Se fosse possibile per te avere il pieno controllo sulle tue circostanze, lasceresti una situazione in cui sei grandemente amato e onorato, per vivere una vita di sofferenza, in cui sarai odiato e disprezzato?
Nessuno di noi farebbe quella scelta. Eppure, Gesù Cristo ha fatto quella scelta, per noi. Il Figlio di Dio era con il Padre e lo Spirito Santo per tutta l’eternità passata, pieno di gloria. Ha scelto di lasciare la gloria, di lasciare la comunione con il Padre, lasciare l’adorazione degli angeli, per venire sulla terra, prendendo forma umana, pur rimanendo Dio, per poter comprare, con la sua morte sulla croce, la nostra salvezza.
Noi facciamo di tutto per stare bene, Gesù Cristo ha scelto di soffrire e anche di morire, per salvarci. Oh che possiamo capire di più l’amore che Dio ci dimostra in questo.
Per circa trent’anni, Gesù ha vissuto come un uomo normale. Teneva nascosta la sua divinità. Però, al momento stabilito dal Padre, Gesù iniziò a manifestarsi come il Cristo, il Figlio di Dio.
Poco prima, per preparare la strada alle persone per credere in Gesù Cristo, Dio mandò Giovanni Battista. Dio fa di tutto per portare le persone alla salvezza. Giovanni Battista predicava, annunciando l’arrivo del Cristo, e chiamando le persone al ravvedimento. Per andare a Gesù, una persona deve capire di essere un peccatore, bisognoso della salvezza.
Gesù iniziò a manifestarsi come il Cristo con il suo battesimo da Giovanni Battista. Quando fu battezzato, scese la voce di Dio dal cielo, dichiarando che Gesù era suo Figlio. Questo era un segno per tutti.
Inoltre, Giovanni Battista dichiarava a tutti che Gesù è il Figlio di Dio, ovvero, il Cristo. Quindi, Dio stava rivelando, sempre di più, che Gesù è il Cristo.
Un altro titolo che Giovanni Battista dava per spiegare cosa il Cristo avrebbe fatto era quello di chiamarlo: l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo. Con questo titolo, Giovanni rivelava il ruolo principale del Cristo: quello di salvare i peccatori, pagando il debito per i loro peccati.
Quando pensiamo a Gesù Cristo, il nostro primo pensiero, più grande, dovrebbe essere quello di riconoscerLo come nostro Salvatore, Colui che ha preso il nostro peccato. Se tu sei salvato, Gesù Cristo è l’Agnello di Dio che ha tolto il TUO peccato, ha preso la TUA condanna, ha preso al tuo posto l’IRA di Dio, ed è stato separato da Dio Padre per poterti riconciliare con Dio.
Oh che possiamo ricordare questo! Questo è quello che non ci fa perdere il nostro primo amore.
Comunque, tornando agli avvenimenti, quando Giovanni Battista ha dichiarato che Gesù è l’Agnello di Dio, il Figlio di Dio, alcuni dei discepoli di Giovanni hanno iniziato a seguire Gesù. Questo è giusto. Loro erano discepoli di Giovanni che annunciava il Cristo che doveva arrivare. Perciò, quando Giovanni indicò Gesù come il Cristo, il Figlio di Dio, era giusto per questi suoi discepoli di lasciarlo per seguire Gesù.
Nell’ultimo sermone, abbiamo visto Gesù chiamare i suoi primi discepoli e che due di quei primi discepoli, Andrea e Filippo, portarono subito altri a Gesù. Quanto è importante che anche noi portiamo altri a Cristo!
Questi primi discepoli conoscevano la testimonianza di Giovanni Battista che Gesù è il Figlio di Dio, quindi il Cristo. Ma ancora non capivano cosa significava che Gesù è il Cristo. Perciò, iniziando in Giovanni 2, l’autore, Giovanni l’apostolo, ci racconta gli avvenimenti, e gli insegnamenti di Gesù, che aiutavano i discepoli a capire veramente che Gesù è il Cristo, e d’altronde aiutano anche noi.
