Introduzione
Stiamo studiando la storia di Sansone. Negli ultimi sermoni abbiamo visto che Dio aveva suscitato Sansone come giudice di Israele per liberare Israele dal dominio dei Filistei.
Sansone era un Nazireo a Dio, cioè era consacrato a Dio per la vita. Ma abbiamo visto che la sua vita era tutt’altro che una vita di santità. Sansone ha peccato tanto nella sua vita. Ha seminato tanti peccati, e ne ha anche raccolto le conseguenze dolorose. Sansone ha lasciato vari peccati nella sua vita, e questi peccati gli hanno causato dolori, problemi e bruttissime conseguenze. Infatti, Dio ci ha dato Sansone come esempio per noi, un esempio da NON seguire.
Oggi vogliamo considerare gli ultimi avvenimenti della storia di Sansone, perché anche qua ci sono tante buone lezioni per noi.
Quindi, trovate con me Giudici 16.
Sansone cade profondamente
Subito all’inizio del capitolo 16 troviamo una scena molto brutta, e molto triste. Nell’ultimo sermone abbiamo lasciato la storia al punto in cui Sansone aveva ucciso tantissimi Filistei usando solo una mascella d’asino. E poi, dopo questa grande opera incredibile, quando Sansone ha avuto sete e ha gridato a Dio, Dio gli ha mostrato la sua grazia e misericordia ascoltando la sua preghiera e provvedendogli dell’acqua. Dio aveva di nuovo mostrato bontà e grazia verso Sansone.
Adesso, in questa nuova scena, tristemente, vediamo che Sansone pecca di nuovo, e pecca gravemente. Ma nel suo peccato possiamo riconoscere un modo tipico in cui anche noi cadiamo. A volte le grandi cadute non arrivano subito, ma sono il frutto di altre scelte stolte che facciamo.
Seguite mentre leggo il v1. Consideriamo la scelta di Sansone, e come è caduto.
“1 Poi Sansone andò a Gaza e là vide una prostituta, ed entrò da lei.” (Giudici 16:1 LND)
Che storia triste! È sempre brutto e triste vedere il peccato, ma, in un certo senso, in questo caso è ancora più brutto. Ormai conosciamo la vita di Sansone, abbiamo visto quante scelte stolte ha fatto, quanto ha peccato contro Dio, e dove lo ha portato. E anche questo peccato vedremo che gli ha portato bruttissime conseguenze, da cui non poteva scappare.
Quanto siamo stolti quando scegliamo di peccare! Crediamo alle menzogne del peccato, credendo che possa darci quello che ci promette, ma alla fine non ci dà mai quello che ci promette. E come Sansone, anche noi, a volte, siamo lenti ad imparare.
I tre passi del peccato
Nel v1 vediamo una descrizione semplice e chiara del peccato di Sansone, e da questa descrizione dobbiamo notare una cosa molto importante. Il peccato di Sansone non è arrivato tutto subito. Non ha peccato subito entrando dalla prostituta. Piuttosto, il peccato di Sansone era diviso in tre passi. È molto importante che esaminiamo la caduta di Sansone, perché anche noi cadiamo allo stesso modo. Notiamo i tre passi della sua caduta.
1. Sansone andò a Gaza
Prima di tutto, leggiamo che “Sansone andò a Gaza…”. Questo era il primo passo. In realtà, era il passo decisivo, che poi ha portato a tutti gli altri. Questa è la base del peccato di Sansone.
Sansone andò a Gaza. Gaza era una città dei Filistei. Sansone non doveva andare in una città dei Filistei. Lui, un uomo giudeo, non doveva andare in una città dei Filistei, che erano pagani e non seguivano Dio. Non era un posto in cui andare per essere influenzato per il bene, piuttosto, in un posto così c’era un grande rischio di essere influenzato per il male, ed essere spinto a peccare.
Quindi, con il primo passo di andare a Gaza, Sansone si è messo nel posto sbagliato.
2. Vide una prostituta
La scelta di andare a Gaza era una scelta stolta. E quella scelta stolta ha portato Sansone a mettersi in una situazione molto rischiosa. Infatti, il prossimo passo è che “là vide una prostituta”.
Sansone ha scelto di mettersi nel posto sbagliato, e trovandosi lì, nel posto sbagliato, gli è arrivata la tentazione. Ecco il secondo passo. Notate che la tentazione era strettamente legata al posto sbagliato in cui Sansone ha scelto di mettersi.
