Il libro di Osea ha tante lezioni per noi e ci insegna molto del cuore di Dio.
Dai capitoli 11 al 14 di Osea, vediamo la storia di Osea, un uomo che Dio ha scelto come profeta. Dio gli ha ordinato di andare dove c'erano le prostitute e dire ad una: “io ti compro e ti sposo”. Lui ha fatto così. Lei è andata a casa sua e dopo un po' ha avuto un figlio. Ma dopo è andata via ed è ritornata alla prostituzione, e Dio gli ha detto: “questa prostituta rappresenta il mio popolo, li ho salvati dai loro peccati, ma essi sono tornati ai loro peccati rifiutando il mio amore”. Qui Dio mostra come farà per riportarli a Sé.
Osea 11
“"Quando Israele era fanciullo, io l’amai e dall’Egitto chiamai mio figlio.” (Osea 11:1 LND)
Prima Dio ha chiamato Israele, il suo popolo, sotto Mosè, fuori dall'Egitto dove erano schiavi. E Dio dice: “io l'amai”. Loro non avevano fatto nulla. Non era un popolo timorato di Dio, ma Dio aveva scelto loro. Erano discendenti di Abramo al quale aveva promesso una discendenza numerosa.
“...e dall'Egitto chiamai mio figlio”. Questa è una doppia profezia. Una profezia per Israele, e profezia per chi altro? Chi altro è stato chiamato fuori dall'Egitto?
Gesù.
Dove lo hanno portato i suoi genitori quando Erode voleva uccidere tutti i bambini a Betlemme?
Lo hanno portato in Egitto. Questa profezia viene citata in Matteo. Era già stabilito per Gesù di uscire dall'Egitto.
Parlando di nuovo di Israele:
“Ma più i profeti li hanno chiamati, più si sono allontanati da loro, hanno sacrificato ai Baal, e hanno bruciato incenso, alle immagini scolpite.” (Osea 11:2 LND)
Più Dio li chiamava, più loro si allontanavano da Lui. Ma Dio continuava ad amarli. Efraim è un altro nome di Israele.
“3 Io stesso insegnai ad Efraim a camminare, sostenendolo per le braccia; ma essi non compresero che io li guarivo. 4 Io li attiravo con corde di umana gentilezza, con legami d’amore; ero per loro come chi solleva il giogo dal loro collo, e mi piegavo per dar loro da mangiare.” (Osea 11:3-4 LND)
Dio ha curato il suo popolo nel deserto. Gli ha dato da mangiare e da bere. Li ha protetti quando sono stati attaccati da qualche nazione. Li curava teneramente, poi dice:
“5 Israele non ritornerà nel paese d’Egitto; ma l’Assiro sarà il suo re, perché hanno rifiutato di convertirsi. 6 La spada si abbatterà sulle sue città, consumerà le sue sbarre e le divorerà per i loro malvagi disegni. 7 Il mio popolo tende ad allontanarsi da me; malgrado invocano l’Altissimo, nessuno di essi lo esalta.” (Osea 11:5-7 LND)
Dio non li farà ritornare in Egitto perché li ha salvati dall'Egitto, ma li metterà sotto l'Assiria. “… malgrado invocano l’Altissimo, nessuno di essi lo esalta.” Anche tu puoi chiamarti cristiano, anche tu puoi pregare Dio, eppure “nessuno di essi Lo esalta”. Se noi preghiamo Dio a modo nostro ma non seguiamo Dio, per Dio questo è un grave peccato. Il loro peccato era grave alla luce dell'amore di Dio.
Nonostante questo, notiamo il cuore di Dio, e il suo amore per loro. Lui continua a operare per ricondurli da Lui. Questo non è un'amore dovuto a qualche merito in loro, ma piuttosto è un amore nonostante il loro peccato.
