Quando Dio ha creato il mondo, tutto era buono. Non c’era alcun male. Sappiamo questo ma afferrarlo è difficile per noi perché non è la realtà che conosciamo.
Pensate al fatto che non c’era alcuna sofferenza di nessun tipo. Non c’era mal di pancia o mal di testa. Non c’erano malattie o la morte di qualcuno, neanche una formica.
Non c’era timore o paura di nessun tipo. Non c’era nessun tipo di ingiustizia. Non c’era nessuna tristezza o frustrazione o stanchezza o fatica. Il cuore non era turbato, aveva pace. Non c’era cattiveria, c’era solo bontà. Non c’era egoismo, c’era solo altruismo e amore. C’era umiltà anziché orgoglio.
E molto ancora.
C’era comunione diretta con Dio. Dio passava tempo con Adamo ed Eva e li parlava.
È buono pensarci perché ci prepara per l’eternità.
Mai dovremmo dire in mezzo ai problemi: “non vedo l’ora di andare in cielo!” perché quello è non voler più di Dio. Quello è voler scappare dai problemi.
Questa mentalità è paragonabile alla giovane donna che non vede l’ora di sposarsi e non importa con chi perché vuole solo uscire di casa. Un uomo saggio dovrebbe scappare da una donna che lo vuole solo sposare per uscire di casa. Quella non è una buona motivazione per sposarsi.
E non è buono dire che siamo stanchi di questa vita e vogliamo scappare. Vogliamo Dio o vogliamo scappare?
Invece se riflettiamo su Chi è Dio, nei migliori dei tempi qua possiamo dire: “grazie Signore per questa vita ma sarà infinitamente migliore stare con Te. Portami con Te quando vuoi. Nel bene o nel male portami quando è il momento giusto. Dammi la grazia di guardare a Te nei momenti difficili e dammi la grazia di non aggrapparmi a questa vita nei momenti belli. Dammi la grazia a non aggrapparmi nemmeno alla mia famiglia o ai miei cari o alla vita che ho. Aiutami a godere, apprezzare, amare e curare però quando Tu dici che è il momento, portami con Te. Queste sono ombre per farmi vedere Te.”
Se uno dice che non è pronto ad andare con Dio, finché i figli non siano cresciuti, cosa sono i figli in confronto a Dio?
Sono un idolo.
È buono ringraziare Dio per i figli, il ministero, e il coniuge, però nello stesso modo riconoscere che sono tutte ombre che ci aiutano a vedere più del amore di Dio.
Oh, che possiamo stare bene anche rimanendo qua, sulla terra, in mezzo alle afflizioni dove conosciamo la potenza di Dio di più nella nostra sofferenza e nella nostra debolezza.
Credo che noi tutti possiamo dire che conosciamo Dio di più nelle sofferenze che nelle cose belle e facili.
Vogliamo riconoscere come era la vita prima del peccato, e che quando Cristo viene e porta i Suoi figli con Sé, non ci sarà più peccato, soprattutto non dentro di noi.
Ma adesso il mondo è pieno di peccato e di male. Adesso c’è afflizione, sofferenza, timore, ingiustizia, dolore, scontri, cattiveria, ed egoismo. Adesso il mondo è pesante e pieno di male. Ci sono le benedizioni di Dio dappertutto ma c’è tanto male.
Come affrontare il male
Allora, come dobbiamo affrontare il male? Come dobbiamo rispondere al male?
Prima, è giusto riconoscere che il male c’è. Non dobbiamo chiudere gli occhi e fingere che tutto va bene. La pace non viene dal fingere che tutto va bene quando in realtà NON va bene. La pace viene quando hai Cristo.
Non dobbiamo cercare di auto-convincerci che tutto va bene. Il mondo NON va bene. È pieno di male. Non è sbagliato riconoscere che è pieno di male. È sbagliato focalizzare sul male.
Poi, un consiglio per genitori: non dovete crescere i vostri figli in modo da nascondere che il mondo è brutto e pieno di male. Certo, non dovete mettere il male davanti ai loro occhi ma è buono che riconoscono la verità. Già da 7 o 8 anni dovrebbero capire che il mondo è pieno di ingiustizie e cattiverie. Questo è importante perché non siamo solo vittime della cattiveria. Siamo anche quelli che creano la cattiveria con il nostro egoismo, scatti di ira, brutte parole e vivere per me anziché vivere per gli altri in casa. Non subiamo soltanto. La cattiveria fa soffrire anche la nostra famiglia.
Chi soffre di più dalla nostra cattiveria? Le persone più care a noi.
