Nella Bibbia, Dio ci insegna in tanti modi diversi. Uno dei modi che troviamo, soprattutto negli insegnamenti di Gesù Cristo, sono le parabole.
Le parabole sono piccole storie, esempi, che Gesù usa per trasmettere una verità centrale. Gli avvenimenti di una parabola possono non avere nulla a che fare con la situazione a cui Gesù si riferisce, ma i principi sono chiari.
Quindi, per esempio, la parabola del seminatore descrive i quattro tipi di cuore in cui può arrivare il seme del Evangelo. Lo stesso seme può produrre frutto, o no, in base a che tipo di cuore uno ha.
Ricordiamo, che le parabole sono insegnamenti che Gesù ha dato per rivelare la Sua verità a chi ha un cuore aperto.
Oggi, voglio guardare insieme a qualche parabola che Gesù ha dato solamente ai discepoli, non alla folla. Perciò, il loro scopo è di rivelare più verità a loro, e anche a noi che leggiamo la Bibbia.
In queste parabole, Gesù ci aiuta a capire quanto è preziosa la salvezza e la vita eterna, e che la salvezza vale più di qualsiasi altra cosa della vita. Se non stai vedendo la salvezza così, allora, il tuo cuore è sviato, e hai bisogno di ritornare a guardare a Dio. Se riflettiamo su quello che Gesù ci insegna qua, può aiutarci molto.
Oggi, consideriamo 3 parabole in Matteo 13: Prima, Matteo 13:44, il tesoro nascosto, poi Matteo 13:45,46, la perla di gran valore, e infine, Matteo 13:47-51, la rete.
1) Il tesoro nascosto, Matteo 13:44
Trovate con me Matteo 13, e seguite mentre leggo il v.44.
“Di nuovo, il regno dei cieli è simile ad un tesoro nascosto in un campo, che un uomo, avendolo trovato, nasconde; e, per la gioia che ne ha, va e vende tutto ciò che ha e compera quel campo.” (Matteo 13:44)
Questa parabola semplice contiene delle verità profonde.
In questa parabola, Gesù ci fa pensare ad un uomo che trova un grande tesoro in un campo. Usa un tesoro materiale come simbolo, per farci pensare al verso tesoro spirituale.
Pensate a questo esempio: spesso, i tesori terreni con cose materiali che sono piccole ma di grande valore, per esempio, l’oro. Poco oro vale tanto. È simile anche l’argento. Una quantità di oro o argento potrebbe essere considerata un tesoro, di grande valore materiale.
Durante i secoli, e ancora oggi in vari posti del mondo, tante persone nascondevano i loro oggetti preziosi in un campo. Così, erano al sicuro da eventuali ladri che sarebbero potuti entrare in casa.
Possiamo facilmente immaginare la scena di questa parabola. Un uomo aveva un grande tesoro, e per nasconderlo dai ladri, lo ha sotterrato nel suo campo, senza dirlo a nessuno. Un giorno, come succederà ad ognuno di noi, quell’uomo muore, e nessuno sa che c’è un tesoro nascosto nel campo. Il campo viene venduto ad altri. Questi non sanno che c’è un grande tesoro nel campo. Passano degli anni.
Un giorno, un uomo, che non è il proprietario, sta scavando nel campo. Forse affittava il campo. Gesù non lo dice, e non importa. È chiaro che il campo non è suo. Egli trova questo tesoro. Visto che il campo non è suo, non può avere il tesoro. Perciò, egli ricopre il tesoro. Egli sa che per potere avere il tesoro, deve possedere il campo. Perciò, egli va, e per avere abbastanza soldi di potere comprare il campo, vende tutto quello che ha. In altre parole, per ottenere questo tesoro, egli deve abbandonare ogni altra cosa che ha.
