Se sta per arrivare un grave pericolo, e qualcuno ti avverte in anticipo, e ti spiega come evitare la sciagura, e tu agisci in base a quello che hai imparato, puoi evitare una terribile sofferenza.
Infatti, è un'immensa benedizione ricevere un avvertimento di un pericolo che sta per arrivare quando quell'avvertimento ci permette di evitare il pericolo. Se devi attraversare una giungla piena di animali pericolosi, sapendo in anticipo puoi portare una scorta armata, puoi evitare grossi problemi o perfino salvare la tua stessa vita.
Se devi camminare in montagna e qualcuno ti avverte che ci sono tanti serpenti, e sai di dover portare con te l'antidoto contro il veleno, puoi salvarti la vita. Se vivi in una casa di legno e tieni sempre pronto un estintore, questo può salvare la tua casa, spegnendo il fuoco quando è ancora piccolo.
Sapere in anticipo di un pericolo in modo da poter essere pronti e preparati ad affrontare quel pericolo è un'immensa benedizione.
Però, chiaramente è anche immensa stoltezza ricevere un avvertimento di un pericolo e non agire in base a quell'avvertimento. Che tristezza, e che stoltezza, quando qualcuno viene avvertito, e ignora l' avvertimento, non si prepara, e così quando arriva la sciagura, non è pronto.
In un certo senso non c'è stoltezza più grande di non vivere in base agli insegnamenti e agli avvertimenti che Dio ci dà.
Negli anni, ho conosciuto tante persone che hanno ricevuto chiari avvertimenti del pericolo che stava loro davanti, e istruzioni per come prepararsi ad evitare quel pericolo, ma poi non si sono impegnati, e perciò, hanno sofferto moltissimo per qualcosa che in realtà era del tutto evitabile. La loro sofferenze era totalmente inutile, perché avrebbero potuto evitarla. Poiché avrebbero potuto evitare la loro sofferenze, avevano una certa amarezza e un doloroso rimpianto molto più rispetto a qualcun altro che non aveva ricevuto alcun preavviso del pericolo.
E quindi, sapendo che sta per arrivare un pericolo, bisogna essere pronti. Bisogno essere vigilanti. Se no, la tua stoltezza ti porterà a soffrire molto, ma inutilmente.
Nella Bibbia, Dio ci preavvisa dei pericoli spirituali che ci stanno davanti nel cammino di questa vita. Ci preavverte di quanto facilmente possiamo cadere, e di quanto siamo portati a peccare e che dobbiamo stare in guardia. E poi, ci preavverte del fatto che ci troveremo davanti al tribunale di Gesù Cristo per essere giudicati in base a come abbiamo vissuto.
E a noi che siamo figli di Dio, Dio ci spiega quello che è in arrivo. Gesù Cristo sta per ritornare sulla terra per giudicare tutti. Leggo ciò che l'Apostolo Paolo scrive a tutti i credenti in 2Corinzi 5:10
“noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male.” (2Corinzi 5:10 LND)
Dobbiamo vegliare, dobbiamo essere pronti. È importante vivere ogni giorno tenendo conto del fatto che dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo. Quanto è importante che viviamo ogni giorno preparandoci per quel grande giorno.
Quanto è importante che viviamo con il timore di Dio, ricordando sempre che dobbiamo rispondere a Lui per ogni nostra decisione in questa vita. La Bibbia è piena di brani che ci esortano ad avere timore di Dio. Vi leggo solamente due fra tanti.
“conoscendo dunque il timore del Signore, persuadiamo gli uomini, e siamo conosciuti da dio, or io spero di essere conosciuto anche dalle vostre coscienze.” (2Cor 5:11 LND)
Quando dice conoscendo il timore del Signore, Paolo sta descrivendo una vita in cui una persona è cosciente dell'importanza di camminare con un giusto timore di Dio, e ha timore di offendere Dio, al punto che questo timore, che è fondato nell'amore per Dio, dirige ogni decisione della vita, giorno per giorno. Poi, in 2Corinzi 7:1, leggiamo:
“avendo dunque queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito. compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.” (2Cor 7:1 LND)
Notate che il modo in cui possiamo compiere la nostra santificazione è nel timore di Dio. Cioè solamente se abbiamo un vero timore di Dio, un vero senso della assoluta santità di Dio, e un senso di quanto Egli odia il peccato, e un senso di quanto severa è la disciplina che Egli usa per purificarci da ogni peccato che non abbandoniamo, solamente così possiamo crescere in santità.
