1) Quale ricchezza stai cercando nella tua vita?
Anche se potrebbe non sembrare, ognuno sta cercando una ricchezza. Non sempre sembra che sia così, perché ciò che è una ricchezza per uno può essere totalmente diverso da ciò che è una ricchezza per un altro. Però, ognuno cerca qualcosa che ai propri occhi sembra essere di grande valore, qualcosa che possa riempire la propria vita.
Esempi di ricchezze che si cercano.
Ci sono tante cose che vengono considerate ricchezze. Ne elenco solo alcune:
Soldi o beni materiali.
Piaceri e divertimento.
Potere.
Essere visto bene dagli altri, avere qualche fama.
Esperienze diverse, per esempio, viaggi.
Una vita tranquilla senza tanti problemi.
Ci possono essere altre cose.
A prima vista, potrebbe sembrare che tutte queste cose abbiano poco o niente in comune fra di loro. Per esempio, uno che considera essere una ricchezza l'avere una vita tranquilla potrebbe non aver alcun desiderio di avere tanti soldi, mentre chi brama tanti soldi potrebbe essere disposto ad avere una vita frenetica per poterne guadagnare tanti. Perciò, potrebbe sembrare che siano cose molto diverse fra di loro.
Eppure, in realtà, tutte queste cose hanno qualcosa in comune che è molto importante.
Per quanto possano essere molto diverse fra di loro, che cosa hanno in comune? Sono tutte legate alla vita qua sulla terra. Pensate: ognuna di queste cose, che sono considerate molto importanti per tante persone, sono cose che fanno parte della vita di questa terra, e saranno perse eternamente alla morte. Chi ha come tesoro qualcosa che appartiene a questo mondo, trascorrerà tutta l'eternità senza il suo tesoro.
Vale la pena vivere per un tesoro sulla terra?
Che terribile è investire tutta la tua vita, cercando ciò che a te sembra un tesoro, per poi scoprire che sei stato ingannato, e che tutta la tua vita è stata una vita sprecata! Che terribile delusione sarebbe questa!
Per evitare questa delusione, che sarebbe una delusione eterna, oggi, vogliamo scoprire qual è la ricchezza, ovvero il tesoro, che vale la pena cercarla e ottenerla per tutta l'eternità.
2) La voce autorevole
In realtà, noi non siamo in grado di dire se un certo tipo di ricchezza ne valga la pena.
Dobbiamo ascoltare l'unica voce autorevole che esiste.
Dobbiamo ascoltare il nostro Creatore, Dio, nella persona di Gesù Cristo. Essendo il nostro Creatore, Egli è autorevole. Egli è eterno. Solo Dio può dirci con certezza quello che è un tesoro che durerà per tutta l'eternità.
Iniziamo a capire qual è il vero tesoro, la vera ricchezza, leggendo qualcosa dalla Parola di Dio che ci spiega chi è Gesù Cristo.
“15 Egli è l’immagine dell’invisibile Dio, il primogenito di ogni creatura, 16 poiché in lui sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili: troni, signorie, principati e potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui, 17 Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.” (Colossesi 1:15-17 LND)
Gesù Cristo è Dio, ed è il Creatore di tutto. Non solo, ma tutte le cose sussistono in Lui, ovvero, Egli tiene in esistenza ogni cosa nell'universo.
Essendo Dio, Gesù Cristo è eterno. Egli esiste da sempre. Circa duemila anni fa, Gesù Cristo ha lasciato la sua gloria in cielo, ed è diventato un uomo, senza smettere di essere Dio.
Gesù Cristo è morto sulla croce, per procurare la salvezza. Però, dopo aver subito la morte, è resuscitato, e poi, è tornato in cielo.
La Parola di Dio ci insegna che Gesù Cristo ora sta alla destra del Padre, intercedendo per coloro che hanno ricevuto la salvezza.
Al momento stabilito dal Padre, Gesù Cristo ritornerà in gloria per giudicare il mondo.
Allora, diversamente da qualsiasi uomo, Gesù Cristo, e solo Gesù Cristo, è la voce autorevole che può spiegarci qual è la vera ricchezza, quella che vale la pena cercare, e ciò che invece è un tesoro che porterà ad avere una vita sprecata ed un rimpianto per tutta l'eternità.
La storia di un uomo con grande successo
Per capire qual è il vero tesoro, leggiamo insieme un discorso che Gesù fece, che ci aiuta a capire come possiamo sprecare tutta la vita.
