La vita è fatta di diverse stagioni. Ci sono stagioni belle, che non vorremmo che finissero mai. Però, finiscono, e ci sono anche stagioni più pesanti, dove giorno per giorno ci sono pesi da portare, a volte leggeri, a volte pesanti. Però, in questi periodi, guardando a Dio, troviamo la forza, il conforto e la pace.
Durante la vita, a volte, arrivano situazioni e stagioni così pesanti che arriviamo a non vedere la presenza di Dio. Non sentiamo più l’aiuto di Dio, non vediamo più la cura di Dio. Sembra tutto buio. Attenzione: notate una parla che ho usato. Ho detto che non vediamo la cura di Dio, e non vediamo la presenza di Dio.
Nei momenti più difficili, più dolorosi, cosa dobbiamo fare? Come possiamo trovare la pace, quando non vediamo la cura di Dio?
Dio conosce i nostri cuori, Dio sa come siamo fatti. Perciò, lo Spirito Santo ha guidato gli autori dei Salmi a scrivere diversi Salmi che parlano di queste situazioni, che parlano di momenti in cui tutto sembra buio. Oggi, vogliamo considerare insieme uno di questi Salmi, il Salmo 77, per capire meglio come fare nei momenti in cui tutto sembra buio e non vediamo nulla dell’opera di Dio. Ogni persona attraversa questi periodi nella propria vita. Sono pesanti, non si vede più luce. Tutto sembra tenebre. Peggio di tutto, non vediamo nulla di Dio. Come possiamo fare? Grazie a Dio, tramite Salmi come questo, Dio ci mostra la via per avere la pace. Trovate il Salmo 77, e leggiamolo insieme.
Questo Salmo, scritto da Asaf, descrive un momento della sua vita in cui tutto era buio. Era gravemente afflitto, e non vedeva nulla della cura di Dio. Il versetto 1 è la dichiarazione che è la risposta a come fare in questi periodi della vita. Seguite mentre leggo versetto 1.
“1 «Al maestro del coro. Per Jeduthun. Salmo di Asaf.» La mia voce si eleva a DIO e grido; la mia voce si eleva a DIO ed egli mi darà ascolto. (Salmo 77:1)
In questo Salmo, Asaf si trova in una situazione gravissima. Più andiamo avanti più vedremo quanto la sua situazione era dolorosa e difficile. Ma egli inizia questo Salmo dichiarando che, nonostante le difficoltà e il dolore, guarda a Dio. Prega a Dio. Prega con il cuore e con perseveranza a Dio, che è il senso di elevare la sua voce a Dio, e di gridare.
A volte, abbiamo la tendenza a pregare, e poi, a cercare una soluzione umana. Confidiamo in noi stessi, in quello che possiamo fare noi, o altri, e poi secondariamente chiediamo aiuto anche a Dio. Ma il salmista fissa gli occhi su Dio, che è il senso di elevare la voce a Dio e gridare.
Egli conclude questo versetto con una dichiarazione di fede: “Egli mi darà ascolto”. Anche se Asaf non vedeva l'aiuto di Dio, e non vedeva come Dio stava operando, Asaf pregava con la fede che Dio lo avrebbe ascoltato.
Quanto è importante pregare con fede. Attenzione, fede in Dio non vuol dire fede che egli risponderà come vogliamo noi. Se il mio stare bene dipende dal fatto che Dio fa come voglio io, questa non è fede in Dio. Fede in Dio vuol dire che ho vera fede che quello che Dio farà sarà la cosa giusta. Mi fido di lui. Mi fido che Dio opererà, nel modo giusto, e nel momento giusto.
Dopo questo primo versetto, Asaf inizia a descrivere il giorno delle sue avversità, e quanto era terribile, e quello che egli ha fatto. Quando dice “nel giorno della mia avversità”, non si riferisce ad un giorno di ventiquattr'ore, ma piuttosto, ad una stagione della vita. Era una stagione durissima e dolorosa della sua vita, che forse durava anche a lungo. Seguite mentre leggo il versetto 2 per capire la situazione di Asaf e quello che faceva.
2 Nel giorno della mia avversità ho cercato il Signore, durante la notte la mia mano è rimasta protesa senza stancarsi e l’anima mia ha rifiutato di essere consolata. (Salmo 77:2)
Quando la Bibbia parla di avversità, parla di una situazione veramente grave e pesante. Non sono i problemi di tutti i giorni, piuttosto sono situazioni molto gravi, con profondo dolore, un peso terribile. Asaf sta parlando di un tempo così. E che cosa ha fatto?
