Siamo inondati da tanti pensieri, ma prego che possiamo ricordare che la cosa più importante della vita è la salvezza. Questa vita finirà, e ogni persona mai vissuta si troverà davanti a Gesù Cristo, il Figlio di Dio, per essere giudicata. In base a quel giudizio, o ci sarà tormento, giorno e notte, per i secoli dei secoli, oppure, ci sarà la gioia ineffabile nella presenza di Dio, per i secoli dei secoli.
Nel nostro studio dell'Evangelo di Giovanni, siamo in mezzo a Giovanni 6, un capitolo in cui Gesù rende molto chiaro che Egli è l’unica via per avere la vita eterna, la salvezza.
Prima di riprendere il nostro studio di questo capitolo, ricordiamo che il contesto di questo brano è quello in cui Gesù aveva compiuto il miracolo di moltiplicare i pani e i pesci. Il giorno seguente, le persone lo cercavano, non perché volevano la salvezza, ma perché volevano che Lui facesse altri miracoli per rendere la loro vita più facile. Gesù li riprende per questo, e li esorta ad adoperarsi per il cibo che dura in vita eterna.
Le persone vogliono ancora miracoli che rendano la vita terrena più facile, e chiedono a Gesù di fare un miracolo per loro, implicando che volevano che facesse più pane in modo miracoloso. Fecero riferimento alla manna che Dio aveva dato ai loro padri al tempo di Mosè.
Partendo da questa loro richiesta, Gesù spiega che Egli è il vero pane, che discende dal cielo, mostrando così la sua divinità. Chiaramente non stava parlando di pane materiale, ma di pane spirituale.
Abbiamo letto nel versetto 35 che Gesù dichiara in modo categorico che Egli è il pane della vita. Una chiave per capire correttamente il discorso di Gesù è che Egli mette in parallelo il mangiare e il bere con il venire a Lui ed il credere in Lui. Leggo quel versetto.
E Gesù disse loro: io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà mai fame e chi crede in me non avrà mai sete. (Giovanni 6:35).
Venire a Gesù e credere in Gesù riempie l’anima in modo che quella persona non ha più fame e non ha più sete spirituale, come mangiare il cibo materiale riempie lo stomaco. Quindi, mangiare la carne di Gesù è un modo per dire di credere in Gesù.
Se ricordate, in Giovanni 4, parlando alla donna samaritana, Gesù diceva che l’acqua che Egli dà fa sì che una persona non abbia mai più sete.
È chiaro che la fame e la sete di cui parla non sono fisiche, ma spirituali.
Gesù continua a presentarsi come il pane che dà vita eterna, e più volte parla del fatto che si deve credere in Lui per avere la vita eterna. Spiega che Egli risusciterà nell'ultimo giorno chi crede in Lui. Questa è una dichiarazione della sua divinità, perché solo Dio può risuscitare. Dal fatto che dichiara che farà questo nell'ultimo giorno sarebbe stato chiaro per i Giudei che Egli parlava del giorno del giudizio. Anche in questo mostra di essere Dio, il giudice del mondo.
Quindi, Gesù dichiara più volte che è disceso dal cielo, mettendo in evidenza la sua divinità. Dichiara più volte che il fatto di credere in Lui dà la vita eterna, mostrando che Egli solo è la via della salvezza. Quando le persone mormoravano di Lui, nel versetti 41 e 42, Gesù li riprese per questo, dichiarando che solo se il Padre suo opera, una persona può andare a Lui, e di nuovo dichiara che risusciterà quella persona nell'ultimo giorno.
La salvezza è solo in Gesù Cristo
Riprendiamo il brano da Giovanni 6:46. Seguitemi mentre leggo queste dichiarazioni di Gesù Cristo alla folla, e tramite le scritture a tutti noi. Leggo il versetto 46.