Prima di leggere questo brano, vi do una piccola introduzione. Nel momento in cui Gesù Cristo fece questo insegnamento, Egli era ormai molto conosciuto. Un giorno, mentre Gesù insegnava alla folla, un uomo venne da lui rivolgendogli una domanda. Vi leggo, dal Vangelo di Luca, 12:13.
“13 Or qualcuno della folla gli disse: "Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità". 14 Ma egli gli disse: "O uomo, chi mi ha costituito giudice e arbitro su di voi?". 15 Poi disse loro: "Fate attenzione e guardatevi dall’avarizia, perché la vita di uno non consiste nell’abbondanza delle cose che possiede". ” (Lu 12:13-15 LND)
La situazione:
Pensiamo a questa situazione. Da poco, un uomo era morto. Un suo figlio, probabilmente il figlio maggiore, aveva preso tutta l'eredità per se stesso. L'altro figlio, non avendo ricevuto niente, ne era molto turbato, perché gli sembrava tanto ingiusto. Anche lui voleva una parte dell'eredità.
Infatti, questo uomo era molto agitato. Quindi, da questa sua agitazione, vediamo che per questo giovane uomo, il suo tesoro erano le ricchezze. Quando qualcosa ci turba, la nostra agitazione ci dimostra che quella cosa ci è importante. Più essa ci turba, più ci è importante.
Infatti, se vuoi sapere ciò che è veramente il tuo tesoro, considera ciò che ti turba se non lo dovessi avere. Così riconoscerai ciò che è il tuo tesoro.
Comunque, tornando alla situazione di questo uomo, visto che Gesù era ormai molto conosciuto, sia per il suo insegnamento autorevole, sia per i suoi miracoli, questo uomo andò da Gesù, cercando il Suo appoggio. Voleva l'aiuto di Gesù per costringere suo fratello a dividere l'eredità con lui.
Avete notato che questo uomo non voleva Gesù come Signore della sua vita?? Non voleva capire il messaggio di Gesù. Voleva l'aiuto di Gesù per risolvere il suo problema, nel modo in cui voleva lui.
Notiamo che Gesù ha rifiutato di dare a questo uomo ciò che desiderava. Anzi, Gesù lo ha rimproverato duramente. Gesù non esiste per risolvere i nostri problemi come vogliamo noi. Vi leggo ancora le parole che Gesù disse a questo uomo:
14 Ma egli gli disse: "O uomo, chi mi ha costituito giudice e arbitro su di voi?".
Gesù era, ed è, il giudice di tutti. Però, non venne sulla terra per giudicare dei casi così, e non era al servizio degli uomini per fare come volevano loro. Tuttora, Gesù non esiste per fare come vogliamo noi.
A questo punto nella storia, Gesù ha usato quella situazione per insegnare alle persone presenti allora, e a noi, tramite le Scritture, una verità importantissima, che riguarda la vita e l'eternità di ciascuno di noi. Con questo suo insegnamento, Gesù Cristo ci insegna come riconoscere se ciò che noi riteniamo essere di grande valore, ne vale la pena o no.
Ascoltiamo attentamente le parole di Gesù Cristo. Vi leggo ancora dalle Scritture, continuando dal punto in cui abbiamo finito di leggere prima. Questo è ciò che Gesù dichiarò a quell'uomo, e a tutta la folla che stava là ad ascoltare.
“16 Ed egli disse loro una parabola: "La tenuta di un uomo ricco diede un abbondante raccolto; 17 ed egli ragionava fra sé dicendo: Che farò, perché non ho posto dove riporre i miei raccolti? 18 E disse: "Questo farò, demolirò i miei granai e ne costruirò di più grandi, dove riporrò tutti i miei raccolti e i miei beni, 19 poi dirò all’anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi e godi 20 Ma Dio gli disse: "Stolto, questa stessa notte l’anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?" 21 Così avviene a chi accumula tesori per sé e non è ricco verso Dio”. Luca 12:16-21 LND
Gesù ci parla di un uomo ricco. È evidente che il tesoro per questo uomo erano le ricchezze materiali.
Evidentemente, questo uomo si era impegnato moltissimo ad avere sempre più ricchezze. Aveva lavorato tanto, e ci sapeva fare.
Vi domando: questo uomo è riuscito nella sua impresa, le cose gli sono andate bene o male? È riuscito a raggiungere il suo tesoro, o no?
Nel suo caso, le cose gli sono andate molto bene, ed è riuscito a raggiungere pienamente i suoi traguardi. Anzi, sembra che abbia superato quelli che erano i suoi traguardi per la vita, perché non aveva abbastanza spazio per tenere tutto!
