Introduzione
Ti è mai capitato che qualcuno ti ha chiesto: “Come stai?”, e tu hai detto, o pensato: “è un periodo normale”?
Magari qualcuno ti ha chiesto: “Come sta andando in questo periodo?”. E tu hai risposto: “È un periodo normale, tranquillo, non è successo niente di particolare”.
Dio permette che abbiamo periodi più tranquilli e periodi più pesanti, magari con prove pesanti, o con tanti combattimenti. Dio come vuole che viviamo nei periodi tranquilli e nei periodi di combattimenti? Cosa richiede Dio da noi?
Oggi vogliamo guardare insieme il Salmo 57, che è un Salmo in cui possiamo osservare come Davide agiva in mezzo ad una prova molto pesante.
Consideriamo attentamente come Davide agiva, com’erano i suoi pensieri, e cosa pregava, perché è un grande esempio per noi.
Trovate con me il Salmo 57.
Contesto
Vi do un po’ di contesto che ci aiuta a capire meglio questo Salmo. Il contesto qua è che Davide si trovava in una prova pesantissima. Davide stava scappando per salvarsi la vita. Il re Saul lo stava inseguendo perché voleva ucciderlo, per gelosia e odio. Dio aveva tolto la Sua benedizione da Saul a causa della disubbidienza di Saul. Ma Saul odiava Davide, e per questo voleva ucciderlo. Davide stava scappando per salvarsi la vita. Non solo, infatti, nella fuga, più volte Davide è stato tradito da persone che lui aveva aiutato. Più volte alcuni sono andati a riferire a Saul dove si nascondeva Davide. E perciò, Davide doveva di nuovo scappare, prima che Saul lo trovasse.
Davide si trovava in mezzo ad una prova pesantissima, in mezzo a grandi ingiustizie, ma Davide non era solo. Dio era con lui.
Il Salmo 57 è stato scritto da Davide quando stava fuggendo da Saul. Allora, consideriamo come Davide affrontava questa prova, perché è un esempio per noi, per come affrontare noi le prove che ci arrivano, quelle grandi e anche quelle piccole.
Davide chiede pietà
Davide si trovava in mezzo a una prova pesantissima. Perciò Davide inizia il Salmo gridando a Dio. La prima cosa che fa è chiedere a Dio pietà, e rifugiasi in Dio.
Seguite mentre leggo dal v1. Notate il cuore di Davide mentre si rivolge a Dio.
“«Al maestro del coro. Sul motivo: "non distruggere". Inno di Davide quando, inseguito da Saul, fuggì nella caverna.» 1 Abbi pietà di me, o DIO, abbi pietà di me, perché l’anima mia si rifugia in te; mi rifugio all’ombra delle tue ali finché siano passate le calamità.” (Salmo 57:1 LND)
Davide inizia il Salmo chiedendo pietà. Avete notato? Aveva grande bisogno di Dio. Aveva grande bisogno dell’aiuto di Dio. Ma anche in questo momento di grande bisogno, anche se era perseguitato ingiustamente, Davide sapeva che non meritava l’aiuto di Dio. Pensateci. Davide chiede pietà, non giustizia.
Qua c’è già qualcosa per noi, che dobbiamo valutare. Davide sta per chiedere aiuto a Dio, ma non inizia lì. Inizia piuttosto riconoscendo che non merita l’aiuto di Dio, e per questo chiede a Dio pietà. Quando tu chiedi aiuto a Dio, inizi riconoscendo che non meriti alcun bene da Dio? Questo è il cuore umile che Dio richiede.
Dio è il rifugio
Davide chiede pietà da Dio, e poi dichiara: “l’anima mia si rifugia in te”. Come vedeva Dio? Vedeva Dio come il suo servo, che doveva risolvere tutti i suoi problemi? Vedeva Dio come ingiusto, perché gli aveva mandato quella prova pesantissima? Come vedeva Dio?
Davide vedeva Dio come il suo rifugio, a cui poteva correre per stare protetto, al sicuro.
Tu come vedi Dio, anche quando ti trovi in mezzo alle prove? Vedi Dio come il tuo rifugio?
Hai mai detto: “Dio è il mio rifugio”? Ma cosa vuol dire che Dio è il tuo rifugio? Sono belle parole che pensiamo per noi stessi, e che magari diciamo a chi si trova in mezzo ad una prova. Ma cosa vuol dire, veramente, che Dio è il nostro rifugio? E come possiamo rifugiarci in Dio?
