Negli ultimi due sermoni, siamo stati in Matteo 15, per conoscere meglio il nostro Salvatore e Signore, Gesù Cristo. Abbiamo visto Gesù rispondere alla fede della donna cananea. Poi, abbiamo visto il potere e la compassione di Gesù, mentre Egli guariva la gente e poi moltiplicava pesci e pani in modo da provvedere cibo per una folla di quattromila uomini, più donne e bambini.
Questi potenti miracoli erano chiarissimi segni del fatto che Gesù è Dio, ed è il Cristo promesso.
La potenza e la compassione di Gesù ci spronano ad accogliere con fede il suo invito di andare da Lui, portando i nostri pesi, per prendere il suo giogo su di noi, per poi trovare in Lui il riposo per l'anima nostra.
Oggi, per conoscere ancora meglio Gesù, continuiamo lo studio del prossimo brano in Matteo. Mentre con la folla, Gesù ebbe grande compassione, nel brano di oggi, vedremo un atteggiamento di Gesù drasticamente diverso nei riguardi dei Farisei.
La situazione che troviamo in Matteo 16 è una situazione che si trova ancora oggi, molto spesso. Infatti, la Bibbia è sempre attuale, perché il cuore dell'uomo non cambia, e la Bibbia parla spesso del cuore dell'uomo. Leggiamo Matteo 16:1-4
“1 Poi si accostarono a lui i farisei, e i sadducei e, per tentarlo, gli chiesero di mostrar loro un segno dal cielo. 2 Ma egli rispose loro e disse: "Quando si fa sera, voi dite: "Farà bel tempo perché il cielo rosseggia". 3 E la mattina dite: "Oggi farà tempesta perché il cielo tutto cupo rosseggia". Ipocriti, ben sapete dunque distinguere l’aspetto del cielo, ma non riuscite a discernere i segni dei tempi? 4 Una generazione malvagia ed adultera richiede un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno del profeta Giona," E, lasciatili, se ne andò.” (Mat 16:1-4 LND)
Discutono, e poi chiedono un segno
Per capire meglio il cuore di questi Farisei, vi leggo un versetto dal Vangelo di Marco, che aggiunge un dettaglio che non troviamo qui in Matteo.
“Sopraggiunsero i farisei e cominciarono a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo per metterlo alla prova.” (Marco 8:11 )
Prima di chiedere un segno, questi farisei avevano discusso con Gesù. Ovvero, avevano cercato di farlo cadere in qualche errore su ciò che diceva. Vediamo adottata questa tattica anche in altre occasioni nei Vangeli. Per esempio, ci fu la volta che Gli chiesero se fosse lecito pagare le tasse, cercando di intrappolarlo. Notiamo che la saggezza di Gesù era troppo grande per loro. Vi leggo da Matteo 22.
“17 Dicci dunque: Che te ne pare? è lecito o no pagare il tributo a Cesare?". 18 Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, disse: "Perché mi tentate, ipocriti? 19 Mostratemi la moneta del tributo". Allora essi gli presentarono un denaro. 20 Ed egli disse loro: "Di chi è questa immagine e questa iscrizione?". 21 Essi gli dissero: "Di Cesare". Allora egli disse loro: "Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio".” (Mat 22:17-21 LND)
In quell'occasione, i Farisei non stavano cercando di capire la volontà di Dio, ma stavano solo cercando un modo per accusare Gesù.
Così anche nell'avvenimento raccontato nel nostro brano di oggi, i Farisei cercavano un modo per intrappolare Gesù, ma la sua sapienza era troppo grande per loro.
Ovviamente, questi Farisei, non potendo vincere per mezzo della discussione, cercarono un'altra tattica per sconfiggere Gesù. Gli chiesero un segno miracoloso. Probabilmente speravano che Gesù non sarebbe stato in grado di compiere il segno che avevano chiesto loro, e così, avrebbero potuto dire che Egli non era il Cristo.
