Carissimi, vi dico qualcosa che già conoscete molto bene! Siamo bisognosi dell'aiuto di Dio. A volte, quando le cose vanno bene, dimentichiamo quanto siamo bisognosi. Però quando arrivano delle difficoltà, di nuovo ricordiamo quanto ci serve l'aiuto di Dio.
Qual è il mezzo che Dio ha stabilito per noi per ottenere il suo aiuto?
Il mezzo che abbiamo per presentare i nostri bisogni a Dio per ottenere aiuto e soccorso è la preghiera. Dio vuole che siamo un popolo che prega.
Quando consideriamo la maestà e la gloria di Dio, comprendiamo che la preghiera è incredibile, pensando al fatto che Dio ascolta un uomo peccatore!
In tutto il mondo, in tutto la storia, gli uomini hanno pregato. Però, non sempre la preghiera viene esaudita. Infatti, spesso la preghiera non viene esaudita da Dio. Come mai?
Dio non accetta qualsiasi preghiera, e non accetta la preghiera da parte di chiunque. Dobbiamo pregare per mezzo di Gesù Cristo, e dobbiamo pregare nel modo che Dio ha stabilito. Quando preghiamo così, Dio apre i cieli, e opera potentemente nella nostra vita.
Per aiutarci a sapere come pregare, Dio ci dà tanti esempi di preghiere nella Bibbia. Spesso riempiamo la nostra mente con tante cose che non ci giovano a nulla. Invece, se studiamo le preghiere della Bibbia, queste ci porteranno grandi benefici.
Perciò oggi, essendo un popolo bisognoso, vogliamo studiare una preghiera ricca che ci mostra come pregare in modo da ricevere delle risposte da parte di Dio. Questa è la preghiera di Salomone, in 1Re 8, che egli pregò quando stava dedicando il Tempio. Dal tempo di Mosè fino al tempo di Salomone, quasi 500 anni, l'Arca di Dio era stata posta nel tabernacolo che Mosè aveva fatto costruire, sotto ordine di Dio. Poi Dio permise a Salomone di costruire il Tempio come struttura permanente per l'adorazione di Dio e per fare i sacrifici.
Il giorno che il Tempio fu dedicato, Salomone radunò alla sua presenza a Gerusalemme gli anziani d’Israele e tutti i capi delle tribù, i principi delle famiglie dei figli d’Israele, e poi, davanti all’arca immolarono una tale quantità di pecore e buoi che non si potevano né contare né calcolare. Poi i sacerdoti portarono l’arca del patto dell’Eterno al suo posto, nel santuario del tempio, nel luogo santissimo sotto le ali dei cherubini.
Dopo avere benedetto il popolo, Salomone fece una preghiera che Dio ha deciso di lasciare nella Bibbia come modello per noi. Quindi, leggiamo e consideriamo questa preghiera, che troviamo in 1Re 8 dal versetto 22 in avanti, per capire meglio come dobbiamo pregare, in modo da avere le risposte giuste da parte di Dio.
La preghiera
Salomone inizia questa preghiera come dovremmo iniziare le nostre preghiere, guardando cioè a Dio. Però, non solo mette Dio al centro della preghiera all'inizio della sua preghiera, ma Salomone mette Dio al centro della sua preghiera in tutta la sua preghiera.
Troppo spesso, Dio non è al centro delle nostre preghiere. Piuttosto mettiamo le nostre richieste al centro delle nostre preghiere. Spesso, focalizziamo sulla richiesta, non su Dio. Salomone non fece così.
Mentre studiamo questa preghiera, notate che Salomone tiene Dio veramente al centro di tutta la sua preghiera. Ora, leggo 1Re 8:22-24.
22 Poi Salomone si pose davanti all’altare dell’Eterno di fronte a tutta l’assemblea d’Israele, stese le mani verso il cielo 23 e disse: "O Eterno, DIO d’Israele, non c’è alcun DIO simile a te né lassù nel cielo né quaggiù in terra! Tu mantieni il patto e usi misericordia con i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore. 24 Tu hai mantenuto nei confronti del tuo servo Davide, mio padre, ciò che gli avevi promesso; sì, oggi hai compiuto con la tua mano ciò che avevi promesso con la tua bocca.
