In questo momento, alcuni di voi che mi ascoltate avete profondi dolori. C’è chi sta vivendo un rapporto in cui anziché amore, c’è tanta tensione. C’è chi conosce il dolore della morte di una persona cara. C’è chi conosce il dolore della paura. C’è chi sta affrontando gravi problemi economici, e non vede alcuna soluzione. Potrei andare avanti, perché ci sono tante altre situazioni che ci portano grande dolore, ma basta dire che in questa vita, ci sono dolori. Ci sono oggi, ci saranno domani.
In mezzo ai problemi, abbiamo bisogno di Dio. Allora, preghiamo. Perché Dio non sempre risponde, o non risponde come l’abbiamo chiesto? Come dobbiamo pregare nei momenti di dolore? Come possiamo avere fede, e non essere delusi?
Se hai aspettative sbagliate, anche se qualcosa è una benedizione, tu ne sarai deluso.
Per esempio, se una coppia desidera un figlio, ma non sanno nulla sui bambini, e immaginano che un bambino si addormenta ogni sera alle nove e non si sveglia fino alle sette di mattina, se immaginano che fa pipì e popò solo una volta al giorno, e che non piange mai, per quanto potrebbero essere benedetti con un figlio meraviglioso, resterebbero delusi, perché si aspettavano qualcosa che non è reale.
Se uno entra nel matrimonio con aspettative totalmente sbagliate, nonostante che potrebbe avere un coniuge meraviglioso, sarebbe deluso.
Allora, molto spesso noi abbiamo un concetto di Dio che non è realistico. Corriamo con i pensieri, immaginando che la cura di Dio vuol dire che lui ci farà evitare le situazioni difficili e dolorose. Alcuni arrivano a immaginare che Dio farà quello che chiedono loro se pregano con abbastanza fede. E perciò, restano delusi quando Dio non agisce come avevano immaginato. Il problema non è che Dio non sia buono e fedele, il problema è che quella persona ha avuto un concetto falso di che cos'è la cura di Dio e la bontà di Dio.
In realtà, volta dopo volta la Bibbia ci insegna che la vita cristiana è una vita di prove, di dolore, di afflizione, e anche di persecuzione. In Giovanni 16, Gesù spiega che avremo tribolazioni nel mondo. Ve lo leggo.
“Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me; nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo".” (Giovanni 16:33 LND)
Se ci chiediamo perché Dio permette le afflizioni, è perché fanno parte della vita in questo mondo sotto condanna.
Gesù dichiara che avremo tribolazioni nel mondo. Perciò, non dobbiamo sorprenderci quando la vita è piena di tribolazioni. Fa parte della vita in questa terra.
In Atti 14, Paolo ritornava alle chiese che aveva fondato, e incoraggia i credenti. Leggo cosa fa e quello che dichiara loro, che ci aiuta a capire la vita cristiana che avremo anche noi. Paolo passava le chiese:
“confermando gli animi dei discepoli e esortandoli a perseverare nella fede, e dicendo che attraverso molte afflizioni dobbiamo entrare nel regno di Dio.” (Atti 14:22 LND)
Paolo insegnava a questi credenti che dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte afflizioni.
Tutti nella vita, con o senza Dio, avranno afflizioni. Però, chi ha Cristo, finirà la vita entrando nel regno di Dio. Chi non ha Cristo finirà la vita entrando nel tormento eterno.
Quindi, è da capire che la vita cristiana è una vita piena di afflizioni e tribolazioni. In 2Timoteo 3:12, l'apostolo Paolo fa una dichiarazione molto importante per ogni credente:
“Infatti tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati,” (2Timoteo 3:12 LND)
Vivere veramente per Dio vuol dire anche essere perseguitati.
Questi sono pochissimi brani. Ma più leggiamo la Bibbia, più comprendiamo che la vita cristiana è una vita molto benedetta, però è anche una vita con tante afflizioni e difficoltà. Non ci dobbiamo aspettare che Dio tolga le difficoltà e le sofferenze.
Perciò, se uno ha un concetto di Dio tale per cui crede che Dio dovrebbe togliere le afflizioni, e dovrebbe togliere le difficoltà, allora, quella persona sarà estremamente delusa della cura di Dio, nonostante che la cura di Dio è buona e perfetta. Una persona con aspettative sbagliate non avrà pace, non avrà gioia, e non riconoscerà la bontà e la cura di Dio.