Anziché lamentarsi, anziché brontolare con gli altri, anziché mettersi solo a piangere per quanto era difficile la situazione, Asaf ha cercato il Signore, non solo per un po', ma per tutta la notte, senza stancarsi di stendere la mano, che è un simbolo di pregare con perseveranza. In altre parole, in mezzo a questa terribile sofferenza e afflizione, queste avversità, Asaf ha scelto di cercare il Signore con tutto il suo cuore, senza stancarsi.
Evidentemente, il Signore non aveva risposto. Ma Asaf continuava a pregare così. Non si è stancato.
Inoltre, dichiara che la sua anima ha rifiutato di essere consolata. Non accettava alcuna consolazione terrena. Non accettava alcuna falsa pace. Egli voleva la risposta da Dio, e non accettava nulla di meno. Continuava a guardare soltanto a Dio.
Ma il suo dolore era molto profondo. Leggo il versetto 3.
3 Mi ricordo di DIO e gemo; mi lamento e il mio spirito viene meno. (Sela) (Salmo 77:3)
Asaf si ricorda di Dio, che probabilmente vuol dire che si ricorda della cura di Dio, la cura che non sta vedendo adesso. E perciò, geme, si lamenta, che non vuol dire brontolare con il significato che diamo a questa parola in italiano, ma vuol dire avere un forte dolore nell'anima, ed esprimere quel dolore. Infatti questo è anche il significato delle parole: “il mio spirito viene meno”. Asaf si ricorda di Dio, ma sta male, è pieno di terribili sofferenze per la avversità che sta affrontando. Sta molto, molto male.
Stava così male che non poteva dormire, non trovava sollievo con il riposo di notte. Infatti, non aveva parole per descrivere quanto stava male. Leggo il versetto quattro.
4 Tu mantieni aperte le mie palpebre; sono così turbato che non posso parlare. (Salmo 77:4)
Quando dice che Dio mantiene aperte le sue palpebre, vuol dire riconoscere che ogni situazione fa parte della provvidenza di Dio, e che la situazione dolorosa in cui si trovava era così grave che lo ostacolava dal prendere sonno. Non vedeva alcuna soluzione, ed era arrivato al punto di non avere parole. Cioè, non aveva nulla da dire, per quanto la situazione era pesante e dolorosa.
Carissimi fratelli e sorelle, spesso la vita non è così pesante. Ma possono arrivare periodi in cui la situazione è così pesante da non riuscire a dormire, e non abbiamo più parole. Asaf si trovava in questa situazione. E perciò, andando avanti in questo Salmo, possiamo percepire il suo dolore, ma poi, vedremo cosa ha fatto per stare meglio.
Cosa fa Asaf per trovare pace in questo periodo così doloroso?
Si ricorda dei giorni antichi, giorni belli, tempi in cui vedeva la benedizione di Dio. Medita sulla cura e la presenza di Dio nel passato. Pensa a come aveva cantato. Ma poi, questo gli fa vedere ancora più pesante la situazione attuale, in cui non vede per nulla la presenza di Dio. Leggo i versetti 5 e 6.
5 Ripenso ai giorni antichi, agli anni dei tempi passati. 6 Durante la notte mi ritorna alla mente il mio canto, medito nel mio cuore e il mio spirito investiga. (Salmo 77:5,6)
Effettivamente, Asaf sta cercando di guardare al Signore. Riflette sulla cura passata, pensa ai giorni che erano più benedetti. Pensa a questo di giorno ed anche di notte. Ma il peso delle avversità che sta affrontando è così grande che arrivano dei dubbi, dubbi sulla cura di Dio.
Io credo che ognuno di noi abbia avuto momenti in cui ha dubitato che Dio stesse operando, ha dubitato della cura di Dio. Perciò, possiamo comprendere il cuore di Asaf qui. Leggo i versetti 7 a 10. Mettiamoci nei panni di Asaf mentre leggo.
7 Mi rigetterà il Signore per sempre? E non mi gradirà mai più? 8 È la sua benignità cessata per sempre e la sua parola venuta meno per tutte le generazioni? 9 Ha DIO forse dimenticato di aver pietà e ha nell’ira posto fine alle sue compassioni? (Sela) 10 Io ho detto: "Il motivo della mia afflizione è che la destra dell’Altissimo è mutata". (Salmo 77:7-10)
Che cosa stiamo vedendo qui? Stiamo vedendo i pensieri che nascono quando focalizziamo sulle circostanze, e non su Dio. Asaf, guardando alle circostanze, arriva ad avere pensieri terribili. Magari all'inizio aveva avuto fede. Ma poi, man mano, sotto il peso del dolore della situazione, cominciava a venire meno nella fede. E perciò, gli venivano questi dubbi, questi dubbi terribili che possono opprimere una persona.