“8 Come potrei abbandonarti, o Efraim, o lasciarti in balia di altri, o Israele? Come potrei renderti come Admah, o ridurti come Tseboim? Il mio cuore si commuove dentro di me, le mie compassioni si infiammano tutte. 9 Non darò sfogo alla mia ira ardente, non distruggerò Efraim di nuovo, perché sono Dio e non un uomo, il santo in mezzo a te, e non verrò con ira.” (Osea 11:8-9 LND)
Questo è il cuore di Dio per questo popolo ribelle. Dio dice: non riesco a distruggervi totalmente. Non riesco. Vogliamo notare però quanto dura la disciplina, quello che farà, nonostante la loro condizione di ribellione. Egli opererà per cambiare il loro cuore.
“10 Essi seguiranno l’Eterno, che ruggirà come un leone; quando ruggirà i suoi figli accorreranno tremanti dall’ovest. 11 Accorreranno tremanti come uccelli dall’Egitto e come colombe dal paese d’Assiria; e io li farò abitare nelle loro case," dice l’Eterno.” (Osea 11:10-11 LND)
È una profezia. Dio completerà la sua opera in loro, nei suoi figli, però come arriva?
Osea 12
1 Efraim mi circonda di menzogne e la casa d’Israele, d’inganno, ma Giuda signoreggia ancora con Dio ed è fedele con i santi.
Qui vediamo che Israele era più ribelle di Giuda. Infatti, i due paesi erano divisi. Qui parla della menzogna, che è una cosa che Dio odia, e dell'inganno.
Vediamo le menzogne anche sull'evoluzione, che non è vera scienza, ma viene chiamata scienza. Queste persone, scienziati, ammettono che mentono su tutto. La Bibbia dice che nessun bugiardo andrà in cielo, ma tutti saranno gettati nel lago di fuoco per essere tormentati giorno e notte.
Oggi purtroppo mentire fa parte del lavoro, della mentalità.
2 Efraim si pasce di vento e insegue il vento d'oriente; ogni giorno moltiplica menzogne e violenze; fanno alleanze con l'Assiria e portano olio in Egitto.
Si pasce di vento, cioè mangia il vento. Ne puoi prendere tanto ma non ti da nutrimento perché è vuoto. E loro correvano dietro il vento, dietro a quello che non poteva soddisfare. Infatti il loro olio veniva portato in Egitto perché dovevano pagare le tasse.
3 L’Eterno è pure in lite con Giuda e punirà Giacobbe secondo le sue vie; lo ripagherà secondo le sue opere. 4 Nel grembo materno prese il fratello per il calcagno e nella sua forza lottò con Dio. 5 Sì, lottò con l'angelo e vinse, pianse e lo supplicò. Lo trovò a Bethel, là egli parlò con noi, 6 cioè l’Eterno, il Dio degli eserciti, il cui nome è l’Eterno.
Qui parla di Giacobbe che “nel grembo materno prese il fratello per il calcagno e nella sua forza lottò con Dio. Sì, lottò con l'angelo del Signore e vinse, pianse e lo supplicò.” Qui l'angelo è Gesù pre-incarnato, Dio. Cosa significa che vinse contro Dio? Significa che Dio lo benedisse.
7 Tu perciò ritorna al tuo Dio, pratica la misericordia e la rettitudine e spera sempre nel tuo Dio.
“… ritorna al tuo Dio”. Quando ci allontaniamo da Dio, la cura è ritornare a Dio. È inutile restare nel peccato. Loro non sono tornati. È Dio che li esorta a ritornare a Lui.
Notate che ritornare a Dio non è un rito esterno, ma è un vero cambiamento del cuore. Produce una vita in cui uno “pratica la misericordia e la rettitudine e spera sempre in Dio.”
Allora, come si ritorna a Dio? Bisogna riconoscere il proprio peccato e la propria colpa e poi, ravvedersi del peccato. Bisogna riconoscere la misericordia nel perdono che hai ricevuto in Gesù Cristo. Questo ti fa essere misericordioso verso gli altri.
Leggiamo della misericordia anche in Matteo 5. Una persona salvata, avendo ricevuto misericordia, poi dimostra misericordia verso gli altri. Quando uno riconosce la misericordia, è molto paziente verso gli altri.
