Spesso, siamo così presi con le faccende della vita che non ci rendiamo conto quanto abbiamo bisogno di un Salvatore e Signore. Però, ne abbiamo bisogno, ne abbiamo un grande bisogno. La nostra carne, il nostro peccato, fa la guerra contro di noi tutti i giorni. Satana è sempre pronto a farci del male. Il mondo ci tenta. Abbiamo bisogno di Dio, ma per essere in comunione con Dio, abbiamo bisogno di Gesù Cristo. Il fatto è che abbiamo grande bisogno di Dio, ma Dio è troppo santo per poterci avvicinare a Lui per merito nostro.
Abbiamo bisogno di Gesù, il Cristo, come Mediatore, come Salvatore, come Avvocato. Abbiamo bisogno, giorno per giorno, della giustizia di Gesù Cristo. Ma per avere Gesù Cristo, dobbiamo avere fede in Gesù Cristo. Per avere fede, dobbiamo conoscerLo. La nostra fede sarà forte in proporzione a quanto conosciamo Gesù Cristo.
Se conosciamo poco Gesù Cristo, avremo poca fede. Se Lo conosciamo molto di più, allora, la nostra fede sarà molto più profonda e forte. Una fede forte ci permetterà di avere pace nelle prove anziché paura, e di avere gioia nelle tribolazioni.
Perciò, per vedere più di Gesù come il Cristo, per conoscerLo di più, andiamo avanti nel nostro studio dell'Evangelo di Giovanni. Nell'ultimo sermone, abbiamo considerato Giovanni 5 fino al versetto 24. Nel brano che abbiamo considerato, abbiamo visto che Gesù si manifesta come il Figlio di Dio, e quindi, come Dio incarnato, con chiare prove. Dichiara che fa le opere di Dio. Dichiara che ha vita in Sé, e quindi, può dare la vita, una qualità che ha solo Dio. Dichiara di essere il Giudice del mondo, anche questo un ruolo che solo Dio ha. Poi, nel versetto 23, dichiara che è necessario che tutti onorino Lui con lo stesso onore che danno al Padre. Anche questa è una chiara affermazione della sua divinità.
Oggi vogliamo andare avanti nel nostro brano. Iniziamo leggendo di nuovo il versetto 24, che abbiamo visto alla fine dell'ultimo sermone. Seguite mentre leggo Giovanni 5:24.
24 In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. (Giovanni 5: 24)
In questo versetto Gesù Cristo dichiara che se uno ascolta la sua voce, che vuol dire il messaggio dell'Evangelo, e crede di cuore, viene salvato, passa dalla morte alla vita, ed ha la vita eterna. Al giudizio finale, non sarà giudicato per i suoi peccati, perché sono già stati pagati in Gesù Cristo. Quindi, la salvezza, la salvezza dalla condanna eterna che sarà dichiarata al giudizio finale, è in Gesù Cristo. Solo per mezzo di Gesù Cristo e della fede che Egli come Cristo ha pagato il sacrificio per i nostri peccati, solo per la fede in Lui c'è perdono e salvezza.
Ora, vogliamo andare avanti, e considerare il resto di questo discorso di Gesù Cristo. Gesù aveva appena dichiarato che coloro che credono passano dalla morte alla vita. Aveva parlato di coloro che Lo ascoltano. Aveva dichiarato di avere il potere di dare la vita a chi vuole.
Tenendo tutto questo in mente, leggiamo la dichiarazione di Gesù Cristo nel versetto 25. Questo versetto ci aiuta a capire l'opera della salvezza. Seguite mentre leggo.
25 In verità, in verità vi dico: L’ora viene, anzi è venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e coloro che l’avranno udita vivranno. (Giovanni 5: 25)
Gesù dichiara che l'ora viene, e poi, dichiara che è già arrivata, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e coloro che l'avranno udita vivranno. Di che cosa si tratta?
