Come va la tua vita in Cristo? Non rispondere in fretta, perché questa è una domanda troppo importante per rispondere ad essa con leggerezza. Piuttosto, questa è una domanda da valutare seriamente.
Certamente, ci sarebbero tanti modi che potremmo usare per valutare l'andazzo della nostra vita. Ma, forse, la misura più importante per indicarci la nostra condizione spirituale è stimare quanto stiamo ubbidendo al comandamento più grande. Trovate con me Marco 12 e leggiamo questo brano ben conosciuto, per considerare il nostro amore, amore per Dio e amore per gli altri. Questo passo della Scrittura ci mostrerà come stiamo andando:
“28 Allora uno degli scribi che aveva udita la loro discussione, riconoscendo che egli aveva loro risposto bene, si accostò e gli domandò: "Qual è il primo comandamento di tutti?". 29 E Gesù gli rispose: "Il primo comandamento di tutti è: "Ascolta, Israele: Il Signore Dio nostro è l’unico Signore," 30 e: "Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza". Questo è il primo comandamento. 31 E il secondo è simile a questo: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Non vi è alcun altro comandamento maggiore di questi". ” (Marco 12:28-31 LND)
Qui vediamo che la cosa più importante nella vita cristiana è di amare Dio con tutto il nostro cuore, anima, mente e forza, e poi anche di amare il nostro prossimo come noi stessi.
Tu ami Dio così? Non sto chiedendoti se ti impegni tanto per servire. Fare tanto per Dio e per gli altri non è la stessa cosa che amare Dio. Ci si può impegnare senza amare Dio. Amare Dio produce il frutto di servire, ma amare Dio con tutto il cuore e tutta l'anima e tutta la forza e tutta la mente descrive un cuore pieno di zelo per il Signore, un cuore che arde per Dio, e poi amare il prossimo produce un cuore che è pronto a perdonare, oltre a desiderare il suo bene e ad impegnarsi per esso.
Quindi, faccio ancora la medesima domanda: “Tu ami Dio così? Ti è facile avere un profondo amore, amore che senti nel tuo cuore, per Dio?
E poi, ami, profondamente, gli altri, come te stesso? Ti è facile perdonare gli altri?”
Infatti, il vero metro di quanto amiamo consiste nel misurare quanto ci è facile perdonare gli altri. Vi leggo il comandamento contenuto in 1 Pietro 4:7,8:
“7 Or la fine di tutte le cose è vicina; siate dunque sobri e vigilanti per dedicarvi alle preghiere, 8 avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché "l’amore coprirà una moltitudine di peccati".” (1 Pietro 4:7-8 LND)
Quindi, quando amiamo molto, saremo prontissimi a perdonare di cuore gli altri, riconoscendo la grandezza del perdono di Dio per noi.
Fratelli e sorelle, credo di poter dire che, se siamo onesti, ognuno di noi manca nell'amare Dio. Molto spesso, il nostro cuore non arde per Dio. Molto spesso, manchiamo nel nostro amore per gli altri.
Mancare nel nostro amore per Dio e per gli altri ci porta a percepire che la vita cristiana è difficile, ci porta a vedere i comandamenti come pesanti, ci porta ad impegnarci senza gioia. Inoltre, quando manchiamo d'amore per altri e ci è difficile perdonare, allora, il loro comportamento è difficile da sopportare.
Riconoscendo che spesso manchiamo nel nostro amore per Dio e nel nostro amore per il nostro prossimo, sorge la domanda: “Come possiamo amare Dio di più? Come possiamo avere un cuore che arde per Dio? E poi, come posso avere un cuore che veramente arde per il mio prossimo, anche per coloro che mi sono difficili da amare? Come posso avere un cuore così sensibile che mi renda facile il perdonare?”
Consideriamo queste domande, iniziando con la prima di esse, cioè come possiamo amare Dio di più, perché è l'amare Dio di più che mi permette di amare veramente il mio prossimo.
Allora: “Come possiamo amare Dio di più?”. È chiaro che amare Dio di più è assolutamente fondamentale e necessario. Ed è anche chiaro che non possiamo solo spingere un bottone e cominciare ad amare Dio di più. Non è qualcosa che possiamo solo forzarci ad avere nel cuore. Non possiamo creare l'amore con un grande impegno nostro. Allora, come possiamo amare Dio di più? Grazie a Dio, in realtà non è difficile, è una questione di comprendere veramente la realtà della nostra condizione e situazione.
