Come sappiamo tutti, la vita è fatta di problemi e difficoltà.
A volte, riusciamo a superare i problemi con le nostre forze.
Però, in altri momenti, per quanto possiamo provare, per quanto possiamo impegnarci, le nostre forze e le nostre capacità ed anche i nostri sacrifici non bastano, e le cose vanno male, a volte, molto male.
Se una bomba esplodesse mentre un aereo vola a 10.000 metri, per quanto il pilota potrebbe tentare di fare qualcosa, sarebbe incapace di risolvere il problema. Ci sarebbero alcuni minuti terribili, mentre l’aero cade, e poi, tutti morirebbero.
È la stessa cosa con certe malattie per cui non esistono le cure. Anche se uno corre dai migliori dottori del mondo, in certi casi, non c'è nulla da fare. La morte arriva.
Noi non siamo in grado di risolvere certi problemi. Non possiamo liberarci dal nostro peccato da soli. Non possiamo liberarci dalla condanna eterna.
Però, ciò che è impossibile a noi, è possibile a Dio. Dio può fare tutto. Nella sua saggezza perfetta, non sempre risolve i problemi come pensiamo noi, ma gestisce tutto in modo perfetto. Dio è sempre in controllo, e così, possiamo avere sempre piena fiducia in Lui.
Oggi, vogliamo considerare un brano in Isaia che ci aiuta a capire che nulla è impossibile a Dio. Afferrare questa verità, ci serve per avere più fede in Dio, qualsiasi sia la nostra situazione.
Allo stesso tempo, vogliamo ricordare, anzi, è importantissimo ricordare, che anche se Dio può fare qualsiasi cosa, il piano perfetto di Dio non è di risolvere tutti i nostri problemi e darci una vita più facile, bensì lo scopo di Dio è di prepararci per passare l'eternità con Lui. Perciò, a volte, Dio risolverà i nostri problemi come avremmo voluto noi, e ci libererà da una situazione che sembrava impossibile. Altre volte, anziché risolvere il nostro problema, Dio ci dà la grazia di sopportare con pace una prova.
Situazione storica
Trovate con me Isaia 36 e 37. Gli avvenimenti di questi capitoli sono successi durante il regno di Ezechia, un re di Giuda.
Ricordate che all’inizio, le dodici tribù di Israele formavano un'unica nazione. Però, a causa dei peccati del re Salomone, dopo la sua morte, Dio strappò dieci delle tribù del nord a suo figlio Roboamo, e il regno fu diviso, con Giuda a sud ed Israele a nord. Nessuno dei re d'Israele seguiva Dio di cuore, mentre Giuda aveva alcuni re buoni, e alcuni re che non seguivano Dio.
La Bibbia dà una valutazione sulla vita di ogni re di Giuda e di Israele. La valutazione è se quel re ha seguito Dio o meno.
In realtà, quando si considera la vita di una persona, ciò che importa non è quanto ha compiuto, e le grandi imprese che è riuscita a fare. Non importa quanto si è divertita, o quanto successo ha avuto in questo o in quel campo. Quello che importa eternamente è se quella persona ha seguito Dio di cuore oppure no. Allora, come va la tua vita?
Vi leggo da 2Re 18 che ci spiega che tipo di re fu Ezechia.
“1 Nel terzo anno di Hosea, figlio di Elah, re d’Israele, iniziò a regnare Ezechia, figlio di Achaz, re di Giuda. 2 Aveva venticinque anni quando iniziò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme, … 3 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell’Eterno, secondo tutto ciò che aveva fatto Davide suo padre. 4 Rimosse gli alti luoghi, frantumò le colonne sacre, abbatté l’Ascerah e fece a pezzi il serpente di bronzo che Mosè aveva fatto, perché fino a quel tempo i figli d’Israele gli avevano offerto incenso e lo chiamò Nehushtan. 5 Egli ripose la sua fiducia nell’Eterno, il DIO d’Israele; e dopo di lui, fra tutti i re di Giuda, non ci fu alcuno come lui, né alcuno tra quelli che erano stati prima di lui. 6 Rimase attaccato all’Eterno, non cessò di seguirlo e osservò i comandamenti che l’Eterno aveva prescritto a Mosè. 7 Così l’Eterno fu con lui, ed egli riusciva in tutte le sue imprese. Si ribellò al re di Assiria e non gli fu più soggetto; 8 sconfisse i Filistei fino a Gaza e dove giungeva il loro territorio, dalla torre di guardia alla città fortificata.” (2Re 18:1-8 LND)
Ezechia fu un uomo che aveva vera fede in Dio. La Bibbia lo descrive come uno che fece ciò che è giusto agli occhi del Signore. In altre parole, Ezechia camminò per fede, cercando di piacere a Dio e non agli uomini.