Salomone inizia questa sua preghiera lodando Dio per la Sua maestà e per altri suoi attributi. Dichiara che solo Dio è Dio in cielo e in terra! Quanto è importante che ricordiamo che stiamo pregando a Dio, e non ad un uomo!
Poi Salomone parla della fedeltà di Dio, con le parole “tu mantieni il patto”, che è un riferimento al fatto che Dio mantiene fedelmente il patto che aveva stabilito con Mosè. Dio mantiene sempre il suo patto. Infatti, è proprio il fatto che Dio mantiene sempre il suo patto che ci dà fiducia nel presentarci a Dio. Se Dio non dovesse mantenere il suo patto, non avremmo mai la certezza di poter essere accolti da Lui. Però, il fatto che Dio mantiene il patto che ha stabilito significa che possiamo avere fiducia quando ci presentiamo a Dio secondo il suo patto.
Chi è in Cristo Gesù è legato a Dio per mezzo del patto che c'è in Cristo Gesù. Visto che Dio è totalmente fedele nel mantenere il suo patto, abbiamo libero accesso al trono di Dio per mezzo di Gesù Cristo.
Quanto è importante che ringraziamo Dio profondamente per il fatto che Egli mantiene il suo patto! Tu che sei credente: la tua vita dipende dal tuo patto con Dio in Cristo, come anche la tua pace con Dio, la tua viva speranza è fondata sul patto che tu hai con Dio in Gesù Cristo.
Nella preghiera di Salomone, egli dichiara anche la misericordia di Dio, che Egli usa verso coloro che camminano davanti a Lui con tutto il loro cuore. Già qui vediamo un aspetto fondamentale di questa preghiera che dovremmo imitare nelle nostre preghiere. Ripetutamente Salomone parla del fatto che la cura e le promesse di Dio sono limitate a coloro che hanno vera fede in Dio, e che camminano davanti a Dio con tutto il loro cuore. Tante persone pregano sperando che Dio risponderà, ma non hanno vera fede in Dio, e perciò non camminano davanti a Lui con tutto il loro cuore. Vogliono l'aiuto di Dio per poter avere una vita più bella e con meno problemi, ma non camminano per fede davanti a Dio con tutto il loro cuore. Pregare così è disprezzare Dio. Salomone non fa così, egli prega per chi cammina per fede.
Comunque, verso coloro che hanno vera fede in Dio, una fede cioè che produce un cuore che ci fa camminare davanti a Lui con tutto il cuore, Dio usa grande misericordia. Cioè, abbiamo tutti peccato, e non meritiamo alcun bene da Dio. Tutto il bene che riceviamo è dovuto alla misericordia di Dio! Salomone lo sapeva molto bene, e perciò, inizia la sua preghiera dichiarando che Dio usa grande misericordia.
Tu, quando preghi sei molto cosciente del fatto che non meriti alcun bene da Dio? Tieni presente nei tuoi pensieri che anche se Dio ti dà molto meno di quello che vorresti comunque ti sta trattando con misericordia, e non in base a quello che meriteresti? Quanto è importante ricordare che dipendiamo dalla misericordia di Dio!
Nel versetto 24, Salomone di nuovo parla della fedeltà di Dio, e così dà gloria a Dio. Anche noi dovremmo parlare della fedeltà di Dio nelle nostre preghiere, e non solo fare un elenco di ciò di cui abbiamo bisogno. La preghiera serve per dare gloria a Dio, e non solo per chiedere il suo aiuto.
Allora, seguiamo l'esempio di Salomone, che inizia la sua preghiera ricordando la fedeltà di Dio, e la divinità di Dio, ricordando la misericordia di Dio per coloro che hanno fede in Lui, e ricordando che Dio è fedele a mantenere il suo patto. Preghiamo anche noi così.
v.25-26 richiesta
Ora, avendo riconosciuto la divinità, la misericordia e la fedeltà di Dio, Salomone inizia a presentare le sue richieste. Notate che Salomone chiede a Dio di mantenere quello che aveva già promesso. Leggo i versetti 25-26.
