Il giovane ricco
Guardiamo insieme Marco 10, il racconto del giovane ricco.
Quanto siamo incapaci ad agire come dovremmo agire. Infatti, leggendo la Bibbia troviamo tanti comandamenti. Tanti conoscono più o meno i dieci comandamenti. Dio ci ha dato i suoi comandamenti che dicono come noi dobbiamo camminare, e come noi dobbiamo vivere. Dio è il nostro Creatore, e noi saremo giudicati a seconda se abbiamo seguito o no perfettamente i dieci comandamenti e tutti i comandamenti di Dio. Il problema è che noi non siamo capaci, perché il peccato è dentro di noi. Noi non abbiamo la capacità di camminare da soli e secondo i comandamenti di Dio.
Possiamo cercare di camminare bene e possiamo migliorare, ma cadremo volta dopo volta. Abbiamo bisogno piuttosto di un Salvatore. Abbiamo bisogno del perdono che c'è solo in Gesù Cristo. Quando Dio ci salva ci dà un nuovo cuore e non siamo più schiavi del peccato. Possiamo camminare di più secondo i comandamenti, eppure cadiamo . Abbiamo sempre bisogno di Gesù Cristo.
Iniziamo in Marco 10:17. Sappiamo da Matteo e Luca che il giovane uomo di questo racconto non era solo ricco, ma che era un capo. Probabilmente era un capo dei Giudei, quindi un capo religioso. Quindi, era un uomo molto ben visto, un uomo importante, e con un buon ruolo nella società. Riconosciamo che qui c'è un uomo molto stimato, un uomo a cui gli altri guardavano con grande stima, un uomo benestante, e un uomo ancora giovane, che vuol dire che aveva raggiunto un alto livello già ad una giovane età.
Leggiamo Marco 10:17
17 Ora, mentre stava per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro; e, inginocchiatosi davanti a lui, gli chiese: «Maestro buono, cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». (Marco 10:17 LND)
Abbiamo detto che questo giovane ricco era importante nella società e che probabilmente era una persona che gli altri guardavano con grande stima. E quest'uomo “corse” incontro a Gesù. Non cammina. No. Corre a Gesù e si inginocchia davanti a lui. Gesù stava per mettersi in viaggio, c'erano altri intorno, quasi sicuramente i discepoli, e forse anche altri, e quest'uomo importante corre a Gesù, si inginocchia davanti a Gesù, e gli chiede:
«Maestro buono, cosa devo fare per ereditare la vita eterna?».(Marco 10:17b LND)
Quest'uomo sapeva di non avere la vita eterna. Era un capo dei Giudei, quindi era un uomo grandemente stimato, eppure sapeva di non avere la vita eterna. Sapeva che la sua religione non bastava, e voleva sapere: “cosa devo fare?”
Lui voleva la vita eterna. Notate che era disperato. Si inginocchia davanti a Gesù. Notate anche che era convinto che lui doveva fare qualcosa. Notate che dice “maestro buono” inginocchiandosi davanti a Gesù. Lo chiama “maestro buono”. Ricordate che era un capo dei Giudei, quindi anche lui era visto come buono.
Voglio notare quello che Gesù gli risponde mentre è lì per terra davanti a Gesù:
18 E Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio. (Marco 10:18 LND)
Allora, quest'uomo vedeva Gesù come buono, e Gesù è buono. Gesù è Dio. Ma dicendo “maestro buono”, uomo buono, implicava che anche “lui” poteva essere buono e meritare quel titolo. Gesù subito gli disse: “perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio.” Sta dicendo: tu non devi credere che alcun uomo sia buono. Tu non sei buono. Tu sei umano. Solo Dio è buono. Allora Gesù è Dio perché Gesù è buono. Gesù stava mostrando a quest’uomo che non esiste un uomo buono, compreso lui stesso.