La fede di Ezechia è ancora più notevole quando consideriamo come era suo padre, Acaz. Leggo da 2Re 16.
“1 Nell’anno diciassettesimo di Pekah, figlio di Remaliah, iniziò a regnare Achaz, figlio di Jotham, re di Giuda. 2 Quando iniziò a regnare, Achaz aveva vent’anni, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Egli non fece ciò che è giusto agli occhi dell’Eterno, suo DIO, come aveva fatto Davide suo padre; 3 ma seguì la via dei re d’Israele e fece perfino passare suo figlio per il fuoco, secondo le abominazioni delle nazioni che l’Eterno aveva scacciate davanti ai figli d’Israele. 4 inoltre faceva sacrifici e bruciava incenso sugli alti luoghi, sulle colline e sotto ogni albero verdeggiante.” (2Re 16:1-4 LND)
Acaz fu uno dei re più malvagi di Giuda. Suo figlio Ezechia fu uno dei re più fedeli a Dio. Questo ci aiuta a capire che, anche se uno è cresciuto in una famiglia senza Dio questo non significa che non può diventare una persona molto fedele a Dio, e che Dio lo userà molto. La potenza di Dio di trasformare una vita è senza limiti! Chi vuole crescere, può farlo, a prescindere da come è cresciuto! Grazie a Dio!
Quindi, Ezechia era un uomo con un cuore per Dio. Fece ciò che è giusto agli occhi di Dio.
Probabilmente ebbe una grande opposizione per alcune cose che fece. Per esempio, soppresse gli alti luoghi, che erano i vari altari e santuari dedicati a falsi dei. Da tantissimi anni, i Giudei avevano adorato falsi dei su questi luoghi alti. I re buoni che avevano preceduto Ezechia non avevano avuto il coraggio di togliere quei luoghi. Vi leggo alcuni esempi di questo da 2Re 12, 14 e 15.
“1 Nell’anno settimo di Jehu, Joas iniziò a regnare e regnò quaranta anni a Gerusalemme. ...2 Joas fece ciò che è giusto agli occhi dell’Eterno per tutto il tempo in cui fu ammaestrato dal sacerdote Jehoiada. 3 Tuttavia gli alti luoghi non vennero rimossi; il popolo continuava a fare sacrifici e a bruciare incenso sugli alti luoghi.” (2Re 12:1-3 LND)
“1 Nel secondo anno di Joas figlio di Jehoahaz, re d’Israele, iniziò a regnare Amatsiah, figlio di Joas, re di Giuda. ...3 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell’Eterno, ma non come Davide suo padre; fece in tutto come aveva fatto Joas suo padre. 4 Tuttavia gli alti luoghi non vennero rimossi; il popolo continuava a fare sacrifici e a bruciare incenso sugli alti luoghi.” (2Re 14:1-4 LND)
“1 Nell’anno ventisettesimo di Geroboamo re d’Israele, iniziò a regnare Azariah figlio di Amatsiah, re di Giuda. ...3 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell’Eterno, in tutto come aveva fatto Amatsiah suo padre. 4 Tuttavia gli alti luoghi non vennero rimossi; il popolo continuava a fare sacrifici e a bruciare incenso sugli alti luoghi.” (2Re 15:1-4 LND)
“32 Nel secondo anno del regno di Pekah figlio di Remaliah, re d’Israele iniziò a regnare Jotham figlio di Uzziah, re di Giuda. ... 34 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell’Eterno, in tutto come aveva fatto Uzziah suo padre. 35 Tuttavia gli alti luoghi non vennero rimossi; il popolo continuava a fare sacrifici e a bruciare incenso sugli alti luoghi. Egli costruì la porta superiore della casa dell’Eterno.” (2Re 15:32-35 LND)
Tutti questi antenati di Ezechia erano considerati uomini che facevano ciò che è giusto davanti a Dio, tuttavia, nessuno di loro ebbe il coraggio di togliere gli alti luoghi.
