Introduzione
C’è una menzogna molto comune nella vita cristiana. È la menzogna che crediamo, ciascuno di noi, ogni volta che pecchiamo. Qual è questa menzogna?
Crediamo la menzogna che il peccato possa, in qualche modo, soddisfare il nostro cuore, farci avere una vita più facile o più bella, o risolvere i nostri problemi. Che inganno! E ciascuno di noi sa, per esperienza, che il peccato non mantiene mai le sue promesse. Anzi, al contrario, di tutto quello che promette, ci dà il contrario. Ci ruba le benedizioni di Dio, rende la vita brutta e pesante, porta sempre brutte conseguenze, e ci crea problemi, invece di risolverli. La via del peccato non porta mai a niente di buono.
Nell’ultimo sermone abbiamo iniziato a studiare la vita di Sansone. Oggi, con l’aiuto di Dio vogliamo andare avanti a studiare la sua vita. La storia di Sansone è una storia triste, perché in Sansone vediamo un uomo che spesso ha creduto alla menzogna del peccato, e vediamo i frutti amari che ha portato nella sua vita. Questo non ha ostacolato Dio da portare avanti il suo piano, ma quanti dolori ha avuto Sansone nella sua vita, a causa del suo peccato.
Contesto
Prima di andare avanti, dobbiamo rimetterci dentro alla storia.
Allora, se ricordate, ci troviamo in un periodo molto triste della storia di Israele. Israele si era allontanato da Dio, peccava contro Dio, seguiva i falsi idoli dei popoli che lo circondavano. Dio, volta dopo volta, quando peccavano e si indurivano contro di Lui, mandava la sua disciplina sul suo popolo, permettendo ai popoli che abitavano intorno di attaccarli e dominarli. Poi, quando gridavano a Dio, Dio suscitava un giudice, che li liberasse dalle mani di questi popoli. Durante la vita del giudice, il popolo tornava a Dio, ma appena il giudice moriva, il popolo tornava a peccare contro Dio e voltava di nuovo le spalle a Dio.
Nel periodo della vita di Sansone, Israele era dominato dai Filistei, che erano un popolo pagano. Dio ha fatto nascere Sansone per essere un liberatore per Israele, colui che lo avrebbe liberato dalle mani dei Filistei.
Nell’ultimo sermone abbiamo visto che Dio ha preannunciato la nascita di Sansone a sua madre, in un modo che è successo poche altre volte nella storia. Nei genitori di Sansone abbiamo visto un forte esempio di cosa vuol dire avere vero timore di Dio. Abbiamo anche visto quanto abbiamo bisogno gli uni degli altri per aiutarci a conoscere Dio per chi è veramente. Manoah, il padre di Sansone, conosceva la santità di Dio, ma poco il cuore di Dio. E sua moglie lo ha aiutato a vedere che Dio non è solo santo, ma anche misericordioso, fedele e coerente.
E Dio è anche fedele, e quello che promette lo mantiene sempre. Infatti, come ha promesso che avrebbe dato un figlio a Manoah e a sua moglie, Dio ha anche mantenuto la sua promessa. E così è nato Sansone, che sarebbe diventato il liberatore del popolo di Dio.
Ma ricordate anche che Sansone era un tipo di Cristo, cioè in vari campi della vita rispecchiava aspetti di Gesù Cristo, che sarebbe venuto molto tempo dopo. Sansone, come gli altri tipi di Cristo, rispecchiava Cristo solo in alcuni campi, mentre in altri campi, tristemente, era molto lontano dall’assomigliare a Cristo. Infatti, andando avanti con la storia, vedremo che Sansone aveva vari campi della vita in cui aveva notevole peccato, che gli ha portato brutte conseguenze.
Quindi, oggi vogliamo andare avanti a studiare la storia della vita di Sansone, da dopo la sua nascita. Trovate con me Giudici 14.
Sansone pecca scegliendo una moglie
Dopo il racconto della promessa e della nascita di Sansone, la storia fa un salto in avanti di molti anni. Non sappiamo cosa sia successo nella vita di Sansone quando era bambino. La storia fa un salto in avanti a quando Sansone è arrivato all’età di sposarsi. E qui leggiamo di come Sansone, tristemente, pecca gravemente contro Dio, scegliendo una moglie fra i Filistei.