Egli fa questo con gioia, cioè, perde tutto quello che ha, e compra quel campo, e lo fa con grande gioia, perché riconosce che il tesoro vale infinitamente più di tutto quello che aveva mai avuto. Deve disfarsi di TUTTO, ma non è minimamente triste, anzi, ha grande GIOIA, riconoscendo la grandezza del TESORO.
capire la gioia con la quale ha venduto tutto
Spesso, abbiamo la tendenza di immaginare che la vita cristiana sia una vita in cui uno deve fare tanti sacrifici delle cose belle e piacevoli della vita. Possiamo pensare che la vita cristiana sia tanto difficile. Possiamo considerare l’ubbidienza a Cristo come un pesante giogo, da aggiungere ad una vita già difficile.
Quanto è sbagliato questo modo di pensare. Quanto è lontano dalla verità di quello che è la vera salvezza.
Pensare in questo modo sbagliato ti fa perdere la gioia della vita con Dio. Guardiamo bene questa parabola: notiamo che dichiara: per la gioia che ha per il tesoro, questo uomo vende tutto quello che ha. Non lo faceva con cuore pesante, o con tristezza. Lo faceva con gioia, perché riconosceva che il valore di tutto quello che doveva perdere era niente in confronto con l'immenso valore di quello che stava per guadagnare.
Un commento: quando Gesù dichiara: “ il regno dei cieli è simile ad un tesoro nascosto in un campo”, la frase “il regno di Dio” vuol dire ricevere la salvezza, entrare a far parte del regno di Dio, vuol dire entrare ad avere la vera vita eterna, dimorare per sempre con Dio.
Perciò, il punto di questa parabola è molto chiaro. Ricevere la salvezza, ovvero, entrare nel regno di Dio, è un tesoro che vale più di qualsiasi cosa, anzi, vale così tanto che se serve, conviene perdere e abbandonare qualsiasi cosa che abbiamo, qualsiasi rapporto, qualsiasi posizione, qualsiasi bene, qualsiasi privilegio, per poter avere la vita eterna. Avere la vita eterna vuol dire avere Cristo che dimora personalmente nella vita, avere Cristo come Sovrano e Re della propria vita, vuol dire avere la vita eterna adesso e per sempre, avere la salvezza eterna, per l’anima, e alla risurrezione, anche per il corpo, vuol dire avere il privilegio di essere utile a Dio per l’opera di portare altri alla salvezza; Avere la vita eterna, perciò, appartenere al regno dei cieli, è il tesoro più meraviglioso possibile.
Solo questo tesoro può veramente soddisfare il cuore, e lo soddisfa completamente. Solo questo tesoro può darci la pace al cuore di cui abbiamo bisogno. Solo questo tesoro dura per sempre. Il tesoro di appartenere al regno dei cieli vale così tanto che vale lasciare tutto per averlo. Questo è il messaggio di questa parabola.
Troviamo un esempio di questa stessa verità nella autobiografia dell’Apostolo Paolo, quando in Filippesi 3:8,9, egli scrive:
“8 Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo, 9 e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: la giustizia che proviene da Dio mediante la fede,” (Filippesi 3:8-9 LND)
Quindi, la salvezza è il tesoro che vale più di tutto. NULLA è paragonabile alla vera salvezza.
l’uomo trova un tesoro che non cercava
Notiamo un’altra cosa in questa parabola, un contrasto fra questa parabola e quella che viene subito dopo. In questa parabola, non dice che l'uomo cercava un tesoro, dice solo che l'uomo lo trova. È successo così con l’Apostolo Paolo. Egli non stava cercando Cristo. Piuttosto stava in viaggio per combattere contro Gesù Cristo, andando a Damasco per arrestare i credenti a Damasco, quando Gesù Cristo è apparso a lui. Quel giorno, Paolo ha trovato un tesoro che non cercava. Tante persone oggi non stanno cercando il tesoro della salvezza, e neanche sanno che ne hanno bisogno. La nostra responsabilità è di proclamare la verità a tutti, non solamente a coloro che ci chiedono, ma anche a coloro che non stanno cercando Dio. Dio si fa trovare anche da chi non lo stava cercando.