Ricordate che nel mondo di oggi, le persone conoscono il nome “Gesù Cristo”, ma non ne capiscono il senso. Anche noi dobbiamo crescere nel capire realmente cosa vuol dire che Gesù è il Cristo. Infatti, la nostra fede non può essere più profonda di quanto è la nostra conoscenza, vera, di Cristo. Quindi, mentre iniziamo a considerare Giovanni 2, ricordate che lo scopo non è semplicemente di imparare le verità in senso accademico. Piuttosto, se siamo già salvati, stiamo conoscendo meglio il nostro Signore. Se tu NON hai Gesù Cristo come il tuo Signore e Salvatore, allora, è fondamentale capire meglio chi è.
Giovanni 2
Quindi, inizio, leggendo Giovanni 2:1,2. Ricordate che questo avvenimento accadde tre giorni dopo che Gesù aveva chiamato i suoi primi discepoli, probabilmente sei discepoli a quel punto.
1 E tre giorni dopo, si fecero delle nozze in Cana di Galilea, e la madre di Gesù si trovava là. 2 Or anche Gesù fu invitato alle nozze con i suoi discepoli.
Teniamo in mente che Gesù è proprio all'inizio del suo ministero. Aveva appena scelto i suoi primi discepoli e viene invitato a delle nozze a Cana in Galilea, e con Lui i suoi discepoli.
Da quanto capiamo dalla madre di Gesù in questo avvenimento, è probabile che gli sposi erano parenti di lei, e quindi anche di Gesù. Nei prossimi versetti, vedremo la madre intervenire per risolvere un problema e che dà ordini ai servi. Quindi, sembra molto probabile che in qualche modo, questo matrimonio era di parenti di Gesù e di sua madre.
Consideriamo un po’ il matrimonio.
Ricordate che il matrimonio viene da Dio. Dio ha creato l'uomo, e poi, ha creato la donna per l'uomo. Dio ha creato il matrimonio, un uomo e una donna, e questo è il piano di Dio per l'uomo e la donna. Certamente, ci sono casi rari in cui Dio dà il dono del celibato, e quelle persone stanno bene senza sposarsi. Ma il matrimonio è il piano di Dio per la grande maggioranza delle persone. Il fatto che oggi ci sono così tante persone non sposate non è il piano di Dio. È il risultato di una società che cammina lontano da Dio. È il risultato di famiglie che non crescono i loro figli maschi in modo che diventino veri uomini, uomini che sanno amare, uomini che sanno guidare, uomini che sanno prendere l'iniziativa, uomini che sanno curare e proteggere la donna. Quindi, quello che vediamo intorno a noi, con tantissimi adulti non sposati, purtroppo, compreso tanti credenti, è il risultato di una società che vive lontanissima dal piano di Dio. Voglio incoraggiare i genitori con i figli ancora in casa a preparare i vostri figli ad essere buoni mariti e buone mogli, che conoscono Dio e vivono secondo il piano di Dio.
Visto che il matrimonio è da Dio, le nozze sono un momento per celebrare, celebrare la formazione di una nuova famiglia agli occhi di Dio e agli occhi della società. È qualcosa di molto importante, come lo è anche la nascita di un bimbo.
Perciò, Gesù scelse di compiere il suo primo miracolo alle nozze durante un matrimonio.
Quindi, l'autore stabilisce la scena, aiutandoci a capire che appena dopo che Gesù aveva scelto i suoi primi discepoli, va insieme a loro a queste nozze. L'autore menziona inoltre che la madre di Gesù si trovava là, facendoci capire che lei avrà un ruolo in questo avvenimento.
Un problema da risolvere
Ad un certo punto durante le nozze, sorge un problema, e la madre di Gesù interviene, presentando il problema a Gesù. La risposta di Gesù a lei è sorprendente, e ci insegna molto. Seguite attentamente mentre leggo i versetti 3 e 4.