Inizio leggendo da Giudici 14:1.
“1 Or Sansone scese a Timnah e là vide una donna tra le figlie dei Filistei. 2 Tornato a casa, ne parlò a suo padre e a sua madre, dicendo: "Ho veduto a Timnah una donna tra le figlie dei Filistei; or dunque prendetemela come moglie". 3 Suo padre e sua madre gli dissero: "Non vi è forse alcuna donna tra le figlie dei tuoi fratelli in tutto il nostro popolo, perché tu vada a prenderti una moglie tra i Filistei incirconcisi?". Ma Sansone rispose a suo padre: "Prendimi quella, perché mi piace". 4 Or suo padre e sua madre non sapevano che questo veniva dall’Eterno, e che Sansone cercava un’occasione contro i Filistei. In quel tempo, i Filistei dominavano Israele.
Che lezione importante!
Sansone aveva genitori timorati di Dio. Avevano visto che la decisione di sposare una donna Filistea era peccato, perché Dio aveva comandato che il suo popolo non doveva sposarsi con i pagani del paese. Non dovevano mescolarsi con gli altri popoli. Per questo i genitori cercavano di sviare Sansone dalla sua scelta, per indirizzarlo verso una scelta giusta davanti a Dio. Che grazia da Dio per i figli quando hanno genitori che li indirizzano nelle vie di Dio, piuttosto di solo assecondare le loro scelte!
A volte, noi che siamo genitori, non abbiamo la voglia, o il coraggio, di aiutare i nostri figli a vedere quando le loro decisioni non sono sagge. Oh che possiamo avere coraggio e vero amore per i nostri figli, per mostrare loro quando le loro scelte non sono sagge, o quando sono addirittura peccati. Sansone era già adulto, perciò i suoi genitori non potevano costringerlo a fare quello che era giusto. Non approvavano la sua scelta, ma non potevano fermarlo. Perciò, hanno accettato la sua scelta, ma con un cuore rotto.
Vediamo proprio che, finché potevano, cercavano di convincere Sansone di non andare avanti su questa via peccaminosa. Ma quando hanno capito che lui era convinto, hanno smesso di insistere. Allo stesso tempo, però, continuavano ad amarlo, anche se erano contrari alla sua scelta. Questo è un buon esempio per noi che siamo genitori.
Sansone ha peccato volendo prendere moglie fra i Filistei. Che triste! Ma Dio stava guidando le cose, servendosi dei peccati di Sansone per creare una situazione da cui, poi, Sansone avrebbe liberato Israele dai Filistei. Dio non causa mai il peccato, ma gestisce il peccato. In quel tempo i Filistei dominavano sul popolo di Dio, e Dio aveva suscitato Sansone per liberarli dal quel giogo. Dio si è servito di questo peccato di Sansone per portare avanti il suo piano perfetto per il suo popolo.
Dio dà a Sansone una forza grandissima
Sansone ha deciso di prendere questa donna filistea come moglie. Quindi scende alla città dove si trovava lei, per parlare con lei, e con lui scendono anche i suoi genitori. Ad un certo punto, nel cammino, Sansone si trova solo, e qui succede qualcosa di incredibile. Seguite mentre leggo dal v5.
5 Poi Sansone scese con suo padre e con sua madre a Timnah; come furono giunti alle vigne di Timnah, ecco un leoncello venirgli incontro ruggendo. 6 Allora lo Spirito dell’Eterno venne su di lui con potenza ed egli, senza avere niente in mano, squarciò il leone, come uno squarcerebbe un capretto; ma non disse nulla a suo padre né a sua madre di ciò che aveva fatto.
Questa è la prima volta in cui vediamo questo in Sansone. Dio ha dato a Sansone una forza sovrannaturale, che era legata al fatto che lo Spirito dell’Eterno era su di lui. Qui Sansone era da solo e sembra che Dio stesse dando a Sansone una prova visibile e chiara che Dio era con lui, e che gli aveva dato una forza sovrannaturale, che veniva da Dio.