Sansone poteva scegliere in quale posto andare, o NON andare. Ma non poteva scegliere quali tentazioni sarebbero arrivate come conseguenza di quella decisione.
È molto importante che capiamo questo. Ci sono volte in cui ci arriva una tentazione, ma non siamo andati noi in cerca di quella cosa, o di quella situazione. Ci sono altre volte, invece, in cui ci mettiamo noi nel posto sbagliato, e poi, lì, nel posto sbagliato, ci arriva la tentazione.
3. Entrò da lei
A quel punto, per Sansone, dopo essersi messo nel posto sbagliato, e dopo essersi trovato davanti alla tentazione, mancava solo un ultimo passo. Infatti leggiamo che Sansone “entrò da lei”. Questo era il terzo e ultimo passo. Questa era la caduta visibile, con cui Sansone si è macchiato di un terribile peccato.
Valutiamo per noi
Fratelli e sorelle, quanto possiamo vedere noi stessi in Sansone!
Sansone ha scelto con stoltezza di andare nel posto sbagliato. Poi è arrivata la tentazione, e poi è caduto. Che triste! Ma, pensateci, non è che anche noi, a volte, pecchiamo nello stesso modo? Consideriamo questo.
A volte combattiamo, perché siamo tentati e non vogliamo cadere. Ma non ci rendiamo conto che Dio non intendeva che ci trovassimo in quella situazione. Il motivo per cui ci troviamo lì, essendo tentati, è perché ci siamo messi noi nel posto sbagliato. E quindi, mettendoci nel posto sbagliato, e trovandoci davanti ad una forte tentazione, poi cadiamo.
In moltissimi casi, la chiave per non cadere davanti alle tentazioni non è di cercare di combattere, o di resistere. Piuttosto, la chiave è di non metterci nel posto sbagliato, oppure, dall’altro lato, di metterci nel posto giusto.
Questo è così comune! Pensiamo ad alcuni esempi di situazioni che possono arrivare a ciascuno di noi.
Ormai, oggi, la grande maggioranza delle persone ha accesso ad internet. Abbiamo tutti uno smartphone, o un computer, e possiamo in qualsiasi momento leggere articoli, fare ricerche, guardare video, ascoltare musica. Possiamo fare tanto di buono. Ma internet è un posto MOLTO pericoloso. Su internet si trovano più cose malvagie e peccaminose che cose sane e che ci aiutano a conoscere Dio. Allora, se quando sei stanco ti metti a guardare qualcosa sul telefono, o sul computer, e magari guardi video, oppure sfogli pagine su Facebook, o su qualche altro social network, quello è un esempio di metterti nel posto sbagliato.
Oppure, immaginiamo che hai amici, o colleghi, che non sono credenti, e ti invitano a passare una serata fuori, tra amici. Se tu vai, con lo scopo di passare una bella serata insieme, per divertirti o rilassarti, quello è un modo di metterti nel posto sbagliato.
Ma questo non riguarda solo metterci nel posto sbagliato. Possiamo anche NON metterci nel posto giusto. Per esempio, se una famiglia della chiesa mi invita per cena, per incoraggiarci e edificarci a vicenda, e so che dovrei andarci ma non ho voglia e non ci vado, in quel caso NON mi sto mettendo nel posto giusto. La mia carne non ha voglia, e quindi non ci vado. Sto dando spazio alla carne e mi sto tenendo lontano dal posto in cui Dio mi voleva. In modo subdolo, NON mettendomi nel posto giusto, mi sto mettendo nel posto sbagliato.
Un altro esempio potrebbe essere quando so che dovrei contattare quel fratello, o sorella, che hanno bisogno di incoraggiamento. Ma visto che ho tanto da fare, o sono stanco, o non ho voglia, lascio stare. Di nuovo, Dio mi aveva dato quell’opportunità di usare i miei doni per incoraggiare, ma io ho scelto di NON mettermi nel posto giusto, o nella situazione giusta, dove Dio mi voleva. E così, mi sto mettendo nel posto sbagliato.
Potremmo andare avanti a fare una lunga lista di esempi di situazioni che abbiamo vissuto tutti. Ma il punto è chiaro: ci sono tantissimi modi in cui possiamo metterci nel posto sbagliato, o NON metterci nel posto giusto. Questo riguarda sia andare fisicamente in un posto, come per Sansone, ma può essere anche solo nel cuore o con la mente. Un esempio tipico di come possiamo andare in altri posti senza muoverci da casa è tramite internet.
