A volte, i problemi della vita possono essere relativamente leggeri, e possiamo farcela con le nostre forze.
In altri momenti, ci sono problemi che sono molto più difficili da superare. Richiedono grandissimi sforzi ed impegni, e anche tanti sacrifici.
A volte l'esito finale è anche positivo, e i problemi vengono superati. Ma in certi momenti della vita ci sono dei problemi così immensi che sono impossibili da risolvere. Quando una bomba esplode su un aereo a 10.000 metri di quota, per quanto il pilota possa tentare di fare qualcosa, sarà incapace di risolvere il suo problema. Forse ci vorranno 20 minuti prima di schiantarsi a terra, ma sarà un'attesa terribile, e sarà impossibile risolvere il problema.
È lo stesso con certe malattie di cui non esiste cura. Anche se uno corre dai dottori migliori del mondo, in certi casi, non c'è nulla da fare. La morte arriva.
Ci sono tante situazioni nella vita in cui è impossibile che noi riusciamo a risolvere i nostri problemi.
Però, ciò che è impossibile a noi, è possibile a Dio. Possiamo fidarci di Dio in ogni circostanza. Dio non sempre risolve i problemi come pensiamo noi, ma Dio sempre è in controllo, e così, possiamo avere sempre piena fiducia in Lui.
Oggi, vogliamo considerare un brano in Isaia che ci aiuta a capire che nulla è impossibile a Dio. Ci serve afferrare questa verità, per avere più fede in Dio, qualsiasi sia la nostra situazione.
Allo stesso tempo, vogliamo ricordare, anzi, è importantissimo ricordare, che anche se Dio può fare qualsiasi cosa, lo scopo di Dio non è di risolvere tutti i nostri problemi, bensì di prepararci a passare l'eternità con Lui. Perciò, a volte, Dio risolverà i nostri problemi come avremmo voluto noi, ci libererà da una situazione che sembrava impossibile. Altre volte, visto che il piano di Dio è più grande, anziché risolvere il nostro problema, ci darà la grazia si sopportare con pace una prova che finirà diversamente da come avremmo voluto noi.
Situazione storica
Consideriamo insieme Isaia 36 e 37. Questo brano racconta una situazione storica che troviamo anche in 2Re 18,19.
Gli avvenimenti di questi capitoli succedono durante il regno di Ezechia, un re di Giuda.
Ricordiamo che dopo la morte di Salomone, a causa dei suoi peccati, Dio strappò dieci delle tribù del nord da suo figlio Roboamo, e il regno fu diviso, con Giuda al sud ed Israele al nord. Nessuno dei re d'Israele seguiva Dio di cuore, mentre Giuda aveva alcuni re buoni, e alcuni re che non seguivano Dio.
Quando leggiamo ciò che la Bibbia dice di ogni re di Giuda e di Israele, notiamo che Dio ci ricorda della cosa più importante di tutto: se quel re ha seguito Dio o meno.
Cioè, quando consideriamo la vita di una persona, ciò che importa non è quanto ha compiuto, e le grande imprese che è riuscita a fare. Non importa quanto si è divertita, o quanto successo ha avuto in questo o quel campo. Quello che importa è se quella persona ha seguito Dio di cuore oppure no.
Leggiamo in 2Re 18 che ci spiega che tipo di re fu Ezechia.
“1 Nel terzo anno di Hosea, figlio di Elah, re d’Israele, iniziò a regnare Ezechia, figlio di Achaz, re di Giuda. 2 Aveva venticinque anni quando iniziò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme, Sua madre si chiamava Abi, figlia di Zaccaria. 3 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell’Eterno, secondo tutto ciò che aveva fatto Davide suo padre. 4 Rimosse gli alti luoghi, frantumò le colonne sacre, abbatté l’Ascerah e fece a pezzi il serpente di bronzo che Mosè aveva fatto, perché fino a quel tempo i figli d’Israele gli avevano offerto incenso e lo chiamò Nehushtan. 5 Egli ripose la sua fiducia nell’Eterno, il DIO d’Israele; e dopo di lui, fra tutti i re di Giuda, non ci fu alcuno come lui, né alcuno tra quelli che erano stati prima di lui. 6 Rimase attaccato all’Eterno, non cessò di seguirlo e osservò i comandamenti che l’Eterno aveva prescritto a Mosè. 7 Così l’Eterno fu con lui, ed egli riusciva in tutte le sue imprese. Si ribellò al re di Assiria e non gli fu più soggetto; 8 sconfisse i Filistei fino a Gaza e dove giungeva il loro territorio, dalla torre di guardia alla città fortificata.” (2Re 18:1-8 LND)
Ezechia fu un uomo che aveva vera fede in Dio. La Bibbia lo descrive come uno che fece ciò che è giusto agli occhi del Signore. In altre parole, Ezechia cercò di piacere a Dio e non agli uomini.