46 Non che alcuno abbia visto il Padre, se non Colui che è da Dio; questi ha visto il Padre. (Giovanni 6:46)
Questo versetto è molto importante, perché ci aiuta a capire che l'unica via per arrivare a Dio è Gesù Cristo! Quando Gesù dichiara che nessuno ha visto il Padre, vuol dire che nessuno per conto suo o per conto di una religione è mai arrivato a Dio. L'unico che ha visto il Padre, che può farcelo vedere e conoscere, è Colui che è da Dio, ovvero è il Figlio, Gesù Cristo. Gesù ha già dichiarato più volte che è disceso dal cielo, e che Dio è suo Padre. Perciò, nel contesto è estremamente chiaro che sta parlando di se stesso come Colui che è da Dio.
Quindi, solo Gesù Cristo ha visto il Padre, e perciò noi, solo in Gesù Cristo possiamo conoscere il Padre.
Questa verità è simile a quella che abbiamo già visto in Giovanni 1:18.
18 Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è Colui che l’ha fatto conoscere. (Giovanni 1:18).
Nessuno ha mai visto Dio, solo il Figlio lo ha visto e lo fa conoscere al mondo. Non si può arrivare a conoscere Dio, ovvero, avere la salvezza, in alcun altro modo.
Cosa vuol dire questo? Vuol dire che nessuno può arrivare a Dio per merito proprio. Vuol dire che nessuna religione porta l'uomo a Dio. Gesù stava parlando ai Giudei, che seguivano la religione stabilita da Dio. C'erano tanti Giudei molto impegnati a seguire la loro religione attentamente. Ma con questa dichiarazione Gesù fa capire che non sarebbero mai arrivati a vedere il Padre, che descrive la vera salvezza, se non solo per mezzo di Gesù Cristo. Solo il Figlio vede il Padre, e può rivelare il Padre ad altri. Gesù Cristo è l'unica via per la salvezza.
In Giovanni 14, Gesù dichiara questa verità in modo molto diretto. Ve la leggo.
6 Gesù gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Giovanni 14:6).
Quindi, Gesù Cristo continua a mostrarsi come l'unica salvezza!
Solo in Gesù Cristo c’è la vita
Andando avanti, nei versetti 47-51, Gesù continua a presentarsi come la via per la salvezza. Fa un confronto fra pane materiale, che sostiene la vita fisica, e il pane spirituale, che è Lui, che dà vita eterna che durerà per sempre. Seguite mentre leggo questi versetti.
47 In verità, in verità vi dico: Chi crede in me ha vita eterna. 48 Io sono il pane della vita. 49 I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono. 50 Questo è il pane che discende dal cielo, affinché uno ne mangi e non muoia. 51 Io sono il pane vivente che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; or il pane che darò è la mia carne, che io darò per la vita del mondo". (Giovanni 6:47-51)
Questi versetti sono estremamente importanti, perché ci aiutano a capire che quando Gesù parla di mangiare la sua carne, o mangiare il pane che discende dal cielo, che è Lui, non sta parlando di mangiare fisicamente con la bocca, sta parlando di credere in Lui.
Notate che nel versetto 47 Gesù dichiara:
chi crede in me ha vita eterna.... (Giovanni 6:47).
Si riceve la vita eterna per mezzo della fede in Gesù Cristo. Poi, Gesù fa un confronto tra la manna che era un cibo materiale, che, in un certo senso, dava vita materiale, e Se stesso, che è il cibo spirituale, che dà vita spirituale. Prima parla di credere per avere la vita eterna, poi parla di mangiare per vivere in eterno. Mangiare vuol dire credere.
Notate che il pane materiale, la manna, dà una vita terrena che finisce, e chi lo mangia in ogni caso morirà. Mentre, chi mangia il pane disceso dal cielo, ovvero come aveva detto, chi crede in Gesù, ha vita eterna, e non morirà. Mangiare la carne di Gesù è la stessa cosa di credere in Gesù. Credere in Gesù Cristo, come Figlio di Dio, che dà la sua vita, la sua carne, per il mondo, porta ad avere la vita eterna, e chi crede in Lui non morirà mai.