3 Essendo venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno più vino". 4 Gesù le disse: "Che cosa c’è tra te e me, o donna? L’ora mia non è ancora venuta". (Giovanni 2:3,4)
A quel tempo, le nozze duravano almeno un giorno intero, ma spesso anche due o tre giorni.
C'erano tutti gli ospiti, c'era grande gioia e allegria in occasione di questo nuovo matrimonio. Ma ad un certo punto, manca il vino. Spesso, il vino a quell'epoca era molto leggero, con poco contenuto alcolico. Comunque, prima che le nozze si concludessero, finì il vino. La provvidenza di Dio guidava le cose in modo che venisse a mancare il vino. Così, aprì la strada a Gesù per compiere il miracolo.
Quando è venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli fa notare questo problema. Questo ci fa comprendere che, in qualche modo, la madre aveva un ruolo nell'aiutare con l'organizzazione delle nozze. Aveva una certa responsabilità. E perciò, lei presenta questo problema a suo figlio Gesù.
Ci sorge la domanda: Che cosa si aspettava la madre di Gesù da lui? Ricordate che fino a questo punto, Gesù non aveva fatto miracoli. Però, ricordate che l'angelo Gabriele aveva parlato con lei spiegando che il Figlio di Dio sarebbe nato da lei. Quindi, da questo, lei capiva che Gesù era da Dio. Certo, Gesù aveva vissuto come un uomo normale fino a quel momento. Eppure, la madre sapeva nel suo cuore chi era, anche se non capiva tutto.
Inoltre, possiamo presumere che molto probabilmente, la madre di Gesù aveva sentito del battesimo di Gesù, e la voce dal cielo che gli aveva parlato. Considerando quanto Giovanni Battista era conosciuto, è anche molto probabile che lei aveva sentito la testimonianza di Giovanni Battista, che dichiarava che Gesù è l'Agnello di Dio, il Figlio di Dio. Perciò, è molto probabile che anche se non capiva chiaramente cosa volesse dire, la madre capiva che in Lui c'era qualcosa di diverso. E perciò, presenta il problema che il vino era finito a Gesù.
Un'altra cosa importante da notare è che lei non fa una richiesta a Gesù. Non chiede specificamente a Lui di fare qualcosa, ma Lo informa solo del problema. In questo, vediamo la fede. Cioè, se noi abbiamo fede in Dio, non dobbiamo dire a Dio cosa fare. Possiamo solo presentare i nostri problemi a Dio, confidando nel cuore di Dio che farà la cosa giusta.
Comunque, per il fatto che la madre di Gesù va da Lui con questo problema, è chiaro che voleva che Lui facesse qualcosa. Essendo madre di Gesù come uomo, evidentemente credeva di avere un certo diritto di ricevere un aiuto da Lui. Naturalmente, finché Gesù non iniziò a manifestarSi come il Cristo, Gesù era sempre stato pronto ad accogliere le richieste della madre. Ma ormai, Gesù aveva iniziato a rivelarsi non più come un semplice uomo, Gesù, ma come il Cristo, il Figlio di Dio. Ed era importante capire per la madre di Gesù che in quel ruolo, lei non aveva alcun diritto o ruolo particolare nella Sua vita.
Per aiutarla a capire che le cose erano cambiate, quando lei Gli presenta il problema, Gesù le risponde in modo molto sorprendente. Leggo di nuovo il versetto 4.
Gesù le disse: "Che cosa c’è tra te e me, o donna? L’ora mia non è ancora venuta". (Giovanni 2:4)
In quell'epoca, come oggi, era normale per un figlio chiamare sua madre "madre". È il titolo che troviamo in tutto il mondo. Ed è giusto. Ma Gesù non chiama Sua madre con il suo titolo di madre. Piuttosto, la chiama semplicemente "o donna". Questo è molto strano. Perché ha fatto questo?