Per capire meglio quanto Ezechia fu un uomo di fede, leggiamo come era suo padre, Acaz.
“1 Nell’anno diciassettesimo di Pekah, figlio di Remaliah, iniziò a regnare Achaz, figlio di Jotham, re di Giuda. 2 Quando iniziò a regnare, Achaz aveva vent’anni, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Egli non fece ciò che è giusto agli occhi dell’Eterno, suo DIO, come aveva fatto Davide suo padre; 3 ma seguì la via dei re d’Israele e fece perfino passare suo figlio per il fuoco, secondo le abominazioni delle nazioni che l’Eterno aveva scacciate davanti ai figli d’Israele. 4 inoltre faceva sacrifici e bruciava incenso sugli alti luoghi, sulle colline e sotto ogni albero verdeggiante.” (2Re 16:1-4 LND)
Acaz fu uno dei re più malvagi di Giuda. Suo figlio Ezechia fu uno dei re più fedeli a Dio. Questo ci aiuta a capire che il fatto che anche se uno è cresciuto in una famiglia senza Dio questo non significa che non possa diventare una persona molto fedele a Dio, e che Dio la userà molto. La potenza di Dio di trasformare una vita è senza limiti! Chi vuole crescere, può farlo!
Quindi, Ezechia era un uomo con un cuore per Dio. Fece ciò che è giusto agli occhi di Dio.
Probabilmente ebbe grande opposizione per alcune cose che fece. Per esempio, soppresse gli alti luoghi, che erano i vari altari e santuari dedicati agli dèi falsi. Da tantissimi anni, i Giudei avevano adorato falsi dèi su questi luoghi alti. I buoni re che avevano preceduto Ezechia non avevano avuto il coraggio di togliere questi luoghi.
Per esempio:
“1 Nell’anno settimo di Jehu, Joas iniziò a regnare e regnò quaranta anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Tsibiah di Beer-Sceba. 2 Joas fece ciò che è giusto agli occhi dell’Eterno per tutto il tempo in cui fu ammaestrato dal sacerdote Jehoiada. 3 Tuttavia gli alti luoghi non vennero rimossi; il popolo continuava a fare sacrifici e a bruciare incenso sugli alti luoghi.” (2Re 12:1-3 LND)
“1 Nel secondo anno di Joas figlio di Jehoahaz, re d’Israele, iniziò a regnare Amatsiah, figlio di Joas, re di Giuda. 2 Quando iniziò a regnare aveva venticinque anni, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jehoaddan ed era di Gerusalemme. 3 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell’Eterno, ma non come Davide suo padre; fece in tutto come aveva fatto Joas suo padre. 4 Tuttavia gli alti luoghi non vennero rimossi; il popolo continuava a fare sacrifici e a bruciare incenso sugli alti luoghi.” (2Re 14:1-4 LND)
“1 Nell’anno ventisettesimo di Geroboamo re d’Israele, iniziò a regnare Azariah figlio di Amatsiah, re di Giuda. 2 Aveva sedici anni quando iniziò a regnare, e regnò cinquantadue anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jekoliah ed era di Gerusalemme. 3 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell’Eterno, in tutto come aveva fatto Amatsiah suo padre. 4 Tuttavia gli alti luoghi non vennero rimossi; il popolo continuava a fare sacrifici e a bruciare incenso sugli alti luoghi.” (2Re 15:1-4 LND)
“32 Nel secondo anno del regno di Pekah figlio di Remaliah, re d’Israele iniziò a regnare Jotham figlio di Uzziah, re di Giuda. 33 Quando iniziò a regnare aveva venti cinque anni, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jerusha, figlia di Tsadok. 34 Egli fece ciò che è giusto agli occhi dell’Eterno, in tutto come aveva fatto Uzziah suo padre. 35 Tuttavia gli alti luoghi non vennero rimossi; il popolo continuava a fare sacrifici e a bruciare incenso sugli alti luoghi. Egli costruì la porta superiore della casa dell’Eterno.” (2Re 15:32-35 LND)
Tutti questi antenati di Ezechia erano considerati uomini che facevano ciò che è giusto davanti a Dio, tuttavia, nessuno di loro ebbe il coraggio di togliere gli alti luoghi.