Chiaramente, in base a quello che appena prima ha detto, quando dice “i morti”, sta parlando di coloro che sono spiritualmente morti. La voce del Figlio di Dio è la voce potente di Cristo, colui che può dare la vita, e lo dichiara tramite l’Evangelo. Cristo dà la vita a persone che non hanno la vita, cioè che sono spiritualmente morte. In altre parole, la parola di Cristo tramite l'Evangelo arriva agli uomini spiritualmente morti. Coloro che Dio tocca, sentono quella parola, e quelle persone vivranno. Dio opera in modo che certe persone sentano la Sua voce, e così vivranno. Vivranno spiritualmente, vivranno fisicamente, vivranno con Dio. Passano dalla morte spirituale alla vita spirituale.
Gesù dichiara: “l’ora viene, anzi è venuta”. Di cosa si tratta?
In quel momento, Gesù era già sulla terra e predicava l'Evangelo, quindi, quel tempo era già arrivato, e quel tempo continua anche oggi. Anche oggi, quando Dio opera nel cuore di una persona, e l'Evangelo viene predicato a quella persona, la persona ode la voce di Gesù Cristo, Gesù Cristo le dà la vita. Questa persona, che era spiritualmente morta, viene vivificata, e vive.
Cristo ha la vita in Sé, e giudica
Gesù spiega di più del significato di queste dichiarazioni nei versetti 26 e 27. Seguite mentre leggo questi versetti.
26 Poiché, come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso; 27 e gli ha anche dato l’autorità di compiere il giudizio, perché è il Figlio d’uomo. (Giovanni 5:26,27)
Nel versetto 21, Gesù aveva dichiarato che come il Padre dà la vita, anche il Figlio dà la vita a chi vuole. Questo è un atto divino che solo Dio può fare. Qua, Gesù dichiara una verità simile. Il Padre ha vita in se stesso. Anche il Figlio ha vita in se stesso. Solo Dio ha vita in se stesso. Ogni creatura deve ricevere la vita. Ognuno di noi, e ogni essere umano, ha ricevuto la vita. Anche gli angeli e gli spiriti hanno ricevuto la vita. Satana, che è un angelo che si è ribellato, ha ricevuto la vita. Solo Dio ha vita in sé. E perciò, essendo Gesù Cristo Dio, anche Egli ha vita in se stesso.
Gesù ha già parlato del giudizio, e del fatto che il Padre ha dato tutto il giudizio al Figlio, ovvero, a Lui. Qua nel versetto 27, Gesù ripete che il Padre ha dato al Figlio l'autorità di compiere il giudizio, e spiega che è così perché è il Figlio d'uomo. Nei versetti precedenti, Gesù si presenta come Figlio di Dio, ma qua, dichiara anche di essere Figlio d'uomo. Questo aspetto della sua identità, insieme al fatto che è Dio, lo rende il giudice del mondo. Avere l'autorità divina di giudicare il mondo è una autorità che ha solo Dio. Gesù Cristo è Dio. Gesù Cristo è il giudice del mondo. Gesù Cristo è il tuo giudice, è il mio giudice.
Questo non è solo un fatto da conoscere intellettualmente. È importante fermarci e considerare che Gesù Cristo, questo Gesù di cui stiamo leggendo, questo Gesù che ci sta parlando in questo brano, questo Gesù è il nostro Signore, è il nostro Dio, e ognuno di noi apparirà davanti a Lui.
E non solo noi, ogni essere umano mai vissuto apparirà davanti a Lui. In quel giorno, non ci sarà più scampo per chi non sarà già salvato. Sarà troppo tardi. Oggi è il giorno della salvezza. Oggi è il giorno per trovare rifugio in Cristo, e restare strettamente legati a Gesù Cristo ogni giorno, in attesa del suo ritorno.
Il Giudizio
Andando avanti, nei versetti 28 e 29, Gesù parla del giudizio finale. Gesù parla molto del giudizio. Ci parla del giudizio per mostrarci che egli è Dio, e ci parla del giudizio affinché possiamo essere pronti. Quanto è importante ricordare che la vita qui finirà, che davanti a noi c'è il giudizio, e poi l'eternità. L'unico modo di vivere veramente con saggezza è tenere in mente che davanti a noi c'è il giudizio.
Leggo dal versetto 28, che spiega più dettagli del giudizio che sta per arrivare nel mondo, e come sarà.