Allora, ho una parola da parte di Dio per ciascuno di voi. Questa parola è da Dio, perché viene dalla Bibbia, .
La parola è questa: Quando tu capisci una verità di Dio, quando tramite la parola di Dio tu comprendi qualche verità più di prima, non trascurare di applicare quella verità nella tua vita. Non ascoltare l'insegnamento solo annusando con la testa, riconoscendo che quella verità è vera. Piuttosto, prendi le verità che impari, sia nella tua lettura personale, sia da cose che altri ti dicono, sia dagli insegnamenti settimana dopo settimana, prendi quelle verità e applicale alla tua vita. Cammina nella verità che Dio ti rivela. Così ti preparerai per il giorno di Cristo.
Non Prepararsi mostra di non essere salvato
In realtà, non prepararci per il giorno di Cristo, quando ci troveremo davanti al tribunale di Cristo, dimostra che non siamo veramente salvati. Questo perché chi è in Cristo Gesù, cioé è salvato, è una nuova creatura. Leggo 2Corinzi 5:17
“se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove.” (2Corinzi 5:17 LND)
Se uno non tiene presente nella sua mente il ritorno di Cristo, dimostra di non essere una nuova creatura.
Cioè, è impossibile NON avere una vita diversa da prima, e pensieri nuovi, se siamo nuove creature. Non si tratta di appartenere ad un nuovo gruppo, si tratta di essere nuove creature. Si tratta di avere cose nuove. Perciò, è impossibile avere Cristo e non avere una vita drasticamente diversa, e pensieri diversi, e decisioni diverse.
È essenziale che chi ha Cristo viva in novità di vita. Questo è frutto della vera salvezza. Ed è vero anche il contrario, cioè, chi non vive in novità di vita non mostra il frutto della vera salvezza. E quindi, chi ha Gesù Cristo deve vivere guardando in avanti, desiderando il ritorno di Cristo! Deve vivere per fede, nella speranza della vita eterna che abbiamo davanti a noi in Cristo. Questo modo di vivere cambierà le decisioni piccoli e grandi della vita.
La Parabola dei Talenti – Matteo 25:14-30
Vediamo che chi non vive pensando al ritorno di Cristo non è veramente salvato, nella parabola dei talenti che Gesù racconta in Matteo 25. Trovate Matteo 25, dal versetto 14. Vi leggo questo brano. Notate che due dei servi si danno da fare per guadagnare per il loro padrone. In altre parole, questi uomini vivevano per tutti gli anni che il loro signore era via pensando al suo ritorno. Vivevano tenendo in mente che egli sarebbe ritornato, e desiderando di vederlo. Volevano guadagnare per lui.
Invece l'altro servo non viveva per il suo padrone. Viveva per se stesso, e non aveva tempo per fare gli interessi del padrone. Leggiamo di nuovo questa parabola, notando qual è stata la fine di quel servo che non viveva per il padrone.
“14 "inoltre il regno dei cieli è simile a un uomo che, partendo per un viaggio chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni. 15 A uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità; e subito partì. 16 Ora colui che aveva ricevuto i cinque talenti, andò e trafficò con essi e ne guadagnò altri cinque. 17 Similmente anche quello dei due ne guadagnò altri due. 18 Ma colui che ne aveva ricevuto uno andò, fece una buca in terra e nascose il denaro del suo Signore.
19 Ora, dopo molto tempo, ritornò il Signore di quei servi e fece i conti con loro. 20 E colui che aveva ricevuto i cinque talenti si fece avanti e ne presentò altri cinque, dicendo: "Signore, tu mi affidasti cinque talenti, ecco, con quelli ne ho guadagnati altri cinque 21 E il suo Signore gli disse: "bene, buono e fedele servo; tu sei stato fedele in poca cosa, io ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore". 22 poi venne anche colui che aveva ricevuto i due talenti e disse: "Signore, tu mi affidasti due talenti; ecco, con quelli ne ho guadagnati altri due". 23 Il suo Signore gli disse: "bene, buono e fedele servo; tu sei stato fedele in poca cosa, io ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore".