Gesù sta dimostrando, con quel modo un po' duro di parlare con la sua madre umana, che adesso che egli si stava manifestando come il Cristo, il Figlio di Dio, in questo ruolo, Egli non ha madre. Cioè, come uomo, Gesù ha una madre, che è Maria. Ma come Figlio di Dio Gesù non ha madre. Gesù è Figlio di Dio da tutta l'eternità. È estremamente importante riconoscere e ricordare che come Cristo, come Figlio di Dio, Gesù Cristo non ha madre. Maria è madre di Gesù solo come uomo. Non come Cristo.
E allora, visto che Gesù da questo punto in avanti si stava manifestando come il Cristo, il figlio di Dio, in questo ruolo, Maria non era sua madre. E perciò le dice: Che cosa c'è tra me e te, o donna.
In altre parole, la sta riprendendo, aiutandola a capire che come Cristo, lei non aveva un ruolo particolare con Lui. Non aveva un rapporto speciale, come ha una madre con suo figlio. Questo perché lei non era sua madre nel suo ruolo come Cristo.
Poi, Gesù dichiara: l'ora mia non è ancora venuta. Non era ancora venuta l'ora stabilita dal Padre in cui Gesù doveva manifestarsi pubblicamente al mondo. Gesù doveva fare tutto nel modo stabilito dal Padre. Gesù non faceva mai le cose solo secondo il desiderio delle persone. Perfino sua madre umana non aveva il diritto di fare richieste particolari a lui. Quanto meno noi. Quello che Gesù fa, lo fa perché è la volontà del Padre. E così, per rendere molto chiaro a sua madre umana che ora il suo ruolo era completamente diverso, fa queste dichiarazioni molto categoriche.
la Madre ai servi
La madre capisce quello che Gesù dichiara, perciò, non dice altro a Lui. Semplicemente, si rivolge ai servi. Leggo il versetto cinque.
Sua madre disse ai servi: "Fate tutto quello che egli vi dirà". (Giovanni 2:5)
La madre si rivolge ai servi, evidentemente nel ruolo di una persona che aveva una certa responsabilità, e dice loro: fate tutto quello che Lui vi darà.
Gesù non aveva risposto a lei dicendo che avrebbe fatto qualcosa. Aveva solo fatto capire che lei non aveva alcun privilegio per potergli fare richieste. E così, accettando quello che Gesù le aveva detto, dice semplicemente ai servi di fare qualsiasi cosa che Gesù avrebbe loro chiesto di fare.
Questa è una forte lezione per noi. La madre di Gesù non ha continuato ad insistere con Gesù. Semplicemente ha accettato quello che Lui le ha detto. Non ha risposto a quello che la madre Gli aveva detto. Non ha detto di fare qualcosa. Ma lei semplicemente aveva fede che Gesù avrebbe fatto il giusto, pur non sapendo quello che avrebbe fatto.
Questo è un ottimo esempio da imitare per noi. Non dobbiamo insistere su quello che Dio deve fare per noi. Presentiamo le nostre richieste a Dio, e poi, confidiamo in qualunque cosa che Egli farà. Sarà la cosa giusta, che sia quello che volevamo, o qualcosa totalmente diversa.
Seguiamo l'esempio della madre di Gesù.
Gesù opera in modo non visibile a tutti
A questo punto, l'autore Giovanni descrive il primo miracolo che Gesù fece. Come per gli altri miracoli, lo spiega in termini molto semplici. Essendo Dio, i miracoli di Gesù erano semplici per Lui, ma per noi sono assolutamente impossibili. E perciò, ripetutamente gli Evangeli spiegano i miracoli di Cristo in modo molto semplice.
Leggiamo di questo miracolo. Notate che viene fatto in modo che la folla non ha avuto la minima idea che era stato fatto un miracolo. Infatti lo sapevano, solo i servi coinvolti in questo miracolo, assieme ai discepoli di Gesù, che probabilmente erano seduti accanto a Lui. Mentre leggo, notate anche che questo miracolo fu fatto con grande semplicità. La potenza divina del Figlio di Dio non ha bisogno di fare le cose in modo vistoso. Seguite i versetti 6-8.