Nel versetto 51, Gesù afferma ancora in modo estremamente chiaro che credere in Lui, che Egli descrive come mangiare il pane, porta a vivere in eterno. Leggo ancora il versetto 51.
Io sono il pane vivente che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; or il pane che darò è la mia carne, che io darò per la vita del mondo". (Giovanni 6:51)
Gesù continua a ripetere in modo chiaro che Egli è il pane vivente, che discende dal cielo. È molto chiaro che Gesù sta parlando in senso spirituale. Dichiara che chi mangia di quel pane, ed Egli è quel pane, vivrà in eterno.
Notate che Gesù dichiara che il pane che darà è la sua carne, che Egli dà per la vita del mondo. Qua, Gesù sta parlando del suo sacrificio sulla croce. Gesù ha dato se stesso, è andato alla croce con il corpo umano che aveva preso, per morire come sacrificio, per pagare la condanna dei peccati di tutte le persone in tutto il mondo che Dio cosi avrebbe salvato. In questo senso, Gesù ha dato la sua carne per la vita del mondo. E letteralmente morto sulla croce per pagare la condanna affinché peccatori, peccatori come noi, fossero salvati!
Quindi, da questi versetti è chiaro che mangiare la carne di Gesù non è un atto materiale, ma piuttosto è quello che Gesù dichiara nel versetto 47, cioè credere in Lui. Chi crede in Lui ha la vita eterna.
Abbiamo iniziato con il versetto 46 in cui Gesù dichiara che nessuno ha visto il Padre. Nessuno arriva a Dio per mezzo della religione, per mezzo delle opere, per mezzo del proprio impegno o l’impegno per qualunque altra cosa fatta dagli uomini. L'unica via per arrivare a Dio, l'unica via per essere perdonati, l'unica via per ricevere la vita eterna, è per mezzo della fede in Gesù Cristo, che ha dato la sua vita come sacrificio per il peccato. Gesù si presenta in modo molto categorico in questi versetti come l'unica via per la salvezza. Tu ti stai aggrappando a quell'unica via? Ti aggrappi a Lui con tutto il tuo cuore?
I Giudei obbiettano
Il messaggio di Gesù qua è molto chiaro. Gesù si presenta come l'unica via per la salvezza. Dichiara di essere il vero pane, dichiara di essere l'unico modo per arrivare al Padre, l'eterno Dio! Dichiarando questo, Gesù rende chiaro che la loro religione non li farà arrivare a Dio. Tutte le loro buone opere, tutto il loro impegno, non sarebbero stati sufficienti. Avevano bisogno di Lui come Salvatore e Signore. In realtà, questo era già il messaggio dell'Antico Testamento, in cui Dio aveva stabilito la necessità di fare i sacrifici, per mostrare che la salvezza sarebbe arrivata tramite il vero Agnello di Dio. Se ricordate, in Giovanni 1, abbiamo visto Giovanni Battista che aveva dichiarato, pubblicamente, che Gesù è l’Agnello di Dio.
Perciò, qua in Giovanni 6, effettivamente Gesù sta dicendo che l'unico modo per arrivare a Dio è quello di umiliarsi e crede in Lui.
Ma questi Giudei non volevano umiliarsi. Erano pieni di orgoglio, come tendiamo ad esserlo anche noi. Perciò, non volevano accettare il messaggio di Gesù. Ma ricordate che Gesù aveva dimostrato con la sua autorità, con il suo insegnamento, e con i suoi miracoli, di essere divino. Era chiaro che quello che Gesù dichiarava era la verità, perché nessun uomo avrebbe potuto compiere le opere che Gesù aveva compiuto per mostrarsi come il Cristo. La divinità di Gesù era chiara.
Ma visto che i Giudei non volevano umiliarsi, giravano le sue parole, e anziché parlare del fatto che Gesù aveva detto chiaramente che dovevano credere in Lui, parlavano come se avesse detto che dovevano letteralmente mangiare la sua carne. Leggo il versetto 52.