Se ci mettiamo in un posto sbagliato, ci arrivano tentazioni che non avremmo dovuto affrontare. Metterci nel posto sbagliato, o non metterci nel posto giusto, è già un peccato che ci rende soggetti a tentazioni che non avremmo dovuto affrontare. Quindi, siamo già nel peccato.
Poi, essendo nel posto sbagliato, veniamo tentati in qualcosa che non siamo pronti ad affrontare. Per esempio, se la sera sono stanco, e per rilassarmi mi metto a guardare qualcosa su internet, mi sto mettendo nel posto sbagliato. E poi, quando dovrò decidere cosa guardare, potrei essere tentato a dare spazio alla mia carne non valutando bene, o mettendomi a guardare qualcosa che è la compagnia sbagliata. Ho peccato mettendomi nel posto sbagliato, ma poi, essendo nel posto sbagliato, sono tentato a peccare e non sono nelle condizioni di affrontare quella tentazione. A quel punto, la caduta è quasi scontata, perché ho già peccato mettendomi nel posto sbagliato.
Fratelli, se ci pensate, questa è la causa di tanti dei nostri peccati. Perciò, spesso la chiave non è di cercare di resistere alle tentazioni, ma piuttosto, la chiave è di non metterci nel posto sbagliato, ma metterci nel posto giusto, dove possiamo essere edificati ed edificare, e dove possiamo conoscere Dio di più e portare gloria a Lui.
Dio è in controllo
Il nostro peccato ci porta a metterci in situazioni brutte e pesanti. I peccati hanno brutte conseguenze, ci portano sofferenze che avremmo potuto evitare. Quante sofferenze inutili ci sono nella vita!
La vita di Sansone era piena di conseguenze dei suoi peccati, e piena di dolori inutili. Vado avanti a leggere dal v2.
“2 Quando fu detto a quei di Gaza: "Sansone è venuto qui", essi circondarono il luogo e stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città, e rimasero in silenzio tutta la notte, dicendo: "Allo spuntar del giorno lo uccideremo". 3 Sansone rimase coricato fino a mezzanotte; poi a mezzanotte si alzò, afferrò i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li caricò sulle spalle e li portò in cima al monte che si trova di fronte a Hebron.” (Giudici 16:2-3 LND)
Sansone si è messo in una situazione molto pericolosa, a causa del suo peccato. Adesso, come conseguenza, rischiava la vita.
Sansone ha usato la forza sovrannaturale che Dio gli aveva dato per uscire dalla città in un modo che nessuno avrebbe potuto mai fare. E così si è salvato la vita. Qui dice che i Filistei erano in agguato presso la porta. È molto possibile che avessero visto quando Sansone ha sradicato la porta della città e l’ha portata via. Ed è possibile che, vedendo una potenza così grande, sovrannaturale, hanno avuto timore e per questo non hanno provato a fermarlo. Il testo non ci spiega tutto nel dettaglio, ma la cosa da notare qua è che Sansone si trovava in una situazione di grave pericolo che non avrebbe dovuto affrontare.
Nel piano di Dio, però, Sansone non doveva morire in quel momento.
Quindi, Sansone ha tolto la porta della città e l’ha portata via. Al di là di quanto era grande quello che ha fatto, questo era anche un grave problema per i Filistei, perché in questo modo la città era aperta, senza una protezione che, all’epoca, era estremamente importante. Anche in questo modo Sansone ha danneggiato i Filistei.
Sansone si innamora di una donna
Sansone ha avuto una vita molto turbolenta. Tristemente, nei prossimi versetti vediamo che, ancora una volta, ha agito in base ai desideri della sua carne. Aveva commesso lo stesso peccato quando era andato tra i Filistei per cercarsi una moglie. E anche adesso, un’altra volta, commette lo stesso peccato. Seguite mentre leggo i vv4-5.