Ezechia, invece, con fede in Dio, ebbe il coraggio di fare anche questo. Così, purificò la nazione da questo peccato abominevole.
Qui, c'è una lezione importante per noi. La guida spirituale di una chiesa, o di una famiglia, può influenzare moltissimo le persone di cui ha cura. Quindi, chiunque ha un ruolo di guida, per esempio, ogni marito, e ogni genitore, come anche ogni anziano, dovrebbe avere un grande impegno di guidare bene.
Tornando ad Ezechia, durante il suo regno, Dio aveva mandato il re di Assiria a sconfiggere il regno di Israele.
A livello storico, è utile sapere che l'Assiria fu il regno più potente in quella parte del mondo per circa due secoli. Leggiamo nella Bibbia che fu Dio ad aver reso forte l'Assiria, per compiere la Sua volontà, e quando Dio ebbe completato quello che Gli serviva, distrusse l'Assiria in pochissimo tempo. Questo è un chiaro ricordo che Dio è sovrano su tutta la terra.
Da tantissimi anni, Dio aveva mandato dei profeti ad Israele, esortandoli a ravvedersi. Invece, Israele continuò a ribellarsi a Dio. Perciò, al tempo scelto da Dio, Dio mandò l'Assiria per punirlo.
Quindi, Giuda vide la durissima disciplina di Dio contro i suoi fratelli. Forse per questo era più coscienti della gravità del suo peccato.
Durante il regno di Ezechia, dopo che avevano sconfitto Israele, gli Assiri vennero per conquistare anche Giuda. Ovunque erano andati prima, avevano avuto vittoria. Avevano un esercito immenso, e fino a quel punto, invincibile. Giuda era come un piccolo insetto davanti all'esercito dell'Assiria. Il re di Assiria, Sennacherib, credeva di non poter fallire. Quello che lui non sapeva però era che il suo potere veniva da Dio, non da se stesso.
Con questa base storica, leggiamo gli avvenimenti che troviamo in Isaia 36,37.
La situazione: disastrosa
Leggiamo insieme Isaia 36. Quasi non si potrebbe avere una situazione peggiore per un re di Giuda.
“1 Il quattordicesimo anno del re Ezechia, Sennacherib, re d’Assiria, salì contro tutte le città fortificate di Giuda e le conquistò. 2 Il re d’Assiria mandò Rabsachè, da Lachis a Gerusalemme, al re Ezechia con un grande esercito; e Rabsaché si fermò presso l’acquedotto dello stagno superiore, sulla strada del campo del lavandaio. 3 Allora Eliachim, figlio di Chilchia, sovrintendente del palazzo, Sebna, il segretario, e Ioa, figlio d’Asaf, l’archivista, si recarono da lui. 4 Rabsaché disse loro: «Dite a Ezechia: "Così parla il gran re, il re d’Assiria: Che fiducia è questa che tu hai? 5 Io te lo dico; non sono che parole delle labbra; per la guerra ci vuol prudenza e forza; ora, in chi hai riposto la tua fiducia per ribellarti a me? 6 Ecco, tu confidi nell’Egitto, in quel sostegno di canna rotta, che penetra nella mano di chi vi si appoggia e gliela fora; così è il faraone, re d’Egitto, per tutti quelli che confidano in lui. 7 Forse mi dirai: «Noi confidiamo nel SIGNORE, nel nostro Dio». Ma non è forse quello stesso di cui Ezechia ha soppresso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: «Voi adorerete davanti a questo altare?» 8 Ora fa’ una scommessa con il mio signore, il re d’Assiria: io ti darò duemila cavalli se tu puoi fornire altrettanti cavalieri da cavalcarli. 9 Come potresti tu far voltare le spalle a un ufficiale, uno dei minimi servitori del mio signore? Ma tu confidi nell’Egitto per avere carri e cavalieri. 10 Adesso sono forse salito senza il volere del SIGNORE contro questo paese per distruggerlo? Il SIGNORE mi ha detto: Sali contro questo paese e distruggilo!"»
