Aiuto Biblico

Sansone: la nascita di un liberatore

Giudici 13

sermone di Leonardo Bevilacqua, www.Aiutobiblico.org per domenica, 15 dicembre 2024
Descrizione: La nascita di Sansone. Un tipo di Cristo. L’esempio dei suoi genitori.
parole chiave: Sansone, Giudici, timore di Dio, tipo di Cristo

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Introduzione

Nella Bibbia troviamo tante storie, e vari personaggi, che spesso dimentichiamo, o di cui ci ricordiamo poco. A volte abbiamo una certa immagine in mente di questi personaggi, ma ci ricordiamo ben poco della loro vita e delle tante lezioni che Dio ci ha dato tramite la loro vita.

Oggi, con l’aiuto di Dio inizieremo a studiare la vita di uno di questi personaggi: Sansone. Spesso, quando pensiamo a Sansone, pensiamo alla sua grande forza. Ma la sua forza è solo una parte di tutto quello che è successo nella sua vita. La vita di Sansone è piena di forti esempi e forti lezioni per noi. Prego che la Parola di Dio tocchi i nostri cuori mentre studiamo la vita di questo uomo speciale.

Contesto

Prima di iniziare, però, è importante che ricordiamo bene in quale punto ci troviamo nella storia di Israele.

In Giudici ci troviamo in un periodo molto buio della storia di Israele. Se ricordate, Dio aveva fatto uscire il suo popolo dalla schiavitù in Egitto e l’aveva condotto alla terra promessa, che aveva promesso di dare loro. Però, la terra promessa non era disabitata. C’erano già vari popoli che si erano stabiliti lì. Perciò, il popolo di Dio, guidato da Giosuè, doveva conquistare la terra promessa, un pezzo alla volta. E Dio aveva dato loro il chiaro comandamento che non dovevano mescolarsi con i popoli che abitavano là, e dovevano togliere tutto quello che era legato alla loro idolatria.

Per capire bene il contesto in cui ci troviamo, trovate con me Giudici 2. Voglio leggere un brano lungo, ma che ci dà un ottimo riassunto della condizione di Israele a quel tempo. Leggo da Giudici 2:1.

“1 Or l’Angelo dell’Eterno salì da Ghilgal a Bokim e disse: "Io vi ho fatto salire dall’Egitto e vi ho condotto nel paese che avevo giurato di dare ai vostri padri. Avevo anche detto: "Io non romperò mai il mio patto con voi. 2 Ma voi non farete alcuna alleanza con gli abitanti di questo paese e demolirete i loro altari". Voi però non avete ubbidito alla mia voce. Perché avete fatto questo? 3 Così ora dico: lo non li scaccerò davanti a voi; ma essi saranno come spine nei vostri fianchi, e i loro dèi saranno per voi un laccio".” (Giudici 2:1-3 LND)

Israele aveva peccato contro Dio perché non aveva ubbidito al comandamento di Dio di non fare alleanza con gli abitanti del paese e di demolire i loro altari, che significava rigettare tutta la loro idolatria.

Vado avanti dal v7 notate quale disastro ha portato il peccato del popolo.

“7 Il popolo servì l’Eterno durante tutta la vita di Giosuè e durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè, e che avevano visto tutte le grandi opere che l’Eterno aveva compiuto per Israele. 8 Poi Giosuè, figlio di Nun, servo dell’Eterno morì in età di centodieci anni, 9 e fu sepolto nel territorio della sua eredità a Timnath-Heres nella regione montuosa di Efraim, a nord della montagna di Gaash. 10 Quando tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri, dopo di essa sorse un’altra generazione che non conosceva l’Eterno, né le opere che egli aveva compiuto per Israele. 11 I figli d’Israele fecero ciò che è male agli occhi dell’Eterno e servirono Baal; 12 abbandonarono l’Eterno, il DIO dei loro padri che li aveva fatti uscire dal paese d’Egitto, e seguirono altri dèi fra gli dèi dei popoli che li attorniavano, si prostrarono davanti a loro e provocarono ad ira l’Eterno; 13 essi abbandonarono l’Eterno e servirono Baal e le Ashtaroth. 14 E l’ira dell’Eterno si accese contro Israele e li diede nelle mani dei predoni, che li spogliarono; e li vendette nelle mani dei loro nemici all’intorno, ai quali non poterono più tener fronte. 15 Dovunque andavano, la mano dell’Eterno era contro di loro portando calamità, come l’Eterno aveva detto, come l’Eterno aveva loro giurato; e furono grandemente angustiati.” (Giudici 2:7-15 LND)

La situazione in Israele era tragica. Il loro peccato li aveva allontanati da Dio, e l’ira di Dio era su di loro. Finché rimanevano nel peccato, Dio non permetteva che stessero bene e che avessero pace.

