Tu riesci, con le tue forze, a camminare sempre perfettamente nelle vie dell’Eterno?
Per quanto sia importante camminare nella via del Signore, ubbidendo ai suoi comandamenti, per avere comunione con Lui, noi non siamo capaci, con la nostra forza, di camminare nella via del Signore. È impossibile! Il problema è il nostro cuore, che di natura pecca ancora.
Però, nel suo immenso amore per noi, Dio non ci fa camminare con la nostra forza! Possiamo e dobbiamo rivolgerci a Dio ogni giorno, chiedendo a LUI la forza necessaria per camminare in ubbidienza e santità. Quando guardiamo a Dio per l'aiuto che ci serve, Dio risponderà alle nostre preghiere. Così possiamo avere stretta comunione con Dio, e la gioia della salvezza.
Oggi, vogliamo considerare una parte di una lunga preghiera, che è il Salmo 119, considerando Salmo 119:33-40. Come tutti i Salmi, questa è una preghiera che lo Spirito Santo ha guidato il salmista a scrivere, come esempio per noi.
Fammi conoscere
Inizio leggendo il versetto 33. Notiamo il cuore del salmista, e quello che chiede.
“33 Insegnami, o Eterno, la via dei tuoi statuti e io la seguirò fino alla fine.” (Salmo 119:33 LND)
La prima richiesta rivolta a Dio è: Insegnami la via dei tuoi statuti. Non solo la conoscenza intellettuale, contenuta nell'espressione "i tuoi statuti", ma anche la VIA dei tuoi statuti. La via è più che l'insieme delle verità in sé, poiché rappresenta anche il camminare nelle verità di Dio.
Quanto è importante avere di più della sola conoscenza intellettuale delle verità di Dio. Una conoscenza intellettuale che non viene vissuta nella vita di tutti i giorni ci rende più colpevoli. Lo scopo delle verità di Dio è insegnarci come vivere. La maturità cristiana non è avere più conoscenza, piuttosto la maturità cristiana è assomigliare di più a Gesù Cristo, camminando nella via del Signore.
Una persona con grande conoscenza biblica, che non è umile e non cammina nella verità, non è matura. In realtà è lontana da Dio.
In questo brano, vediamo che il salmista vuole avvicinarsi a Dio, vuole godere la comunione con Dio, e perciò prega non semplicemente per conoscere di più le verità, ma per conoscere la via degli statuti di Dio, per poter seguire quella via per tutta la sua vita.
Quanto è importante che questa sia anche la nostra preghiera! Quanto è importante che noi preghiamo, chiedendo a Dio di operare in noi per mostrarci la via dei suoi statuti, in altre parole, come camminare nelle verità di Dio.
Notate che il salmista dichiara: insegnami, o Eterno, la via dei tuoi statuti ed io la seguirò fino alla fine. Egli vuole conoscere la via per poter seguire quella via fino alla fine. In altre parole, vuole camminare nella via del Signore fino alla fine della sua vita sulla terra. Vuole camminare nella verità di Dio tutti i giorni della sua vita.
Quando dice “io seguirò quella via”, sta dicendo che camminerà nella via dell'Eterno in ogni aspetto della sua vita. Quindi, per esempio, questo significa camminare nella via dell'Eterno nel modo di parlare. Tu, sottoponi ogni tua parola in ogni conversazione alle verità di Dio? Quando qualcuno ti riprende, o parla in modo duro con te, come parli tu?
Seguire la via del Signore vuol dire anche sottoporre ogni pensiero alle verità di Dio. In altre parole, ogni decisione, ogni valutazione, deve essere sottoposta alle verità di Dio, conformata alle verità e la santità di Dio. Questo vuol dire valutare i nostri ragionamenti, per scartare i pensieri che non sono conformi alle verità di Dio. Tu vivi così?
Chiaramente, seguire la via del Signore fino alla fine vuol dire anche sottoporre ogni azione e comportamento alla volontà di Dio. Il tuo modo di agire, tutto quello che fai, ti impegni a farlo in base alle verità di Dio. E non solo in qualche momento, ma in ogni momento di ogni giorno della tua vita. Il Salmista prega di vivere così.