Ezechia, invece, avendo fede in Dio, ebbe il coraggio di fare anche questo. Così, purificò la nazione da questo peccato abominevole.
Vedo che qui c'è una lezione importante per noi. La guida spirituale di una chiesa, o di una famiglia, può influenzare moltissimo gli altri. Quindi, chiunque ha un ruolo di guida, per esempio, ogni marito, e ogni genitore, come anche ogni anziano, dovrebbe avere un grande impegno di avere timore di Dio per poter guidare bene.
Tornando ad Ezechia, durante il suo regno, Dio aveva mandato il re di Assiria per sconfiggere il regno di Israele, a nord di Giuda.
È utile sapere che l'Assiria fu il regno più potente in quella parte del mondo per circa due secoli. Leggiamo nella Bibbia che DIO aveva reso forte l'Assiria, per compiere la Sua volontà, e quando Dio ebbe completato quello che Gli serviva, distrusse l'Assiria in pochissimo tempo. Questo è un chiaro ricordo che Dio è sovrano su tutta la terra.
Da tantissimi anni, Dio aveva mandato dei profeti ad Israele, esortandoli a ravvedersi. Invece, Israele continuò a ribellarsi a Dio. Perciò, al tempo scelto da Dio, Dio mandò l'Assiria per distruggere Israele come nazione.
Giuda, appena a sud di Israele, vide la durissima disciplina di Dio contro i suoi fratelli.
Durante il regno di Ezechia, dopo che gli Assiri avevano sconfitto Israele, gli Assiri vennero per conquistare anche Giuda. Ovunque erano andati prima, avevano avuto vittoria. Avevano un esercito immenso, e fino a quel punto, invincibile. Giuda era come un piccolo insetto davanti all'esercito dell'Assiria. Il re di Assiria, Sennacherib, credeva di non poter fallire. Egli non capiva che il suo potere veniva da Dio, non da se stesso.
La situazione: disastrosa
Con questa base storica, leggiamo gli avvenimenti che troviamo in Isaia 36,37. Il re di Assiria arriva per sconfiggere Ezechia e conquistare la nazione di Giuda. La situazione per Ezechia e Giuda era gravissima.
“1 Nel quattordicesimo anno del re Ezechia, avvenne che Sennacherib, re di Assiria, salì contro tutte le città fortificate di Giuda e le prese. 2 Il re di Assiria mandò Rabshakeh da Lakish a Gerusalemme al re Ezechia con un grande esercito; egli si fermò presso l’acquedotto della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio. 3 Allora Eliakim, figlio di Hilkiah, il prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Joah figlio di Asaf, l’archivista, si recarono da lui. 4 Rabshakeh disse loro: "Dite ad Ezechia: Così dice il gran re, il re di Assiria: Che fiducia è quella a cui ti affidi? 5 Io dico che consiglio e forza per fare la guerra non sono soltanto parole delle labbra, ora in chi poni la tua fiducia per esserti ribellato a me? 6 Ecco, tu confidi sul sostegno di questa canna rotta, che è l’Egitto, che penetra nella mano di chi vi si appoggia e la fora. Tale è appunto il Faraone, re d’Egitto, per tutti quelli che confidano in lui. 7 Se poi mi dici: "Noi confidiamo nell’Eterno, il nostro DIO" non è forse quello stesso di cui Ezechia ha rimosso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: "Voi adorerete soltanto davanti a questo altare"? 8 Ora dunque fa’ una scommessa con il mio signore, il re di Assiria; io ti darò duemila cavalli, se tu sei in grado di procurare i cavalieri che li montino. 9 Come potresti far retrocedere un solo capitano fra i più piccoli servi del mio signore? Ma tu confidi nell’Egitto per avere carri e cavalieri. 10 E ora sono forse salito senza il volere dell’Eterno contro questo paese per di struggerlo? L’Eterno mi ha detto: "Sali contro questo paese e distruggilo"". 11 Allora Eliakim, Scebna e Joah dissero a Rabshakeh: "Deh, parla ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo comprendiamo, ma non parlarci in ebraico, in modo che oda il popolo che è sulle mura". 12 Ma Rabshakeh rispose: "Il mio signore mi ha forse mandato a dire queste parole al tuo signore e a te, e non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?". 13 Rabshakeh allora si alzò in piedi e gridò a gran voce in ebraico, dicendo: "Ascoltate le parole del gran re, il re di Assiria! 