25 Ora dunque, o Eterno, DIO d’Israele, mantieni al tuo servo Davide mio padre ciò che gli hai promesso, dicendo: "A te non mancherà mai alcuno che sieda davanti a me sul trono d’Israele, purché i tuoi figli veglino sulla loro condotta e camminino davanti a me come hai camminato tu. 26 Ora dunque ti prego, o DIO d’Israele, si adempia la parola che hai detto al tuo servo Davide mio padre!
Salomone chiede a Dio di mantenere la promessa che aveva fatto a Davide. Secondo questa promessa, Dio avrebbe fatto sì che rimanesse sul trono di Davide un suo discendente, purché quei discendenti vegliassero sulla loro condotta e camminassero davanti a Dio come Davide aveva camminato. Salomone chiede che questa parola sia adempiuta. Notate che anche qua, come abbiamo già visto nei primi versetti, Salomone fa una richiesta condizionata all'ubbidienza e alla fede di questi discendenti, cioè solamente qualora essi avessero camminato come aveva camminato Davide.
Quando tu preghi, preghi chiedendo che Dio ti risponda solamente se tu cammini fedelmente e in ubbidienza a Dio? Troppo spesso preghiamo volendo solamente che Dio ci conceda ciò che desideriamo. Non vogliamo che Dio ci risponda solamente quando camminiamo per fede e in ubbidienza. Però se preghiamo così, non stiamo pregando veramente nel nome di Gesù. Non stiamo pregando secondo la volontà di Dio. Perciò, anche qua, Salomone è un esempio per noi di come pregare.
Andiamo avanti, e vedremo altri aspetti di come pregare in modo da dare gloria a Dio.
vv.27-29 Chiede grazia
Nei versetti 27-29, vediamo che Salomone chiede grazia da Dio, in altre parole riconosce pienamente che non merita quello che chiede, e perciò chiede che Dio agisca con grazia. Anche noi dobbiamo sempre pregare così. Leggo i versetti 27-29.
27 Ma è proprio vero che DIO abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti; tanto meno questo tempio che io ho costruito! 28 Nondimeno, o Eterno, DIO mio, presta attenzione alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, ascoltando il grido e la preghiera che il tuo servo innalza oggi davanti a te. 29 I tuoi occhi siano rivolti notte e giorno verso questo tempio, verso il luogo di cui hai detto: "lì sarà il mio nome," per ascoltare la preghiera che il tuo servo farà rivolto a questo luogo!
Qua, Salomone dà ancora gloria a Dio, parlando di quanto Egli sia maestoso e glorioso, tanto che i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerlo. Nonostante che Salomone stesse dedicando il tempio, un tempio che umanamente parlando era molto maestoso, egli riconosceva pubblicamente che la gloria di Dio è infinitamente troppo grande da limitarlo dentro un edificio fatto da mano d'uomo.
Salomone dichiara questo, per chiedere che, nonostante che Dio sia così immenso e glorioso, Egli voglia ascoltare la sua preghiera. In altre parole, Salomone sta dichiarando che sa di non meritare l'ascolto di Dio, sa che non merita quello che sta chiedendo, perché Dio è troppo glorioso, ma prega Dio di ascoltarlo comunque. In altre parole, Salomone sta chiedendo la grazia. Egli sa che può ottenere ciò che chiede solamente per grazia. Anche noi dobbiamo riconoscere la gloria di Dio nelle nostre preghiere, e riconoscere che è una grazia se Egli ci ascolta e ci risponde.