Qui, in questo Salmo, Davide dichiara che Dio è il suo rifugio. Ma poi ci mostra anche cosa vuol dire in pratica rifugiarsi in Dio. Mentre studiamo questo Salmo, notate COME Davide si rifugia in Dio, cosa vuol dire in pratica. Non è un sentimento, o qualcosa di mistico. Trovare rifugio in Dio, o avere Dio come rifugio, richiede alcuni passi chiari che noi possiamo fare.
Fede in Dio
Quindi, Davide grida a Dio, in una situazione pesantissima, ma notate che non grida disperato. Piuttosto, cosa fa Davide? DICHIARA chi è Dio. Notatelo mentre leggo il v2.
“2 Griderò a DIO, l’Altissimo, a DIO che porta a compimento ogni cosa per me.” (Salmo 57:2 LND)
Davide si rivolge a Dio, GRIDA a Dio. Ma notate che lui dichiara chi è il Dio a cui sta gridando. Infatti, dice: “l’Altissimo, a Dio che porta a compimento ogni cosa per me”.
A Dio, l’Altissimo
Davide riconosce, e dichiara, che sta gridando all’Altissimo. Non ad un uomo. Non a qualcuno che è limitato e che può fallire. Non ad un uomo che, anche se ha il cuore di voler aiutare, facilmente può essere ostacolato. Davide dichiara che sta gridando al Dio Altissimo, che è al di sopra di ogni cosa, che siede sovrano su tutto l’Universo, che vede tutto, che gestisce tutto, e che si prende cura dei suoi.
Pensate con me. Davide ha aggiunto una sola parola alla sua preghiera: “l’Altissimo”. Ma quanto è carica di significato! Quanto cambia quanto nelle nostre preghiere, prima di fare tante richieste, dichiariamo chi è il nostro Dio a cui stiamo pregando. Cambia proprio la prospettiva con cui andiamo a Dio. Ci aiuta a tenere davanti agli occhi che non ci stiamo rivolgendo ad un uomo poverino, un po’ debole e incapace, che ha un buon cuore, ma che non sempre riesce a fare le cose. Piuttosto, ci stiamo rivolgendo al Dio Altissimo, onnipotente e sovrano.
Che porta a compimento ogni cosa
Poi, Davide aggiunge: “a Dio che porta a compimento ogni cosa per me”. Che potente verità! Cosa sta dicendo qua? In altre parole, Davide sta dicendo: “Io non posso fare nulla. Io sono debole. Io non ce la faccio. Ma DIO è con me! LUI può fare ogni cosa! LUI è potente, LUI porta a compimento ogni cosa.” Cosa? Dio porta a compimento il suo piano per la mia vita.
Di nuovo, Davide sta ricordando chi è Dio a cui sta pregando.
Quello che Dio farà
Poi, va avanti e dichiara, con fede, quello che Dio farà per Lui. Leggo il v3.
“3 Egli manderà dal cielo a salvarmi; egli sgrida colui che vuole divorarmi. (Sela) DIO manderà la sua benignità e la sua verità.” (Salmo 57:3 LND)
Fratelli, cosa vediamo qua? Davide aveva FEDE. Davide aveva fede che Dio lo avrebbe salvato da quella situazione.
Sgrida colui che vuole divorarmi
Cosa vuol dire quando dice: “Egli sgrida colui che vuole divorarmi”?
Vuol dire: “Dio ha tutto sotto controllo. Dio è onnipotente e sovrano. È Lui che gestisce tutto quello che succede. È Lui che gestisce i miei nemici. Ed è Lui che decide fino a che punto possono farmi del male, e li sgrida, e li ferma, al momento giusto, in base al suo piano perfetto per la mia vita.”
Davide si fidava di Dio, che Dio è onnipotente, e sovrano, e che è Lui che gestisce ogni cosa.
Manderà la sua benignità e verità
E poi dichiara: “Dio manderà la sua benignità e la sua verità”. Anche qua vediamo fede. Davide si aggrappava alla verità che Dio è benigno ed è il Dio di verità. E aveva fede che Dio avrebbe mostrato la sua benignità anche in questa situazione così difficile e così brutta.
Fratelli e sorelle, cosa vediamo in tutto questo? Cosa sta facendo Davide?
