Introduzione
Ti è mai capitato che Dio ti ha mostrato un tuo peccato, o mandandoti qualcuno che ti ha parlato, o tramite la tua lettura, o un sermone, ma quando Dio ti ha mostrato questo tuo peccato, non l’hai confessato e abbandonato subito? E ti è mai successo che, poi, questo ti ha portato a peccare di più, in altri modi?
È triste, ma è successo a ciascuno di noi.
Oggi vogliamo riprendere a studiare la storia di Sansone. Nella vita di Sansone vediamo proprio questo, le conseguenze che porta il peccato non confessato. Che Dio ci aiuti a vedere noi stessi in Sansone, anche se magari pecchiamo in modo meno visibile. E prego che, vedendo Sansone, rifletteremo sulla nostra vita, per non seguire il suo esempio.
Contesto
Nell’ultimo sermone abbiamo visto quanto, tristemente, Sansone ha avuto una vita molto brutta, piena delle conseguenze del suo peccato.
Sansone ha fatto varie scelte stolte, dando spazio al peccato e alla carne. Per esempio, ha scelto di sposare una donna Filistea, che non avrebbe dovuto sposare. E il suo peccato contro Dio ha portato gravi conseguenze nella sua vita.
Però, in particolare, abbiamo visto che il peccato non confessato di Sansone gli ha preparato la via per cadere in tutta una serie di altri peccati, che hanno portato conseguenze bruttissime. Il peccato non confessato ci fa tanto male, ci allontana da Dio e ci porta bruttissime conseguenze. Fa male non solo a noi, ma anche agli altri intorno a noi.
Se ricordate, nell’ultimo sermone abbiamo letto la storia del matrimonio tra Sansone e questa donna filistea, e abbiamo anche letto di come, al convito, Sansone ha proposto un indovinello agli uomini che erano lì con lui. La posta in gioco era altissima, e l’indovinello era molto difficile da risolvere. Perciò questi uomini hanno minacciato la moglie di Sansone per spingerla a cercare di capire la soluzione dell’indovinello, e a dirla loro. Così, loro avrebbero vinto e Sansone avrebbe dovuto dare loro le trenta tuniche e trenta cambi di vesti. Così la moglie di Sansone ha insistito, Sansone si è stancato e con impulsività ha raccontato a sua moglie la soluzione dell’indovinello. Lei allora l’ha comunicata ai Filistei e così Sansone ha perso quella sfida. Allora Sansone, pieno di ira, è sceso ad un’altra città dei Filistei, ha ucciso trenta uomini, ha preso le loro vesti e le ha consegnate agli uomini che erano al convito. Poi, pieno di ira per il fatto di essere stato tradito dalla moglie e manipolato dai Filistei, se ne è tornato a casa di suo padre, abbandonando sua moglie.
Nell’ultimo sermone ci siamo fermati a questo punto della storia, ma oggi vogliamo andare avanti per vedere cos’è successo dopo tutto questo, perché ci sono tante lezioni per noi.
Quindi, trovate con me Giudici 15.
Le conseguenze del peccato
Tenete in mente il contesto di quello che stiamo per leggere. Sansone se n’era andato via, pieno di ira, e aveva abbandonato sua moglie. Vediamo cosa succede adesso. Leggo dal v1.
“1 Or, dopo un po’ di tempo, durante la stagione della mietitura del grano, Sansone andò a visitare sua moglie, portando con sé un capretto, e disse: "Voglio entrare in camera da mia moglie".” (Giudici 15:1 LND)
Era passato un po’ di tempo da quando Sansone aveva abbandonato sua moglie. Ma dopo un certo tempo, voleva tornare da sua moglie. In sé era una cosa buona. Non avrebbe dovuto andarsene lasciando sua moglie là, quindi era buono che volesse tornare. Ma notate: perché voleva tornare da sua moglie? Notate la motivazione. Sansone voleva tornare da sua moglie per un motivo carnale. Non voleva tornare per amore di sua moglie, volendo ristabilire quel rapporto che era stato danneggiato. Piuttosto, voleva tornare per soddisfare la sua carne, per entrare in camera da sua moglie.
Il matrimonio
Qua vediamo chiaramente che Sansone aveva una visione molto storta di cos’è il matrimonio. Vedeva il matrimonio come un rapporto da cui prendere quello che pensava potesse soddisfarlo. Ma è veramente così? Dovrebbe essere così?