Quello che Salomone chiede è che Dio possa concedergli di ascoltare le preghiere che lui farà rivolto al tempio. Tenete in mente che il pregare rivolto al tempio implicava pregare con fede, guardando a Dio.
vv.30-32 ascolta e perdona
Nei versetti 30-32, Salomone allarga la sua richiesta, pregando non non solo per se stesso, ma per tutto il popolo d'Israele, per gli altri. Vediamo questo stesso principio anche nella preghiera del Padre Nostro, in cui Gesù ci insegna a pregare non “io”, ma “noi”. Leggo i vv.30-32
30 Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele quando pregheranno rivolti a questo luogo. ascolta dal luogo della dimora nei cieli; ascolta e perdona. 31 Se uno pecca contro il suo prossimo e, perché costretto a giurare, viene a giurare davanti al tuo altare in questo tempio, 32 tu ascolta dal cielo, intervieni e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole facendo ricadere sul suo capo la sua condotta e dichiara giusto l’innocente col rendergli secondo la sua giustizia.
Notate che Salomone prega con umiltà, presentandosi come servo di Dio, supplicando, che implica una posizione di umiltà. Che cosa chiede a Dio? Gli chiede di ascoltare e perdonare. Anche questa sua richiesta dimostra la sua umiltà. Riconosce la gravità del peccato, e desidera il perdono. Chiede a Dio di agire con giustizia. Anche in questo, riconosce che la vera giustizia arriva da Dio.
Anche qua, ognuno dovrebbe chiedersi: io focalizzo solo su me stesso, o prego anche per gli altri? Io mi presento umilmente davanti a Dio, riconoscendo il mio bisogno di perdono? Impariamo da Salomone.
vv.33,34 Chiede perdono per chi si ravvede
Salomone continua la sua preghiera nei versetti 33 e 34, e parla di un tempo in cui Israele sarà sconfitto davanti al nemico come disciplina da Dio. Salomone riconosce la tendenza dell'uomo di peccare, e riconosce la giustizia di Dio nel punirlo in questi casi. Quanto spesso noi abbiamo la tendenza di lamentarci quando le cose vanno male, anziché riconoscere il nostro peccato! In queste versetti, notate che Salomone chiede perdono per il popolo, ma solamente se il popolo si ravvede veramente e torna a Dio. Leggo i versetti 33 e 34.
33 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto davanti al nemico perché ha peccato contro di te, se torna a te e loda il tuo nome, se ti prega e ti supplica in questo tempio, 34 tu ascolta dal cielo e perdona il peccato del tuo popolo Israele, e fallo tornare nel paese che hai dato ai suoi padri.
Prima di tutto, notate che Salomone dà per scontato che il popolo di Dio peccherà, e che saranno disciplinati duramente per il loro peccato. Riconosce la colpa del popolo di Dio, riconosce che il male che succederà sarà un risultato del loro peccato. Quanto facilmente ci lamentiamo del male che ci succede, come se meritassimo il bene, quando in realtà ogni bene che riceviamo è una grazia! Notate anche che Salomone chiede perdono per il popolo, ma solamente se il popolo si ravvede e torna veramente a Dio.
È importante che noi non chiediamo, né per noi stessi né per gli altri, delle benedizioni se non abbiamo un cuore ravveduto. Se qualcuno cammina nel peccato, è inutile ed è sbagliato chiedere le benedizioni di Dio per quella persona. Piuttosto dobbiamo chiedere che ci sia vero ravvedimento, e solo allora che Dio perdonerà e benedirà di nuovo.
vv.35,36 riconosce la giustizia della disciplina severa
Continuando nella preghiera, Salomone dichiara che la dura disciplina di Dio è giusta, perché è dovuta al peccato del popolo contro Dio. La richiesta di Salomone non è semplicemente che Dio tolga la disciplina, ma piuttosto che, solo se le persone si convertono dal loro peccato e ritornano veramente a Dio, e lodano Dio, allora che Dio ascolti e perdoni loro. Inoltre, Salomone chiede che se le persone arrivano al vero ravvedimento, che Dio non solo perdoni ma insegni loro la buona strada per la quale devono camminare. E poi chiede che Dio mandi la pioggia sulla terra, ovvero che Dio ritorni a benedire il popolo. Leggo i versetti 35 e 36.
35 quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se lodano il tuo nome e si convertono dal loro peccato perché li hai afflitti, 36 tu ascolta dal cielo, perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele, insegnando loro la buona strada per la quale devono camminare, e manda la pioggia sulla terra che hai dato in eredità al tuo popolo.