Dio disciplinava il suo popolo, ma mostrava anche misericordia al suo popolo. Dio suscitava dei giudici che liberavano il popolo dalle mani di quelli che li dominavano. Ma nonostante la misericordia di Dio, comunque il popolo continuava a sviarsi. Vado avanti dal v16.

“16 Poi l’Eterno suscitava dei giudici, che li liberavano dalle mani di coloro che li spogliavano. 17 Purtroppo essi non davano ascolto neppure ai loro giudici, ma si prostituivano ad altri dèi e si prostravano davanti a loro. Abbandonarono ben presto la via seguita dai loro padri, i quali avevano ubbidito ai comandamenti dell’Eterno; essi però non fecero così. 18 Quando l’Eterno suscitava loro dei giudici l’Eterno era col giudice e li liberava dalla mano dei loro nemici durante tutta la vita del giudice; perché l’Eterno era mosso a compassione dai loro gemiti a motivo di quelli che li opprimevano e li angariavano. 19 Ma quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi più dei loro padri andando dietro ad altri dèi per servirli prostrarsi davanti a loro; e non desistevano affatto dalle loro opere e dalla loro condotta ostinata. 20 Perciò l’ira dell’Eterno si accese contro Israele, ed egli disse: "Poiché questa nazione ha violato il patto che avevo stabilito con i loro padri ed essi non hanno ubbidito alla mia voce, 21 anch’io non scaccerò più davanti a loro alcuna delle nazioni che Giosuè lasciò quando mori; 22 così per mezzo loro metterò alla prova Israele per vedere se si atterranno alla via dell’Eterno e cammineranno per essa come fecero i loro padri, o no". 23 Perciò l’Eterno lasciò stare quelle nazioni senza scacciarle subito, e non le diede nelle mani di Giosuè.” (Giudici 2:16-23 LND)

La situazione in Israele era grave. Stavano peccando contro Dio. Dio mostrava loro misericordia, mandando dei giudici che li liberassero. Ma appena i giudici morivano, il popolo tornava a peccare contro Dio. Era un periodo molto triste della storia di Israele. Quanto è grave quando ci ribelliamo contro Dio!

Quindi, tenete tutto questo in mente e adesso trovate con me Giudici 13, che è il brano che vogliamo studiare oggi.

La disciplina di Dio

In Giudici 13 il popolo di Israele, dopo essere stato liberato da vari giudici, di nuovo si trova ad essere oppresso, in questo caso dai Filistei. Leggo Giudici 13:1.

“1 I figli d’Israele tornarono di nuovo a fare ciò che era male agli occhi dell’Eterno, e l’Eterno li diede nelle mani dei Filistei per quarant’anni.” (Giudici 13:1 LND)

Israele si era di nuovo allontanato da Dio, e a causa di questo era caduto nelle mani dei Filistei, per 40 anni. Stavano camminando male agli occhi di Dio e per questo Dio non li ha lasciati prosperare, ma li ha aggravati per mano dei Filistei, in modo che si ravvedessero e tornassero a Dio.

Quando il popolo si allontanava da Dio, e non voleva ravvedersi, Dio mandava la sua disciplina come mezzo per riportare a sé il suo popolo. Quindi cominciavano a perdere le battaglie e ad essere dominati dagli altri popoli. Dio non permetteva al suo popolo di stare bene, in pace, mentre erano lontani da Dio e duri nel loro peccato. Che grazia da Dio!

La disciplina di Dio è terribile, e pesantissima! Però, è uno strumento di grazia che Dio usa per farci ritornare a Lui, quando noi, per conto nostro, non torneremmo a Lui. Perciò, per quanto la disciplina di Dio è durissima, e non la vorremmo mai, è un dono di grazia da Dio, per farci ritornare a sé. Che grazia e che amore! Dio non vuole lasciarci lontani, nel nostro peccato. Vuole che torniamo ad avere comunione con Lui!