Parentesi: Ho visto un documentario di un uomo in America che ha ucciso 48 donne e tutti i parenti delle donne uccise gli auguravano di soffrire nell'inferno, ma un credente, anche se ha perso sua figlia a causa di quest'uomo gli dice che, per quello che quell'uomo aveva fatto era molto difficile fare quello che stava per fare, ma lui lo ha perdonato perché anche Gesù Cristo aveva perdonato i suoi peccati, perché Dio aveva avuto misericordia di lui. Quindi lui doveva avere misericordia per gli altri, e gli dice “io ti perdono”.
Quante persone arriveranno davanti al giudizio, dicendo: “io appartengo a Cristo” ma saranno cacciate all'inferno. Dio non li riconoscerà perché non hanno mai dato misericordia. E non hanno mai dato misericordia perché non hanno mai capito cosa significa misericordia.
E tu, come vedi le persone che hanno peccato contro di te? Nel Nuovo Testamento leggiamo che chi non avrà dato misericordia non riceverà misericordia. Tu hai misericordia?
Quindi, come si ritorna a Dio? Ci sono tre aspetti per tornare a Dio:
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Praticare la misericordia. La Bibbia dà come condizione della vera salvezza che una persona sia piena di misericordia, perché riconosce l'immensità della misericordia che arriva da Dio per il suo peccato ed è pronto ad usare misericordia verso gli altri. Sa di aver peccato contro Dio, e di aver ricevuto misericordia, ed è pronto a perdonare e amare chi gli ha peccato contro.
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Praticare la rettitudine. La rettitudine è quello che è giusto e retto secondo Dio. Questa è una vita di santità, dove uno cammina in giustizia, evitando il peccato e ravvedendosi del peccato quando cade, confessando quel peccato per riprendere la via.
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Sperare sempre in Dio. Non si spera in quello che il mondo offre o in quello che si può ottenere con le proprie forze, ma in quello che Dio può dare. Non si spera in se stessi, né nel mondo, nè negli altri, ma in Dio.
Altri peccati
8 Efraim è un mercante che tiene in mano bilance false e ama frodare. 9 Efraim dice: "mi sono anche arricchito, mi sono procurato ricchezze; in tutte le mie fatiche non troveranno in me alcuna iniquità che sia peccato".
Questo popolo peccava eppure si vantava di non essere nel peccato. Questo è terribile. Loro volevano ricchezze e questo li spingeva a peccare contro Dio.
Cosa dice Gesù riguardo le ricchezze in Matteo 6:24?
“nessuno può servire a due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro; oppure sarà fedele all’uno e disprezzerà l’altro; voi non potete servire a Dio e a mammona.” (Matteo 6:24 LND)
Mammona è una parola che vuol dire: “ricchezza”. È un esempio di peccato. Può essere la ricchezza, può essere l’approvazione degli uomini, può essere qualcos’altro che il mondo offre. Ma non puoi servire Dio e mammona, il peccato. O vuoi Dio o vuoi quello che il mondo ti offre.
Efraim voleva le ricchezze ed erano pronti a peccare per ottenerle. Ma Dio non può essere ingannato. Dio vede tutto e conosce ogni nostro peccato.
10 "ma io sono l’Eterno, il tuo DIO, fin dal paese d’Egitto. ti farò ancora abitare in tende come nei giorni di solennità. 11 ho parlato ai profeti, ho moltiplicato le visioni e per mezzo dei profeti ho usato similitudini". 12 se Galaad si dà all’idolatria, sarà certamente ridotto a un nulla. poiché in Ghilgal, sacrificano tori, i loro altari saranno certamente come mucchi di pietre lungo i solchi dei campi. 13 Giacobbe fuggì nella pianura di Siria, e Israele servì per una moglie, per una moglie fece il guardiano di pecore. 14 Per mezzo di un profeta l’Eterno fece uscire Israele dall’Egitto, e Israele fu custodito da un profeta.
Dio ha sempre avvertito il suo popolo, tramite i profeti. Perciò, sono colpevoli.
Dio ha parlato anche a noi e come ci avverte oggi? Abbiamo molto di più di quanto avevano i Giudei con cui parlava Osea. Noi abbiamo la Parola di Dio e lo Spirito Santo. Dio ci avverte spesso ma altrettanto spesso noi ignoriamo il suo avvertimento. Ci dice che non abbiamo scuse, quindi, è importante per noi ascoltare e seguire quello che Dio ci dichiara tramite gli uomini per mezzo dei quali ci parla.