Anche in questo, seguiamo l'esempio di Salomone. Non chiedete a Dio di togliervi il male, chiedete che possiamo camminare in santità, e poi che Dio ci curi.
vv.37-40 supplica Dio se c'è vero ravvedimento
Nei versetti 37-40, Salomone continua a pregare nello stesso modo, parlando di quanto terribile sarà la disciplina di Dio sul popolo d'Israele. Prima di considerare questi versetti, ricordate l'occasione quando Salomone pregò queste cose. Era una giornata di grande celebrazione! Finalmente, dopo secoli, il popolo d'Israele aveva un tempio, un tempio glorioso. Era uno dei momenti più alti in tutta la storia della vita religiosa del popolo d'Israele.
Nonostante questo, in questa sua preghiera pubblica Salomone sta elencando la terribile disciplina che Dio manderà sul popolo d'Israele nel futuro. Di solito, in un giorno così solenne si parla solo delle cose belle. Salomone invece stava parlando delle cose brutte, per mettere in evidenza quanto Dio sia Santo, e quanto il peccato sia una grave offesa contro di Lui! E perciò, più volte dichiara quanto Dio è giusto quando manda una dura disciplina sul suo popolo.
Leggiamo i versetti 37-40 e notiamo quello che Salomone chiede a Dio, e in base a quale condizione fa questa richiesta.
37 Quando nel paese vi sarà carestia o peste, ruggine o carbonchio, invasione di locuste o di bruchi, quando il nemico assedierà il tuo popolo nel paese delle sue città, quando scoppierà una calamità o un’epidemia qualsiasi, 38 ogni preghiera, ogni supplica che ti sarà rivolta da qualsiasi individuo o dall’intero tuo popolo Israele, quando ciascuno ha riconosciuto la piaga del proprio cuore e ha steso le mani verso questo tempio, 39 tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, e perdona, intervieni e rendi a ciascuno secondo la sua condotta, tu che conosci il cuore di ognuno; (tu solo infatti conosci il cuore di tutti i figli degli uomini), 40 affinché essi ti temano per tutto il tempo che vivranno nel paese che hai dato ai nostri padri.
Notate che Salomone chiede l'aiuto di Dio in mezzo alla dura disciplina che ci sarà, ma solo quando ciascuno avrà riconosciuto la piaga del proprio cuore e sarà tornato a Dio. Salomone chiede il perdono solo quando le persone arriveranno a quel punto. Notate: anche qua egli glorifica Dio, riconoscendo che solo Dio conosce il cuore di tutti i figli degli uomini. È importante che durante le nostre preghiere, ci fermiamo spesso a riconoscere la divinità di Dio.
Notate nel versetto 40 lo scopo per cui sta chiedendo l'intervento di Dio. Leggo ancora il versetto 40.
"affinché essi ti temano per tutto il tempo che vivranno nel paese che hai dato ai nostri padri."
Salomone chiede perdono per chi si ravvede, affinché queste persone possano temere Dio. La preghiera che Dio gradisce è quella preghiera in cui uno desidera avere un santo timore di Dio.
Quando tu preghi, la tua preghiera ha come scopo che tu possa conoscere e temere Dio di più? Oppure, tu preghi solamente per stare meglio nelle difficoltà? La preghiera che Dio gradisce è quella preghiera in cui uno desidera camminare di più nella via del Signore, e vuole avere benedizioni per quello scopo. Quella è la preghiera che Dio gradisce, e a cui Dio risponderà!
vv.41-43 desiderio che Dio sia glorificato nel mondo
Nel prossimi versetti, vediamo che Salomone desidera che Dio sia glorificato e conosciuto in tutto il mondo. Chi ha un vero cuore per Dio desidererà la gloria di Dio. Leggiamo i versetti 41 a 43.
41 Anche lo straniero, che non appartiene al tuo popolo Israele, quando verrà da un paese lontano a motivo del tuo nome, 42 (perché si sentirà parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio disteso) quando verrà a pregarti rivolto a questo tempio, 43 tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, e concedi allo straniero tutto ciò che ti domanda, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo Israele e sappiano che il tuo nome è invocato su questo tempio che io ho costruito.
