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L'origine peccaminosa del Figlio di Davide

filename: 09-12-01.07i.odt di John Piper, adattato da Marco deFelice per domenica 30-settembre-2007 cmd parole chiave: re, fedeltà di Dio, piano immutabile di Dio, amore di Dio per il Suo nome.

Per capire la grandezza della nostra salvezza, per capire la profondità della grazia, per capire che non abbiamo alcun merito nostro, dobbiamo capire che la salvezza non è dovuta in alcun modo alla bontà dell'uomo, ma solamente alla sovrana scelta di Dio.

Oggi, vogliamo considerare un brano delle Scritture, per riconoscere una verità che troviamo anche in tanti altri brani, cioè, che il fatto che la nazione di Israele ebbe un re fu una conseguenza del loro peccato. E' incredibile la profondità del peccato dei Giudei di aver detto al loro Creatore e Redentore, Dio, “Vogliamo essere come le altre nazioni. Non vogliamo che Tu sia il nostro re! Vogliamo un re umano!”

Questo fu un peccato veramente terribile. In 1Samuele 12:17, leggiamo:

il male che avete fatto chiedendo per voi un re è grande agli occhi dell’Eterno".” (1Sam 12:17 LND)

Nonostante che per Israele l'aver chiesto un re fu un grave peccato e un'offesa a Dio, dobbiamo capire che se i Giudei non avessero avuto un re, Gesù Cristo non sarebbe venuto nel ruolo di Re di Israele, di Figlio di Davide e di Re dei re per noi!

Eppure, quando consideriamo tutto questo, è importante capire che la decisione da parte di Dio di avere Gesù come Re di Israele e del mondo non è stata causata da un cambiamento nei pensieri di Dio. Non è stata una reazione non programmata da parte di Dio al peccato di Israele, ma è sempre stata, fin dal principio, una parte del piano di Dio.

Prima di considerare questo aspetto del piano eterno ed immutabile di Dio, leggiamo 1Samuele 12:1-25.

1 Allora Samuele disse a tutto Israele: "Ecco, io vi ho dato ascolto in tutto ciò che mi avete detto e ho costituito un re a su di voi. 2 Ed ora, ecco il re che andrà davanti a voi. Io sono ormai vecchio e canuto, e i miei figli sono tra voi; io sono andato davanti a voi dalla mia giovinezza fino a questo giorno. 3 Eccomi, testimoniate contro di me davanti all’Eterno e davanti al suo unto: A chi ho preso il bue? A chi ho preso l’asino? Chi ho defraudato? Chi ho oppresso? Dalle mani di chi ho accettato alcun regalo che mi abbia accecato gli occhi? Io ve lo restituirò". 4 Essi risposero: "Tu non ci hai defraudato, non ci hai oppresso e non hai preso nulla dalle mani di alcuno". 5 Egli disse loro: "L’Eterno è testimone contro di voi e il suo unto è testimone in questo giorno, che non avete trovato nulla nelle mie mani". Essi risposero: "Si, è testimone!". 6 Allora Samuele disse al popolo: "è l’Eterno che ha stabilito Mosè e Aaronne, e ha fatto uscire i vostri padri dal paese d’Egitto. 7 Or dunque presentatevi, perché possa davanti all’Eterno mettere in evidenza con voi tutte le opere giuste che l’Eterno ha compiuto per voi e per i vostri padri. 8 Dopo che Giacobbe andò in Egitto, e i vostri padri gridarono all’Eterno l’Eterno mandò Mosè ed Aaronne, che fecero uscire i vostri padri dall’Egitto e li fecero abitare in questo luogo 9 Ma essi dimenticarono l’Eterno, il loro DIO, ed egli li vendette nelle mani di Sisera, capo dell’esercito di Hatsor, e In potere dei Filistei e del re di Moab, i quali mossero loro guerra. 10 Allora gridarono all’Eterno e dissero: "Abbiamo peccato, perché abbiamo abbandonato l’Eterno e abbiamo servito i Baal e le Ashtaroth, ma ora liberaci dalle mani dei nostri nemici e serviremo te". 11 Così l’Eterno mandò Jerubbaal, Bedan, Jefte e Samuele, e vi liberò dalle mani dei vostri nemici tutt’intorno e viveste al sicuro. 12 Ma quando vedeste che Nahash, re dei figli di Ammon, muoveva contro di voi, mi diceste: "No, un re deve regnare su di noi," mentre l’Eterno il vostro DIO, era il vostro re. 13 Or dunque, ecco il re che avete scelto e che avete chiesto; ecco, l’Eterno ha costituito un re su di voi. 14 Se temete l’Eterno, lo servite e date ascolto alla sua voce, e non vi ribellate al comandamento dell’Eterno, allora voi e il re che regna su di voi seguirete l’Eterno, il vostro DIO. 15 Ma se non date ascolto alla voce dell’Eterno e vi ribellate al comandamento dell’Eterno, allora la mano dell’Eterno sarà contro di voi, come fu contro i vostri padri. 16 Perciò ora fermatevi e guardate questa cosa grande che l’Eterno farà davanti ai vostri occhi. 17 Non è forse il tempo della mietitura del grano? Io invocherò l’Eterno ed egli manderà tuoni e pioggia; così comprenderete e vedrete che il male che avete fatto chiedendo per voi un re è grande agli occhi dell’Eterno". 18 Allora Samuele invocò l’Eterno, e l’Eterno mandò quel giorno tuoni e pioggia; e tutto il popolo ebbe gran timore dell’Eterno e di Samuele. 19 Tutto il popolo quindi disse a Samuele: "Prega l’Eterno, il tuo DIO per i tuoi servi, affinché non abbiamo a morire, poiché abbiamo aggiunto a tutti i nostri peccati il male di chiedere per noi un re". 20 Samuele rispose al popolo: "Non temete; anche se avete fatto tutto questo male, non lasciate di seguire l’Eterno ma servite l’Eterno con tutto il vostro cuore. 21 Non allontanatevi per seguire cose vane, che non possono giovare né liberare, perché sono cose vane. 22 Poiché l’Eterno non abbandonerà il suo popolo, per amore del suo grande nome, perché è piaciuto all’Eterno di farvi il suo popolo. 23 Quanto a me, non sia mai che io pecchi contro l’Eterno smettendo di pregare per voi; anzi vi mostrerò la buona e diritta via. 24 Solo temete l’Eterno e servitelo fedelmente con tutto il cuore vostro; considerate infatti le grandi cose che ha fatto per voi. 25 Ma se continuate a fare il male, tanto voi che il vostro re sarete spazzati via".” (1Sa 12:1-25 LND)