Tornando al nostro brano in Osea: nonostante Dio avesse parlato tanto con loro, continuavano a peccare. Si sono dati all'idolatria. Nonostante la grande cura di Dio, per esempio, liberandoli dall'Egitto, continuavano a peccare contro Dio. Perciò, Dio punirà il suo popolo. Sarà una disciplina dura.
15 Efraim lo ha provocato amaramente ad ira, perciò il suo Signore gli farà ricadere addosso il sangue versato e farà tornare su di lui il suo vituperio.
Il Signore punirà duramente. Dio proclama la sua dura disciplina. È importante riconoscere quanto il nostro peccato, ogni nostro peccato, è un'offesa terribile contro Dio.
La dura disciplina: Osea 13
In Osea 13:1 vediamo il contrasto tra camminare bene e camminare male.
1 Quando Efraim parlava con tremore, innalzava se stesso in Israele, ma quando si rese colpevole con Baal, morì. (Osea 13:1 LND)
Quando Efraim aveva timore di Dio, fu innalzato. Nella Bibbia abbiamo visto il regno di Davide e di Salomone e quanto Israele era potentissimo. Nessun paese poteva resisterlo, comandava su tutti i paesi intorno, aveva pace, aveva ricchezze, perché Dio lo aveva benedetto.
Dio ha anche fatto si che Geroboamo, che era della tribù di Efraim, diventasse re. Era molto potente nel paese di Israele a nord, ma quando ha peccato, come tribù, morì. Non fisicamente ma nel senso che non hanno mai più avuto potere. Non hanno più avuto un re. È diventata una tribù debole. Erano simbolicamente morti. Ma loro continuarono a peccare:
2 Ora continuano a peccare, e col loro argento si sono fatte immagini fuse, idoli secondo il loro intendimento, tutti quanti opera d’artigiano. Di loro dicono: "Gli uomini che offrono i sacrifici bacino i vitelli". 3 Perciò saranno come una nuvola mattutina, come la rugiada che al mattino presto scompare, come la pula portata via dall’aia da un turbine, come il fumo che esce dal comignolo.
Quando consideriamo la santità di Dio, e quanto immensa è stata la cura di Dio per il popolo di Dio, per esempio, come aveva salvato loro dall'Egitto, dato loro la terra promessa, liberato loro volta dopo volta e provveduto a tutto per loro; alla luce di tutto questo, il fatto che avevano scelto di peccare contro Dio era un peccato grave, veramente terribile.
Ma anche noi abbiamo ricevuto tanto, e qui Dio parla della sua dura disciplina. Saranno “come una nuvola mattutina”, che non porta nulla, e presto sparisce. Saranno “come la rugiada”, che appare la mattina, e poi, quando arriva il caldo, non resiste. Saranno “come pula portata via dall’aia da un turbine”.
Consideriamo
Questa non è una parola solo per loro. È una parola anche per noi di oggi. Qua, stiamo vedendo il carattere di Dio. Vediamo com'è Dio. Dio non è come Lo inventiamo perché se fosse così ci sarebbero milioni di dei, secondo quello che ognuno pensa. Ma Dio non esiste in mille forme. Dio è chi è. Dobbiamo noi adeguare i nostri concetti di Dio a quello che è, non a quello che immaginiamo noi.
Dio arriverà con un giudizio severo per quelli che non si ravvedono, arriverà senza preavviso. Per chi non si ravvede prima, sarà troppo tardi. Sarà terribile. Però, sarà giusto, perché oggi è il giorno della salvezza. Oggi è il giorno in cui bisogna ravvedersi. Chi rimanda, chi non lo fa, non avrà scuse. Sarà punito per aver disprezzato la pazienza di Dio oggi. La morte molto spesso arriva senza preavviso. Oggi è il giorno della salvezza. Non dobbiamo aspettare perché non sappiamo quanto tempo Dio ci dà. Oggi dobbiamo ravvederci. Noi tutti riconosciamo il peccato degli altri, ma anche noi pecchiamo.