Prima di tutto, gli viene il pensiero che era stato rigettato dal Signore. In realtà, non era stato rigettato. Era solo una prova che Dio aveva stabilito per lui. Non c'entrava l'essere rigettato. Però, quando siamo scoraggiati, arrivano pensieri falsi, pensieri pesanti, che ci scoraggiano. Asaf è arrivato a chiedersi se forse Dio non lo gradirà mai più. Ma anche quello era un pensiero falso, perché non era vero che Dio non lo gradiva. Quando siamo scoraggiati, quanto facilmente possono arrivare pensieri falsi pesanti. Quanto è importante confrontare i nostri pensieri con le verità di Dio.
Andando avanti con i suoi falsi pensieri, Asaf si chiede se la benignità del Signore era cessata per sempre. Fratelli e sorelle, la benignità di Dio non era cessata. Ad Asaf in quel momento sembrava che la benignità di Dio fosse cessata. Ma non era vero. Asaf non era stato abbandonato. A lui sembrava, ma non era così. Infatti qua vediamo un grave pericolo anche per noi, per quello che anche noi tendiamo a fare in momenti come questi. Ci fondiamo su come le cose sembrano a noi, e non su quello che Dio dichiara. Dio non smette mai di avere benignità verso i suoi figli. Ma a questo punto, Asaf dubitava della benignità di Dio verso di lui.
Poi, arriviamo al falso pensiero che forse era il peggiore di tutti. Asaf si chiede se la parola di Dio fosse venuta meno per tutte le generazioni. In altre parole, ricordando che Dio aveva fatto grandi promesse al suo popolo, Asaf comincia a pensare che Dio fosse venuto meno alla sua parola. Cominciava a dubitare che Dio fosse fedele nel mantenere la sua parola.
Questo è il falso pensiero più grave. Non è solo chiedersi dov'è Dio, ma è proprio dubitare che Dio mantenga la sua parola. Questo è grave, perché Dio mantiene sempre la sua parola.
Asaf continua, e si chiede se forse Dio ha dimenticato di avere pietà. Volta dopo volta Dio aveva mostrato la sua grande pietà verso il suo popolo, e volta dopo volta, Dio aveva dichiarato di avere pietà di loro. Ma Asaf, focalizzato sul suo dolore, comincia a dubitare della pietà di Dio. E poi, dubita anche sulle compassioni di Dio. Dio aveva mostrato grande compassione verso il suo popolo. È il carattere di Dio di avere compassione verso il popolo che ha scelto. Quanto i nostri pensieri possono portarci lontano dalla verità. Quanto i nostri pensieri possono essere il contrario della verità, e contrari alle promesse sicure di Dio. Asaf era caduto in questo modo sbagliato di pensare. Egli conclude questi pensieri storti con il versetto 10. Lo leggo di nuovo.
Io ho detto: il motivo della mia afflizione è che la destra dell'Altissimo è mutata. (Salmo 77:10)
A questo punto, Asaf arriva ad accusare Dio. Vede tutto nero. Pensa che Dio sia cambiato.
Cari fratelli e sorelle, se siamo onesti, dobbiamo riconoscere che a volte anche noi cadiamo nel peccare così. Anche noi cadiamo nel vedere tutto nero, e dubitare la cura di Dio. Dubitiamo delle promesse di Dio, dubitiamo del cuore di Dio. Dubitiamo di quello che Dio ha dichiarato, sulla benignità di Dio e sulla fedeltà di Dio.
Cambia direzione
Questo è gravissimo, e ci rovina spiritualmente. Perciò, la domanda è: come possiamo fare quando arriviamo ad essere così? Come possiamo avere pace quando tutto è nero? Come possiamo fidarci di Dio quando non vediamo l’opera di Dio? Come possiamo avere fede quando tutto sembra nero? Grazie a Dio, nonostante Asaf sia caduto così profondamente, adesso, iniziando dal versetto 11, Asaf ci dà l'esempio di quello che dobbiamo fare in questi momenti. Seguite mentre leggo i versetti 11 e 12.
11 Ricorderò le opere dell’Eterno, sì, ricorderò le tue meraviglie dei tempi passati, 12 mediterò su tutte le tue opere e considererò le tue gesta. (Salmo 77:11)
Questi versetti contengono tre verbi, verbi che sono fondamentali per poter avere pace in mezzo alle prove profonde. Due volte troviamo il verbo ricorderò, e poi c’è il verbo mediterò, e poi troviamo il verbo considererò. Per poter avere la pace di Dio in mezzo alle prove profonde, dobbiamo ricordare le cose giuste, e poi dobbiamo meditare e anche considerare le cose giuste.