Un Tipo di Cristo

Israele in questo periodo era lontano da Dio, era in ribellione contro Dio. Ma ancora una volta Dio ha avuto pietà del suo popolo, e perciò ha suscitato un altro giudice per liberarli. La storia di Sansone è la storia di come Dio, nella sua misericordia, ha suscitato un liberatore per liberare il suo popolo dai Filistei.

Sansone è un personaggio importante nella storia di Israele, perché Sansone è un tipo di Cristo. E per capire meglio la vita di Sansone, dobbiamo capire prima cos’è un tipo di Cristo. Cos’è un “tipo di Cristo”?

Un tipo di Cristo è un personaggio, o un oggetto, o un avvenimento, nell’Antico Testamento, che Dio ha dato al suo popolo, e che mostrava uno o più aspetti di come sarebbe stato il Cristo. Molto tempo prima che Cristo venisse nel mondo, Dio ha organizzato la storia per dare al suo popolo vari tipi, cioè varie persone, o oggetti, o avvenimenti, che mostravano aspetti di Cristo, del suo cuore, della sua potenza, della sua saggezza, del suo ruolo per noi, e così via. Per nessun altro uomo nella storia ci sono stati tipi. Solo per Gesù Cristo, perché Gesù Cristo è il Signore e Salvatore che Dio ci ha mandato per la salvezza. Nessun altro uomo mai esistito, o che mai esisterà, è minimamente importante come Gesù Cristo.

I tipi di Cristo erano solo un ombra di Cristo, puntavano a Cristo, ma Cristo stesso è la perfezione in tutto. Infatti, i tipi di Cristo rispecchiavano Cristo in qualche campo, ma non in senso totale. Anzi, addirittura, pensando a persone che erano tipi di Cristo, mentre in qualche campo rispecchiavano Cristo, in altri campi della vita potevano anche essere molto lontani da Cristo. Pensate ad alcuni esempi.

Nel libro di Ruth vediamo Boaz che è un tipo di Cristo come Redentore. Ma non era un forte guerriero, per esempio. Davide è un tipo di Cristo come guerriero e pastore delle pecore, ma non era un uomo conosciuto per la sua saggezza. Salomone era un uomo estremamente saggio, rispecchiava la saggezza di Cristo, ma non era un uomo puro. Quindi, vedete che i tipi di Cristo rispecchiavano Cristo in qualche aspetto, ma solo Cristo è la perfezione in ogni campo.

Sansone era un tipo della potenza di Cristo, ma in altri campi ha avuto una vita molto brutta. Nella vita di Sansone vediamo molto di quanto i nostri peccati portano sempre brutte conseguenze. Quindi, in quel senso, per la maggior parte Sansone è un brutto esempio per noi, da evitare, come vedremo.

La promessa di un liberatore

Quindi, tenete in mente che il periodo prima della nascita di Sansone era un tempo di grande sofferenza per Israele, un periodo di disciplina a causa dei loro peccati. In questo periodo Dio preannuncia la nascita di Sansone, come ha fatto poche altre volte nella storia di Israele. Seguite mentre leggo da Giudici 13:2.

“2 Or vi era un uomo di Tsorah della famiglia dei Daniti, chiamato Manoah; sua moglie era sterile e non aveva figli. 3 L’Angelo dell’Eterno apparve a questa donna e le disse: "Ecco, tu sei sterile e non hai figli, ma concepirai e partorirai un figlio. 4 Perciò ora guardati dal bere vino o bevanda inebriante, e dal mangiare alcuna cosa impura. 5 Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un Nazireo a DIO dal grembo di sua madre; egli comincerà a liberare Israele dalle mani dei Filistei". 6 Allora la donna andò a dire a suo marito: “Un uomo di DIO è venuto da me; il suo aspetto era come l’aspetto dell’Angelo di Dio, veramente spaventevole. Io non gli ho domandato da dove veniva, ed egli non mi ha detto il suo nome; 7 ma mi ha detto: "Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio; perciò ora non bere vino né bevanda inebriante, e non mangiare alcuna cosa impura, perché il fanciullo sarà un Nazireo a DIO dal grembo di sua madre fino al giorno della sua morte"”.” (Giudici 13:2-7 LND)

In un periodo molto buio, di disciplina e dominio da parte dei Filistei, Dio preannuncia la nascita di Sansone, che doveva essere un uomo di Dio e un liberatore per il popolo. Quanto Dio ama il suo popolo, e continua ad avere grazia verso il suo popolo!

