Aiuto Biblico

Chi crede non è condannato

Giovanni 3:17-21

Sermone di Marco deFelice, www.Aiutobiblico.org per domenica, 1 maggio 2022, – cmd dp –

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Ricordate qual è l’avvenimento più grande di tutta la storia?

È quando Dio ha dato il suo unigenito Figlio per provvedere la salvezza, affinché chi crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna. Ed è stato l’amore di Dio che Lo ha spinto a dare suo Figlio.

Nell'ultimo sermone, abbiamo considerato Giovanni 3:16:

Poiché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna. (Giovanni 3:16)

In quel sermone, abbiamo considerato il significato del fatto che Dio ha dato il suo unigenito Figlio. Abbiamo visto che Lo ha mandato nel mondo, prendendo l’umanità, per caricarsi del peccato di uomini peccatori, e poi, subire l'ira di Dio per pagare la condanna di quei peccati. Abbiamo considerato che questo è un dono immenso, in realtà inconcepibile. È troppo grande per essere veramente capito a fondo. Poi, abbiamo considerato brevemente il senso di perire, e anche il senso di avere la vita eterna.

Consideriamo più a fondo il senso di perire, e anche il senso di avere la vita eterna. Queste due realtà sono proprio il contrario l’una all’altra. Ognuno si trova o nell’una o nell’altra. O si perirà, o si avrà la vita eterna. Non c’è via di mezzo.

Allora, cosa vuol dire perire? Perire vuol dire essere allontanato totalmente dalla presenza di Dio per tutta l'eternità. Infatti, quando Gesù Cristo ritornerà nel mondo per giudicare tutti gli uomini, la punizione per coloro che non avranno ricevuto il perdono in Gesù Cristo sarà la distruzione eterna, ovvero, essere allontanati eternamente dalla faccia del Signore, ovvero respinti totalmente dalla presenza di Dio. Vi leggo di quel giudizio in 2Tessalonicesi 1, dalla metà del versetto 7.

...quando il Signore Gesù Cristo apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, 8 in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono all’evangelo del Signor nostro Gesù Cristo. 9 Questi saranno puniti con la distruzione eterna, lontani dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza, (2Tessalonicesi 1:7-9)

Ricordiamo che ogni buon dono, ogni cosa bella nella vita, viene da Dio. Perciò, essere allontanato dalla presenza di Dio per tutta l'eternità vuol dire essere allontanato da Dio stesso, ed è la cosa più terribile, ed anche da ogni benedizione da parte di Dio. Tutto quello che è bello, tutto quello che è buono, tutto quello che è gradevole, tutto quello che può in alcun modo dare gioia al cuore, viene da Dio. Essere allontanato eternamente da Dio vuol dire essere allontanato da tutto quello che è bello e buono e gradevole, perché tutto quello che è buono viene da Dio e rispecchia Dio. E solo Dio stesso può soddisfare il cuore.

Questo vuol dire essere allontanato anche dal riposo, dalla tregua, dalla mancanza di dolore. Perire vuol dire essere tormentato giorno e notte nei secoli dei secoli.

Il luogo che Dio ha preparato per questa perdizione si chiama il lago di fuoco e zolfo. È un posto di tormento, giorno e notte, nei secoli dei secoli. Là, non c'è nulla di buono e di bello, e non c'è alcuna speranza che la situazione possa mai cambiare.

Questa è la perdizione, e questo è quello che il nostro peccato merita. Infatti, non ravvedersi dal proprio peccato vuol dire non volere Dio nella propria vita. Vuol dire non volere che Dio regni nella propria vita. Vuol dire voler fare di testa propria, anziché seguire la guida di Dio.

Le persone vogliono le benedizioni di Dio, ma non vogliono Dio. Ma per l’eternità, chi non vuole Dio, non avrà nemmeno alcuna benedizione da Dio.

Quindi, la perdizione eterna è avere quello che il cuore vuole in questa vita: essere lontani da Dio. Quindi, vuol dire essere totalmente separati da Dio, e da ogni bene di Dio, per tutta l’eternità, in tormento.