28 Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene, in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce 29 e ne usciranno; quelli che hanno fatto il bene in risurrezione di vita, e quelli che hanno fatto il male in risurrezione di condanna. (Giovanni 5:28,29 )
Qua, Gesù ci spiega come sarà il giudizio finale. Prima, aveva detto l'ora viene ed è già venuta. Il tempo in cui persone spiritualmente morte vengono vivificate è già arrivato. Invece in questi versetti, dice che l'ora viene, ma non aggiunge che è arrivata, quindi, non è ancora arrivata l’ora, il giorno, in cui ci sarà il giudizio del mondo.
Quando arriverà il giudizio, tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la voce del Figlio di Dio. In altre parole, tutte le persone che hanno mai vissuto in tutta la storia del mondo saranno chiamate fuori dalle tombe, saranno risuscitati per apparire davanti a Gesù Cristo come giudice del mondo. Ci saranno tutti. Ricchi e poveri, coloro che avevano tanto potere mentre erano in vita, e coloro che erano schiavi. Nessuno sarà escluso. Nessuno potrà scappare da quel giudizio. Tutti dovranno apparire davanti a Gesù Cristo, il giudice.
La Bibbia parla molto del giudizio. Un brano molto importante è Apocalisse 20:11-15. Ascoltate mentre leggo Apocalisse 20:11-15.
11 Poi vidi un gran trono bianco e colui che vi sedeva sopra, dalla cui presenza fuggirono il cielo e la terra, e non fu più trovato posto per loro. 12 E vidi i morti, piccoli e grandi, che stavano ritti davanti a Dio, e i libri furono aperti; e fu aperto un altro libro, che è il libro della vita;
e i morti furono giudicati in base alle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. 13 E il mare restituì i morti che erano in esso, la morte e l’Ades restituirono i morti che erano in loro; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. 14 Poi la morte e l’Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda. 15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco. (Apocalisse 20:11-15 LND)
Questo brano descrive il giudizio in base alle opere delle persone. Nel nostro brano in Giovanni 5, si parla della stessa cosa con altre parole, parlando di coloro che hanno fatto del bene e di coloro che hanno fatto il male. Come dobbiamo capire questo, visto che sappiamo che la salvezza è per fede?
Questo è molto importante da capire. La Bibbia è estremamente chiara, brano dopo brano, nell'affermare che la salvezza è per fede, non per opere. Allora, in che senso saremo giudicati in base alle nostre opere, per aver fatto del bene o fatto del male?
La vera salvezza è per fede, ma la vera salvezza produce sempre una vita di buone opere. In Giacomo 2, troviamo una descrizione di questo, quando Giacomo spiega che la fede senza le opere è una fede morta, quindi, non è la vera fede che salva.
Perciò, l'evidenza di avere la vera salvezza è una fede che produce opere buone, che produce una vita in cui una persona fa il bene. Se non c'è la vera salvezza, se la persona dice solo di credere ma in realtà non è salvata, quella persona non avrà una vita piena di buone opere.
Perciò, sia qua che in Apocalisse, leggiamo che al giudizio, coloro che avranno fatto il bene, coloro che avranno avuto una vita piena di buone opere, saranno salvati, e coloro che hanno fatto del male saranno condannati.
Qua in Giovanni 5 notate che coloro che hanno fatto il bene usciranno in risurrezione di vita. In altre parole, saranno spiritualmente vivi, e regneranno con Cristo e vivranno nella presenza di Dio per sempre. Invece, coloro che hanno fatto il male, coloro che non avevano una fede vera, usciranno in risurrezione di condanna. Saranno gettati nello stagno di fuoco, per essere tormentati giorno e notte nei secoli dei secoli.
Quanto è importante capire che il giorno per essere salvati è oggi. Domani sarà troppo tardi. Solo oggi c'è il perdono in Gesù Cristo. Solo oggi la porta è aperta. Dopo la morte, sarà troppo tardi. Quindi, oggi è il giorno della salvezza. Quanto è importante non solo comprendere questo per noi stessi, ma che lo annunciamo alle persone intorno a noi. Non sappiamo quanto tempo rimane. Proclamiamo la verità dell'Evangelo, che il giudizio sta per arrivare, ma che oggi c'è ancora l'offerta del perdono. Proclamiamo questo Evangelo con zelo.