Pensiamo al matrimonio. Il matrimonio è un rapporto speciale che Dio ha creato. È il rapporto più stretto che ci sia fra i rapporti umani. È letteralmente essere una carne con il coniuge. Dio ha creato il matrimonio e Dio ci spiega come vivere il matrimonio in modo che sia una benedizione.
Allora, tu che sei sposato, che concetto hai del matrimonio? Il tuo modo di vedere il matrimonio rispecchia quello che Dio intende? Cioè, vedi il matrimonio come un rapporto prezioso, non come quello che può soddisfare il tuo cuore, ma piuttosto come rapporto prezioso per vivere insieme alla gloria di Dio?
Tu che NON sei sposato, hai un concetto vero di cos’è il matrimonio? Se stai sognando di sposarti, stai sognando qualcosa di falso, che non è veramente il matrimonio come Dio intende?
È Dio che ha creato il matrimonio e gli altri rapporti preziosi che ci ha dato. E dobbiamo capire che, solo quando viviamo i rapporti come Dio intende, quei rapporti possono essere benedetti. Il matrimonio non è un rapporto per ricevere, piuttosto, è un rapporto per vivere insieme per la gloria di Dio. Un rapporto per amare il marito la moglie, e la moglie il marito, e insieme glorificare Dio.
Sansone non capiva veramente il matrimonio. Aveva un concetto falso di cos’è il matrimonio. E così, dopo aver abbandonato sua moglie, adesso decide di tornare da lei, ma con la motivazione sbagliata.
Sansone torna da sua moglie
Nell’ultimo sermone abbiamo visto che i peccati non confessati portano sempre brutte conseguenze. Sansone, fino a questo punto, aveva peccato tanto nella sua vita. Era stato impulsivo, aveva avuto orgoglio, ha dato tanto spazio alla sua carne. Adesso, a distanza di tempo, stava per raccogliere le conseguenze di quello che aveva seminato.
In Galati 6:7-8 leggiamo di questo:
“7 Non v’ingannate, Dio non si può beffare; perché ciò che l’uomo semina, quello pure raccoglierà. 8 Perché colui che semina per la sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; ma chi semina per lo Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna.” (Galati 6:7-8 LND)
Sansone aveva seminato per la carne, peccando molto, e dalla carne stava per raccogliere corruzione.
Quando arriva da sua moglie, trova le conseguenze del suo peccato di tempo prima. Seguite mentre leggo dal v1.
“… Ma il padre di lei non gli permise di entrare, 2 e gli disse: "Pensavo proprio che tu l’odiassi, per cui l’ho data al tuo compagno; sua sorella minore non è ancora più bella di lei? Prendila dunque al suo posto".” (Giudici 15:1b-2 LND)
Visto che Sansone aveva abbandonato sua moglie, il padre di lei l’aveva data in moglie ad un altro uomo. Non avrebbe dovuto, perché era sposata. Ma visto che Sansone l’aveva abbandonata, suo padre ha pensato di darla in moglie a qualcun altro.
Il peccato seminato da Sansone aveva portato le sue conseguenze. Stava raccogliendo quello che lui stesso aveva seminato. Aveva seminato impulsività, orgoglio, mancanza di autocontrollo, ira… e adesso stava raccogliendo i risultati del suo peccato, anche se non avrebbe voluto avere quei risultati, quelle conseguenze.
Fratelli, qua c’è una forte lezione per noi. Sansone ha scelto di peccare, ma non poteva scegliere quali sarebbero state le conseguenze dei suoi peccati. Questo vale anche per noi. Possiamo scegliere se peccare oppure no. Abbiamo quella scelta. Ma non possiamo scegliere quali conseguenze raccoglieremo se scegliamo di peccare. Questo è un principio fondamentale, da tenere in mente quando siamo attirati al peccato, perché in quei momenti non pensiamo a quello che raccoglieremo se scegliamo di peccare. Oh che possiamo sempre scegliere di seminare bene, per lo Spirito, e non nella carne, peccando. E così raccoglieremo buoni frutti.
Sansone schiavo della vendetta
C’è un altro peccato molto forte che Sansone aveva, che era il peccato di volersi vendicare e di farsi giustizia da solo. E a causa di questo peccato Sansone ha agito in modo stolto. Seguite mentre leggo il v3.