52 Allora i Giudei si misero a contendere tra di loro, dicendo: "Come può costui darci da mangiare la sua carne?". (Giovanni 6:52)
Questi Giudei avevano visto che Gesù aveva adempiuto chiaramente le profezie che mostravano che Egli è il Cristo. Ma non volevano credere in Gesù. Gesù aveva spiegato che stava parlando di andare a Lui per la salvezza, e di credere in Lui. Ma loro, ignoravano quello che era chiaro per prendere fuori contesto i suoi commenti simbolici che dovevano mangiare la sua carne, come se intendesse dire letteralmente che dovevano mangiare la sua carne. Questo è prendere quello che Gesù ha detto fuori dal contesto.
Anche oggi tante persone e sette prendono brani della Bibbia fuori contesto per proporre qualche dottrina falsa, o per negare qualcos'altro di chiaro, anziché accettare quello che è palese. Questo non è un problema basato sull'intelligenza, piuttosto è un problema di cuore.
Quanto è importante che noi esaminiamo i nostri cuori, per capire se stiamo umilmente accettando quello che Dio dichiara, anche quando, per accettarlo, dobbiamo umiliarci. Non seguiamo il brutto esempio di questi Giudei.
Gesù rimane categorico
Nonostante le loro obiezioni, Gesù non ammorbidisce il suo messaggio per cercare di non offenderli. Piuttosto, dichiara con ancora più fermezza, di essere l'unica via per arrivare a Dio. Quanto è importante comprendere questo. Ascoltiamo la risposta di Gesù nei versetti 53 a 59.
53 Perciò Gesù disse loro: "In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete la vita in voi. 54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 55 Poiché la mia carne è veramente cibo e il mio sangue è veramente bevanda. 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, dimora in me ed io in Lui. 57 Come il Padre vivente mi ha mandato ed io vivo a motivo del Padre, così chi mangia me vivrà anch’Egli a motivo di me. 58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non è come la manna che mangiarono i vostri padri e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno". 59 Queste cose disse nella sinagoga, insegnando a Capernaum. (Giovanni 6:53-59)
Prima di tutto, c'è una lezione importante per noi qua che riguarda come evangelizziamo. Quando stiamo evangelizzando, e le persone non vogliono accettare una verità, per esempio, se uno dice che secondo lui, non è giusto che Dio condanna eternamente, non dobbiamo ammorbidire il messaggio. Non dobbiamo cercare di rendere il messaggio dell'evangelo meno offensivo. Certamente, non dobbiamo mai porre alcun ostacolo se non solo la croce di Cristo. Però, non dobbiamo vergognarci minimamente a dichiarare che la fede in Gesù Cristo è l'unica via per essere perdonati e salvati. Questa è la verità, e dobbiamo proclamare questa verità a tutti.
Perciò, nel versetto 53, Gesù dichiara in modo categorico che solamente per mezzo di Lui c'è la vera vita. Gesù inizia questa dichiarazione con le parole “in verità, in verità”, per mettere ancora più enfasi su questa verità categorica. Leggo di nuovo il versetto 53.
53 Perciò Gesù disse loro: "In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete la vita in voi. (Giovanni 6:53).
Abbiamo già visto nei versetti precedenti che quando Gesù parla di mangiare e di bere, come Egli stesso ha detto, sta parlando di andare a Lui e di credere in Lui. Non si parla di mangiare o bere materialmente. Si parla di credere veramente in Gesù Cristo, per chi è, Colui che è disceso dal cielo, Colui che dà il suo corpo per prendere su di sè i peccati dei peccatori, per dare vita al mondo.