Cosa ci fa avere un amore sempre più profondo per Dio?
Ciò che ci fa amare Dio di più è conoscere di più l'amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Non sto parlando di conoscere semplicemente a livello intellettuale questo amore, ma sto parlando di conoscerlo a fondo, di contemplarlo, di meditare su tale amore giorno per giorno ed anno per anno. È proprio il fatto di vedere di più dell'amore di Dio per noi, in Gesù Cristo, che ci fa avere un cuore pieno di gioia e d'amore per Dio e, come conseguenza, amore per gli altri.
Mezzi per Conoscere l'Amore di Dio
E quindi, è fondamentale per noi vedere sempre di più dell'amore di Dio nei nostri confronti e comprendere sempre di più quanto tale amore è profondo e meraviglioso. Sono le verità nella Parola di Dio che ci aiutano a conoscere questo amore. Quindi, nella nostra lettura, parlando gli uni con gli altri di quello che abbiamo letto e in quello che cantiamo, dobbiamo meditare sull'immensità dell'amore di Dio per noi. Dio ha fatto e fa tutto per noi. Ma, fra tutto ciò che Dio fa, quello che ci insegna del Suo amore più di qualsiasi altra cosa è l'immensità del perdono che noi abbiamo per mezzo di Gesù Cristo. Guardiamo alcuni brani che ci aiutano a capire di più dell'amore di Dio per noi.
Giovanni 3:16
Trovate con me Giovanni 3:16, che forse è il versetto più conosciuto di tutta la Bibbia. Consideriamo quello che ci insegna dell'immensità dell'amore di Dio per noi. Seguitemi mentre leggo Giovanni 3:16:
“Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.” (Giovanni 3:16 LND)
Dio, il grande creatore e sovrano di tutto l'universo, Colui che ha potere su tutto e su tutti, Colui che è al di sopra di tutta la creazione nella Sua luce inaccessibile, nella Sua perfetta santità, Dio, che odia il peccato, proprio Dio ha tanto amato il mondo, cioè noi peccatori.
Prima del comandamento che noi dobbiamo amare Dio e gli altri, dobbiamo capire che Dio ama noi, con un amore infinito, un amore eterno, un amore così immenso che supera quanto l'uomo può comprendere di esso. Dio ha amato il mondo così tanto che ha dato il Suo unigenito Figlio! Non basta saper ripetere questo versetto a memoria, abbiamo bisogno di fermarci per meditare sull'immensità di quello che Dio ha fatto per amore nostro.
L'amore di Dio per noi Lo ha spinto a sacrificare il Suo unico Figlio per noi. L'immensità del sacrificio di Gesù Cristo è più di quanto la mente umana possa comprendere, eppure questo è quello che Dio ha fatto per poter salvare peccatori come noi.
Alla luce di questo, considerate quanto è terribile e profondo ogni nostro peccato, la cui colpa non poteva essere pagata da nulla, se non da quel sacrificio, il sacrificio di Cristo. Considerate quanto dev'essere terribile il nostro peccato, che niente meno del sacrificio di Cristo, a causa del quale Egli subì l'ira del Padre, poteva pagare, rendendo così possibile il nostro perdono.
Dobbiamo meditare spesso sull'amore di Dio che Lo ha spinto a sacrificare Gesù Cristo per noi e dobbiamo pensare che, dove il peccato abbonda, la grazia sovrabbonda!
Cioè, questo brano insegna che sì, ogni nostro peccato è terribile ed abominevole, ma il sacrificio di Gesù Cristo è talmente grande che, quando uno si aggrappa a Gesù, per il perdono che c'è in Lui, quel peccato viene cancellato, il suo debito viene pagato con il sacrificio di Gesù e non esiste più. Anziché la perdizione, c'è la vita eterna, per mezzo dell'amore di Dio, per noi, espresso nel sacrificio di Gesù Cristo.
È proprio quando vediamo l'immensità dell'amore di Dio per noi, che possiamo amare Dio con tutto il nostro cuore e amare il nostro prossimo come noi stessi. E per capire l'amore di Dio, per capire meglio l'immensità del perdono, che Dio ci dà per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo, dobbiamo capire meglio la profondità del nostro peccato.
La mia preghiera è che noi possiamo pensare a questo, meditare su questo e restare meravigliati dell'immensità dell'amore di Dio per noi peccatori, in Gesù Cristo. Prego che vedremo sempre di più l'immensità del nostro perdono.