Così, avendo raggiunto il suo traguardo, quest'uomo era pronto a godersi il resto della vita. Per quanto riguarda il suo tesoro terreno, questo uomo aveva ottenuto pieno successo. Aveva tutto ciò che aveva desiderato.
Aveva trascurato la cosa più importante
Però, questo uomo non aveva tenuto conto della morte, e peggio ancora, del giudizio dopo la morte.
Era ricco sulla terra, ma era povero per quanto riguarda il suo rapporto con Dio. Quindi, come ogni persona nel mondo, anche questo uomo, dopo la sua morte, doveva rendere conto della sua vita a Dio, ma non era pronto.
Vogliamo notare una verità importante. Al momento della morte, quell'uomo ha perso tutto ciò che era il suo tesoro sulla terra. Succederà la stessa cosa a ciascuno di noi. Quando moriremo, non porteremo nulla del nostro tesoro terreno con noi.
Non solo quell'uomo ha perso il suo tesoro, ma dopo la sua morte, ha dovuto affrontare il giudizio, affinché fosse determinata quella che sarebbe stata la sua condizione eterna! Però questo uomo, così ricco nelle cose di questa terra, non era pronto per il giudizio.
Egli aveva grandi ricchezze sulla terra, ma era povero per quanto riguarda la ricchezza nelle cose di Dio. E così, avendo un tesoro terreno, anziché un tesoro eterno, ha perso quello terreno, e si è trovato con nulla per l'eternità, tranne la condanna eterna e la punizione per chi arriva al giudizio impreparato.
La bontà di Gesù Cristo nei nostri confronti.
Amici, voglio chiedervi: come mai Gesù ha raccontato questa parabola, e dopo ha guidato gli autori della Bibbia a scriverla nella Bibbia per noi? Perché Gesù voleva che avessimo questo racconto?
È importante fermarci a pensare. Gesù è Dio, e non fa mai nulla per caso. Ha sempre uno scopo ben chiaro in tutto quello che fa.
Allora, perché ci ha raccontato questa parabola?
Amici, in questo, vediamo la bontà e l'amore di Gesù per noi. Per conto nostro, non conosciamo il pericolo eterno in cui ci troviamo. Non potremmo mai sapere, per conto nostro, cosa succederà al giudizio dopo la morte. Per conto nostro, vediamo solo ciò che ci circonda ora, non vediamo l'eternità.
Però, anche se non possiamo vederla con i nostri occhi naturali, esiste l'eternità. Anzi, essendo l'eternità eterna, che dura per sempre, mentre la vita qui sulla terra dura solo pochi anni, essa è assolutamente più importante di ciò che succede nei pochi anni su questa terra.
Gesù avrebbe potuto lasciarci nella nostra ignoranza, in modo da arrivare al giudizio eterno poveri verso Dio, e scoprendo che ci aspetta un'eternità di tormento. Però, per chi arriva a quel punto, sarà ormai troppo tardi per cambiare la situazione.
Grazie a Dio che, nel suo grande amore e bontà, Gesù non ha voluto lasciarci nella nostra ignoranza. Non ha voluto lasciarci nelle tenebre. Egli è venuto sulla terra, per farci sapere che dopo la vita, ci sarà il giudizio. Ognuno di noi sarà giudicato, dopo la nostra morte. Leggiamo di questa verità ripetutamente nella Parola di Dio. Vi leggo un brano che ne parla:
“...è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio,” (Ebrei 9:27 LND)
Gesù è venuto sulla terra, per avvertirci del giudizio, in modo che ci potessimo preparare.
Infatti, ascoltiamo come Gesù conclude la parabola:
20 Ma Dio gli disse: "Stolto, questa stessa notte l’anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?" 21 Così avviene a chi accumula tesori per sé e non è ricco verso Dio”.
Così avviene a chi accumula tesori per sé e non è ricco verso Dio.
Chi accumula tesori per sé, chi cerca il suo tesoro su questa terra, e non è ricco verso Dio, si troverà davanti al Giudizio eterno impreparato, e così, sarà senza speranza. Si troverà davanti al tormento eterno, senza speranza. Questa è la vera stoltezza, e questa è la realtà che aspetta chiunque non è ricco verso Dio!
Amici, all'inizio, abbiamo parlato del fatto che ci sono tanti tipi di tesori. Non importa quale sia il tuo tesoro. Se è qualcosa della terra, qualcosa legato a questa vita, o meglio dire, se DIO non è il tuo tesoro, Gesù dichiara che sei uno stolto. Egli, tramite questa parabola, ci esorta a diventare ricchi verso Dio, ovvero, nei confronti di Dio.