Dio stava preparando tutto per liberare il suo popolo dalle mani dei Filistei. E per questo Dio ha equipaggiato Sansone con una forza sovrannaturale che, più avanti, avrebbe usato per adempiere il compito che Dio gli aveva assegnato. Dio gestisce sempre tutto in modo da portare a compimento il suo piano perfetto.
Sansone scende dalla donna
Sansone tiene per sè quello che era successo con il leone, e prosegue il cammino. Andiamo avanti dal v7, e notiamo cos’è successo dopo.
7 Poi scese e parlò alla donna, ed essa piacque a Sansone. 8 Qualche giorno dopo egli tornò per prenderla e uscì di strada per vedere la carcassa del leone; ed ecco, nel corpo del leone c’era uno sciame d’api e del miele. 9 Egli ne prese un po’ in mano e si mise a mangiarlo mentre camminava; quando giunse da suo padre e da sua madre, ne diede loro ed essi ne mangiarono; ma non disse loro che aveva preso il miele dal corpo del leone.
Quando Sansone scese di nuovo, tempo dopo, per sposarsi con la donna, nel cammino è passato dal luogo in cui aveva ucciso il leone, per vedere il corpo morto del leone. Ed ecco che nella carcassa del leone c’era uno sciame di api, da cui Sansone ha preso del miele.
Questo avvenimento non è tanto speciale in se, ma ci serve per capire quello che succederà più avanti. Dio stava preparando ogni cosa per liberare il suo popolo.
Sansone si sposa
Quindi, Sansone si trovava in cammino con i suoi genitori, andando verso il luogo dove si sarebbe tenuto il convito in occasione del matrimonio. Seguite mentre leggo dal v10 e vediamo cosa succede al convito.
10 Suo padre quindi scese da quella donna, e là Sansone fece un convito, perché così usavano fare i giovani. 11 Quando la gente del posto lo vide, portò trenta compagni perché stessero con lui. 12 Sansone disse loro: "lo vi proporrò un indovinello; se voi riuscite a trovarne la spiegazione e a farmela sapere entro i sette giorni del convito, vi darò trenta tuniche e trenta cambi di vesti; 13 ma se non me lo potete spiegare, darete trenta tuniche e trenta cambi di vesti a me". 14 Essi gli risposero: "Proponi il tuo indovinello, affinché lo udiamo". Egli disse loro: "Dal divoratore è uscito del cibo, e dal forte è uscito del dolce". Per tre giorni quelli non riuscirono a spiegare l’indovinello. 15 Or il settimo giorno dissero alla moglie di Sansone: "Persuadi tuo marito a spiegarci l’indovinello; altrimenti daremo fuoco a te e alla casa di tuo padre. Ci avete invitati qui per spogliarci? Non è forse così?".
Sansone fa questo convito, che era una festa che durava più giorni, in occasione del matrimonio. A questa festa, i filistei portarono trenta compagni perché stessero con Sansone durante la festa.
Allora Sansone propone loro un indovinello. La posta in gioco era molto alta. Se questi uomini avessero indovinato la soluzione dell’indovinello, Sansone avrebbe dovuto dare loro trenta tuniche e trenta cambi di vesti, e viceversa, se loro non avessero indovinato la soluzione, dovevano loro dare a Sansone trenta tuniche e trenta cambi di vesti. Ma a quel tempo i vestiti erano molto costosi., perché erano difficili da produrre e non esistevano sistemi meccanizzati come li abbiamo noi oggi. Per cui, trenta tuniche e trenta cambi di vestiti valevano moltissimo. Se questi uomini avessero perso, per loro sarebbe stato un grande costo dare tutto questo a Sansone. All’epoca ciascuno aveva i pochi vestiti necessari. Noi qua, oggi, siamo abituati ad avere armadi pieni di vestiti, di cui tanti neanche li usiamo regolarmente. Per cui, anche se fossimo costretti a dare via qualcosa, non sarebbe un vero problema. Ma all’epoca sarebbe stato un grandissimo problema per la maggioranza delle persone.