Possiamo riconoscere che il male ferisce. Ci fa male. Ci fa soffrire. Non dobbiamo negare questo. È la verità.
I Salmi e la sofferenza
La Bibbia parla moltissimo dell’afflizione, della sofferenza, del dolore.
Vorrei leggere alcuni Salmi che parlano della sofferenza.
Salmo 43
Iniziamo con Salmo 43 e notiamo come il Salmista vedeva il male.
1 Fammi giustizia, o DIO e difendi la mia causa contro gente malvagia; liberami dall’uomo falso e perverso. 2 Poiché tu sei il DIO della mia forza, perché mi hai respinto? Perché vado in giro vestito a lutto per l’oppressione del nemico? 3 Manda la tua luce e la tua verità; mi guidino esse e mi conducano al tuo santo monte e al luogo della tua dimora. 4 Allora verrò all’altare di DIO, al Dio, che è la mia gioia e il mio giubilo; e ti celebrerò con la cetra, o DIO, DIO mio. 5 Perché ti abbatti, anima mia, perché gemi dentro di me? Spera in DIO, perché io lo celebrerò ancora, perché egli è la mia salvezza e il mio DIO.
Notate la differenza dall’inizio e alla fine del Salmo. Cosa dice in versetto 2?
2 Poiché tu sei il DIO della mia forza, perché mi hai respinto? Perché vado in giro vestito a lutto per l’oppressione del nemico?
Sta dicendo a Dio: “Perché non mi curi e non mi rispondi?”
Ma poi, cosa ne fa? Nulla è cambiato ma con fede lui dice: “Dio, Tu mi curerai.”
4 Allora verrò all’altare di DIO, al Dio, che è la mia gioia e il mio giubilo; e ti celebrerò con la cetra, o DIO, DIO mio.
Poi, il cuore nel versetto 2 era gioioso o abbattuto? Abbattuto.
5 Perché ti abbatti, anima mia, perché gemi dentro di me? Spera in DIO, perché io lo celebrerò ancora, perché egli è la mia salvezza e il mio DIO.
Il Salmista sta predicando alla sua anima. “Perché ti abbatti? Perché dice quello che hai detto nel versetto 2? Spera in Dio! Egli è la mia salvezza.”
Riconosco che io ho bisogno di questo. Ci sono momenti che mi lascio essere abbattuto. Ci sono volte che il falso pensiero che Dio mi ha respinto mi entra in testa. Ci chiediamo perché Dio non risponde, ma cosa dice Dio?
“… Dio stesso ha detto: "Io non ti lascerò e non ti abbandonerò".” (Ebrei 13:5 LND)
Dio lo dice e Dio mantiene la Sua Parola.
Quando ci arrivano falsi pensieri che vanno contro quello che Dio dice, vogliamo essere pronti a riconoscerli e chiedere perdono per essere stati aggrappati a quei pensieri. Il Salmista si è aggrappato a quel pensiero e poi, lo schiaccia dicendo:
5 Perché ti abbatti, anima mia, perché gemi dentro di me? Spera in DIO...
Dobbiamo predicare a noi stessi.
Questo Salmo ci dà un esempio di come rispondere al male, alle difficoltà e alle ingiustizie.
Salmo 61
Ora trovate con me Salmo 61 dove Davide si trova in grande bisogno e con grandi problemi. Notate che Davide non nasconde quanto sta male e non fa finto di essere in pace come se tutto andasse bene. Lui apre il suo cuore a Dio.
È buono per noi aprire i nostri cuori gli uni agli altri. Cosa dice Romani 12?
“Rallegratevi con quelli che sono allegri, piangete con quelli che piangono.” (Romani 12:15 LND)
Tenere dentro il mio dolore e non condividere è spesso una cosa che, in modo subdolo, è legato al mio orgoglio. Gli uomini spesso non si aprono di cuore. Dicono di avere buona comunione quando non svelano i loro timori e le loro lotte più profonde. Ma se non svelo il mio cuore, chi può piangere con me?
Davide non era un uomo fiacco o debole. Era conosciuto come un grande guerriero ma Davide era aperto a condividere il suo cuore e le sue lotte.
1 O DIO, ascolta il mio grido; sii attento alla mia preghiera. 2 Dall’estremità della terra io grido a te, mentre il mio cuore si strugge; conducimi tu alla rocca che è più alta di me, 3 perché tu sei stato un rifugio per me e una torre fortificata davanti al nemico. 4 Io abiterò nella tua tenda per sempre, cercherò rifugio al riparo delle tue ali. (Sela) 5 Poiché tu, o DIO, hai esaudito i miei voti, mi hai dato l’eredità di quelli che temono il tuo nome. 6 Tu aggiungerai altri giorni alla vita del re; i suoi anni durino per molte generazioni. 7 Egli dimorerà per sempre alla presenza di DIO; ordina alla benignità e alla verità di custodirlo. 8 Così canterò per sempre le lodi al tuo nome e adempirò i miei voti giorno per giorno.