Come diventare ricchi verso Dio
Ho appena detto che Gesù è venuto dal cielo per annunciare il giudizio. Però, non è questo il motivo principale per cui Gesù è venuto. Avrebbe potuto annunciare quel messaggio tramite uomini di Dio, o anche tramite angeli.
Il motivo principale per cui Gesù è venuto sulla terra era per compiere un'opera che nessun altro poteva fare, tranne Gesù stesso. Solamente Gesù, pienamente Dio, ma allo stesso tempo pienamente uomo, poteva provvedere un modo per l'uomo di diventare ricco verso Dio. Solo Gesù Cristo poteva compiere la salvezza.
In parole semplici: la nostra condizione naturale è di essere poveri nei confronti di Dio. Indipendentemente da come gli altri uomini ci vedono, agli occhi del nostro Creatore santo e perfetto, siamo tutti peccatori, colpevoli di averLo trascurato. Quindi, siamo tutti poveri verso Dio, soggetti alla condanna eterna.
Per essere ricchi verso Dio, dobbiamo essere perdonati, e dobbiamo essere dichiarati giusti anziché colpevoli. Questo è ciò che la Parola di Dio chiama “salvezza”.
Per capire la salvezza, dobbiamo capire qual è la nostra condizione nei confronti di Dio.
La Parola di Dio ci insegna che il nostro Creatore, Dio, è totalmente e assolutamente santo. Perciò, Dio odia il peccato, ed ha stabilito di punire ogni peccato. Il salario per il peccato è la morte eterna, la separazione eterna, in quello che noi chiamiamo comunemente l'inferno.
Inoltre, la Parola di Dio dichiara che siamo tutti peccatori. Infatti, nell'Epistola ai Romani, leggiamo:
“tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio,” (Rom 3:23 LND)
Tutti, quindi, ciascuno di noi, è un peccatore, e di natura, siamo privi della gloria di Dio, ovvero, siamo separati da Dio nella sua gloria.
Siamo tutti sotto condanna, a causa dei nostri peccati.
I nostri peccati
Vorrei fermarmi qua per dire qualche parola per quanto riguarda i nostri peccati. È difficile per noi riuscire a capire quanto siamo colpevoli, per il semplice fatto che non comprendiamo la santità di Dio. Quando pensiamo ai peccati, pensiamo solitamente ai peccati gli uni verso gli altri. Non comprendiamo che i nostri peccati sono prima di tutto contro Dio. Uno dei nostri peccati più gravi è quello di non glorificare Dio come Egli merita, e di non ringraziarLo per tutto, perché tutto ciò che abbiamo e che siamo di buono, viene da Dio. Egli è il nostro Creatore, e dipendiamo da Lui per la vita e per tutto. Egli merita la nostra adorazione, e merita anche la nostra piena ubbidienza. Invece, il più delle volte, ignoriamo Dio, vivendo la nostra vita pensando poco a Lui, decidendo noi cosa fare, senza impegnarci a conoscere e a seguire la Sua volontà.
Quindi, anche se non ce ne rendiamo conto, siamo colpevoli nei confronti del nostro Creatore. Lo abbiamo ignorato. Non Gli abbiamo ubbidito, non Lo abbiamo adorato né Lo abbiamo ringraziato. Siamo tutti peccatori, veramente colpevoli!
Qual è la condanna?
Allora, Dio dichiara che siamo tutti peccati. Qual è il giudizio per il nostro peccato? Qual è la paga, lo stipendio, il salario, del nostro peccato?
La stessa Parola di Dio dichiara: “il salario del peccato è la morte”, che viene descritta come la separazione eterna da Dio, in un luogo di tormento.
Il giudizio eterno per il peccato è la separazione eterna da Dio, in un luogo di tormento. Questo è ciò che Dio ci dichiara nella sua Parola.
Ci spiega inoltre che è impossibile che noi riusciamo a guadagnare il perdono, ovvero, è impossibile che riusciamo a meritare la salvezza. Allora, per conto nostro, siamo senza speranza.
Tenete questo in mente. Alla luce della santità assoluta di Dio, il nostro peccato ci porta ad essere condannati, sotto il giudizio eterno, senza speranza. Non siamo capaci di cambiare la nostra condizione con il nostro impegno.