Il punto principale da notare qui, prima di considerare a fondo il brano, è che la loro motivazione nel chiedere le prove non era quella di capire se Gesù fosse o non fosse veramente il Cristo. Avevano già visto molta evidenza che dimostrava chiaramente che Gesù è il Cristo. Essi non volevano capire la verità, volevano vincere. Quindi, non potendo vincere con la discussione, cercarono di farlo chiedendo a Gesù un segno.
Spesso, anche oggi, quando uno con un cuore duro non riesce a vincere una discussione con i fatti, cerca di cambiare tattica, perché non cerca la verità, ma cerca di vincere.
Per tentarlo
Infatti, Matteo ci dichiara chiaramente la motivazione del loro cuore. Chiesero un segno da Gesù, non per poter credere in Lui, ma per tentarlo. Cioè, il loro scopo era tutto malvagio.
Dobbiamo stare in guardia, perché anche noi possiamo fare una domanda, che in sé potrebbe essere lecita, avendo però un cuore malvagio, cioè avendo lo scopo non di capire veramente, ma di vincere. Anche noi possiamo fare delle domande per tentare. Oh che Dio ci protegga da questo peccato!
La richiesta di un segno dal cielo
Nel brano, i farisei chiesero a Gesù un segno dal cielo. Era una richiesta valida?
Prima di tutto, è utile capire che la parola tradotta con “segno” è la parola greca “semion”, che viene tradotta sia con “segno”, sia con “miracolo” o “segno miracoloso”. I farisei stavano chiedendo un miracolo, per provare che Gesù è il Cristo.
Varie volte durante il periodo dell’AT, Dio aveva dato dei segni, cioè, dei miracoli, dal cielo, che servivano per confermare le parole dei profeti come Mosè, Samuele, Giosuè, Elia e Eliseo.
Così, la richiesta di questi farisei potrebbe sembrare a prima vista una richiesta valida. Però, non lo era.
Infatti, il fatto che il brano dichiara che essi chiesero un segno per tentarlo, ci rivela che il loro cuore non era puro. Non volevano capire la verità di Gesù, volevano trovare qualcosa in cui poter vincere.
Motivo per chiedere un segno
In realtà, i farisei avevano già sentito gli insegnamenti di Gesù, avevano già visto, o almeno sentito, dei suoi potenti miracoli. Non mancava loro nulla per poter credere in Gesù come il Cristo.
Vi leggo due versetti dal Vangelo di Giovanni che rende chiaro che essi non volevano credere la verità di Cristo.
“Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono a il sinedrio e dicevano: "Che facciamo? Quest’uomo fa molti segni.” (Giov 11:47 LND)
“Sebbene avesse fatto tanti segni davanti a loro, non credevano in lui,” (Giov 12:37 LND)
I farisei avevano visto i segni di Gesù e avevano sentito il suo insegnamento, ma non volevano credere in Lui. Se non siamo attenti, anche noi possiamo arrivare al punto di non voler capire la verità in qualche situazione. Questo è un grave peccato.
Gesù risponde, mostrando il loro peccato
Consideriamo ora la risposta di Gesù a queste persone nei vv.2,3.
“1 Poi si accostarono a lui i farisei, e i sadducei e, per tentarlo, gli chiesero di mostrar loro un segno dal cielo. 2 Ma egli rispose loro e disse: "Quando si fa sera, voi dite: "Farà bel tempo perché il cielo rosseggia". 3 E la mattina dite: "Oggi farà tempesta perché il cielo tutto cupo rosseggia". Ipocriti, ben sapete dunque distinguere l’aspetto del cielo, ma non riuscite a discernere i segni dei tempi?” (Mat 16:1-3 LND)
I segni naturali riuscite a comprenderli
Gesù disse loro: “Voi sapete leggere i segni del tempo meteorologico, ma non riuscite a comprendere i segni dei tempi, cioè, le opere di Dio che mostrano che sono il Cristo!”.
