di Dio. Nulla ostacola il piano di Dio. Possiamo confidare pienamente in Dio, perché egli è onnisciente e onnipotente.

Questa verità è una grande consolazione. Non dobbiamo mai immaginare che Dio non sia cosciente delle nostre circostanze. Dio sa tutto di tutto. E quindi, siamo pienamente sicuri in Dio.

E poi, nel versetto 65, Gesù ci aiuta a capire che la vera fede viene da Dio. Leggo il versetto 65.

per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre mio. (Giovanni 6:65).

Gesù si riferisce al suo commento in Giovanni 6:44. In quel versetto, Gesù aveva detto:

nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira, ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno. (Giovanni 6:44).

Gesù ci sta mostrando quanto è duro il cuore dell'uomo naturale. La Bibbia ci mostra ripetutamente questa verità. Per esempio, in 1Corinzi 2:14, leggiamo che l'uomo naturale non può ricevere le cose dello Spirito di Dio, e che sono follie per lui. Leggo quel versetto.

“Or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente.” (1Corinzi 2:14 LND).

L'uomo naturale è morto nel suo peccato, e non può ricevere le cose dello Spirito di Dio. Serve l'opera di Dio affinchè un uomo possa credere. Infatti, Efesini 2 dichiara che la fede è un dono di Dio. Lo leggo.

“8 Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, 9 non per opere, perché nessuno si glori.” (Efesini 2:8-9 LND).

La fede stessa è un dono di Dio. Dio opera in un uomo, Dio attira un uomo, Dio dà all'uomo di andare a Gesù e di credere in lui. Gesù sapeva dal principio chi erano coloro che Dio gli aveva dato da salvare. Quando arriveremo a Giovanni 17, nella preghiera che Gesù fa a suo Padre, vedremo che la salvezza dell'uomo riguarda le persone che Cristo salva, che sono un dono dal Padre al Figlio, e poi dal Figlio al Padre.

A questo punto, questi discepoli che non avevano vera fede, smettono totalmente di seguire Gesù. Leggo il versetto 66.

66 Da quel momento molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. (Giovanni 6:66)

Visto che la fede di questi discepoli non era la vera fede, a questo punto, avendo capito che il messaggio di Gesù Cristo è categorico, e non è soggetto ad un'interpretazione personale, questi discepoli, ed erano molti, si tirarono indietro e non andarono più con Gesù. Prima si consideravano discepoli, ma da questo momento rifiutarono di seguire Gesù.

La situazione oggi è uguale. Tante persone dicono di credere in Gesù, dicono di seguire Gesù. Ma non hanno vera fede. Finché credono che seguire Gesù gli porterà benefici terreni, lo seguono. Ovvero, dicono di seguirlo, ma non lo seguono veramente. Si chiamano cristiani, magari si impegnano nelle loro chiese, ma il loro cuore non è veramente rivolto a Gesù Cristo. Ma quando la vita in Gesù comincia a costare, quando riconoscono che devono umiliarsi e abbandonare la loro fede in loro stessi o in qualcos'altro, e credere solo in Gesù, abbandonano Gesù Cristo.

La Bibbia ci avverte che ci saranno persone così nelle nostre chiese in 1Giovanni 2:19.

“Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri perché, se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi, ma ciò è accaduto perché fosse palesato che non tutti sono dei nostri.” (1Giovanni 2:19 LND).

Ci sono coloro che dicono di credere, si trovano in mezzo a noi, in altre parole, in mezzo alla chiesa, come membri, a volte molto attivi. Ma non sono veramente salvati. E perciò, prima o poi escono da noi. I discepoli in Giovanni 6 seguivano Gesù. Ma ad un certo punto, quando l'insegnamento di Gesù era troppo duro per loro, lo lasciarono. Succedeva allora , e succede oggi. Quanto è importante che la nostra salvezza sia resa chiara con chiaro frutto. Quanto è importante camminare in santità, ponendo la nostra fede in Cristo.

I dodici discepoli

Dopo che tutti questi discepoli vanno via, e lasciano Gesù, Gesù si rivolge ai 12, che stanno ancora là con lui. Notiamo la domanda di Gesù, e poi, la risposta di Pietro. Leggo i versetti 67-69.

67 Allora Gesù disse ai dodici: "Volete andarvene anche voi?". (Giovanni 6:67)

Notate che Gesù chiede ai 12 discepoli cosa volevano fare. Spesso Gesù fa domande, non perché non sa già la risposta, ma per far riflettere le persone. Quando Gesù fa una domanda, costringe la persona a riflettere, per poter rispondere. Spesso, questo è molto più efficace del solo dire alla persona una verità. Perciò, Gesù chiede ai 12, che avevano anche loro visto andare via tutti gli altri discepoli, se volevano andarsene. Stava spingendo i 12 discepoli a valutare se veramente conveniva seguire Gesù o no. Notate la risposta di Simon Pietro, che parla da parte di tutti. Leggo i versetti 68 e 69.

68 E Simon Pietro gli rispose: "Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna. 69 E noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". (Giovanni 6:67-69)

I 12 discepoli avevano capito che Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente, e che perciò solo in lui c'erano parole di vita eterna.

Questi discepoli avevano capito che la vita non veniva dal mangiare materialmente la carne di Gesù, ma dal credere alle parole che Gesù proclamava. E per questo Pietro dichiara che Gesù aveva parole di vita eterna. Ciò che dà la vita è credere di cuore all'evangelo che Gesù predicava. Dio salva tramite la fede in Gesù Cristo.