“4 Dopo questo si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Delilah. 5 Allora i principi dei Filistei salirono da lei e le dissero: "Seducilo e scopri dove risiede la sua grande forza e come riuscire a sopraffarlo per poterlo legare e domare; poi ti daremo ciascuno millecento sicli d’argento".” (Giudici 16:4-5 LND)
I Filistei stavano cercando un’opportunità per prendere Sansone, così avrebbe finalmente smesso di danneggiarli. Se ricordate, Sansone aveva già peccato nel modo in cui aveva scelto sua moglie, tempo prima. Tristemente, di nuovo, vediamo che ancora agisce per sentimenti, sulla base di quello che la sua carne voleva, e non ha valutato bene se questa donna era una donna di Dio oppure no. Non ha cercato una moglie timorata di Dio, ma si è “innamorato”, che non è mai un buon modo di scegliere un coniuge.
Infatti, vediamo subito che questa donna, non era una buona donna. Notate come i Filistei riescono a convincerla a manipolare Sansone offrendole soldi se avesse capito qual era il segreto della forza di Sansone. Loro volevano domare Sansone, e lei, probabilmente, era attirata al denaro che le avevano promesso. Che donna! Per soldi era pronta a manipolare e sedurre il suo uomo, al prezzo di consegnarlo a uomini che volevano sopraffarlo e domarlo.
Che lezione per noi! Quando non seguiamo Dio, ci mettiamo in tante situazioni brutte. Ci troveremo con persone che ci ostacolano da seguire Dio. Ogni nostra scelta porta delle conseguenze. Se la scelta è buona e saggia, porterà buone conseguenze. Se la scelta è stolta, porterà brutte conseguenze. Scegliere la brutta compagnia ci porta bruttissime conseguenze, e vediamo proprio questo nella vita di Sansone.
Sansone si prende gioco di Delilah
Sansone era molto intelligente. Delilah cercava di capire quale fosse il segreto della sua forza ma Sansone non glielo voleva dire. Piuttosto, nel suo orgoglio, Sansone ha iniziato a giocare ad un gioco molto pericoloso. Nei prossimi versetti vediamo l’orgoglio di Sansone, che si credeva capace di giocare con il peccato e vincere. Quanto il nostro cuore ci inganna!
Leggo dal v6.
“6 Così Delilah disse a Sansone: "Dimmi, ti prego, dove risiede la tua grande forza, e in che modo ti si potrebbe legare per domarti". 7 Sansone le rispose: "Se mi legano con sette corde d’arco fresche, non ancora asciutte, io diventerei debole e sarei come un qualsiasi altro uomo". 8 Allora i principi dei Filistei le portarono sette corde d’arco fresche, non ancora asciutte, ed ella lo legò con esse. 9 Or c’erano degli uomini in agguato presso di lei, in una camera interna. Ella gli disse: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". Ma egli ruppe le corde, come si rompe un fil di stoppa quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza rimase sconosciuto. 10 Poi Delilah disse a Sansone: "Ecco, ti sei preso gioco di me e mi hai raccontato bugie; or dunque, ti prego, dimmi con che ti si potrebbe legare". 11 Egli le rispose: "Se mi legano con funi nuove che non sono mai state adoperate, io diventerei debole e sarei come qualsiasi altro uomo". 12 Perciò Delilah prese delle funi nuove, lo legò e gli disse: "Sansone, i Filistei ti sono addosso". Or c’erano degli uomini in agguato nella camera interna. Ma egli ruppe come un filo le funi che aveva alle braccia. 13 Allora Delilah disse a Sansone: "Fino ad ora ti sei preso gioco di me e mi hai raccontato bugie; dimmi con che ti si potrebbe legare". Ed egli le rispose: "Non dovresti che intrecciare le sette trecce del mio capo con l’ordito". 14 Essa le intrecciò e le fissò al subbio, poi gli disse: "Sansone, i Filistei ti sono addosso". Ma egli si svegliò dal sonno e strappò via il subbio dal telaio e l’ordito. 15 Allora ella gli disse: "Come puoi dirmi: “Ti amo”, mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte ti sei preso gioco di me e non mi hai detto dove risiede la tua grande forza".” (Giudici 16:6-15 LND)
Che triste! Il rapporto tra Sansone e Delilah era terribile. Non c’era fiducia, non c’era vero amore, entrambi di loro avevano doppi scopi nel rapporto. Delilah sperava di ottenere i soldi che i Filistei le avevano promesso. Sansone voleva quel rapporto per soddisfare la sua carne. Non c’era vero amore, come invece dovrebbe esserci nel matrimonio, per come Dio l’ha creato.