Anche oggi, tante persone sono brave nelle cose pratiche del mondo, ma non riescono a capire le chiare verità di Dio. Questo non è un problema intellettuale, bensì un problema spirituale, il problema di un cuore duro. Le cose di Dio, soprattutto il fatto di capire il proprio peccato e capire che Gesù Cristo è Dio ed è l'unico Salvatore e Signore, non richiedono una grande capacità intellettuale, ma solamente un cuore umile. I farisei non avevano un cuore umile. Voi avete un cuore umile?
Ipocriti
E così, Gesù dichiarò a questi uomini: “ipocriti!”. Erano dei falsi, fingevano di volere delle risposte, in questo caso dei segni, come se desiderassero poter credere in Gesù.
In realtà però, non avevano alcuna intenzione di credere in Gesù. La richiesta di segni era solamente una scusa. Erano realmente ipocriti!
Essere chiamato ipocrita da Cristo è un giudizio molto severo. Una persona può portare una maschera oggi, e fingere di essere sincera, ma ogni cuore sarà rivelato al giorno del giudizio quando ci troveremo davanti a Gesù Cristo.
Perciò, carissimi, esaminiamoci, chiedendo a Dio di mostrarci se stiamo fingendo in qualcosa. Non dobbiamo mai fare affermazioni o domande, o richieste per chiarimenti, fingendo di voler capire o credere, quando in realtà, stiamo cercando di difendere la nostra posizione. Oh che Dio voglia proteggerci dall'essere ipocriti!
I segni molto più chiari già compiuti da Gesù
Questi uomini erano ipocriti per prima cosa perché avevano già scelto di non credere in Gesù, e quindi, non volevano altri segni che li aiutassero a credere, e poi perché avevano già visto tanti chiari segni nei miracoli già compiuti.
Infatti, i segni già compiuti da Gesù erano già chiari. Notate come Gesù rispose, in un'altra occasione, quando i discepoli di Giovanni battista Gli chiesero se Lui era il Cristo. Leggo da Luca 7.
“19 E Giovanni, chiamati a sé due dei suoi discepoli, li mandò da Gesù a dirgli: "Sei tu colui che ha da venire, oppure dobbiamo aspettarne un altro?". 20 Quegli uomini, dunque, andarono da lui e gli dissero: "Giovanni Battista ci ha mandati da te, a dirti: "Sei tu colui che deve venire, oppure dobbiamo aspettarne un altro?"". 21 In quella stessa ora Gesù ne guarì molti da infermità, da calamità e da spiriti maligni, e a molti ciechi donò la vista. 22 E Gesù, rispondendo, disse loro: "Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi recuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, e l’evangelo è annunziato ai poveri. 23 E beato è colui che non si scandalizza di me!".” (Luca 7:19-23 LND)
Per rispondere alla domanda se Gesù era il Cristo o no, Gesù disse loro di raccontare a Giovanni il Battista i miracoli, ovvero, i segni, che Lui aveva compiuto. Questi segni rendevano chiaro che Gesù è il Cristo. Anche i farisei erano a conoscenza di questi segni, e conoscendo le Scritture, conoscevano che Gesù era il Cristo. Quindi, questi farisei avevano già avuto tutti i segni che potevano servire loro per credere.
Similmente, anche oggi a volte capita che uno non vuole credere a qualcosa, nonostante che ci siano già tanti fatti a favore. Un uomo così si ostina a chiedere altre prove, ma tutte le prove nel mondo non lo convinceranno, perché non vuole credere.
Non cadiamo nel peccato di insistere sul volere ulteriori prove, quando ne abbiamo già ricevute abbastanza! Camminiamo in umiltà, accettando la verità!
Una generazione malvagia e adultera
Notiamo nel v.4 come Gesù concluse la sua conversazione con questi farisei ipocriti.
“Una generazione malvagia ed adultera richiede un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno del profeta Giona," E, lasciatili, se ne andò.” (Mt 16:4 LND)
Gesù dichiarò loro che erano una generazione malvagia e adultera.