Qual era la condizione di Davide? Il suo cuore si struggeva (v. 2). Cosa vuol dire? Era messo male. Disperato. Dice:
Dall’estremità della terra io grido a te...
Al suo parere lui era il più lontano possibile dall’aiuto di Dio. Non vedeva nulla dell’aiuto di Dio. Eppure tutto il resto del Salmo è una dichiarazione di fede in Dio.
Si sentiva lontano da Dio. Non vedeva la Sua cura. Il suo cuore si struggeva. Non reggeva più. Eppure Davide dichiara che Dio è la sua forza, la sua forte rocca e Colui che lo cura. Davide celebra l’Eterno e canta lodi a Lui. Riconosce che Dio l’ha aiutato nel passato e che lo aiuterà anche adesso. Questo è un buon aiuto per come dobbiamo rispondere quando tutto è nero e non vediamo. Confidiamo in Dio.
Abbiamo tutti visto l’aiuto di Dio. Dio è fedele e possiamo fidarci pienamente di Lui.
Salmo 77
Salmo 77 è un Salmo di Asaf e anche in questo Salmo, Asaf è disperato ma dove guarda?
1 «… Salmo di Asaf.» La mia voce si eleva a DIO e grido; la mia voce si eleva a DIO ed egli mi darà ascolto. 2 Nel giorno della mia avversità ho cercato il Signore, durante la notte la mia mano è rimasta protesa senza stancarsi e l’anima mia ha rifiutato di essere consolata. 3 Mi ricordo di DIO e gemo; mi lamento e il mio spirito viene meno. (Sela) 4 Tu mantieni aperte le mie palpebre; sono così turbato che non posso parlare. 5 Ripenso ai giorni antichi, agli anni dei tempi passati. 6 Durante la notte mi ritorna alla mente il mio canto, medito nel mio cuore e il mio spirito investiga. 7 Mi rigetterà il Signore per sempre? E non mi gradirà mai più? 8 E la sua benignità cessata per sempre e la sua parola venuta meno per tutte le generazioni? 9 Ha DIO forse dimenticato di aver pietà e ha nell’ira posto fine alle sue compassioni? (Sela) 10 Io ho detto: "Il motivo della mia afflizione è che la destra dell’Altissimo è mutata". 11 Ricorderò le opere dell’Eterno, sì, ricorderò le tue meraviglie dei tempi passati, 12 mediterò su tutte le tue opere e considererò le tue gesta. 13 O DIO, la tua via è santa; quale DIO è grande come DIO? 14 Tu sei il DIO che compie meraviglie; tu hai fatto conoscere la tua forza fra i popoli. 15 Col tuo braccio hai riscattato il tuo popolo, i figli di Giacobbe e di Giuseppe. (Sela) 16 Le acque ti videro, o DIO, le acque ti videro e furono spaventate, anche gli abissi tremarono. 17 Le nubi versarono diluvi d’acqua, i cieli tuonarono e le tue saette guizzarono. 18 Il fragore del tuo tuono era nel turbine, i lampi illuminarono il mondo e la terra fu scossa e tremò. 19 Apristi la tua via in mezzo al mare, il tuo sentiero in mezzo alle grandi acque, e le tue orme non furono riconosciute. 20 Tu guidasti il tuo popolo come un gregge per mano di Mosè e di Aaronne.
Come stava? Vedeva la cura di Dio? No. Non vedeva la cura di Dio. Infatti, ha gridato a Dio chiedendoGli se si fosse dimenticato di lui e se aveva ancora compassione.
In versetto 10 dice:
10 Io ho detto: "Il motivo della mia afflizione è che la destra dell’Altissimo è mutata".
Sta dicendo che secondo lui Dio è cambiato, ma poi cosa dice in versetto 11?
11 Ricorderò le opere dell’Eterno, sì, ricorderò le tue meraviglie dei tempi passati, 12 mediterò su tutte le tue opere e considererò le tue gesta.
Lui dice che non vede nulla al punto che pensa che Dio sia cambiato e non ha cura di lui, eppure dice che ricorderà la cura di Dio nel passato e ricorderà Chi è Dio. Ricorderà che:
Tu sei il DIO che compie meraviglie; tu hai fatto conoscere la tua forza fra i popoli. 15 Col tuo braccio hai riscattato il tuo popolo …
Riconosce che non ha nulla a cui aggrapparsi tra gli avvenimenti attuali. Lui non vede l’opera di Dio, quindi si aggrappa a quello che sa di ciò che Dio ha già fatto nel passato.