Alla luce di questo brano, una domanda importante da chiedersi è: se l'avere un re sopra Israele era già il piano di Dio fin dal principio, perché Dio non ha stabilito un re sopra Israele già dall'inizio? Perché non costituì Mosè come primo re, e poi Giosuè, e così via? Visto che è sempre stato il suo piano l'avere un re, perché Dio ha iniziato senza un re, ed in seguito, si è servito di un grave peccato di Israele per stabilire il primo re su Israele?

Abraamo e il regno che doveva arrivare

Per capire la risposta, iniziamo considerando l'inizio del popolo di Israele. Dio scelse Abraamo come padre del popolo di Israele in Genesi 12, e gli promise che tramite la sua progenie, tutte le famiglie della terra sarebbero state benedette (Genesi 12:1-3). Noi sappiamo che questa fu una profezia del fatto che il Messia, Gesù Cristo, sarebbe stato un discendente di Abrahamo.

Uno strano avvenimento nella vita di Abrahamo fu quando Abrahamo incontrò un personaggio strano di nome Melchisedek, in Genesi 14. Melchisedek viene chiamato sacerdote del Dio Altissimo, e anche re di Salem. Il suo nome significa “re di giustizia”. L'autore dell'Epistola agli Ebrei presenta Melchisedek come un “Tipo” di Gesù Cristo Cristo, perché il Salmo 110:4 dichiara:

L’Eterno ha giurato e non si pentirà: "Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedek".” (Sal 110:4 LND)

Per questo, la lettera agli Ebrei dichiara:

Infatti questo Melchisedek,...il suo nome significa innanzitutto "re di giustizia" e poi anche "re di Salem" cioè "re di pace"... fatto simile al Figlio di Dio....” (Ebr 7:1-3 LND)

Queste cose ci fanno capire che era già il piano di Dio dall'inizio che il Messia che doveva arrivare sarebbe stato un re-sacerdote. Non è una decisione che Dio ha pensato solamente in un secondo tempo.