Pensate alla vita intorno a noi. Tutti godono delle benedizione di Dio in qualche modo. Anche le persone che odiano Dio possono godere del sorriso di un bambino. Anche una persona malvagia può godere la bellezza di un tramonto, o la bontà di qualche cibo. Il fatto di respirare e di avere qualcosa da mangiare è una benedizione di Dio, anche per chi non lo riconosce. Dio inonda il mondo di tante benedizioni che gli uomini ricevono indistintamente, sia coloro che sono riconciliati con Dio, sia coloro che sono ancora nemici di Dio.

In Atti 14, L’apostolo Paolo descrive la bontà di Dio come motivazione per cercare Dio. Vi leggo quello egli dichiara ai pagani a Lista:

“15 "Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo esseri umani con la vostra stessa natura e vi annunziamo la buona novella, affinché da queste cose vane vi convertiate al Dio vivente che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi. 16 Nelle generazioni passate egli ha lasciato che tutte le nazioni seguissero le loro strade; 17 ma non ha lasciato se stesso senza testimonianza, facendo del bene, dandoci dal cielo piogge e stagioni fruttifere e riempiendo i nostri cuori di cibo e di gioia".” (Atti 14:15-17 LND)

Quanto è importante capire che Dio riempie il mondo con benedizioni, che arrivano a tutti gli uomini, in questa vita. Ma chi rimane nel suo peccato, al giudizio alla fine del mondo, sarà respinto dalla presenza di Dio per sempre. Sarà respinto dalla presenza di Dio, e anche da ogni benedizione. Avrà un'eternità di tormento, che non finirà mai, in cui non ci sarà alcuna speranza. Questa è la perdizione. Questa è la fine che ogni persona merita per se stessa. Gesù Cristo è venuto per salvarci da questa eternità.

Ecco questa è la perdizione. Che cos’è allora la vita eterna?

La vita eterna è proprio il contrario della perdizione.

La vita eterna è essere riconciliati con Dio, per stare in stretta ed intima comunione con Dio per tutta l'eternità. È godere di Dio, e le benedizioni di Dio, totalmente, completamente ed eternamente. È conoscere Dio e dimorare con Dio, ed essere totalmente soddisfatti in Dio. Questa è la vita eterna. Come la perdizione è più terribile di quanto possiamo veramente comprendere, la vita eterna è “più meravigliosa” di quanto possiamo comprendere in questa vita.

Allora, rileggo Giovanni 3:16, per capire che Dio ha tanto amato il mondo che ha mandato il Figlio per salvarci dalla perdizione, e per offrire la vita eterna. Leggo di nuovo quel versetto.

Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Giovanni 3:16)

Dio ha dato suo Figlio, e come abbiamo visto, dare suo Figlio in questo contesto significa mandarLo sulla terra, prendere forma umana, caricarLo del peccato di uomini peccatori per subire l'ira di Dio al posto degli uomini peccatori, tutto quello che essi avrebbero dovuto subire per tutta l'eternità.

Chi sarà salvato? Chi crede nel Figlio, chi crede che Gesù è il Figlio di Dio, e che ha compiuto la salvezza sulla croce, e riconosce di aver bisogno di quella salvezza, quella persona non perirà, ma riceverà la vita eterna. Questo è il messaggio di questo versetto. L'amore di Dio è così grande che ha dato suo Figlio per salvare uomini peccatori.

Nella Bibbia, impariamo che ci sono due volte in cui il Figlio di Dio viene al mondo. C’è la prima volta, di cui leggiamo negli Evangeli, e poi ci sarà la seconda volta, quando Cristo ritornerà per giudicare il mondo. Andando avanti in questo brano, leggiamo il motivo per cui Dio ha mandato suo Figlio la prima volta.

Lo scopo della prima venuta

Seguite mentre leggo il versetto 17, che spiega il motivo per il quale Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è venuto nel mondo quella prima volta.

17 Dio infatti non ha mandato il suo Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui. (Giovanni 3:17)

In realtà, questo versetto rende chiaro che ci sarà il giudizio, in quanto parla della salvezza, e la salvezza è sempre salvezza da qualcosa, che sappiamo essere dal giudizio.

Quindi ci sarà il giudizio, quando Gesù Cristo verrà come giudice del mondo. Quella sarà la sua seconda venuta. Ma la prima volta, il Figlio di Dio non è stato mandato nel mondo per condannare il mondo, ma per provvedere la salvezza.