Dio preannuncia la nascita di Sansone e spiega anche come doveva essere la sua vita. Infatti, Sansone doveva essere un Nazireo a Dio, cioè doveva essere consacrato a Dio.

Il Nazireato era un voto particolare con cui una persona poteva consacrarsi a Dio per un periodo, o per tutta la vita. Chi faceva questo voto doveva attenersi a una legge specifica che Dio aveva dato per i Nazirei.

Sansone doveva essere un Nazireo dal grembo di sua madre, cioè doveva essere consacrato a Dio per tutta la sua vita. Per questo doveva osservare i requisiti speciali di non bere vino o bevanda inebriante, di non tagliarsi i capelli, e gli altri requisiti che Dio aveva dato.

In questo Sansone era un tipo di Gesù Cristo, essendo consacrato a Dio per tutta la vita, come lo era Gesù Cristo.

Genitori timorati di Dio

Sansone aveva il dono di avere genitori veramente timorati di Dio. Nonostante che si trovassero in un periodo in cui Israele non camminava seguendo Dio, i genitori di Sansone erano timorati di Dio. È chiaro in base a come agiscono dopo che l’Angelo di Dio ha parlato alla madre di Sansone. Seguite mentre leggo dal v8.

“8 Allora Manoah supplicò l’Eterno e disse: "O Signore, ti prego che l’uomo di DIO da te mandato torni di nuovo a noi e c’insegni ciò che dobbiamo fare per il bambino che nascerà". 9 DIO diede ascolto alla voce di Manoah; e l’Angelo di DIO tornò ancora dalla donna, mentre si trovava nel campo; ma suo marito Manoah non era con lei. 10 La donna corse in fretta a informare suo marito e gli disse: "Ecco, mi è apparso quell’uomo, che venne da me l’altro giorno". 11 Allora Manoah si alzò e seguì sua moglie e, giunto da quell’uomo, gli disse: "Sei tu l’uomo che parlasti a questa donna?". Egli rispose: "Sono io". 12 E Manoah disse: "Quando la tua parola si compirà, quale deve essere lo stile di vita del ragazzo e quali le sue occupazioni?". 13 L’Angelo dell’Eterno rispose a Manoah: "La donna presti attenzione a tutto ciò che le ho detto. 14 Non mangi di alcun prodotto della vite, né beva vino o bevanda inebriante, e non mangi alcuna cosa impura; osservi tutto ciò che le ho comandato".” (Giudici 13:8-14 LND)

Manoah, il padre di Sansone, è un forte esempio per noi. Manoah voleva capire bene, da Dio, come doveva essere la crescita e la vita di questo figlio speciale che Dio aveva promesso loro. Voleva essere sicuro di prendersi cura di suo figlio non in base a quello che lui pensava fosse la cosa giusta, ma piuttosto, voleva capire bene la volontà di Dio, per fare la sua volontà.

Allora, a te che sei genitore chiedo: che tipo di genitore sei? In tutte le decisioni, da quelle piccole quotidiane, a quelle grandi, ti informi per capire qual è la volontà di Dio nell’allevare i tuoi figli? Hai quel cuore, come Manoah, di vole capire bene qual è il modo giusto di allevare i tuoi figli davanti a Dio?

Questo è il cuore che Dio vuole che abbiamo noi che siamo genitori. Solo capendo e mettendo in pratica la volontà di Dio possiamo allevare bene i nostri figli.

Ma questo non riguarda solo i genitori. Questo riguarda anche zii, nonni, e chi cura i figli di altri. Ma riguarda anche ciascuno in chiesa. Ed è un principio che si applica alla vita cristiana, in ogni campo. Hai il cuore, in ogni campo della vita, di voler capire a fondo qual è la volontà di Dio, per poi fare la volontà di Dio?