C’è un punto importante da notare. Questa preghiera è anche una dichiarazione in cui il salmista riconosce di non essere capace da solo di seguire Dio in questo modo. Sa di aver bisogno di Dio, e perciò, si rivolge a Dio chiedendogli di insegnargli la via dei suoi statuti. Egli sa di dipendere da Dio. Solamente dipendendo da Dio possiamo seguire la sua via fino alla fine. Quindi, questa preghiera è una preghiera in cui il salmista confida in Dio. Questa preghiera rivela un cuore che riconosce il suo bisogno di Dio. Non si fida di se stesso. L’unico modo di camminare con Dio è di umiliarci e riconoscere il nostro totale bisogno della sua forza che opera in noi.
Fammi comprendere
Passiamo ora alla seconda parte di questa preghiera, nel versetto 34.
34 Dammi intelligenza e io custodirò la tua legge; sì, la osserverò con tutto il cuore. (Salmo 119:34)
Nel versetto precedente, aveva chiesto insegnamento, cioè, il salmista voleva conoscere le verità di Dio e la via di quelle verità. Questa seconda parte della sua preghiera è fatta per ricevere intelligenza da Dio. In altre parole, la prima richiesta era quella diconoscere la via degli statuti di Dio. Questa richiesta è percapire le verità di Dio. Una cosa è conoscere, e cosa ancora più grande è comprendere e capire veramente.
Ricordate una verità che conosciamo bene scritta in 1Corinzi 2:14.
Ora l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente. (1Corinzi 2:14)
Il salmista capiva che naturalmente non era capace di comprendere fino in fondo le verità di Dio. E per questo, chiedeva a Dio di dargli intelligenza, ovvero, la capacità di comprendere veramente le verità degli statuti di Dio.
Ognuno di noi dovrebbe chiedersi: ma io sto chiedendo questo a Dio? Io sto chiedendo a Dio di darmi vera intelligenza spirituale? Beato l'uomo che non solo conosce le verità di Dio, ma che le comprende nel profondo del suo cuore. E Dio darà questo dono a qualunque credente che Glielo chieda sinceramente e con umiltà. Ricordiamo la promessa che leggiamo in Giacomo 1:5
“5 ma se qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio che dona a tutti liberamente senza rimproverare, e gli sarà data. ” (Giacomo 1:5-6 LND)
Ed è proprio questo che il salmista fa in questo versetto, perché l'intelligenza che il salmista chiede a Dio è la sapienza. Serve la sapienza per comprendere davvero le verità di Dio, per poter custodire la legge di Dio, ed osservarla con tutto il cuore!
Infatti, un aspetto fondamentale della vera intelligenza o sapienza è che porta sempre all'ubbidienza verso Dio, ci porta ad avvicinarci a Dio. Qualunque scelta di vita che ci fa allontanare da Dio è stoltezza anziché vera sapienza o intelligenza.
Custodire la legge di Dio: (io custodirò la tua legge)
Rileggo il versetto 34, per notare i frutti che la vera sapienza produce.
34 Dammi intelligenza e io custodirò la tua legge; sì, la osserverò con tutto il cuore. (Salmo 119:34)
Come spiega questo versetto, la vera intelligenza, ovvero la vera sapienza, porta a custodire la legge di Dio, a custodirla con tutto il cuore. Custodire vuol dire fare la guardia, proteggere, curare con grande attenzione. Il modo di custodire la legge di Dio è di osservarla attentamente, dettagliatamente, e costantemente. Quando si pensa a una guardia che deve custodire un tesoro, deve essere sempre diligente in ogni momento. La vera intelligenza spirituale ti porta a custodire la legge di Dio con cura, in altre parole, a seguire la legge di Dio in ogni momento della tua vita, in ogni campo della vita, con tutto il cuore. Viviamo così.
Osservare la parola di Dio con tutto il cuore
Osservare la parola di Dio con tutto il cuore è drasticamente diverso da osservare la legge di Dio meccanicamente. Osservare la legge di Dio con tutto il cuore vuol dire amare la legge di Dio, ed osservarla attentamente con gioia. Più comprendiamo di cuore la parola di Dio, più comprendiamo la realtà della vita e dell'eternità, più comprendiamo la grazia di Dio in Gesù Cristo che la legge di Dio ci manifesta, più grande gioia avremo nell'osservare la legge di Dio con tutto il nostro cuore!
Infatti, chi osserva la legge di Dio meccanicamente non comprende la realtà della vita e dell'eternità. Preghiamo per la vera intelligenza, ovvero, la sapienza, affinché possiamo avere grande gioia osservando la legge di Dio con tutto il nostro cuore.