“3 Sansone rispose loro: "Questa volta non avrò alcuna colpa verso i Filistei, se farò loro del male".” (Giudici 15:3 LND)
Sansone è un tipo di Cristo, ma solo in alcuni campi della vita. Questo è un campo in cui NON era un tipo di Cristo.
Invece di ravvedersi e confessare il suo peccato, riconoscendo che era colpa sua se suo suocero aveva dato sua moglie a qualcun altro, invece di ravvedersi, Sansone, di nuovo, scarica la sua ira vendicandosi contro i Filistei.
Ricordate? Al convito del suo matrimonio ha peccato essendo impulsivo quando ha rivelato alla moglie la soluzione dell’indovinello. Poi, la moglie l’ha tradito, e lui si è adirato per questo e ha ucciso 30 uomini. Qua, Sansone ripete lo stesso peccato.
Notate che Sansone si giustificava dicendo:“questa volta non avrò alcuna colpa verso i Filistei…”. Vedeva il loro peccato, ma non riconosceva il proprio peccato che aveva prodotto quegli altri peccati. I peccati degli altri possono essere anche molto brutti e pesanti, e causarci grandi problemi, ma se riconosciamo quanto NOI abbiamo peccato, i peccati degli altri non possono pesarci. Se tu sei veramente ravveduto dai tuoi peccati, non vorrai vendicarti. Le due cose sono opposte.
Sansone voleva vendicarsi, voleva farsi giustizia, ma la vendetta è diventata per lui un laccio e una schiavitù che lo controllava. Così, cosa decide di fare?
Dio gli aveva dato grande intelligenza e forza sovrannaturale, anche se più volte vediamo che non l’ha usata per il bene. Così, trova una soluzione e un modo per danneggiare gravemente i Filistei. Leggo dal v4.
“4 Così Sansone se ne andò e catturò trecento volpi; prese quindi delle fiaccole, volse le volpi coda contro coda e mise una fiaccola tra le due code. 5 Poi accese le fiaccole e lasciò andare le volpi per i campi di grano dei Filistei, e bruciò i covoni ammucchiati e il grano ancora in piedi e persino le vigne e gli uliveti.” (Giudici 15:4-5 LND)
Ricordate, dal v1, che era il tempo della mietitura. Quindi, i campi erano già pronti per la raccolta. Il grano era già maturo e asciutto. Era raccolto in grandi covoni. Le volpi rilasciate da Sansone avrebbero corso da covone a covone, cercando riparo. Così, tutti i covoni sarebbero stati bruciati, e anche gli uliveti e le vigne. Era un danno enorme per i Filistei. Era una tragedia per loro. Tanto del loro cibo era stato distrutto.
Umanamente, per un uomo da solo sarebbe stato impossibile infliggere loro un danno così grande. Per un uomo solo sarebbe impossibile catturare trecento volpi. Ma ricordiamo che Dio stava dando a Sansone un potere sovrannaturale per poter liberare Israele dai Filistei. Sansone stava agendo per impulsività, con tanto peccato, ma Dio stava guidando le cose per portare avanti il suo piano di liberare Israele. Dio è sempre in controllo.
Le conseguenze dell’impulsività
Sansone ha agito d’istinto, per vendicarsi. Avrebbe dovuto riconoscere il suo peccato, che era quello che aveva spinto gli altri a peccare. Ma non l’ha fatto, piuttosto, ha scelto di farsi giustizia da solo. E anche questa sua scelta ha portato pesanti conseguenze. Seguite mentre leggo dal v6.
“6 Allora i Filistei chiesero: "Chi ha fatto questo?". Fu risposto: "Sansone, il genero dell’uomo di Timnah, perché questi gli ha preso la moglie e l’ha data in sposa al suo compagno". Così i Filistei salirono e diedero alle fiamme lei e suo padre.” (Giudici 15:6 LND)
Pensate a che castello di peccati ha creato Sansone. Ha seminato un peccato sopra l’altro. Fratelli, questo è quello che succede quando pecchiamo e non ci fermiamo per riconoscere e confessare il nostro peccato. Questo è quello che succede quando ci induriamo nel nostro orgoglio, credendo di essere nel giusto, e non ci umiliamo per confessare il nostro peccato. Il peccato non confessato ostacola il nostro rapporto con Dio, ci allontana da Dio, e perciò sarà più facile cadere in un altro peccato, e poi in un altro, e in un altro. La soluzione è di fermarci a riconoscere pienamente, e confessare, i nostri peccati. Fratelli, non seguiamo l’esempio di Sansone, non andiamo avanti nei nostri peccati perché ci porta solo del male.