Romani 5
Un altro brano che ci aiuta a capire di più dell'amore di Dio per noi, avendoci perdonati per mezzo di Cristo, è Romani 5:1-11. Lo leggo e vi invito a notare di più dell'immensità dell'amore che Dio ha per noi in Gesù Cristo. Che Dio ci aiuti, mentre leggiamo Romani 5:1-11:
“1 Giustificati dunque per fede abbiamo pace presso Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, 2 per mezzo del quale abbiamo anche avuto, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. 3 E non soltanto questo, ma ci vantiamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce perseveranza, 4 la perseveranza esperienza e l’esperienza speranza. 5 Or la speranza non confonde, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. 6 Perché, mentre eravamo ancora senza forza, Cristo a suo tempo è morto per gli empi. 7 Difficilmente infatti qualcuno muore per un giusto; forse qualcuno ardirebbe morire per un uomo dabbene. 8 Ma Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. 9 Molto più dunque, essendo ora giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. 10 Infatti, se mentre eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del suo Figlio, molto più ora che siamo stati riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. 11 E non solo, ma anche ci vantiamo in Dio per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo, tramite il quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.” (Romani 5:1-11)
Voglio concentrarmi su quello che questo brano dichiara dell'amore di Dio per noi. Iniziando dal versetto 6, vediamo che Dio ci ha amati mentre eravamo ancora senza forza, ovvero, mentre eravamo pieni di colpa per il nostro peccato. Il nostro peccato era talmente parte di chi siamo che era impossibile, per noi, fare qualsiasi cosa per ottenere il perdono o cercare Dio. Eravamo senza speranza, senza speranza a causa del nostro peccato. Ed eravamo peccatori, figli d'ira.
Dio, a causa del Suo immenso amore, mentre eravamo in quella condizione, ha dato il Suo unigenito Figlio per morire per noi. Mentre eravamo senza forza, Cristo è morto per gli empi, cioè, per noi.
Il modo per noi di amare Dio di più è di comprendere di più l'amore di Dio per noi. Rileggo il versetto 8, che descrive quello che Dio ha fatto per noi:
“ma Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.” (Romani 5:8).
L'amore di Dio per noi non è un semplice sentimento, è una cosa così profonda ed immensa che ha spinto Dio ad amarci, dando il Suo unigenito Figlio quando eravamo peccatori. Prego che Dio ci apra gli occhi per capire di più la grandezza del Suo amore per noi, amore che perdona i nostri terribili peccati.
1Giovanni 4:7-12
Torniamo a pensare al più grande comandamento, cioè, quello di amare Dio con tutto il nostro cuore e anima e forza e mente, e poi di amare gli altri come noi stessi. L'unico modo di amare veramente gli altri è amare Dio. E l'unico modo di amare Dio è di conoscere l'amore di Dio per noi. Più comprendiamo l'amore di Dio, più avremo amore per Dio e più avremo amore per gli altri.
1Giovanni 4:7-12 ci aiuta a capire queste tre verità. Seguitemi mentre leggo 1Giovanni 4:7-12:
“7 Carissimi, amiamoci gli uni gli altri poiché l’amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio. 8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. 9 In questo si è manifestato l’amore di Dio verso di noi, che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, affinché noi vivessimo per mezzo di lui. 10 In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui ha amato noi e ha mandato il suo Figlio per essere la propiziazione per i nostri peccati. 11 Carissimi, se Dio ci ha amato in questo modo, anche noi ci dobbiamo amare gli uni gli altri. 12 Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio dimora in noi e il suo amore è reso perfetto in noi.” (1Giovanni 4:7-12 LND).
Questo brano inizia con il comandamento di amarci gli uni gli altri. Un frutto della vera salvezza è proprio il fatto di amarci veramente gli uni gli altri. Questo non è un semplice sentimento verso quelle persone che ci sono simpatiche, questo è un profondo desiderio per il bene degli altri credenti, a prescindere dal fatto che siano simpatici o no. E comprende una prontezza a perdonare veramente. Il vero amore non tiene conto del male, ma copre il male con il perdono.
L'unico modo per poter amare veramente così è di conoscere sempre di più l'amore di Dio per noi, nel perdono che riceviamo per mezzo di Gesù Cristo. Vediamo questo nel versetto 10. Ve lo leggo di nuovo:
“10 In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui ha amato noi e ha mandato il suo Figlio per essere la propiziazione per i nostri peccati.” (1Giovanni 4:10)
Che Dio ci faccia comprendere di più la gravità del nostro peccato, che possiamo comprendere di più l'immensità del nostro perdono, perdono che abbiamo perché Gesù Cristo è la nostra propiziazione.