11 Allora Eliachim, Sebna e Ioa dissero a Rabsaché: «Ti prego, parla ai tuoi servi in lingua aramaica, poiché noi la comprendiamo; non parlarci in lingua giudaica, poiché il popolo che sta sulle mura ascolta». 12 Ma Rabsaché rispose: «Il mio signore mi ha forse mandato a dire queste parole al tuo signore e a te solamente? Non mi ha forse mandato a dirle a questi uomini che stanno sulle mura e che presto saranno ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?» 13 Allora Rabsaché, stando in piedi, gridò ad alta voce e disse in lingua giudaica: «Udite le parole del gran re, del re d’Assiria! 14 Così parla il re: Non v’inganni Ezechia, poiché egli non potrà liberarvi; 15 né vi faccia Ezechia riporre la vostra fiducia nel SIGNORE, dicendo: "Il SIGNORE ci libererà di certo; questa città non sarà data nelle mani del re d’Assiria". 16 Non date retta a Ezechia, perché così dice il re d’Assiria: Fate la pace con me, arrendetevi a me, e ognuno di voi mangerà il frutto della sua vite e del suo fico, e berrà l’acqua della sua cisterna, 17 finché io venga e vi conduca in un paese simile al vostro: paese di grano e di vino, paese di pane e di vigne. 18 Non vi inganni Ezechia dicendovi: "Il SIGNORE ci libererà". Qualcuno degli dèi delle nazioni ha forse liberato il suo paese dalle mani del re d’Assiria? 19 Dove sono gli dèi di Camat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim? Hanno forse liberato Samaria dalla mia mano? 20 Fra tutti gli dèi di questi paesi quali sono quelli che hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Il SIGNORE potrà forse liberare Gerusalemme dalla mia mano?» 21 E quelli tacquero e non risposero nulla, perché il re aveva dato quest’ordine: «Non gli rispondete». 22 Eliachim, figlio di Chilchia, sovrintendente del palazzo, Sebna, il segretario, e Ioa, figlio d’Asaf, l’archivista, andarono da Ezechia con le vesti stracciate, e gli riferirono le parole di Rabsaché.” (Is 36:1-22 NRV)
Avete notato il disprezzo e il disdegno con il quale Rabsaché parlò di Giuda, e peggio ancora, del Signore. Questo Rabsaché aveva parlato, nel nome del re di Assiria, con grande orgoglio e superbia, come se gli Assiri fossero più potenti di Dio.
Non sono solamente i grandi re della terra che parlano così. Anche gli uomini molto più piccoli parlano con orgoglio e superbia. Anche noi possiamo facilmente parlare così.
L'uomo crede di essere molto più grande di quello che è in realtà, o meglio dire, l'uomo non si rende conto che la sua vita è un vapore, e che al momento che Dio smette di tenerlo in vita, muore.
La situazione di Ezechia
Tornando al brano, come potremmo descrivere la situazione di Ezechia? Quando Rabsaché lo sfidò, offrendo duemila cavalli, Ezechia sapeva benissimo che non avrebbe potuto fornire i duemila cavalieri.
Sennacherib aveva già conquistato tutte le città di Giuda tranne Gerusalemme. Ezechia aveva perso quasi tutto il suo regno, ed era un prigioniero a Gerusalemme, con un esercito immenso che circondava la sua città.
Gerusalemme aveva le mura alte, ma il cibo poteva durare per un tempo molto limitato. Quindi, Ezechia sapeva che la minaccia che sarebbero stati ridotti a mangiare i loro escrementi era una minaccia vera.
Che speranza aveva Ezechia, e il suo popolo? Umanamente, non avevano alcuna speranza. Non c'era speranza per loro di scappare, perché l'esercito Assiro circondava la città completamente. Non c'era speranza di sconfiggere questo vasto esercito. Non c'era niente da fare. Dovevano solo aspettare la morte, come i passeggeri di un aereo che cade da 10.000 metri.
Cosa fece Ezechia?
Era una situazione impossibile. Che cosa poteva fare Ezechia in una situazione così?
Fece l'unica cosa giusta. Presentò la situazione a Dio nella preghiera.