Perciò, quanto è importante che comprendiamo che il fatto che Dio ci ama e il fatto che Dio ci cura non vuol dire che Dio ci toglierà tutta la sofferenza, ma piuttosto che Egli userà le difficoltà e le prove nella nostra vita per completare la sua opera in noi, conformandoci all’immagine di Cristo.
Voglio guardare insieme il Salmo 86, che come tanti Salmi, ci aiuta a capire come vedere Dio e la sua cura, in modo da avere gioia per la sua cura perfetta. Se abbiamo aspettative giuste, possiamo riconoscere la cura meravigliosa di Dio in mezzo a tutte le sofferenze della vita.
Guardando attentamente questo Salmo, possiamo capire che l’autore, Davide, si trovava pieno di problemi terribili. Stava soffrendo moltissimo. Era molto afflitto. Eppure, ed è questo quello che dobbiamo capire, nonostante quanto grave era la sua situazione, Davide lodava Dio, e Davide aveva piena fiducia in Dio. Quindi, questo Salmo ci aiuta a capire come affrontare le difficoltà. La chiave è di continuare a guardare a Dio umilmente, con fede e con adorazione, come fa Davide in questo Salmo.
Quindi, inizio leggendo salmo 86:1-2.
“1 «Preghiera di Davide.» Tendi l’orecchio, o Eterno, e rispondimi, perché sono afflitto e bisognoso. 2 Custodisci la mia anima perché sono santo; tu sei il mio DIO, salva il tuo servo che confida in te.” (Salmo 86:1-2 LND)
Che cosa vediamo qua? Davide fissa i suoi occhi su Dio. Non guarda altrove. Davide si trova in una condizione molto grave, notate che egli si descrive come afflitto e bisognoso. Quindi, in questo momento di grande afflizione, di grande bisogno, che cosa fa Davide? Guarda a Dio. Cerca il suo aiuto in Dio. Infatti, una delle lezioni più forti di questo Salmo è che è importante fissare gli occhi su Dio, e non solo gridare aiuto e poi cercare altrove.
Notiamo il tipo di aiuto che Davide chiede a Dio. Prima di tutto, chiede a Dio di tendere l'orecchio a lui, ovvero, chiede a Dio di ascoltarlo. Vuole l'ascolto di Dio. Sa che solo Dio può aiutarlo. Poi, chiede a Dio di custodire la sua anima. Dice: “custodisci la mia anima perché sono santo”. In altre parole, Davide aveva riconosciuto e confessato i suoi peccati. Davide sapeva di non essere perfetto. Sapeva di cadere nel peccato. Ma sapeva che c'è perdono in Dio per chi confessa i suoi peccati. E perciò, quando abbiamo veramente confessato i nostri peccati, Dio ci perdona, e a quel punto siamo santi. Perciò, quando Davide dice “custodisci la mia anima perché sono santo”, vuol dire che Davide non nascondeva peccati. Aveva veramente riconosciuto e confessato i suoi peccati a Dio.
Poi, dichiara:
“tu sei il mio Dio, salva il tuo servo che confida in te.”
Davide riconosce che Dio è il suo Dio. Chiede aiuto perché confida in Dio. Confidare in Dio vuol dire accettare umilmente quello che Dio decide di fare, perché ha si crede nella saggezza, nella potenza e nell’amore di Dio. Se confidi in Dio, accetti la volontà di Dio con pace e mansuetudine.
Tu cammini in santità davanti a Dio, confessando i tuoi peccati? Tu confidi veramente in Dio, anziché nei tuoi ragionamenti? Solo chi cammina umilmente può camminare così. Solo chi cammina così avrà la gioia della salvezza.
Leggo i versetti 3-4 in cui Davide continua a fare la sua richiesta a Dio, e espone il suo cuore a Dio. Leggo.
“3 Abbi pietà di me, o Signore, perché grido a te tutto il giorno. 4 Rallegra l’anima del tuo servo, perché a te, o Signore, elevo l’anima mia.” (Salmo 86:3-4 LND)
Qua, vediamo che Davide chiede pietà. Chiedere pietà vuol dire chiedere quello che uno non merita. Cioè, se io merito qualcosa, non chiedo pietà. Pietà è chiedere umilmente quello che tu sai di non meritare.
Davide chiede pietà e dichiara che grida a Dio tutto il giorno. In altre parole, Davide guarda solo a Dio per avere aiuto, non guarda altrove.