Ciò che Dio ha fatto
Se Dio avesse lasciato le cose così, nessuno sarebbe stato mai salvato. Tutte le persone, in tutta la storia, sarebbero state mandate all'inferno. Anche noi saremmo senza alcuna speranza.
Però, nel suo grande amore, Dio non ha lasciato le cose così.
Come leggiamo nel Vangelo di Giovanni, Dio ha tanto amato il mondo, che ha mandato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui, non perisca, ma abbia vita eterna. Vi leggo dal Vangelo di Giovanni.
“Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.” (Giov 3:16 LND)
In altre parole, Dio Padre ha scelto che Gesù Cristo lasciasse il cielo, e la gloria, e la comunione con il Padre, per andare al mondo e diventare anche uomo, per pagare la condanna del peccato, nella sua morte sulla croce, per poi risuscitare.
Il sacrificio di Gesù provvede la possibilità della salvezza per ogni uomo. Dio ci insegna che chi veramente riconosce la propria condizione di essere un peccatore, sotto condanna, e si aggrappa totalmente di cuore a Gesù, come Signore e Salvatore, quella persona sarà perdonata, diventerà un vero figlio di Dio, e avrà la salvezza eterna, nella presenza di Dio in cielo.
Quella persona sarà ricca verso Dio. Quella persona sarà benedetta, ora, e per tutta l'eternità.
Gesù è venuto sulla terra per compiere la salvezza, in modo che tutti coloro che riconoscono il proprio peccato e credono di tutto cuore in Lui, siano salvati.
Questa offerta è per voi
Perciò, cari amici, Gesù ha raccontato questa parabola per NOI tutti, per ciascuno di voi.
Ogni persona ha bisogno di questo perdono, di questa salvezza, di diventare ricca verso Dio.
Ognuno di noi morirà, e si troverà davanti a Dio, per il giudizio che determinerà tutta l'eternità, per secoli e secoli e secoli ancora.
Ognuno di noi ha bisogno del perdono e del dono della salvezza in Gesù Cristo. Ognuno di noi ha bisogno di ricevere la vera ricchezza, la ricchezza eterna, che dura per tutta l'eternità. Ognuno ha bisogno di essere ricco verso Dio.
Tutto questo è possibile, come DONO, in Cristo Gesù. Egli ci offre vera salvezza, una vita trasformata, e l'eternità con Lui.
Oggi è il giorno della salvezza.
Che cosa serve fare?
Allora, che cosa dovete fare? Parlo a ciascuno di voi.
1) Devi riconoscere la tua condizione. Sei un peccatore, ma devi riconoscerlo di cuore. Quando noi pensiamo al peccato, pensiamo al male che facciamo contro gli altri. E siamo tutti colpevoli di aver peccato tante volte contro gli altri. Però, i più gravi peccati sono contro Dio. Non glorificarLo, non ringraziarLo, e non amarLo con tutto il nostro cuore: questi sono i nostri peccati più terribili. Devi riconoscere che hai trascurato il tuo Creatore.
2) Devi ravvederti. Finora, hai vissuto come volevi tu, non sottomettendo la tua vita a Dio giorno per giorno. Quindi, hai vissuto nel peccato. Ravvederti vuol dire cambiare direzione, riconoscendo Cristo Gesù come come il tuo sovrano Signore.
3) Devi credere in Cristo. Devi riconoscere la tua colpa, e quindi che sei sotto condanna, e che solo Cristo può salvarti, per mezzo del suo sacrificio sulla croce. Devi credere in Gesù come Signore e Salvatore.
Caro amico, cara amica: può sembrare che questa vita duri tanto tempo, ma alla luce dell'eternità, dura ben poco. Noi tutti, come quell'uomo ricco della parabola, moriremo, perdendo tutto ciò che era il nostro tesoro sulla terra. Poi noi, come lui, dovremo stare davanti a Dio per essere giudicati. Noi, come lui, abbiamo un'eternità davanti a noi.
La domanda è: tu sei ricco verso Dio, avendo ricevuto il perdono e la salvezza in Gesù Cristo, in modo che Gesù Cristo è il tuo tesoro ora, e per l'eternità?
Oppure, tu sei come quell'uomo, tanto impegnato a cercare qualcosa che possa riempire la tua vita a tal punto che, forse senza rendertene conto, stai trascurando Dio?
Ti invito oggi, a cercare Dio con tutto il tuo cuore, finché c'è tempo.
Dio dichiara che chiunque Lo cerca con tutto il suo cuore, Lo troverà.
Cerca Dio!
Siamo qua per aiutarti.
Voglio pregare.