Che dura condanna da parte di Gesù! Ricordiamoci che Egli è il Giudice del mondo! Eppure, nonostante il suo duro giudizio, Gesù aveva un cuore aggravato, vedendo la loro durezza di cuore. Nel Vangelo di Marco troviamo un dettaglio che rivela un po' di più il cuore di Gesù. Vi leggo Marco 8:12
“Ma egli, gemendo nel suo spirito, disse: "Perché questa generazione chiede un segno? In verità vi dico che non sarà dato alcun segno a questa generazione".” (Mar 8:12 LND)
Gesù gemeva nel suo spirito. Gesù era duro con loro, ma allo stesso tempo, era rattristato dalla loro durezza di cuore. Gesù vuole il nostro ravvedimento!
Gesù dichiarò che questi uomini facevano parte di una generazione malvagia e adultera. Erano malvagi perché chiedevano delle altre prove per poter credere in Gesù, ma in realtà, nessuna prova li avrebbe convinti di credere in Gesù.
Quando uno ha già tutto quello che gli serve per credere, ma insiste nel chiedere ulteriori prove, Dio rifiuta la sua richiesta e, per di più, lo condanna per la sua durezza di cuore.
Vediamo un esempio di questo in 1Corinzia 1, dove Paolo parla di alcune persone che avevano chiesto a Dio altri segni o, nel caso dei Greci, altra sapienza, non avendo però lo scopo di voler credere in Gesù. Anche in questo caso, la risposta fu un chiaro no. Il Vangelo è sufficiente. Vi leggo.
“21 Infatti, poiché nella sapienza di Dio il mondo non ha conosciuto Dio per mezzo della propria sapienza, è piaciuto a Dio di salvare quelli che credono mediante la follia della predicazione 22 poiché i Giudei chiedono un segno e i Greci cercano sapienza, 23 ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che è scandalo per i Giudei e follia per i Greci; 24 ma a quelli che sono chiamati, sia Giudei che Greci, noi predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio;” (1Cor 1:21-24 LND)
La verità di Dio è pazzia o scandalo per chi non vuole credere. Ma per chi ha un cuore puro, è potenza di Dio e sapienza di Dio. Dio non offre più altre prove oltre a quelle che ha già dato. Oh che possiamo accettare la verità quando è già chiara, e così camminare nella luce!
il segno di Giona
Anche se Gesù rifiutò di fare una altro segno per questi farisei, Egli disse che avrebbe dato a quella generazione il segno del profeta Giona.
Come sapete, il profeta Giona fu inghiottito da un grande pesce, e passò tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, prima di essere sputato fuori. La sua esperienza era un tipo della morte e della risurrezione di Cristo.
Quello che Gesù stava dichiarando a questi farisei era che oltre a tutti gli altri segni che Egli aveva compiuto, la sua morte e la sua risurrezione sarebbero stati il segno finale e chiaro che Egli è il Cristo.
Però, quei farisei non credettero nemmeno dopo la risurrezione di Gesù, perché il loro cuore era duro.
Anche oggi, se abbiamo un cuore duro, nessuna prova, nessuna verità, nessun chiaro insegnamento biblico ci convincerà. Quando abbiamo un cuore duro, il problema di non riuscire a credere non è la mancanza di prove, ma è il cuore. La soluzione, in questi casi, non sono più spiegazioni, ma un cambiamento di cuore. Oh che Dio ci faccia riconoscere qualsiasi volta che abbiamo questo peccato, in modo che possiamo ravvederci al più presto!
Gesù li lasciò
L'ultima parte del v.4 è pesantissimo. Vi leggo.
“Una generazione malvagia ed adultera richiede un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno del profeta Giona," E, lasciatili, se ne andò.” (Mat 16:4 LND)
Gesù lasciò queste persone. “E, lasciatili, se ne andò.”
Oh cari, impariamo che non si può rifiutare Dio per sempre. Egli è paziente, ma la sua paziente non dura per sempre. Chi continua a rifiutare di ravvedersi e di umiliarsi davanti a Dio, conoscerà l'ira di Dio. Dio, nella sua grazia??( perchè “nella sua grazia”??), lascerà quella persona che continua nella sua ostinazione.