14 Così dice il re: Non v’inganni Ezechia, perché egli non potrà liberarvi dalle mie mani; 15 né vi faccia Ezechia riporre la vostra fiducia nell’Eterno, dicendo: Certamente l’Eterno ci libererà; questa città non sarà data nelle mani del re di Assiria 16 Non date ascolto ad Ezechia, perché così dice il re di Assiria: Fate pace con me e arrendetevi, e ciascuno di voi potrà mangiare i frutti della sua vite e del suo fico, e ognuno potrà bere l’acqua della sua cisterna, 17 finché io non venga per condurvi in un paese simile al vostro, un paese di grano e di mosto, un paese di pane e di vigne. 18 Ezechia non vi inganni, dicendo: "L’Eterno ci libererà". Ha qualcuno degli dèi delle nazioni potuto liberare il suo paese dalle mani del re di Assiria? 19 Dove sono gli dèi di Hamath e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim? Hanno forse essi liberato Samaria, dalle mie mani? 20 Chi fra tutti gli dèi di questi paesi ha liberato il proprio paese dalle mie mani perché l’Eterno possa liberare Gerusalemme dalle mie mani?". 21 Ma essi tacquero e non risposero neppure una parola, perché l’ordine del re era: "Non rispondetegli". 22 Allora Eliakim, figlio di Hilkiah, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Joah figlio di Asaf, l’archivista, vennero da Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole di Rabshakeh.” (Isaia 36:1-22 LND)
Avete notato il disprezzo con cui Rabshakeh parlò di Ezechia, e peggio ancora, contro l’Eterno? Rabshakeh, parlando da parte del re di Assiria, aveva parlato con grande orgoglio e superbia, come se gli Assiri fossero più potenti di Dio.
Spesso, gli uomini potenti parlano con orgoglio. Però, in realtà, anche noi che siamo piccoli abbiamo la tendenza carnale di parlare con orgoglio.
L'uomo crede di essere molto più grande di quello che è in realtà, o per meglio dire, l'uomo non si rende conto che la sua vita è un vapore, e che al momento che Dio decide, muore.
La situazione di Ezechia
Tornando al brano, come potremmo descrivere la situazione di Ezechia? Quando Rabshakeh lo sfidò, offrendogli duemila cavalli, Ezechia sapeva benissimo che non avrebbe potuto fornire i duemila cavalieri.
Sennacherib aveva già conquistato tutte le città di Giuda tranne Gerusalemme. Ezechia aveva perso quasi tutto il suo regno, ed era un prigioniero a Gerusalemme, che era circondata da un esercito immenso e potente.
Gerusalemme aveva le mura alte, ma il cibo a loro disposizione presto si sarebbe esaurito. Ezechia sapeva che la minaccia che sarebbero stati ridotti a mangiare i loro escrementi era una minaccia vera.
Che speranza aveva Ezechia, e il suo popolo? Umanamente, non avevano alcuna speranza. Non c'era speranza per loro di scappare, perché l'esercito Assiro circondava la città completamente. Non c'era speranza di sconfiggere questo vasto esercito. Con le capacità umane, non c'era niente da fare. Dovevano solo aspettare la sconfitta.
Cosa fece Ezechia?
Era una situazione umanamente impossibile da risolvere. Che cosa poteva fare Ezechia in una situazione così?
Fece l'unica cosa giusta. Presentò la situazione a Dio in preghiera. Seguite mentre leggo Isaia 37:1-7
“1 Quando il re Ezechia udì questo, si stracciò le vesti, si coprì di sacco ed entrò nella casa dell’Eterno. 2 Quindi mandò Eliakim, prefetto del palazzo, Scebna, il segretario, e i più anziani dei sacerdoti coperti di sacco, dal profeta Isaia, figlio di Amots, 3 i quali gli dissero: "Così dice Ezechia: Questo giorno è un giorno di angoscia, di castigo e di vergogna, perché i figli stanno per nascere, ma non c’è forza per partorirli. 4 Forse l’Eterno, il tuo DIO, ha udito le parole di Rabshakeh, che il re di Assiria suo signore, ha mandato a insultare il DIO vivente, e lo castigherà a motivo delle parole che l’Eterno, il tuo DIO, ha udito. Innalza dunque una preghiera per il residuo che ancora rimane".” (Isaia 37:1-4 LND)
Ezechia dichiara che forse Dio punirà Sennacherib per l’orgoglio espresso con le parole dette da Rabshakeh.