Poi, notate che questo rapporto era molto simile al matrimonio di Sansone con la giovane moglie filistea. C’era tensione nel rapporto, e non c’era vero amore. Che forte lezione per noi! I peccati non confessati di Sansone continuavano a venire fuori nella sua vita e continuavano a portare i loro frutti amari. Sansone aveva forza da Dio, ma non aveva comunione con Dio. La sua vita era vuota, non godeva la meravigliosa comunione che poteva avere con Dio. Pensate a quanto era brutto questo rapporto in cui si trovava. Questa donna cercava palesemente di tradire Sansone. Però, lui era schiavo del suo peccato, dei suoi desideri carnali, e anche se credeva di essere in controllo, era schiavo.
Fratelli e sorelle, quanto il nostro peccato ci acceca! E quanto, se non ci ravvediamo subito, il nostro peccato ci porta sempre più giù, ci porta a peccare sempre di più, e a raccoglierne le conseguenze. Non lasciamo peccato nella nostra vita! Appena riconosciamo un peccato, corriamo a confessarlo. Sansone non l’ha fatto, e guardate che vita aveva.
Sansone pecca ancora essendo impulsivo
Delilah ha fatto abbastanza pressione e Sansone, come era già successo nel passato, ad un certo punto ha ceduto. Pensava di essere in controllo, ma alla fine il suo peccato l’ha sopraffatto. Leggo i vv 16-17.
“16 Ora, poiché essa lo importunava ogni giorno con le sue parole e lo sollecitava con insistenza, egli ne fu irritato a morte, 17 e le aperse tutto il cuore e le disse: "Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un Nazireo a Dio, dal seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza se ne andrebbe, diventerei debole e sarei come qualsiasi altro uomo".” (Giudici 16:16-17 LND)
Come abbiamo già visto in altre situazioni, Sansone ha peccato stancandosi e lasciando andare quando era sotto pressione. Notate che, per un po’, nell’orgoglio, ha voluto prendersi gioco di Delilah. Credeva di essere forte, e di essere in controllo della situazione. Ma poi, quando Delilah ha fatto abbastanza pressione, insistendo, il suo peccato di impulsività ha sopraffatto Sansone, e a quel punto, nella frustrazione, si è lasciato andare raccontando tutto a Delilah.
Sansone era un uomo impulsivo, che non aveva autocontrollo, che dava spazio alla sua carne, e che a volte poteva scoppiare nell’ira. E questi peccati continuavano a tornare fuori.
Ma tutto questo era dovuto al fatto che cercava di soddisfare la sua carne, e perciò, si trovava in pericoli che non avrebbe dovuto affrontare.
Quindi, in uno scoppio di frustrazione, Sansone ha rivelato a Delilah il segreto della sua forza. La sua forza non stava nell’avere i capelli lunghi, ma nel fatto che era un Nazireo a Dio. Non tagliare i capelli era solo una delle prescrizioni speciali per chi era consacrato a Dio. I capelli lunghi simboleggiavano che Sansone era consacrato a Dio. Ma il segreto della forza di Sansone era che lo Spirito di Dio era su di lui, e quella forza veniva da Dio.
Sansone ha agito nella frustrazione e questo gli ha portato gravi conseguenze. Ha peccato, non restando consacrato a Dio. Ricordatevi che non avrebbe mai dovuto mettersi con una donna pagana.
Lezioni per noi
Tu agisci mai con frustrazione? Ti capita mai che, per un po’ vivi in base ai tuoi principi, e resisti nelle situazioni difficili, ma poi, quando la pressione aumenta, ti frustri e ti lasci andare? Tu scoppi mai come Sansone, anche solo dentro di te?
Sansone resisteva per un po’, ma poi, quando la pressione diventava insopportabile per lui, scoppiava, si lasciava andare, abbandonava i principi su cui era rimasto fermo, mollava tutto, per non avere quella pressione. Scoppiava nella frustrazione. Tu reagisci mai così? E ricordatevi che Sansone non avrebbe dovuto stare con una donna filistea, né in un rapporto così, che non era un matrimonio. E poi, essendo in una tentazione che non avrebbe dovuto affrontare, e non scappando appena era mega evidente quello che stava succedendo, il gioco era fatto. È impossibile fortificarci in Cristo quando stiamo camminando nel peccato.
È importante che ci esaminiamo, perché questo è un brutto peccato davanti a Dio, che ci allontana da Dio. Oh che possiamo crescere nell’essere integri, per rimanere fermi e forti, fortificandoci in Cristo, anche quando la pressione per farci peccare è tanta.