Leggo dal Numeri 14:18
“L’Eterno è lento all’ira e grande in misericordia; egli perdona l’iniquità e il peccato, ma non lascia impunito il colpevole, punendo l’iniquità dei padri sui figli, fino alla terza e alla quarta generazione.” (Num 14:18 LND)
Dio è pronto a perdonare, ma chi non si ravvede, conoscerà l'ira di Dio. Vi leggo da Romani 2:3
“3 E pensi forse, o uomo che giudichi coloro che fanno tali cose e tu pure le fai, di scampare al giudizio di Dio? 4 Ovvero disprezzi le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e longanimità, non conoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento? 5 Ma tu, per la tua durezza ed il cuore impenitente, ti accumuli un tesoro d’ira, per il giorno dell’ira e della manifestazione del giusto giudizio di Dio, 6 che renderà a ciascuno secondo le sue opere:” (Rom 2:3-6 LND)
Gesù lasciò questi farisei, e se ne andò, lontano da loro. La luce era venuta vicino a loro ripetutamente. Avevano sentito le verità di Gesù più volte, ma continuavano a rifiutare di credere. Perciò, Gesù li lasciò, li lasciò non solo fisicamente, ma peggio ancora, Gesù li lasciò nei loro peccati.
Oh carissimi, che lezione importante per noi!!
Quando Dio ci dimostra la sua verità, non rifiutiamo di accettarla! Dio è paziente, ma la sua pazienza ha dei limiti. Se rifiutiamo per troppo tempo, Dio arriverà al punto di lasciarci nel nostro peccato. Questa è una condizione terribile! Oh che possiamo camminare umilmente davanti a Dio, per non trovarci lontani da Lui, schiavi del nostro peccato! Appena Dio ci mostra la sua verità, corriamo subito a Cristo, e abbracciamola con cuore puro.
Il lievito dei Farisei vv. 5-12
Avendo lasciato i farisei, Gesù avvertì i suoi discepoli del pericolo spirituale di avere contatto con persone come loro. Chi rifiuta di abbracciare la verità che vede, diventa un pericolo, perché il suo modo di pensare e ragionare può influenzare gli altri, anche se gli altri camminano nella verità.
I discepoli avevano creduto pienamente in Gesù. Eppure, Gesù sapeva che erano a rischio di essere influenzati dai farisei, se non fossero stati in guardia.
Leggiamo i vv.5-12.
“5 Quando i suoi discepoli furono giunti all’altra riva, ecco avevano dimenticato di prendere del pane. 6 E Gesù disse loro: "State attenti e guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei!". 7 Ed essi ragionavano fra loro, dicendo: "è perché non abbiamo preso del pane". 8 Ma Gesù, accortosene, disse loro: "O uomini di poca fede, perché discutete tra di voi per non aver preso del pane? 9 Non avete ancora capito e non vi ricordate dei cinque pani per i cinquemila uomini, e quante ceste ne avete raccolto? 10 E dei sette pani per i quattromila uomini, e quanti panieri ne avete riempito? 11 Come mai non capite che non mi riferivo al pane quando vi dissi di guardarvi dal lievito dei farisei e dei sadducei?". 12 Allora essi capirono che egli non aveva detto di guardarsi dal lievito del pane, ma dalla dottrina dei farisei e dei sadducei.” (Mat 16:5-12 LND)
Visto che i farisei e i sadducei erano ipocriti, che chiedevano dei segni, ma che in realtà non volevano credere alla verità, essi erano un pericolo da evitare. Perciò, Gesù avvertì i discepoli di stare in guardia da loro.
All'inizio, i discepoli non capirono il discorso di Gesù. Pensavano al cibo materiale. Ma non era certo quello che Gesù voleva insegnare! Quindi, Gesù spiegò loro che si trattava della dottrina dei farisei e dei sadducei.
La parola “dottrina” vuol dire “insegnamento”. Comprende sia gli insegnamenti formali, sia gli insegnamenti informali, per esempio, i ragionamenti che si fanno mentre si parla.
La dottrina e i ragionamenti falsi sono come il lievito.