Poi Gesù gli dice:
19 Tu conosci i comandamenti: "Non commettere adulterio. Non uccidere. Non rubare. Non dire falsa testimonianza. Non frodare. Onora tuo padre e tua madre"». (Marco 10:19 LND)
Se quest'uomo fosse stato onesto, avrebbe detto: “Signore non ci riesco.”. Ricordate che in Matteo 5 Gesù aveva menzionato alcuni dei comandamenti e ha mostrato che andavano molto oltre le sole azioni esterne. Cioè, quando diceva: “non commettere adulterio” voleva dire, per un uomo, di nemmeno guardare una donna con desiderio.
In Marco 7 aveva parlato di onorare i genitori, e aveva detto: “con la vostra tradizione permettete all'uomo di dire: “quello che ho è ‘corban’”, dedicato a Dio. Quindi, non devo più sostenere i genitori e così non onorate i genitori.” Allora, quest’uomo era ricco ed era molto probabile che lui seguiva quell’insegnamento e che pensava: “oh no, tutto quello che ho, che non spendo per me, è ‘corban’, cioè è dedicato a Dio.”
Questi erano i comandamenti più facili da seguire. I primi comandamenti: non avere altro Dio, non nominare il nome di Dio invano, eccetera, sono ancora più difficili da seguire. Gesù inizia chiedendo a quest'uomo della seconda tavola dei comandamenti, ed egli non riusciva ad osservarli. Allora, quest’uomo, sentendo ciò, avrebbe dovuto gridare “Oh Signore, non ci riesco!” Ma non risponde così.
Risponde piuttosto nel versetto 20
20 Ed egli, rispondendo, gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia fanciullezza». (Marco 10:20 LND)
Quest'uomo “auto ingannandosi ” dice: “tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia fanciullezza”. Cioè, dice di aver seguito tutti questi comandamenti perfettamente fin da quando era piccolo, e quindi di non aver mai peccato. Pensa alla pazienza di Gesù nel sentire quell'uomo, vantarsi falsamente. Gesù sapeva che non era vero. Gesù voleva fargli vedere il suo peccato, e quindi, visto che l'uomo risponde così, rifiutando di vedere il suo peccato, Gesù glielo mostra il suo cuore.
Notate anche il cuore di Gesù nel versetto 21
21 Allora Gesù, fissandolo nel volto, l’amò e gli disse: «Una cosa ti manca; va’, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni, prendi la tua croce e seguimi». (Marco 10:21 LND)
Quest'uomo, pieno di orgoglio, dice a Gesù in faccia che aveva sempre seguito i comandamenti. Ma non era vero. “Gesù, fissandolo nel volto, l’amò”. Che cuore. Voglio poter guardare in faccia qualcuno che mi maltratta, o che mi mente ed amarlo. Gesù lo amava. Quanto grande è il cuore di Gesù.
Poi Gesù gli mostra il suo peccato: tu sei attaccato alle ricchezze. Tu sei attaccato ai soldi. Questo è il tuo tesoro. Questo è il tuo idolo. Se tu vuoi la salvezza, e se vuoi la vita eterna, smetti di aggrapparti a tutto questo. Non è per tutti così, ma nel tuo caso dai via tutto quello che hai. Poi vieni, seguimi, poni la tua fede in me, non nelle tue ricchezze, e tu avrai la vita eterna. Lascia tutto, abbandona la tua fede in tutto, credi in me, prendi la tua croce e seguimi.
Vuoi la vita eterna? Ecco come avere la vita eterna. Gesù sta dicendo: “Io sono la vita eterna”. Quindi, Gesù aveva iniziato elencando alcuni comandamenti per mostrare all'uomo il suo peccato. L'uomo ha rifiutato di riconoscere il suo peccato e Gesù gli mostra il suo peccato di idolatria, essendo attaccato ai suoi soldi.