Che cosa stava dicendo Ezechia con quella dichiarazione?
Stava dichiarando che Dio è sovrano, e che se vuole, può punire anche un grande esercito come quello dell'Assiria. Ezechia aveva fede.
Ezechia non pretendeva che Dio avrebbe dovuto farlo. Mostrava piena fede in Dio che Dio poteva punire Sennacherib! Cioè, nonostante Sennacherib fosse potentissimo, Ezechia sapeva che Dio è sovrano su tutti gli uomini, e che può fare tutto quello che vuole. Quindi, Ezechia pregò con fede nella potenza di Dio.
Inoltre, Ezechia pregò, sapendo che Dio non è il nostro Celeste Servo, che esiste per fare quello che vogliamo noi. Quindi, Ezechia presenta la sua situazione a Dio, senza pretendere una risposta certa.
La risposta di Dio
Nel suo piano perfetto, Dio scelse di rispondere alle preghiere di Ezechia e di Isaia. Dio scelse di promettere loro la liberazione da Sennacherib. Leggiamo i vv.5-7
“5 Così i servi del re Ezechia si recarono da Isaia. 6 E Isaia disse loro: "Questo direte al vostro signore: Così dice l’Eterno: Non aver paura a motivo delle parole che hai udito, con le quali i servi del re di Assiria mi hanno insultato. 7 Ecco, io manderò su di lui uno spirito e, appena avrà udito una certa notizia ritornerà nel suo paese; e nel suo paese lo farò cadere di spada".” (Isaia 37:5-7 LND)
L'orgoglio di Sennacherib, e dei suoi servi, era un'offesa grave contro Dio. Perciò, il Signore dichiarò ad Ezechia che avrebbe mandato a Sennacherib uno spirito tale che sarebbe tornato al suo paese.
È estremamente importante riconoscere il principio biblico rivelato qui. Dio è sovrano su tutta la terra, compreso sulla vita di ogni persona, sia dei credenti che dei non credenti. Egli fa tutto quello che vuole, per arrivare al compimento della sua volontà. Dio dichiara che avrebbe mandato via il re di Assiria, e che poi sarebbe stato ucciso. Leggo tre versetti dai Proverbi che ci ricordano che Dio è sovrano su tutti.
“Ci sono molti disegni nel cuore dell’uomo, ma solo il piano dell’Eterno rimarrà fermo.” (Proverbi 19:21 LND)
“Il cuore dell’uomo programma la sua via, ma l’Eterno dirige i suoi passi.” (Proverbi 16:9 LND)
“Il cuore del re in mano all’Eterno è come i corsi d’acqua; lo dirige dovunque egli vuole.” (Proverbi 21:1 LND)
In Isaia 46, l’Eterno dichiara:
“9 Ricordate le cose passate di molto tempo fa, perché io sono Dio e non c’è alcun’altro; sono DIO e nessuno è simile a me, 10 che annuncio la fine fin dal principio, e molto tempo prima le cose non ancora avvenute, che dico: "Il mio piano sussisterà e farò tutto ciò che mi piace,"” (Isaia 46:9-10 LND)
Quanto è importante che ricordiamo che l’Eterno è pienamente sovrano su tutti! Egli è sovrano sui re più potenti, come è sovrano su tutte le persone nella nostra vita.
In qualunque momento che vuole, Dio può mettere uno spirito dentro un uomo per fargli fare quello che Lui vuole. In questo caso, Dio ha fatto sì che Sennacherib abbandonasse Giuda per tornare al suo paese, dove Dio aveva stabilito la sua morte.
Oh che possiamo avere più fede in Dio! Se Dio non opera come vorremmo noi, non è perché non ci riesce, ma perché nella sua saggezza perfetta, quello che vogliamo noi non è secondo il suo piano. Quanto è importante vivere per fede, non fede in una certa soluzione, ma fede in Dio.
Sennacherib continua ad essere orgoglioso
Vogliamo leggere il resto di Isaia 37, per capire come Dio ha portato a termine il suo piano nella vita di Sennacherib, per mostrare al popolo di Giuda, e a noi, che Dio è sovrano su tutto. Dio ha fatto includere questo avvenimento nella Bibbia per fortificare anche la nostra fede.