Dio vuole che guardiamo solo a lui. Questo è uno dei motivi per cui spesso Dio non risponde subito alle nostre preghiere. Vuole aiutarci a smettere di guardare altrove. Così, riconosciamo che il nostro aiuto viene sempre da Dio.
Poi, Davide chiede a Dio di rallegrare la sua anima. Davide vuole la vera gioia, e sa che solo Dio può dargli quella gioia. Notate che qui, si presenta come servo, e dichiara che eleva la sua anima al Signore. Davide fissava i suoi occhi e il suo cuore è pienamente su Dio. Non dobbiamo aspettare risposte da Dio se guardiamo anche altrove.
Leggo ora il versetto 5, in cui Davide riconosce il suo bisogno di perdono, e riconosce la benignità del Signore. È molto importante notare che Davide non sta solo chiedendo aiuto, ma nel suo modo di fare le sue richieste, sta anche innalzando Dio, sta ringraziando Dio, sta glorificando Dio. La sua non è la richiesta disperata di uno che chiede solo. La sua richiesta comprende il fermarsi a riconoscere e a dichiarare la bontà e la fedeltà di Dio, e poi, chiede in base a quello. Leggo il versetto 5.
“5 Poiché tu, o Signore, sei buono e pronto a perdonare, e usi grande benignità verso tutti quelli che t’invocano.” (Salmo 86:5 LND)
Nel versetto 2 abbiamo letto che Davide dichiarava di essere santo, perché aveva confessato i suoi peccati. Davide poteva dichiarasi santo, perché era perdonato, e questo perché Dio è pronto a perdonare coloro che si umiliano e confessano i peccati. Il cuore di Dio è un cuore pronto a perdonare coloro che si umiliano e confessano veramente i loro peccati a lui. Questo è il cuore di Dio.
Qual è il tuo cuore? Tu sei pronto ad umiliarti e a confessare pienamente i tuoi peccati a Dio? Davide dichiara che Dio usa grande benignità verso tutti quello che lo invocano. Dal contesto, è chiaro che quando Davide parla di coloro che invocano Dio, non si tratta di una semplice preghiera formale, ma di chi umilmente e di cuore guarda a Dio con fede e chiede perdono. Non c'è benignità più grande di quella di perdonare i nostri peccati, per mezzo di Gesù Cristo.
Leggo adesso i versetti 6 e 7, in cui Davide chiede ancora aiuto, e descrive perché lo chiede con fede. Seguite mentre leggo queste versetti.
“6 Tendi l’orecchio, o Eterno, alla mia preghiera, e sii attento al grido delle mie suppliche. 7 Io t’invoco nel giorno della mia avversità, perché tu mi risponderai.” (Salmo 86: 6-7 LND)
Davide fa preghiere e suppliche a Dio, e invoca Dio, perché sa che Dio gli risponderà. Guarda a Dio solo. E per quello, chiede a Dio di ascoltarlo attentamente. In altre parole, Davide ha fede nella cura di Dio e prega con fede, perché conosce il cuore di Dio, e prega con fiducia in base a quel cuore.
Anche noi possiamo conoscere il cuore di Dio, tramite la Bibbia, perché nella Bibbia, Dio rivela il suo cuore a noi.
Adora Dio
Nei versetti 8-10, Davide adora e loda il Signore. È estremamente importante che consideriamo questo. Davide si trova in mezzo a grande difficoltà e sofferenze. Sta chiedendo aiuto a Dio. Eppure, non solo chiede aiuto. Aveva già parlato della benignità e del cuore di Dio. Qui, non fa richieste, ma solo adora Dio, solo innalza la grandezza della gloria di Dio. La sua preghiera non è solo focalizzata su se stesso e i suoi problemi. Invece, la sua preghiera è anche piena di adorazione di Dio. Leggo i versetti 8-10.
“8 Non vi è nessuno pari a te fra gli dèi, o Signore né vi sono opere pari alle tue. 9 Tutte le nazioni che tu hai fatto verranno a prostrarsi davanti a te, o Signore, e glorificheranno il tuo nome. 10 Poiché tu sei grande e operi meraviglie; tu solo sei DIO.” (Salmo 86: 8-10 LND)
Davide dichiara che non c'è nessuno pari a Dio. Ci sono tanti falsi dei, ma nessuno è vero, e nessuno è come Dio. Nulla di quello che gli uomini potrebbero considerare grande e potente può minimamente essere paragonato a Dio. Nessuno in tutto l'universo, né uomini, né demoni, nulla e nessuno può fare opere pari alle opere di Dio. Quanto è importante che non solo facciamo le nostre richieste a Dio, ma che riconosciamo la gloria e la grandezza di Dio, e Lo adoriamo.