Nel versetto 54, di nuovo ripete la verità che per mezzo di Lui, ovvero per mezzo della fede in Lui, che è il significato di mangiare la sua carne e bere il suo sangue, per mezzo della fede in Lui una persona riceve la vita eterna. Leggo ancora il versetto 54.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. (Giovanni 6:54)
L'unico modo per essere perdonati ed avere la vita eterna è per mezzo della fede in Gesù Cristo, che nel versetto è descritto come mangiare la sua carne e bere il suo sangue. E Gesù dichiara che chi crede in Lui, Gesù lo risusciterà nell'ultimo giorno. Di nuovo, questa è una dichiarazione della divinità di Gesù Cristo, e del fatto che Egli sarà il giudice alla fine del mondo, con il potere di risuscitare.
Leggo ancora il versetto 54, e poi leggo il versetto 40, che ci rende chiaro che quando Gesù parla di mangiare e bere sta parlando di andare a Lui e di credere in Lui. Seguite mentre leggo questi due versetti.
54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. (Giovanni 6:54)
40 Questa infatti è la volontà di Colui che mi ha mandato: che chiunque vede il Figlio e crede in Lui, abbia vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. (Giovanni 6:40)
Esaminando questi due versetti è estremamente chiaro che mangiare la carne di Gesù e bere il suo sangue è un modo simbolico per dire di andare a Lui e credere in Lui. Tutto il discorso di Gesù riguarda cibo spirituale, che dà vita spirituale. Quindi, essendo un cibo spirituale, non è in alcun senso materiale, ma piuttosto è credere in Gesù Cristo, come Colui che ha dato la sua vita per la nostra salvezza.
Nei versetti 55 e 56, Gesù dichiara che la sua carne è veramente cibo, e il suo sangue è veramente bevanda. Chiaramente, dal contesto, quando Gesù dichiara “veramente cibo”, e “veramente bevanda”, non sta parlando di un cibo che si mangia con la bocca. Sta parlando di un cibo spirituale, perché la vita che questo cibo e questa bevanda danno non è la vita materiale, ma è la vita spirituale, la vita eterna!
Questo è uno di quei brani in cui, se non tenessimo conto del chiaro contesto, potrebbe sembrare che in qualche modo bisogna materialmente mangiare la carne di Gesù, e bere il suo sangue. Ma nel contesto è chiaro che Gesù sta parlando in senso spirituale. È Gesù stesso che rende chiaro quando dice mangiare la sua carne e bere il suo sangue che vuol dire andare a Lui e credere in Lui. Questo cibo spirituale, quello di credere in Gesù Cristo, è veramente cibo. Dà veramente la vita eterna.
Che meravigliosa verità, che chi mangia e beve Cristo, ovvero chi crede veramente in Lui, dimora in Cristo, e Cristo dimora in Lui. La vera salvezza non è semplicemente seguire una religione. È dimorare in Gesù Cristo, ed è avere Gesù Cristo dentro di sé.
In Galati 2, l'Apostolo Paolo dichiara:
20 Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me. (Galati 2:20).
Coloro che Dio salva dimorano in Cristo, e Cristo dimora in loro. Un vero credente vive in Cristo, e Cristo vive in ogni vero credente. Quanto è importante capire che la vera salvezza non è una religione che uno segue, piuttosto è essere veramente in Gesù Cristo.
Nel versetto 57, Gesù dichiara ancora in modo molto forte che Egli è la fonte della vera vita. La vita spirituale, la vita eterna, esiste totalmente e unicamente in Gesù Cristo. Leggo di nuovo nel versetto 57.
57 Come il Padre vivente mi ha mandato ed io vivo a motivo del Padre, così chi mangia me vivrà anch’Egli a motivo di me. (Giovanni 6:57).
La vera vita si ha a motivo di Gesù Cristo. Non esiste altra vera vita. Gesù Cristo è la vera vita. Chi crede in Cristo, che è il significato di chi mangia Cristo, vivrà a motivo di Cristo.