Ricordiamo che Dio aveva preannunciato quello che avrebbe fatto. In questo modo, quando poi tutto si è realizzato, i Giudei poterono capire che non fu per caso, ma era per la potenza di Dio. Così, la loro fede fu fortificata. E così, anche la nostra fede può essere fortificata.
Leggiamo Isaia 37:8-13. Dio inizia a lavorare, ma Sennacherib continua a credersi in controllo. Grande è la caduta dell'uomo orgoglioso.
“8 Così Rabshakeh ritornò e trovò il re di Assiria che assediava Libnah, perché aveva saputo che il re era partito da Lakish. 9 Allora il re di Assiria sentì dire riguardo Tirhakah, re di Etiopia: "È uscito per muoverti guerra". Appena udì questo, egli mandò dei messaggeri ad Ezechia, dicendo: 10 "Direte così a Ezechia, re di Giuda: Non lasciare che il tuo DIO, nel quale confidi, t’inganni dicendo: Gerusalemme, non sarà data nelle mani del re di Assiria. 11 Ecco, tu hai udito ciò che i re di Assiria hanno fatto a tutti gli altri paesi, votandoli alla distruzione. Scamperesti tu soltanto? 12 Hanno forse i re delle nazioni liberato quelli che i miei padri hanno distrutto: Gozan, Haran, Retsef e i figli di Eden che erano a Telassar? 13 Dove sono il re di Hamath, il re di Arpad e il re della città di Sefarvaim, di Hena e di Ivah?".” (Isaia 37:8-13 LND)
Quanto era orgoglioso Sennacherib! Sennacherib aveva grande fede, non in Dio, ma in se stesso, e nel proprio potere. Non capiva che era Dio che gli aveva dato quel potere, e che Dio poteva toglierglielo in qualsiasi momento.
Era l’orgoglio di Sennacherib che lo accecava. Chi è onesto riconosce di essere limitato, di avere davanti la morte. Ma l’orgoglio di Sennacherib lo rese cieco, come il nostro orgoglio rende anche noi ciechi. Quanto male ci fa l’orgoglio.
Sennacherib credeva di potersi opporre a Dio! Credeva di poter fare come voleva lui, senza tener conto che la sua via andava contro la via del Signore. Che grande stoltezza! Però, non dobbiamo meravigliarci. Quando siamo pieni di orgoglio, anche noi crediamo di poterci opporre all’opera di Dio. Anche noi crediamo di poterci opporre alla via di Dio. Quanto è importante che ci umiliamo.
Ezechia prega vv.14-20
Torniamo a considerare la situazione di Ezechia. Si trovava ancora in grande pericolo. L'immenso esercito di Sennacherib stava ancora assediando Gerusalemme. Ezechia aveva la promessa di Dio che Dio avrebbe fatto morire Sennacherib una volta tornato a casa. Però, il pericolo era ancora tutto intorno a Gerusalemme.
Così, quando Ezechia ricevette questa lettera minacciosa, trovandosi ancora in grave pericolo, si recò a Dio in preghiera. Anche noi dovremmo fare così. Dobbiamo imparare a recarci umilmente a Dio.
Leggiamo attentamente la preghiera di Ezechia. È un modello per come noi dovremmo pregare davanti a grandi problemi.
“14 Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse; poi salì alla casa dell’Eterno e la distese davanti all’Eterno. 15 Quindi Ezechia pregò l’Eterno, dicendo: 16 "O Eterno degli eserciti, DIO d’Israele, che siedi tra i cherubini, tu sei DIO, tu solo, di tutti i regni della terra, tu hai fatto i cieli e la terra. 17 Porgi il tuo orecchio, o Eterno, e ascolta, apri i tuoi occhi, o Eterno, e vedi. Ascolta tutte le parole di Sennacherib che ha mandato a dire per insultare il DIO vivente. 18 In verità, o Eterno, i re di Assiria hanno devastato tutte le nazioni e i loro paesi 19 e hanno gettato nel fuoco i loro dèi, perché quelli non erano dèi, ma opera delle mani dell’uomo, legno e pietra; per questo li hanno distrutti. 20 Ma ora, o Eterno, DIO nostro, liberaci dalle sue mani, affinché tutti i regni della terra conoscano che tu solo sei l’Eterno".” (Isaia 37:14-20 LND)
Questa preghiera è un ottimo modello per noi, per aiutarci a sapere come pregare. Consideriamo come Ezechia iniziò la sua preghiera.