Questo è un aspetto centrale di avere vero timore di Dio. Avere timore di Dio vuol dire vivere essendo cosciente che Dio ti vede, e perciò, non vuoi peccare contro Dio, in nessun campo. Perciò, non fai le cose di testa tua, non ti “arrangi”, ma piuttosto, vuoi capire sempre qual è la volontà di Dio per te in ogni situazione. Tu hai questo cuore?

Nella carne tendiamo a vedere questo modo di vivere come pesante, faticoso. Ma non è pesante. È l’unica via per avere una vita benedetta, in comunione con Dio. Solo se seguiamo la via di Dio per noi, camminando in base ai suoi principi, possiamo avere una vita benedetta. E Dio vuole che abbiamo una vita benedetta.

Manoah e sua moglie avevano timore di Dio. E per questo volevano informarsi bene per capire come doveva essere la vita del loro figlio.

Oh prego che anche noi avremo sempre di più quel cuore, in ogni campo della vita!

Dio stesso ha parlato

A questo punto, dopo aver ricevuto istruzioni dall’Angelo di Dio, Manoah voleva preparare del cibo per Lui, ma notate di cosa si è reso conto. Leggo dal v15.

“15 Allora Manoah disse all’Angelo dell’Eterno: "Deh, permettici di trattenerti e di prepararti un capretto!". 16 L’Angelo dell’Eterno rispose a Manoah: "Anche se tu mi trattieni non mangerò del tuo cibo; ma se vuoi fare un olocausto, offrilo all’Eterno". (Or Manoah non sapeva che quello era l’Angelo dell’Eterno). 17 Poi Manoah disse all’Angelo dell’Eterno: "Qual è il tuo nome affinché, quando si avvereranno le tue parole, noi ti possiamo onorare?". 18 L’Angelo dell’Eterno gli rispose: "Perché mai chiedi il mio nome? Esso è meraviglioso". 19 Così Manoah prese il capretto e l’oblazione di cibo e li offrì all’Eterno sul sasso. Allora l’Angelo compì una cosa prodigiosa, mentre Manoah e sua moglie stavano guardando: 20 come la fiamma saliva dall’altare al cielo, l’Angelo dell’Eterno salì con la fiamma dell’altare. Al vedere questo, Manoah e sua moglie caddero con la faccia a terra. 21 L’Angelo dell’Eterno non apparve più né a Manoah né a sua moglie. Allora Manoah si rese conto che quello era l’Angelo dell’Eterno.” (Giudici 13:15-21 LND)

Manoah si è reso conto che quello che gli aveva parlato non era un uomo normale. Era l’Angelo di Dio, era Dio stesso.

Allora, com’è stata la reazione di Manoah? Lui e sua moglie sono caduti con la faccia a terra.

Se pensate agli uomini nella Bibbia che hanno visto Dio, nessuno di quelli che hanno visto Dio ha parlato con Dio come se fosse un amico. Tutti avevano grande timore e riverenza. Pensate a Isaia che riconosceva la sua grande colpa e impurezza davanti a Dio. Pensate a Giovanni che è caduto a terra come morto.

Dio è un fuoco consumante! Dio merita grandissima riverenza, e grandissimo onore, perché nessun uomo potrebbe mai resistere nella presenza di Dio per conto suo. Per noi che siamo figli di Dio, possiamo entrare nella presenza di Dio, ma solo perché Cristo ci ha coperti con la sua giustizia, e solo perché Gesù Cristo stesso è il nostro mediatore. Altrimenti non avremmo speranza.

Pensaci: come vedi tu Dio? Vedi la santità di Dio, e il tuo assoluto bisogno di Gesù Cristo come Mediatore?

La reazione di Manoah – il cuore di Dio

Nei prossimi versetti leggiamo di più della reazione di Manoah e di sua moglie. Che esempio per noi! Leggo il v22.

“22 Manoah disse quindi a sua moglie: "Noi moriremo certamente, perché abbiamo visto DIO".” (Giudici 13:22 LND)

Quando Manoah si è reso conto che era Dio stesso che aveva parlato con loro, era certo che lui e sua moglie sarebbero morti. Cosa capiva di Dio questo uomo? Capiva che Dio è santissimo. Capiva che lui e sua moglie erano peccatori, e perciò non erano degni di stare nella presenza di Dio. Capiva che avrebbero dovuto morire, perché la santità di Dio è così grande e il loro peccato così grave.