Fammi camminare nelle tue verità
Parlando di gioia, il versetto 35 descrive la via in cui c'è la vera gioia. Ve lo leggo.
35 Fammi camminare nella via dei tuoi comandamenti, perché in essa trovo il mio diletto. (Salmo 119:35)
Il salmista non vuole solo conoscere la legge di Dio, e comprendere quello che Dio ci dichiara, non vuole solo osservarla di cuore, ma prega Dio di permettergli di camminare nella via dei comandamenti di Dio, perché sa che in quella via trova il suo diletto. Solamente nella via dei comandamenti di Dio, che è la via della vera fede in Dio, possiamo scoprire veramente la vera gioia che viene da Dio.
Il mondo offre tante cose che promettono di soddisfare il nostro cuore, ma in realtà, non portano mai la vera gioia. Per natura, cerchiamo il nostro diletto in tante cose, che in realtà non possono soddisfare il nostro cuore. Dio ci ha creati per Se Stesso. Solo in Dio il nostro cuore sarà veramente soddisfatto.
Per noi che abbiamo conosciuto la verità, è assurdo cercare il nostro diletto in quello che non può mai soddisfare il nostro cuore. Il salmista ha capito questa verità e perciò ha chiesto a Dio di farlo camminare nella via dei comandamenti di Dio, perché sapeva che solo in quella via, la via della fede e dell'ubbidienza, avrebbe trovato il vero diletto per il suo cuore.
Il salmista sapeva che non riusciva a camminare in questo modo da solo. Sapeva di aver bisogno di Dio, e perciò, chiedeva l'aiuto di Dio per poter camminare nella via del Signore.
Anche noi abbiamo bisogno di pregare per questo, giorno dopo giorno. Da soli, i nostri cuori vacillano. Preghiamo anche noi Dio di operare in noi, affinché possiamo camminare, giorno per giorno, nella via del Signore, e così trovare il vero diletto, ovvero, la vera gioia.
Piega il mio cuore a
Nel versetto 36 troviamo una preghiera importantissima, che serve anche ad ognuno di noi. Il salmista conosce bene il proprio cuore, conosce la sua tendenza a peccare, e perciò, chiede a Dio di cambiare il suo cuore. Leggo il v. 36.
36 Piega il mio cuore ai tuoi precetti e non alla cupidigia. (Salmo 119:36)
Il salmista non si auto-inganna. Conosce quanto facilmente il suo cuore corre verso la cupidigia, verso tutto quello che il mondo offre. Sa che naturalmente non tiene gli occhi sul Signore. E perciò, una parte della sua preghiera è chiedere a Dio di piegare il suo cuore ai precetti di Dio, anziché alla cupidigia.
Faccio una domanda a ciascuno di voi: Ti è facile cadere nel peccato? Riconosci che il tuo cuore è attirato dalla cupidigia, da ciò che il mondo offre? Se siamo onesti, la risposta è sì! E perciò, anche noi, come il salmista, abbiamo bisogno di pregare, chiedendo a Dio di piegare il nostro cuore verso i suoi precetti anziché verso la cupidigia.
Voglio invitare ciascuno di noi a pregare spesso per questo. Dobbiamo chiedere dal profondo del nostro cuore a Dio di piegare il nostro cuore verso i suoi precetti. Spesso, non abbiamo l'aiuto che ci serve, perché non chiediamo, come leggiamo in Giacomo. Chiediamo questo a Dio. Egli risponderà.
Finché siamo nella carne, non sarà naturale avere un cuore attratto dalle cose di Dio. E perciò, abbiamo bisogno di pregare giorno per giorno chiedendo a Dio di piegare il nostro cuore alle cose Sue. Dio risponderà a questa preghiera.
Distogli i miei occhi dalle cose vane
Passando al versetto 37, il salmista continua la sua preghiera, chiedendo a Dio di continuare l'opera nel suo cuore. Vi leggo il versetto 37.
37 Distogli i miei occhi dalle cose vane e vivificami nelle tue vie. (Salmo 119:37)
Qui, il salmista riconosce quanto facilmente il suo cuore è attirato dalle cose vane, e perciò prega Dio di distogliere i suoi occhi dalle cose vane, e di vivificarlo nelle vie del Signore.