Il Salmista riconosce che non ha prove che Dio è mutato. È quello che pensa, ma non ha prove. Non vede quello che Dio sta facendo, ma vede quello che ha fatto nel passato. Allora, cosa fa? Si aggrappa a quello, perché quello è certo.
Questo è paragonabile ai figli che hanno genitori buoni che mantengono la parola. Quando questi genitori dicono ai figli che torneranno a casa alle 16 ma non sono ancora a casa alle 17, cosa dovrebbero pensare i figli? I genitori sempre mantengono la parola, quindi i figli dovrebbero pensare che sono stati abbandonati e che i genitori sono andati via? Dovrebbero permettersi quei pensieri? Non hanno evidenza in quel momento che torneranno. Non hanno chiamato e non sono ancora arrivati, quindi in base a quello che vedono non hanno evidenza che torneranno. Allora, a quel punto, sarebbe giusto di ricordare la loro fedeltànegli anni.
Guardiamo quello che Dio ha fatto negli anni. Dio ha riscattato a grande prezzo il Suo popolo. Dopo tutto quello, dimenticherà il Suo popolo?
Non dobbiamo disperarci perché noi non vediamo. Dobbiamo ricordare quello che sappiamo di Dio.
Salmo 79
Salmo 79 è un Salmo pesante eppure anche qua vediamo un esempio.
1 «Salmo di Asaf.» O DIO, le nazioni sono entrate nella tua eredità, hanno profanato il tuo santo tempio, hanno ridotto Gerusalemme in cumuli di rovine. 2 Hanno dato i corpi morti dei tuoi servi in pasto agli uccelli del cielo e la carne dei tuoi santi alle fiere della campagna. 3 Hanno sparso il loro sangue come acqua intorno a Gerusalemme, senza che alcuno desse loro sepoltura. 4 Siamo divenuti un obbrobrio per i nostri vicini, lo scherno e zimbello di quelli che ci stanno attorno. 5 Fino a quando, o Eterno? Rimarrai tu adirato per sempre? Arderà la tua gelosia come un fuoco? 6 Riversa la tua ira sulle nazioni che non ti conoscono e sui regni che non invocano il tuo nome, 7 poiché hanno divorato Giacobbe e hanno devastato la sua dimora. 8 Non ricordare contro di noi le colpe dei nostri antenati; affrettati a venirci incontro con le tue compassioni perché siamo molto tribolati. 9 Soccorrici, o DIO della nostra salvezza, per la gloria del tuo nome, e liberaci e perdona i nostri peccati per amore del tuo nome. 10 Perché direbbero le nazioni: "Dov’è il loro DIO?". Davanti ai nostri occhi fa’ conoscere fra le nazioni la vendetta del sangue sparso dei tuoi servi. 11 Giunga fino a te il gemito dei prigionieri, secondo la potenza del tuo braccio, salva quelli che sono condannati a morte. 12 E restituisci ai nostri vicini sette volte tanto il vituperio che ti hanno fatto, o Signore. 13 E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo, ti celebreremo per sempre e proclameremo la tua lode per tutte le generazioni.
Dio permette al Suo popolo prove molto pesanti. Pensate alla chiesa di Smirne dove Dio ha detto:
“Non temere ciò che dovrai soffrire ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in prigione per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita.” (Apocalisse 2:10 LND)
Dio permette cose terribili, come questo Salmista descrive, però Dio tiene conto. Dio vendicherà. In Giuda dice che:
“14 … "Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi, 15 per far giudizio contro tutti e per convincere tutti gli empi di tutte le opere d’empietà che hanno commesso empiamente e di tutte le parole offensive che gli empi peccatori hanno proferito contro di lui".” (Giuda 1:14-15 LND)
Possiamo fidarci del Signore non in base a quello che vediamo oggi, ma in base a Chi è Dio.
Salmo 86
L’ultimo Salmo che voglio considerare è Salmo 86. In un momento terribile, Davide guarda a Dio. Ci sono mali, afflizioni, ingiustizie, e sofferenze ma dove guardiamo? Dove guardiamo anche quando non vediamo quello che Dio sta facendo?