Visto che la salvezza esiste solamente in Gesù Cristo, è stoltezza lasciare Gesù e andare altrove. È stoltezza credere in qualunque altro messaggio. La salvezza è solo in Gesù Cristo. È stoltezza non seguire Gesù con tutto il cuore.

Notate quanto la dichiarazione di Simon Pietro è simile a quella in Matteo 16:15-17, quando per la prima volta i discepoli riconoscono che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio. Leggo quel brano.

“15 Egli disse loro: "E voi, chi dite che io sia?". 16 E Simon Pietro, rispondendo, disse: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". 17 Allora Gesù, rispondendo, gli disse: "Tu sei beato, o Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. (Matteo 16:15-17).

Qua in Giovanni 6, Simon Pietro dichiara la stessa verità che aveva riconosciuto in Matteo 16. Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio. E perciò, c'è salvezza solamente in lui. Per questo i discepoli volevano assolutamente restare con lui. Infatti, continuarono a seguire Gesù per tutta la loro vita, e da quello che sappiamo, alcuni di loro sono stati messi a morte per la loro fede in Gesù. Ma chi crede veramente in Gesù ha la vita eterna anche se fisicamente viene messo a morte.

Se noi siamo salvati, questo vuol dire che Dio ha aperto anche i nostri occhi per vedere chi è Gesù, cioè il Cristo, il Figlio di Dio, e che solo in lui c'è la salvezza. Visto che abbiamo ricevuto la grazia di sapere e credere in questo, quanto è importante camminare per fede in Gesù in ogni momento della nostra vita. Non giriamo le spalle a Gesù, piuttosto, seguiamo Gesù in tutto.

La piena conoscenza di Gesù

Gesù conclude questo brano rispondendo ai 12 che, come sapeva chi fra loro aveva vera fede, sapeva anche che uno di loro era un diavolo, ovvero che era guidato da Satana per poi tradire Gesù. Dopo questo , l'autore Giovanni spiega quello che Gesù voleva dire. Seguite mentre leggo i versetti 70, e 71.

70 Gesù rispose loro: "Non ho io scelto voi dodici? Eppure uno di voi è un diavolo". 71 Or egli alludeva a Giuda Iscariota, figlio di Simone, perché egli stava per tradirlo, quantunque fosse uno dei dodici. (Giovanni 6:70,71).

Vediamo anche qua che Gesù sa tutto. Nulla è nascosto a lui. Egli vede tutto, vedeva tutto allora, e vede tutto oggi. La cura di Dio per noi è perfetta, anche perché Dio sa tutto di noi.

Notate il cuore di Gesù. Certamente, se uno di noi sapesse che un altro lo tradirà, farebbe di tutto per non subire quel grande danno. Ma Gesù è venuto per andare alla croce, per poter portare i peccati di tutti coloro che Dio avrebbe salvato. Gesù è venuto per compiere la salvezza. Perciò, pur sapendo tutto quello che gli sarebbe successo , ha lasciato il cielo, e venuto al mondo prendendo l'umanità, e poi, è andato alla croce. Tutto questo lo ha fatto per amore di coloro che avrebbe salvato. Perciò, tutto questo lo ha fatto per amore verso di me e di te.

Prego che possiamo comprendere di più l'amore di Gesù Cristo che lo spinse ad andare alla croce. Prego che possiamo avere grande pace sapendo che egli sa tutto della nostra vita e delle nostre circostanze.

Conclusione

Le verità in questo brano sono molto importanti per noi.

Prima di tutto dobbiamo riconoscere che l’unico modo di arrivare a Dio è per mezzo di Gesù Cristo, ponendo tutta la nostra fede in Lui, con umiltà. Il nostro orgoglio ci ostacola da Dio. Invece quando ci umiliamo, e crediamo nell’opera di Gesù Cristo, riceviamo la vita eterna. Crediamo questa verità con tutto il nostro cuore, camminiamo in questa verità, e proclamiamola agli altri.

Questo brano ci aiuta a capire che Gesù conosce ogni cuore. Noi non possiamo conoscere i cuori degli altri. Possiamo credere che uno abbia vera fede, per poi scoprire che non ha vera fede. Grazie a Dio, se guardiamo attentamente ai frutti della salvezza, questo non succederà spesso. Ma succede. Al contrario , Gesù Cristo conosce ogni cuore a fondo. Egli conosce chi ha vera fede, e chi non ha vera fede. Siamo sicuri in Gesù Cristo, che sa ogni cosa.

Abbiamo visto ancora, come in altri brani, che tante persone dicono di credere in Cristo, finché è comodo. Ma quanto diventa costoso, quando Gesù non fa quello che vogliono, Lo lasciano. Questo significa che non avevano mai avuto vera fede.

Infine, ricordiamo l’amore di Gesù Cristo per noi. Gesù sapeva tutto quello che avrebbe subito e sofferto. Sapeva che sarebbe stato tradito. Ma non cercava di evitare la sofferenza. Piuttosto, per amore nostro, è andato avanti, per compiere la nostra salvezza. Questo è l’amore che Gesù Cristo ha, tuttora, per noi. Rallegriamoci nell’amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Lodiamo il nostro Signore, che conosce il cuore di ogni uomo. Confidiamo in lui per la nostra salvezza.