6 Or c’erano là sei recipienti di pietra, usati per la purificazione dei Giudei, che contenevano due o tre misure ciascuno. 7 Gesù disse loro: "Riempite d’acqua i recipienti". Ed essi li riempirono fino all’orlo. 8 Poi disse loro: "Ora attingete e portatene al maestro della festa". Ed essi gliene portarono. (Giovanni 2:6-8)
Quello che Gesù fece in questo caso è molto semplice, ed è importante riconoscere che è stato fatto in modo da non essere visibile a nessuno se non solo ai servi ed ai suoi discepoli, seduti con Lui.
Vi erano sei grandi recipienti di pietra, che erano vuoti, che forse non tutti potevano vedere. Erano usati per la purificazione dei Giudei. Secondo le nostre misure, probabilmente ciascuno conteneva circa 75 l. Gesù semplicemente ordinò ai servi di riempire d'acqua quei recipienti. Ubbidirono, riempiendoli fino all'orlo. Quindi, ubbidivano di cuore. Poi, Gesù comandò ai servi di attingere e portare un po' di quello che c’era dentro al maestro della festa. E di nuovo, i servi semplicemente ubbidirono.
Pensate a questi servi. Sapevano che mancava il vino. La madre di Gesù, che evidentemente aveva un ruolo per gestire le cose, ordinò loro di fare tutto quello che Gesù avrebbe detto di fare. E Gesù fa delle richieste che logicamente non avevano senso. Manca il vino. Che senso ha riempire i recipienti con l'acqua? Che senso ha a quel punto attingere dall'acqua che avevano messo dentro il recipiente per portarla al maestro della festa? Logicamente, non aveva senso. Ma questi servi hanno semplicemente ubbidito a Gesù.
Questo è un grande esempio per noi. A volte, possiamo non capire come potrebbe servire quello che Gesù ci comanda. Magari Gesù ci comanda a non mentire, ci comanda di pagare le tasse, comanda al marito di continuare ad amare la moglie quando è difficile. Comanda alla moglie di sottomettersi al marito, anche quando lui non si comporta con saggezza. In tutti questi casi, l'ubbidienza a quello che Gesù comanda potrebbe non avere un senso logico. Ma come questi servi, quello che è saggio fare è confidare semplicemente in quello che Gesù dichiara, ed ubbidire di cuore.
Se noi ubbidiamo solamente quando il comandamento ha senso per noi e pensiamo che ci potrebbe portare bene, quella non è la vera ubbidienza. Quello è seguire i nostri ragionamenti. La vera ubbidienza è capire quello che Gesù comanda, e poi farlo, anche se non vediamo a cosa potrebbe servire.
Il miracolo è compiuto
Quindi, i servi ubbidiscono precisamente a quello che Gesù comanda. Adesso, leggiamo il risultato nei versetti 9-10.
9 E, come il maestro della festa assaggiò l’acqua mutata in vino (or egli non sapeva da dove venisse quel vino, ma ben lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), il maestro della festa chiamò lo sposo, 10 e gli disse: "Ogni uomo presenta all’inizio il vino migliore e, dopo che gli invitati hanno copiosamente bevuto, il meno buono; tu, invece, hai conservato il buon vino fino ad ora". (Giovanni 2:9,10)
Prima di tutto, notate che questo è un grande miracolo. Semplice acqua è diventata un buon vino, più o meno istantaneamente. Questo è fisicamente impossibile, anche se in realtà, tutti i miracoli sono impossibili. Perciò, in questa occasione, Gesù compie un miracolo che un uomo non potrebbe mai compiere. In questo, dimostra la sua gloria, dimostra di avere potenza divina.