Anna e i re che dovevano venire

Possiamo riconoscere questa verità anche nella storia della nascita e dedicazione del profeta Samuele. Se vi ricordate Anna, sua madre, era senza figli. Poi, il sacerdote Eli le profetizzò che avrebbe avuto un figlio. Nacque così Samuele, e Anna lo portò al tempio per consacrarlo al Signore.

Se vi ricordate a quel punto della storia Samuele era un piccolo bambino, e non ci sarebbe stato un re finché non fosse diventato un uomo vecchio. Tenendo quello in mente, ascoltate le parole di Anna, in 1Samuele 2:10

Gli avversari dell’Eterno saranno frantumati; egli tuonerà dal cielo contro di essi. L’Eterno giudicherà i popoli fino alle estremità della terra darà forza al suo re e innalzerà la potenza del suo unto".” (1Sam 2:10 LND)

Anna profetizzò che L'Eterno avrebbe dato forza al suo re e avrebbe innalzato la potenza del suo unto. Lei parlò di un re, quando non c'era un re, né si parlava ancora di avere un re. Anche qua, vediamo che è sempre stato il piano di Dio quello di avere un re.

Mosè e il re che doveva arrivare

Tornando indietro, in Deuteronomio 17:14-20, anche Mosè diede delle istruzioni che riguardavano un re, nonostante che non esistesse l'istituzione di un re. Poi, in Deuteronomio 28:36, troviamo un avvertimento che Dio avrebbe mandato in esilio il popolo e il suo re se si fossero ribellati contro il Signore. Chiaramente, tutto quello che Mosè insegnava veniva da Dio.

Alla luce di questo, possiamo capire che quando il popolo di Israele chiese al vecchio profeta Samuele un re, in 1Samuele 12, non fu una sorpresa per Dio. Dio sapeva benissimo che il popolo avrebbe peccato così, chiedendo un re. Egli sapeva inoltre che avrebbe permesso loro di avere un re, nonostante che essi erano motivati dal peccato.

È importante che ricordiamo che Dio non permette mai niente se non è conforme alla sua sapienza. Perciò, il loro grave peccato faceva parte del grande piano di Dio di glorificare il suo Figlio, Gesù Cristo.

Come è arrivata l'istituzione del re in Israele

Prima di considerare perché Dio ha fatto le cose in questo modo, voglio ricordare come è successo che Israele arrivò ad istituire un re.

In 1Samuele, già nel capitolo 8, le persone avevano chiesto un re. Iniziamo la storia nel capitolo 12. Leggo il v.8b.

l’Eterno.... fecero uscire i vostri padri dall’Egitto e li fecero abitare in questo luogo” (1Sam 12:8 LND)

Il Signore aveva portato i Giudei nella terra promessa. Però, il v.9 ci spiega che non erano riconoscenti a Dio. Ve lo leggo.

Ma essi dimenticarono l’Eterno, il loro DIO, ed egli li vendette nelle mani di Sisera, capo dell’esercito di Hatsor, e in potere dei Filistei e del re di Moab, i quali mossero loro guerra.” (1Sa 12:9 LND)
10 Allora gridarono all’Eterno e dissero: "Abbiamo peccato, perché abbiamo abbandonato l’Eterno e abbiamo servito i Baal e le Ashtaroth, ma ora liberaci dalle mani dei nostri nemici e serviremo te".

Dimenticarono l'Eterno. Nonostante le immense benedizioni che avevano ricevuto dal Signore, ben presto iniziarono a servire idoli, lasciandosi contaminare dai popoli che vivevano intorno a loro. Per questo, Dio li vendette, ovvero, li diede nelle mani dei loro nemici. Che dura disciplina!

Solamente quando stavano soffrendo sotto la dura disciplina di Dio, gridarono a Dio per aiuto! Dio conosceva i loro cuori malvagi, ma ebbe misericordia di loro, come leggiamo nel v.11.

11 Così l’Eterno mandò Jerubbaal, Bedan, Jefte e Samuele, e vi liberò dalle mani dei vostri nemici tutt’intorno e viveste al sicuro.” (1Sa 12:9-11 LND)

Il popolo rigettò Dio come re

Quello che possiamo riconoscere in questi versetti è che Dio era stato molto fedele come re di Israele. Quando gli Israeliti gridarono a Dio, Egli li salvò. Dio fece sì che potevano vivere di nuovo al sicuro.