Nel v1 ha iniziato dichiarando:
“1 … l’anima mia si rifugia in te; mi rifugio all’ombra delle tue ali finché siano passate le calamità.” (Salmo 57:1b LND)
Quello che abbiamo appena visto, la fede di Davide, il ricordare chi è Dio, e il ricordare quello che Dio farà, questo è rifugiarsi in Dio.
Davide si rifugiava in Dio ricordando e dichiarando chi è Dio, e quello che farà, e avendo fede in Dio. Che buon esempio per noi!
I nostri nemici
Adesso Davide parla della sua prova e descrive come si sente. Leggo il v4.
“4 L’anima mia è come in mezzo ai leoni; dimoro tra gente che vomita fuoco, in mezzo a uomini i cui denti sono lance e dardi, e la cui lingua è una spada affilata.” (Salmo 57:4 LND)
Davide aveva veri nemici intorno a sé. Aveva persone che lo odiavano e che volevano ucciderlo. Era bruttissimo. Parla di essere in mezzo ai leoni, a gente che vomita fuoco, persone che volevano sbranarlo, come i leoni sbranano la loro preda. Si trovava in mezzo a persone che con la loro bocca volevano ferire e fare del male, invece di amare e benedire. Era una situazione estremamente pesante e brutta. Nessuno di noi vorrebbe avere circostanze così.
E noi? E tu? Solitamente, noi non abbiamo persone che vogliono farci del male fisicamente, o ucciderci, come le aveva Davide. Ma anche noi abbiamo nemici. Allora, chi sono i nostri nemici?
Il nostro peccato
Il nostro nemico più grande, in assoluto, è il nostro peccato. Il nostro peccato è quello che ci fa male più di tutto, in assoluto. Spesso non lo vediamo, ma piuttosto siamo presi con i peccati degli altri contro di noi, ma il nostro nemico più grande è il NOSTRO peccato.
Il nostro peccato vuole allontanarci da Dio, vuole toglierci la benedizione di avere comunione con Dio. Ma avere comunione con Dio, e stare vicini a Lui è la cosa più meravigliosa e fondamentale che possiamo mai avere. È l’unica cosa che veramente soddisfa il nostro cuore. Il nostro peccato vuole farci del male allontanandoci da Dio, che è l’unica vera fonte di benedizione. Il nostro peccato è un nemico terribile!
Pensieri falsi
Un altro nemico terribile che abbiamo, sono i pensieri falsi che ci arrivano. Questi pensieri falsi che ci arrivano vogliono toglierci la pace e la gioia. Vogliono farci guardare a noi stessi, invece che a Dio. Vogliono scoraggiarci e abbatterci. Vogliono farci vedere le cose in modo storto, che non è secondo quello che Dio ci dichiara nella sua Parola.
Dobbiamo combattere
Davide doveva fuggire dai suoi nemici, e combattere contro di loro. E anche noi dobbiamo cercare rifugio e combattere quando i nostri nemici ci attaccano.
Allora, come combatteva Davide? Davide, prima di tutto, guardava a Dio e si rifugiava in Dio. Non come un bel modo di dire, piuttosto, Davide si aggrappava veramente alle verità, avendo fede. Si aggrappava alle verità di chi è Dio, le verità di com’è il cuore di Dio per noi, e di quello che Dio fa per noi. Questa è una grande parte di come dobbiamo combattere anche noi. L’aspetto più importante della battaglia è di tenere gli occhi su Dio, e di aggrapparci alle Sue verità.
Sia santificato il tuo nome
Davide, nel v4, ha appena descritto la situazione in cui si trovava. Ed era pesantissima. Ma adesso, appena dopo aver descritto la sua prova, cosa fa? Si lamenta? Grida a Dio disperato? Si arrabbia con Dio? Cosa fa dopo aver appena descritto la situazione terribile in cui si trovava?
Cosa fai tu quando parli delle tue prove?
Davide si ferma per lodare Dio. Notate cosa dice nel v5.
“5 Sii innalzato al di sopra dei cieli, o DIO; risplenda la tua gloria su tutta la terra.” (Salmo 57:5 LND)
Nonostante che si trovava in mezzo ad una prova pesante, Davide si ferma per lodare Dio. Se notate, è molto simile all’inizio del Padre Nostro, in Matteo 6, quando Gesù dice:
“9 Voi dunque pregate in questa maniera: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. 10 Venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo.” (Matteo 6:9-10 LND)
Gesù ci insegna a pregare avendo come primo desiderio, il più grande, che Dio sia glorificato e innalzato. Davide pregava così.