Però, oltre a questo, è importante notare che questo miracolo, pur essendo stato fatto durante le nozze, con tante persone presenti, è stato fatto di nascosto da tutti, tranne che dai servi che avevano riempito i recipienti e poi attinto il vino; e poi ai discepoli di Gesù, a cui Gesù aveva permesso di vedere il miracolo.
Certamente, il maestro della festa non capiva perché c'era questo ottimo vino alla fine della festa, anziché all'inizio. Non era questa l'usanza. Anche in questo, vediamo qualcosa del potere di Gesù. Non solo fece trasformare l'acqua in vino, ma in un ottimo vino. Questo ci ricorda che quello che Dio fa, lo fa bene. Dio fa bene tutto quello che fa.
È importante capire perché Gesù fece questo miracolo più o meno in modo nascosto dal pubblico. Se pensiamo, in altre occasioni, c'erano certi miracoli che Gesù faceva ma non voleva che fossero divulgati fino a dopo la Sua risurrezione. I Giudei stavano aspettando il Cristo, ma avevano un concetto sbagliato di chi era il Cristo. Perciò, Gesù si manifestava come Cristo gradualmente. E per questo, fece questo primo miracolo solo per i suoi discepoli e per i servi che ne avevano fatto parte.
La spiegazione del miracolo
Nel versetto 11, l'autore spiega lo scopo e il risultato del miracolo. Consideriamo quello che ci dichiara nel versetto 11. Ve lo leggo.
11 Gesù fece questo inizio dei segni in Cana di Galilea e manifestò la sua gloria, e i suoi discepoli credettero in lui. (Giovanni 2:11)
Qui, arriviamo a quello che in realtà è la parte più importante di questo brano. Dio guida l'autore a spiegare il motivo per cui Gesù fece questo miracolo, e in realtà, anche gli altri miracoli. Questo miracolo non serviva per benedire gli sposi alle nozze, anche se quello era un piccolo risultato secondario. Questo miracolo serviva per manifestare la gloria di Gesù ai suoi discepoli.
Tenete in mente che nella Bibbia, solo Dio ha vera gloria. Perciò, facendo questo miracolo, che nessun uomo avrebbe potuto fare, Gesù Cristo stava manifestando ai Suoi discepoli la Sua gloria divina, ovvero, stava mostrando a loro la Sua divinità. Gesù stava mostrando a loro la chiara evidenza che Egli è il Cristo, il Figlio di Dio. E così, loro potevano credere in Lui.
Ricordate che avevano già creduto alla testimonianza di Giovanni Battista. Però, non capivano a fondo cosa vuol dire che Gesù è il Cristo. Infatti, la loro conoscenza di Gesù Cristo cresceva man mano, fino al punto descritto in Matteo 16 quando vediamo che riconoscono per la prima volta pienamente cosa vuol dire che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio.
E quindi, già con questo suo primo miracolo, capivano più di prima cosa vuol dire che Gesù è il Cristo. Infatti, il versetto dichiara che i suoi discepoli credettero in lui. Credevano in base a quello che capivano. Questo miracolo serviva per aiutarli a capire chi è Gesù, il Cristo.
Questo è lo scopo dei miracoli di Gesù, per loro, e per noi. Infatti, la parola greca per “miracolo” è la parola che vuol dire “segno”. I miracoli erano segni, che indicavano qualcosa. In questo caso, indicavano la divinità di Gesù Cristo. I miracoli perciò mostravano la gloria di Gesù Cristo.
Vediamo questo ripetutamente. Nei miracoli, i discepoli vedevano la gloria di Gesù il Cristo, la gloria che appartiene a Dio. Abbiamo già letto Giovanni 1:14. Eccolo di nuovo.
14 E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come dell’unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità. (Giovanni 1:14).
Poi, c'è quello che Gesù dichiara in Giovanni 14:9-11, parlando con Filippo e gli apostoli, nel momento in cui Filippo Gli chiede di mostrargli il Padre. Gesù gli risponde parlando delle opere che faceva, riferendosi ai miracoli.