1 «Preghiera di Davide.» Tendi l’orecchio, o Eterno, e rispondimi, perché sono afflitto e bisognoso. 2 Custodisci la mia anima perché sono santo; tu sei il mio DIO, salva il tuo servo che confida in te. 3 Abbi pietà di me, o Signore, perché grido a te tutto il giorno. 4 Rallegra l’anima del tuo servo, perché a te, o Signore, elevo l’anima mia. 5 Poiché tu, o Signore, sei buono e pronto a perdonare, e usi grande benignità verso tutti quelli che t’invocano. 6 Tendi l’orecchio, o Eterno, alla mia preghiera, e sii attento al grido delle mie suppliche. 7 Io t’invoco nel giorno della mia avversità, perché tu mi risponderai. 8 Non vi è nessuno pari a te fra gli dèi, o Signore, né vi sono opere pari alle tue. 9 Tutte le nazioni che tu hai fatto verranno a prostrarsi davanti a te, o Signore, e glorificheranno il tuo nome. 10 Poiché tu sei grande e operi meraviglie; tu solo sei DIO. 11 Insegnami la tua via, o Eterno, e io camminerò nella tua verità; unisci il mio cuore al timore del tuo nome. 12 Io ti loderò, o Signore, DIO mio, con tutto il mio cuore, e glorificherò il tuo nome in eterno. 13 Perché grande è la tua benignità verso di me; tu hai salvato l’anima mia dal profondo Sceol. 14 O DIO, uomini superbi sono insorti contro di me, e una torma di violenti cerca la mia vita e non pone te davanti ai loro occhi. 15 Ma tu, o Signore, sei un DIO misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco in benignità e verità. 16 Volgiti a me e abbi pietà di me; dà la tua forza al tuo servo e salva il figlio della tua serva. 17 Mostrami un segno del tuo favore, affinché quelli che mi odiano lo vedano e rimangano confusi, vedendo che tu, o Eterno, mi hai soccorso e mi hai consolato.
Davide non parla principalmente in questo Salmo delle opere di Dio nel passato ma del carattere di Dio e del cuore di Dio. Lui parla della persona di Dio e pensa a Dio.
Usiamo ancora l’esempio dei figli i cui genitori non sono ancora arrivati a casa. Arriva un malvivente che dice ai figli che i genitori si sono dimenticati di loro e che si sono stancati di loro. Come potrebbero difendersi da quei pensieri? Come potrebbero combattere pensieri così?
Pensando al loro amore, al loro carattere, e al loro cuore per loro negli anni. Loro sanno che i loro genitori non possano dimenticarsi di loro. Potrebbero dire a questo malvivente, con convinzione, che se lui pensa così, non conosce per niente i loro genitori e non capisce nulla del loro cuore e del loro amore.
E noi? Cosa possiamo dire di Dio?
“Certamente colui che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà anche tutte le cose con lui?” (Romani 8:32 LND)
Se Dio non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo ha dato per noi, come non ci donerà tutte le cose che ancora servono? Assolutamente lo farà.
È buono pensare al cuore di Dio, al carattere di Dio, alla persona di Dio e alle opere passate di Dio.
È sbagliato soffrire? No. Tutti gli autori di questi Salmi non saltavano di gioia e non ballavano. La vita cristiana non era facile per loro. Stavano male. Non è una cosa leggera dire che “il mio cuore si strugge” o che “Dio mi ha respinto”. Questo è un cuore afflitto.
Ma dove vanno nella loro afflizione? Guardano a Dio e a dichiarare le verità. Quanto è importante dichiarare: “io celebrerò l’Eterno ancora perché Dio non mi abbandonerà”.
Quando arrivano i pensieri e la voce che dice: “dov’è la mano di Dio?! Non vedo niente. Tu vedi qualcosa?”, tu puoi rispondere dicendo che non vedi nulla, però conosci il tuo Dio.
Possiamo piangere. In certi momenti è giusto piangere. Possiamo essere aggravati ma teniamo gli occhi su Dio. Dio ci consolerà.
È bello quando consoliamo gli uni gli altri. È bello quando abbiamo pesi e quando condividiamo questi pesi affinché possiamo appoggiare, pregare ed incoraggiare gli uni gli altri.
Ringrazio Dio, per quanto la vita in questo mondo è piena di male e per quanto il male fa male, finirà. Perché Dio ha mandato il Suo unigenito Figlio? Tutti coloro che si sono aggrappati a Gesù Cristo di cuore, finiranno il loro cammino qui e si troveranno davanti a Dio dove non ci sarà più il male di nessun tipo. Saremo con Dio per sempre.
Non viviamo aggrappandoci alla vana speranza di circostanze migliori. Viviamo aggrappandoci all’eternità con Dio e alla Sua fedeltà di farci arrivare perché Dio ci donerà tutte le cose necessarie per compiere la Sua buon opera in noi. Questo è Dio.