Molto spesso, siamo presi con i pensieri di oggi, i problemi di oggi, le situazioni di oggi. E certamente, vivendo in questo mondo, dobbiamo dare pensiero alle situazioni di questa vita. Però, non dobbiamo lasciare che queste cose riempiano la nostra mente. Non dobbiamo fissare i nostri pensieri su queste cose. Piuttosto, dobbiamo tenere i nostri occhi su Gesù Cristo! Dobbiamo tenere in mente la grandezza del nostro peccato e l'immensità del sacrificio di Gesù Cristo che ci ha provveduto il perdono. Ed è proprio ricordare queste verità che ci permetterà di conoscere di più l'amore immenso di Dio per noi, per poter amare Dio ed amarci gli uni gli altri.
Infatti, i versetti 11 e 12 spiegano proprio questo, ossia, che è l'amore di Dio per noi che ci porta ad amarci gli uni gli altri. Leggo i versetti 11 e 12:
"11 Carissimi, se Dio ci ha amato in questo modo, anche noi ci dobbiamo amare gli uni gli altri. 12 Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio dimora in noi e il suo amore è reso perfetto in noi.” (1Giovanni 4:11-12 LND)
Il nostro amore per gli altri rende manifesto che conosciamo veramente l'amore di Dio per noi e questo è un chiaro frutto della vera salvezza.
Alla luce di ciò, possiamo capire che, se ti è difficile perdonare qualcuno, è perché non stai vedendo l'amore di Dio per te in Gesù Cristo. Il motivo per cui non vediamo l'amore di Dio per noi è perché non vediamo la gravità del nostro peccato e, di conseguenza, non possiamo capire l'immensità del perdono.
Quindi, ritorniamo alla stessa verità di prima. Dobbiamo vedere la gravità del nostro peccato per poter capire l'immensità del perdono. Questo ci consente di conoscere l'amore di Dio per noi, il che ci permette di amare Dio ed amare gli altri.
Andando avanti in 1Giovanni 4, i versetti 19-21 ci insegnano che non abbiamo vero amore per Dio, se non ci amiamo gli uni gli altri. Leggo 1Giovanni 4:19-21:
19 Noi lo amiamo, perché egli ci ha amati per primo. 20 Se uno dice: "Io amo Dio," e odia il proprio fratello, è bugiardo; chi non ama infatti il proprio fratello che vede, come può amare Dio che non ha visto? 21 E questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da lui: chi ama Dio, ami anche il proprio fratello.” (1Giovanni 4:19-21 LND)
La vera salvezza produce una vita in cui amiamo Dio ed amiamo i nostri fratelli. Questo è perché comprendiamo l'amore di Dio per noi, nel perdono che abbiamo per mezzo di Cristo Gesù.
Perché Ci è Difficile Amare Dio (Luca 7:36-48)
Spesso ci è difficile amare veramente Dio e spesso ci è difficile amare veramente il nostro prossimo. Che cosa devi ricordare quando ti è difficile amare qualcuno? Devi ricordare la gravità dei tuoi peccati. Come posso sapere se vedo i miei peccati gravi o no? Posso capire quanto comprendo la gravità dei miei peccati, dal modo in cui li confesso.