Nella prima venuta del Figlio di Dio, Egli ha compiuto la salvezza, e poi ci ha lasciato con il comandamento di proclamare l’evangelo a tutti. Ogni persona che viene salvata ha l’incarico da Cristo di proclamare l'evangelo. Tutti gli uomini devono sentire l'evangelo di Dio.

Gesù è venuto affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui. In altre parole, Gesù è venuto per morire sulla croce, per pagare la condanna, in modo che tutti coloro che si ravvedono e credono nella sua opera saranno perdonati e riconciliati con Dio. Riceveranno la vita eterna.

Oggi, per mezzo dell'opera del Figlio di Dio, la salvezza è disponibile per tutti. Ma non tutti vengono salvati. Infatti, tanti brani dichiarano in modo categorico che non tutti saranno salvati.

Per esempio, in Matteo 7, Gesù Cristo stesso dichiara:

13 Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa.. 14 Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano! (Matteo 7:13,14)

Quindi, Gesù Cristo ha provveduto la salvezza, ma non tutti verranno salvati. Abbiamo letto in Giovanni 3:15 e 16 che chi crede in Lui sarà salvato. Cioè, chi riconosce il suo bisogno, ovvero chi riconosce di essere peccatore, e quindi, non salvato, e crede che Gesù Cristo è morto per i suoi peccati, quella persona sarà salvata. Ma chi non riconosce di cuore la propria condizione, e chi non crede che l'unica salvezza è per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo, non sarà salvato.

Chi sarà salvato

Il brano continua, e rende ancora più chiaro chi sarà salvato e chi non sarà salvato. Per capire correttamente questo, ricordiamo che di natura, siamo tutti peccatori. Siamo tutti colpevoli davanti a Dio. Siamo tutti sotto condanna, bisognosi della salvezza che si trova solamente in Gesù Cristo. Riconoscendo il nostro bisogno della salvezza, e che il nostro peccato ci condanna, leggo il versetto 18.

18 Chi crede in lui non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. (Giovanni 3:18)

Chi è che viene salvato, perdonato, e non più condannato? Chi crede nel Figlio di Dio non è condannato. In altre parole, una persona colpevole davanti a Dio, se crede veramente in Cristo, viene perdonato, la sua condanna viene pagata in Cristo, e non è più condannato.

Abbiamo letto nei versetti 14 e 15 che il Figlio dell'uomo doveva essere innalzato, come il serpente al tempo di Mosè, che vuol dire, innalzato sulla croce. Abbiamo visto che questo vuol dire che Egli avrebbe preso il peccato di tutti coloro che guardano a Lui con fede. Perciò, questo vuol dire che chi era condannato e crede in Gesù Cristo non è più condannato. La sua condanna viene pagata da Cristo. Che meravigliosa verità! C’è vero perdono e liberazione dalla colpa in Gesù Cristo

Notate che il versetto elenca due categorie di persone. Da una parte c'è chi crede in Lui, questo è credere nel vero senso della parola, e poi, c'è chi non crede in Lui. Chi crede non è più condannato. Ma chi non crede è già condannato, chi non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. In altre parole, è già condannato, perché di natura siamo tutti già condannati, perché siamo tutti peccatori. Chi non ha creduto nel Figlio di Dio rimane condannato. Uno può credere nella religione e praticarla, come i farisei. Uno può credere di poter fare più bene che male, come tante persone oggi credono. Uno può credere in qualche mediatore o santo, come tanti oggi. Uno può semplicemente credere che Dio è buono e non condannerà. Ma qualunque sia il pensiero di una persona, se una persona non riconosce che è condannata a causa del proprio peccato, e non crede nell'opera di Gesù Cristo sulla croce come unica salvezza, rimane condannata. Rimane condannata perché non riceve l'unica via di perdono che esiste, che è il sacrificio di Gesù Cristo.

Quanto è importante comprendere che la condizione naturale di ogni uomo è di essere peccatore e quindi già condannato. In Gesù Cristo c'è il perdono, che toglie la condanna. Perché non si crede?