Il lievito rappresenta qualcosa di non puro, che contamina l'impasto puro. Basta una piccolissima quantità di lievito per infettare una grande quantità di impasto. Il lievito inizia il suo lavoro in piccolo. Lavora di nascosto, e man mano riempie tutto l'impasto.
Oggi, si usa maggiormente un lievito di birra. Però, chi sa fare il pane con il lievito madre sa che il lievito naturale è già presente nell'aria. Basta lasciare fuori un po' di impasto non ben coperto, e presto questo sarà infettato dal lievito, e poi, il lievito crescerà e riempirà tutto l'impasto.
Similmente, se non stiamo in guardia, e se abbiamo contatto con un insegnamento o un ragionamento sbagliato, facilmente questo presto prenderà piede in noi, e riempirà i nostri pensieri e i nostri cuori. Perciò, dobbiamo stare molto in guardia, e valutare attentamente gli insegnamenti e i ragionamenti che ascoltiamo. Dobbiamo rifiutare di ascoltare qualsiasi dottrina o ragionamento che non è fedele alla Parola di Dio.
Conclusione e applicazione
Anche in questi pochi versetti, ci sono tanti insegnamenti importanti.
Parlando di segni, noi abbiamo tutti i segni che ci servono per credere che Gesù è il Cristo, e che la Parola di Dio è vera. Abbiamo tutto quello che ci serve per credere a tutta la Parola di Dio.
Se qualcuno dice che non riesce a credere in Gesù se non vede prima dei miracoli, sappiate che quella è una scusa! La rivelazione che Dio ci dà nella Bibbia è tutto quello che serve a chiunque abbia un cuore aperto per poter credere con cuore in Cristo per essere salvato! Infatti, vi ricordate le parole dette nel racconto del ricco e Lazzaro, in Luca 19, quando il ricco chiese ad Abraamo di mandare Lazzaro a casa dai suoi fratelli, perché essi non credevano alla Bibbia ma, secondo lui, avrebbero sicuramente creduto se avessero visto il miracolo di uno che ritorna dalla morte? Ascoltate la risposta:
“Allora egli gli disse: "se non ascoltano Mosé e i profeti, non crederanno neppure se uno risuscitasse dai morti".” (Lu 16:31 LND)
Quindi, oggi, per chi vuole credere, c’è ampia evidenza. I segni e l'insegnamento ci sono nella Bibbia. Chi non crede non vuole credere!
Applicazione: noi
Però, non sono solo i non credenti che non vogliono credere in Dio, e chiedono dei segni. A volte, noi possiamo rifiutare di credere a qualcosa di vero, dicendo come scusa che non ci sono delle prove chiare, quando in realtà, il problema non è la mancanza di prove, ma un cuore duro.
Per esempio, può succedere che non vogliamo sottometterci a qualche insegnamento biblico che riguarda una situazione della vita. Forse, a causa del nostro peccato, non vogliamo ubbidire a qualcosa che leggiamo o che sentiamo in un insegnamento. Forse non vogliamo accettare un ammonimento.
Se chiediamo continuamente delle prove, anche se in realtà le prove già esistono, questo rivela un cuore di ipocrisia, come i farisei. In questo caso, dobbiamo confessare ed abbandonare il nostro peccato al più presto.
Se no, rischiamo la cosa più terribile: rischiamo che Gesù ci lasci nei nostri peccati!
Oh che possiamo camminare umilmente davanti a Dio, e accettare le verità che Egli ci dà, giorno per giorno! Oh che possiamo desiderare, più di ogni altra cosa, di restare vicini a Gesù! Gesù è la verità, e quindi, per poter restare vicini a Lui, dobbiamo accogliere la verità. Rifiutare la verità significa allontanarci da Cristo.
Grazie a Dio per averci rivelato Cristo. Grazie a Dio per le verità che Egli continua a rivelarci. Oh che possiamo avere cuori sempre pronti ad accogliere la verità, e in questo modo, ad accogliere Gesù Cristo!
Amen.