Sansone aveva peccato, e poi ha deciso di vendicarsi, ma a causa del suo peccato, sono morti il padre e la moglie di Sansone. Che triste!
Il peccato torna indietro
C’è anche un’altra lezione qua, che è molto importante. Perché la moglie di Sansone, alle nozze, aveva scelto di tradire Sansone raccontando la soluzione dell’indovinello aiFilistei? Perché l’ha fatto? L’ha fatto perché quegli uomini avevano minacciato di bruciare lei e la sua famiglia se non l’avesse fatto. Pensateci. In altre parole, lei ha peccato tradendo suo marito per cercare di evitare un problema. Però, poi, proprio quello che voleva evitare peccando, le è accaduto.
Qua c’è una forte lezione per noi. Quando cerchiamo di evitare problemi tramite il peccato, non ci porta del bene. A volte siamo tentati a peccare per cercare di risolvere una situazione, o evitare qualche problema, o per tenere vicina una persona cara che si sta allontanando, e facciamo compromessi per non offenderla. Ricordate che peccare non è solo fare attivamente qualcosa, di sbagliato, ma è anche NON fare la cosa giusta. Scegliere la via del peccato per cercare di risolvere, o evitare, qualche problema è una scelta stolta. Porta sempre del male a noi e a quelli che ci stanno intorno.
La moglie di Sansone ha scelto male. Ha scelto di tradire suo marito per salvarsi la vita. Ma alla fine, il suo peccato l’ha ritrovata. Che forte lezione per noi tutti!
Schiavo della vendetta
Abbiamo visto prima che Sansone aveva il grave peccato di volersi vendicare. Ed è un peccato bruttissimo che ci lega. Sansone era schiavo della vendetta. Era schiavo del cercare di farsi giustizia da solo. Era qualcosa che non lo lasciava tranquillo. E questo lo ha portato dove lui stesso non avrebbe voluto arrivare. Seguite mentre leggo i vv7-8. Notate come risponde Sansone al fatto che questi Filistei avevano ucciso sua moglie e suo suocero.
“7 Sansone disse loro: "Poiché avete fatto questo, io farò certamente vendetta su di voi, ma poi smetterò". 8 Così li colpì spietatamente, facendone un grande massacro. Poi discese e rimase nella caverna della roccia di Etam.” (Giudici 15:7-8 LND)
Sansone era schiavo del suo peccato. L’odio e la vendetta rendono schiavi. Sono peccati che promettono di portare giustizia, ma in realtà, rendono schiavi e portano ad una spirale di male che va sempre più in profondità.
Certamente, Dio stava usando tutto questo per portare avanti il suo piano, però, quanta sofferenza inutile per Sansone! Dio porta sempre avanti il suo piano, ma quando pecchiamo, il nostro peccato porta brutti frutti nelle nostre vite, come stiamo vedendo nella vita di Sansone.
Giuda consegna Sansone
Dio stava guidando ogni cosa per portare avanti il suo piano di liberare Israele dalle mani dei Filistei. Ma il comportamento così impulsivo di Sansone stava creando problemi anche per il suo popolo. Seguite mentre leggo dal v9.
“9 Allora i Filistei salirono, si accamparono in Giuda e si distesero fino a Lehi. 10 Gli uomini di Giuda dissero loro: "Perché siete saliti contro di noi?". Essi risposero: "Siamo saliti per catturare Sansone e per fare a lui ciò che ha fatto a noi". 11 Allora tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della roccia di Etam e dissero a Sansone: "Non sai che i Filistei ci dominano? Che è dunque questo che ci hai fatto?". Egli rispose loro: "Come essi hanno fatto a me, così io l’ho fatto a loro". 12 Essi gli dissero: "Noi siamo discesi per catturarti e darti nelle mani dei Filistei". Sansone rispose loro: "Giuratemi che voi stessi non mi ucciderete". 13 Essi allora gli parlarono, dicendo: "No, ti legheremo soltanto e ti daremo nelle loro mani; ma certamente non ti uccideremo". Così lo legarono con due funi nuove e lo fecero uscire dalla caverna.” (Giudici 15:9-13 LND)
I Giudei avevano paura dei Filistei, perché i Filistei li dominavano. Per questo, quando i Filistei volevano Sansone, i Giudei non hanno esitato a consegnarlo nelle loro mani. Vedevano male il fatto che Sansone avesse fatto un grande massacro dei Filistei, perché avevano timore dei Filistei. Non capivano che Dio stava usando Sansone proprio per liberarli dalle mani dei Filistei.