24 Infine venne anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: "Signore, io sapevo bene che tu sei un uomo aspro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25 perciò ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra; ecco te lo restituisco" 26 E il suo Signore rispondendo, gli disse: "malvagio e indolente servo, tu sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 tu avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, al mio ritorno, l’avrei riscosso con l’interesse. 28 Toglietegli dunque il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti. 29 poiché a chiunque ha, sarà dato e sovrabbonderà, ma a chi non ha gli sarà tolto anche quello che ha. 30 E gettate questo servo inutile nelle tenebre di fuori. lì sarà il pianto e lo stridor di denti".” (Mt 25:14-30 LND)
Il messaggio principale di questa parabola è chiaro. I due servi che vivevano per il padrone sono stati accolti alla sua presenza. In altre parole, erano veramente salvati. Vengono accolti con grande gioia alla sua presenza, che rappresenta il cielo. Avevano vissuto la vita sulla terra pensando al ritorno del loro padrone. E così, vengono accolti alla sua presenza per tutta l'eternità.
Invece, l'altro servo non avevano vissuto pensando al ritorno del padrone. Perciò non voleva passare del tempo per pensare a come investire i beni del padrone. Evidentemente, aveva vissuto investendo per se stesso. Quello che dobbiamo capire è che nel giorno del giudizio finale, quando furono fatti i conti, risultò che egli non venne salvato. Non viene accolto alla presenza del Signore. Piuttosto venne gettato fuori in un luogo di tormento.
Questo è un chiaro riferimento al lago di fuoco. Quel servo che non ha vissuto per il Signore non era veramente salvato. Non è stato accolto in cielo con il Signore. È stato consegnato al luogo di tormento. Viene gettato nel lago di fuoco anziché portato in cielo.
Il senso di questa parabola è chiarissimo. Come Gesù dichiara altrove, per esempio in Matteo 7, non tutti coloro che dicono Signore, Signore vengono salvati. Tanti che dicono Signore non verranno veramente salvati, perché non hanno ricevuto un cuore cambiato da Dio.
La Salvezza non è per Opere
Chiaramente, è importante capire che la salvezza non è dovuta al fatto che uno si impegna per Dio. Infatti, leggiamo che nessuno sarà salvato per le opere, ovvero per il proprio impegno. Piuttosto, la vera salvezza è per grazia, è un'opera di Dio. Però, la vera salvezza produce un vero impegno. Uno che dice di essere salvato ma non si impegna dimostra di non essere veramente salvato. È impossibile essere una nuova creatura, avere un nuovo cuore, essere veramente in Gesù Cristo, e non vivere in novità di vita. Non sto parlando di una vita perfetta senza il peccato. Ma sto parlando di una vita veramente trasformata. Sto parlando di una vita in cui il cuore desidera comunione con Dio. Essere una nuova creatura descrive una persona che desidera la gloria di Dio, e si impegna per Dio con gioia.
Perciò, pensando a questa parabola, i primi due servi avevano grande gioia nell'impegnarsi per Dio. Si sono dati da fare, e sono riusciti perfino a raddoppiare quello che il Signore aveva dato loro. Con gioia si sono presentati al Signore, mostrando quello che avevano guadagnato per Lui.
Che grande contrasto con il terzo servo. Egli non si era impegnato per il Signore. Inoltre, non vedeva il Signore di buon occhio, ma lo vedeva duro. Questo ci dimostra che in realtà non aveva un nuovo cuore. Non era una nuova creatura. E per questo, quando è stato giudicato, non è stato accolto dal Signore. ma è stato cacciato fuori, nel tormento eterno.
E quindi, anche in questo brano ci viene consegnato il messaggio che è fondamentale avere una vita trasformata, una vita in cui sottoponiamo ogni decisione, ogni giorno, a Dio. Ciò vuol dire vivere tenendo sempre presente il fatto che questa vita è un vapore che passa velocemente, e davanti a noi c'è il giudizio e poi l'eternità. Vuol dire cercare per prima cosa il regno di Dio, e cercare di capire come ogni decisione può essere conforme alla santità di Dio, e come può essere conformata alla giustizia di Dio. In altre parole, vuol dire cercare prima il regno e la giustizia di Dio.
Avvertimento
Guardiamo insieme un altro brano in cui Gesù Cristo stesso ci esorta ad essere pronti per il suo ritorno. Troviamo questo brano in Luca 12:35-48. Inizio leggendo Luca 12:35.
“35 "I vostri lombi siano cinti e le vostre lampade accese.
Questo brano inizia con un'esortazione che i nostri lombi siano cinti e le nostre lampade accese. Questi sono due modi di dire che non usiamo più. Quindi, ve li spiego.
