Aiuto Biblico

Evangelizzare con tanto frutto

Giovanni 4:27-42

Sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 7 agosto 2022, – cmd dp –
Descrizione: Giovanni 4:27-42 la donna samaritana evangelizza altri
parole chiavi: donna samaritana, Samaria, samaritani, evangelizzare, evangelizzazione, salvezza, frutto

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Qual è il vero cibo, che soddisfa veramente? Oggi, impareremo da Gesù qual è il vero cibo.

Nel nostro ultimo studio nell'Evangelo di Giovanni 4, abbiamo visto come Gesù ha evangelizzato la donna samaritana. Lui le ha parlato di alcuni benefici della salvezza, e poi, quando lei diceva di volere quei benefici, Lui le ha messo davanti il suo peccato. La salvezza è il perdono dei nostri peccati in modo da essere riconciliati con Dio. Perciò, è fondamentale riconoscere i propri peccati per poterli confessare ed essere perdonati da Dio. Quindi, una parte essenziale dell'evangelizzazione è parlare del peccato. È solo quando una persona si riconosce come peccatore, colpevole davanti a Dio, che può credere in Gesù Cristo per essere perdonata.

Quando la donna samaritana ha capito che Gesù era da Dio, visto che Gesù aveva parlato con lei dei suoi peccati dei quali umanamente non avrebbe potuto conoscerli, la donna ha chiesto a Gesù del Cristo. Questa donna peccatrice aspettava il Cristo. Gesù si è rivelato a lei come il Cristo, e lei ha creduto in Lui.

Oggi, vogliamo andare avanti nella storia da questo punto. Gesù si trova al pozzo a parlare con questa donna, lei crede in lui come Cristo, e a quel punto, arrivano i discepoli. Trovate con me Giovanni 4. Seguite mentre leggo dal versetto 27.

27 In quel mentre arrivarono i suoi discepoli e si meravigliarono che parlasse con una donna; nessuno però gli disse: "Che vuoi?" o: "Perché parli con lei?". 28 La donna allora, lasciato il suo secchio, se ne andò in città e disse alla gente: 29 "Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto; non sarà forse lui il Cristo?". 30 Uscirono dunque dalla città e vennero da lui. (Giovanni 4:27-30)

Quando arrivarono i discepoli, erano meravigliati del fatto che Gesù parlava con una donna. Ricordate che in quella cultura, un uomo giudeo non parlava con una donna in pubblico, ed ancora meno con una donna samaritana. Essendo in Samaria, era ovvio che lei era una donna samaritana. Per loro, era incomprensibile che Gesù parlasse con lei. Però, per rispetto di Gesù, sapendo già che era da Dio, non osavano fare domande. Considerando anche quanto i Giudei disprezzavano i samaritani, per loro sarebbe stato quasi impossibile credere che Gesù avrebbe evangelizzato una donna così. Ma ecco Gesù, che parlava con questa donna. Erano meravigliati ma non dicevano nulla.

Ricordate che la donna era venuta per prendere l'acqua. Gesù le aveva chiesto da bere, non avendo Lui un secchio. Quindi, la donna lascia il suo secchio e torna subito in città. Non sappiamo se ha lasciato il secchio per lasciare a Gesù l'acqua, oppure solo perché aveva grande fretta di andare e parlare con le altre persone di Gesù. Ma in ogni caso, ha lasciato il suo secchio, ed è andata subito nella sua città per annunciare a loro Cristo.

Mi colpisce quello che lei ha detto quando tornò nella sua città. Ricordate che questa era una donna che aveva avuto cinque mariti, e ora conviveva con un altro uomo. In quella società, sarebbe stata considerata una grande peccatrice, e probabilmente era odiata da tante altre donne, visto che era stata con così tanti uomini. Forse aveva rovinato vari matrimoni. Ma lei è tornata nella sua città per proclamare quello che aveva scoperto di Gesù, il Cristo.

Con la frase: “venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto”, lei sta dichiarando che quest'uomo, Gesù, aveva parlato dei suoi peccati. Sappiamo questo perché Gesù le aveva parlato del suo peccato e cioè di essere stata con tanti uomini. E quindi, sappiamo che era questo quello che lei intendeva. Inoltre, sappiamo che molto spesso, la Bibbia ci dà solo un resoconto, non tutto il discorso completo. Quindi, possiamo capire che lei diceva alle persone che Gesù aveva parlato con lei della sua vita peccaminosa.