Cosa fa un re? Provvede sicurezza e pace per un popolo. Questo è quello che Dio faceva per Israele. Dio era un re perfetto per loro.

E come risposero gli Israeliti? Leggiamo il v.12, in cui Samuele parla con il popolo.

Ma quando vedeste che Nahash, re dei figli di Ammon, muoveva contro di voi, mi diceste: "No, un re deve regnare su di noi," mentre l’Eterno il vostro DIO, era il vostro re.” (1Sa 12:12 LND)

Possiamo sentire l'incredulità nella voce di Samuele: “voi avete chiesto un re, quando Dio stesso era il vostro re!”.

Che doveva fare Samuele? Il Signore aveva già detto a Samuele, in 1Samuale 8:7-9

7 E l’Eterno disse a Samuele: "Ascolta la voce del popolo in tutto ciò che ti dice, poiché essi non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni su di loro. 8 Si comportano con te, come hanno sempre fatto dal giorno in cui li ho fatti uscire dall’Egitto fino ad oggi: mi hanno abbandonato per servire altri dèi. 9 Ora dunque ascolta la loro richiesta, ma avvertili solennemente e dichiara loro i diritti del re che regnerà su di loro".” (1Sam 8:7-9 LND)

Un gravissimo peccato:

In ubbidienza a quello che il Signore gli aveva comandato, in 1Samuele 12:13b Samuele dichiarò:

Or dunque, ecco il re che avete scelto e che avete chiesto; ecco, l’Eterno ha costituito un re su di voi.” (1Sam 12:13 LND)

Avete notato? Disse: VOI avete scelto un re, e poi dichiara: l'Eterno ha costituito un re su di voi!

A quel punto, Samuele chiese al Signore di mostrare loro un segno con lampi e con tuoni, e descrisse il loro peccato come un grande peccato.

Non è forse il tempo della mietitura del grano? Io invocherò l’Eterno ed egli manderà tuoni e pioggia; così comprenderete e vedrete che il male che avete fatto chiedendo per voi un re è grande agli occhi dell’Eterno".” (1Sa 12:17 LND)

Il male di aver chiesto un re era gravissimo!

Eppure, il santo Dio operò tramite il loro peccato. Vediamo questo anche in Atti 13:20-22, dove leggiamo che fu DIO a dare ad Israele un re.
20 Dopo di che, per circa quattrocentocinquant’anni, diede loro dei Giudici fino al profeta Samuele. 21 In seguito essi chiesero un re; e Dio diede loro Saul, figlio di Kis, un uomo della tribù di Beniamino, per quarant’anni. 22 Poi Dio lo rimosse e suscitò loro come re, Davide, a cui rese testimonianza, dicendo: "Io trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore, il quale eseguirà tutti i miei voleri".” (Atti 13:20-22 LND)

Qua possiamo riconoscere una grande verità, che vediamo ripetutamente nella Bibbia. L'uomo fa qualcosa per peccare, ma Dio ha programmato di servirsi di quel peccato per il bene.

Lezioni che impariamo da questo

A questo punto, è giusto porsi la domanda: se Dio aveva previsto questo grave peccato, e se sapeva che avrebbe permesso ad Israele di avere un re, e che poi avrebbe fatto dell'istituzione del re di Israele una parte del suo piano di glorificare Cristo come il Re dei re, allora, perché non ha creato l'istituzione di re già all'inizio? Perché non ha stabilito Mosè come primo re? Perché non ha poi fatto Giosuè come secondo re, e così via?

Perché all'inizio Dio stesso era il re di Israele, e poi Dio si è servito del peccato del popolo per introdurre l'istituzione di un re umano? Cosa impariamo da tutto questo?

Vediamo almeno sei cose che vorrei notare.

1) Siamo duri di collo, ribelli, ed ingrati

Una lezione che possiamo imparare da tutto questo è che siamo molto duri di collo, ribelli e ingrati. Infatti, questo è il motivo che 1Samuele 12 inizia ricordando al popolo come Dio li aveva salvati dall'Egitto e poi come aveva dato loro la terra promessa, e poi come li aveva salvati dalle nazioni circostanti. Ogni volta, essi dimenticarono Dio e seguirono altre cose anziché Dio.

Dobbiamo riconoscere che questa non è solo la storia d'Israele, questa è la storia dell'umanità. Cari, questa è la storia della mia vita, e anche della vostra vita!