Ci sono tanti esempi nella Bibbia di persone che trovano Cristo senza averLo cercato, perché Dio ha fatto arrivare l’Evangelo a loro per mezzo di altri che avevano creduto. Per esempio, c’è la donna Samaritana, al pozzo di Giacobbe. Lei non cercava Cristo, ma Egli si è presentato a lei come Messia, e lei ha creduto in Lui.
Anche l'uomo cieco in Giovanni 9 non cercava Gesù, ma è stato Gesù a cercare lui. Leggo Giovanni 9:1-7
“1 Mentre passava, vide un uomo che era cieco fin dalla nascita. 2 E i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: "Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?". 3 Gesù rispose: "Né lui né i suoi genitori hanno peccato, ma ciò è accaduto, affinché siano manifestate in lui le opere di Dio. 4 Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare. 5 Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo". 6 Dopo aver detto queste cose, sputò in terra, con la saliva fece del fango e ne impiastrò gli occhi del cieco. 7 Poi gli disse: "Va’, lavati nella piscina di Siloe" (che significa: "Mandato"); egli dunque vi andò, si lavò e ritornò che ci vedeva.” (Giovanni 9:1-7 LND)
In seguito, Gesù si rivela all’uomo come il Messia, e l’uomo crede in Lui e viene salvato.
Quindi, il messaggio di questa parabola è che la salvezza è un tesoro di infinito valore, che vale più di qualsiasi altra cosa della vita per quelli che la trovano e ne prendono possesso, anche se non la stavano cercando prima.
E quindi, quanto è importante per noi di considerare e meditare regolarmente sul supremo valore del tesoro della vita eterna. Considerando il valore eterno e infinito di questo tesoro, ci aiuterà ad avere gioia, quando sarà necessario abbandonare qualsiasi cosa che ci ostacola da prendere pienamente questa strada.
Solo la salvezza, solo guardare a Cristo, può farci avere la vera gioia, la gioia eterna. Come quest’uomo ha venduto tutto, cioè, ha perso tutto quello che aveva, per avere questo tesoro, Dio chiama anche noi a porre tutta la nostra speranza sulla vita eterna in Gesù Cristo.
Questo è il messaggio di questa parabola. Vale, non solo per diventare salvato, ma anche durante il cammino in Cristo. Tu, stai vedendo il valore della salvezza in Gesù Cristo?
2) La perla di grande prezzo, Matteo 13:45,46
Adesso, consideriamo la parabola nei vv. 45,46. Nella parabola precedente, l’uomo non stava cercando un tesoro. In questa parabola, la persona cerca un tesoro.
“Ancora, il regno dei cieli è simile ad un mercante che va in cerca di belle perle. “46 E, trovata una perla di grande valore, va, vende tutto ciò che ha, e la compera. 47 Il regno dei cieli è pure simile ad una rete gettata in mare, che raccoglie ogni sorta di cose.” (Matteo 13:45-47 LND)
Nel tempo di Gesù, le perle erano estremamente rare e costose, perché non avevano la tecnologie per lavorare sott’acqua che abbiamo oggi. Quindi, era molto difficile ottenere perle, e perciò, avevano enorme valore. Solo le persone veramente ricche potevano comprare perle.
Nel Nuovo Testamento, ci sono vari riferimenti a perle, e in ognuno, le perle rappresentano cose di grande valore.
In Matteo 7:6, si usano le perle per rappresentare le verità di Dio, che dobbiamo proclamare. Non dobbiamo sprecarle con chi non sa apprezzarle. Leggo Matteo 7:6
“non gettare le vostre perle davanti ai porci.” (Matteo 7:6)
In 1Timoteo 2:9, Dio comanda alle donne di non adornarsi in modo da cercare di farsi vedere. Un modo è quando una donna usa vestiti vistosi, o capelli fatti in modo da attirare l’attenzione, o gioielli, tra cui, all’epoca, le perle erano di grande valore. Leggo 1Timoteo 2:9.
“Allo stesso modo, le donne si vestano in modo decoroso, con pudore e modestia: non di trecce e d’oro o di perle o di vesti lussuose,” (1Timoteo 2:9)
In Apocalisse 17:4, Giovanni descrive la grande prostituta. Era adorna con oro e perle. Ve lo leggo.