Un'altra lezione importante in questo versetto è la stessa lezione che impariamo in Giacomo 2. Non basta dire di avere la fede, non basta dire di credere in Gesù Cristo. È importante avere una vita che porta frutto. La vera fede produce buone opere, produce frutto, diventa visibile. Quindi, non dobbiamo mai confidare nelle nostre opere, ma dobbiamo capire che la vera fede produce buone opere. Se uno ha una vita in cui non ci sono opere visibili, che è il risultato di non vivere per Cristo, è importante esortare quella persona a vivere per Cristo, per avere chiara evidenza della salvezza. E se la mia vita, o la tua vita non ha chiaro frutto, è importante riconoscere i nostri peccati che ci ostacolano dall'avere frutto, per vivere portando frutto. Solo così avremo chiara evidenza della nostra salvezza. Siamo salvati per fede, ma la vera fede produce una vita di buone opere.
Uguaglianza con il Padre
Andando avanti, Gesù continua il suo discorso dimostrando ancora di più che è uguale al Padre, che opera in perfetta armonia con il Padre.
Seguite mentre leggo Giovanni 5:30.
30 Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo ciò che odo e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà del Padre che mi ha mandato. (Giovanni 5: 30)
Quando Gesù dichiara che non può fare nulla da se stesso, nel contesto è chiaro che vuol dire che non ha una volontà sua diversa da quella del Padre. Cioè, c'è una perfetta unione fra il Figlio e il Padre. Gesù non ha alcun pensiero diverso dal Padre. La volontà del Padre è anche la volontà del Figlio, in tutto. Perciò, Gesù non può fare nulla da se stesso, nulla che sia diverso da quella che è la la volontà del Padre. Non è possibile per Gesù fare qualcosa da se stesso, perché è perfettamente uno con il Padre.
Anche questo dimostra la piena divinità di Gesù Cristo. Poi, Gesù continua e dichiara che il suo giudizio è giusto, perché non è qualcosa che fa di testa sua piuttosto, è sempre e perfettamente allineato con la volontà del Padre, che lo ha mandato.
Se riflettiamo, è una grande consolazione capire che il nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo, è uno con il Padre. Vedendo lui, vediamo il Padre. Egli intercede per noi, come leggiamo in Romani 8. Tutto quello che chiede al Padre per noi è la volontà del Padre.
Gesù continua a mostrare la sua unione con il Padre nei versetti 31 e 32, che spiegano che il Padre testimonia di Lui, confermando così la sua testimonianza. Leggo.
31 Se io testimonio di me stesso, la mia testimonianza non è verace. 32 Vi è un altro che rende testimonianza di me, e io so che la testimonianza che egli rende di me è verace. (Giovanni 5:31,32).
È importante capire quello che Gesù dichiara qua. Gesù sta dichiarando che se dovesse testimoniare da solo, senza la conferma del Padre, cioè, se dovesse testimoniare qualcosa di Sé che fosse diverso dalla testimonianza del Padre, non sarebbe verace.
Gesù NON sta dicendo, in alcun modo, che Egli non testimonia la verità. Sta parlando del fatto che se fosse solo, non sarebbe credibile. Ma non è solo, come dichiara il versetto 32.
Il versetto 32 dichiara che c’è un altro che testimonia di Lui, e dal contesto è assolutamente chiaro che quell'altro è Suo Padre.
In che modo il Padre testimonia di Gesù Cristo? In vari modi. Per esempio, i miracoli di Gesù sono tutti miracoli divini, che nessun uomo potrebbe compiere da sé. Perciò, i miracoli sono una testimonianza che Gesù è da Dio. Sono una chiara e forte testimonianza da parte del Padre.
Inoltre quando Gesù fu battezzato nel fiume Giordano, il Padre parlò dal cielo con voce udibile, come leggiamo in Matteo 3. Lo leggo.
“16 E Gesù, appena fu battezzato uscì fuori dall’acqua; ed ecco i cieli gli si aprirono, ed egli vide lo Spirito di DIO scendere come una colomba e venire su di lui; 17 ed ecco una voce dal cielo. che disse: "Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto".” (Matteo 3:16-17 LND)
Qua, il Padre testimoniava chiaramente al mondo che Gesù è il Figlio di Dio. Quindi, i miracoli di Gesù erano una testimonianza da parte del Padre, e quella voce era una testimonianza da parte del Padre.