Anche dopo essere stati salvati, il nostro amore per Dio è tutt'altro che costante. Abbiamo giorni in cui siamo riconoscenti a Dio, e poi, abbiamo giorni in cui NON Gli siamo riconoscenti. Anche quando siamo riconoscenti, non lo siamo mai come dovremmo esserlo.

Pensate a quanta gioia avreste e quanto riconoscenti sareste se il vostro cuore rispondesse a Dio stesso e alle miriadi di doni che Egli ci dà con l'ammirazione e la gratitudine che Egli merita!


Per aiutarci a conoscere meglio la vera condizione del nostro cuore appena siamo lasciati a noi stessi, Dio acclude racconti come quello di 1Samuele 12. Ripetutamente, Dio permette al suo popolo di allontanarsi da Lui e di passare un periodo in cui è ingrato e segue idoli, affinché ogni bocca sia messa a tacere e tutto il mondo sia sottoposto al giudizio di Dio.

2) Dio è fedele al Suo nome

Una seconda lezione che impariamo dall'esempio in 1Samuele è che Dio è fedele al suo nome. Notiamo 1Samuele 12:22
Poiché l’Eterno non abbandonerà il suo popolo, per amore del suo grande nome, perché è piaciuto all’Eterno di farvi il suo popolo.” (1Sa 12:22 LND)
Perché Dio non abbandonerà il suo popolo? Qual è la profonda base della fedeltà di Dio verso il suo popolo, secondo questo versetto?

Dio è fedele al Suo nome, ovvero, fa quello che fa per amore del Suo grande nome! Dio fa quello che fa perché è geloso e zelante per la propria gloria!

Leggo ancora il v.22, lentamente, considerando il suo significato.

Poiché l’Eterno non abbandonerà il suo popolo, per amore del suo grande nome,”

Non dice che non abbandonerà il suo popolo per amore del loro nome, ma per amore del SUO nome.

Dio ha un impegno assoluto di proteggere e glorificare la veracità e la giustizia e il valore del suo proprio nome. La Bibbia descrive questo tipo di amore come il suo amore per il Suo nome.


Racconti come quello di oggi ci insegnano che tutto quello che Dio fa è diretto dalla Sua sapienza infinita che esiste per glorificare il valore infinito del nome di Dio. In altre parole, tutto quello che Dio fa, lo fa per glorificarSi.

3) I peccatori ricevono la grazia di Dio per mezzo della assoluta fedeltà di Dio nel glorificare il Suo nome.

Una terza lezione che impariamo dagli avvenimenti in 1Samuele è che la grazia che Dio dà a peccatori come noi, deriva dalla fedeltà di Dio alla Sua gloria, ovvero, dall'amore che Dio ha per il Suo nome.

Consideriamo l'incredibile esempio che abbiamo nei versetti 19-22.

Nel v.19, i Giudei erano terrificati, alla luce del grave peccato che avevano commesso contro Dio. Dissero a Samuele:

Tutto il popolo quindi disse a Samuele: "Prega l’Eterno, il tuo DIO per i tuoi servi, affinché non abbiamo a morire, poiché abbiamo aggiunto a tutti i nostri peccati il male di chiedere per noi un re".” (1Sa 12:19 LND)

Le parole che seguono nella risposta di Samuele, da parte di Dio, sono un esempio della grazia che Dio offre ai peccatori. Vi leggo il v.20.

Samuele rispose al popolo: "Non temete; anche se avete fatto tutto questo male, non lasciate di seguire l’Eterno ma servite l’Eterno con tutto il vostro cuore.” (1Sam 12:20 LND)

Considerate le parole incredibili che troviamo all'inizio di questo versetto. Egli dichiara: “Non temete; anche se avete fatto tutto questo male”

Sembra che sia stato scritto male. Non dovrebbe dire: “Abbiate timore, perché avete fatto tutto questo male”?

Invece non dice così, ma: “Non temete; anche se avete fatto tutto questo male”


Qui vediamo la pura grazia di Dio. Nella sua grazia, Dio non ci tratta come meritiamo, perché in quel caso, Samuele avrebbe detto: “Abbiate timore, perché avete fatto tutto questo male!!