“La donna era vestita di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle. In mano aveva un calice d’oro pieno di abominazioni e delle immondezze della sua prostituzione.” (Apocalisse 17:4)
Infine, in Apocalisse 21, Giovanni sta descrivendo il nuovo cielo, e la nuova Gerusalemme. Notate che le porte errano di perle.
“Le dodici porte erano dodici perle e ciascuna era fatta da una perla sola. La piazza della città era d’oro puro, simile a cristallo trasparente.” (Apocalisse 21:21)
Quindi, capendo che perle rappresentano qualcosa di immenso valore, possiamo capire questa parabola così: un uomo sa che le perle hanno grande valore. Ma egli non si accontenta con qualsiasi perla. Egli vuole qualcosa di immenso valore. Mentre cerca, egli trova una perla di un valore più grande di tutte le altre. Infatti, il suo valore era così grande, era una perla così preziosa, che egli ha venduto tutto quello che aveva, per potere avere quest’unica perla.
Il punto di questa parabola è molto simile a quello della parabola precedente. Il regno dei cieli, in altre parole, la salvezza, è un tesoro di infinito valore. Vale così tanto che conviene perdere tutto per ottenere la vita eterna. Sappiamo che la salvezza è un dono, perciò, non si tratta di perdere qualcosa nel senso di comprare la salvezza. Ma molto spesso, ci sono cose nella vita, che sono preziosi a noi, e queste cose ci ostacolano da ricevere la vita eterna. Senza abbandonare queste cose, non possiamo avere il dono della salvezza. Questo fa parte del ravvedimento, che è parte della salvezza.
esempi:
Vediamo vari esempi di questo. Per esempio, in Marco 10:17-22, leggiamo del giovane ricco che viene a Gesù, cercando la salvezza. Egli era molto attaccato alla sua ricchezza. Gesù lo ha messo davanti ad una scelta: o il dono di Dio, la salvezza, oppure la sua ricchezza, che era il suo idolo. Da quello che leggiamo, ha scelto la sua ricchezza. Però, è andato via molto triste.
In Giovanni 4:2-26, leggiamo della donna Samaritana. Questa donna era un’adultera, era stata con tanti uomini. Gesù le ha messo davanti la scelta: o rimanere nel suo peccato, oppure, ricevere l’acqua viva, la salvezza in Cristo Gesù. Lei ha scelto la salvezza.
Qual è il punto di questa parabola? Veramente, lo stesso punto di quella precedente.
Il punto di questa parabola è che la salvezza è così meravigliosa, che anche perdendo tutto, si guadagna. Se tu riconosci il vero valore della salvezza, puoi aver immensa gioia, anche se perdi tutto, per quanto la salvezza è meravigliosa, e per quanto soddisferà il nostro cuore.
Questo è vero, sia in quei casi in cui uno non stava cercando Dio specificamente, e lo trova, come nella prima parabola, sia in quei casi in cui qualcuno stava cercando, e trova il regno di Dio. Ci sono esempi di entrambi nelle Scritture.
O che possiamo noi comprendere di più l’infinito valore della salvezza in Gesù Cristo.
3) La rete, Matteo 13:47-51
Voglio considerare insieme l’ultima parabola di queste tre parabole, che è la parabola della rete, che troviamo in Matteo 13:47-51.
“45 Ancora, il regno dei cieli è simile ad un mercante che va in cerca di belle perle. 46 E, trovata una perla di grande valore, va, vende tutto ciò che ha, e la compera. 47 Il regno dei cieli è pure simile ad una rete gettata in mare, che raccoglie ogni sorta di cose. 48 Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e, postisi a sedere, raccolgono ciò che è buono nelle ceste, mentre gettano via quello non buono. 49 Così avverrà alla fine del mondo, gli angeli verranno e separeranno i malvagi dai giusti 50 e li getteranno nella fornace del fuoco. Lì sarà pianto e stridor di denti.” (Matteo 13:45-50 LND)
Questa parabola è molto simile a parabole che Gesù aveva detto prima, quelle del grano e della zizzania. In entrambe, ai malvagi, in questo caso, i pesci che non valgono nulla, è permesso di restare insieme con i buoni, in questo caso, i buoni pesci, fino alla fine. In entrambe, Gesù spiega la parabola, e spiega che la divisione dei buoni dai malvagi avviene alla fine dell’età presente, cioè, al giudizio finale.