Quindi, il fatto che questi uomini hanno accettato la sfida ci fa capire che immaginavano di poter risolvere l’indovinello. Chi rischierebbe così tanto, sapendo che non potrà risolvere l’indovinello? Infatti, vediamo che quando poi capiscono di non essere in grado di risolverlo, si sono agitati moltissimo.
Ricordate che Sansone aveva come obiettivo di danneggiare i Filistei, che stavano opprimendo il suo popolo. Per questo ha proposto loro un indovinello difficile che pensava che non sarebbero stati in grado di risolvere.
Qui è chiaro che questi compagni non erano veri amici. Leggendo si percepisce l’atmosfera tesa e di odio che c’era a questa festa. Era una compagnia di facciata, fatta per tradizione, ma non c’era vero amore. Non c’era buon sangue tra questi compagni e Sansone. Loro non amavano lui, e lui non amava loro, anzi, stava cercando un’occasione per danneggiarli.
Quanto spesso, nella società, ma tristemente anche fra credenti, possiamo avere rapporti che sono una compagnia, in cui non c’è vera amicizia, e in cui non c’è vero amore. Che Dio ci mostri sempre di più il valore di avere vere amicizie, in cui c’è vero amore e vera trasparenza.
Primi problemi nel matrimonio
La vita di Sansone è stata una vita piena di problemi e di conseguenze del peccato. Appena sposati, lui e sua moglie hanno subito avuto problemi nel loro matrimonio. Ricordate che questo era un matrimonio tra un credente e una non credente. In un matrimonio così, ci saranno per forza profondi problemi. Infatti, andando avanti vediamo che non c’era vero amore tra Sansone e sua moglie, e non erano uniti avendo una mente e un cuore.
Ricordate che gli uomini che erano venuti al convito avevano minacciato la moglie di Sansone di uccidere lei e la famiglia di suo padre se non avesse rivelato loro la soluzione all’indovinello. Vado avanti dal v16, notate il comportamento della moglie.
16 La moglie di Sansone pianse davanti a lui e gli disse: "Tu mi porti solo odio e non mi ami; tu hai proposto un indovinello ai figli del mio popolo, ma non l’hai spiegato a me". Allora egli le disse: "Ecco, non l’ho spiegato neppure a mio padre e a mia madre, perché dovrei spiegarlo a te?". 17 Ella pianse davanti a lui, durante i sette giorni del convito. Così il settimo giorno Sansone glielo spiegò, perché lo importunava; poi essa spiegò l’indovinello ai figli del suo popolo.
La moglie di Sansone non era una buona donna. Qui vediamo aspetti del suo carattere che ci mostrano chiaramente che non era un buona moglie. Era pronta a insistere, a usare l’inganno e a manipolare, andando contro suo marito, per cercare di risolvere un problema.
Però, fermiamoci a pensare. Sansone come ha scelto sua moglie? Come ha capito qual era la donna giusta da sposare? Quali valutazioni ha fatto? Sansone ha deciso in modo carnale, in base a quello che voleva la carne, in base a quello che gli piaceva. E la sua scelta si è rivela essere una scelta disastrosa. Quando scegliamo con saggezza, scegliendo la cosa giusta davanti a Dio, in base ai principi di Dio, ci porta benedizioni. Dio stesso ci benedice, perché stiamo camminando nelle sue vie. Ma ogni volta che scegliamo stoltamente, scegliendo in base a quello che vuole la carne, perdiamo benedizioni. Sansone ha scelto per la carne.
La moglie, viste le minacce di questi uomini, ha cercato di spingere Sansone a dirle la soluzione dell’indovinello, e per farlo, ha usato l’inganno. Notate che non stavano affrontando questo problema insieme, come coppia. Piuttosto, la moglie cercava di risolvere lei la situazione, a danno di Sansone. Effettivamente, stava tradendo Sansone andando contro gli interessi di suo marito. Non c’era unione in quel matrimonio. Era appena iniziato ed era già un disastro.
Dall’altro lato, però, non era solo la moglie ad avere grossi problemi. Anche Sansone aveva vari aspetti brutti e peccaminosi del suo carattere. Qui vediamo che Sansone era un uomo molto impulsivo e impaziente. Questi suoi peccati di carattere sono venuti fuori più volte nella sua vita, e gli hanno portato tante bruttissime conseguenze.