“1 Perciò, o uomo, chiunque tu sia che, giudichi, sei inescusabile perché in quel che giudichi l’altro, condanni te stesso, poiché tu che giudichi fai le medesime cose. 2 or noi sappiamo che il giudizio di Dio è secondo verità su coloro che fanno tali cose. 3 E pensi forse, o uomo che giudichi coloro che fanno tali cose e tu pure le fai, di scampare al giudizio di Dio? 4 Ovvero disprezzi le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e longanimità, non conoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento? 5 Ma tu, per la tua durezza ed il cuore impenitente, ti accumuli un tesoro d’ira, per il giorno dell’ira e della manifestazione del giusto giudizio di Dio, 6 che renderà a ciascuno secondo le sue opere:” (Romani 2:1-6 LND)
La pazienza di Dio, la bontà di Dio spinge a ravvedimento. Dio è paziente a spingerci al ravvedimento. Chi non si ravvede, dai bambini ai vecchi, sta accumulando un tesoro d'ira, che cadrà su di lui il giorno del giudizio. Dio è paziente. Il fatto che siamo ancora in vita dovrebbe spingerci al ravvedimento, e Dio perdona chi si ravvede di cuore. Non disprezziamo la pazienza di Dio.
Come sono arrivati al peccato, vv. 4-6
Ci aiuta a capire come il popolo di Dio è arrivato al peccato e come possiamo anche noi arrivare a vivere nel peccato.
4 "Eppure io sono l’Eterno, il tuo DIO, fin dal paese d’Egitto; tu non devi riconoscere altro DIO fuori di me e non c’è altro Salvatore fuori di me. 5 Io ti conobbi nel deserto, nella terra della grande aridità. 6 Quando avevano pascolo, si saziavano; quando erano sazi, il loro cuore si inorgogliva; per questo mi hanno dimenticato.
Come sono arrivati a peccare? Dio li ha benedetti e la loro vita è diventata un successo. Si sono saziati, avevano tutto, perciò il loro cuore si è innalzato perché non riconoscevano che quello che avevano proveniva da Dio.
Quando la vita è difficile, è più facile tenere gli occhi su Dio. Quando invece la vita diventa facile, quando abbiamo tanto, diventa molto più facile togliere gli occhi da Dio. Diventa facile dimenticarci di Dio.
Dio dice: “mi hanno dimenticato”. Allora, cosa farà Dio a loro?
Una descrizione della dura disciplina di Dio, vv. 7-13
7 Così io sarò per loro come un leone, starò in agguato sulla strada come un leopardo; 8 li affronterò come un’orsa privata dei suoi piccoli e squarcerò la loro cassa toracica; li divorerò come una leonessa, le belve dei campi li dilanieranno. 9 Tu sei distrutto, o Israele, perché sei contro di me, contro il tuo aiuto. 10 Dov’è ora il tuo re, che ti possa salvare in tutte le tue città? Dove sono i tuoi giudici di cui dicevi: "Dammi un re e dei capi". 11 Ti ho dato un re nella mia ira e lo ripreso nel mio furore. 12 L’iniquità di Efraim è legata in fascio, il suo peccato è tenuto nascosto. 13 Dolori di donna partoriente verranno su di lui. E un figlio senza senno, perché non dovrebbe fermarsi a lungo nel luogo dove escono i bambini.
Valutiamo la severità di queste parole.
Dio mostra la loro stoltezza e la dura disciplina che sta per mandare. È terribile cadere sotto la dura disciplina di Dio. Questa disciplina arriva quando noi continuiamo nel nostro peccato, non ascoltando quando Dio ci riprende, volta dopo volta. Qual'è l'unica risposta quando ci troviamo così? L'unica risposta è: ravvedimento vero.
Dio offre salvezza dalla disciplina, ma non accettano.