La salvezza, il perdono, la vita eterna, tutto è totalmente e unicamente per mezzo di Gesù Cristo. Non esiste salvezza per mezzo della religione, non esiste vera salvezza per mezzo delle buone opere. Non esiste alcun altra via per la quale l'uomo può essere salvato, se non solo ed esclusivamente per mezzo della fede in Gesù Cristo. Chi ha la vera vita, ha la vera vita per mezzo di Gesù Cristo. La vera vita, il perdono dei peccati, l'essere riconciliati con Dio, tutto viene per mezzo di Gesù Cristo.
Nei versetti 58 e 59, Gesù conclude questo discorso ripetendo di nuovo la differenza: da una parte fra cibo materiale, come la manna che gli antenati di questi Giudei avevano mangiato nel deserto con Mosè, e dall'altra parte il pane che è Gesù Cristo.
La manna era un pane materiale, che serviva per la vita fisica. Però, nonostante quel pane servisse per vivere, chi mangiava quella manna arrivava comunque alla morte fisica. Perciò Gesù dichiara che i loro padri mangiarono la manna e morirono.
Un cibo che si mangia con la bocca non può dare la vita eterna. Invece, solo il mezzo stabilito da Dio: fede nelle opere di Gesù Cristo sulla croce, credendo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, solo questa fede salva, ed è il cibo spirituale che dà la vita eterna. Solo mangiare di questo pane, ovvero credere veramente in Gesù Cristo, dà la vita eterna, e quella persona sarà risuscitata da Gesù Cristo nell'ultimo giorno.
Avere la vita eterna è la cosa assolutamente più importante di ogni altra cosa nella vita. È come la domanda che Gesù ci fa in Marco 8
36 Che gioverà infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l’anima sua? 37 O che cosa potrebbe dare l’uomo in cambio dell’anima sua? (Marco 8:36,37)
Nulla è importante come avere la vita eterna. E quella vita esiste solamente per mezzo della fede in Gesù Cristo, e nel suo sacrificio sulla croce per pagare la condanna per i nostri peccati.
Concludiamo questo brano con il versetto 59.
59 Queste cose disse nella sinagoga, insegnando a Capernaum. (Giovanni 6:59)
Se ricordate, Capernaum era il luogo dove Gesù ha vissuto gran parte dei tre anni in cui ha predicato prima di andare alla croce.
Dopo, Gesù condanna Capernaum, perché, nonostante avessero sentito molti insegnamenti da Gesù, come questo, e visto molti miracoli, rifiutarono di credere. Vedremo più di questo nel prossimo sermone, Dio volendo.
Per ora, è importante comprendere che in questo brano, Gesù rende molto, molto chiaro che Egli è l’unica via per essere salvati. Non esiste la salvezza, se non solamente in Gesù Cristo.
Questo brano è un buon ricordo dell’importanza di interpretare la Bibbia tenendo sempre conto del contesto. In tanti brani delle Epistole, leggiamo che la salvezza è solo per mezzo della fede. In questo brano, Gesù parla di credere in Lui per avere la vita eterna. Poi, dice anche che uno deve mangiare la sua carne per avere la vita eterna.
Il contesto rende molto chiaro che quando Gesù dice di mangiare la sua carne e bere il suo sangue, è un altro modo per dire di andare a Lui e credere in Lui. Il contesto rende chiaro questo.
Impariamo da questo a considerare sempre ogni brano nel suo contesto.
Sopra ogni altra cosa, fissiamo i nostri occhi su Gesù Cristo come il nostro Signore e Salvatore. Il giorno del giudizio sta arrivando. Gesù Cristo stesso ritornerà per giudicare il mondo. L’unica salvezza è in Gesù Cristo.
Aggrappiamoci con tutto il cuore a Gesù Cristo. Dimoriamo in Cristo, ringraziando Dio che Gesù Cristo dimora in noi. Aspettiamo con gioia quel grande giorno quando Gesù risusciterà i nostri corpi, che saranno trasformati e riuniti con i nostri spiriti, per stare sempre nella presenza di Dio. Aspettiamo il nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo, con gioia. Camminiamo in santità. Abbondiamo in ringraziamenti. Egli ritornerà.