Al tempo della Bibbia, gli uomini spesso portavano una specie di toga, un abito lungo. Intorno alla vite, avevano una grossa cintura di cuoio. Se capitava che un uomo doveva correre, l'abito lungo era di inciampo. Perciò, per poter correre senza ostacoli un uomo cingeva i suoi lombi. In altre parole tirava su l'abito e lo infilava nella cintura. In quel modo, l'abito era legato intorno ai suoi lombi, tenendo libere le gambe dalle cosce in giù. Così egli poteva correre o combattere senza ostacoli.
Perciò, nacque il detto di “cingere il lombi”, che voleva dire togliere ogni ostacolo per poter correre bene, in altre parole, togliere qualsiasi cosa che poteva ostacolare una vita vivere pienamente impegnato in qualcosa. Per chi vive per fede in Gesù Cristo, ciò vuol dire togliere qualunque cosa che potrebbe minimamente ostacolare da vivere pienamente per la gloria di Gesù Cristo. Vuol dire togliere qualunque cosa che potrebbe ostacolarti da tenere gli occhi su Gesù ogni giorno .
Tenete le vostre lampade accese
Poi troviamo la frase “tenete le vostre lampade accese”. Ricordate che all'epoca non c'era l'illuminazione pubblica. Perciò, ognuno portava la propria lampada. Una lampada bruciava l'olio, che teneva acceso il lucignolo.
Accendere una lampada non era un'operazione veloce e immediata. Non era come spingere un interruttore, o accendere una torcia, che si accende immediatamente. Era una procedura che richiedeva vari minuti. Gesù aveva appena insegnato una parabola in cui parlava delle vergini, alcune delle quali avevano le lampade ma non erano pronte quando è arrivato lo sposo. Per il fatto che le loro lampade non erano pronte non sono riuscite ad entrare, ma sono rimaste bloccate fuori.
Perciò, quando Gesù dice che le nostre lampade devono essere accese, descrive una vita in cui siamo sempre pronti per l'arrivo di Gesù Cristo. Vuol dire vivere giorno per giorno tenendo in mente che Gesù potrebbe ritornare quello stesso giorno. Questa è la vita di un vero credente. Questa è la vita di uno che sarà accolto di Cristo. Il vero credente vive in attesa di Gesù Cristo.
Gesù inizia questo brano con questa esortazione. Ci esorta ad essere veramente sempre pronti per il ritorno di Gesù Cristo. E poi, con questa esortazione, Gesù ci racconta una parabola, per mostrare quanto è importante essere veramente pronti. Leggo Luca 12 dal versetto 36 al 48.
36 E siate simili a coloro che aspettano il loro padrone quando ritorna dalle nozze, per aprirgli appena egli arriva e bussa. 37 beati quei servi che il padrone troverà vigilanti quando egli verrà. in verità vi dico che egli si cingerà e li farà mettere a tavola, ed egli stesso si metterà a servirli. 38 E se verrà alla seconda o alla terza vigilia, e li troverà così, beati quei servi. 39 or sappiate questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe forzare la casa. 40 anche voi dunque siate pronti perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate".
41 E Pietro gli disse: "Sgnore, questa parabola la dici per noi soli o per tutti?". 42 E il Signore disse: "chi è dunque quell’amministratore fedele e saggio, che il padrone costituirà sui suoi domestici per dar loro a suo tempo la porzione di viveri? 43 Beato quel servo che il suo padrone, arrivando, troverà a far così. 44 In verità vi dico che lo costituirà su tutti i suoi beni. 45 Ma se quel servo dice in cuor suo: "il mio padrone tarda a venire" e comincia a battere i servi e le serve, e a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46 il padrone di quel servo verrà nel giorno in cui non se l’aspetta e nell’ora che egli non sa; lo punirà severamente e gli assegnerà la sorte con gli infedeli.
47 Ora quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non si è preparato e non ha fatto la sua volontà riceverà molte battiture. 48 Ma colui che non la conosciuta, se fa cose che meritano le battiture, ne riceverà poche. A chiunque è stato dato molto, sarà domandato molto; e a chi molto è stato affidato, molto più sarà richiesto".” (Luca 12:35-48 LND)
Questo brano è una forte esortazione da parte di Gesù per noi di essere sempre pronti per il suo ritorno . Per essere sempre pronti, dobbiamo vivere in attesa di quel ritorno. Dobbiamo vivere tenendo presente il ritorno di Gesù Cristo. Dobbiamo vivere impegnandoci per essere trovati pronti dal nostro Signore quando egli ritornerà. Dobbiamo prendere ogni decisione in modo di cercare prima il regno e la giustizia di Dio.