Sansone non era un uomo equilibrato, che valuta ogni cosa con attenzione, e questo peccato gli ha portato tanti problemi brutti nella sua vita. Sansone si stancava facilmente, e facilmente mollava la sua posizione. Non era un uomo integro, un uomo di principi, che rimane fermo nella sua posizione. Quando veniva messo sotto pressione, per un po’ resisteva, ma poi lasciava andare. Prendeva la via più facile, anziché la via giusta. Non voleva avere la fatica di andare avanti a combattere restando fermo nella sua posizione.
Che lezione per noi, qua! Il matrimonio di Sansone era un totale disastro, fin dall’inizio. Sua moglie non era una buona moglie, ma anche lui non era un buon marito e un buon uomo. Quando camminiamo lontani da Dio in qualche campo della vita, porta conseguenze bruttissime, a noi stessi e agli altri, e danneggia chi ci sta intorno.
Risolto l’indovinello, una strage
La moglie di Sansone ha insistito e Sansone si è stancato della sua insistenza, e perciò le ha spiegato la soluzione dell’indovinello. Così lei è andata a riferirla a quegli uomini, sperando così di salvarsi la vita. Ma non è mai una buona idea scegliere la via del peccato per risolvere una situazione. Infatti, tutto questo ha causato una serie di altri peccati bruttissimi. Seguite mentre vado avanti dal v18.
18 Gli uomini della città, il settimo giorno, prima che tramontasse il giorno, dissero a Sansone: "Cosa è di più dolce del miele? E chi è più forte del leone?". Ed egli rispose loro: "Se non aveste arato con la mia giovenca, non avreste risolto il mio indovinello". 19 Allora lo Spirito dell’Eterno venne su di lui con potenza, ed egli scese ad Ashkelon, uccise trenta uomini dei loro, prese le loro spoglie e diede i cambi di vesti a quelli che avevano spiegato l’indovinello. Così la sua ira si accese; poi risalì a casa di suo padre. 20 Ma la moglie di Sansone fu data al suo compagno che era stato il suo miglior amico.” (Giudici 14:18-20 LND)
Gli uomini sono andati da Sansone con la soluzione dell’indovinello, ma lui capiva che sapevano la soluzione solo perché sua moglie l’aveva detta loro. E per questo Sansone si adira perché capisce che lo avevano manipolato tramite sua moglie.
Allora cosa fa Sansone? Doveva adempiere alla parola che aveva dato a questi uomini, e doveva portare a questi uomini trenta tuniche e trenta cambi di vesti. Qui, come anche più avanti nella storia, vediamo che Sansone era molto intelligente. Dio gli aveva dato una buona mente, anche se non usava sempre l’intelligenza per il bene. Perciò, Sansone trova un modo per risolvere la cosa. Allora scende in un’altra città dei Filistei, uccide trenta uomini, prende le loro vesti e porta quelle vesti ai compagni del convito.
Di nuovo vediamo che Sansone era molto impulsivo. In questo caso, essendo adirato per il fatto di essere stato tradito, ha scaricato la sua ira uccidendo trenta uomini filistei. E l’ha fatto tramite il potere che Dio gli aveva dato.
Sansone lascia sua moglie
Poi, di nuovo, Sansone agisce in modo molto impulsivo e molto carnale. Stavolta non contro i filistei, ma contro sua moglie. Sua moglie lo aveva tradito svelando a quei compagni la soluzione dell’indovinello. Non era stata leale a suo marito. Perciò Sansone, pieno d’ira, lascia sua moglie e ritorna a casa di suo padre.
Non era giusto. Sansone non doveva lasciare sua moglie e andarsene. Ma in Sansone vediamo un chiaro esempio di un principio molto importante: il peccato non confessato torna fuori e continua a fare male e a portare brutte conseguenze. Sansone era impulsivo, era un uomo intemperante, aveva ben poco autocontrollo, e questi suoi peccati di carattere uscivano fuori in varie circostanze, portando varie gravi conseguenze.