Infatti, il punto principale di questa parabola è uguale a quello della parabola del grano e delle zizzanie. Il punto è che ci sarà un giudizio finale, e in quel giudizio, chi non è salvato sarà gettato nella fornace ardente, dove ci sarà il pianto e lo stridore dei denti.
È molto importante quindi notare che Gesù ripete la stessa verità con due parabole diverse, perché il messaggio è così importante. Tante, tante persone oggi credono che in qualche modo, al giudizio finale, in qualche modo, pur non essendosi ravveduti in questa vita, in qualche modo li andrà bene.
Altri, addirittura, non credono che ci sarà veramente un giudizio di Dio. Infatti, basta guardare come vivono le persone, e vediamo che non si preoccupano di essere sottoposte al giudizio di Dio. Però, che uno ci creda o no, i peccati di ogni persona mai vissuta saranno puniti: o nella persona stessa, oppure in Gesù Cristo, per quelle poche che ricevono il perdono e la vita eterna in Cristo.
Perciò, volta dopo volta, Gesù insegna la verità del giudizio e della salvezza, affinché noi possiamo desiderare la salvezza, più di qualsiasi altra cosa, e abbandonare qualsiasi peccato per avere la salvezza, vedendo il suo infinito valore.
Avete capito
Dopo aver concluse queste parabole, Gesù chiede ai discepoli se avevano capito. Leggo Matteo 13:51.
“Gesù disse loro: "Avete capito tutte queste cose?". Essi gli dissero: "Sì Signore".” (Matteo 13:51 LND)
Quando Gesù aveva finito ad insegnare queste parabole, chiede ai discepoli se avevano capito queste cose. Quando leggiamo la Bibbia, è importante chiederci se abbiamo veramente capito queste cose.
Se siamo veramente credenti, e se seguiamo Dio, dobbiamo chiederci se viviamo giorno per giorno riconoscendo che i nostri peccati sono stati perdonati, e siamo salvati, è di avere vittoria sulla la morte e poi di stare in comunione eterna con Cristo Gesù e Dio Padre. Che immensa gioia
Tu stai vivendo la realtà della salvezza? Tu stai trovando grande gioia, ogni giorno, riconoscendo quello che hai in Gesù Cristo?
Stai godendo la pace di essere stato liberato dal timore della morte, e dall’essere uno schiavo del peccato?
In Filippesi 1, l’apostolo Paolo dichiara: “Per me, vivere è Cristo, e morire è guadagno.” Paolo capiva che stare con Dio è il vero tesoro della salvezza. Nulla sulla terra è paragonabile. Ecco perché trovare il tesoro della salvezza vale tutto. La vita eterna è meravigliosa perché è comunione intima e eterna con Dio Padre e con Gesù Cristo. Nulla in questa vita è paragonabile a questo.
Così, Paolo considerava tutto una perdita, spazzatura, per l’incredibile valore di conoscere Cristo Gesù. E questo è il principio delle parabole del tesoro nel campo e della perla di gran prezzo. Chi aveva trovato quel tesoro, erano pronti a vendere tutto quello che avevano, per avere quel unico tesoro. Nella prima parabola, dice che l’uomo aveva “gioia” a fare questo, tanto prezioso era il tesoro.
Se per te è difficile voler abbandonare qualcosa per poter avere Cristo, o avere più di Cristo, allora, è molto probabile che quella cosa sia un idolo per te. Dobbiamo vedere il valore di Cristo così immenso che siamo disposti a perdere qualsiasi cosa per ottenere Cristo.