14 Io li riscatterò dal potere dello Sceol, li redimerò dalla morte. O morte, io sarò la tua peste. O Sceol, io sarò la tua distruzione. Il pentimento è nascosto ai miei occhi. 15 Anche se è fruttifero tra i suoi fratelli, verrà un vento d’est, si alzerà dal deserto il vento dell’Eterno, allora la sua sorgente inaridirà, la sua fonte seccherà. Egli deprederà il tesoro di ogni vaso prezioso. 16 Samaria sarà desolata, perché si è ribellata, contro il suo DIO. Cadranno di spada, i loro bambini saranno sfracellati, e le loro donne incinte sventrate". (Osea 13:14-16 LND)
Questo è quello che Dio farà al popolo che ama. Notate, nel v.16, quanto sarà terribile la disciplina di Dio.
Come si può mettere insieme un Dio d'amore che manderà a sfracellare i bambini e a sventrare le donne incinte? Come si può mettere insieme con un Dio d'amore? Qui dobbiamo capire la santità di Dio e quanto grave è il nostro peccato. Questa è la disciplina di Dio, ma notiamo il cuore di Dio nel prossimo capitolo.
Un appello al cuore di Israele: Osea 14
Nonostante quanto Israele avesse peccato contro Dio, nonostante avessero perseverato nel peccato, anche quando Dio aveva mandato loro una dura disciplina, il cuore di Dio era tenero verso di loro.
L'amore di Dio è profondo. Non è un amore superficiale, che ignora il peccato e non è fondato nel valore dell'uomo. Dio ama perché l'amore viene da lui. Non è fondato sull'uomo ma è fondato sul cuore di Dio.
“1 O Israele, torna all’Eterno, il tuo DIO, perché sei caduto per la tua iniquità. 2 Prendete con voi delle parole e tornate all’Eterno. Ditegli: "Togli via ogni iniquità e accetta ciò che è buono, e noi ti offriremo i sacrifici delle nostre labbra. 3 L’Assiria non ci salverà, non cavalcheremo più su cavalli e non diremo più all’opera delle nostre mani: "Tu sei il nostro Dio," perché presso di te l’orfano trova misericordia". 4 "Io guarirò il loro traviamento, li amerò grandemente, perché la mia ira si è ritirata da loro. 5 Sarò come la rugiada per Israele; egli fiorirà come il giglio e affonderà le sue radici come i cedri del Libano. 6 I suoi rami si estenderanno, la sua bellezza sarà come quella dell’ulivo, la sua fragranza come quella del Libano. 7 Quelli che abitano alla sua ombra ritorneranno, rivivranno come il grano, fioriranno come la vite e saranno celebri come il vino del Libano. 8 Efraim dirà: Che ho più a che fare con gli idoli? Io lo esaudirò e mi prenderò cura di lui. Io sono come un verdeggiante cipresso; il tuo frutto viene da me". 9 Chi è saggio faccia attenzione a queste cose. Chi ha intendimento le comprenda. Poiché le vie dell’Eterno sono diritte i giusti cammineranno per esse, ma i trasgressori vi cadranno.” (Osea 14:1-9 LND)
Consideriamo quest'esortazione da parte di Dio.
Qua, Dio chiama il suo popolo a ritornare a Lui. Un popolo stolto che aveva peccato gravemente, ricordando loro che sono caduti, ovvero, che si trovano in questa dura disciplina a causa della loro iniquità.
“1 O Israele, torna all’Eterno, il tuo DIO, perché sei caduto per la tua iniquità.
C’è qualche guadagno nell'aspettare finché la vita vada malissimo prima di ritornare a Dio? È sempre meglio tornare tardi che mai, ma dobbiamo arrivare a quel punto? Perché aspettare che la vita sia un disastro? Torna a Dio presto.
La peggiore reazione che possiamo avere quando ci troviamo in situazioni difficili è di lamentarci. Lamentarci rende impossibile ravvederci, perché stiamo dando la colpa a Dio. È totalmente impossibile riconoscere il peccato quando ci lamentiamo, e quindi, rende impossibile ravvederci.
Cosa sto dichiarando con il mio lamentarmi? Sto dichiarando che io merito meglio di questo. Allora se nella mia mente merito meglio, non posso ravvedermi, perché io credo di meritare più di quello che ho . Quindi, lamentarmi mi ostacola dall'umiliarmi e ravvedermi.