“O Eterno degli eserciti, DIO d’Israele, che siedi tra i cherubini, tu sei DIO, tu solo, di tutti i regni della terra, tu hai fatto i cieli e la terra.” (Isaia 37:16 LND)
Ezechia aveva un problema grandissimo. Però, non iniziò la sua preghiera chiedendo disperatamente aiuto a Dio. Piuttosto, Ezechia iniziò la sua preghiera dichiarando che Dio è infinitamente più grande di qualsiasi problema.
Ed è così che anche noi dovremmo pregare, dando gloria a Dio per la sua sovranità, gloria e potenza. Questo dà gloria a Dio, e fortifica la nostra fede.
Notate anche che Ezechia non chiese la loro liberazione, ma piuttosto, che tutti i regni della terra avrebbero conosciuto che solo Dio è l'Eterno! Ezechia pregò che Dio fosse glorificato. Questa è la prima richiesta nella preghiera “Padre Nostro”: sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà.
Preghiamo anche noi così. Più che chiedere a Dio di risolvere i nostri problemi, chiediamo che Dio sia glorificato.
In Atti 4, gli Apostoli furono minacciati perchè non parlassero più di Gesù Cristo. Anche allora, la chiesa si trovava in una situazione di grave pericolo. Notate come la chiesa unita pregava.
“23 Quando furono rilasciati, ritornarono dai loro e riferirono tutte le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano loro detto. 24 All’udire ciò, alzarono all’unanimità la voce a Dio e dissero: "Signore, tu sei il Dio che hai fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi, 25 e che mediante lo Spirito Santo hai detto, per bocca di Davide tuo servo: "Perché si sono adirate le genti e i popoli hanno macchinato cose vane? 26 I re della terra si sono sollevati e i principi si sono radunati insieme contro il Signore e contro il suo Cristo. 27 Poiché proprio contro il tuo santo Figlio Gesù, che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato con i gentili e il popolo d’Israele, 28 per fare tutte le cose che la tua mano e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero. 29 Ed ora, Signore, considera le loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunziare la tua parola con ogni franchezza, 30 stendendo la tua mano per guarire e perché si compiano segni e prodigi nel nome del tuo santo Figlio Gesù".” (Atti 4:23-30 LND)
Notate che questi credenti, davanti ad un grave pericolo, non chiesero a Dio di risolvere i loro problemi. Piuttosto, lodarono Dio come il Sovrano, e chiesero di permettere loro di glorificare Dio.
Volta dopo volta nelle Scritture, Dio ci dà esempi di preghiere così, dove anziché chiedere a Dio di fare solo quello che vorremmo noi, si loda Dio e si confida nella sua volontà.
Dio opera
Dio risponde alla preghiera di Ezechia e di Isaia. Leggiamo quello che Dio disse, e poi quello che fece, in Isaia 37:21-38
“21 Allora Isaia, figlio di Amots, mandò a dire ad Ezechia: "Così dice l’Eterno, il DIO d’Israele: Poiché tu mi hai pregato riguardo a Sennacherib, re di Assiria, 22 questa è la parola che l’Eterno ha pronunciato contro di lui: La vergine, figlia di Sion, ti disprezza e si fa beffe di te la figlia di Gerusalemme scuote il capo dietro a te. 23 Chi hai insultato e oltraggiato? Contro chi hai alzato la voce e arrogantemente levato i tuoi occhi? Contro il Santo d’Israele. 24 Per mezzo dei tuoi servi hai insultato il Signore e hai detto: "Con la moltitudine dei miei carri sono salito in cima ai monti, nei recessi del Libano. Abbatterò i suoi cedri più alti e i suoi cipressi più belli; raggiungerò la sua altura più remota, la sua foresta più lussureggiante. 25 Ho scavato e bevuto acqua, con la pianta dei miei piedi ho disseccato tutti i fiumi d’Egitto. 26 Non hai forse udito che da lungo tempo ho preparato questo, da tempi antichi ne ho formato il disegno? Ora ho fatto accadere questo: che tu riducessi in cumuli di rovine città fortificate. 