Siamo circondati da cose vane, sia cose materiali, ma anche situazioni, false promesse, l’approvazione degli uomini, e molto di più. Promettono quello che non possono dare. Sono cose vane.
Spesso, il peccato arriva al nostro cuore tramite i nostri occhi. Infatti, se il salmista aveva bisogno di pregare di non guardare alle cose vane, quanto più noi abbiamo bisogno di pregare per questo. Ci sono sempre state cose vane da vedere, ma negli ultimi anni, è incredibilmente più facile vedere cose vane nel mondo di quanto non lo sia mai stato prima.
Oggi, abbiamo molto che non esisteva al tempo del salmista. Abbiamo libri e riviste, abbiamo la televisione, abbiamo la radio, e più di tutte queste cose, abbiamo Internet. Abbiamo anche negozi dappertutto.
Siamo circondati da cose vane da guardare.
Una cosa vana è qualcosa che in realtà non porta alcun buon frutto nella nostra vita. Non è necessariamente un peccato in sé, però, non porta vero frutto nella vita. Non ci porta a conoscere Dio di più, non ci aiuta a vivere per la sua gloria, le cose vane non ci aiutano a portare frutto nella vita degli altri. Alla luce dell'eternità, sono cose che non servono. Sono vane. Possono dare piacere al momento, ma non possono mai soddisfare veramente il nostro cuore. Sono vane.
Anziché soddisfare il cuore, le cose vane ci rubano tempo, ci distraggono dalle cose che hanno valore eterno.
Il mondo è pieno di cose vane. E perciò, come il salmista, abbiamo bisogno, giorno per giorno, di chiedere a Dio di distogliere i nostri occhi dalle cose vane. Guardare cose vane ci porta ad avere quelle cose nel nostro cuore, anziché le cose di Dio. Perciò, preghiamo anche noi questa preghiera: O Padre, distogli i nostri occhi dalle cose vane, per non sprecare la vita e per non contaminare le nostre anime.
Vivificami nelle Tue vie
In questo versetto il salmista chiede anche a Dio di vivificarlo nelle sue vie. Il salmista non voleva fare solamente le cose giuste senza cuore, il salmista voleva camminare con tutto il suo cuore nelle vie di Dio. Sa di avere bisogno di Dio per questo, e quindi , continua a chiedere a Dio di farlo vivere in questa via.
Con questo, il salmista sta ripetendo, con parole diverse, quello che aveva già chiesto. Il suo cuore era talmente desideroso di camminare in stretta comunione con Dio, per godere di Dio, che chiede la stessa cosa con parole diverse.
Il salmista aveva un profondo desiderio di avere più comunione con Dio.
E tu? Tu hai questo cuore? Tu chiedi, ripetutamente a Dio di darti un cuore che arde per Lui, che vuole restare in stretta comunione con Lui, che vuole camminare nella sua via in tutto?
Se tu vuoi una vita benedetta, se tu vuoi la gioia della salvezza, anche tu hai bisogno di pregare Dio chiedendoGli di distogliere i tuoi occhi dalle cose vane e di vivificarti nelle sue vie. Solo così camminerai con Dio.
Mantieni la Tua Parola
Passando al versetto 38, il salmista chiede a Dio di mantenere la sua parola verso il suo servo, ovvero, il salmista. Il salmista dichiara poi che ha timore di Dio. Leggo questo versetto.
38 Mantieni la tua parola al tuo servo, che ha timore di te. (Salmo 119:38)
Sta pregando così: “O Signore, mantieni la tua parola al tuo servo, che ha timore di te. O Signore, tu hai dichiarato la tua verità, tu ci hai fatto le tue promesse. Le tue promesse sono sicure, le tue promesse sono la vita stessa. Perciò o Signore, ti chiedo di mantenere le tue parole. Ti chiedo di mantenere le tue promesse.”