Il motivo per cui il popolo si trova in questa situazione, e per cui Dio li riprende, è che sono caduti per la loro iniquità. Dio ci chiama a riconoscere la nostra colpa, e umilmente tornare a Lui.
Notiamo come l'Eterno risponderà quando qualcuno ritornerà a Lui con umiltà, confessando veramente i propri peccati, senza mezzi termini.
2 Prendete con voi delle parole e tornate all’Eterno. Ditegli: "Togli via ogni iniquità e accetta ciò che è buono, e noi ti offriremo i sacrifici delle nostre labbra.
Devono confessare apertamente i loro peccati, “… prendete con voi delle parole”. Dobbiamo dire a Dio cosa abbiamo fatto, senza mezzi termini.
Troviamo un esempio della chiara confessione del peccato nel Salmo 32:1-5
“1 Beato colui la cui trasgressione è perdonata, il cui peccato è coperto! 2 Beato l’uomo a cui l’Eterno non imputa l’iniquità, e nel cui spirito non c’è inganno. 3 Mentre tacevo, le mie ossa si consumavano tra i gemiti che facevo tutto il giorno. 4 Poiché giorno e notte la tua mano pesava su di me, il mio vigore era diventato simile all’arsura d’estate. (Sela) 5 Davanti a te ho riconosciuto il mio peccato, non ho coperto la mia iniquità. ho detto: "confesserò le mie trasgressioni all’Eterno," e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato. (Sela)” (Salmo 32:1-5 LND)
Nel Salmo 32 dice: “mentre tacevo”. Cioè, non volevo elencare in modo chiaro i miei peccati, ma poi mi sono ravveduto, e ho elencato i miei peccati a te, e tu mi hai perdonato. Loro dovevano tornare a Dio confessando i loro peccati.
Pensiamo al figlio prodigo, che è tornato al padre, confessando chiaramente il suo peccato contro di lui e contro il cielo. Dio richiede che confessiamo il nostro peccato in modo preciso. Confessare il peccato è il modo di assumercene la piena responsabilità. Non dobbiamo giustificare il peccato magari scaricando la responsabilità su un altro o scusandoci perché eravamo stanchi o non stavamo pensando bene. Nessun altro è colpevole dei nostri peccati. Solo noi ne siamo responsabili.
Chi non riconosce i suoi peccati e non li confessa, prendendo la piena responsabilità per i suoi peccati, va all'inferno!
Confessare il peccato è quello che Davide dice nel Salmo 51:
“2 Lavami completamente dalla mia iniquità e purificami dal mio peccato. 3 … il mio peccato mi sta sempre davanti. 4 Ho peccato contro di te, contro te solo…”
Non mi scuso, parlando di come i miei figli, mia moglie, i miei genitori, il mio datore e i miei colleghi erano pesanti per me quel giorno. Parlo del mio peccato e Dio è pronto a perdonare.
3 L’Assiria non ci salverà, non cavalcheremo più su cavalli e non diremo più all’opera delle nostre mani: "Tu sei il nostro Dio," perché presso di te l’orfano trova misericordia".
Cosa vuol dire: “l'Assiria non ci salverà”? Israele aveva sperato nell'Assiria per una salvezza materiale, economica, o politica. Quando noi confidiamo nelle cose del mondo per risolvere i nostri problemi, stiamo peccando. Dio è geloso e vuole che confidiamo solo in Lui.
“.. non diremo più all’opera delle nostre mani: "Tu sei il nostro Dio,"”. Spesso confidiamo in una capacità pensando di fare questo o quello. Farò quel lavoro, così sarò sicuro. Farò un'alleanza con l'Assiria, così sarò al sicuro. Questo è tipico nel mondo. Uno cerca una “salvezza” materiale nel lavoro, nella carriera, in un investimento o sposando una persona ricca, non pensando alla salvezza spirituale.