27 Perciò i loro abitanti, privi di forza, erano spaventati e confusi, erano come l’erba dei campi, come l’erbetta verde, come l’erba dei tetti, che è bruciata prima che cresca. 28 Ma io conosco la tua dimora, il tuo uscire e il tuo entrare e anche il tuo infuriarti contro di me. 29 Poiché ti sei infuriato contro di me e la tua insolenza è giunta ai miei orecchi, ti metterò il mio anello alle narici, il mio morso in bocca e ti farò ritornare per la strada per la quale sei venuto. 30 E questo sarà il segno per te: quest’anno mangerete ciò che cresce spontaneamente, il secondo anno ciò che nasce dallo stesso, ma il terzo anno seminerete e mieterete, pianterete vigne e ne mangerete il frutto. 31 E il residuo della casa di Giuda che sarà scampato continuerà a mettere radici in basso e a fare frutto in alto. 32 Poiché da Gerusalemme, uscirà un residuo e dal monte di Sion quelli che sono scampati. Lo zelo dell’Eterno degli eserciti farà questo". 33 Perciò così dice l’Eterno contro il re di Assiria: "Egli non entrerà in questa città né vi lancerà alcuna freccia, non le verrà davanti con scudi né costruirà contro di essa alcun terrapieno. 34 Egli ritornerà per la stessa strada da cui è venuto e non entrerà in questa città," dice l’Eterno. 35 "Poiché io proteggerò questa città per salvarla, per amore di me stesso per amore di Davide, mio servo". 36 Quindi l’angelo dell’Eterno uscì e colpì nell’accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini; e quando la gente si alzò al mattino, ecco erano tutti cadaveri. 37 Allora Sennacherib, re di Assiria, levò le tende, partì e fece ritorno a casa e rimase a Ninive. 38 E avvenne che, mentre egli stava adorando nel tempio del suo dio Nisrok, i suoi figli Adrammalek e Sharetser lo uccisero a colpi di spada; poi si rifugiarono nel paese di Ararat. Al suo posto regnò suo figlio Esarhaddon.” (Isaia 37:21-38 LND)
Dio è geloso per la sua gloria. Perciò, scelse di agire. A volte, i tempi di Dio non sono i nostri tempi. Tante volte Dio aspetta fino al giudizio finale per giudicare il peccato. Però, al tempo scelto da Dio, Egli punirà ogni peccato. I peccati di coloro che si ravvedono e credono in Gesù Cristo vengono puniti in Cristo. I peccati di tutti gli altri saranno giudicati al giudizio finale. Dio è sovrano. Quando vuole, opera anche adesso per fermare gli uomini orgogliosi.
In questo caso, quella stessa notte, Dio mandò l'Angelo dell’Eterno, che uccise 185.000 soldati dell'esercito degli Assiri. Questo è incredibile. Perciò, Sennacherib scappò subito. Tornato alla sua città, Dio fece sì che fu ucciso di spada, proprio come Dio aveva dichiarato. Facendo così, Dio liberò Gerusalemme da un pericolo dal quale era umanamente impossibile scampare.
Dio può fare l'impossibile. Non sempre la sua volontà è quello che noi vorremmo in una certa situazione, ma è sempre la cosa giusta e perfetta, che dà gloria a Dio, e porta al nostro vero bene eterno. Confidiamo in Dio.
Applicazioni per noi
Se penso a questo brano, mi vengono in mente alcune domande per noi.
1 – Ogni re di Israele e Giuda fu valutato in base a quanto aveva il cuore per Dio. Quando morirai tu, che cosa potranno dire della tua vita? Potranno dire che seguivi Dio in ogni cosa? Questo è ciò che è veramente importante nella nostra vita, e per l’eternità!
2 – Hai fede in Dio? Lo vedi per chi è, il Dio che può fare qualsiasi cosa? Ti fidi di Dio, anche quando sceglie di operare in modo diverso da quello che avresti voluto?
3 – Che cosa chiedi a Dio? Chiedi a Lui di risolvere i tuoi problemi, e quindi, hai un concetto di Dio come se esistesse per darti una vita più facile? Oppure, chiedi a Dio di glorificarsi?
4 – Vedi che il problema più grande in assoluto è il giudizio finale, ma che in Gesù Cristo c’è la salvezza? Grazie a Dio per questo, più di qualsiasi altra cosa.