E quali sono le cose giuste? Che cosa dobbiamo ricordare? Su che cosa dobbiamo meditare e considerare? Dobbiamo ricordare, non in senso vago o generico, ma in senso dettagliato, dobbiamo ricordare le opere dell'Eterno. Dobbiamo ricordare le meraviglie che Dio ha compiuto nel passato. Anche noi facciamo parte di quelle meraviglie. Anche noi facciamo parte delle opere dell'Eterno. Dobbiamo ricordare queste cose, ricordare a fondo, ricordare in modo dettagliato, per essere colpiti da quello che Dio ha fatto, che cambia tutto oggi.
Per Asaf, ricordare le opere dell'Eterno riguarda le grandi opere di Dio nel liberare il suo popolo dall'Egitto, e fargli attraversare il Mar Rosso, per portarlo nella terra promessa.
Quali sono le grandi opere dell'Eterno per noi? Fermiamoci a pensare. Le opere dell'Eterno per noi comprendono l'opera di Dio di mandare il suo unigenito Figlio, Gesù Cristo, alla croce per pagare il nostro debito in modo da poterci perdonare e riconciliare con Dio. Che immensa opera, il cui valore non finisce mai!
Un'altra opera di Dio per noi era di farci rinascere, darci la nuova vita, per farci passare dalla morte alla vita. Era di sigillarci con lo Spirito Santo, che ci è anche stata data come caparra per la garanzia della nostra piena redenzione nel giorno di Cristo. Che opere immense di Dio!
Come Asaf poteva ricordare le grandi opere dell'Eterno che riguardavano il popolo d'Israele, noi possiamo e dobbiamo ricordare le grandissime opere di Dio che ci hanno dato la vita eterna in Gesù Cristo. Le opere di Dio ci hanno dato le promesse sicure di Dio. Le opere di Dio nel salvarci eternamente sono più grandi delle meraviglie dei tempi passati di cui parlava Asaf. Se Asaf aveva motivo di ricordare e meditare sulle grandi opere di Dio, noi abbiamo molto più motivo per ricordare, meditare e considerare le opere di Dio a nostro favore.
È proprio questo quello che dobbiamo fare. Dobbiamo scegliere, nei momenti più dolorosi della vita, dove non vediamo nulla della cura di Dio, dobbiamo scegliere di ricordare le grandi opere del passato, e di meditare su quelle opere. Solo così troveremo la fede per poter avere la pace in quel periodo difficile e doloroso.
La persona di Dio
Nel versetto 13, Asaf continua e considera la persona di Dio. Quanto è importante ricordare non solo le opere di Dio, ma anche la persona di Dio. Leggo il versetto 13.
13 O DIO, la tua via è santa; quale dio è grande come DIO? (Salmo 77:13)
Qua, Asaf parla di due attributi di Dio: la santità di Dio, e poi, la grandezza di Dio. Quanto è importante per noi ricordare la persona di Dio, i suoi attributi. L'attributo più menzionato di Dio è la sua santità. Dio è assolutamente e perfettamente santo. La santità di Dio vuol dire che Dio è perfetto in tutto quello che fa. E perciò, Dio non può sbagliare nulla. Sbagliare sarebbe un peccato, ma siccome Dio è tre volte santo, Dio non può sbagliare. È perfetto, e possiamo fidarci totalmente di Dio.
Inoltre, Dio è grande, non c’è nessuno grande come Dio. E perciò, nessuna situazione è difficile per Dio. Dio è pienamente in controllo di tutto, non c'è mai una situazione difficile per Dio. E non c'è mai una situazione o qualcuno che può ostacolare Dio dal portare a compimento la sua perfetta volontà in noi.
Quanto è importante anche per noi ricordare non solo le grandi opere di Dio, ma anche chi è il nostro Dio. I versetti 14 e 15 ci aiutano a considerare di più chi è Dio. Li leggo.
14 Tu sei il DIO che compie meraviglie; tu hai fatto conoscere la tua forza fra i popoli. 15 Col tuo braccio hai riscattato il tuo popolo, i figli di Giacobbe e di Giuseppe. (Sela) (Salmo 77:14,15)
Qua, Asaf, ancora pienamente in mezzo alla sua situazione difficile, senza vedere alcuna luce, continua a parlare e ricordare chi è Dio. Ricorda che Dio è il Dio che compie meraviglie. Si ricorda di come Dio aveva fatto conoscere la sua grande forza fra i popoli, quando aveva riscattato il popolo d'Israele dall'Egitto. In quell'avvenimento, Dio aveva operato grandemente, in modo che tutte le nazioni circostanti avevano sentito della potenza di Dio. Infatti, la fama di Dio andava avanti per secoli. Nessun dio può fare quello che ha fatto Dio, ed ha fatto tutto per riscattare il suo popolo.