Purtroppo l'uomo era attaccato ai suoi soldi. Leggo 22
22 Ma egli, rattristatosi per quella parola, se ne andò dolente, perché aveva molti beni. (Marco 10:22 LND)
Quest'uomo è venuto a Gesù, capendo che Gesù era da Dio. Se aveva capito che Gesù era o no Dio, non è sicuro. Forse sì, forse no, ma sapeva benissimo che Gesù è da Dio. Era disperato ed aggravato. Sapeva di non avere la vita eterna, e si inginocchia davanti a Gesù. Quante volte noi sappiamo di non star bene davanti a Dio e siamo miserabili.
Ho parlato con un uomo non tanto tempo fa che diceva: “ho litigato con mia moglie e non ci parliamo da alcuni giorni. So che è il mio orgoglio.” Gli ho detto: “ma tu non stai bene.” E lui: “no, non sto bene.” Gli ho chiesto: “ma perché non abbandoni il tuo peccato?”
Quanto il nostro peccato, il nostro orgoglio, ci inganna. Non vogliamo riconoscere il peccato, ma il peccato ci fa male, e ci ostacola dal bene. Quest'uomo voleva la vita eterna, e Gesù gli spiega come poteva avere la vita eterna. “Devi smettere di aggrapparti alle tue ricchezze e devi credere in me.” E l’uomo andò via dolente, e con un cuore pesantissimo. Dice che era rattristato. Quella parola lo ha reso triste. Quella parola che gli avrebbe potuto dare gioia. Gesù gli dà una buona parola, una parola che avrebbe dato gioia, gli spiega come avere la vita eterna, ma l'uomo non era disposto a riceverla.
La domanda per noi è: quando Gesù, quando Dio, ci mostra quello che dobbiamo fare per ottenere la salvezza e ricevere questo dono, o per crescere, cosa facciamo? Quell'uomo che ha litigato con la moglie sapeva che stava agendo con orgoglio e sapeva che doveva ravvedersi ma non voleva farlo. Tu sei così? Tu hai del peccato nella tua vita, che non vuoi ammettere? O confessare? O abbandonare? Perché se è così, non avrai gioia. Quell'uomo andò via dolente, con il cuore pesante come dice il Salmo 32
“3 Mentre tacevo, le mie ossa si consumavano tra i gemiti che facevo tutto il giorno. 4 Poiché giorno e notte la tua mano pesava su di me, il mio vigore era diventato simile all’arsura d’estate. (Sela)” (Salmo 32:3-4 LND)
Quell'uomo andò via dolente, e finché non confessiamo i nostri peccati, andremo via da Gesù dolenti, senza gioia.
Prego che non saremo così. Allora, a quel punto l'uomo andò via. Che triste storia! Quell'uomo non c'è più. Ha sentito le parole di vita ed è andato via.
23 Allora Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio!». (Marco 10:23 LND)
Abbiamo anche noi delle ricchezze materiali. Pensa che in quell’epoca tante persone vivevano letteralmente giorno per giorno. Non avevano un conto in banca, e non avevano soldi messi da parte. Loro avevano il minimo per sopravvivere. Lavoravano e ricevevano la paga, con la quale potevano comprare quel po' di cibo per l'indomani.
Noi siamo ricchi secondo il metro che Gesù sta usando qui. Siamo ricchi. Abbiamo una casa con tutto, un frigo pieno di cibo, oltre ai pensili pieni di cibo, la macchina, e almeno qualcosina in banca. E Gesù dice: “quanto difficilmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio.” Quando uno non ha niente, come i poveri al tempo di Gesù, e i poveri nel mondo di oggi, sa di non poter comprare la salvezza. Sa di non poter fare niente e sa di non avere niente.
Invece quando uno ha dei mezzi pensa: “io potrei fare questo e potrei fare quello. Io potrei proteggimi. Potrei in qualche modo….” “Difficilmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio”, perché c’è la tendenza a confidare nelle ricchezze. Questo distrugge.