Poi, alle persone con cui parla fa la domanda: non sarà forse lui il Cristo?

Cioè, lei spiega alle persone che quest'uomo a lei sconosciuto aveva parlato con lei dei suoi peccati. Un uomo normale non avrebbe potuto conoscere i peccati di un'altra persona a lui sconosciuta. E poi dicendo: non sarà forse lui il Cristo?, era questo il suo modo indiretto per far loro capire che lei aveva capito che Lui è il Cristo. E poi, esorta le persone ad andare a vedere quell'uomo, cioè, Gesù.

Fermiamoci qua per capire quello che sta succedendo. Pochi minuti prima, Gesù si era rivelato a questa donna come il Cristo. Lei subito va nella sua città per chiamare gli altri a venire a vedere quest'uomo, per far loro capire che Lui è il Cristo. Cioè, lei riconosce che Gesù è il Cristo, e subito inizia ad evangelizzare altri.

Questa donna non era una donna stimata in città. Era una grande adultera. Questa donna non era esperta nella dottrina. In più, per evangelizzare gli altri, questa donna doveva parlare dei suoi peccati. Ma nessuno di questi fatti ostacolava questa donna. Lei aveva trovato il Cristo, e voleva subito proclamarlo agli altri. Questo era il suo cuore. O che possiamo noi avere un cuore così. Nonostante gli ostacoli, nonostante le difficoltà, nonostante il rischio di essere disprezzati, proclamiamo Cristo agli altri.

Cosa ha prodotto il suo impegno nell'evangelizzare queste persone?

In base alle testimonianze di questa donna, le persone della sua città uscirono per andare a Gesù. Erano pronti a camminare per vari chilometri sotto il sole per conoscere il Cristo.

La mietitura e gli operai

Torniamo adesso al pozzo per capire i discorsi che Gesù faceva con i suoi discepoli. Ricordate che i discepoli avevano lasciato Gesù affaticato al pozzo, mentre loro andavano a comperare del cibo. Ora, erano tornati con il cibo, e volevano che Gesù mangiasse. Prima di leggere i versetti da 31 a 34, voglio ricordare che Gesù aveva spiegato le verità spirituali alla donna facendo un paragone con l'acqua, parlando dell'acqua del mondo, e anche dell'acqua che veniva da lui. Adesso, con i discepoli, fa un paragone simile. Fa un confronto fra il cibo del mondo, e il vero cibo che viene da Dio. Come l'acqua del mondo non può soddisfare a fondo, ma solo l'acqua che viene da Dio, allo stesso modo solo il vero cibo che viene da Dio può soddisfare il cuore. Seguite mentre leggo i versetti da 31 a 34.

31 Intanto i suoi discepoli lo pregavano dicendo: "Maestro, mangia". 32 Ma egli disse loro: "Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete". 33 I discepoli perciò si dicevano l’un l’altro: "Gli ha qualcuno forse portato da mangiare?". 34 Gesù disse loro: "Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere l’opera sua. (Giovanni 4:31-34)

Certamente, i discepoli avevano un buon cuore, volendo che Gesù mangiasse. Stavano pensando ad un suo bisogno fisico. E Gesù aveva bisogni fisici, come noi. Ma Gesù, con la sua risposta, dimostra che i bisogni fisici sono secondari rispetto ai nostri bisogni spirituali.

Loro offrono a Gesù cibo materiale. Gesù spiega che Lui aveva un cibo che loro non conoscevano, che è un cibo spirituale. Loro non capivano perciò, Gesù spiega che il suo cibo, in senso simbolico, era quello di fare la volontà di Dio. Era di compiere l'opera di Dio.

Quando Gesù spiega che questo è il suo cibo, sta spiegando che come il cibo soddisfa la fame del corpo, il suo cibo soddisfa il vuoto spirituale che c'è in ogni uomo. Quando aveva detto che loro non conoscevano questo cibo, vuol dire che a quel punto, prima dell'arrivo dello Spirito Santo, non capivano pienamente la gioia di fare la volontà di Dio. Stavano capendo di più, ma non erano ancora arrivati a quel punto.