Trovate Luca 7:36-48, dove vediamo uno che non capiva il proprio peccato e, perciò, non amava Dio e non perdonava gli altri. Di contro, troviamo pure un altro che capiva la profondità del suo peccato e, perciò, amava Dio profondamente ed era mansueto al punto da poter perdonare gli altri. Leggo questo brano:
“36 Or uno dei farisei lo invitò a mangiare con lui; ed egli, entrato in casa del fariseo, si mise a tavola. 37 Ed ecco una donna della città, che era una peccatrice, saputo che egli era a tavola in casa del fariseo, portò un vaso di alabastro pieno di olio profumato. 38 E, stando ai suoi piedi, di dietro piangendo, cominciò a bagnargli di lacrime i piedi e ad asciugarli con i capelli del suo capo; e glieli baciava e li ungeva con l’olio profumato. 39 Al vedere questo, il fariseo che lo aveva invitato disse fra sé: "Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e quale genere di persona è la donna che lo tocca perché è una peccatrice". 40 E Gesù, rispondendo, gli disse: "Simone, ho qualche cosa da dirti". Ed egli disse: "Maestro, di’ pure". 41 E Gesù gli disse: "Un creditore aveva due debitori; l’uno gli doveva cinquecento denari e l’altro cinquanta. 42 Non avendo essi di che pagare, egli condonò il debito ad entrambi. Dimmi dunque: chi di loro lo amerà di più?". 43 E Simone, rispondendo, disse: "Suppongo sia colui, al quale egli ha condonato di più". E Gesù gli disse: "Hai giudicato giustamente". 44 Poi, volgendosi verso la donna, disse a Simone: "Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato dell’acqua per lavare i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i capelli del suo capo. 45 Tu non mi hai dato neppure un bacio, ma lei da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi. 46 Tu non mi hai unto il capo di olio ma lei, ha unto i miei piedi di olio profumato. 47 Perciò ti dico che i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui al quale poco è perdonato, poco ama". 48 Poi disse a lei: "I tuoi peccati ti sono perdonati".” (Luca 7:36-48)
Il punto di questo avvenimento non è che la donna era una peccatrice più grave di quanto quel tale Simone fosse un peccatore, ma è, piuttosto, che lei riconosceva molto di più quanto grave fosse il suo peccato rispetto a come Simone riconosceva il suo. Ricordiamo che Dio non guarda solo a quello che uno fa, ma, soprattutto, guarda al cuore. Allora, agli occhi di Dio, siamo tutti grandi peccatori.
Quindi, agli occhi di Dio, anche questo Simone era un grande peccatori. Ma Simone non si vedeva come un grande peccatore. E perciò, non vedeva che aveva un grande debito con Dio e, quindi, non vedeva un perdono che valeva tanto. Perciò, non amava Dio e non amava Cristo.
Visto che non aveva amore per Dio, Simone non amava gli altri. Quindi, anziché amare questa donna, la disprezzava, condannandola nella sua mente come grave peccatrice, considerando se stesso superiore a lei.
Quando noi disprezziamo qualcuno, vuol dire che non stiamo vedendo la gravità del nostro peccato e, perciò, non vediamo il perdono come prezioso. Vivendo così, non riusciamo né ad amare Dio, né ad amare gli altri.
Gesù è pronto a perdonare chiunque riconosce la gravità del proprio peccato e crede in Gesù come unico Salvatore.
Quando uno vede la gravità del proprio peccato e poi guarda a Cristo, riconoscendo l'immensità del perdono, avrà un profondo amore per Dio. E, come conseguenza, avrà anche prontezza nel perdonare gli altri e nell'amare gli altri, anche coloro che sono difficile da amare.
Due Donne, Due Fini
Vorrei raccontarvi una storia, inventata da me, ma fondata su principi biblici. È molto probabile che, in quella città, la donna, di cui abbiamo letto nel brano di Luca, non fosse l'unica donna peccatrice di quella tipologia di peccato, ma che ve ne fossero altre. Quelle donne passavano il giorno in piazza, perciò, tutte avrebbero sentito Gesù insegnare. Probabilmente erano tutte donne cresciute frequentando la sinagoga, ascoltando la Parola di Dio e forse erano anche andate a Gerusalemme al Tempio. Però, poco alla volta, si sono allontanate dalla via di Dio. Ora, queste donne avevano una vita piena di peccato. Erano un vero disastro spirituale, in ogni senso della parola.
È molto probabile che, quando queste donne ascoltavano la predicazione di Gesù, non era solo questa donna che riconosceva il suo peccato. Posso immaginare che anche altre di loro sentivano il peso del loro peccato. E posso ancora immaginare che, quella stessa sera, mentre la donna di cui abbiamo letto era lì, a casa di Simone, ungendo i piedi di Gesù, un'altra donna peccatrice di quella città era chiusa in casa sua, abbattuta, piangendo, dicendo volta dopo volta: "Io sono un disastro, guarda dove sono arrivata!"
Entrambe queste donne, quindi, hanno visto i propri peccati.
Tuttavia, quella che restò in casa sua, guardava solo al proprio peccato. Era abbattuta, ma guardando solo al suo peccato e non a Cristo, non ha trovato il perdono. Quindi, tale donna rimase nella sua terribile condizione, non avendo conosciuto il perdono e, quindi, l'amore di Dio. Costei vedeva, dunque, il peccato, ma non vedeva Cristo.