Visto che il Padre testimoniava di Gesù Cristo, Gesù non testimoniava di se stesso. Piuttosto, la sua testimonianza era uguale a quella del Padre. E perciò, la testimonianza di Gesù è verace ed è pienamente affidabile.
La testimonianza di Giovanni Battista
Gesù sta mostrando, volta dopo volta, che questi Giudei, come anche noi, avevano tanti motivi per credere in Lui. Iniziando dal versetto 33, Gesù parla di Giovanni Battista. Tutti sapevano che Giovanni era da Dio, e quindi, che la sua testimonianza era verace. Giovanni aveva testimoniato di Gesù, che è il Cristo, il Figlio di Dio. Leggo quello che Gesù dice di Giovanni Battista nei versetti 33 e 34.
33 Voi avete mandato a interrogare Giovanni, ed egli ha reso testimonianza alla verità. 34 Ora io non prendo testimonianza da alcun uomo, ma dico queste cose affinché siate salvati. (Giovanni 5:33,34)
Sappiamo che tanti farisei erano andati ad ascoltare Giovanni. Tanti avevano creduto alla sua testimonianza, quando Giovanni aveva dichiarato che Gesù è l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato dal mondo. Questa era una chiara testimonianza che Gesù è il Cristo. Giovanni aveva parlato di Gesù come divino, che esisteva da sempre. Quindi, già dalla testimonianza di Giovanni Battista questi Giudei avrebbero dovuto credere in Gesù. Ma non volevano inginocchiarsi davanti a Dio, perciò, rifiutarono di accogliere Gesù come il Cristo.
Nel versetto 34, Gesù dichiara che Egli non prende testimonianza da un uomo, ovvero, Egli non ha bisogno della testimonianza di altri. Bastava la Sua testimonianza, e i miracoli, e la voce di Dio dal cielo. Ma Gesù parlava con loro anche di Giovanni Battista per mostrare che avevano tutta la testimonianza che serviva per credere in Lui per essere salvati.
Oggi, tante persone dicono che se potessero vedere Gesù con i loro occhi, o se potessero vedere qualche miracolo, allora crederebbero. Ma questo non è vero. Abbiamo già tutta la testimonianza che serve nella parola di Dio. Chi dice che serve ancora qualche prova lo sta dicendo solo come scusa. Dio ci ha dato ampia testimonianza nella Parola di Dio. Quanto è importante che crediamo a quello che Dio ci rivela. Questi Giudei non avevano creduto alle chiare prove che Dio aveva dato a loro.
Andando avanti nei versetti 35 e 36, Gesù continua a parlare di Giovanni Battista, facendo un confronto fra la testimonianza di Giovanni, e i miracoli che Gesù compiva. Leggo questi versetti.
35 Egli era la lampada ardente e lucente; e voi avete voluto gioire per breve tempo alla sua luce. 36 Ma la testimonianza che io ho è maggiore di quella di Giovanni; poiché le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle opere che io faccio, testimoniano di me, che il Padre mi ha mandato. (Giovanni 5:35,36)
Qua, Gesù dichiara che Giovanni era la lampada ardente e lucente. Ricordiamo che Giovanni era usato grandemente da Dio, come testimone di Gesù Cristo. Quindi, in un certo senso, Giovanni era una luce brillante, per illuminare Gesù come il Cristo. E questi Giudei, insieme a tantissimi altri, avevano voluto gioire alla luce di Giovanni. Erano passati dei secoli nei quali Dio non aveva mandato un profeta ad Israele. E perciò, quando c'era Giovanni, il popolo provava grande gioia che di nuovo Dio stava parlando loro tramite un profeta.
Ma se avevano gioito nella testimonianza di Giovanni, quanto di più dovevano gioire nella testimonianza di Gesù Cristo. La sua testimonianza era maggiore di quella di Giovanni, perché Gesù faceva grandi miracoli, mostrandosi il Figlio di Dio. I miracoli di Gesù mostravano che era mandato dal Padre, come Salvatore del mondo.