A questo punto, umanamente, sembrava tutto perso. Un esercito contro un uomo solo. Umanamente, Sansone non aveva alcuna speranza di liberarsi. Ma non era finita, perché Dio era con Sansone, e Dio doveva ancora servirsi di Sansone per portare a compimento il suo piano. È Dio che decide l’andamento delle cose, non gli uomini. Non dobbiamo fare i nostri calcoli umani, perché niente e nessuno può ostacolare Dio dal portare a compimento il suo piano.
Questo valeva per Sansone, ma questo vale anche per le TUE prove? Vale anche per le situazioni in cui anche tu credi che sia tutto perso? Come per Sansone, anche per noi, nella nostra vita, nonostante tutto quello che può succedere, Dio è ancora in controllo, Dio è ancora sovrano e Lui porterà a compimento il suo piano. Che pace possiamo avere quando teniamo in mente chi è il nostro Dio!
Un grande massacro
Quindi, a questo punto, per Sansone non c’era scampo. Era stato preso e sarebbe stato consegnato ai Filistei. Ma, anche qua, Dio stava gestendo le cose in modo da dare a Sansone un’altra occasione per compiere un grande massacro e danneggiare pesantemente i Filistei. Leggo dal v14.
“14 Quando giunse a Lehi, i Filistei gli vennero incontro con grida di gioia; ma lo Spirito dell’Eterno venne su di lui con potenza, e le funi che aveva alle braccia divennero come fili di lino a cui si dà fuoco; e i legami gli caddero dalle mani. 15 Trovata quindi una mascella d’asino ancora fresca, stese la mano e l’afferrò e con essa uccise mille uomini. 16 Allora Sansone disse: "Con una mascella d’asino, mucchi su mucchi! Con una mascella d’asino ho ucciso mille uomini". 17 Quand’ebbe finito di parlare, gettò via di mano la mascella e chiamò quel luogo Ramath-Lehi.” (Giudici 15:14-17 LND)
Sembrava una situazione impossibile, da cui Sansone non poteva uscire, ma Dio ha gestito le cose diversamente. Massacro dopo massacro, Dio stava togliendo di mezzo i Filistei.
Dio ha equipaggiato Sansone con una forza sovrannaturale che gli ha permesso di uccidere mille uomini usando solo una mascella d’asino. Era un miracolo! Nessun uomo potrebbe fare nulla di simile. Ma DIO era con Sansone.
Anche qua c’è una lezione per noi. Dio può portare liberazione e ribaltare l’andamento delle cose, dal nulla. Dio non ha bisogno di mezzi umani. Non ha bisogno di grandi eserciti o di armi potenti. A volte facciamo i nostri calcoli e i nostri ragionamenti, e in base ai nostri calcoli ci sembra impossibile trovare una via d’uscita. Ma per Dio nulla è impossibile. Dio non è legato alla logica e ai calcoli umani. Dio può fare tutto quello che vuole. Questo ci mostra la potenza di Dio, e che Lui può fare OGNI cosa.
Dio è fedele
Dio si è servito di Sansone per portare avanti il suo piano. Ma poi, dopo questo grande massacro, Sansone aveva un bisogno pratico, semplice, ma vitale. Leggo dal v18. Notate il cuore di Dio che provvede per il suo servo.
“18 Poi ebbe gran sete e invocò l’Eterno, dicendo: "Tu hai concesso questa grande liberazione per mano del tuo servo; ma dovrò ora morire di sete e cadere nelle mani degli incirconcisi?". 19 Allora DIO fendé la roccia concava che è a Lehi, e ne uscì dell’acqua. Egli bevve, il suo spirito si rianimò ed egli riprese vita. Perciò chiamò quella fonte En-Hakkore; essa esiste a Lehi anche oggi. 20 Sansone fu giudice d’Israele al tempo dei Filistei per vent’anni.” (Giudici 15:18-20 LND)
Dio è fedele fino alla fine e non abbandona MAI i suoi servi. Anche qua, vediamo che Dio non ha abbandonato Sansone. Sansone aveva grandissima sete, un grandissimo bisogno di acqua. Ma Dio non lo ha abbandonato, piuttosto, gli ha provveduto l’acqua che gli serviva.