Quindi Gesù dichiara: siate pronti perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate!
In altre parole, non possiamo prevedere quando Gesù ritornerà, in modo da aspettare che il tempo sia più vicino, per poi prepararci. Il tempo arriverà quando non lo pensiamo. O che sia per il ritorno di Gesù Cristo, o che sia perché noi moriamo fisicamente, lasciando questi corpi per poi apparire davanti a Cristo, il tempo arriva, e non sappiamo quando arriverà. Perciò è essenziale ed estremamente importante essere sempre pronti per quel momento. Sarà impossibile prepararsi dopo che arriva il momento. Dobbiamo essere pronti oggi! Non abbiamo domani.
Gesù spiega poi che se uno non è pronto, non vive per il suo padrone. Piuttosto vive per se stesso, vive per quello che può ricevere da questa vita. E in quel modo, non vive più per il Signore. E perciò, quando ritornerà il Signore, quel servo, ovvero quella persona, sarà giudicato severamente. Infatti, Gesù dichiara una verità veramente stravolgente. Gesù dichiara che chi conosce la volontà di Dio, e non la fa, sarà punito molto più severamente. Infatti, dichiara che chi conosce la verità, e non vive alla luce di quella verità, sarà punito molto severamente.
È importante notare qualcosa qui. Prima di tutto, si tratta di servi del padrone. In altre parole, queste sono tutte persone che vengono riconosciute come appartenenti al padrone. Cioè, questi sarebbero tutti considerati cristiani. Gesù descrive dei servi che conoscono la volontà del padrone. Quindi stiamo parlando di persone che hanno qualche conoscenza delle verità di Dio. Non sono pagani che non sanno nulla di Dio. Sono, almeno a livello religioso, cristiani.
Il problema è che non vivono alla luce delle verità che hanno. Cioè hanno una certa quantità di luce, ma non vivano secondo quella luce. E perciò, nel giorno del giudizio, non saranno pronti per il ritorno di Cristo, e non saranno accolti da Cristo, ma in realtà saranno gettati nel lago di fuoco per essere tormentati. Non solo, ma visto che conoscevano la volontà di Dio e non l' hanno compiuta, riceveranno una punizione più severa rispetto agli altri.
Applichiamo questo a Noi Stessi
Non dobbiamo pensare che Gesù stia parlando di persone tanto diverse di noi. Questo brano si applica ad ogni persona che si considera un credente. Dobbiamo esaminarci seriamente. Noi veramente camminiamo secondo la luce che Dio ci dà? Noi veramente mettiamo in pratica l'insegnamento che riceviamo?
Oppure, sentiamo insegnamento dopo insegnamento, o riconosciamo verità nella Bibbia, ma poi viviamo come prima, senza mettere in pratica le verità che abbiamo sentito?
Riconoscete che sentire la verità ma poi non vivere in base a quella verità che abbiamo sentito ci rende estremamente colpevoli davanti a Dio.
Per esempio, ognuno qui ascolta gli insegnamenti della Bibbia. La domanda è: ma tu, prendi le tue decisioni in base alle verità della Bibbia? Veramente vivi tenendo ben presente nella tua mente, giorno per giorno, che oggi potrebbe essere l'ultimo giorno della tua vita?
Come abbiamo visto pochi giorni fa, un'incidente può succedere in qualsiasi momento. La morte può arrivare in qualsiasi momento.
Se arriva la morte per te, oggi, sei pronto? Sei pronta? Ti stai impegnando veramente per il Signore in questi giorni? In altre parole, hai il vero frutto nella tua vita di avere un cuore nuovo, e di essere una nuova creatura?
Come stai prendendo le decisioni della tua vita? Stai veramente cercando di piacere a Dio in ogni cosa? Se no, allora, stai solo accumulando colpe davanti a Dio.
Quando Dio ti parla, quando senti delle verità, magari in qualche conversazione, o in qualche insegnamento, e sai che sono giuste, poi, vai avanti come prima, senza cambiare?
O che possiamo essere un popolo pronto, persone veramente che vivano con gli occhi rivolti al futuro ricordando che Cristo può tornare in qualsiasi momento, o che noi possiamo terminare il nostro tempo che abbiamo da vivere sulla terra in qualsiasi momento.
Non rimandare, vivi per Cristo con tutto il tuo cuore.
Vivi in modo da portare chiaramente il frutto di essere una nuova creatura. Oppure, ravvediti, e credi in Gesù Cristo, per diventare una nuova creatura.