Leggiamo Isaia 37:1-7
“1 Quando il re Ezechia ebbe udito questo, si stracciò le vesti, si coprì di un sacco, ed entrò nella casa del SIGNORE. 2 Mandò Eliachim, sovrintendente del palazzo, Sebna, il segretario, e i più anziani sacerdoti, coperti di sacchi, dal profeta Isaia, figlio di Amots. 3 Essi gli dissero: «Così parla Ezechia: Oggi è giorno d’angoscia, di castigo e di disonore; poiché i figli stanno per uscire dal seno materno, però manca la forza per partorirli. 4 Forse il SIGNORE, il tuo Dio, ha udito le parole di Rabsaché, che il re di Assiria, suo signore, ha mandato per insultare il Dio vivente; e forse il SIGNORE, il tuo Dio, punirà le parole che ha udite. Rivolgigli dunque una preghiera in favore del resto del popolo che rimane ancora». 5 I servi del re Ezechia andarono dunque da Isaia. 6 E Isaia disse loro: «Così direte al vostro signore: "Così dice il SIGNORE: Non temere le parole che hai udite, con le quali i servi del re d’Assiria mi hanno insultato. 7 Ecco, io metterò in lui uno spirito tale che, all’udire una certa notizia, egli tornerà nel suo paese; e io lo farò morire di spada nel suo paese"».” (Is 37:1-7 NRV)
Notiamo quello che Ezechia disse nella sua preghiera.
“Forse il SIGNORE, il tuo Dio, ha udito le parole di Rabsaché, che il re di Assiria, suo signore, ha mandato per insultare il Dio vivente; e forse il SIGNORE, il tuo Dio, punirà le parole che ha udite. Rivolgigli dunque una preghiera in favore del resto del popolo che rimane ancora».” (Isa 37:4 NRV)
Forse il Signore punirà la parole che ha udito.
Che cosa stava dicendo Ezechia con quella dichiarazione?
Stava dichiarando che Dio è sovrano, e che se vuole, può punire anche un grande esercito come quello di Assiria.
Ezechia non pretendeva che Dio lo avrebbe dovuto fare. Mostrava piena fede in Dio che Dio poteva punire Sennacherib! Cioè, nonostante che Sennacherib fosse potentissimo, Ezechia sapeva che il Signore è sovrano su tutti gli uomini, e che può fare tutto quello che vuole. Quindi, Ezechia pregò con fede nella potenza di Dio.
Inoltre, Ezechia pregò, sapendo che Dio non è il nostro Celeste Servo, che esiste per fare quello che vogliamo noi. Quindi, Ezechia chiese l'aiuto di Dio, ma senza pretenderlo.
La risposta di Dio
Nel suo piano perfetto, Dio scelse di rispondere alle preghiere di Ezechia e di Isaia. Dio scelse di promettere loro la liberazione da Sennacherib. Leggiamo i vv.5-7
“5 I servi del re Ezechia andarono dunque da Isaia. 6 E Isaia disse loro: «Così direte al vostro signore: "Così dice il SIGNORE: Non temere le parole che hai udite, con le quali i servi del re d’Assiria mi hanno insultato. 7 Ecco, io metterò in lui uno spirito tale che, all’udire una certa notizia, egli tornerà nel suo paese; e io lo farò morire di spada nel suo paese"».” (Isa 37:5-7 NRV)
L'orgoglio di Sennacherib, e dei suoi servi, era un'offesa grave contro Dio. Perciò, il Signore dichiarò ad Ezechia che avrebbe messo a Sennacherib uno spirito tale che sarebbe tornato al suo paese.
È estremamente importante riconoscere il principio biblico rivelato qua. Dio è sovrano su tutta la terra, compreso sulla vita di ogni persona, sia dei credenti sia dei non credenti. Egli fa tutto quello che vuole, per portare le cose alla meta che Egli ha già stabilito.
“Ci sono molti disegni nel cuore dell’uomo, ma solo il piano dell’Eterno rimarrà fermo.” (Pr 19:21 LND)
“Il cuore dell’uomo programma la sua via, ma l’Eterno dirige i suoi passi.” (Pr 16:9 LND)
“Il cuore del re in mano all’Eterno è come i corsi d’acqua; lo dirige dovunque egli vuole.” (Pr 21:1 LND)
In Isaia 46, il Signore dichiara:
“9 Ricordate le cose passate di molto tempo fa, perché io sono Dio e non c’è alcun’altro; sono DIO e nessuno è simile a me, 10 che annuncio la fine fin dal principio, e molto tempo prima le cose non ancora avvenute, che dico: "Il mio piano sussisterà e farò tutto ciò che mi piace,"” (Isa 46:9-10 LND)
Quanto è importante che ricordiamo che il Signore è pienamente sovrano su tutti! Egli è sovrano sui re più potenti, ed è sovrano su tutte le persone nella nostra vita.