Ma c’è qualcos’altro di Dio che non capiva a fondo. Manoah aveva timore di Dio, ma conosceva poco di un altro aspetto di Dio, che sua moglie, invece, capiva. Notate cosa conosceva la moglie di Manoah, che lui invece non conosceva, o conosceva poco.

“23 Ma sua moglie gli disse: "Se l’Eterno avesse voluto farci morire, non avrebbe accettato dalle nostre mani l’olocausto e l’oblazione di cibo, né ci avrebbe mostrato tutte queste cose, ed ora non ci avrebbe fatto udire cose come queste". 24 Poi la donna partorì un figlio a cui pose nome Sansone. Il bambino crebbe, e l’Eterno lo benedisse. 25 Lo Spirito dell’Eterno cominciò a muoversi su di lui al campo di Dan, fra Tsorah e Eshtaol.” (Giudici 13:23-25 LND)

Manoah conosceva la santità di Dio. Aveva timore di Dio. Ma conosceva poco il cuore e il carattere di Dio. Sua moglie, invece, conosceva più del cuore di Dio e del carattere di Dio.

Manoah credeva che, visto che avevano visto Dio, Dio li avrebbe fatti morire. Sua moglie, invece, lo fa ragionare, e gli mostra che quello non è il cuore di Dio. Dio è un Dio fedele. Se Dio accoglie sacrifici, se promette benedizioni, vuol dire che ha il suo volto su quella persona, per benedirla. Vuol dire che Dio ha un cuore di grazia e di amore per quella persona. E Dio non cambia idea da un momento all’altro. Dio non distrugge all’improvviso colui che prima ha accolto. Quello non è il cuore di Dio. Dio è sempre coerente e non punisce il peccato senza prima avere mostrato chiaramente il peccato.

Pensiamo a noi

Manoah aveva un concetto falso di chi è Dio, come anche noi possiamo facilmente avere un concetto falso di chi è Dio e di com’è il suo cuore. Manoah immaginava Dio come un Dio duro, che cambia idea, che prima accoglie e poi distrugge. Ma Dio non è così.

Anche noi, fratelli, possiamo avere concetti falsi di chi è Dio. Possiamo immaginare Dio come un Dio duro, oppure, possiamo immaginare Dio come un Dio tanto buono, un buon amico, che chiude gli occhi davanti al nostro peccato. Possiamo avere idee di Dio che sono molto distanti dalla realtà.

Oh che possiamo conoscere Dio sempre di più per chi è veramente! Che Dio ci protegga dal farci una nostra idea di chi è Dio, ma che non rispecchia la verità. Aiutiamoci a vicenda a riconoscere quando abbiamo concetti falsi di chi è Dio, e aiutiamoci a conoscere Dio veramente, sempre più a fondo.

Abbiamo bisogno gli uni degli altri

Manoah capiva la santità di Dio, ma conosceva poco il cuore di Dio, che è pieno di amore e misericordia, e che è fedele e sempre coerente. Ma sua moglie conosceva più del cuore di Dio. E per questo, sua moglie lo ha aiutato a vedere la situazione dalla prospettiva giusta.

Che buona lezione per noi! Abbiamo bisogno di altre persone nella nostra vita. Noi mariti, abbiamo bisogno delle nostre mogli. Voi mogli, avete bisogno dei vostri mariti. Abbiamo bisogno dei nostri fratelli e sorelle. I figli hanno bisogno dei genitori, e i genitori dei figli. Dio ci ha creato non per vivere come piccole isole, ciascuno vivendo la sua vita, ma piuttosto, ci ha creato per avere rapporti stretti in cui ci aiutiamo a vedere più di Cristo.

In questo esempio, Manoah e sua moglie sono un buon esempio per noi che siamo sposati, un esempio da imitare. Un aspetto fondamentale del matrimonio in Cristo è di aiutarsi l’un l’altro ad avere pensieri giusti e a conoscere Dio di più. Ma questo non si limita al matrimonio. Lo stesso principio vale anche per altri rapporti, per esempio tra fratelli in chiesa, o nell’amicizia.