Per i Giudei di quel tempo sembrava inconcepibile che Dio avrebbe salvato altre persone. Ma dal principio il piano di Dio è sempre stato quello di salvarSi un popolo composto da persone da tutto il mondo. Ad Abrahamo aveva detto che in lui, ovvero tramite un suo discendente, tutte le famiglie della terra sarebbero state benedette. Questa è una promessa di salvezza tramite Gesù Cristo per persone da ogni tribù e lingua e popolo. Eppure molti dei Giudei non lo avevano capito. Però Salomone lo capiva, e perciò questa preghiera da parte di Salomone è una dichiarazione che Dio è il Salvatore del mondo. Salomone desiderava che tutti i popoli della terra conoscessero il nome di Dio per temerlo. Voleva che Dio fosse glorificato in tutto il mondo.
Tristemente, spesso le nostre preghiere sono piccole preghiere, focalizzate sui nostri problemi e sui nostri bisogni. La preghiera di Salomone invece è una preghiera per grandi cose, ed è un esempio per noi. Se preghiamo piccole preghiere, i nostri problemi sembreranno grandi.
Impariamo da Salomone ad alzare i nostri occhi, per chiedere grandi cose a Dio, cose che vanno molto oltre alle nostre circostanze. Allora avremo una vita che vale molto di più.
vv.44-45 come avere risposte da Dio
Anche nel versetto 44 e 45, Salomone chiede a Dio di operare per dare vittoria al popolo di Dio. Però, come le altre volte, Salomone chiede di ottenere vittoria solamente se il popolo starà veramente seguendo Dio. Leggo queste versetti:
44 Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro il suo nemico, seguendo la via per cui l’hai mandato, se pregano l’Eterno rivolti verso la città da te scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 45 ascolta dal cielo la loro preghiera e la loro supplica e sostieni la loro causa.
Anche qua, la lezione per noi è di non chiedere solamente che possiamo star bene, ma chiediamo piuttosto che possiamo veramente seguire Dio per fede, e così ricevere le sue benedizioni.
vv.46-51 quando il popolo di Dio pecca
Andando avanti, ricordiamo che Salomone fece questa preghiera durante la dedicazione del tempio, in una giornata di grandi gioie, in cui i Giudei stavano gioendo per il fatto di essere il popolo di Dio. Stavano onorando Dio con grande celebrazione e sacrifici. In mezzo a questa celebrazione, in questa preghiera Salomone riconosce ripetutamente la tendenza del popolo di peccare, e quanto Dio è giusto quando manda la sua durissima disciplina. Nei versetti da 46 a 51, Salomone parla di un tempo in cui il popolo sarà soggetto ad una durissima disciplina da parte di Dio. Però, non chiede semplicemente che siano salvati da quella disciplina, piuttosto chiede che se e quando si saranno ravveduti veramente e saranno tornati a Dio possano essere perdonati. Chiede a Dio perdono, compassione e misericordia, quando il popolo si sarà ravveduto, ricordando a Dio che è il Suo popolo, scelto da Lui. Leggiamo queste versetti:
46 Quando peccheranno contro di te (perché non c’è alcun uomo che non pecchi) e tu, adirato contro di loro, li abbandonerai in balìa del nemico e saranno deportati nel paese del nemico lontano o vicino, 47 se nel paese in cui sono stati deportati rientrano in sé, se tornano a te e ti supplicano nel paese di quelli che li hanno portati in prigionia e dicono: "abbiamo peccato, abbiamo agito iniquamente, abbiamo fatto del male," 48 se tornano a te con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima nel paese dei loro nemici che li hanno deportati e ti pregano rivolti al loro paese che tu hai dato ai loro padri, alla città che tu hai scelto e al tempio che io ho costruito al tuo nome, 49 tu ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e sostieni la loro causa, 50 e perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te tutte le trasgressioni che ha commesso contro di te e fa’ che trovino compassione presso coloro che li hanno deportati, affinché questi usino misericordia con loro, 51 (perché essi sono il tuo popolo e la tua eredità, coloro che hai fatto uscire dall’Egitto, da una fornace di ferro).