In qualunque momento che vuole, Dio può mettere uno spirito dentro un uomo per fargli fare quello che Lui vuole. In questo caso, Dio ha fatto sì che Sennacherib abbandonasse Giuda per tornare al suo paese, dove Dio aveva stabilito la sua morte.
Oh che possiamo avere più fede in Dio. Se Egli non opera come vorremmo noi, non lo fa perché non riesce, ma perché nel suo piano perfetto, quello che vogliamo noi non è secondo il piano di Dio. Quanto è importante vivere per fede, non fede in una certa soluzione, ma fede in Dio.
Sennacherib continua ad essere orgoglioso
Vogliamo leggere il resto di Isaia 37, per capire come Dio ha portato a termine il suo piano nella vita di Sennacherib, per mostrare al popolo di Giuda che Dio è sovrano su tutto.
Ricordiamo che Dio aveva preannunciato quello che avrebbe fatto. In questo modo, quando successe, i Giudei poterono capire che non fu per caso, ma per la potenza di Dio. Così, la loro fede fu fortificata. E così, anche la nostra fede può essere fortificata.
Leggiamo Isaia 37:8-13. Dio inizia a lavorare, ma Sennacherib continua a credersi in controllo. Grande è la caduta dell'uomo orgoglioso.
“8 Così Rabshakeh ritornò e trovò il re di Assiria che assediava Libnah, perché aveva saputo che il re era partito da Lakish. 9 Allora il re di Assiria sentì dire riguardo Tirhakah, re di Etiopia: "E’ uscito per muoverti guerra". Appena udì questo, egli mandò dei messaggeri ad Ezechia, dicendo: 10 "Direte così a Ezechia, re di Giuda: Non lasciare che il tuo DIO, nel quale confidi, t’inganni dicendo: Gerusalemme, non sarà data nelle mani del re di Assiria 11 Ecco, tu hai udito ciò che i re di Assiria hanno fatto a tutti gli altri paesi, votandoli alla distruzione. Scamperesti tu soltanto? 12 Hanno forse i re delle nazioni liberato quelli che i miei padri hanno distrutto: Gozan, Haran, Retsef e i figli di Eden che erano a Telassar? 13 Dove sono il re di Hamath, il re di Arpad e il re della città di Sefarvaim, di Hena e di Ivah?".” (Is 37:8-13 LND)
Quanto è visibile l'orgoglio di Sennacherib! Sennacherib aveva grande fede, non in Dio, ma in se stesso, e nel suo potere. Non sapeva che era Dio che gli aveva dato quel potere, ed era Dio che poteva toglierglielo in qualsiasi momento.
Sennacherib avrebbe potuto riconoscere la mano di Dio in questo. Fu costretto a lasciare Giuda. Se avesse avuto un cuore umile, avrebbe riconosciuto che questa era la mano di Dio. Però, il suo orgoglio lo rese cieco, come il nostro orgoglio rende noi ciechi.
Sennacherib credeva di poter opporsi a Dio! Credeva di poter fare come voleva lui, senza tener conto che la sua via andava contro la via del Signore. Che grande stoltezza! Però, non dobbiamo meravigliarci. Anche oggi, uomini assai meno potenti di Sennacherib credono di potersi opporre a Dio. Il cuore dell'uomo è incredibilmente stolto.
E tristemente, a volte anche noi ci opponiamo a Dio.
Ezechia prega vv.14-20
Torniamo a considerare la situazione di Ezechia a quel punto. Ezechia si trovava ancora in gravissimo pericolo. L'immenso esercito di Sennacherib stava ancora assediando Gerusalemme. Ezechia aveva la promessa di Dio che Dio avrebbe fatto morire Sennacherib una volta tornato a casa. Però, ancora non aveva una chiara promessa di Dio per quanto riguarda se Dio avrebbe protetto o meno la città.
Così, quando Ezechia ricevette questa lettera minacciante, trovandosi in grave pericolo, si recò a Dio in preghiera. Anche noi dovremmo fare proprio così. Dobbiamo imparare a recarci a Dio, umilmente.
Leggiamo attentamente la preghiera di Ezechia.