Sansone viene preso
Sansone ha rivelato il segreto della sua forza, e subito Delilah l’ha svelato ai Filistei, e i Filistei erano pronti a prenderlo. Quanto possono essere brutte e dolorose le conseguenze dei nostri peccati! Leggo dal v18.
“18 Quando Delilah si rese conto che egli le aveva aperto tutto il cuore, mandò a chiamare i principi dei Filistei e fece dir loro: "Venite su questa volta, perché egli mi ha aperto tutto il suo cuore". Allora i principi dei Filistei salirono da lei e portarono con sé il denaro. 19 Ella lo addormentò quindi sulle sue ginocchia, chiamò un uomo e gli fece radere le sette trecce della testa di Sansone; poi cominciò a maltrattarlo, e la sua forza lo lasciò. 20 Allora ella gli disse: "Sansone, i Filistei ti sono addosso". Egli si svegliò dal sonno e disse: "Io ne uscirò come tutte le altre volte e mi svincolerò". Ma non sapeva che l’Eterno si era ritirato da lui. 21 E i Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con catene di bronzo. E fu posto a girare la macina nella prigione. 22 Intanto i capelli del capo, dopo essere stati rasati, cominciavano nuovamente a crescere.” (Giudici 16:18-22 LND)
Dio si era ritirato da Sansone. Sansone era un Nazireo, ma con il taglio dei capelli il voto era stato rotto. Il peccato di Sansone lo ha portato a subire terribili e dolorose conseguenze, come anche i nostri peccati lo fanno a noi.
Umanamente, questa era una una grande sconfitta per Sansone. Ma Dio era in controllo e stava mettendo Sansone nel posto giusto per colpire gravemente i Filistei un’ultima volta. Il prezzo che Sansone doveva pagare come conseguenza era terribile. Eppure, anche in questo, Dio stava gestendo tutto per il bene del suo popolo. Dio si sarebbe servito di Sansone una ultima volta. Non sarebbe stata una vittoria per Sansone, ma una vittoria per Dio.
Dio prepara tutto per liberare il suo popolo
Dio ha gestito tutte le circostanze per provvedere a Sansone l’opportunità di liberare il suo popolo, pur essendo prigioniero. Dio può fare ogni cosa. La vittoria non sarà di Sansone, sarà di Dio. Sansone morirà in quello che Dio farà, ma nella sua morte Dio si mostrerà forte. Leggo dal v23.
"23 Ora i principi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrificio a Dagon, loro dio, e per rallegrarsi. Dicevano: "Il nostro dio ci ha dato nelle mani Sansone, nostro nemico". 24 Quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire: "Il nostro dio ci ha dato nelle mani il nostro nemico, colui che devastava il nostro paese e che ha ucciso tanti di noi". 25 Così nella gioia del loro cuore, dissero: "Fate venire Sansone, perché ci faccia divertire!". Fecero quindi uscire Sansone dalla prigione, ed egli fece il buffone davanti a loro. Poi lo misero fra le colonne.” (Giudici 16:23-25 LND)
Dio ha gestito in modo che un gran numero di Filistei si radunasse in un unico posto per offrire un sacrificio al loro falso dio. E poi, ha gestito che facessero chiamare Sansone per farli divertire. Ma i Filistei non sapevano che, visto che i suoi capelli erano ricresciuti, Dio, per glorificarsi, avrebbe ridato a lui la sua forza sovrannaturale. Possiamo presumere che Sansone aveva visto il suo peccato, e che si era consacrato a Dio di nuovo.
Infatti, leggiamo cos’è successo. Leggo dal v26.
“26 Allora Sansone disse al fanciullo, che lo teneva per la mano: "Lasciami toccare le colonne sulle quali posa la casa, perché possa appoggiarmi ad esse". 27 Or la casa era gremita di uomini e donne; vi erano tutti i principi dei Filistei, e sul tetto c’erano tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare mentre Sansone faceva il buffone. 28 Allora Sansone invocò l’Eterno e disse: "O Signore, o Eterno, ti prego ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, o DIO, perché possa vendicarmi con un sol colpo dei Filistei per la perdita dei miei due occhi". 29 Sansone afferrò quindi le due colonne centrali, che sostenevano il tempio e si appoggiò ad esse, a una con la destra, e all’altra con la sinistra; 30 poi Sansone disse: "Che io muoia insieme ai Filistei!". Si curvò poi con tutta la sua forza, e la casa crollò addosso ai principi e a tutto il popolo che vi era dentro; e furono più quelli che egli uccise morendo di quelli che aveva ucciso in vita. 31 Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portarono via; e andarono a seppellirlo fra Tsorah ed Eshtaol nel sepolcro di Manoah suo padre. Egli era stato giudice d’Israele per vent’anni.” (Giudici 16:26-31 LND)
Dio ha dato a Sansone forza per un’ultima volta, e così, sacrificandosi, Sansone ha ucciso un grandissimo numero di Filistei. Dio aveva promesso che avrebbe liberato Israele tramite Sansone, e ha mantenuto quella promessa. Dio ha portato a compimento il suo piano per liberare il suo popolo.