L’Assiria non c'entrava con la salvezza spirituale, ma Israele voleva essere sicuro. Dio dice di confessare il peccato di confidare in qualcosa del mondo, come il nostro lavoro o i soldi messi da parte che abbiamo ereditato, e pensare di essere al sicuro. Questo è stoltezza. È un peccato. Dio vuole che ci fidiamo solo di Lui. 1 Timoteo 6 dice:
17 Ordina ai ricchi di questo mondo di non essere orgogliosi, di non riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma nel Dio vivente… (1Timoteo 6:17 LND)
Notiamo che quando confessiamo di cuore il nostro peccato, Dio è pronto a perdonare la nostra iniquità. Dio è pronto a mostrare misericordia, perfino all'orfano. Si erano allontanati al punto di essere come un orfano, ma Dio è pronto a perdonare totalmente chi si ravvede!
La conclusione meravigliosa
Quando consideriamo la profondità dei peccati di Israele, è incredibile che Dio era ancora disposto a perdonare loro. Ma questo è il cuore di Dio per chiunque veramente si umilia e si ravvede davanti a Dio.
4 "Io guarirò il loro traviamento, li amerò grandemente, perché la mia ira si è ritirata da loro. 5 Sarò come la rugiada per Israele; egli fiorirà come il giglio e affonderà le sue radici come i cedri del Libano. 6 I suoi rami si estenderanno, la sua bellezza sarà come quella dell’ulivo, la sua fragranza come quella del Libano. 7 Quelli che abitano alla sua ombra ritorneranno, rivivranno come il grano, fioriranno come la vite e saranno celebri come il vino del Libano. 8 Efraim dirà: Che ho più a che fare con gli idoli? Io lo esaudirò e mi prenderò cura di lui. Io sono come un verdeggiante cipresso; il tuo frutto viene da me". 9 Chi è saggio faccia attenzione a queste cose. Chi ha intendimento le comprenda. Poiché le vie dell’Eterno sono diritte i giusti cammineranno per esse, ma i trasgressori vi cadranno.” (Osea 14:1-9 LND)
Questo messaggio è per noi. Chi è saggio e considera queste cose? Poche persone. Chi ha intendimento e le comprende? Poche persone. Dobbiamo fare attenzione a queste cose, avere intendimento e comprenderle. Sono pochi quelli che ascoltano, ma tu puoi essere uno di questi, dicendo a Dio: “io voglio ascoltare e considerare. Voglio comprendere. Voglio te”.
“Poiché le vie dell’Eterno sono diritte i giusti cammineranno per esse, ma i trasgressori vi cadranno.”
Se uno vuole che Dio benedica la sua vita, come fonte di benedizione, aiuto per il lavoro o per questo e per quello, ma non vuole Dio, è un trasgressore. Dio parla di tornare a Lui.
Dice in Osea 12:7: “… spera sempre nel tuo DIO.” In che cosa stai sperando? Lavoro? Carriera? Una vita tranquilla? Figli che diventano obbedienti ? Un coniuge con cui le cose vanno finalmente bene? In che cosa stai sperando? Dio ci invita a sperare sempre e unicamente in lui. Speriamo nell'Eterno.
Che possiamo imparare da Osea. Dio è un Dio buono, ma quanto dura è la disciplina di Dio? Quando dice: “Samaria sarà desolata, perché si è ribellata, contro il suo DIO. Cadranno di spada, i loro bambini saranno sfracellati, e le loro donne incinte sventrate".”, quanto è dura la disciplina di Dio? È durissima. È più dura di qualunque cosa che un uomo possa fare.
Ma Dio è pieno di misericordia. Quel popolo che Dio ha disciplinato, lo ha anche perdonato pienamente quando si sono ravveduti. E quando Dio dice: “chi è saggio”, cosa è la vera saggezza? Alla luce di quello che abbiamo appena letto, cos'è la vera saggezza? Di ravvederci prima della disciplina e non dopo.
Incoraggiamoci ad essere saggi e ascoltare quello che Dio ci dice qua, per conoscere Dio nella sua misericordia, nella sua compassione e nel suo amore. Dio dice: “Il mio cuore si commuove dentro di me, le mie compassioni si infiammano tutte.” Il Dio santo ha amore per noi. Grazie a Dio per il suo cuore, pronto a perdonare.
Guardiamo il cuore di Dio, e torniamo a Lui, con tutto il cuore.