Allora, fratelli, pensiamo a noi. Se tu dai spazio alla carne in qualche campo della vita, la carne ti controlla. Puoi decidere se dare spazio alla carne o no. Ma non puoi decidere le conseguenze quando dai spazio alla carne. Sansone seminava il peccato di dare spazio alla carne e di essere impulsivo, e stava raccogliendo quello che aveva seminato. Che forte esempio per noi, da NON seguire!
Una catena di peccati
Quindi, Sansone ha lasciato lì sua moglie lì e se n’è andato. È tornato a casa di suo padre. Questo non è il comportamento di un vero marito e di un uomo di Dio. Un vero marito, anche se ci sono gravi problemi nel matrimonio, non molla tutto, non abbandona sua moglie. Un vero marito si comporta da uomo, guarda in faccia i problemi e grida a Dio per avere il coraggio e la forza di affrontarli, e si butta. Questo vale per le grandi situazioni e i grandi problemi, ma vale anche, e soprattutto, giorno per giorno, nelle piccole cose. Se tu sei un marito, tu vivi così? O sei come Sansone?
Sansone ha peccato lasciando sua moglie. E anche questo suo peccato ha portato gravi conseguenze. Infatti, il padre di sua moglie pensava che Sansone avesse abbandonato sua moglie, e perciò la dà in moglie ad un altro uomo.
Il padre non doveva solo dare sua figlia in moglie ad un altro uomo. Ma qui vediamo che al peccato di Sansone si aggiunge il peccato del padre della moglie, che era stato suscitato dal peccato di Sansone. Erano una serie di peccati che si aggiungevano uno sopra l’altro. Dio volendo, andando avanti nella storia, leggeremo di come questi peccati, uno sopra l’altro, hanno portato bruttissime conseguenze. Il peccato promette belle cose, promette soddisfazione, ma ci fa perdere benedizioni e l’unica cosa che crea, veramente, è distruzione.
Lezioni per noi
Fratelli e sorelle, quante forti lezioni per noi ci sono nella vita di Sansone.
Una lezione potente qua è che il peccato non confessato porta sempre bruttissime conseguenze. Certamente, il peccato porta conseguenze terrene, nei rapporti, nella vita quotidiana, e sono pesanti. Ma soprattutto, il peccato non confessato ci allontana da Dio. Questa è la conseguenza più grande, e più grave e devastante. E quando camminiamo nel peccato, nelle tenebre, ci ostacola dall’avere comunione con Dio, e rovina la nostra vita, e porta anche conseguenze nella vita di chi ci sta attorno. Non seguire l’esempio di Sansone! Non lasciare peccato non confessato nella tua vita. Ti porterà solo del male! Corri a confessare ogni peccato che vedi, e ricevi il perdono in Gesù Cristo, per avere un rapporto ristorato con Dio.
In Sansone, vediamo tutta una serie di peccati. Sansone non sarebbe dovuto andare in mezzo ai filistei. Invece, peccando, ci è andato. Ha visto una donna che gli piacque. Non doveva sposarla, ma ha dato spazio alla carne. Poi, per orgoglio, propone un indovinello che credeva impossibile da indovinare. Ha risposto con peccato al peccato di sua moglie e di questi uomini. Peccato dopo peccato. Sansone ha seminato molto male nella sua vita. Ha seminato un peccato sopra l’altro, e questo gli ha portato solo bruttissime conseguenze. Che forte lezione per noi! Quando non ci fermiamo per riconoscere e confessare il nostro peccato, ma piuttosto andiamo solo avanti, facciamo come Sansone e seminiamo un peccato sopra l’altro.
Con Sansone Dio era comunque in controllo e stava comunque gestendo tutto secondo il suo piano. Ma la vita di Sansone, a causa delle sue scelte, è stata disastrosa. Oh che possiamo vedere quanto brutta è stata la sua vita, e quanto pesanti le conseguenze che ha subito, per non seguire il suo esempio.
Camminiamo piuttosto nelle vie di Dio, nella luce, con umiltà, riconoscendo e confessando ogni peccato. Questa è la via benedetta, avendo comunione con Dio. Il peccato vuole farci deviare promettendoci cose migliori. Ma è solo un inganno. Che Dio ci aiuti a riconoscere l’inganno del peccato, per non caderci.