Forse ti chiedi come mai il salmista chiede a Dio di mantenere la sua parola, visto che Dio non viene mai meno alla sua parola. È molto importante capire che Dio ci insegna a pregare secondo la sua volontà, cioè, in base a quello che Egli ha già dichiarato. Per esempio, leggiamo in 1Giovanni 5:14:
questa è la fiducia che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. (1Giovanni 5:14)
Dobbiamo pregare secondo la volontà di Dio, quello che Egli ha dichiarato. Quindi, quando preghiamo, è importante chiedere ciò che Dio ha già dichiarato e ha già promesso. La preghiera non serve per convincere Dio a cambiare la sua volontà. Piuttosto, serve per allineare la nostra volontà alla sua. Serve per farci tenere gli occhi su Dio. Perciò, pregando così, le nostre preghiere saranno allineate con la volontà di Dio. Dio risponderà sicuramente a queste preghiere. Pregare in questo modo è un atto di fede, fede nel fatto che la volontà di Dio è la cosa migliore. Dio risponderà sempre a queste preghiere, nel modo migliore e al momento giusto.
Notate con attenzione che quando il salmista chiede a Dio di mantenere la sua parola verso di lui, dichiara di essere il servo di Dio. L'unico modo di avvicinarci a Dio è come servi, sottomettendoci con umiltà, a Lui.
Dio non esiste per fare qualunque cosa noi vogliamo. Non è al nostro servizio, come se bastasse chiedere quello che vogliamo , e lo farà.
Piuttosto, noi esistiamo per la gloria di Dio. Quando viviamo per la gloria di Dio, quando preghiamo per la gloria di Dio, allora, Dio opererà, e troveremo la nostra gioia in Dio. E così, le nostre vite porteranno frutto che durerà per l’eternità.
Notate che il salmista non solo si presenta a Dio come servo di Dio, ma servo che ha timore di Dio! L'unico modo di avvicinarci a Dio è avere timore di Dio! Non è di moda oggi pensare a Dio come a qualcuno di cui bisogna avere timore. Piuttosto si pensa a Dio come il nostro amico, che ci ama e ci cura. E certamente Dio ci ama e ci cura. Però Dio è anche santissimo. Si pensa poco alla santità di Dio, e al fatto che Egli disciplina i suoi figli duramente quando continuano nel peccato.
È immensa stoltezza non avere timore di Dio, perché solo Dio può benedirci. È la mancanza del timore di Dio che ci porta a cadere nel peccato. Non temere Dio ci porta a non fuggire dalle tentazioni. Ci porta a non riconoscere il pericolo del peccato, e il danno che può farci. Ci porta a vedere come poco pericoloso quello che in realtà è estremamente pericoloso.
Il vero timore di Dio ci porta a cercare Dio con tutto il cuore, sapendo che solo Dio può soddisfare il nostri cuori. Fa sì che ci avviciniamo a Lui con riverenza e con l'ubbidienza dovuta al nostro Santo Dio. Allora, possiamo godere intima comunione con Dio.
Allora, quando abbiamo timore di Dio, possiamo presentare le nostre richieste liberamente a Lui.
Allontana da me l'oltraggio
Nel versetto 39, il salmista continua la sua preghiera chiedendo a Dio di allontanare da lui l'oltraggio. Leggiamo il versetto 39.
39 Allontana da me l’oltraggio, che mi spaventa perché i tuoi decreti sono buoni. (Salmo 119:39)
Che cos’è questo oltraggio, che il salmista assolutamente non vuole, e chiede da Dio di proteggerlo da esso?
L’oltraggio è il cadere nel peccato, che porterebbe male a lui, e porterebbe disonore al nome di Dio.
Il pensiero di cadere nel peccato spaventava il salmista. Conosceva già come i suoi peccati passati lo avevano allontanato da Dio, e avevano portato grande disonore al nome di Dio. Solo il pensiero di cadere di nuovo nel peccato lo spaventava.
Perciò, chiede a Dio protezione, con le parole “allontana da me l’oltraggio.”. Oh che noi possiamo avere lo stesso cuore, e temere di ricadere nel peccato!
Quando dichiara che i decreti di Dio sono buoni, sta riconoscendo che la dura disciplina di Dio, che arriva quando un credente cammina nel peccato, è giusta e buona, anche se ci spaventa il solo pensarci.
Questa richiesta dal salmista rende chiaro che era veramente ravveduto per il suoi peccati passati.
Fermiamoci qui per capire qualcosa del vero ravvedimento.
Quando c'è vero ravvedimento, la persona sa di non meritare il perdono. Sa di aver peccato gravemente contro Dio. Sa che per conto suo, merita di andare all'inferno. Perciò, è estremamente grato per il perdono in Cristo Gesù. E quindi, accetterà pienamente e umilmente qualunque disciplina che Dio manderà nella sua vita. Qualunque conseguenza ci sia per il suo peccato, la accetterà senza lamentarsi, se è veramente ravveduto. Non avrà problemi ad ammettere in futuro il suo peccato. Questo accade perché il vero ravvedimento arriva da un cuore umile, aggravato dal peccato, rattristato con la tristezza da Dio.