Piuttosto, nella sua grazia, Dio ci tratta infinitamente meglio di quello che meritiamo, e perciò, Samuele disse loro: Non temete; anche se avete fatto tutto questo male”

Come può essere così? Qual è la base di una grazia così profonda? Certamente non siamo noi la base! Allora qual è la base? Abbiamo già visto, nel v.22: Non temere, “Poiché l’Eterno non abbandonerà il suo popolo, per amore del suo grande nome...” (1Sa 12:22 LND)

La fedeltà di Dio alla gloria del suo proprio nome è la base della sua fedeltà verso di noi. Se Dio dovesse abbandonare la sua assoluta fedeltà a Se stesso, allora, non esisterebbe alcuna grazia verso di noi. Se dovesse basare la sua bontà verso di noi sul nostro merito, allora Dio non avrebbe alcuna bontà per noi. Noi siamo testardi, duri di collo, ribelli, e ingrati. L'unica speranza che abbiamo di poter cambiare è la grazia Dio, che non meritiamo minimamente. La base di quella grazia non è il valore del nostro nome, ma l'infinito valore del nome di Dio. Ricordate 2Timoteo 2:13
Se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché egli non può rinnegare se stesso.” (2Tim 2:13 LND)
Dio vuole che dalla storia del grave peccato del popolo di Israele al tempo di Samuele impariamo che la grazia che ci salva non è basata sul nostro valore, ma sul Suo valore di Dio stesso.

4) Solo a Dio appartiene il diritto di essere Re

Una quarta lezione che possiamo imparare da come Dio ha stabilito un re in Israele è che solo a Dio appartiene il diritto di essere Re. Dio ha iniziato il suo rapporto con Israele senza alcun re umano, per rendere estremamente chiaro che solo Dio doveva essere re di Israele. Solo Dio è il vero re. Quando poi Israele chiese un re umano, stava rifiutando la verità che solo Dio è re. Dio dichiara questo chiaramente in 1Samuele 8:7
E l’Eterno disse a Samuele: "Ascolta la voce del popolo in tutto ciò che ti dice, poiché essi non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni su di loro.” (1Sa 8:7 LND)
"hanno rigettato me, perché io non regni su di loro.” Se Dio avesse stabilito Mosè e poi Giosuè come re di Israele, non sarebbe stato chiaro che solo Dio è il vero re. Invece, il modo in cui Dio ha fatto le cose rende chiaro che a Dio solo appartiene il diritto di essere re.

5) Serve un Dio-Uomo come Re

Considerando ciò che possiamo ancora imparare, comprendiamo che il modo in cui Dio aveva stabilito il primo re umano, mostrava che tutti i re umani avrebbero fallito, finché non fosse venuto un re che non era solo un uomo, ma anche Dio. Questo perché solo Dio può essere il vero re di Israele.

Quando Dio diede ad Israele un re umano, non lo fece perché aveva cambiato idea sul fatto che solo Dio poteva essere re di Israele. Piuttosto, Dio solo è il vero Re di Israele, e stava arrivando un re, un Figlio, ovvero un discendente di Davide, che non sarebbe stato un fallimento come gli altri. Non sarebbe stato un uomo peccatore come gli altri. Sarebbe stato sia Dio sia uomo.

Quando Gesù si trovava davanti ai farisei, per l'ultima volta, fece loro una domanda che non potevano rispondere, presa dal Salmo 110:1, in cui Davide dichiara:

L’Eterno dice al mio Signore: "Siedi alla mia destra finché io faccia dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi".” (Sal 110:1 LND)

Gesù citò questo versetto, e poi domandò ai Farisei: “Davide dunque lo chiama Signore come può essere suo figlio?".” (Luca 20:44 LND)

In altre parole, per chi ha orecchi da ascoltare, Gesù è molto più che solamente un discendente di Davide. Gesù è molto di più che un semplice re umano.

Vi leggo le prime parole dal Vangelo di Giovanni:

Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio.”...“E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell’unigenito proceduto dal Padre...” (Giov 1:1,14 LND)

Solo Dio ha il diritto di essere il vero re di Israele. Era così all'inizio, e sarà così alla fine. Gesù Cristo è il Dio-uomo che è il vero RE di Israele.

6) Il RE morì per il suo popolo

Un'ultima lezione importante che possiamo imparare dal modo in cui Dio ha stabilito un re umano è che serviva un re umano. Solo Dio ha il diritto di essere il vero re di Israele, però, allo stesso tempo, serviva un re umano. Perché?