E per noi, che cosa possiamo dire? Non è che per noi Dio ha compiuto opere ancora più grandi? Dio ci ha riscattati dalla potenza delle tenebre, e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. Dio ci ha riscattati a caro prezzo, con il prezzo del sacrificio del suo Figlio. Questo è come possiamo avere fede quando le prove sono profonde.
Asaf continua, e parla di come Dio aveva operato per dividere il Mar Rosso, per salvare il suo popolo con grande potenza. Leggo i versetti 16-19.
16 Le acque ti videro, o DIO, le acque ti videro e furono spaventate, anche gli abissi tremarono. 17 Le nubi versarono diluvi d’acqua, i cieli tuonarono e le tue saette guizzarono.
18 Il fragore del tuo tuono era nel turbine, i lampi illuminarono il mondo e la terra fu scossa e tremò. 19 Apristi la tua via in mezzo al mare, il tuo sentiero in mezzo alle grandi acque, e le tue orme non furono riconosciute. (Salmo 77:16-19)
In questi versetti, Asaf racconta le grandi opere che Dio aveva fatto per salvare il suo popolo dall'Egitto. Era un miracolo come mai visto in tutta la storia del mondo. Ed era per dimostrare la potenza di Dio.
Pensiamo a quello che stiamo vedendo in questo Salmo. Asaf si trovava in una prova terribile. Non vedeva nulla dell'opera di Dio. Di natura, i suoi pensieri correvano verso dubitare di Dio. Correvano alla disperazione. Correvano a vedere le cose come se tutto fosse senza speranza.
Per combattere questi pensieri falsi, Asaf sceglieva di ricordare le grandi opere di Dio per il suo popolo, di cui Asaf faceva parte, in modo da poter gioire, anche in mezzo alla sua situazione difficile.
Egli conclude questo Salmo ricordando la cura di Dio per il suo popolo. Leggo il versetto 20.
20 Tu guidasti il tuo popolo come un gregge per mano di Mosè e di Aaronne. (Salmo 77:20)
In questo ultimo versetto, Asaf ricorda quanto Dio è un Buon Pastore per il suo popolo. Si ricorda che Dio aveva guidato il suo popolo come un gregge, per mano di Mosè e di Aaronne. Un buon pastore cura il suo gregge perfettamente. La cura di Dio era perfetta, era costante, era saggia, era potente, ed era tenera. Asaf si ricorda di questo, perché ricordando questo lo aiutava a ricordare che la cura di Dio per lui in mezzo alle sue avversità era perfetta, piena di amore, potente, e tenera. Cioè, ricordando la cura di Dio nel guidare il suo popolo fuori dall'Egitto, Asaf poteva avere fede nella cura di Dio per lui in quella sua situazione.
Se ricordate, quando Israele era nel deserto, ci sono stati momenti difficili. C’erano momenti in cui non sapevano da dove sarebbe venuta l’acqua. C'erano momenti in cui non sapevano dove avrebbero trovato cibo. Quindi, c'erano momenti in cui non vedevano, come Dio li avrebbe curati. Eppure, Dio li ha curati, sempre perfettamente, sempre al momento giusto.
Ad Asaf, ricordare questo di Dio gli permetteva di avere fede nella sua situazione attuale, anche se non vedeva quello che Dio faceva. Dall'inizio alla fine della Bibbia, impariamo che il giusto vivrà per fede. Il giusto non vive per quello che fa, e non vive per quello che vede in quel momento. Il giusto vive per fede in Dio.
E noi?
Questo Salmo ci mostra il pericolo che corriamo quando ci troviamo in momenti pesanti, in cui è facile avere falsi pensieri, pensieri di arrivare perfino a dubitare Dio. Questi pensieri ci fanno tanto, tanto male. Ma questo Salmo ci mostra anche come combattere questi pensieri. Dobbiamo ricordare la cura passata di Dio, le grande opere che Dio ha compiuto per salvarci, e le altre sue opere per noi, e dobbiamo pensare al cuore di Dio e alla persona di Dio.
In mezzo alle avversità di Asaf, Dio ERA con Asaf. Non lo aveva mai abbandonato. Le promesse erano sicure. Il fatto che Asaf non vedeva questo non cambiava la verità. Confidiamo in Dio. Aiutiamoci a ricordare le opere e la persona di Dio. Così, possiamo avere pace in mezzo ai momenti più difficili. Dio è con noi.