L'altra donna, quella di cui abbiamo letto in Luca, vedeva la profondità e la gravità dei suoi peccati. Però, non si fermava a guardare solo il suo peccato. Questa donna guardava anche a Gesù. Costei aveva capito che Gesù era pronto anche a perdonare il peggior peccatore. E perciò, nonostante vedesse quanto i suoi peccati fossero numerosi ed abominevoli, non esitò ad andare da Gesù. E ci andò convinta che Gesù l'avrebbe perdonata. Aveva capito, non solo la santità di Dio, e perciò la gravità del peccato, ma anche la misericordia di Dio e che Egli è pronto a perdonare chiunque si umilia davanti a Lui e crede nel sacrificio di Gesù Cristo.
Quindi, la prima donna, quella che era aggravata dal suo peccato, ma non andò da Gesù, non ha mai capito l'amore di Dio e, perciò, non ha mai conosciuto il perdono. Invece, la donna che andò ad ungere i piedi di Gesù in casa di Simone, aveva visto sia il suo peccato che l'immensità dell'amore di Dio nel perdono.
Invito, allora, ciascuno di voi di considerare a chi assomiglia.
Ti chiedo quindi: “Assomigli a Simone, che non vedeva la gravità del proprio peccato e, perciò, non vedeva l'immensità del perdono e, come conseguenza, non amava Dio né gli altri?
Oppure, sei come la donna che io ho immaginato, quella, cioè, che vedeva il proprio peccato, ma non vedeva il perdono in Gesù? Come lei, quando pecchi, ti butti giù, vedendo che sei un disastro, continui a vedere quanto grave è quello che hai combinato, ma non guardi a Cristo?
Oppure, sei come la donna peccatrice che vedeva la gravità del peccato, ma alzava gli occhi e vedeva anche il Signore pronto a perdonare il peccato? Vedi Gesù Cristo, che ha dato la Sua vita per pagare il tuo peccato ed è pronto ad accoglierti, come avvocato, per farti avere il perdono di Dio?
Dove guardi? Guardi a te stesso e ai tuoi peccati senza una speranza di perdono? Oppure guardi a Gesù Cristo, il Salvatore, pronto a perdonare i più grandi peccatori?”
Frutti in Chi Accetta il Perdono
Quando noi riconosciamo che i nostri peccati sono terribili, ma poi vediamo Cristo pronto a perdonare e accettiamo quel perdono, ci saranno dei meravigliosi frutti nella nostra vita.
Prima di tutto, saremo veramente e totalmente perdonati e saremo anche purificati dai peccati che abbiamo confessato. Per mezzo di Gesù, c'è vero perdono, perché Egli cancella il nostro peccato.
Poi, vedendo l'immensità del nostro perdono, avremo un immenso amore per Dio. Più riconosciamo l'immensità del nostro perdono, più spesso confessiamo i nostri peccati per vedere di nuovo il perdono, più grande sarà il nostro amore per Dio. A quel punto, sarà facile amare Dio con tutto il nostro cuore.
Inoltre, quando vediamo l'immensità del nostro peccato e la grandezza del perdono, allora sarà facile amare veramente gli altri. Quando gli altri peccano contro di noi, sarà facile perdonarli, ricordando l'immensità del nostro perdono in Cristo.
Quindi, è fondamentale riconoscere quanto il nostro peccato è terribile. Però, dobbiamo anche guardare oltre il nostro peccato, dobbiamo guardare a Gesù Cristo e a quanto è immenso il perdono che Dio ci offre in Lui.
Perciò, tornando al discorso iniziale, ti chiedo ancora: “Quanto ami Dio e quanti ami il tuo prossimo?” In realtà, non puoi semplicemente sforzati ad amare né Dio né il tuo prossimo per farlo veramente. Invece, tu amerai sia Dio che il tuo prossimo in base a quanto tu vedi la gravità del tuo peccato e la grandezza del perdono. Questo è il perdono che possiamo ricevere giorno per giorno, riconoscendo e confessando i nostri peccati.
Quindi, prego che ognuno di noi sarà come la donna che entrò nella casa di Simone ed unse i piedi di Gesù. Prego che, come lei, vedremo la gravità di ogni nostro peccato, ma che, poi, guarderemo a Cristo e vedremo l'immensità del perdono che Egli ci ha acquistato con il Suo sacrificio. Così, conosceremo di più l'amore di Dio e questo ci renderà facile amare Dio ed anche amare e perdonare gli altri.
Grazie a Dio per il Suo perdono, per noi, in Gesù Cristo!