Mentre leggiamo questo, è importante fermarci per valutare se noi accogliamo veramente di cuore la testimonianza di Gesù Cristo. È solo qualcosa a cui crediamo intellettualmente, oppure, crediamo di cuore, tanto da cambiare il nostro modo di vivere?
Notiamo in tutto questo che Gesù sta dichiarando che la sua testimonianza è verace, perché viene da Dio. Adesso, andando avanti nei versetti 37 e 38, Gesù dichiara ancora una volta che il Padre stesso aveva testimoniato di lui, ma che loro non avevano accolto quella testimonianza. Gesù spiega il motivo per cui non avevano accolto la sua testimonianza. Questo è lo stesso motivo per cui le persone oggi non credono all'Evangelo. Leggo i versetti 37 e 38.
37 E il Padre, che mi ha mandato, ha egli stesso testimoniato di me; voi non avete mai udito la sua voce, né avete visto il suo volto, 38 e non avete la sua parola che dimora in voi, perché non credete in colui che egli ha mandato. (Giovanni 5:37,38)
Gesù ripete che il Padre aveva testimoniato di Lui. E poi, Gesù condanna queste persone, perché non avevano udito la voce del Padre, né avevano visto il Suo volto. Inoltre, nonostante questi uomini si dichiaravano uomini di Dio, si ritenevano uomini che insegnavano di Dio, in realtà, la Parola di Dio non dimorava in loro, perché loro non credevano in Gesù Cristo, che Dio Padre aveva mandato.
È estremamente importante capire questa verità. Nel versetto 23, Gesù aveva dichiarato che chi non onora il Figlio non onora neppure il Padre. Qua, dichiara che chi non crede nel Figlio, non ha la Parola di Dio in sé. Non si può credere in Dio Padre e rifiutare di credere veramente e pienamente in Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Chi rifiuta Gesù rifiuta Dio. Perciò, tutte le religioni che non accettano che Gesù è il Figlio di Dio non seguono veramente Dio. E anche chi dice di credere in Gesù, se non crede in Lui per chi dichiara di essere, cioè, pienamente divino, non ha la Parola di Dio in sé.
È credendo in Gesù Cristo che crediamo nel Padre.
Applichiamo questo a noi
Il brano continua, ma fermiamoci qua, per valutare quello che abbiamo letto finora.
In questo brano, come nei versetti che abbiamo considerato nell'ultimo sermone, Gesù sta mostrando chiaramente la sua divinità. Gesù parla del fatto che Egli dà vita ai morti, dicendo che vivifica le persone che Egli salva.
Gesù parla molto in questo brano del giudizio. Quanto è importante che ricordiamo che sta per arrivare il giudizio. TUTTO quello che appartiene a questo mondo sarà lasciato. Ogni persona apparirà davanti a Gesù Cristo per essere giudicata. Chi non avrà già ricevuto il perdono, sarà condannato al tormento eterno.
Quanto è importante che proclamiamo l’Evangelo a tutti, finché c’è tempo. La salvezza è solo oggi. Quando Gesù arriverà per giudicare, sarà troppo tardi. Oggi è il giorno della salvezza. Il giudizio sta per arrivare. Viviamo alla luce di questo. Diamoci da fare ad annunciare la salvezza, mentre c’è ancora tempo.
Parlando del giudizio, abbiamo visto che saremo salvati in base alle nostre opere. La salvezza è per fede, ma la vera fede produce una vita piena di buone opere. Viviamo per avere chiara evidenza della nostra salvezza. Viviamo per la gloria di Dio.
Ricordiamo che Gesù Cristo è pienamente Dio, come anche questo brano ci dimostra. Egli dà la vita ai morti, ovvero, Egli dà la vita spirituale, la vita eterna, a persone che sono spiritualmente morte. Confidiamo in Lui.
Ricordiamo anche che l’unico modo di credere veramente in Dio è quello di credere in Gesù Cristo, che Dio ha mandato. Quindi, chi dice di credere in Dio, ma in realtà, non crede in Gesù Cristo come il proprio Salvatore e Signore, non ha una vera fede in Dio.
O che possiamo vedere sempre più di Gesù Cristo, e vedere la salvezza in Lui.