Quando i discepoli dimostrano di non aver capito, Gesù spiega in modo chiaro che il suo cibo, chiaramente in senso simbolico, come anche l'acqua che aveva offerto alla donna era simbolica, il suo cibo era quello di fare la volontà di colui che lo aveva mandato, ovvero, di Dio Padre. Il suo cibo è quello di compiere l'opera di Dio.

È importante che ci fermiamo per capire quello che Gesù sta dicendo. Come con la donna samaritana, Gesù aveva fatto un confronto fra l'acqua come elemento materiale e l'acqua spirituale, ora fa un confronto fra cibo materiale e cibo spirituale. Certamente, Dio ci ha creati con un corpo fisico, e abbiamo bisogno sia di acqua che di cibo. Entrambi sono necessari nel piano di Dio. Ma ricordate che siamo anche un essere spirituale, che vive durante questa vita in questo corpo fisico. Come il fisico ha bisogno di cibo e acqua per essere saziato, così anche l'anima ha bisogno di acqua spirituale per essere soddisfatta. E parlando adesso con i suoi discepoli, Gesù sta spiegando a loro che c'è un cibo spirituale che vale di più del cibo materiale. Quel cibo è fare la volontà di Dio.

Per capire meglio questo, consideriamo che cos'è il cibo. A livello fisico, se ci manca il cibo, abbiamo un grande vuoto. Finché non riempiamo quel vuoto, ovvero finché non prendiamo del cibo, non possiamo stare bene fisicamente. Quando hai tanta fame, questo diventa un bisogno che non puoi ignorare.

Quando hai buon cibo, e ne mangi quanto te ne serve, sei sazio. Sei fisicamente soddisfatto. Mentre prima stavi male adesso stai bene. Ogni essere umano capisce questo.

Similmente, esiste il cibo spirituale. Come il corpo ha bisogno di cibo materiale, l'anima ha bisogno di cibo spirituale. Senza quel cibo, il vero cibo, l'anima non può essere soddisfatta. Gesù spiega che il suo cibo, che è il vero cibo, è quello di fare la volontà di Dio, ovvero di compiere l'opera di Dio. Questo soddisfa l'anima.

Allora, mi fermo per chiedere a ciascuno di noi: Come stai cercando di soddisfare la tua anima? Quale cibo stai mangiando per la tua anima? Nel mondo, si cerca quello che soddisfa la carne. Si cerca l'approvazione degli uomini, si cercano belle esperienze, si cercano cose materiali, si cercano i piaceri. Qua, Gesù ci fa capire che il cibo che lui cerca, che è l'unico vero cibo anche per noi, è quello di fare la volontà di Dio, di compiere l'opera di Dio. Questa è l'unica cosa che soddisferà la tua anima. Quindi, dove stai cercando la tua soddisfazione?

Gesù offre a loro questo cibo

A questo punto, Gesù offre ai suoi discepoli questo cibo di cui sta parlando. Offre a loro l’opportunità di fare la volontà di Dio, di compiere l'opera di Dio. Ricordate che Gesù aveva appena evangelizzato la donna samaritana. Lei era tornata nella sua città per proclamare il Cristo e per chiamare le persone a venire a vedere colui che potrebbe essere il Cristo, perché aveva parlato con lei dei suoi peccati. Nel versetto 30 abbiamo letto che uscirono dalla città per andare da Gesù. Quindi, mentre Gesù parlava con i suoi discepoli questa massa di persone da quella città stava venendo verso di loro. Ricordate che era poco dopo mezzogiorno, quindi completamente sotto il sole. In quell'epoca, era normale avere i vestiti bianchi. Quindi, una folla di persone che venivano verso di loro sembrerebbe come un campo pieno di bianco, come frumento pronto per la raccolta. Teniamo questo in mentre mentre leggiamo dal versetto 35 al 38.

35 Non dite voi che vi sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Alzate i vostri occhi e mirate le campagne, come già sono bianchi per la mietitura. 36 Or il mietitore riceve il premio e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore e il mietitore si rallegrino insieme. 37 Poiché in questo è vero il detto: "L’uno semina e l’altro miete". 38 Io vi ho mandato a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete entrati nella loro fatica". (Giovanni 4:35-38)

Come Gesù aveva fatto un paragone fra acqua terrena e l’acqua spirituale, e poi il cibo terreno ed il cibo spirituale, adesso fa un paragone fra una mietitura terrena e una mietitura spirituale. Evidentemente, nei campi di grano davanti a loro mancavano ancora quattro mesi prima della mietitura. Ma egli dice ai discepoli di alzare i loro occhi e guardare le campagne, perché erano già bianche per la mietitura.