Una persona veramente ravveduta accetta tutto, estremamente riconoscente per la grazia di Dio che carica la condanna del suo peccato su Gesù Cristo. Una persona veramente ravveduta sa che qualunque disciplina o conseguenza terrena non è nulla in confronto alla grazia di aver ricevuto il perdono dalla condanna eterna!
E perciò, il salmista qui dichiara che i decreti di Dio sono buoni. Quello che Dio fa quando pecchiamo è buono e giusto.
A ogni persona che dichiara che Gesù Cristo è il suo Signore e Salvatore chiedo: anche tu hai una grande paura di cadere nel peccato? Se non abbiamo paura di peccare, se non abbiamo paura di offendere Dio, grande sarà la nostra caduta, grave sarà il nostro peccato! Impariamo dall'esempio del salmista, preghiamo Dio di allontanarci dall'oltraggio, di allontanarci dalle brutte cadute che ci faranno portare disonore al nostro Dio.
Il Desiderio del salmista
Concludiamo con l'ultimo brano di questa parte della preghiera del salmista. Leggo il versetto 40.
40 Ecco, io desidero ardentemente i tuoi comandamenti; vivificami nella tua giustizia.” (Salmo 119:40)
Dopo tutte le richieste, il salmista conclude questa parte della sua preghiera affermando che il suo ardente desiderio era per i comandamenti di Dio. Il salmista amava i comandamenti di Dio, che sono la Parola di Dio. Vedeva la Parola di Dio come molto preziosa.
Quanto è importante per noi riconoscere che la parola scritta di Dio è un tipo della parola vivente di Dio, Gesù Cristo! La parola scritta di Dio è una forma di vita, luce e verità. È la via per arrivare a Dio. Ma in un senso più completo, Gesù Cristo, la parola vivente, è la via, la verità, e la vita! Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Gesù Cristo, la Parola di Dio!
E così, il salmista chiude questa sua preghiera esprimendo il suo profondo desiderio per i comandamenti di Dio. Il salmista amava la parola di Dio, riconosceva che gli dava vita, che lo faceva camminare nella buona via anziché cadere nel peccato. Capiva che la parola di Dio gli permetteva di avere comunione con Dio. Capiva che la parola di Dio gli permetteva di conoscere Dio. La Parola di Dio è luce sul nostro sentiero e una lampada per i nostri piedi.
In più, il salmista chiede a Dio di vivificarlo nella sua giustizia. Non c'è vera vita se non in Cristo Gesù, che è la giustizia di Dio. Non abbiamo alcuna giustizia per conto nostro. Quindi, questa preghiera è una preghiera che guarda alla giustizia di Dio in Cristo Gesù. Questa è una preghiera di fede. Questa è una preghiera di uno che sa di non avere una propria giustizia, ma che dipende totalmente dalla giustizia di Dio in Cristo Gesù.
Facciamo nostra questa preghiera
Questa preghiera, ispirata da Dio, è un modello per noi. Noi dovremmo di pregare per queste stesse cose.
Quindi, io prego che ognuno di noi possa fare sua questa preghiera. Prego che noi possiamo pregare Dio per queste cose, con tutto il nostro cuore, perché così Dio ci esaudirà.
Per concludere, leggo ancora il Salmo 119:33-40.
“33 Insegnami, o Eterno, la via dei tuoi statuti e io la seguirò fino alla fine. 34 Dammi intelligenza e io custodirò la tua legge; sì, la osserverò con tutto il cuore. 35 Fammi camminare nella via dei tuoi comandamenti, perché in essa trovo il mio diletto. 36 Piega il mio cuore ai tuoi precetti e non alla cupidigia. 37 Distogli i miei occhi dalle cose vane e vivificami nelle tue vie. 38 Mantieni la tua parola al tuo servo, che ha timore di te. 39 Allontana da me l’oltraggio, che mi spaventa perché i tuoi decreti sono buoni. 40 Ecco, io desidero ardentemente i tuoi comandamenti; vivificami nella tua giustizia.” (Salmo 119:33-40 LND)
Amen!