Poi, Davide proclama quello che è anche una profezia: tutte le nazioni verranno a prostrarsi davanti al Signore. Tutti gli uomini mai vissuti nella storia, in tutto il mondo, glorificheranno il nome di Dio. Dio solo è Dio, Dio solo è glorioso, Dio solo è grande e opera meraviglie. E al giudizio finale tutti riconosceranno la gloria di Dio.
Però, un credente non deve aspettare il giudizio finale per glorificare Dio. Ogni vero credente deve vivere ora già glorificando Dio. Ed è quello che Davide sta facendo qui.
Tu, in mezzo alle tue prove e alle sofferenze più grandi, ti fermi a glorificare Dio? In mezzo alle tue richieste di aiuto, tu dai gloria a Dio, e parli della grandezza di Dio, e delle sue opere? Questo fa parte delle preghiere che Dio ascolterà.
Aiuto a seguire Dio
Passo ora al versetto 11, che ci aiuta a capire una parte delle preghiere che Dio gradisce. In questo versetto, Davide non chiede aiuto per i suoi problemi, ma piuttosto chiede aiuto per poter camminare nella via del Signore, con timore. Leggo il versetto 11.
“11 Insegnami la tua via, o Eterno, e io camminerò nella tua verità; unisci il mio cuore al timore del tuo nome.” (Salmo 86:11 LND)
Troppo spesso quando preghiamo riempiamo le nostre preghiere principalmente con richieste. Usando questo Salmo come modello, abbiamo già visto che è importante anche glorificare Dio, pregare con umiltà e con fede. Dobbiamo anche adorare Dio nelle nostre preghiere.
Qui nel versetto 11, Davide chiede aiuto per conoscere meglio le vie del Signore, in modo da poter camminare in quelle vie. E poi, chiede a Dio di operare nel suo cuore affinché cammini nel timore del nome di Dio. In altre parole, Davide vuole avere un cuore sempre più fissato su Dio. Vuole conoscere la via di Dio per poter camminare pienamente in quella via. Vuole un cuore che desidera Dio interamente. E perciò, prega queste cose.
Tu, nelle tue preghiere, oltre a chiedere aiuto per i tuoi problemi, adori Dio? E poi, come in questo versetto, chiedi a Dio di aiutarti a conoscere meglio le sue vie in modo da poter camminare in quelle vie?
Quanto è importante che anche le nostre preghiere siano preghiere di conoscere meglio come camminare, e anche affinché Dio operi nel nostro cuore affinché possiamo avere sempre più timore del nome di Dio, che vuol dire avere un profondo desiderio di non offenderlo, ma piuttosto di onorarlo. Valuta se questa è una parte importante delle tue preghiere. Se non lo è, hai bisogno di crescere nelle tue preghiere.
Loda Dio per l'aiuto passato
Andando avanti in questa preghiera, nonostante Davide si trovi in una situazione molto difficile, nei versetti 12 e 13 Davide loda il Signore per il suo aiuto passato. Leggo questi versetti.
“12 Io ti loderò, o Signore, DIO mio, con tutto il mio cuore, e glorificherò il tuo nome in eterno. 13 Perché grande è la tua benignità verso di me; tu hai salvato l’anima mia dal profondo Sceol.” (Salmo 86:12-13 LND)
In mezzo a tutte le sue difficoltà e afflizione, Davide si ferma per lodare il Signore con tutto il suo cuore. Dichiara che glorificherà il nome dell'Eterno per tutta l'eternità.
Grazie a Dio, possiamo portare ogni nostro peso a Dio. Però, non dobbiamo solo portare i nostri bisogni a Dio. Dobbiamo anche lodare e glorificare Dio. Qua, Davide dichiara la grandezza della benignità di Dio verso di lui, perché Dio lo aveva salvato dal profondo Sceol. In altre parole, Davide sta ricordando una salvezza passata che Dio aveva adempiuto nella sua vita.
Troppo spesso, quando siamo afflitti da grandi prove, tendiamo a focalizzarci solo sui problemi attuali. Quanto è importante che guardiamo indietro, ricordando la cura di Dio nel passato. Solamente così possiamo pregare in modo da anche dare a Dio la gloria di cui Egli è degno. Davide fa questo. Tu lo fai nelle tue preghiere? Ti ricordi delle opere passate di Dio nella tua vita, per ringraziarLo e per lodarLo? O che possiamo tutti ricordare la cura di Dio nel passato quando preghiamo.