“14 Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse; poi salì alla casa dell’Eterno e la distese davanti all’Eterno. 15 Quindi Ezechia pregò l’Eterno, dicendo: 16 "O Eterno degli eserciti, DIO d’Israele, che siedi tra i cherubini, tu sei DIO, tu solo, di tutti i regni della terra, tu hai fatto i cieli e la terra. 17 Porgi il tuo orecchio, o Eterno, e ascolta, apri i tuoi occhi, o Eterno, e vedi. Ascolta tutte le parole di Sennacherib che ha mandato a dire per insultare il DIO vivente. 18 In verità, o Eterno, i re di Assiria hanno devastato tutte le nazioni e i loro paesi 19 e hanno gettato nel fuoco i loro dèi, perché quelli non erano dèi, ma opera delle mani dell’uomo, legno e pietra; per questo li hanno distrutti. 20 Ma ora, o Eterno, DIO nostro, liberaci dalle sue mani, affinché tutti i regni della terra conoscano che tu solo sei l’Eterno".” (Is 37:14-20 LND)
Questa preghiera è un ottimo modello per noi, per aiutarci a sapere come pregare. Consideriamo come Ezechia iniziò la sua preghiera.
“O Eterno degli eserciti, DIO d’Israele, che siedi tra i cherubini, tu sei DIO, tu solo, di tutti i regni della terra, tu hai fatto i cieli e la terra.” (Is 37:16 LND)
Ezechia aveva un problema grandissimo. Però, non iniziò la sua preghiera chiedendo aiuto a Dio. Invece, Ezechia iniziò la sua preghiera, ricordandosi che Dio è infinitamente più grande di qualsiasi problema.
Anche noi dobbiamo pregare così. Non si inizia chiedendo, come se Dio esistesse per risolvere i nostri problemi come vogliamo noi. Dobbiamo iniziare le nostre preghiere dando gloria a Dio, non meccanicamente, ma perché stiamo fissando il nostro sguardo sulla gloria di Dio.
Notiamo anche che Ezechia non chiese la loro liberazione, ma piuttosto, che tutti i regni della terra avrebbero conosciuto che solo Dio è l'Eterno! Ezechia pregò che Dio fosse glorificato.
Questo è il modo che anche noi dobbiamo pregare, se siamo veramente figli di Dio.
Notiamo come si inizia il Padre Nostro, e poi, come i discepoli pregarono in Atti 4.23 e seguenti.
“9 Voi dunque pregate in questa maniera: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. 10 Venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo. 11 Dacci oggi il nostro pane necessario.” (Mat 6:9-11 LND)
Notate che Gesù iniziò con il riconoscere che Dio è il Dio del cielo, ovvero, parlò della sua gloria, sopra ogni creatura.
Poi, notiamo la preghiera della chiesa in Atti 4, quando gli Apostoli furono minacciati di non parlare più di Gesù Cristo. Anche lì, la chiesa si trovava in una situazione di grave pericolo. Notate come i discepoli iniziarono la loro preghiera.
“23 Quando furono rilasciati, ritornarono dai loro e riferirono tutte le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano loro detto. 24 All’udire ciò, alzarono all’unanimità la voce a Dio e dissero: "Signore, tu sei il Dio che hai fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi, 25 e che mediante lo Spirito Santo hai detto, per bocca di Davide tuo servo: "Perché si sono adirate le genti e i popoli hanno macchinato cose vane? 26 I re della terra si sono sollevati e i principi si sono radunati insieme contro il Signore e contro il suo Cristo 27 Poiché proprio contro il tuo santo Figlio Gesù, che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato con i gentili e il popolo d’Israele, 28 per fare tutte le cose che la tua mano e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero. 29 Ed ora, Signore, considera le loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunziare la tua parola con ogni franchezza, 30 stendendo la tua mano per guarire e perché si compiano segni e prodigi nel nome del tuo santo Figlio Gesù".” (Atti 4:23-30 LND)
Nella loro preghiera, non chiesero a Dio di risolvere i loro problemi Piuttosto, iniziarono riconoscendo chi è Dio, e poi, chiesero a Dio di operare in modo da portare gloria al Suo nome.
Volta dopo volta nelle Scritture, vediamo che questo è il modo di pregare, ovvero, questo è il cuore che dovremmo avere, che ci porta a pregare così.