Tu, quando ti trovi in mezzo alle tue prove, anche quelle piccole quotidiane, come preghi? Per la maggior parte chiedi a Dio aiuto, magari perfino con disperazione? Oppure, hai a cuore il regno di Dio, e il SUO nome, e che LUI sia innalzato?
Le nostre preghiere possono rivelare molto della condizione del nostro cuore. Prego che avremo anche noi lo stesso cuore di Davide, che in mezzo a tutto si ferma per lodare Dio e chiedere che il Suo nome sia innalzato e glorificato. Questo è il cuore che Dio ascolta!
Una presa di posizione
Nei prossimi versetti Davide va avanti e prende una chiara posizione di dare lode a Dio. Di nuovo, menziona quello che gli stava succedendo, ma non si lamenta per la sua situazione. Piuttosto, prende la posizione di dare lode e gloria a Dio. Seguite mentre leggo i vv6-7.
“6 Essi han teso una rete sui miei passi; io son tutto ricurvo; hanno scavato una fossa davanti a me, ma essi stessi son caduti dentro. (Sela) 7 Il mio cuore è ben disposto, O DIO, il mio cuore è ben disposto; io canterò e loderò.” (Salmo 57:6-7 LND)
Avete visto? Davide parla della sua situazione, ma sceglie di cantare a Dio e di lodarLo. Era una scelta. Infatti, notate cosa dice poi, nel v8.
“8 Risvegliati, o spirito mio; risvegliati, salterio e cetra; io risveglierò l’alba.” (Salmo 57:8 LND)
Davide predica al suo spirito, cioè alla sua anima, e dice: “Risvegliati!”.
Da questo cosa capiamo? Com’era lo spirito di Davide? Il suo spirito era addormentato. Non si sentiva di lodare Dio. Non si sentiva di glorificare Dio. Ma Davide ha SCELTO di NON seguire i suoi sentimenti. PREDICAVA al suo spirito, alla sua anima. Non si lasciava andare a quello che era comodo per la sua anima. Si sforzava, si spingeva, sceglieva di lodare Dio.
E va avanti anche negli ultimi versetti, da 9 a 11. Ve li leggo.
“9 Ti celebrerò fra i popoli, o Signore, canterò le tue lodi fra le nazioni, 10 perché grande fino al cielo è la tua benignità, e la tua verità fino alle nuvole. 11 Sii innalzato al di sopra dei cieli, o DIO; risplenda la tua gloria su tutta la terra.” (Salmo 57:9-11 LND)
Davide ha SCELTO di lodare Dio, che vuol dire, dichiarare motivi specifici per cui lodava Dio. Si è spinto a lodare Dio, di cuore. Che esempio per noi!
Fratelli e sorelle, spesso, quando ci troviamo in mezzo ad una prova, anche pesante, non lodiamo e non ringraziamo Dio. E per questo stiamo male. La nostra carne non vuole lodare e ringraziare. La nostra carne vuole gridare disperata a Dio, chiedendo aiuto. Oppure, ci induriamo, credendo di meritare di meglio da Dio. Oppure ancora, ci buttiamo a cercare di risolvere noi la situazione in cui ci troviamo, invece di confidare in Dio.
Oh che possiamo essere sempre più come Davide che, in mezzo ad una prova pesantissima, sceglieva di lodare Dio, e predicava alla sua anima e si spingeva a celebrare e a lodare Dio!
Applichiamo a noi
Allora, fratelli e sorelle, come possiamo applicare a noi quello che abbiamo visto in questo Salmo?
Davide si trovava in mezzo ad una prova molto pesante. Ma Davide ha affrontato questa prova aggrappandosi a Dio, con fede. Si aggrappava alle verità di Dio, e sceglieva di lodare Dio, per chi è. Davide predicava alla sua anima, e si sforzava di lodare Dio, anche se non se la sentiva, anche se il suo cuore sembrava addormentato.
Allora, ti chiedo: quando Dio manda prove nella tua vita, come le affronti?
Davide aveva nemici in carne ed ossa, persone che lo odiavano, lo tradivano e cercavano di ucciderlo. Ma, piuttosto di disperarsi, gridava a Dio avendo fede, sapendo che Dio lo avrebbe protetto. E si aggrappava alle verità di chi è Dio, che Lui è sovrano e onnipotente, e si aggrappava al cuore di Dio per lui. Davide si rifugiava in Dio, non a parole, ma con i fatti.