Certo, altre cose promettono di soddisfare il cuore, ma non possono. Solo Cristo può soddisfare il tuo cuore. Cercare la soddisfazione in altre cose è disprezzare il valore di Cristo, ed è una forma di idolatria.
Quindi, lo scopo di queste parabole è di aiutarci a capire il valore di Cristo.
ultimi pensieri, applicazioni
Leggiamo anche Matteo 13:51-52
“51 Gesù disse loro: "Avete capito tutte queste cose?". Essi gli dissero: "Sì Signore". 52 Ed egli disse loro: "Perciò ogni scriba, ammaestrato per il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che trae fuori dal suo tesoro cose nuove e vecchie".” (Matteo 13:51-52 LND)
In questo brano, uno scriba è uno che capisce le verità di Dio, ed è in grado di spiegarle. È la responsabilità, ed anche il privilegio, a chi capisce le verità di Dio di spiegare queste verità agli altri. Le verità di Dio sono un tesoro, di immenso valore. Chi ha questo tesoro dovrebbe condividerlo con altri. Alcuni aspetti del tesoro saranno vecchi, già conosciuti dagli ascoltatori. Altre verità saranno nuove.
Se tu sei salvato, allora, tu hai capito delle cose di Dio. Anche tu hai la responsabilità di parlare di queste cose con altri.
Gesù disprezzato
Gesù insegnava le verità di Dio. Eppure, era disprezzato e perfino odiato. Leggo Matteo 13:53-58
“53 Ora, quando Gesù ebbe finito queste parabole, se ne andò di là. 54 E, venuto nella sua patria, li ammaestrava nella loro sinagoga, sicché essi stupivano e dicevano: "Da dove ha ricevuto costui questa sapienza e queste potenti operazioni? 55 Non è costui il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Iose, Simone e Giuda? 56 E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove ha egli dunque ricevuto queste cose?". 57 E si scandalizzavano di lui. Ma Gesù disse loro: "Nessun profeta è disprezzato, se non nella sua patria e in casa sua". 58 Ed egli non fece lì molte opere potenti a causa della loro incredulità.” (Matteo 13:53-58 LND)
Questo brano ci aiuta a capire che Gesù era cresciuto normalmente. Avendolo visto crescere come gli altri, quelli del suo paese non credevano che Gesù potesse essere il Cristo. Questo era dovuto al loro orgoglio.
Questo brano ci ricorda anche che Gesù aveva una famiglia normale. Maria era vergine fino alla nascita di Gesù, ma poi dopo ebbe una vita da moglie normale, e aveva avuto figli con Giuseppe.
Notate quello che Matteo 1:24-25 dichiara di Giuseppe, e del suo rapporto con Maria.
“24 E Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; 25 ma egli non la conobbe, finché ella ebbe partorito il suo figlio primogenito, al quale pose nome Gesù.” (Matteo 1:24-25 LND)
Quindi, Gesù aveva una famiglia normale, con fratelli e sorelle.
Le persone di Nazaret, per il loro orgoglio, non volevano riconoscere in Gesù il Cristo. Le prove non mancavano, il loro cuore era duro.
Oggi, tante persone disprezzano l’Evangelo di Gesù Cristo, non credendo nel giudizio di tutto il mondo. Non credono in un giudizio severo, dove tante persone saranno mandati al tormento eterno. E perciò, non capiscono l’immenso, infinito valore del perdono e la salvezza in Gesù Cristo.
Con Gesù Cristo, non c’è via di mezzo. O vediamo Gesù come il vero tesoro, e lasciamo tutto per averLo, giorno per giorno, o scegliamo di NON vedere Gesù come il vero tesoro, e ci lasciamo prendere con le cose di questa vita.
Io prego che vedremo il valore della salvezza. Chiudo con Marco 8:35-36.
“35 perché chiunque vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio e dell’evangelo, la salverà. 36 Che gioverà infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l’anima sua?” (Marco 8:35-36 LND)
O che possiamo vedere il valore di Cristo.