Chiede aiuto per un pericolo
Nel versetto 14, Davide presenta a Dio una grave situazione in cui si trovava. Grazie a Dio, possiamo portare ogni peso a lui. Leggo il versetto 14.
“14 O DIO, uomini superbi sono insorti contro di me, e una torma di violenti cerca la mia vita e non pone te davanti ai loro occhi.” (Salmo 86:14 LND)
Davide si trovava in una situazione molto grave. C'erano uomini che cercavano di ucciderlo. Questi uomini malvagi non avevano timore di Dio. Quindi, Davide presenta la sua situazione a Dio, con fiducia. Poi, nei versetti 15 e 16, dichiara la sua fede in Dio.
“15 Ma tu, o Signore, sei un DIO misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco in benignità e verità. 16 Volgiti a me e abbi pietà di me; dà la tua forza al tuo servo e salva il figlio della tua serva.” (Salmo 86:15-16 LND)
Mi colpisce che in effetti, più che chiedere aiuto, Davide dichiara gli attributi di Dio e loda il cuore di Dio. Cioè, anziché implorare Dio per aiuto, Davide dichiara com’è il cuore di Dio. In questo modo, sta dichiarando la sua fede in Dio.
Davide riconosce che Dio è misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco in benignità e verità. Anziché focalizzarsi sul suo problema, per quanto era un problema molto grave, Davide si focalizza sul cuore e sulla cura di Dio.
Avendo dichiarato degli attributi di Dio, come modo di lodare Dio, Davide chiede a Dio pietà. Ricordate che chiedere pietà vuol dire sapere di non meritare l'aiuto.
Quanto è importante che noi pensiamo agli attributi di Dio e non solo ai nostri bisogni. Quanto è importante che lodiamo Dio, e ricordiamo la fedeltà di Dio, e riconosciamo il cuore di Dio
Notate che Davide chiede forza, e si presenta come il servo di Dio, ovvero, chiede aiuto con grande umiltà.
Con quale cuore chiedi tu aiuto a Dio? Chiedi con ringraziamento? Chiedi lodando Dio? E chiedi con umiltà? Questo è il modo di pregare che Dio ascolta.
Versetto 17
Davide chiude questa preghiera chiedendo un segno di Dio. Leggo il versetto 17. Anche qua, ricorda l’aiuto passato di Dio.
“17 Mostrami un segno del tuo favore, affinché quelli che mi odiano lo vedano e rimangano confusi, vedendo che tu, o Eterno, mi hai soccorso e mi hai consolato.” (Salmo 86:17 LND)
Oggi, abbiamo molto più che solo un segno, abbiamo le promesse sicure di Dio. Cioè, non ci servono segni, perché abbiamo le promesse di Dio nella Bibbia. Possiamo confidare nelle promesse di Dio, perché sono sicure in Gesù Cristo.
E notate che Davide chiude, ricordando che quello che serve è Dio, l’aiuto e la consolazione di Dio.
Conclusione
O cari fratelli e sorelle, la vita è piena di difficoltà, e di dolori. Non dobbiamo essere sorpresi quando arrivano. Dobbiamo pregare. Però, per non essere delusi, quando potremmo essere incoraggiati, non dobbiamo immaginare che basta pregare, e Dio toglierà ogni male. No, le difficoltà fanno parte dell’opera di Dio in noi. Dio usa le difficoltà della vita per purificarci e conformarci sempre di più all’immagine di Gesù Cristo.
Confidiamo in Dio. Egli opera nel modo giusto. Ci dà le prove giuste, e, al momento giusto, toglie via le prove. E nel frattempo, Egli ci sostiene in mezzo alle prove.
Impariamo a pregare, come Davide prega qua. Non solo chiediamo aiuto a Dio, ma ricordiamo chi è Dio. Lodiamo Dio. Ringraziamo Dio per il suo aiuto passato. Chiediamo a Dio di aiutarci ad avere un cuore più fissato su di Lui. Preghiamo come Davide prega in questo Salmo.
Quando preghiamo così, anziché essere delusi, i nostri cuori saranno grandemente incoraggiati. Allora, possiamo gioire, allora, possiamo avere pace nelle prove.
Grazie a Dio che abbiamo un Dio così.