La chiave è che Davide aveva fede in Dio in mezzo alla sua prova, anche se non capiva quello che Dio stava facendo. E Davide SCEGLIEVA di lodare Dio.
Allora, quando ti trovi tu in mezzo alle prove, o in mezzo al combattimento contro il tuo peccato, o ti trovi attaccato da pensieri falsi, come agisci?
Segui l’esempio di Davide! Guarda a Dio con fede, aggrappati alle Sue promesse. Scegli di lodare Dio, anche se non te la senti. Non dare spazio alla tua carne che vuole disperarsi, o essere arrabbiata con Dio, o che vuole cercare di risolvere il problema con le proprie forze. Non smettere di combattere, credendo la menzogna che sia tutto inutile. Piuttosto, alza gli occhi, guarda a Dio, fidati di quello che Lui ti dichiara, e aggrappati alle verità. E loda Dio, celebra Dio, perché Lui ne è degno, anche quando ti trovi in mezzo alle prove più grandi e pesanti.
Serve prepararci per tempo
Però, c’è un problema.
Pensate con me ad un soldato che va in guerra. Verrà mandato in prima linea, a combattere contro il nemico, lì dove la battaglia è più feroce. Quel soldato può imparare sul campo di battaglia, quando arriva, come si fa ad usare il fucile, o come deve muoversi per non essere ucciso dal fuoco nemico? Può arrivare sul posto della battaglia, e cercare di imparare a combattere mentre il nemico gli spara contro? È possibile? Cosa succede se cerca di imparare lì, sul momento, quello che i suoi compagni hanno imparato in mesi di addestramento? Sicuramente morirà. Non può imparare ad usare le sue armi mentre si trova in mezzo alla battaglia. Deve prepararsi prima. Deve fare tante esercitazioni prima. Solo così sarà pronto per la battaglia più dura. Solo così potrà combattere per la sua nazione.
Se ci pensate, lo stesso principio vale anche per noi, quando affrontiamo le prove. Per poter rispondere alle grandi prove con fede, guardando a Dio, aggrappandoci alle verità di Dio e lodando Dio, per poter rispondere così dobbiamo vivere così giorno per giorno. Le piccole prove quotidiane sono il nostro addestramento per le grandi battaglie. Il modo in cui tu vivi le tue piccole prove quotidiane determina come vivrai le grandi prove che arrivano meno spesso nella vita.
Se tu ti agiti, o ti disperi, o togli gli occhi da Dio, se non ti aggrappi a Dio con fede nelle piccole prove, non lo farai neanche nelle grandi prove. È impossibile. Al contrario, invece, se tu ti alleni con le piccole prove, e impari ad avere fede e a guardare a Dio nelle piccole prove, potrai avere fede e guardare a Dio anche nelle grandi prove.
Davide, un esempio per noi
Allora, oggi, in questo Salmo abbiamo visto un forte esempio di come affrontare bene le prove che Dio ci manda. Davide è un esempio per noi. Seguiamo l’esempio di Davide, già oggi.
Viviamo OGGI, tenendo in mente le verità di Dio. Viviamo OGGI avendo fede. Fidandoci di Dio nelle piccole prove quotidiane. Scegliamo OGGI di lodare Dio per chi è, non in base a come ci sentiamo o a come vanno le circostanze, ma solo perché Dio ne è degno. E così saremo pronti.
Allo stesso modo, combattiamo oggi i peccati che Dio ci mostra. Confessiamo e abbandoniamo i peccati che vediamo oggi. E combattiamo oggi i pensieri falsi che ci arrivano illuminandoli con la verità di Dio. Così saremo pronti per i grandi combattimenti contro i nostri peccati, quelli più radicati e profondi, i peccati di carattere. E così saremo allenati e pronti per combattere i pensieri falsi, anche quando ci assillano da ogni lato.
Fratelli, i momenti di “calma” nella vita cristiana non sono per abbassare la guardia. Hai mai pensato: “è un periodo normale” o “è un periodo tranquillo”? Non sprechiamo questi periodi di calma! Non abbassiamo la guardia! Questi sono periodi che Dio ci dà per addestrarci per la battaglia più dura. Allora, addestriamoci, con l’aiuto di Dio, per essere pronti per quando i nemici ci attaccano e il combattimento diventa più duro.
E grazie a Dio non siamo soli nella battaglia, il nostro comandante è con noi.