Serviva un re umano perché per rendere possibile per Dio di avere un popolo sul quale regnare, un popolo da amare, serviva un re che poteva morire per i loro peccati, per evitare che fossero tutti mandati all'inferno.

Però, Dio eterno non può morire. Solo l'uomo può morire. Perciò, Dio stabilì non solo che solo Dio può essere il vero re di Israele, ma stabilì inoltre che il vero re doveva morire al posto del popolo. Perciò, il re di Israele è il Dio-uomo, in modo che Dio stesso poteva essere il re, ma in modo anche che, essendo anche uomo, potev morire per salvarci.

Tornando al nostro brano in 1Samuele 12, quando Samuele dichiarò nel v.20

Non temete; anche se avete fatto tutto questo male...” (1Sa 12:20 LND)
Qual era la base di questa grazia? Era il grande valore del nome di Dio, come abbiamo letto nel v.22.
Poiché l’Eterno non abbandonerà il suo popolo, per amore del suo grande nome, perché è piaciuto all’Eterno di farvi il suo popolo.” (1Sam 12:22 LND)

La base della grazia di Dio è il suo impegno di rendere stabile e di vendicare il Suo nome.

Allora, a che punto della storia il nome di Dio fu vendicato più di qualsiasi altro? Nella croce di Gesù Cristo. In Romani 3.25 leggiamo, al riguardo:

Lui ha Dio preordinato per far l’espiazione mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare così la sua giustizia per il perdono dei peccati, che sono stati precedentemente commessi durante il tempo della pazienza di Dio,” (Rom 3:25 LND)

Nella croce di Gesù Cristo, Dio mostrò la sua giustizia.

Alla croce, per la gloria del nome di Dio

Infatti, era proprio alla croce che Dio vendicò il suo nome! Il giorno in cui il popolo di Dio chiese un re, al tempo di Samuele, essi meritavano di essere distrutti subito per il loro peccato. Invece, Dio li perdonò, e passò sopra il loro peccato, per la gloria del Suo nome. Però, Dio non può sorvolare su di un peccato e continuare ad essere un Dio giusto e santo. Ogni peccato deve essere punito. E il peccato di Israele di chiedere un re fu punito, quando Gesù Cristo morì sulla croce.

Tutto questo ci porta ad una verità importantissima.

L'unico modo attraverso il quale un popolo peccaminoso come NOI può avere un grande e glorioso re, un re potente e santo e sapiente, Gesù Cristo, senza essere distrutto per i propri peccati, è quello in cui Dio stabilì per quel re di morire per i suoi sudditi e poi di risuscitare.

In ognuno dei quattro Vangelo, a Gesù fu chiesto, prima di morire sulla croce: “Tu sei il Re dei Giudei?”.

E Gesù rispose, dicendo:“Lo dici tu”. Ovvero, affermò di essere il vero re! (Mat 27:11 Marco 15:2)

Il re di tutti

Gesù Cristo non è solo il Re dei Giudei, ma è il Re di tutti, in modo particolare di coloro che hanno vera fede in Lui.

Gesù è seduto alla destra del Padre, fino a quando tutti i suoi nemici non saranno messi come sgabello sotto i loro peccati e tutti i suoi eletti non saranno raccolti da tutti i popoli della terra. Allora, verrà la fine, e come dichiara in Ebrei 9:28

...apparirà una seconda volta senza peccato a coloro che lo aspettano per la salvezza.” (Ebr 9:28 LND)

E quando Gesù verrà, come dichiara in Apocalisse 19:16:

E sulla sua veste e sulla coscia portava scritto un nome: IL RE DEI RE e IL SIGNORE DEI SIGNORI.” (Apo 19:16 LND)

Gli avvenimenti in 1Samuele 12, pur essendo stati dei peccati da parte dei Giudei, facevano parte del piano di Dio di provvederci il Re dei re, come Re nostro, e come Salvatore e Signore.

Impariamo e ricordiamo che non abbiamo alcun merito nostro. Siamo salvati per grazia, e quella grazia ha origine nell'impegno di Dio di glorificare Se stesso. Dio è sovranamente in controllo di tutto. Camminiamo per fede, ubbidendo ogni giorno al nostro Re, e aspettando con gioia il ritorno del nostro Re e Salvatore, Gesù Cristo!

Amen. Viene, Re Gesù!