Leggo 24
24 E i discepoli si sbigottirono alle sue parole. Ma Gesù, prendendo di nuovo la parola, disse loro: «Figli, quanto è difficile per coloro che confidano nelle ricchezze entrare nel regno di Dio. 25 È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».(Marco 10:24-25 LND)
Avete capito bene? Umanamente è impossibile, ma non è una cosa umana. Infatti leggiamo il versetto 26:
26 Ed essi, ancora più stupiti, dicevano fra di loro: «E chi dunque può essere salvato?». (Marco 10:26 LND)
Loro, pensando umanamente, dicevano “chi dunque può essere salvato?” Se è così difficile, anche perché noi ci aggrappiamo alle cose terrene, come possiamo essere salvati?
Gesù nel versetto 27 dà speranza:
27 Ma Gesù, fissando lo sguardo su di loro, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma non a Dio, perché ogni cosa è possibile a Dio». (Marco 10:27 LND)
Questo è impossibile agli uomini. Gli uomini non possono arrivare alla salvezza. Non possono arrivare a Dio. È impossibile per loro. Ricordate come aveva iniziato con questo giovane uomo?
“Perché mi chiami buono? Nessuno è buono.” Gesù dice che è impossibile agli uomini non buoni e peccatori arrivare a Dio. Sta dicendo che è impossibile agli uomini essere salvati, ma a Dio non è impossibile, perché ogni cosa è possibile a Dio. Lui sta dicendo che solo con le nostre forze è impossibile arrivare a Dio, ma non è impossibile per Dio. Ogni cosa è possibile a Dio.
Di nuovo Gesù butta giù, demolisce, la nostra fede in noi stessi, e innalza la fede in Dio. Quindi, quando tu dici: “non è possibile!”, non è possibile umanamente, ma tutto è possibile a Dio. Lui fa il giusto, e non è sempre quello che vogliamo noi, ma fa il giusto.
Allora, ricordate che Gesù aveva detto a questo giovane di lasciare quello che aveva, di darlo ai poveri, e seguirLo? Vediamo ancora l’orgoglio negli apostoli. Sentite quello che Pietro dice:
28 E Pietro prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito». (Marco 10:28 LND)
Voglio leggere la stessa cosa in Matteo 19:27
“27 Allora Pietro gli rispose, dicendo: Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito; che ne avremo dunque?” (Matteo 19:27 LND)
Guarda l'orgoglio degli apostoli che spesso anche noi abbiamo. Pietro dice: “ma noi, abbiamo lasciato tutto, abbiamo sacrificato tutto per te, cosa avremo?”
E Gesù, con grande pazienza, gli risponde nei versetti 29 e 30
29 Allora Gesù, rispondendo, disse: «Io vi dico in verità che non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o padre o madre o moglie o figli o poderi per amor mio e dell’evangelo, 30 che non riceva il centuplo ora, in questo tempo, in case, fratelli, sorelle, madre, figli e poderi, insieme a persecuzioni e, nel mondo a venire, la vita eterna. (Marco 10:29-30 LND)
Pensa all'orgoglio di Pietro: “Guarda quello che abbiamo fatto noi!” Ma Gesù risponde: “non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o padre o madre...”. Non c'è nessuno. Sia ben chiaro che se uno lascia tutto per Cristo, riceverà 100 volte di più in questa terra. Gesù non sta parlando di ricchezze materiali. Gesù non promette ricchezze materiali. Gesù promette ricchezze spirituali. Se tu lasci tutto per il Signore, Dio ti darà di più, ma non sempre della stessa cosa. Se tu lasci cose materiali, non è che ti darà cose materiali. Ti darà molto di più.
Infatti leggo di nuovo 29-30
29 Allora Gesù, rispondendo, disse: «Io vi dico in verità che non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o padre o madre o moglie o figli o poderi per amor mio e dell’evangelo, 30 che non riceva il centuplo ora, in questo tempo, in case, fratelli, sorelle, madre, figli e poderi, insieme a persecuzioni e, nel mondo a venire, la vita eterna. (Marco 10:29-30 LND)
Molto interessante e molto importante notare che quando lasci delle cose e delle persone per Cristo, riceverai di più in questa vita, “insieme a persecuzioni.” Non sarà una vita di lusso. Sarà una vita di persecuzioni.