Dio opera
Dio scelse di rispondere alla preghiera di Ezechia e Isaia. Leggiamo quello che Dio disse, e poi quello che fece, in Isaia 37:21-38
“21 Allora Isaia, figlio di Amots, mandò a dire ad Ezechia: "Così dice l’Eterno, il DIO d’Israele: Poiché tu mi hai pregato riguardo a Sennacherib, re di Assiria, 22 questa è la parola che l’Eterno ha pronunciato contro di lui: La vergine, figlia di Sion, ti disprezza e si fa beffe di te la figlia di Gerusalemme scuote il capo dietro a te. 23 Chi hai insultato e oltraggiato? Contro chi hai alzato la voce e arrogantemente levato i tuoi occhi? Contro il Santo d’Israele. 24 Per mezzo dei tuoi servi hai insultato il Signore e hai detto: "Con la moltitudine dei miei carri sono salito in cima ai monti, nei recessi del Libano. Abbatterò i suoi cedri più alti e i suoi cipressi più belli; raggiungerò la sua altura più remota, la sua foresta più lussureggiante. 25 Ho scavato e bevuto acqua, con la pianta dei miei piedi ho disseccato tutti i fiumi d’Egitto 26 Non hai forse udito che da lungo tempo ho preparato questo, da tempi antichi ne ho formato il disegno? Ora ho fatto accadere questo: che tu riducessi in cumuli di rovine città fortificate. 27 Perciò i loro abitanti, privi di forza, erano spaventati e confusi, erano come l’erba dei campi, come l’erbetta verde, come l’erba dei tetti, che è bruciata prima che cresca. 28 Ma io conosco la tua dimora, il tuo uscire e il tuo entrare e anche il tuo infuriarti contro di me. 29 Poiché ti sei infuriato contro di me e la tua insolenza è giunta ai miei orecchi, ti metterò il mio anello alle narici, il mio morso in bocca e ti farò ritornare per la strada per la quale sei venuto. 30 E questo sarà il segno per te: quest’anno mangerete ciò che cresce spontaneamente, il secondo anno ciò che nasce dallo stesso, ma il terzo anno seminerete e mieterete, pianterete vigne e ne mangerete il frutto. 31 E il residuo della casa di Giuda che sarà scampato continuerà a mettere radici in basso e a fare frutto in alto. 32 Poiché da Gerusalemme, uscirà un residuo e dal monte di Sion quelli che sono scampati. Lo zelo dell’Eterno degli eserciti farà questo". 33 Perciò così dice l’Eterno contro il re di Assiria: "Egli non entrerà in questa città né vi lancerà alcuna freccia, non le verrà davanti con scudi né costruirà contro di essa alcun terrapieno. 34 Egli ritornerà per la stessa strada da cui è venuto e non entrerà in questa città," dice l’Eterno. 35 "Poiché io proteggerò questa città per salvarla, per amore di me stesso per amore di Davide, mio servo". 36 Quindi l’angelo dell’Eterno uscì e colpì nell’accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini; e quando la gente si alzò al mattino, ecco erano tutti cadaveri. 37 Allora Sennacherib, re di Assiria, levò le tende, partì e fece ritorno a casa e rimase a Ninive. 38 E avvenne che, mentre egli stava adorando nel tempio del suo dio Nisrok, i suoi figli Adrammalek e Sharetser lo uccisero a colpi di spada; poi si rifugiarono nel paese di Ararat. Al suo posto regnò suo figlio Esarhaddon.” (Is 37:21-38 LND)
Dio è geloso per la sua gloria. Perciò, scelse di agire. A volte, i tempi del Signore non sono i nostri tempi. Infatti, oggi, tante volte, Dio accumula la condanna fino al giudizio finale. Però, Dio punirà ogni peccato.
In questo caso, quella stessa notte, Dio mandò l'angelo del Signore, e uccise 185.000 soldati dell'esercito degli Assiri. Perciò, Sennacherib scappò subito. Tornato alla sua città, Dio fece sì che fu ucciso di spada, proprio come Lui aveva dichiarato. Facendo così, Dio liberò Gerusalemme da un pericolo dal quale era umanamente impossibile scappare.
Dio può fare l'impossibile. Non lo fa sempre, perché non è la sua volontà. Però, può fare qualsiasi cosa.
Applicazioni per noi
Qualche applicazione per noi.
1 – Quando morirai tu, che cosa potranno dire gli altri della tua vita? Potranno dire che seguivi Dio in ogni cosa? Questo è ciò che è veramente importante nella nostra vita!
2 – Hai fede in Dio? Lo vedi per chi è, il Dio che può fare qualsiasi cosa?
3 – Che cosa chiedi da Dio? Chiedi a Lui di risolvere i tuoi problemi, e quindi, hai un concetto di Dio come se esistesse per darti una vita più facile? Oppure, chiedi a Dio di glorificarsi?