Parlando della dura disciplina in cui si troveranno quando peccheranno contro Dio, nel versetto 47 Salomone prega che se tornano a Dio, riconoscendo veramente il loro peccato, se tornano a Dio con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima, allora che Dio li ascolti.
Se tornano a Dio, Salomone chiede a Dio di ascoltarli e di sostenerli e di perdonarli, e di avere compassione e misericordia di loro.
Quando tu preghi, preghi così? Tieni conto della santità di Dio, e della gravità del tuo peccato? Le tue richieste sono sempre condizionate all'ubbidienza a Dio? Se tu vuoi essere esaudito, è importante che anche tu preghi nel modo che Dio ci insegna con questa preghiera di Salomone.
vv.52-53 Chiede tutto in base al patto
Negli ultimi versetti di questa preghiera impariamo una lezione estremamente importante, cioè, che tutto ciò che chiediamo a Dio, lo dobbiamo chiedere in base al patto con Dio. Salomone faceva parte del patto con Dio che Dio stesso aveva stabilito con Mosè sul Monte Sinai. Leggiamo questi ultimi versetti, e poi consideriamo il fatto che il nostro privilegio di pregare è fondato sul patto che abbiamo con Dio in Cristo Gesù.
52 Siano aperti i tuoi occhi alla supplica del tuo servo e alla supplica del tuo popolo Israele, per esaudirli in tutto ciò che ti chiedono, 53 perché tu li hai appartati da tutti i popoli della terra per essere la tua eredità, secondo quanto hai dichiarato per mezzo del tuo servo Mosè, quando facesti uscire dall’Egitto i nostri padri, o Signore, o Eterno!".”
Qua alla fine di questa preghiera, nel versetto 52 Salomone chiede che Dio abbia occhi aperti alle suppliche del suo popolo. Poi, nel versetto 53 dichiara il motivo per cui fa questa richiesta a Dio: perché Dio aveva appartato questo popolo da tutti i popoli della terra per essere la sua eredità, come Dio aveva dichiarato a Mosè. In altre parole, Salomone osava chiedere queste cose a Dio perché Dio aveva scelto il popolo d'Israele come il suo popolo! Dio aveva stabilito un patto con loro.
Quanto è importante capire e anche ricordare che l'uomo peccatore è ostacolato da Dio a causa dei suoi peccati, e non ha la libertà di entrare nella presenza di Dio con le sue richieste! E perciò, tante persone pregano, senza capire che le loro preghiere non vengono ascoltate da Dio.
Quello che ci apre la porta al trono di Dio è il fatto di essere accluso nel patto che Dio ha stabilito con il suo popolo! Nell'Antico Testamento, quel patto era il patto stabilito con Mosè sul Monte Sinai.
Nel Nuovo Testamento Gesù Cristo è venuto per stabilire un nuovo patto fra l'uomo e Dio, patto fatto con il suo sacrificio sulla croce. Chi entra a far parte di questo patto ha libero accesso a Dio, e quindi ha il privilegio di pregare a Dio sapendo che sarà ascoltato per mezzo di Gesù Cristo.
Quando preghiamo, dobbiamo ricordare che il nostro accesso a Dio è solo per mezzo di Cristo Gesù. Non c'è altro mezzo. Gesù è l'unico mediatore fra Dio e gli uomini, e solo nel nome di Gesù Cristo, ovvero per i meriti di Gesù Cristo Dio ci ascolta e ci risponde.
Quindi
Prego che possiamo imparare da questa preghiera come pregare in modo che onori Dio, secondo la volontà di Dio, affinché Dio ci risponderà. In realtà, questa preghiera è simile nel contenuto al Padre Nostro. Dà gloria a Dio, e non pretende nulla da Dio. Chiede grazia.
A ciascuno dico: valuta le tue preghiere. Impara a pregare così, dando gloria a Dio, chiedendo in base ad un cammino di fede e ubbidienza. Allora le tue preghiere saranno esaudite. Grazie a Dio.