I versetti 19-21 spiegano il motivo per cui le persone non vanno a Cristo per il perdono che Dio offre. Seguite attentamente mentre leggo questi versetti, e poi, cerchiamo di capire il loro senso.

19 Ora il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Infatti chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate; 21 ma chi pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio". (Giovanni 3:19-21)

Le parole: “Ora il giudizio è questo”, descrive quello che lascia l’uomo condannato. Tutti gli uomini sono condannati di natura, siamo tutti peccatori. Ma quello che condanna un uomo quando arriva davanti al giudizio finale è quello che quell'uomo ha fatto con la luce, con il Figlio di Dio, con Gesù Cristo.

Prima, nel versetto 18, abbiamo visto che ci sono due categorie di persone, coloro che credono nel Figlio di Dio, e coloro che non credono in Lui. Qua, vediamo la stessa cosa descritta in un altro modo. Ci sono coloro che vengono alla luce, e coloro che non vengono alla luce. In altre parole, ci sono coloro che vengono a Cristo per la salvezza, e ci sono coloro che non vengono a Cristo per la salvezza.

Notate quello che dichiara il versetto 19:

ora il giudizio è questo: la luce è venuta in un mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce perché le loro opere erano malvagie. (Giovanni 3:19)

Gesù Cristo, la luce, che illumina ogni uomo, è venuto nel mondo. Però, gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Il versetto 20 dichiara che chi fa cose malvagie odia la luce, e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate. È come fanno gli scarafaggi, che girano solo di notte, e scappano appena si accende la luce. Non vogliono essere scoperti.

Gli uomini amano le tenebre. In altre parole, amano il peccato. Amano i vantaggi che il peccato promette. Amano l'approvazione degli altri, amano essere visti bene dagli altri, amano i piaceri del mondo, amano dare spazio al loro orgoglio, amano i benefici terreni che il peccato dà.

Chi ama qualsiasi cosa che è peccato, non può amare la luce. La luce condanna tutte queste cose. Perciò, non si può amare sia la luce che alcuna cosa che appartiene alle tenebre. E per questo, tantissime persone scelgono le tenebre anziché la luce.

La luce è venuta nel mondo, e la luce arriva ad illuminare tanti uomini, ma fanno come gli scarafaggi, si allontanano dalla luce. Infatti, quando uno ama le cose malvagie, arriva ad odiare la luce, perché non vuole che le sue opere siano riprovate.

Consideriamo di più versetto 20. Lo leggo di nuovo.

20 Infatti chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate; (Giovanni 3:20)

Una traduzione letterale delle parole “fa cose malvagie” sarebbe “sta facendo cose malvagie”. In altre parole, si tratta di chi sta camminando nel peccato. Quindi, questo versetto non descrive un vero credente che cade nel peccato e poi si ravvede. Descrive piuttosto uno che cammina nel peccato, come scelta di vita. E chi cammina nel peccato odia la luce.

Uno potrebbe non riconoscere che odia la luce. Pensiamo ad un rapporto fra due persone in cui potrebbe sembrare che tutto vada bene, ma se viene fuori un certo discorso, escono cattiverie dell’uno contro l’altro. In realtà, evitando quel discorso, comunque non c’è amore. È solo che finché certi discorsi non vengono fuori, non si riconosce la cattiveria. Uno potrebbe credere di non avere problemi con Cristo, ma quando Cristo arriva troppo vicino alla sua vita, e mette in evidenza i suoi peccati, allora, si rivela il vero cuore di quella persona verso Cristo. E questo brano dice che è odio.

In contrasto, il versetto 21 dichiara l'opposto per chi crede in Cristo. Lo leggo di nuovo.

21 ma chi pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio". (Giovanni 3:21)

Chi pratica la verità, ovvero chi sta camminando nella luce, trova grande gioia nel venire alla luce, ovvero, trova grande gioia nel venire a Gesù Cristo.

Vi faccio un paragone. Se un bambino sta comportandosi bene, facendo quello che dovrebbe fare, al punto che sa che i genitori saranno contenti di lui, quando i genitori arrivano, lui ha grande gioia ad andare da loro. Ha grande gioia ad essere accolto da loro, ha grande gioia a stare vicino a loro. Ha grande gioia a raccontare e mostrare loro quello che stava facendo. Questo è perché sa che si è comportato bene.