Manoah e sua moglie erano entrambi molto timorati di Dio, ma avevano bisogno l’uno dell’altra.

Dio adempie la promessa

Dio aveva promesso a Manoah e a sua moglie di dare loro un figlio, anche se la moglie era sterile. E come fa sempre, Dio ha adempiuto la sua promessa. Leggo i vv 24-25.

24 Poi la donna partorì un figlio a cui pose nome Sansone. Il bambino crebbe, e l’Eterno lo benedisse. 25 Lo Spirito dell’Eterno cominciò a muoversi su di lui al campo di Dan, fra Tsorah e Eshtaol.” (Giudici 13:1-25 LND)

Dio ha mantenuto la sua promessa, e ha adempiuto quello che aveva dichiarato. Così è nato Sansone, un figlio speciale, nato miracolosamente da una donna sterile e che avrebbe liberato Israele dai Filistei. Sansone sarebbe stato un Nazireo, consacrato a Dio per la vita, e aveva la benedizione dell’Eterno su di lui. Infatti, nel v25 dice chiaramente che lo Spirito di Dio guidava Sansone.

Un parallelo potente

Se ci pensate, la storia della nascita di Sansone rispecchia molto la storia della nascita di Gesù.

La nascita di Sansone è stata preannunciata da Dio ad una donna sterile, che non aveva figli. La nascita di Cristo è stata annunciata a Maria per mezzo dell’angelo, quando era ancora vergine.

C’è un forte parallelo tra la figura di Giuseppe, il padre di Gesù, e Manoah, il padre di Sansone. Entrambi erano uomini timorati di Dio.

Sansone doveva essere un Nazireo, consacrato a Dio, e Gesù Cristo era consacrato a Dio.

Sansone, nella sua crescita, ha avuto la benedizione di Dio su di sé, così come Gesù ha avuto la benedizione del Padre celeste sulla sua vita.

Lo Spirito dell’Eterno si muoveva su Sansone, guidandolo, e lo Spirito di Dio guidava Gesù Cristo, in tutto quello che faceva.

Sansone è nato per essere un liberatore per il suo popolo. Gesù Cristo è nato per essere il Liberatore per chiunque si aggrappa a Lui per essere liberato dalla schiavitù del peccato ed essere riconciliato con Dio.

Vari aspetti della nascita e della vita di Sansone sono un’ombra di quella che sarebbe stata poi la nascita e la vita di Gesù Cristo, il nostro Signore.

Conclusione

Per oggi lasciamo la storia a questo punto, appena dopo la nascita di Sansone. Quante lezioni potenti ci sono già in questi pochi avvenimenti, già prima della nascita di Sansone.

Spesso, in genere, si pensa a Sansone come l’uomo che aveva una forza sovrannaturale. Ed aveva una forza sovrannaturale. Ma c’è molto, molto di più nella sua vita oltre alla sua forza.

Sansone è un tipo di Cristo, e rispecchia Cristo in più modi. Non era un uomo perfetto, e lo vedremo. Anzi, in senso generale è un esempio per noi da NON imitare. Ma Dio lo ha scelto per essere un suo servo, per liberare il suo popolo dalle mani dei Filistei. Che grazia da Dio per il suo popolo, che si era allontanato da Lui!

Sansone aveva genitori che sono un esempio per noi. Manoah e sua moglie avevano vero timore di Dio. Non erano perfetti, infatti abbiamo visto che Manoah aveva un concetto storto del cuore di Dio. Ma sua moglie lo ha aiutato ad avere un concetto vero di Dio. Abbiamo bisogno gli uni degli altri, per aiutarci ad avere pensieri giusti e conoscere Dio per chi è veramente.

Manoah è un esempio per noi anche in quanto voleva capire bene come doveva essere la vita di Sansone, perché capiva che era un figlio speciale. Oh prego che anche noi, in ogni campo della vita, avremo quel timore di Dio e quel cuore di volerci informare a fondo, per capire bene qual è la volontà di Dio, in ogni campo della vita.

E abbiamo visto anche la fedeltà di Dio, che adempie sempre le sue promesse, e l’ha adempiuta anche qua. Ha mandato ad Israele Sansone, il liberatore promesso, e ha mandato anche a noi Gesù Cristo, il Liberatore delle nostre anime.