Sansone aveva meritato l’aiuto di Dio? Dio era in debito con lui, visto che Sansone aveva fatto grandi opere per Dio? Certo che no! Sansone non ha meritato l’aiuto di Dio. Piuttosto, Dio ha avuto misericordia verso Sansone, e nonostante quanto aveva peccato contro di Lui, comunque gli ha provveduto l’acqua che gli serviva.
Vedete, fratelli? Quante volte Dio ha misericordia verso di noi, e non lo meritiamo! Se pensiamo alla nostra vita, ciascuno di noi ha tanti esempi di volte in cui ha visto la misericordia di Dio. Ma quante volte abbiamo peccato contro Dio! Quante volte lo abbiamo offeso con le nostre parole, con le nostre azioni, o con i nostri pensieri. Eppure, comunque Dio continua ad avere bontà e amore e grazia nei nostri confronti. Quante volte Dio viene incontro ai nostri bisogni, nonostante che non lo meritiamo.
Dio ha misericordia verso di noi, e ci mostra la sua misericordia. Questo è il suo cuore per noi. E questo dovrebbe spingerci a vivere umilmente davanti a Dio, per camminare nelle sue vie con gratitudine, con fede e in ubbidienza. Non dobbiamo prendere la misericordia di Dio come timbro che Dio approva quello che facciamo. Piuttosto, vedere la misericordia di Dio verso di noi, dovrebbe spingerci a voler vivere in ogni cosa secondo la Sua volontà, fidandoci di Lui, e ringraziandoLo per il cuore che ha per noi.
Conclusione
Per il momento ci fermiamo qua con la storia di Sansone, ma voglio ripassare alcune lezioni che abbiamo visto in questo capitolo.
Mentre studiamo la storia di Sansone diventa sempre più chiaro quanto Sansone ha avuto una vita molto brutta, sotto vari punti di vista.
Ha peccato tanto contro Dio, e ha raccolto le conseguenze del suo peccato. Una delle lezioni più grandi che dobbiamo prendere dalla vita di Sansone è che il peccato non confessato ci porta a peccare di più, cadendo in una serie di altri peccati, e quel primo peccato iniziale diventa una catena di peccati che ci allontana sempre di più da Dio. Quando vedi un peccato nella tua vita, non andare avanti ignorandolo. Fermati, riconosci e confessa il tuo peccato, perché c’è vero perdono e liberazione, in Cristo, quando confessiamo i nostri peccati.
Abbiamo visto anche che Sansone era schiavo della vendetta. Voleva farsi giustizia da solo. Ma cosa gli ha portato? Gli ha procurato solo tanto dolore inutile e tante conseguenze bruttissime. Fratelli e sorelle, non cerchiamo la nostra giustizia. Non cerchiamo di farci vendetta. Dio ci insegna a lasciare a Lui la vendetta. Se subiamo ingiustizie, lasciamole a Dio, ci penserà Lui. Piuttosto, viviamo con grazia gli uni verso gli altri, perché noi stessi dipendiamo dalla grazia di Dio. Se tu cerchi di farti giustizia da solo, e vuoi vendicarti del male che gli altri ti hanno fatto, e la vendetta può essere anche subdola, anche solo tagliare i rapporti con chi ti ha fatto del male, se tu vivi così non stai capendo veramente quanto TU hai peccato contro Dio e quanto meriti TU la condanna eterna. Se sei veramente umile, e veramente riconosci quanto hai peccato davanti a Dio e quanto sono gravi i tuoi peccati davanti a Dio, allora non cerchi la vendetta. Piuttosto, tratti gli altri con grazia, sapendo che tu, per primo, hai bisogno di grazia da Dio.
Un’altra lezione potente da questo capitolo è che scegliere la via del peccato per risolvere una situazione o un problema non è MAI una buona idea. La moglie di Sansone aveva peccato per cercare di salvarsi la vita. Ma quel peccato l’ha ritrovata, tempo dopo, e proprio quel male che voleva evitare le è caduto addosso.
Prendiamo ciascuno di questi esempi, e riflettiamoci sopra. Non guardiamo ai peccati di queste persone, puntando il dito a loro, come se noi non peccassimo mai. Piuttosto, osserviamo i loro peccati, e dove li hanno portati, per non cadere anche noi negli stessi peccati. Camminiamo umilmente nelle vie di Dio, fidandoci di Lui, e avremo una vita veramente benedetta, con più di Cristo.