Invece, se un bambino disubbidisce ai genitori, e sa che è in ribellione verso di loro, e sa che quello che sta facendo è sbagliato, quando arrivano i genitori, egli non vorrà andare da loro. Non vorrà avvicinarsi a loro. Anzi, vorrà restare lontano da loro. Potrebbe succedere che comincia perfino a vedere male i genitori, quando lo cercano. Quindi, quando un bambino cammina nella luce, facendo il bene, vuole stare vicino ai genitori, che in questo esempio, rappresentano la luce. Quando invece un bambino cammina facendo il male, vuole allontanarsi dai genitori, che sarebbe come allontanarsi dalla luce. Vede male i genitori, come una persona arriva a vedere male Cristo. Se un bambino continua così, e diventa un ragazzo così, può arrivare perfino ad odiare i genitori.

Chi ama il suo peccato non vuole venire a Cristo.

È importante distinguere fra avvicinarsi alla religione, avvicinarsi agli incontri di chiesa, ed avvicinarsi veramente a Cristo. Uno può essere attivo nelle attività della Chiesa per orgoglio. In quel caso, quello che fa non lo fa veramente per il Signore, ma è per vedersi bene, e per essere visto bene dagli altri.

Conclusione

La domanda che ognuno deve farsi è: io voglio veramente avvicinarmi a Cristo? Perché, se mi avvicino a Cristo, posso essere sicuro che Cristo metterà in evidenza i miei peccati. Gesù Cristo è il santo di Dio. Gesù Cristo odia il peccato. L'opera principale di Gesù Cristo oggi è di santificare coloro che salva. E perciò, se tu ti avvicini veramente a Cristo, sappi che Gesù Cristo ti farà vedere i tuoi peccati.

Se tu veramente vuoi più di Cristo, allora, vorrai vedere i tuoi peccati. Certo, non è piacevole vedere il peccato, ma è l'unico modo per essere perdonati e liberati dai peccati. Chi vuole la luce, chi vuole più di Cristo, va alla luce, presentando i suoi peccati per ottenere il perdono. Questo non è qualcosa che si fa solo una volta, è un cammino giorno per giorno.

C'è una verità bellissima alla fine del versetto 21. Chi crede in Cristo pratica la verità, vive facendo buone opere, e va con gioia alla luce, perché vuole che le sue opere siano manifestate. Cioè, è come un bambino che ha fatto un buon lavoro, e vuole mostrare ai genitori quello che ha fatto. Trova grande gioia a mostrare loro quello che ha fatto, perché sa che avrà la loro approvazione, e sa che avrà portato gioia a loro.

Similmente, chi crede veramente in Cristo trova grande gioia compiere le cose giuste per Dio. Vuole che le sue opere siano manifeste, perché le sue opere sono fatte in Dio. Quello che fa, il modo in cui si impegna, viene fatto in Dio, sono buone opere, portano frutto eterno. Chi vive così non vive per quello che il mondo offre. Non gli importa quello che il mondo offre. Piuttosto, gli importa l'approvazione di Gesù Cristo. Ed è per quello che le sue preghiere rispecchiano il Padre Nostro, in cui chiede che il nome di Dio sia santificato, vuole che il regno di Dio venga, vuole che la volontà di Dio sia fatta. E così, si impegna in questo. Va alla luce, cammina nella luce, ama la luce.

Oh che possiamo vedere la grandezza del perdono noi che siamo perdonati. Eravamo nelle tenebre, eravamo sotto condanna, eravamo senza speranza. Ora, in Gesù Cristo, siamo perdonati. La nostra condanna è stata tolta. Non c’è più condanna per noi, ora, siamo nella luce, ora, abbiamo libero accesso a Dio, ora, possiamo vivere per l’eternità.

Avevamo davanti a noi la perdizione. Ora, abbiamo la vita eterna. Grazie a Dio. E per chi NON ha Cristo? Ravvediti, finché c’è tempo. Corri a Cristo, finché puoi. Non restare nelle tenebre. Non credere alle menzogne del peccato. Va’ alla luce, per ricevere il perdono e la vita eterna, in Gesù Cristo.