Sansone, in tutta la sua vita, aveva ucciso un gran numero di Filistei, anche mille uomini in una sola volta, e aveva creato grandi danni per loro. Ma qua, morendo, ha ucciso migliaia di Filistei. Dio ha fatto sì che anche Sansone doveva morire. Non poteva vantarsi di questo atto sovrannaturale. Non poteva godere i frutti della sua opera.
In questo avvenimento vediamo, ancora una volta, che Dio porta sempre a compimento quello che decreta di fare. Lui si glorifica portando a compimento il suo piano perfetto.
Conclusione
Così siamo arrivati alla fine della vita di Sansone.
La vita di Sansone, per molti versi, è stata disastrosa. È stata una vita segnata dal peccato e dalle conseguenze bruttissime che il peccato porta.
Dio ha usato Sansone per adempiere il suo piano per il suo popolo, per liberarlo, ma che vita triste, e quanti dolori ha avuto Sansone a causa delle sue scelte stolte!
Dio ci ha dato Sansone come forte esempio in tanti campi, un esempio da NON seguire. Oh che possiamo prendere esempio da lui, guardando la sua vita, per vedere quanto è grande l’inganno del peccato, quanto ci promette tanto, ma alla fine solo ci toglie le benedizioni che Dio ci dà. E non lasciamo peccato non confessato nella nostra vita, perché il peccato non confessato torna sempre a portare i suoi frutti, e ci porta a peccare sempre di più e ad allontanarci da Dio sempre di più. E prego che possiamo ricordare anche il pericolo di metterci nel posto sbagliato.
Camminiamo in umiltà, con fede, vicini a Dio.
Eppure, però, in Ebrei 11, Sansone è menzionato come esempio di fede. Come è possibile?
Se da un lato la vita di Sansone è stata disastrosa e piena di peccato, dall’altro lato vediamo il cuore di Dio che è rimasto fedele a Sansone e l’ha guidato fino alla fine. Dio ha avuto grazia verso il servo che si era scelto, e l’ha usato per portare a compimento il suo piano. Per fede, Sansone ha compiuto grandi opere, con la forza che Dio gli aveva dato. Cioè, in tanti campi Sansone peccava. Ma aveva fede in Dio nelle opere che ha compiuto come strumento di Dio. Dio non ignorava i suoi peccati, anzi, ha avuto bruttissime conseguenze a causa dei suoi peccati. Ma Dio ha anche avuto grazia verso di lui. Avere fede in certi campi della vita non toglie le brutte conseguenze di quando scegliamo il peccato.
Fratelli, in questo vediamo il cuore di Dio. Dio non ignora i nostri peccati, non chiude un occhio ai nostri peccati. Ma allo stesso tempo Dio è pieno di grazia verso di noi. Nessuno di noi, come Sansone, meriterebbe nulla di buono da Dio. Ma Dio mostra la sua grazia e misericordia servendosi di strumenti deboli e vacillanti per portare avanti il suo piano.
Che la storia di Sansone sia un esempio per noi. Sansone è stato scelto per compiere una grande opera di Dio. Però, non camminava in santità, e per questo ha subito terribili conseguenze. Quando noi siamo chiamati a compiere buone opere non toglie il fatto che possiamo cadere in brutti peccati, se togliamo gli occhi da Dio. Guardiamo la vita di Sansone come un forte ricordo dei pericoli spirituali che affrontiamo se non camminiamo in santità.
Prego che la storia di Sansone sia un esempio per spingerci a camminare in santità, in comunione con Dio, ricordandoci che se non fosse per la misericordia di Dio, non potremmo fare nulla, e ricordandoci che il peccato porta sempre brutte conseguenze.