Chiaramente, se mancavano quattro mesi, il frumento non era ancora bianco per la mietitura. Però, c'era questa folla di persone che stavano venendo dalla città della donna samaritana per vedere Gesù. Presumendo che erano vestiti maggiormente di bianco, che era normale, i campi erano quindi bianchi, pieni di persone che erano pronte per accogliere Gesù come il Cristo. Erano pronte per la mietitura spirituale.

Poi, Gesù dichiara che ci sono coloro che seminano, e poi coloro che mietono. In questo caso, la donna samaritana aveva seminato, parlando a queste persone di quello che Gesù le aveva dichiarato, e proponendo loro che Lui è il Cristo. Li aveva esortati ad andare a conoscerlo. Quindi quella donna aveva seminato. Adesso, che queste persone andavano, i discepoli sarebbero stati coinvolti con Gesù a mietere. Sarebbero stati loro a raccogliere frutto per la vita eterna. Ma in questo caso, sia il seminatore che il mietitore hanno grande gioia quando le persone credono in Gesù Cristo. Quando Dio produce frutto, il seminatore e il mietitori si rallegrano insieme.

Gesù dichiara poi che li aveva mandati a mietere ciò per cui non avevano faticato. Infatti queste persone andavano, già preparate a credere in Gesù Cristo. I discepoli non dovevano neanche andare in giro a predicare. Queste persone venivano a loro. Altri avevano faticato, in questo caso la donna. E loro stavano per entrare nella fatica degli altri.

Un punto molto importante da tenere in mente qui. Gesù dichiara che il seminatore e il mietitori si rallegrano insieme. A volte Dio ci manda a seminare, e a volte permette che quando seminiamo mietiamo. In altre occasioni, Dio ci chiama a seminare, ma lascia qualcun altro a mietere. Però, ed è molto importante ricordare questo, non è importante chi semina e chi miete. È importante che ci sia frutto, che le persone vengano salvate. Possiamo rallegrarci quando c'è frutto. Nel Padre Nostro, una richiesta centrale è quella che venga il regno di Dio. Quando Dio produce frutto, quando Dio salva, il suo regno sta per venire . E questo dovrebbe darci grande gioia. Quindi, impegniamoci in quello che Dio ci dà da fare, che sia seminare, o che sia mietere. La cosa importante è che siamo fedeli ad adoperarci per il regno di Dio, o, come Gesù aveva detto, per compiere l’opera di Dio.

Quando siamo fedeli nel fare quello che Dio ci dà da fare, a fare la volontà di Dio, allora, abbiamo il cibo spirituale di cui Gesù parla in questo brano. E allora il nostro cuore sarà soddisfatto. Allora la nostra anima sarà sazia.

Il cuore di Gesù per i samaritani

Prima di leggere i prossimi versetti, è importante ricordare alcune realtà di quell'epoca. Prima di tutto, i Giudei disprezzavano grandemente i samaritani. Non avevano rapporti con loro. Inoltre, per i Giudei, era pressoché impossibile credere che Dio avrebbe salvato i samaritani. Per i Giudei, la salvezza era solo per loro. Per i Giudei, quando sarebbe venuto il Cristo, Egli sarebbe stato il Salvatore dei Giudei. Questa era la loro mentalità.

Allora, tenendo questo in mente, leggiamo dal versetto 39 al 42. Questi sono i samaritani che avevano sentito la testimonianza della donna samaritana. Seguite mentre leggo, solo il versetto 39 all’inizio.

39 Ora, molti Samaritani di quella città credettero in lui, a motivo della parola che la donna aveva attestato: "Egli mi ha detto tutte le cose che ho fatto". (Giovanni 4:39)

Dalla testimonianza di quella donna, molti samaritani già credevano in Gesù come il Cristo. Cioè, la testimonianza di quella donna fu usata grandemente nella vita di molte di quelle persone. Questa semplice donna, una grande peccatrice, avendo creduto in Gesù come Cristo, ora era una forte testimonianza di Lui. Infatti, a questo punto, escludendo Giovanni battista, nessuno aveva evangelizzato così tante persone in modo che credessero in Gesù come il Cristo.