In 2 Timoteo leggiamo
“Infatti tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati,” (2Timoteo 3:12 LND)
In Matteo 5 Gesù dice:
“11 Beati sarete voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. 12 Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli, poiché così hanno perseguitato i profeti che furono prima di voi".” (Matteo 5:11-12 LND)
Se tu ti sacrifichi per Cristo, riceverai di più qui. Non è detto che riceverai più della stessa cosa, ma di più. E posso dire che è vero che se tu ti aggrappi a Cristo, sarai perseguitato. Ma Lui non la presenta come una cosa negativa, solo per avvertirci.
E poi dice “e nel mondo a venire”. Quanto è importante che ci ricordiamo che c'è un mondo a venire. La vita è qui, ma solo per un attimo. Poi sarà sempre nell’eternità, o con Dio in gioia o nel tormento eterno.
“Nel mondo a venire.” Non viviamo per quello che passerà. Viviamo per quello che non passerà mai. Gesù dice che chi lascia, sacrifica cose, riceverà nel mondo a venire la vita eterna. In Giovanni 17, Gesù spiega che la vita eterna è conoscere veramente Dio ed avere un cuore pienamente soddisfatto in Dio.
Poi Gesù conclude con versetto 31 dicendo:
31 Ma molti primi saranno ultimi, e gli ultimi saranno primi». (Marco 10:31 LND)
Questo giovane che era un capo della sinagoga o del sinedrio. Era ricco. Era uno dei primi della società. Ma se non si ravvede sarà uno degli ultimi, e gli ultimi saranno primi.
Allora, non vuol dire che c'è un certo vantaggio nel essere letteralmente povero. C'è un grande inganno nell’essere ricco, ma in se l'essere povero non ti fa più spirituale. “Ultimi” nel senso di importanza nella società e quello che la società innalza. Quando tu vivi seguendo Gesù Cristo, non sarai innalzato dagli altri. E se tu segui veramente Gesù, non vorrai essere innalzato dagli altri. Vorrai che sia Cristo innalzato in te. “Ma molti primi saranno ultimi, e gli ultimi saranno primi.” Oh quanto desidero che Gesù venga glorificato in me, e non che io riceva la gloria!
Conclusione
In questo brano vediamo che pur avendo tutto, come dice il mondo, pur avendo tutto, questo giovane non stava bene. Sapeva di non avere la vita eterna. Aveva tutto, ma non aveva la vita eterna, perciò era povero ed era disperato. Si inginocchia davanti a Gesù, corre a Gesù e si inginocchia davanti a Gesù, ma non voleva vedere il suo peccato, “tutto questo l’ho fatto dalla mia fanciullezza.” No, non aveva fatto tutto questo, così Gesù glielo dimostra proprio con il suo peccato, cioè quello di essere attaccato alle ricchezze, e lui non supera la prova, non è disposto ad abbandonare le ricchezze, e andò via dolente, era molto rattristato per quella parola. Che triste. Gesù spiega che l'uomo non può salvarsi da solo. È impossibile agli uomini, ed è impossibile per noi crescere da soli. Solo con Cristo è possibile.
Prego che possiamo trarre benefici da questo brano. Prego che possiamo riconoscere il nostro bisogno, e riconoscere che non c'è del bene in noi. Prego che possiamo aggrapparci a Dio in Gesù Cristo, e che possiamo fidarci di Cristo. Questa è la mia preghiera per noi: che possiamo fidarci di Gesù Cristo e della sua giustizia. Prego che come risultato possiamo essere perdonati e camminare in giustizia, ma sempre aggrappandoci a Gesù Cristo.