9 Gesù gli disse: "Da tanto tempo io sono con voi e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai dici: "Mostraci il Padre?" 10 Non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso. Il Padre che dimora in me è colui che fa le opere. 11 Credetemi che io sono nel Padre e che il Padre è in me; se no, credetemi a motivo delle opere stesse. (Giovanni 14:9-11).
Notate che in questo brano Gesù sta spiegando che sono le opere che aveva fatto, ovvero i miracoli, che mostrano la Sua divinità.
In Giovanni 20:30,31 Giovanni fa riferimento ai miracoli di Gesù, chiamandoli segni, come prova che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e che Giovanni ha scritto dei miracoli per permettere anche a noi di credere in Gesù come il Cristo, il Figlio di Dio. Vi leggo i versetti.
30 Or Gesù fece ancora molti altri segni in presenza dei suoi discepoli, che non sono scritti in questo libro. 31 Ma queste cose sono state scritte, affinché voi crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome.” (Giovanni 20:30,31).
Quanto è importante comprendere lo scopo dei miracoli di Gesù. Lo scopo dei miracoli di Gesù non era principalmente fare del bene, anche se quello era un risultato secondario. Lo scopo principali dei miracoli era di rendere chiaro che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, in modo che le persone possono credere in lui, per ricevere la vita eterna.
Avendo la Bibbia, abbiamo un elenco di tutti i miracoli che servono per farci capire che Gesù è il Cristo. Non ce ne servono altri.
Questo ci aiuta a capire perché Dio non esaudisce la grande maggioranza delle preghiere che chiedono miracoli. Le persone vogliono guarigioni, vogliono che i loro problemi vengano risolti. Vogliono una vita meno difficile. Ma lo scopo di Gesù non era di risolvere i problemi e di darci una vita più facile. Infatti, dopo che Gesù moltiplicò i pani e i pesci, le persone volevano farlo diventare il loro re, per avere una vita più facile. Ma quello non era lo scopo per cui Gesù faceva miracoli.
I miracoli di Gesù servono per darci un solido fondamento affinché possiamo avere fede in lui per essere salvati. Quindi, le nostre preghiere dovrebbero rispecchiare questo.
Quello per cui dobbiamo pregare non è per i miracoli, per darci una vita meno pesante, ma piuttosto, per avere sempre più fede in Gesù Cristo. A volte Dio sceglie di guarire o di compiere un’altra opera potente. Ma non spesso. Cerchiamo la vera guarigione, la guarigione spirituale, la liberazione dai nostri peccati.
Se dovessimo ricevere miracoli tutti i giorni, guarigione da ogni malattia, ogni problema risolto, ma non il perdono dei peccati, comunque arriverebbe la morte, e poi il giudizio. Senza il perdono, ci sarebbe solo il tormento eterno, separati da Dio per sempre.
Il vero miracolo è il perdono dei peccati. E SOLO il Cristo, il Figlio di Dio, può compiere quel miracolo.
Oggi, abbiamo letto del primo miracolo di Gesù. Lo SCOPO di quel miracolo era di mostrare ai discepoli, ed anche a NOI, che Gesù è veramente il Cristo, il Figlio di Dio, e che perciò, possiamo credere in Lui per la salvezza eterna delle nostre anime.
O che possiamo vedere questo, e porre tutta la nostra fede, giorno dopo giorno, in Gesù Cristo. Egli è il Cristo, Egli può salvare. Egli ritornerà per giudicare il mondo, Egli è il Figlio di Dio, il nostro Signore e il nostro Salvatore.
Facciamo come i servi alle nozze, ubbidiamo pienamente a Cristo. Anche la madre non sapeva quello che avrebbe fatto, ma diceva ai servi di ubbidire. Che possiamo noi avere una fede così! Confidiamo in Gesù Cristo. Tutto quello che fa è giusto.