Questo è incredibile! Dio si serve di chi è umile e pronto a seminare. I frutti non richiedono grandi doni spirituali o grande capacità. Richiedono semplicemente la fede in Cristo e un grande desiderio di proclamarlo ad altri. Questa donna era pronta a proclamare Cristo, anche parlando dei propri peccati, per mostrare che Gesù è il Cristo. E molti samaritani in quella città avevano già posto la loro fede in Gesù per mezzo della sua testimonianza.. Quindi, furono salvati, tramite la testimonianza di questa donna.

Prego che possiamo avere la fede e lo zelo di questa donna samaritana.

Poi, arrivando a Gesù, questi samaritani, disprezzati dai Giudei, chiesero a Gesù di restare con loro. Leggo i versetti 40 a 42.

40 Quando poi i Samaritani vennero da lui, lo pregarono di restare con loro; ed egli vi rimase due giorni. 41 E molti di più credettero a motivo della sua parola. 42 Ed essi dicevano alla donna: "Non è più a motivo delle tue parole che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che costui è veramente il Cristo, il Salvatore del mondo". (Giovanni 4:39-42)

Gesù accetta la loro richiesta, e rimane con loro ben due giorni. Due giorni in cui insegnava loro, e lo sappiamo dal fatto che dice che credettero a motivo della sua parola. E allora, molti di più credettero in Gesù come Cristo per mezzo dell'insegnamento di Gesù.

Quando dicono che non era più a motivo delle parole della donna, non stanno disprezzando quella testimonianza, ma stanno dicendo che ora avevano sentito Gesù direttamente, la loro fede era basata su quello. La donna è stata usata grandemente da Dio. Ma adesso avevano sentito Gesù stesso.

Verità da riconoscere

Ci sono delle verità incredibili qui. Da quello che leggiamo, Gesù non ha fatto alcun miracolo fra questi samaritani. Dicono che credettero a motivo della sua parola. Eppure, tanti hanno creduto in lui come il Cristo. Avevano capito quello che i Giudei fino a quel momento non avevano capito. Che grande lezione qui!

I Giudei erano molto più religiosi dei samaritani. Avevano la religione più giusta, molto più legata alla parola di Dio. Eppure, fino a questo momento, pochissimi Giudei avevano creduto veramente in Gesù. Ma qua, troviamo tanti samaritani che avevano creduto in Gesù come il Cristo.

Inoltre, i Giudei volevano i miracoli. Cioè non credevano alla semplice parola di Gesù. Ma questi samaritani hanno creduto alla parola di Gesù. Per loro bastava la parola. Che esempio per noi.

Quello che loro dichiarano è anche molto importante. Notate che loro dicono: noi stessi abbiamo udito e sappiamo che costui è veramente il Cristo, il Salvatore del mondo.

Prima, riconoscono Gesù come il Cristo. E non solo, riconoscono Gesù come il Salvatore del mondo! I Giudei non avrebbero mai detto questo. Avrebbero detto che il Cristo era il Salvatore dei Giudei. Ma questi samaritani capivano che la salvezza non era solo per i Giudei, ma era per chiunque accoglieva Gesù come il Cristo. E perciò, vediamo che questi samaritani, popolo disprezzato dai Giudei, aveva capito molto di più dei Giudei.

Quindi, per noi?

Che forte lezione per noi! Quando pensiamo all’evangelizzazione, spesso pensiamo che servono grandi cose. Servono gli opuscoli giusti, servono incontri che possono attirare la gente, serve chi è bravo a predicare.

Ma in questo brano, vediamo che Dio si serve di una semplice donna peccatrice. Appena lei crede in Gesù come il Cristo, subito inizia a parlare con gli altri. Lei semina. Non le importa come la vedono. Vuole che vedano il suo Cristo. E tramite lei, tanti credettero in Gesù.

Abbiamo visto che Dio chiama alcuni a seminare, ed altri a mietere. La cosa importante è di essere fedeli a quello che Dio ci chiama a fare. Sarà Dio a portare frutto, quando Egli lo decide. Se abbiamo una prospettiva eterna, possiamo trovare grande gioia, sia che abbiamo seminato sia che abbiamo mietuto.

La mia preghiera è che possiamo essere luce, che possiamo parlare di Cristo senza vergogna, che possiamo seminare largamente. Poi, aspettiamo che Dio provvederà la mietitura. Tutto per la gloria di Dio.